martedì 1 dicembre 2015

On my wishlist: "La casa dei cani fantasma" e "Nero come il ricordo"



Da quando ho deciso di dare al blog un taglio "letterario" (e sono ormai passati degli anni da quel giorno), ho imparato (e ancora imparo ogni giorno) a condividere non solo le mie letture e i miei interessi in fatto di libri, ma anche ad arricchirmi dei contributi altrui.
Del resto, è il bello della condivisione, no?

Ecco, web-vagando tra i blog letterari che seguo di più, è inevitabile leggere i consigli libreschi di altri bloggers/lettori;  tra quelli più recenti, ne ho lietamente accolti un paio, che condivido con voi  e che spero di leggere e recensire molto presto (entro la fine dell'anno, o per lo meno ci provo!).
Per questi due romanzi ringrazio le due bravissime bookbloggers Aquila Reale e SilviaLeggiamo.

Ditemi se li conoscete e li avete letti o semplicemente cosa ne pensate leggendo la trama.

LA CASA DEI CANI FANTASMA
di Allan Stratton


Ed. Mondadori
trad. A. Carbone
illustrato
264 pp
17 euro
2015


La vita di Cameron non è quella di un qualsiasi ragazzo. 
Da cinque anni lui e sua madre sono braccati dal padre, un uomo violento che li tormenta. 
Ogni volta li trova, e ogni volta ricomincia la fuga, con un nuovo viaggio disperato in cerca di un altro posto dove stare per un po'. 
La vita di Cameron è fatta di sospetti, ansie, e molta paura. 
Sua madre non fa che ripetergli di non fidarsi di nessuno, e l'ha convinto a tal punto che Cameron comincia a non fidarsi più neppure di se stesso. 
Quando poi si trasferiscono in una fattoria isolata, nella speranza di passare inosservati, la vita del ragazzo diventa un vero incubo. Solitudine e paure si materializzano in visioni inquietanti: un branco di cani feroci, il fantasma di Jacky, un bambino morto tanti anni prima, di cui nessuno vuole parlare. 
Ma Cameron deve sapere. 
E comincia a fare domande che scuoteranno l'apparente tranquillità di quel posto dimenticato da tutti. Tranne che da suo padre.

L'autore.
Di origini canadesi, Allan Stratton ha vissuto negli Stati Uniti per poi tornare nella sua terra d'origine. È sceneggiatore oltre che scrittore, e i suoi libri sono pubblicati in numerosi paesi.
 


NERO COME IL RICORDO
(Black for Remembrance)
di Carlene Thompson



Marcos y Marcos
trad. M.L. Cartoldo
335 pp
13.50 euro
Trama

Caroline sa bene cosa significa perdere la persona che si ama di più. Sua figlia Hayley era la luce dei suoi occhi, quando vent’anni prima era stata rapita e barbaramente uccisa.
Le indagini non avevano dato alcun frutto, l’assassino era scomparso nel nulla, e il suo matrimonio era naufragato.
Ora che ha una nuova famiglia, due figli belli come il sole, e il dolore per il ricordo sembra attenuarsi, Caroline si trova di nuovo di fronte all’orrore.
Come se un’entità misteriosa si fosse improvvisamente risvegliata per vendicare Hayley, più di una persona collegata a quel delitto viene presa di mira – minacciata, ferita o sgozzata – e perfino l’ex marito di Caroline scampa per un soffio a un agguato. 
Mentre Melinda, la sua seconda figlia, viene avvicinata da una ragazzina che ricorda Hayley in modo sconcertante…

Come sempre, Carlene Thompson ci fa appoggiare sul comodino, assieme al romanzo, l’ombra inquietante, per non dire angosciante, dell’assassino. 
Ed è impossibile liberarsene prima di avergli dato la caccia fino all’ultima riga.

L'autrice.
Carlene Thompson scrive da quando aveva otto anni, e si vede. Suo padre è un medico condotto che accetta come compenso… animali domestici. L’idea di scrivere le viene dopo aver visto La carica dei centouno. Immagina la “scaletta” del suo primo thriller vero e proprio molti anni dopo, mentre porta a passeggio due cani.
Dalla campagna e dagli animali non si separerà mai. Oggi Carlene Thompson vive in una fattoria che sembra un “albergo degli animali” a Point Pleasant, in West Virginia, accerchiata da scoiattoli che ogni tanto boicottano le linee telefoniche. Carlene Thompson ha al suo attivo una decina di romanzi, tradotti in varie lingue. Romanzi promossi a pieni voti dai lettori, che scrivono pareri entusiastici sui siti di tutto il mondo.

