domenica 19 giugno 2016

Autori che... hanno odiato le proprie opere o il loro capolavoro letterario



Non molte settimane fa, scrivendo il post in cui anticipavo che ci sarà la serie tv sulla Rai tratta dal famoso romanzo di Umberto Eco, Il nome della rosa, avevo letto che l'autore ha sempre considerato questo suo capolavoro, un prodotto scadente.
Ho pensato allora al fatto che diversi scrittori hanno finito spesso per odiare una propria opera in particolare, cercando, alcune volte, anche di distruggerla o di evitarne la diffusione.

Si è quindi insinuata nella mia testolina la voglia di fare una ricerca in merito, e man man mi saltavano in mente altre curiosità letterarie su questa lunghezza d'onda che ho racchiuso nel titolo...




Autori che hanno parlato male di altri esimi colleghi, che non hanno apprezzato le trasposizioni cinematografiche dei propri libri, ecc... Curiosità che condividerò con voi ^_^


Il primo autore che mi è venuto in mente spontaneamente è stato Virgilio.
Infatti, ricordavo dai tempi delle superiori che  il poeta romano Publio Virgilio Marone (vissuto nel I sec. d.C.) prima di morire, avesse raccomandato agli amici Plozio Tucca e Vario Rufo di distruggere il manoscritto dell’Eneide, perché, per quanto l'avesse terminata, non aveva fatto in tempo a rivederla.
Ma i due consegnarono i manoscritti all'imperatore Augusto, che ben pensò di non darlo alle fiamme, nonostante le evidenti tracce di incompiutezza.


Ma se a Virgilio è andata bene perchè, morto lui, a nessuno è venuto in mente di esaudire le sue richieste, altri autori invece hanno fatto delle proprie opere ciò che volevano.
Ad es., un autore che pare abbia avuto la mania di scrivere e poi distruggere i propri scritti sia stato Franz Kafka, e questo a fronte anche di critiche positive ai suoi romanzi; qualche anno prima di morire, ha cercato di convincere il suo amico, Max Brod, a distruggere tutto ciò che avesse mai scritto, fatta eccezione per quello che Franz stesso aveva selezionato.
Kafka non finì nessuno dei suoi romanzi e bruciò circa il 90% del suo lavoro ma, come con Virgilio, l'amico preposto al folle compito di bruciare tutto, non ha obbedito, anzi, ha pubblicato eccome.

Nel 1960 Stephen King scrisse un romanzo su uno studente che portava una pistola a scuola, uccideva i suoi maestri e teneva in ostaggio la sua classe, e lo pubblicò sotto lo pseudonimo Richard Bachman; quest'opera non fu pubblicata fino al 1977, quando è apparso in stampa con il titolo di Rage .
Dopo una serie di sparatorie nelle scuole negli anni 1988-1997, King chiese al suo editore di ritirare Rage dalla stampa. La polizia aveva tra l'altro scoperto che gli autori dei crimini possedevano copie del libro. 
Lo scrittore si convinse che togliere di mezzo il libro incriminato - che tra l'altro non era qualitativamente chissà che capolavoro - fosse la cosa più giusta da fare, visto che sembrava essere di cattivo esempio per tante persone.

Diverso fu il caso di Peter Bechley, lo scrittore del famoso Jaws, da cui è stata tratta la serie di film Lo squalo, di Spielberg, che negli anni '80 ha spopolato segnando un  momento di svolta nella storia del cinema.
L'autore non arrivò ad odiare Jaws perchè era scritto male o perchè la critica non lo accolse bene, tutt'altro; ciò che detestò fu la "sharkphobia", il terrore irrazionale verso gli squali che fu indotto nella gente proprio dopo l'uscita dell'adattamento cinematografico di grande successo di Steven Spielberg; dopo aver scritto Jaws, Benchley ha dedicato la sua vita a proteggere gli squali, in particolare le specie in via di estinzione dei grandi squali bianchi, il temibile antagonista del suo libro.


Ultimo autore di oggi è colui che scrisse il celebre e discusso Arancia Meccanica: Anthony Burgess.

Dopo l'uscita dell'omonimo film di Kubrick, la popolarità del libro salì ancora di più, tanto da eclissare altre sue opere. Peggio ancora, sembrava che le persone avessero iniziato ad emulare i personaggi del romanzo e a commettere crimini basati sul film e sul libro. Tutto questo portò Burgess a prendere le distanze dal suo capolavoro, arrivando anche al punto di dichiararla "un'opera minore".


fonte: https://www.grammarly.com
http://www.bustle.com/


SE CONOSCETE ALTRI AUTORI CHE, PER DIVERSE RAGIONI, 
SONO ARRIVATI AD ODIARE UN LORO SCRITTO, 
AGGIUNGETEMELO NEI COMMENTI, 
MI FARA' PIACERE IMPARARE COSE NUOVE!


