Lucrezia è una giovane scrittrice dalla personalità forte, eppure contrassegnata da dèmoni e fragilità che desidera affrontare e superare, e per farlo cercherà aiuto presso un uomo ambiguo ed inquietante, dalle voglie insane, possessivo nei confronti della bella scrittrice, che dovrà stare attenta a custodire il proprio cuore dagli assalti di un sentimento prepotente che pian piano si fa strada dentro di lei...
Come un’isola è un romanzo che ha come protagonista una giovane donna e il suo amore; un amore complesso, per certi versi malato e, forse proprio per questo, seducente ma impossibile.
Lucrezia fa la scrittrice, vive a Roma da sola e all'inizio della nostra storia sta per incontrare uno sconosciuto, con cui negli ultim tempi ha intrattenuto una conoscenza telefonica.
La prima volta che, in stazione, incrocia lo sguardo conturbante di quest'uomo, Victor, Lucrezia ne è annichilita: lui riesce in poco tempo a mandarla in confusione, tanto da portarla a scappare, spaventata, come se presentisse che da quell'uomo le converrebbe mettere più distanza possibile.
Ma Victor è un osso duro e la cerca, così i due si rivedono e Lucrezia va a stare a casa di lui; la loro convinvenza è sottoposta ad una specie di "patto": la ragazza desidera che lui l'aiuti a recuperare ricordi, sensazioni, emozioni.. seppelliti in angolini buii della sua memoria e della sua mente; ricordi che forse fanno parte di vite precedenti, vite di donne che hanno vissuto sofferenze orrende e indicibili, umiliazioni nel corpo e nella mente a causa degli atti criminosi commessi, in passato, dal Santo Uffizio nel nome di una fede che di cristiano non aveva davvero niente; donne trattate e uccise come streghe, cui venivano attribuite azioni malefiche e diaboliche...
Di questi argomenti Lucrezia ama parlare nei suoi apprezzati romanzi ma adesso ha deciso di sentirli sulla propria pelle e chiede a Victor di aiutarla a rivivere i momenti terribili e dolorosi vissuti durante le torture dalle cosiddette streghe, proprio riproducendo i metodi folli e sanguinari della Santa Inquisizione per ottenere confessioni.
Sia Victor che Lucrezia pongono dei limiti a questa "esperienza" perchè entrambi, seppur iper ragion differenti, vogliono avere tutto sotto controllo, come sono abituati a fare.
Victor, dal ghigno sardonico, dagli occhi scuri e penetranti, dalla voce suadente, dall'atteggiamento spesso irritante e arrogante, dichiara di accettare questo patto con le sue condizioni, ma spesso a Lucrezia sembrerà che lui di proposito cerchi di portarla al limite della sopportazione fisica e psicologica per poterla dominare.
Durante le loro "sessioni", quando l'uomo ripropone determinate torture, accade qualcosa nella mente di Lucrezia: ricordi antichi e spaventosi le si affacciano alla mente mentre il suo corpo è "vittima" delle costrizioni fisiche cui la sottopone il suo "carnefice", Victor.
Intanto, tra i due si è instaurato un rapporto strano, sicuramente non convenzionale, in cui è difficile stabilire chi sia il dominatore e chi colui che viene dominato.
Vero è che Victor è una personalità tenace, consapevole del proprio fascino e della propria carica erotica, che sa di esercitare un controllo psicologico sulla mente di Lucrezia, che pure è una donna intelligente, ma che fa un grosso errore: apre il suo cuore al sentimento dell'amore, che può portare con sè gioia oppure il suo esatto contrario.
Victor e Lucrezia si desiderano, c'è una corrente di sensualità e attrazione che li unisce e, allo stesso tempo, li divide. Victor è capace di amare? Potrebbe mai amare e far sentire protetta Lucrezia, o ciò che vuole da lei è la sua sottomissione, la sua ubbidienza ai propri voleri e piaceri?
Una donna come Lucrezia, amante della propria libertà e indipendenza, orgogliosa e per nulla disposta a sottomettersi a chiccchessia, potrà mai cedere a un rapporto di questo genere, in cui l'altro desidera solo possederla come e quando vuole, e dove il suo amore per quest'uomo - per il quale prova ora tenerezza ora disprezzo... - rischia di non essere corrisposto?