Citazioni bibliche (da "Non è un vento amico")



Questa volta, per la rubrica dell'epigrafe, ho scelto un libro di cui potrete trovare la recensione sul blog, "Non è un vento amico" di Vincenzo Zonno.


"Lo Sheol (soggiorno dei morti) e l'Abaddon (abisso) sono insaziabili,
e insaziabili sono gli occhi degli uomini.

(Proverbi 27:20)


Il loro re era l'angelo dell'abisso 
il cui nome in ebraico è Abaddon e in greco Apollion.

(Apocalisse 9:11)



Il significato del termine epigrafe al quale mi rifaccio è quello dato dalla Treccani.it
"Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm.,
 citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa
a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire"

lunedì 30 novembre 2015

Short novel gratuita sul mondo del calcio: "Melancholic Blues Sporting Club" di Andrea Cabassi‏



Carissimi lettori, oggi vi propongo un racconto dello scrittore Andrea Cabassi:
                                                  


Melancholic Blues Sporting Club è ispirato agli universi del calcio e della musica: un racconto sul mondo del pallone, lontano però dai riflettori delle massime serie, una storia vista con gli occhi di un ragazzino che – nel pieno della sua innocenza – si diverte con gli amici tirando calci a una palla.

 Come è concepibile che nel paese dove il cinquanta per cento degli argomenti trattano il giuoco del calcio, quando si prova a tirare due calci, un pallone che sconfina sia inesorabilmente requisito, bucato, scuoiato, scomunicato e infine trasformato in un macabro trofeo?

Merita chi si macchia di tali efferate atrocità di godere d'impunità?
Certo che no.


Lo spirito guida del racconto è rappresentato dal suo stesso titolo: 
Melancholic è il ricordo lontano di estati dell'infanzia.
Blues è la musica che nel racconto diventa arma degli oppressi. 
Sporting è la cornice rappresentata dal gioco del calcio.
Club è il tema dell'amicizia su cui ruotano gli eventi.


Melancholic Blues Sporting Club è disponibile sia in versione ePub che mobi.


AGGIORNAMENTO
il link ora è cambiato:

 ecco la lista di tutti i racconti brevi scaricabili >>
 https://www.ryo.it/i-miei-libri/racconti/

"La verità sta in cielo", un film di Roberto Faenza sulla scomparsa di Emanuela Orlandi



«È venuto il momento in cui il cinema faccia luce su uno dei misteri più sconcertanti della storia recente»: queste le parole usate dal regista Roberto Faenza a proposito del film che sta girando attorno ad uno dei misteri d'Italia irrisolti più noti, di cui si parla da ormai 32 anni: la scomparsa di Emanuela Orlandi, cittadina vaticana di cui non si sa nulla dal 1983.

-
Come sapranno bene quanti di voi hanno seguito e seguono la vicenda, diverse sono state, negli anni, le piste ipotizzate e percorse; le riassumo brevemente di seguito, così come le illustra il giornalista Pino Nazio nel saggio romanzato "IL SEGRETO DI EMANUELA ORLANDI. Papa Wojtyla, la tomba del Boss e la banda della Magliana" (RECENSIONE):


1. fuga volontaria
2. rapimento a scopo sessuale
3. sfruttamento della prostituzione minorile o la tratta delle bianche
4. il sequestro per chiedere la liberazione di Agca
5. una ritorsione verso il padre di Emanuela, Ercole, che con il suo lavoro poteva aver visto qualche cosa
che non doveva vedere
6. il ricatto, per farsi ridare i soldi messi nel Banco Ambrosiano o nello Ior
7. Emanuela viva, a casa di suo fratello, sotto falsa identità.

.
E' passato solo poco più di un mese dalla notizia dell'archiviazione da parte del Gip Giorgianni del suddetto caso (unito a quello di Mirella Gregori); tutte le persone indagate sono state assolte: da Sabrina Minardi (ex amante del boss Renatino De Pedis), a Marco Fassoni Accetti (il fotografo romano che si è autoaccusato del duplice rapimento sostenendo di aver fatto parte di una fazione ecclesiastica contraria alla politica di Papa Wojtyla); e ancora monsignor Pietro Vergari, a lungo rettore della Basilica di Sant’Apollinare, e tre delinquenti della Magliana (tra i quali Sergio Virtù, che fu autista del boss). 
Il giudice ha motivato la propria decisione spiegando che l'abbondante materiale investigativo mancava di un sufficiente grado di «precisione, coerenza e concordanza».