La prossima volta vedremo qualche autore famoso che ha odiato il protagonista del romanzo/della serie che lo ha portato al successo.


Liebster Award 2016 (#4)



Carissimi, buona domenica.
Oggi avrei voluto festeggiare il mio quinto anno di matrimonio facendo un giretto fuori città, ma le previsioni sono alquanto tragiche: se vado verso nord, piove; verso est? Piove. Verso ovest? Piove.
Rotolando verso sud? Che vi devo dire, promette tempesta, a momenti grandine, neanche semplice pioggerella.

E vabbè, vorrà dire che ce ne staremo in loco e valuteremo alternative non troppo deprimenti ^_^

Ma intanto che io e il mio gentil consorte decidiamo cosa fare, mi accingo a rispondere alle domande di Erielle Gaudi, che gentilmente mi ha assegnato il Liebster Award 2016, il premio virtuale dato ai blog piccoli ma di qualità, per farli conoscere a più persone.

Avendo già taggato e ricambiato le domande la prima volta che sono stata nominata (qualche settimana fa), in questi momenti mi limiterò a dire qualcosa in più su di me rispondendo alle sue 11 domande!



Che cosa ti ha spinto ad aprire un blog?

La voglia di scrivere, di condividere argomenti che mi piacciono; inizialmente era un diario virtuale senza un tema specifico, poi la mia passione per i libri ha vinto su tutto il resto e gli ho dato un taglio "letterario".

Come hai scelto il nome?

Eh che trafila! Ero molto indecisa proprio per il motivo che il blog non aveva un indirizzo principale; quindi ho optato per un nome "generico" e siccome era mia intenzione condividere i miei pensieri su tante cose, mi è saltato in testa "Chicchi di pensieri" e l'ho adottato ^_- Forse se tornassi indietro, gli darei un nome più legato al mondo dei libri ma sono troppo affezionata a questo e non ci penso a cambiare, per ora.

Parlaci della tua vita da blogger: gioie e dolori.

Mi piace scrivere, cercare argomenti, rielaborare materiale e informazioni e preparare un articolo, cercando di dargli qualcosa di personale, in modo che venga fuori una parte di me, di ciò che mi interessa davvero. Tenere il blog, aggiornarlo, mi rende felice, e se trovo anche il minimo riscontro in chi mi legge, non posso che essere ancora più motivata a continuare. Dolori? Mah, forse a volte mi faccio prendere un po' dall'ansia quando non riesco ad aggiornarlo, o quando non mi vengono in mente idee creative, ma non mi lascio abbattere. Ok l'impegno e la costanza, ma non voglio che il blog diventi un obbligo o una costrizione, perchè può succedere di vivere periodi più incasinati e di non riuscire a postare quattro volte al dì..., in tal caso pazienza; pochi post, ma che siano "buoni" e fatti bene.

Qual è il tuo genere preferito?

Classici e romanzi storici in primis, ma leggo tanto altro.

Quali sono i tuoi autori preferiti?

Diversi, ad es. la Mazzantini, Donato Carrisi, Luca Bianchini, Kate Morton, Jennifer Donnelly, Sara Rattaro. le sorelle Bronte...

Quant'è importante la lettura nella tua vita?

Molto, leggo quando posso e dovunque sono; c'è sempre un libro in borsa, mal che vada mi scarico le copie pdf sul cellulare, guai a restar senza qualcosa da leggere  ^_^

Come ti definiresti in tre parole?

Sincera, sensibile, taciturna.

Ebook o cartaceo?

Io sceglierei sempre cartaceo, ma per ragioni logistiche ed economiche, sto dando spazio molto agli ebook, ultimamente.

C'è un libro che ti ha cambiato la vita?

Molto libri hanno avuto la loro influenza su di me, come il Diario di Anna Frank, ma su tutti dico la Bibbia, il Libro dei libri.

In quale periodo storico ti piacerebbe vivere?

Nel Rinascimento, è stato un periodo molto ricco culturalmente e artisticamente.

sabato 18 giugno 2016

Recensione film: LUI E' TORNATO di David Wnendt



Poche settimane fa ho letto il romanzo di Timur Vermes "Lui è tornato" (RECENSIONE), una parodia umoristica e godibile che risponde a modo suo ad una "semplice" (e provocatoria?) domanda: cosa accadrebbe in Germania se tornasse, all'improvviso, Adolf Hitler? Come si comporterebbe l'ex-Fuhrer? Continuerebbe ad avere sempre i suoi programmi politici nazionalistici, fanatici e aggressivi? Quanto e che genere di seguito troverebbe?