Lucrezia deve arrivare a capire cosa vuole fare di questo suo amore: se viverlo, provarlo e custodirlo dentro di sè nonostante tutto, affrontando a muso duro la paura di soffrire, di essere abbandonata...., oppure se chiudersi in se stessa, come un'isola che se ne sta per conto suo, resistendo alle onde, spesso rabbiose, che cercano di eroderla.
La storia tormentata di Lucrezia e del suo amore per Victor ci ricorda che amare non è così semplice, non sempre almeno, perchè abbandonarci a un sentimento sapendo che si verrà feriti richiede coraggio: il coraggio di andare oltre la paura del dolore che di certo arriverà ma che vale la pena vivere se paragonato al rimpianto di non lasciarsi andare alle emozioni travolgenti che solo un amore forte sa dare.
L'importante è rispettare se stessi e la propria libertà. Lucrezia riuscirà a farlo?
Come un'isola è un romanzo dalla trama intrigante, che ha al centro questo rapporto quasi ossessivo che lega Lucrezia, una ragazza dalla vita tranquilla ma che in realtà ha un mare in tempesta che le si agita dentro, uno spirito di ribellione verso ciò che reputa sbagliato, a Victor, un uomo complesso nell'animo, dal passato sconosciuto, che diventerà il chiodo fisso della protagonista, la sua croce e la sua delizia, che aprirà la strada ad una relazione altalenante, fatta di momenti di attrazione intervallati ad altri di allontanamento. I riferimenti storici alle streghe e alle torture contribuiscono a dare un certo fascino alla storia. Un libro dalla storia particolare e ben costruita, con la giusta dose di dialoghi alternati alle riflessioni della protagonista, con personaggi dalla personalità complicata, come lo è il loro legame, che viene sviscerato dal punto vista psicologico, e per questo è in grado di stuzzicare la curiosità del lettore.
Thriller psicologici, storie ricche di sentimenti, suspense...: verso cosa indirizzeremo i nostri prossimi acquisti?
Un debutto potente, una storia unica, un mondo affascinante come quello delle pietre. Un romanzo intenso sulle emozioni. Sulle scelte dettate dalla vita e sul coraggio di sovvertirle per seguire i propri desideri. Perché per ognuno esiste una pietra che può donare la felicità.
LA VOCE NASCOSTA DELLE PIETRE
di Chiara Parenti
Ed. Garzanti
384 pp
16.90 euro
USCITA
12 GENNAIO 2016
«Segui le pietre, solo loro regalano la felicità.»
Sin da bambina a Luna il nonno ha insegnato il significato delle pietre: l’agata infonde coraggio, l’acquamarina dona gioia e la giada diffonde pace e saggezza.
Ma a ventinove anni, Luna non crede più che le pietre possano aiutare le persone.
Dopo essere stata abbandonata senza uno straccio di spiegazione dal suo primo amore, Leonardo, Luna non vuole più credere nell'amore.
E quando dopo anni, lui torna, pronto a rispondere alle domande di Luna. è lei che non vuol più saperne.
Fidarsi nuovamente vuoledi lui le sembra impossibile.
Ma suo nonno è accanto a lei per ricordarle come trovare conforto: il quarzo rosa, la pietra del perdono, e il corallo che sconfigge la paura.
Bisogna guardarsi dentro e avere il coraggio di seguirle.
L'autrice.
Chiara Parenti (1980) è nata a Lucca dove vive con il marito, il figlio e due gatti combinaguai. Laureata in Filosofia, è giornalista pubblicista e lavora nell’ambito della comunicazione. Ama disegnare, leggere e viaggiare. Alle pietre si è avvicinata per caso, oppure sono state loro a chiamarla, non si sa. Fatto sta che da quando ha messo al dito un anellino con la pietra di luna la sua vita è cambiata, e oggi c’è il piccolo Diego a dimostrarlo.