Tornando al film (dal titolo "La verità sta in cielo") , le riprese pare che andranno avanti fino a Natale, ma non mancano i primi commenti e le prime indiscrezioni.
Sembra che della stessa Emanuela si parli ben poco e che compaia nelle scene iniziali, cioè quando fa l'ultima telefonata a casa appena uscita dalla lezione di musica.

Nel cast ci saranno Riccardo Scamarcio nei panni del famoso boss, Greta Scarano (che dovrebbe interpretare la Minardi, ex-amante di Renatino), Valentina Lodovini e Maya Sansa.

Leggevo in web (per ora non ci sono molti articoli che ne parlano, visto che tutto si sta svolgendo nel più assoluto riserbo) che il film si concentrerà praticamente sulla pista della Banda della Magliana, il che ha già fatto piovere le prime critiche (visto che film che trattano di questa gang e dei suoi loschi affari non mancano).

Ma a prescindere dalle critiche a qualcosa che ancora neanche si è visto, penso e spero (e da ciò che leggo in internet, credo sia soprattutto la speranza della famiglia) che si tratti di un serio film-inchiesta, con cui Faenza cerchi di dare il proprio contributo per soffermare l'attenzione su questa pista investigativa..
Certo, resta pur sempre un film e non credo ci si debba aspettare un'inchiesta nel senso puro del termine (parere mio), in grado di dare un contributo alla ricerca della verità, alla quale forse non arriveremo mai definitivamente (per carità, vorrei che fosse il contrario).
Una verità che i familiari giustamente non smettono di invocare a gran voce, soprattutto considerando i tentativi, nei decenni, di depistare e insabbiare il caso.


 CHE NE PENSATE?
 E' UN GENERE DI FILM CHE GUARDATE?


(foto prese dalla pagina FB dedicata a Scamarcio)

domenica 29 novembre 2015

Recensione: LA CROCE DELLA VITA di Valentina Marcone



Buon pomeriggio, cari lettori.
Come procede la vostra domenica? La mia in totale relax ^_^

Sono qui con voi per parlarvi di un romanzo urban fantasy che ho appena finito di leggere, del quale presto leggerò il seguito: sto parlando di "La croce della vita" di Valentina Marcone (seguito da "La stella dell'Eire").

Per acquisto e altre info su La croce della vitaQUI
Per acquisto e altre info su La stella dell'EireQUI


LA CROCE DELLA VITA
di Valentina Marcone


Nativi Digitali Edizioni
Data di uscita: 10 giugno 2015 
Genere: Urban Fantasy
Prezzo: 2.99€
ebook (epub, mobi, pdf)
Tre vampiri - dai nomi angelici e che di angelico non hanno nient'altro -, Michele, Gabriele e Raffaele Sincore sono fratelli, diversi caratterialmente ma molto uniti tra loro.
Un giorno il maggiore di essi, Michele, riceve un paio di visite inaspettate, prima da una creatura mostruosa che vuol farlo fuori e che lui riesce ad uccidere, e poi da parte di tre personaggi dai quali bisognerebbe sempre tenersi alla larga: le tre Furie, Megera, Aletto e Tisifone.

Le tre dee della vendetta hanno una importantissima missione da affidare ai tre fratelli Sincore: crescere e proteggere una bambina di nome Deva, anch'ella una Furia...:

"finalmente abbiamo trovato qualcuno meritevole in forza e spirito, voi, i fratelli delle tenebre con i nomi degli arcangeli, sarete la forza, il cuore e la mente di questa bambina, la proteggerete, la amerete perché sarà la salvezza e la speranza della vostra razza.".

I tre vampiri si ritrovano quindi "genitori" di una neonata splendida e tenerissima, da un giorno all'altro e, nonostante lo sbigottimento iniziale - come faranno tre creature spietate come loro, da sempre abituati a uccidere e combattere ferocemente da generazioni, a tirare su nel modo migliore possibile nientemeno che una bambina, che un domani diventerà una Furia? - si buttano a capofitto, tra incertezze e curiosità, in mezzo a pannolini e giochi infantili.