E a queste domande tenta di dare una possibile e surreale (?) risposta l'omonimo film di David Wnendt, con Oliver Masucci (nei panni di Hitler), Fabian Busch, Christoph Maria Herbst, Katja Riemann.

Siamo nel 2014 e in un giorno d'estate, in zona residenziale di Berlino, Adolf Hitler si sveglia improvvisamente proprio lì dove un tempo si trovava il suo bunker, che è anche il luogo della sua morte suicida.
Sono passati 69 anni da quel 30 novembre 1945, i cieli tedeschi non sono attraversati da aerei nemici, la guerra è finita, il suo partito non c'è più e ad essere cambiata è la Germania stessa, il suo popolo, che non lo riconosce più.
I bambini lo guardano con derisione, il giornalaio che lo soccorre non fa che guardarlo e scoppiare a ridere; la gente (turisti soprattutto) lo ferma divertita e curiosa per farsi foto e selfie con lui.

Ma che sta succedendo ai suoi amati tedeschi?
Seppur confuso, Adolf si riprende subito e, grazie all'incontro con un giovanotto appena licenziato dall'emittente myTv - Fabian Sawatzki -, si ritrova in poco tempo al centro di un interesse mediatico sorprendente.

Quest'uomo col baffetto corto, gli occhi allucinati, lo sguardo da folle, la divisa nazista di "quei tempi", quel modo di parlare e gesticolare furiosi, "a scatti", nervosi...., accende la curiosità (morbosa?) di molta gente: non solo di Sawatzki, che vede in questo commediante che insiste a farsi chiamare Hitler, la sua possibilità di riscatto professionale, ma anche di chi dirige la stessa myTv, che propone programmi trash, che faranno pure ridere ma che in realtà sono di scarsissima qualità.

Ad Adolf viene quindi dato un suo spazio in tv e lui non si lascia scappare l'occasione di criticare tutte le bassezze e gli errori che vede nella società odierna, dichiarando come solo lui potrebbe di nuovo portare il giusto ordine in Germania.

Ovviamente la maggioranza ride di lui, non gli dà credito, però fatto sta che... se ne parla; Hitler - o meglio, il folle che dice di essere lui - è tornato e in tanti (troppi) gli danno ascolto; si parla di lui sui giornali, in tv, su You Tube; c'è che lo critica e lo trova di cattivo gusto, e chi invece non si dimostra contrario alle sue idee, volte soprattutto a denunciare "l'invasione" della Germania ad opera degli stranieri.

Come si evolverà il successo di questo Fuhrer redivivo, che non ha smesso di essere convinto sostenitore delle stesse estreme idee di 70 anni prima? 

Il film punta proprio, come dicevo all'inizio, su questo aspetto cruciale: sarebbe possibile - ragionando per assurdo - ad un fantomatico Hitler riprendere "il discorso" da dove lo aveva lasciato? Troverebbe un seguito? Quanto la massiccia presenza dei media favorirebbe il consenso di quest'uomo e la diffusione delle sue idee?

Siamo in presenza di una commedia fatta bene, con intelligenza, con un umorismo che fa sorridere ma, similmente al romanzo, permette anche di trarne delle considerazioni serie; Oliver Masucci mi piace molto nei panni del resuscitato Hitler, per l'espressività facciale soprattutto.

Accenno giusto a qualche differenza con il libro: la storia è spostata nel 2014, mentre nel libro siamo nel 2011.
Nel film è molto accentuata la rivalità tra due importanti personaggi che lavorano per myTv, cioè Katja Bellini e Sensenbrink; non ho apprezzato moltissimo la scelta finale (relativa a Sawatzki), che chiaramente non dirò ma che è diversa rispetto al romanzo; trovo che il messaggio del film - in merito al pericolo che un tipo "come Hitler" possa trovare fin troppo riscontro tra giovani e non solo, anche in virtù dei concreti problemi socio-economici in cui versa il Paese (e non solo, l'Europa in generale) e del malcontento che serpeggia tra una grossa fetta della popolazione - sia più forte e maggiormente sottolineato che nel libro.
Lo stesso Adolf mi è apparso più cinico nel film rispetto a come appare nel romanzo, dove conserva ancora sprazzi di bontà. 
In un certo senso, la piega finale data al film ha un che di inquietante, cosa che non ho avvertito tra le pagine del libro.

Ne consiglio la visione, è un film interessante e originale.