L'ESTRANEO
di Ursula Poznanski, Arno Strobel
Ed. Giunti
14 euro
USCITA 18 GENNAIO 2016
Una donna finisce di fare la doccia, sente un un rumore sospetto e quando si avvicina alla porta della cucina, vede uno sconosciuto: occhi azzurri, capelli scuri, spalle larghe.
Paralizzata dalla paura, inizia a gridare ma lui non scappa.
Anzi, la chiama per nome, sostiene di essere il suo fidanzato e non capisce come lei possa non riconoscerlo.
Chi è quell'uomo? Perché dice di conoscerla? La donna sta forse diventando pazza?
E lui?
Torna a casa e scopre che la sua fidanzata non lo riconosce più.
Comincia a gridare, è convinta che lui sia un ladro o un maniaco, gli scaglia addosso un fermacarte e corre a rinchiudersi in camera.
Non solo, ma guardandosi attorno vede le sue cose non ci sono più.
Non c'è più niente di suo in quella casa.
Sta forse diventando pazzo?
Sono entrambi intrappolati in un incubo.
E l'unico modo per uscirne è provare a fidarsi l'uno dell'altra..
LA SCELTA DECISIVA
di Charlotte Link
Ed. Corbaccio
trad. A. Petrelli
USCITA 26 GENNAIO 2016
Simon sognava di trascorrere le vacanze di Natale con i figlie e la sua compagna in un tranquillo paesino nel sud della Francia.
Ma a quanto pare il sogno è destinato a non realizzarsi: i figli gli comunicano che hanno tutt’altri progetti, e la compagna lo abbandona all’ultimo momento.
Ciononostante Simon decide di partire da solo, finché, lungo la strada, incontra una giovane donna, Nathalie: disperata, senza soldi, senza documenti non sa dove andare e Simon le dà un passaggio e d’impulso le offre di ospitarla nella casa che ha affittato.
Non sa che questa sua decisione lo farà precipitare in un incubo e in un mondo le cui tracce, macchiate di sangue, conducono fino in Bulgaria e a una ragazza di nome Selina che cercava una vita migliore ma che ha trovato l’inferno.
Selina riesce a sfuggire ai suoi aguzzini ma la sua vicenda si intreccerà in modo drammatico e inaspettato ai destini di Simon e Nathalie a mille chilometri di distanza…
Dopo Serafina e il mantello nero, la nostra eroina dovrà affrontare inquietanti personaggi e un mistero che nasconde una grande minaccia per tutti gli uomini e le craeture della montagna...
Toccherà a serafina difenderle e, cercando nel profondo di se stessa, abbracciare il suo destino.
SERAFINA E IL BASTONE STREGATO
di Robert Beatty
Ed. Electa Young
trad. M. Belardetti
334 pp
18.90 euro
2016
Anche Serafina li sentì. I mastini stavano avvicinandosi, e non erano più solo due. I cinque si erano ritrovati e ora latravano, abbaiavano, ringhiavano. Sarebbero arrivati a momenti.
Ogni notte, impaziente di imparare il modo di vivere dei coguari, fa visita a sua madre nella foresta. Sa di essere a metà tra due mondi: troppo selvaggia per le consuetudini raffinate e le dame in ghingheri di Biltmore, troppo umana per condividere del tutto il destino dei suoi simili.
Una notte, Serafina incontra nella foresta un inquietante individuo e viene aggredita da feroci mastini che sembrano obbedire ciecamente ai suoi ordini.
Ma quel che è peggio, è che è convinta che il forestiero non sia solo, bensì che abbia già inviato un suo complice in incognito a Biltmore.
Qualcuno sta seminando scompiglio al castello. Una misteriosa serie di attacchi mette alla prova Serafina nella sua parte di guardiana di Biltmore e culmina in un tragico evento che allontana brutalmente da lei il suo grande amico e unico alleato, Braeden Vanderbilt.
Con il cuore spezzato, Serafina fugge.
Nel folto della foresta si ritrova ad affrontare il demone che assedia Biltmore, scoprendo che i suoi intenti sono molto più malvagi di quanto pensasse.