Ma a complicare la missione, c'è un particolare: uno di essi è il futuro consorte di Deva e le Furie hanno già deciso di chi si tratta:
"L’unione col suo consorte segnerà l'inizio di una nuova era tra le nostre razze, troppo a lungo dilaniatesi tra di loro: gli dei e i figli di Lilith prospereranno insieme e saranno guidati dalla giustizia, non più dalla sete di potere. Noi vi regaliamo la vita per fermare la distruzione e la morte che portate dentro di voi".

Questa è la situazione davanti alla quale i tre fratelli si ritrovano e che sono chiamati ad affrontare tirando fuori il meglio di loro stessi.
Ed infatti, da subito si affezionano alla piccola, che è buonissima e silenziosa e, crescendo, diventa una bambina allegra, intelligente, vivace, acuta, dolce.., insomma, la mascotte di casa Sincore!
Chi l'avrebbe mai detto che dei temibili vampiri un giorno si sarebbero ammorbiditi e anche un po' rimbecilliti dietro ad uno scricciolo pieno di vita, da crescere, coccolare, cui insegnare tante cose, da proteggere dal mondo esterno, dove c'è il nemico pronto a farle del male?

Eppure è così, i giorni, le settimane, gli anni passano e Deva, da bimba affamata di amore e di sapere, diventa una splendida adolescente, bellissima e dal carattere determinato.

Cresciuta da tre uomini - seppur in compagnia di un paio di dolci presenze femminili -, e a suon di duri esercizi ed allenamenti fisici, Deva sviluppa un bel caratterino, dal temperamento deciso e testardo.

Tante cose Deva non conosce di ciò che l'aspetta, ma cosa sa con certezza: che è cresciuta con tre "papà" (o fratelli maggiori, se vogliamo) meravigliosi, che le vogliono bene, che la proteggeranno sempre da qualsiasi pericolo e che mai la tradirebbero o le farebbero del male.

Ma quando il giorno dei suoi 18 anni si avvicina, e con esso la possibilità di conoscere il consorte a lei destinato, la vita della ragazza - fino a quel momento molto serena - subirà un colpo, soprattutto a causa dei sentimenti che in lei stanno nascendo per uno dei tre vampiri...

E mentre Deva deve imparare a fare i conti con se stessa e la propria vera natura, anche a tre vampiri navigati e saggi come i tre fratelli, certe volte può sfuggire di mano la situazione...

Un romanzo che unisce elementi urban/paranormal fantasy con una spruzzata di romance, narrato da due punti di vista - quello di Michele e poi quello di Deva -, attraversato da una sfumatura ironica, che dà quel tocco di vivace humor a molte situazioni e ai rapporti tra i personaggi, tutti chiaramente tratteggiati nel fisico e nel carattere. L'iniziale atmosfera dark viene sostituita da una più tranquilla, casalinga, caratterizzata da momenti buffi, simpatici, in cui conosciamo le peculiarità di ogni personaggio, i difetti e i pregi, i timori e le speranze, i segreti tenuti nascosti e che vengono fuori nei momenti meno opportuni...!

Una lettura molto molto piacevole, con una scrittura scorrevole, dal ritmo vivace, con diversi momenti spiritosi fino ad arrivare a un finale che comincia a tingersi di nuovo di un tocco tenebroso, lasciando il lettore col fiato sospeso ed una gran voglia di leggere il seguito.

Lo consiglio, mi è piaciuto molto.
A presto con il mio parere sul secondo libro della serie.


I libri nei libri (#2)



Vi capita di far caso e magari annotare i libri menzionati nel romanzo che state leggendo?

Io mi sono segnata un paio di romanzi, uno menzionato in "Fuga senza fine", l'altro in "Non è un vento amico (entrambi recensiti sul blog) e appartenenti allo stesso autore: Thomas Mann.

LA MONTAGNA INCANTATA
di Thomas Mann


Ed. Corbaccio
703 pp
19 euro
"'La montagna incantata' è un fedele, complesso, esauriente ritratto della civiltà occidentale dei primi decenni del Novecento e, nella sua incantata fusione di prosa e poesia, di vastità scientifica e di arte raffinata, è il libro, forse, più grandioso che sia stato scritto nella prima metà del secolo.