Segnalazioni: UN COLPO ALLA SPERANZA di Marcello Gagliani Caputo - UOMO O LUPO di Mattia Rubino



E' il momento delle segnalazioni!

Dopo il racconto “Protocollo 19”, Marcello Gagliani Caputo torna a raccontare l’apocalisse zombie nel romanzo “Un colpo alla speranza”, disponibile in esclusiva su Amazon in ebook e cartaceo.


UN COLPO ALLA SPERANZA 
di Marcello Gagliani Caputo


link Amazon
TRAMA

In seguito a delle misteriose aggressioni avvenute durante un corteo di protesta nel centro città, in pochi giorni Roma piomba nel caos, in mano a orde di folli cannibali che uccidono e saccheggiano le strade della Capitale. 
Dopo due settimane dai tumulti, in una città ormai distrutta e abbandonata, Marco e Pietro, la cui amicizia è nata proprio durante i disordini, decidono di lasciare Roma nella speranza di congiungersi con la sorella di Marco, a Sabaudia. 
Il loro sarà un viaggio pieno di insidie, in cui incontreranno altri sopravvissuti, ma grazie al quale scopriranno, soprattutto, che fine ha fatto il mondo che conoscevano.

L'AUTORE.
Marcello Gagliani Caputo è nato a Palermo il 30 ottobre 1974 e vive a Roma con la famiglia. Ha pubblicato diversi saggi di cinema, tra cui le guide al cinema di Stephen King e della coppia Bud Spencer e Terence Hill e “Universal Monsters - L'epopea dei mostri in bianco e nero”. Agli zombie ha dedicato gli ebook “Zombie al cinema” e “Zombie in TV”, mentre alla Juventus la collana “Almanacco Juventino”, “Da Platini a Pogba - La Juventus dei campioni francesi” e “Paulo Dybala. La Joya argentina”. Ha raccontato la storia della Champions League in “Champions Italia - Le italiane e la coppa dei Campioni” ed è autore dei racconti “L'ultima corsa”, “Il gioco”, “Protocollo 19” e “L'uomo col papillon”.



Seconda opera che sottopongo alla vostra attenzione, lettori:

UOMO O LUPO
di Mattia Rubino


EDITORE: Self-publishing
Numero pagine: 484
SINOSSI

Maledizioni e uomini lupo, streghe e stregoni, magia nera e magia bianca.
Amore, amicizia e fratellanza. Odio, rabbia e disprezzo. 
Persone disposte a uccidere pur di raggiungere i propri scopi e persone pronte a morire pur di proteggere i propri cari. Fratelli che si amano e fratelli che invece si odiano. 
Amore e dolore. Uomo o Lupo, il bene contro il male, la natura umana contro quella animalesca. 
Solo una vincerà. Ma quale delle due? Uomo o Lupo?

BIOGRAFIA AUTORE.
Mattia Rubino, pseudonimo di Mattia Vanfiori, nato a Canicattì (Sicilia), il 12 luglio 1995. Ha studiato presso il liceo Psico-Pedagogico di Ravanusa, dove ha conseguito il diploma. La scrittura è da sempre la sua più grande passione. L’animale che più lo affascina è il lupo e tutte le leggende che lo riguardano. Uomo o Lupo è il suo primo romanzo, pubblicato mediante Self-publishing.

venerdì 17 giugno 2016

Recensione: AMORI POSSIBILI di Maurizio Corrado



Buonasera cari amici e lettori!
Ritorno sul blog per proporvi il mio parere su un'altra delle pubblicazioni che ho ricevuto da parte di Intrecci Edizioni.

Come già è accaduto con il breve romanzo "Vuoto fino all'orlo" di Samuela Pierucci (recensione), anche per questo libro, che è una raccolta di sei racconti, ciò che mi ha favorevolemente colpita da subito è stata l'originalità del soggetto e il modo di raccontarlo a noi lettori.


AMORI POSSIBILI
di Maurizio Corrado


Aggiungi didascalia
Maurizio Corrado in questo scritto ci propone sei racconti che, come già il titolo fa presagire, parlano d'amore.

E ne parlano in modo particolare, a cominciare dal tipo di "amanti" scelti, presi in prestito dalla natura, dalla realtà materiale che ci circonda, e che tra queste pagine vengono umanizzati.

Non mancano gli esseri umani veri e propri, in questi racconti, ci mancherebbe: gli umani con i loro amori, i capricci, i desideri, ma essi passano in secondo piano rispetto alle varie forme di vita e d'amore vissuti da ben altri personaggi.