Tutti gli esseri umani e le creature che abitano tra le Blue Ridge Mountains corrono spaventosi pericoli.
Perché possa sconfiggere questo essere diabolico, prima che travolga la sua adorata dimora, bisognerà che Serafina compia un viaggio nel profondo di se stessa e accetti il destino che le appartiene da sempre.
In questo giorno, 5 dicembre, ma del 1870, si spegneva, in seguito ad una malattia vascolare, il romanziere francese Alexandre Dumas (padre), autore di romanzi celeberrimi e amati, come "I tre Moschettieri" o "Il Conte di Montecristo".
Per ricordarlo, ho "spulciato" un po' nella sua vita alla ricerca di qualche semplice curiosità ^_-
Il suo nome di nascita è Dumas Davy de la Pailleterie.
Sua madre, Marie-Louise Elisabeth Labouret, era la figlia di un oste.
Suo padre era il generale Thomas-Alexandre Davy de la Pailleterie, ed era mulatto in quanto nato da una donna africana (haitiana) schiava, e uno nobile francese. Il cognome Dumas deriva da quello della nonna paterna (Marie-Cessette Duma).
Non potè terminare l'ultimo romanzo per sopraggiunta morte; l'opera incompiuta, Il cavaliere di Sainte-Hermine avrebbe fatto parte dei romanzi storici (di cui il primo era "La Regina Margot"). Esso è stato pubblicato nel 2005 dopo essere stato completato da uno studioso.
Dumas ha iniziato la sua carriera di scrittore scrivendo libri di viaggio, commedie teatrali e articoli su riviste.
Dumas era un vero e proprio dongiovanni, ha avuto molte relazioni e pare (un verbo che ormai mi fa pensare alla D'Urso >_<) che abbia avuto almeno quattro figli illegittimi. Inoltre ha avuto una relazione con la famosa attrice americana, Ada Isaacs Menken.
Inizialmente, Dumas pubblicò le sue primissime opere sui giornali, adattando le opere teatrali e il suo primo romanzo, Le Capitaine Paul, che comparve a puntate nel 1838.
Tra il 1839 e il 1840, con l'aiuto di alcuni dei suoi amici, Dumas creò una collezione di otto volumi di racconti sui reati e criminali più noti della storia di tutta Europa ("Celebrated Crimes").
Tra i suoi diversi assistenti, Auguste Maquet è stato il più noto e a lui si deve il notevole contributo sia alle storie che fanno da contorno al Conte di Montecristo, sia quelle relative alla costruzione della trama di I Tre Moschettieri.
Bilanci di fine anno tra librai e critici letterari per stabilire i libri più belli di questo 2016 che sta per terminare...!
A stilare l'elenco dei 100 libri migliori del 2016 è il NYT.
Mi sa che io sto fuori giro sul 2016, probabilmente mi sono fermata al 2015 perchè tra questi libri, me ignorante,,,,, NON HO LETTO NEANCHE UNO,
Vabbè, ragazzi, è stato bello, ma ora devo andare a mettermi la busta nera della vergogna, se vedemo ^_^
Però prima....!!! Ancora una cosetta per sentirmi meno capra
Se prendiamo come riferimento un giornale d'oltre oceano, è chiaro che ci troviamo un saccaccio di titoli e autori stranieri, alcuni magari di essi manco tradotti qui da noi...
Cioè dai... non è colpa mia se non conosco, chessò, Yaa Gyasi... Who's that??
Proviamo a chiedere al Corriere della Sera o La Repubblica, immagino ci diano altri titoli e lì forse la mia ignoranza è meno evidente.. :-D
Ho ragione, non c'è niente da fare. Colpa del NYT.
O no? Che ne pensate?