Con queste parole, un entusiasta Ervino Pocar concludeva l'introduzione all'edizione della "Montagna incantata" da lui tradotta nel 1965 che da allora ha fatto conoscere e apprezzare ai lettori italiani questo Bildungsroman straordinariamente complesso ambientato in un sanatorio svizzero, il celebre Berghof di Davos. 

Quando il protagonista, il giovane Hans Castorp, vi arriva, è il tipico tedesco settentrionale, un solido e rispettabile borghese. 
A contatto con il microcosmo del sanatorio il suo carattere subisce un'evoluzione e un incremento: passa attraverso la malattia l'amore, il razionalismo e la gioia di vivere, il pessimismo irrazionale, senza che nessuna di queste posizioni lo converta. 
Ma in mezzo a tante forze contrastanti, Castorp trova il proprio equilibrio. In questo mondo dove il tempo si dissolve e il ritmo narrativo si snoda in sequenze di ore, giorni, mesi e anni resi tutti indistinti dalla routine quotidiana, egli può liberamente crescere. Paradossalmente (l'umorismo di Mann),dopo essere stato convertito alla vita Castorp tornerà alla pianura per perdersi nell'inutile strage della "grande" guerra


DOCTOR FAUST 
di Thomans Mann


Ed. Mondadori
trad. E. Pocar
608 pp
11 euro
Opera tra le più significative di Thomas Mann, "Doctor Faustus" è la tragica storia di Adrian Leverkuehn, un musicista tedesco che come Faust ottiene dal demonio anni di meravigliosa attività intellettuale in cambio della dannazione eterna. 

Scritto alla fine dell'ultima guerra e nell'immediato dopoguerra, il romanzo non poteva esprimere meglio l'atmosfera disperata di quella che fu la catastrofe della Germania. 
Intorno al nucleo storico che abbraccia tre generazioni si muove un mondo di personaggi presentati con la sapiente maestria di un grande stilista, con accorata pietà o con mordente ironia, e alla trama centrale si annodano digressioni che spaziano nei campi della musica, della filosofia, della scienza.

sabato 28 novembre 2015

Novità Lazy Book: LORNA, MUOVITI di Viviana di Domenico



Avete voglia di una lettura che si preannuncia spiritosa, originale, con quel tocco thriller che vi smuova un po'?

Lazy Book presenta il nuovo romanzo di Viviana di Domenico:

LORNA, MUOVITI

di Viviana di Domenico



Editore: Lazy Book 2015
ISBN 9788898833276
Formato: EPUB – MOBI
Prezzo: € 2,49

Ho preso il telefono e come è vero dio ho fatto finta di essere interessata. Ho chiesto se per caso ci fosse un errore di tastiera. Hanno detto no. “Da 400 in su, dipende da cosa sai fare”. “Dipende da cosa so fare? Come fai a stabilirlo tu che non sai neanche che cosa vuol dire html, che non hai finito neanche il tecnico commerciale di trenta anni fa. Se non puoi permetterti una simile professionalità, non puoi averla: asino!

Trama

Lorna è una madre, una donna innamorata e una grande lavoratrice. Lorna è una combattente.

Sebbene Lorna non sia soddisfatta del proprio lavoro, riesce comunque a farlo con dignità. 
Ha una figlia che ama e un rapporto con la madre difficile, ma pur sempre concreto. 
Quando però muore Andrea, l’uomo che ama, tutto precipita.

Da che parte si comincia a cercare l’assassino sicario del tuo fidanzato deportato dal nord, per miserabile lavoro, nella terra dei fuochi e della malavita campana? 

Nonostante Lorna, ad un certo punto, sembri cedere alla pazzia, pur di vendicarsi, non possiamo che sostenerla, augurale ogni bene, accarezzare con empatia ogni sua scelta giusta o sbagliata che sia.
Perché ognuno di noi è un combattente, ognuno di noi vorrebbe avere il suo coraggio, e chiunque lavora nella comunicazione ha provato almeno una volta nella vita le stesse medesime emozioni.