L'amore di cui ci parla l'Autore, e che fa da filo conduttore alle sei storie, è di quelli che giungono inaspettati, all'improvviso; un amore la cui origine si perde "nella notte dei tempi" (quando l'universo era ancora in formazione, o quando i monti dovevano ancora trasformarsi in altro), che non sempre viene subito compreso e accettato, anzi: c'è inizialmente un po' di ritrosia a lasciarsi andare, e così i futuri amanti fingono e ostentano indifferenza reciproca, fino a quando si trovano costretti a cedere e ad ammettere che tra loro è nato un legame ineluttabile che li unisce nonostante la differenza d'età ("La strada e il palazzo"); un legame e un sentimento vicini alla passione incontenibile, ora tenera ora quasi incestuosa ("La città e il bosco"), alla gelosia, al senso di possesso ("Il treno e la galleria"), o alla devozione e alla fusione totali ("Il monte e l'acqua"); sono amori che spesso si scontrano con la diffidenza, l'incomprensione ("Il suono e la materia"), la voglia di prevaricare da parte di uno dei due ("La mente e il cervello").

E nonostante questo tipo di amore coinvolga elementi della natura e di ciò che ci circonda in generale (più che gli esseri umani, come di solito accade nei libri), ne avvertiamo tutta la forza, la "fisicità", l'inevitabilità, grazie alla cura delle parole scelte da parte dell'Autore.

L'amore nasce, esplode in mille frammenti lì dove non credevi fosse possibile: un amore che modella le montagne, che si riflette sulle pietre levigate di una vecchia strada di paese, che vede uniti indissolubilmente  - in un continuo scambio di dare e ricevere - l'ambiente naturale con ciò che è creato dall'uomo.

Quello di "Amori possibili" è un universo in movimento, in cui ogni cosa è in relazione e questa relazione è vissuta nel profondo e richiede una fusione completa, fino all'annullamento, come a ripristinare l'unico vero ordine possbile all'interno della creazione.
Una creazione che assiste silenziosa al fermento della vita degli esseri viventi, sempre alla ricerca di qualcosa che dia senso alle loro esistenze, che li faccia sentire vivi.

Come dicevo, si tratta di sei brevi racconti molto particolari, caratterizzati da un linguaggio efficace, suggestivo, quasi ipnotico, capace di immergere totalmente e quasi "fisicamente" il lettore nei rapporti tra gli elementi della natura, ascoltandone la voce silenziosa, dando loro un'anima, come se fossero persone che desiderano, sospirano, odiano, si indispettiscono, con le quali sentiamo di avere tanto in comune.

L'Autore ha scelto di mostrarci questi singolari e immaginari aspetti del mondo naturale - del quale facciamo parte più di quanto spesso ci rendiamo conto - con uno stile di narrazione in cui parole e frasi (alcune molto lunghe con poca punteggiatura, altre brevi/brevissime) giungono a noi in un ritmo frenetico, concitato, come un flusso di coscienza, un fiume inarrestabile di voci e pensieri che provengono da universi e mondi misteriosi più grandi di noi, che si intrecciano e che ci ricordano come ciascun uomo si sentirebbe se si ponesse davvero all'ascolto della voce della natura: infinitamente piccolo.

Lettura consigliata, anche a chi di solito non predilige i racconti, ma questa potrebbe essere una piacevolissima scoperta!


Anteprima Einaudi: CHINA GIRL. Le indagini di Neal Carey di Don Winslow - SPY STORY. LOVE STORY di Nicolai Lilin



Un paio di prossime uscite: il nuovo libro di Nicolai Lilin, con la sua scrittura sempre ruvida e molto "d'impatto", e un nuovo caso per Neal Carey.


SPY STORY. LOVE STORY
di Nicolai Lilin

Ed. Einaudi
130 pp
18 euro
USCITA:
28 GIUGNO 2016
«Di fronte a lei ricorda tutto e ha dimenticato ogni cosa». 

Alëša ha quarantacinque anni e un buco nero al posto del cuore. Ha ucciso molti uomini, forse tanti quanti sono i libri che ha letto. Ma adesso l’imprevisto ha fatto irruzione nella sua vita su una bicicletta rossa, nei panni della donna piú sbagliata di cui ci si possa innamorare. 
E' arrivato il momento di dire basta, ma sa che per lasciarsi la sua vecchia vita alle spalle ha solo due strade: tradire tutto ciò in cui crede oppure scegliere, per la prima volta, di essere completamente se stesso.

Nicolai Lilin non rinuncia alla sua cifra la scrittura ruvida e potente, e uno sguardo spietato sulle umane contraddizioni, ma fa un altro passo e si cimenta con i generi, mescolandoli con intelligenza. 