Tra questi 100 , quanti di questi hanno fatto parte delle vostre letture del 2016
Cari lettori ed amici, in questo giorno importante per il nostro Paese (NO, SI....? a domani l'ardua sentenza), faccio un salto qui sul blog non solo per augurarvi una serena domenica ma già che ci sono per condividere con voi un paio di recenti uscite, sperando vi incuriosiscano! :)
Il primo è un romanzo avente come protagonista una donna dalla forte personalità, l'altro è un manuale che dà qualche consiglio agli innamorati che vogliono imparare a tenere in piedi la loro relazione ^_^
E' disponibile sugli store online dal 25 novembre “Figlia di nessuno”, il nuovo romanzo di Amneris Di Cesare, autrice italiana di origini brasiliane, che torna con un nuovo women’s fiction ambientato a Rio de Janeiro, dove conosceremo Nivea, giovane donna in cerca della propria identità, decisa però a non commettere gli stessi errori della madre, soprattutto quello di farsi coinvolgere dai propri sogni.
FIGLIA DI NESSUNO
(sonhar não custa nada)
di Amneris Di Cesare
120 pp (cartaceo)
Editore: autoprodotto
Prezzo: 1,99 €
Novembre 2016
Mi chiamo Nivea Maria Gonçalves Mello Branco. Tanti cognomi per indicarne uno solo, vero e stampato a fuoco sulla mia carne: figlia di nessuno. Mia madre proveniva dalla Rocinha, la favela più grande del Sud America, costruita su una collina di fronte all’oceano: non c’è vista panoramica migliore in tutta Rio.
Sognava un uomo che la portasse lontano, che le desse una casa dove vivere insieme felici.
Perché sonhar não custa nada, e sognare è un errore che non ho mai commesso.
Ho conosciuto tanti uomini e non ho permesso a nessuno di umiliarmi.
Sono stata amata e ho amato anche io, una volta sola.
Amare è l’unico lusso che mi sono concessa. Questa è la mia storia.
Mi chiamo Nivea e sono figlia di nessuno.
Dal romanzo:
I sogni sono per i ricchi. Per quelli che hanno un futuro, una prospettiva. Io ho sempre avuto soltanto il dovere di sopravvivere. E di cambiare strada quando vedevo la morte camminarmi davanti. Anche quando ho incontrato Manoel, mi sono guardata bene dall’illudermi. E sì che avrei potuto! Imparai presto che gli uomini hanno bisogno di calpestarti per sentirsi forti e prestanti. Se non ti insultano, si sentono deboli. E io ho sempre chiuso gli occhi, e fatto scivolare tutto alle spalle. Prima o poi, avrei avuto la mia rivincita. Nessuno ha mai provato a picchiarmi, però. Perché io schivavo ogni pugno come il pugile più abile e scappavo più veloce del vento. Prendevo l’autobus tutte le sere verso le sette, e tornavo a casa alle quattro o alle cinque di mattina, se non restavo a dormire dal cliente di turno. Quando vivi in una baracca di legno e cartone, una stanza d’albergo qualsiasi appare come una reggia. E io ero brava, sul palco e a letto. Ero la più richiesta e la più pagata. E, quando il cliente era giovane e prestante, mi prendevo anche un po’ di più di quanto pattuito: tutto il piacere che riuscivo a trarne era mio. Gratis.
L’autrice.
Amneris Di Cesare, italiana nata a Sao Paulo del Brasile, vive a Bologna. Sposata a un medico calabrese, mamma e moglie a tempo pieno, collabora come free-lance per riviste femminili. Ha pubblicato il saggio “Mamma non mamma: la sfida di essere madri nel mondo di Harry Potter” nell’antologia benefica Potterologia: dieci as-saggi dell’universo di J.K. Rowling (CameloZampa Editore 2011) a cui è seguito poi l’ebook Mamma non mamma: le madri minori nell’Universo di Harry Potter (Runa Editrice, 2015); ha pubblicato nel 2012 il suo romanzo d’esordio, Nient'altro che amare (Edizioni Cento Autori), vincitore del Premio Letterario Mondoscrittura, nel 2014 è uscito Mira dritto al Cuore (Runa Editrice) e nel 2015 Sirena all’orizzonte (Amarganta), vincitrice del Premio Cercasi Jane nel 2013 e Magiche Rose di Fiuggi nel 2014; ha partecipato all’antologia collettiva di saggi Il Fantastico nella letteratura per ragazzi edito da Runa Editrice con un saggio “Cassandra Clare e l’esalogia di Shadowhunters” uscito a giugno 2016. Collabora, attraverso interviste sul mondo della scrittura e recensioni con il blog Babette Brown Legge per voi (www.babettebrown.it) e Silently Aloud (http://silentlyaloud.blogspot.de/ ). Dai primi del 2015 è curatrice di collana per il Fantasy e Under15 e scout e foreign rights manager per i testi di lingua inglese e portoghese per Amarganta. Ha iniziato a esplorare il mondo del self-publishing attraverso due romanzi “rosa”: Duel e Misterioso è il cuore.