Cara Cristina, fare la pubblicitaria è stato bellissimo, creare suggestioni positive intorno a un prodotto. Creare intorno a lui un mondo per farlo diventare attraente, trasformare un semplice oggetto in una promessa di felicità, è una cosa che ho amato tanto. Sono stata una di quelle persone che reinventano il reale per farlo desiderare e poi acquistare. Non ho mentito, è bastato cercare nelle cose il loro lato positivo e restituirlo sotto forma di oggetto dei desideri. Ho cercato nei prodotti il loro valore, la loro poesia, il loro vantaggio, ho cercato di capire cosa di ciascuno di loro potesse veramente piacere alle persone per metterlo in primo piano e fare in modo che lo potessero notare.

L'Autrice.
Viviana Di Domenico vive in Friuli. Esperta di comunicazione, ha lavorato nelle principali agenzie pubblicitarie di Udine. Dopo la Laurea in Lingue e Letterature straniere ha collaborato con alcune testate giornalistiche, tra cui l’Uomo Vogue. Lorna, muoviti. è il suo primo romanzo.

Chicchi di pensieri partecipa al LINK CHRISTMAS PARTY



Buon sabato, lettori ed amici!

Ieri ho avuto la piacevolissima sorpresa di essere taggata da Gioia Twin del blog Twins Books Lovers in occasione della simpatica iniziativa LINK CHRISTMAS PARTY da parte del blog I miei magici mondi.


Per partecipare all'inizativa,
leggete il post sul blog di Susy 
(clicca sul banner)


Ed ecco le domande librose cui mi appresto a rispondere e per le quali taggo a mia volta altri due blog:





#1

1. Quale libro ti piacerebbe ricevere per Natale?

Eh uno solo?  
Diciamo che tra i tanti, penso che opterei per un classico di un'autrice che amo, ripubblicato di recente dalla Neri Pozza: Shirley di Charlotte Bronte.
Un classico in una mano, davanti al camino acceso e con una tazza di the o cioccolata calda nell'altra, ha sempre il suo perchè. 




2. Quale libro secondo te caratterizza il Natale?

#2
Anche qui ce ne sono diversi, ma tra quelli che mi vengono in mente vi propongo un romanzo per ragazzi - ma adattissimo anche a chi è più cresciuto, come me  - , che ben si allinea al periodo invernale e all'atmosfera natalizia che prestissimo ci coinvolgerà: LA BAMBINA DAI CAPELLI DI LUCE E VENTO di Laura Bonalumi, una storia a metà strada tra realtà e fantasia, una favola che solletica la tenerezza del lettore, la sua sensibilità, lasciandogli scorgere quanta gioia può essere nascosta in un'amicizia particolare, in un gesto d'affetto sincero, in un atteggiamento di comprensione... e nelle piccole cose.


#3


3. Quale libro regaleresti a Natale?

Mah, chiaramente opterei per un lettura in tema natalizio, piacevolissima e con una vena ironica simpatica e godibile: MENO CINQUE ALLA FELICITA' di V. Bramati.





#4

4. Quale libro hai ricevuto a Natale e lo conservi ancora?

Come dimenticarlo?  Il primo regalo libroso (del resto, uno dei pochi ricevuti in vita mia, ahimè...  ) me lo regalò mia madre quando avevo 10 anni: "Il diario di Anna Frank", letto, riletto, sottolineato (eh sì, oggi non lo farei, ma da ragazzina ho fatto questi errori ) e custodito gelosamente.






Io ho taggato i due blog sopracitati come da regolamento,
 ma se vi va di commentare rispondendo alle domande, 
fatelo pure qui sotto, 
mi farà mooolto piacere leggervi! 



venerdì 27 novembre 2015

On my wishlist: LA CULLA DEL MIO NEMICO di Sara Young



Un romanzo che affronta un capitolo tristissimo di cui non si parla tantissimo: il Progetto "Lebensborn" ("Sorgente di vita"), ideato nel 1935 da Heinrich Himmler Reichfuhrer .

Di cosa si tratta? I Lebensborn erano Istituti dove il Terzo Reich allevava - con precisi programmi alimentari e di educazione -  dalla nascita gli "ariani puri", attraverso l'unione pianificata fra "perfetti esemplari della razza" e donne, anche straniere, che offrivano sufficienti garanzie di "purezza".
Le donne privilegiate erano per lo più di nazionalità norvegese, in quanto la Norvegia era considerata terra ”ariana” d'elezione.
Dopo la conquista del paese norvegese, più di 300 mila soldati tedeschi ritenuto di pura razza ariana, misero incinta delle donne norvegesi e diedero loro sostegno finanziario e un trattamento privilegiato.
Tra il 1940 e il 1945, da donne norvegesi e soldati nazisti si stima nacquero dai 10 ai 12 mila bambini, di cui 6mila cresciuti in questi istituti.