Spy story love story è la prova dell’evoluzione di un autore che forse, come il suo personaggio, ha scoperto il suo lato piú vulnerabile, piú sincero, e ha saputo trasformarlo in forza.



L'autore.
Nicolai Lilin è nato nel 1980 a Bender, in Transnistria, vive in Italia dal 2003 e scrive in italiano. Presso Einaudi ha pubblicato i romanzi Educazione siberiana (2009), tradotto in ventitre Paesi, Caduta libera(2010 e 2011), Il respiro del buio (2011 e 2013), Storie sulla pelle (ulitima edizione 2016), Il serpente di Dio (2014) e Trilogia siberiana (2014, che raccoglie Educazione siberiana, Caduta libera e Il respiro del buio).
Da Educazione siberiana Gabriele Salvatores ha tratto un film, interpretato tra gli altri da John Malkovich e prodotto da Cattleya con Rai Cinema, uscito nel 2013.




CHINA GIRL.
Le indagini di Neal Carey
di Don Winslow


Ed. Einaudi
pp. 480 
€ 16,00
Trad. A. Colitto
USCITA:
21 GIUGNO 2016
«Fu allora che Neal Carey commise il suo secondo errore. Avrebbe dovuto chiudere la porta, bloccarla con una sedia e scappare dalla finestra. Se lo avesse fatto, non sarebbe finito in Cina. E Li sarebbe stata ancora viva».

Robert Pendleton è un genio della chimica e ha appena brevettato un fertilizzante che potrebbe valere una fortuna. 
Partito per una conferenza a San Francisco, smette di dare notizie di sé e dei frutti delle sue ricerche. 
Non c'è da stupirsi se gli Amici di Famiglia, che hanno finanziato il suo lavoro, vogliono scoprire che fine abbia fatto, decidendo anche stavolta di rivolgersi a Neal Carey, il loro uomo migliore. 
Quella che sembra un'indagine facile si rivela però un incubo. 
Neal sarà costretto a un lungo viaggio costellato di pericoli, tra la Chinatown di San Francisco e le strade di Hong Kong, fino ad arrivare nella Cina piú profonda e arcaica. 
E dovrà vedersela con la Cia, con il governo cinese e con un'organizzazione altrettanto letale, che agisce nell'ombra. 
Ma soprattutto con la bellissima Li Lan: una dark lady, o forse una vittima innocente.

L'autore.
Don Winslow, ex investigatore privato, uomo di mille mestieri, è autore di undici romanzi, che lo hanno consacrato come nuovo maestro del noir. Einaudi Stile libero ha pubblicato finora L'inverno di Frankie Machine (ultima edizione «Super ET», 2009), diventato un vero e proprio caso letterario, Il potere del cane, La pattuglia dell'alba, La lingua del fuoco e, nel 2011, Le belve, da cui Oliver Stone ha tratto l'omonimo film. Nel 2012, sempre per Einaudi Stile libero, è uscito I re del mondo, prequel de Le belve; nel 2013, Morte e vita di Bobby Z; nel 2014 Missing. New York, primo capitolo di una nuova serie poliziesca con protagonista il detective Frank Decker; nel 2015, Il cartello; nel 2016, London Underground, il primo romanzo, di una serie di cinque, che ha come protagonista Neal Carey.



Leggere... è d'amore: GIADA. UN AMORE COLPEVOLE di Anna Chillon - L'AMORE E' UN RISCHIO di Luigi Mancini



I post di oggi saranno per lo più programmati, quindi, non potendo stare al pc perchè stra impegnata in cucina, ho pensato di "far andare" post di segnalazioni di novità ed anteprime.

Buona lettura e spero che qualcuna di queste uscite editoriali possa incuriosirvi! :=)


Partiamo dal nuovo romance erotico contemporaneo, “Giada. Un amore colpevole” di Anna Chillon. 


GIADA. UN AMORE COLPEVOLE
di Anna Chillon


347 pp
11.90 euro (cart.)
3.90 euro (ebook)
Non ero pronta per lui, ma questo non gli importò. 
Entrò come un tornado nella mia vita, 
la stravolse spezzandomi il fiato 
e mi rese donna, 
a dispetto di tutto e tutti. 


Il giorno del mio diciottesimo compleanno, spiando quel ragazzaccio condannato ai lavori socialmente utili, pensai che la vita stesse per sorridermi, lungi dall’immaginare cosa in realtà stesse per serbarmi. 