Ha un blog, Scarabocchi, http://amnerisdicesare.wordpress.com e una pagina autore su Facebook: https://www.facebook.com/AmnerisDiCesare2/
Tempi duri per i romantici: le coppie sempre più spesso scoppiano, anche quelle che sembrano perfette. L'amore, quello vero, è troppo bello e importante per rinunciarvi. Bisogna però non commettere errori. Sembra difficile? È per questo che abbiamo un manuale:
"Il Manuale del Rapporto di Coppia.
Una guida moderna per costruire una storia d'amore solida e durevole”
"Tempi duri per i romantici: le coppie sempre più spesso scoppiano, anche quelle che sembrano perfette (ahimè, vedi Brad e Angelina)!
In un mondo frenetico che cambia sempre più velocemente, tra mille impegni e distrazioni, tra Facebook e Tinder, le relazioni di coppia durature sono destinate a diventare roba da altri tempi?
Ma no: l'amore, quello vero, è troppo bello e importante per rinunciarvi. Bisogna però non commettere errori: evitare di idealizzare il partner, concretizzare le proprie aspettative, risolvere i problemi e consolidare il rapporto.
Sembra difficile? È per questo che abbiamo un manuale! Annabelle Lee con il "Manuale del rapporto di coppia" propone le soluzioni e i segreti per costruire la vostra storia d'amore ideale e mantenerla stabile e vivace nel tempo!
Una guida per tutti, con tutto quello che c'è da sapere per salvaguardare il proprio rapporto d'amore.
L'autrice: Annabelle Lee - Scrittrice di romance contemporaneo Perché i romanzi rosa sono belli, ma la vita è un' altra cosa.
Approfitto per segnalarvi anche una nuova iniziativa di Nativi Digitali Edizioni: #ChristmasWithNDE, gli sconti del 20% su tutti i libri in vendita dallo shop,
Asia Colmar è una donna che ha cambiato vita. Ha deciso di intraprendere una strada diversa e decisamente meno pericolosa di quella che conduceva fino a qualche anno prima. E’ forte e determinata, una “tosta” mascherata da semplice impiegata di un’agenzia di viaggio veneziana invischiata, suo malgrado, in un diabolico piano per mettere in ginocchio la millenaria città lagunare, e con essa l’Italia intera. La tela russa è il poliziesco della veneziana Sonia Perin, già autrice di numerose pubblicazioni di narrativa e poesia dal 2008 ad oggi, ed è il primo capitolo di una serie che vedrà come protagonisti non solo Asia Colmar, ma anche un altro fondamentale personaggio, nucleo portante della vicenda, il terrorista Simon Fjòdor.
«Il romanzo è nato sulla spinta della mia prepotente voglia di scrivere, di fissare sulla carta ciò che la mia fantasia, prendendo spunto da fatti purtroppo reali, mi suggerisce - spiega l’autrice - ho voluto scrivere qualcosa di diverso dal solito, che si discostasse sia dai miei scritti passati che dalle tematiche thriller/poliziesche più in voga.»
Sinossi
Asia Colmar, alias Antonia Verga, è un’ex agente, della Cia prima e della Dis dopo, che vive in condizione protetta e sotto falso nome a seguito di un attentato, un’autobomba a lei destinata che è però costata la vita a suo marito, anch’egli agente segreto. Giudicata non idonea e affetta da stress post traumatico, nonché facile bersaglio per i terroristi, viene messa in congedo obbligato. Durante un’azione antiterroristica che si era svolta mesi prima alla stazione di Venezia, infatti, Antonia era stata involontariamente testimone di una “passaggio di mano” tra uno dei terroristi autori della strage e un individuo che pareva far parte della Dis. Ora, a distanza di anni, una pericolosa minaccia incombe su Venezia e l’unica speranza di salvezza è nelle sue mani. Il carnevale rischia di trasformarsi in un’enorme maschera di sangue e distruzione ordita dall’Isis e da alcuni terroristi russi. Un passato che non vuole essere dimenticato e che torna, più potente e reale che mai, nella mente e nel cuore di una donna. Un incubo soffocante che si nutre degli ideali dell’estremismo islamico.