E' un argomento indubbiamente interessante - per quanto sempre triste e oscuro, che si solo ad aggiungere alle altre barbarie commesse in quel periodo - che mi ha incuriosito molto e ho scoperto questo libro che trae spunto proprio da esso.


LO CONOSCETE? LO AVETE LETTO?


LA CULLA DEL MIO NEMICO
di Sara Young


Ed. Neri Pozza
18 euro
2008
Sinossi

È il 1941 a Rotterdam. La città è occupata dalle truppe naziste che hanno appena esteso sul suolo olandese le famigerate leggi razziali di Norimberga, i terribili provvedimenti “per la protezione del sangue” che vietano qualsiasi rapporto con “appartenenti alla razza ebraica”.

Nella casa in cui Cyrla vive con i suoi zii e la cugina sono giorni di angoscia e terrore, poiché la ragazza diciannovenne è per metà ebrea. Suo padre, un ebreo polacco, l’ha mandata a Rotterdam dopo la morte della moglie olandese. 
La bella Cyrla ha ereditato a tal punto i tratti della madre da sembrare quasi la sorella gemella della bionda e avvenente Anneke, la cugina rimasta incinta di Karl, un giovane soldato tedesco.
I giorni trascorrono lentamente e anche Cyrla si lascia andare tra le braccia di un giovane attivista ebreo, Isaac. 
Una tragica notte, però, viene violentata da un militare tedesco. Rimasta incinta, Cyrla assume, per salvarsi, l’identità di Anneke ed entra in una Lebensborn, una delle residenze segrete concepite da Himmler per allevare la progenie delle coppie “razzialmente pure” e creare “una forte razza ariana”. 
Qui, nel cuore della Germania piú profonda, Cyrla alleva il suo bambino, convinta fermamente che sia di Isaac. Un perfetto travestimento, finché un giorno non compare al Lebensborn Karl, sicuro di trovarvi Anneke e il suo bambino.

L'autrice.
Sara Young è un'autrice cristiana, si è laureata al Marietta College in Ohio. Con lo pseudonimo di Sara Pennypacker ha scritto sette libri per bambini, compresa la acclamata serie di Stuart (Stuart’s Cape) e la serie di Clementine. Vive a Cape Cod.

Recensione: FUGA SENZA FINE. Una storia vera di Joseph Roth



Ed eccoci a parlare di un libro breve ma che si lascia apprezzare, in particolare per lo stile, asciutto e allo stesso tempo sensibile e attento nel descrivere personaggi, ambienti e situazioni.


FUGA SENZA FINE. Una storia vera
(Die flucht ohne ende)
di Joseph Roth


Ed. Adelphi
trad. M.G. Paci Manucci
151 pp
9 euro
1995
"Il tenente dell'esercito austriaco Franz Tunda finì prigioniero di guerra dei Russi nell'agosto dell'anno 1916. Arrivò in un campo, qualche versta a nord-est di Irkutsk. Con l'aiuto di un polacco diventato siberiano riuscì a fuggire. Nel triste, remoto, solitario casolare del polacco, ai margini della taiga, l'ufficiale rimase fino alla primavera del 1919."

Così inizia il racconto di Roth su questo personaggio particolare, Franz Tunda, salvato da un mercante di pellicce, tale Baranowicz, che lo nasconde in casa sua.

Quando la Prima Guerra Mondiale finisce, Franz viaggia in lungo e in largo, dalla steppa siberiana all'Europa - Germania, Francia - e vive molte avventure, anche sentimentali, ritornando poi finalmente in Austria.