Qualcosa più grande di me mi avrebbe presto travolta, scossa alle fondamenta, gettando il mio corpo e il mio cuore in pasto a una persona con l’animo di un lupo selvatico. 
Per tutti sarebbe stato uno scandalo e una vergogna: nessuno avrebbe compreso, perché nessuno conosceva le molteplici verità che quel lupo era stato così bravo a celare. 
Forse un cuore, seppur logoro, l’aveva anche lui.
E forse, se avessi lottato e ignorato le apparenze, prima o poi lo avrei scoperto.





Restiamo nell'ambito sentimentale con il nuovo libro di Luigi Mancini.


L'AMORE E' UN RISCHIO
di Luigi Mancini


Editore: Butterfly Edizioni
Pagine: 120
Prezzo: 1,99 € 
gratis su kindle unlimited
Solo in Ebook

L'amore non chiede mai permesso, l'amore devasta. 
Nessuna armatura impedirà mai all'amore di accadere.

Daniele non è più il ragazzo di una volta: la prigione l'ha reso irascibile e ostile. Dopo aver pagato per colpe non sue, aver perso la fidanzata, il lavoro e il rispetto, una volta fuori il suo obiettivo è quello di vendicarsi del torto subito. 
Il destino però lo condurrà a Valencia per dargli una possibilità di riscatto e dimenticare il passato: sua cugina Paola, che gestisce un rinomato Night, decide di assumerlo come buttafuori e autista.
Claire è una giovane ballerina che però non ha coronato il suo sogno e, dopo aver perso i suoi genitori in un incidente, è finita a fare la spogliarellista per potersi mantenere. 
Sensibile e riservata, vuole tenersi lontana dagli uomini, soprattutto da Daniele che irruente invade la sua vita: quello sconosciuto - pieno di tatuaggi e muscoli, dal sorriso beffardo e gli occhi tristi - è antipatico come pochi e maledettamente attraente...

Ma il passato non perdona e vecchi rancori bussano alla porta e manderanno in crisi il labile equilibrio costruito dai due...


giovedì 16 giugno 2016

Le cover di oggi



Ed eccoci all'appuntamento cover!

Eccone alcune che mi sono balzate agli occhi nei giorni scorsi; cliccando su info potrete leggere le trame: due occhioni blu in primo piano, un volo singolare al di sopra delle nuvole, l'eleganza di un corpo femminile di cui non vediamo tutto il volto, colori forti decisi come pennellate.

Cosa ne pensate? ^_-


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Recensione: VUOTO FINO ALL'ORLO di Samuela Pierucci



Ricevere qualcosa in dono è sempre bello, ma quando si tratta di un libro, la felicità duplica!  E se si tratta di due libri? Quadruplica, ovviamente!

Ecco gli ultimi arrivi in casa: sono due libri di cui vi ho parlato in questo post e per i quali ringrazio Lucia Pasquini, direttore Editoriale di Intrecci Edizioni.


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Stamattina vi parlerò delle mie impressioni su...

VUOTO FINO ALL'ORLO
di Samuela Pierucci


C'è un paesino "sbilenco, dai contorni sfumati e irregolari", che "stava là, sulle pagine piatte di un quaderno a righe", chiamato Mandalchiria, dove tutto scorre senza grossi imprevisti o novità, abitato da persone e animali - tutti parlanti - , ognuno col proprio mestiere e ruolo all'interno della comunità.

Un giorno accade qualcosa di strano: lo spauracchio Torcimente fa il suo ingresso in chiesa, mentre è in atto la funzione religiosa e, tra allucinazioni, visioni, immagini e colori degni del più delirante dei sogni, recita pure una enigmatica filastrocca.
Il tempo pare arrestarsi, confusione e incredulità colgono i presenti, che per un paio di giorni vivono in uno stato di indefinito torpore, di sonno paralizzante, di paura e immobilità.

Cosa è accaduto? Forse si tratta di un maleficio?

Certo è che, passati quei due giorni, nessuno a Mandalchiria sembra voler parlare di cosa è accaduto in chiesa, quasi fosse un tabù, un segreto da tenere nascosto, da seppellire e di cui non parlare più.

Ma c'è qualcuno che è più curioso e testardo degli altri e non ha alcuna intenzione di far finta che non sia successo nulla; si tratta dello spazzino del paese, un ragazzo di nome Almalinda che, insieme ai suoi amici - tra cui la lucertola Errante, il Cupo, il musicista Zen, Famelico, l'anziana signora Seccatanzi... - decide di andare a fondo nella questione e di scoprire cosa è accaduto quel giorno.
Iniziano quindi le prime riunioni per ragionare sull'accaduto...

"e il vincolo che si era creato tra i partecipanti era strettissimo: solo quando ci si sente tutti ridicoli allo stesso modo ci si riconosce come simili".

