Per la rubrica "Viaggiare leggendo", oggi parleremo di un posto davvero imponente, menzionato dallo scrittore italiano Umberto Eco ne "Il nome della rosa":
Purtroppo, va detto subito che per quanto Eco sia dettagliato nelle sue descrizioni dei luoghi all'interno dei quali si svolgono i fatti, questi ultimi avvengono in una località imprecisata del Nord Italia, più precisamente in un monastero medievale.
L'abbazia di Melk è un'abbazia benedettina che si trova in Austria, uno dei più famosi siti monastici del mondo. Venne costruita in posizione dominante sulla città di Melk su uno roccioso alto 60 mt, a lato del fiume Danubio nello stato della Bassa Austria.
L'unico luogo identificabile e reale è quello dal quale co-protagonista del romanzo, "il giovane Adso", ormai anziano, scrive le sue memorie: l'abbazia di Melk.
Nata come fortezza nel X secolo, fu trasformata in abbazia nel 1089, ma dell'edificio originario rimane ben poco, dato che l'aspetto attuale è frutto di numerosi interventi.
L'elegante facciata bianco-gialla stretta tra i corpi di fabbrica dell'abbazia, le statue che la decorano e le preziose coperture delle sue torri ne fanno una delle più significative testimonianze dell'arte barocca in Europa. Attraversato il parco (un tempo anch'esso barocco, poi risistemato all'inglese), si raggiunge il monumentale portale con cupola ottagonale, fiancheggiato da poderosi bastioni e ornato da statue di santi, dal quale si accede agli ambienti interni.
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Balconate, obelischi, sculture, stucchi e fontane danno luogo a un autentico manifesto del barocco, stile che con la sua opulenza continua negli appartamenti imperiali, oggi adibiti a museo insieme alla lunga galleria.
Segue la Marmorsaal, dove la maestria degli artisti che lavorarono alla decorazione è evidente negli splendidi affreschi prospettici.
Segue la Marmorsaal, dove la maestria degli artisti che lavorarono alla decorazione è evidente negli splendidi affreschi prospettici.
Dalla sala si passa alla terrazza sovrastante il Kolomanihof: da una parte si apre uno bel panorama sull'abitato di Melk e sulla valle del Danubio, dall'altra si ha un'originale vista della facciata della chiesa, al cui interno dorature, affreschi, stucchi confermano la fedeltà al barocco della Stift di Melk.
La biblioteca di Melk era una delle biblioteche più famose del medioevo, nata dalla scuola del monastero benedettino.
Fonte: il web
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz