Come anticipato, eccomi con la recensione di un breve romanzo avente come protagonista un uomo ultra 70enne, che, ormai vedovo, solo e pensionato, prova a dare una svolta alla propria esistenza.
L'AVVENTURA INUTILE DI ALFREDO PISTOCCHI
di Alessandro Di Giuseppe
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Eretica Edizioni
13 euro
Gennaio 2016
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Alfredo Pistocchi ha 74 anni, vive a Teramo e soltanto da una settimana è andato in pensione.
Come riempire queste giornate lunghe che sembrano non passare mai?
La moglie, Linda, è morta di cancro da qualche anno; i figli, Luca e Rebecca, hanno le loro famiglie, le loro vite e, a parte un paio di visite di circostanza all'anno e qualche telefonata veloce e fredda, non hanno col padre un gran rapporto.
Alfredo, quindi, si sente terribilmente solo e inutile.
La tv lo intrattiene poco piacevolemente, con i suoi programmi insulsi e sciocchi; non ha amici, non ha hobbies; a fargli compagnia ci sono i rumori prodotti dalla famiglia che abita al piano di sopra e le sbirciatine date a Marzia, un'altra vicina di casa, sposata e con figli, su cui ogni tanto Alfredo si ritrova a fantasticare.
Ecco, le fantasticherie (non ultime quelle a sfondo sessuale) sono un'altra sua compagnia quotidiana. Alfredo, infatti, ha un talento non indifferente a rimuginare, ricordare, a fare ipotesi su come sarebbe stata la sua vita se avesse fatto una tale scelta piuttosto che un'altra.
E pensa e ripensa, solo soletto com'è, alla ricerca di qualcosa che dia colore alle sue giornate grigie e solitarie, ecco che si infila nella sua mente il pensiero dell'unica amante mai avuta; l'unica donna con cui ha tradito la fedele e buona Linda: Beatrice.
Beatrice e Alfredo si sono incontrati 40 anni prima ad un corso di aggiornamento per lavoro ed hanno avuto una notte di sesso.
Una sola notte, fugace e ormai lontana nel tempo e nella memoria, cui il nostro uomo in quarant'anni non ha mai pensato una sola volta.
Dopo Beatrice, Alfredo non ha più tradito Linda. Forse perchè pentito e innamorato?
L'uomo, riflettendo e guardandosi indietro, scopre di non avere mai amato, in realtà, sua moglie; di averla, spesso, addirittura mal sopportata: lei così perfettina, così comprensiva, attenta, pacata, materna..., mentre lui si rivelava, ogni giorno di più, distante, superficiale, poco sensibile e romantico verso di lei.
E adesso che lei non c'è più, Alfredo può spassarsela!
La prima cosa che fa, dopo aver acquistato un computer, è crearsi un account su Facebook, grazie al quale comincia a cercare qualche sparuto amico o collega, tra cui... lei: Beatrice Schiavelli, che all'improvviso torna ad occupare la mente di Alfredo.
Il pensiero di quella bella donna con cui trascorse una piacevole notte all'insegna del piacere fisico, finisce per diventare un chiodo fisso per l'ex-ferroviere, la cui fantasia si accende e comincia a pensare a come potrebbe cambiare la sua vita (beh, quanto meno quel che gli resta) se accanto a sè ci fosse Beatrice.
E allora perchè non andare alla ricerca di quest'amore mai vissuto, che però potrebbe rivelarsi il vero amore della sua vita, l'unico in grado di dare senso e valore agli ultimi anni dell'esistenza di un uomo solo?
Alfredo è un uomo che, giunto a una certa età, conscio di come la sua esistenza sia trascorsa in modo anonimo, con una moglie troppo ordinaria che non è riuscito ad amare, con figli ormai quasi estranei, senza un lavoro a tenerlo impegnato, sta pensando a come fare per non morire di noia e depressione.
E allora la sua mente comincia a ripercorrere gli anni andati, a valutare, considerare.., e ne vien fuori un quadro non felice, che Alfredo vorrebbe cancellare o, per lo meno, sistemare, trovandosi una compagna; e non una qualsiasi, ma quella donna, la sua Beatrice.
La sua amarezza, l'insoddisfazione, l'infelicità, la noia, lo portano a non riflettere su ciò che la vita di buono gli ha donato fino a quel momento, anzi sembra che adesso si ostini a voler prendere decisioni infantili e irrazionali pur di scrollarsi di dosso tutta l'inutilità che lo opprime.
Alfredo non ci appare un uomo cattivo, probabilmente non nè migliore nè peggiore di un qualsiasi altro uomo della sua età rimasto solo a rigirarsi i pollici in una casa deserta, ma un po' ingrato e superficiale inevitabilmente ci appare; vero è che la sua coscienza non è completamente azzittita e, anzi, qualche rimprovero - sotto forma di prese in giro sarcastiche - arriva da parte di una "vocina interiore" proprio quando "il cuore", e un patetico sentimentalismo da uomo sul viale del tramonto, sta per prendere il sopravvento sulla ragione.
Alfredo ha bisogno forse di andare a sbattere contro il suo egoismo - quello stesso che, negli anni passati, lo ha reso spesso cieco e sordo davanti all'amore della sua unica e vera compagna di vita -, il suo malcontento, il malessere derivante dalla consapevolezza che la solitudine e i giorni sempre uguali sono ormai i suoi amici più fedeli, per poter rendersi conto che non sempre certi desideri irrealizzati e certe chimere idealizzate e rese perfette dall'immaginazione, sono davvero ciò di cui si ha bisogno per essere, non dico felice, ma quanto meno una persona serena.
La sua personale, solitaria e sciocca avventura lo farà rinsavire, o troverà davvero ciò che cerca per sentirsi rinato?
Uno stile di scrittura fluido, un ritmo reso veloce non solo dal linguaggio immediato, arguto nel descrivere la realtà con gli occhi disincantati e a volte un po' cinici di un anziano egoista ed infantile, ma anche da una narrazione affidata a questo personaggio principale, del quale seguiamo pensieri, sogni ad occhi aperti, ricordi, amarezze, delusioni, egoismi, del quale non approviamo le scelte e i sentimenti negativi ingiustificati, ma che pure alla fine ci fa sorridere di tenerezza o compassione, perchè Alfredo dopotutto è solo un uomo che deve abituarsi alla propria condizione di solitudine e di pensionato con troppe ore libere a disposizione.
Un romanzo scritto bene e dalla lettura molto scorrevole.