Partono le "indagini", che i nostri improvvisati investigatori conducono entrando nelle diverse famiglie del paese e parlando con esse, sperando di individuare eventuali sospettati e colpevoli.

C'è qualcuno che sta cercando di seminare paura nel villaggio aprendo le porte a presenze indefinite e malvagie?

Alma è deciso scoprirlo, e intanto la vita va avanti, così il lavoro e gli impegni di tutti e di ciascuno; a rallentare un po' la corsa verso la ricerca della verità ci pensa un "incidente" improvviso, che vede Alma protagonista ed eroe, e in seguito al quale molti compaesani cominciano ad apprezzarlo e trattarlo d'amico, proprio loro che lo avevano sempre deriso e tenuto lontano.
Per un po' Alma si lascia coccolare da questa inattesa ma piacevole notorietà, mentre i suoi amici proseguono le loro incerte indagini intrufolandosi nella vita della gente, nei negozi, nelle osterie di Mandalchiria.

Ma cosa ci sarà mai da scoprire dietro questi due giorni che hanno oscurato e fermato il tempo e la vita - già di per sè così statica - nel paesino?

L'autrice ce lo spiega, a modo suo, con il suo linguaggio intriso di giochi di parole, di intelligente ironia, disegnando per il lettore un'atmosfera surreale, resa suggestiva dalla scelta di uno spazio-tempo indefinito, attraverso personaggi grotteschi ma senza dubbio simpatici, che sembrano sbucare direttamente da una favola d'altri tempi, e si giunge pian piano all'epilogo, che vede il gruppo di amici infine cambiati, più consapevoli forse non tanto del mistero accaduto in chiesa e del suo scopo o significato, ma di se stessi, di ciò che possono e devono fare per andare oltre i confini del recinto nel quale finora hanno vissuto, decidendo di rinunciare finalmente all'arida immobilità di un futuro triste e già scritto.

"Certe volte si vorrebbe che tutto fosse diverso, ma non ci stacchiamo dalla pigra comodità di cui siamo parte.Le unghie servono per lacerare le costrizioni che imprigionano, ma anche per restare aggrappati a qualcosa, se si scivola."

Ciò che colpisce di questo breve libro è l'originalità: della trama e del suo significato, affidati ad un narratore esterno, voce fuori campo che, nel modo di presentarci le varie scene della storia e i personaggi che intervengono, ci fa sentire spettatori di un film o di un'opera teatrale particolare e sui generis; dei personaggi stessi, persone e animali strani e bizzarri tanto nei nomi quanto nel modo di essere e di interagire tra loro; originali anche stile e linguaggio, che proprio nel loro essere paradossali (del resto, il titolo stesso del libro anticipa quello che sarà il tenore della storia) coinvolgono il lettore, facendolo ora sorridere ora riflettere su come spesso sia più veloce e semplice vivere arenandosi nelle proprie illusorie comodità, chiusi nel proprio piccolo mondo sempre uguale a se stesso - il che però rischia di farci inaridire e di condannarci all'infelicità - piuttosto che sforzarsi di cambiare il proprio stato.

Forse abbiamo tutti bisogno, ogni tanto, di un sano esilio da "quella che si dice normalità".

mercoledì 15 giugno 2016

Epigrafe da "Una valigia piena di sogni "



Presto vorrei poter incominciare la lettura di un romance da cui mi aspetto belle emozioni, in quanto scritto da Paullina Simons, che mi ha conquistata con il suo "Il cavaliere d'inverno".

Una valigia piena di sogni parte dal viaggio post-diploma di due coppie (due fratelli, due migliori amiche), Chloe e Mason, Hannah e Blake, in giro per l'Europa. Incontrano un certo Johnny Rainbow, un misterioso ragazzo americano che gira il mondo con la chitarra sulle spalle, e con lui i quattro amici attraversano in treno il vecchio mondo, da Carnikava a Treblinka, da Cracovia a Trieste, in un viaggio indimenticabile che li porta nel cuore dell'Europa e nell'oscuro passato di Johnny...



Ecco l'epigrafe:

Ci sarà tempo per uccidere e creare,
e tempo per tutte le opere e i giorni delle mani
che sollevano e lasciano cadere una domanda sul tuo piatto;
tempo per te e tempo per me,
e tempo anche per cento indecisioni,
e per cento visioni e revisioni.

T.S. Eliot, Il canto d’amore di J. Alfred Prufrock



ANCHE IL LIBRO CHE STATE LEGGENDO VOI 
HA UNA CITAZIONE INTRODUTTIVA O UNA BELLA DEDICA?




"Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm.,
citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa
a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire


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