Dopo aver lasciato Baranowicz, Tunda decide di tornare in Ucraina, perchè prima della guerra la sua fidanzata Irene aveva promesso di aspettarlo.
Ma strada facendo, il nostro austriaco cade nelle mani dei "rossi rivoluzionari" e combatte al loro fianco per la rivoluzione.
Conosce Natascia, una femminista emancipata, rivoluzionaria nell'animo e non solo nel pensieri.
Se Irene - il cui volto Tunda custodisce gelosamente nell'unica foto che ha di lei - rappresenta in un certo senso una sorta di amore idealizzato, romantico, che lo ricollega alla vecchia vita (prima della guerra), Natascia è l'amante soldato, contraria alla mentalità mediocre e borghese - che lei vede ancora in Franz e nel suo modo di concepire l'amore - e a ogni forma di legame sentimentale, romantico; per lei c'è solo la fisicità, che "utilizza" con gli uomini per sentirsi loro pari. 
Ma in mezzo ai rivoluzionari Tunda non è a proprio agio, perchè sente che nonostante ci si chiami compagno, il rivoluzionario  vive una condizione di estrema solitudine, non potendo fidarsi di nessuno (e nessuno si fida di lui), e l'individuo in quanto tale non ha alcun valore se non perché è membro di un gruppo.

Lascia anche i rossi e un'altra donna fa capolino nella sua vita: Alja, sua moglie, conosciuta a Baku (in Azerbaigian), dove l'uomo lavora facendo foto e video sulla vita delle popolazioni caucasiche.

Ma un altro incontro lo spinge a riprendere le sue peregrinazioni e a lasciare la Russia:

“Fu come se qualcuno avesse aperto una porta che per tutto il tempo avevo pensato non fosse una porta ma una parte del muro che mi circondava. Vidi un'uscita e la usai. Adesso mi trovo fuori e sono veramente perplesso. (...) Non ho nulla da perdere. Non sono nè coraggioso nè curioso di avventure. Un vento mi spinge, e non temo di andare a fondo."

L'autore si intromette nella narrazione delle peripezie del suo "eroe decadente" dicendo già nel prologo di conoscerlo personalmente, e ce lo descrive come uno spirito vagabondo e indipendente, volubile, senza carattere, individualista, che a un certo punto realizza di essere diventato "straniero in questo mondo".

Se fosse indispensabile caratterizzarlo con un attributo qualsiasi, direi che la sua qualità più evidente era il desiderio di libertà. Ifondo era un europeo, un 'individualista', come dicono le persone colte. Aveva bisogno, per godere a pieno, di situazioni più complicate. Aveva bisogno dell'atmosfera di intricate menzogne, di falsi ideali, di salute apparente, di marcio persistente, di fantasmi imbellettati, dell'atmosfera dei cimiteri che hanno l'aspetto di sale da ballo o di fabbriche o di castelli o di scuole o di salotti. Aveva bisogno di aver vicini i grattacieli, di cui s'intuisce la caducità e la cui durata è tuttavia garantita per secoli. Era un 'uomo moderno'.

Ed è così che decide di ritornare in Europa, cercando ospitalità dal fratello, in Renania.
Georg, fratello maggiore di Franz, è un direttore d'orchestra e tra i due i rapporti non sono mai stati idilliaci, e anche se si rivedranno dopo diverso tempo, tra loro non scatterà alcun particolare affetto fraterno.

Sono tante le persone incontrate da Tunda nel suo vagabondare: dagli uomini benestanti, che si credono importanti ma che in realtà nel parlare e negli atteggiamenti rivelano la loro ottusa mentalità borghese, alle donne, giovani e sensuali, insoddisfatte, anch'esse caratterizzate da atteggiamenti stupidi, superficiali, dal loro essere tutte uguali (e chissà se l'adorata e eterna fidanzata Irene è diventata come una di loro?, si chiede):

"Le donne che incontriamo stimolano più la nostra fantasia che il nostro cuore. Amiamo il mondo che rappresentano e il destino che ci additano".

Tunda è un personaggio che fa da specchio al suo autore, rappresentandone il pensiero circa il senso di alienazione provato dall'uomo moderno all'interno di un mondo che la guerra ha spazzato via e che ormai è in decadenza, svelandone debolezze e difetti, attraverso uno linguaggio ricco di descrizioni minuziose, oneste e argute, di similitudini a volte liriche e poetiche, altre volte più dure e brusche, e uno stile essenziale e misurato, attraversato da una inevitabile vena nostalgica e da una ironia delicata, che guarda con malinconia e una leggera comicità a quest'uomo moderno, "addomesticato", che Franz Tunda non apprezza perché

l'essenza dell'uomo addomesticato è la viltà.

Fuga senza fine è considerato il più autobiografico tra i libri di Roth, che con esso esprime tutto il disincanto, la solitudine e lo smarrimento che ha colpito la generazione vissuta in Europa tra le due guerre.

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