La seconda segnalazione è il nuovo romanzo di Andrea Mariani è un noir adrenalinico, in bilico tra realtà e allucinazione.
DIETRO L'OMBRA DEL CLOWN
di Andrea Mariani
goWare
pp. 208
€ 4,99 (digit)
€ 11,99 (cart.)
Andrea Carnera è un giovane disadattato con una vita mediocre, piena di cinismo. Dopo un oscuro tentativo di suicidio la sua unica consolazione è la pornografia, che consuma senza controllo.
A complicare le cose arrivano un misterioso clown, intenzionato a strappargli la ragione, e una coinquilina mozzafiato da cui farebbe meglio a tenersi alla larga. In una Milano sfuocata che non lascia niente al caso, Andrea dovrà farsi strada in un mondo di delinquenti e spacciatori prima di capire che cosa si nasconda realmente tra le pieghe del suo passato e decidere di cancellare ancora una volta i suoi ricordi.
Andrea Carnera è il protagonista di Dietro l'ombra del clown, il nuovo romanzo di Andrea Mariani, edito da goWare, un noir adrenalinico che trascina il lettore in un viaggio allucinato da cui sarà difficile staccarsi.
L'autore. Andrea Mariani ha dimostrato fin da giovane un animo bohémien votato alla perdizione che, nel tempo, lo ha trasformato in un saccente cultore di musica grunge. Nel corso degli ultimi anni ha pubblicato Ossarotte (Momentum Edizioni), Rollercoaster (Meme Publishers) e Dove hai dormito la notte scorsa? (Lite Editions). Musicista e frontman del gruppo Endorfina, colleziona canzoni autoprodotte scaricabili gratuitamente su YouTube.
Termino con il nuovo romanzo giallo-noir “L’ALTRA FACCIA DI MILANO” di Adele Marini con Fonte Gheppio (Fratelli Frilli Editori).
L'ALTRA FACCIA DI MILANO
di Adele Marini, Fonte Gheppio
Ed. Frilli 368 pp 14.90 euro
Un hard disk zeppo di file criptati.
Uno strano omicidio che pare di semplice soluzione ma che in realtà nasconde l’oscurità di un mondo a parte.
Niente in questo romanzo intessuto di bugie e segreti è quello che appare.
Il cadavere di un ragazzino rinvenuto a Milano dà il via a un’indagine la cui soluzione sembra scontata.
Il fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio è appena stato aperto quando il commissario Vincenzo Marino deve assentarsi per qualche giorno: una raccomandata lo ha convocato a Lugano, presso una società fiduciaria.
La notizia che riceve dall’avvocato d’affari Fréderik Moïses lo tramortisce: il colonnello Glauco Sereni, un ex carabiniere con il quale in passato aveva condiviso diverse indagini è rimasto ucciso in un incidente stradale e ha nominato suoi eredi lui e la collega Sandra Leoni, sua vice ai tempi in cui lavoravano insieme alla sezione Omicidi della quadra mobile di Milano. Marino e Leoni non avevano mai nutrito né simpatia né amicizia nei confronti del defunto colonnello Sereni che giudicavano un personaggio ambiguo e con troppe ombre.
Effettivamente il colonnello era stato un agente dei Servizi di intelligence e come tale, per sua ammissione, aveva partecipato a oscure operazioni in giro per il mondo: un modo di servire lo Stato che agli occhi dei due commissari rappresentava un'anomalia, lontana dalla loro integrità morale.
L’eredità consiste in un rustico in Sardegna e in un gozzo da pesca ormeggiato sulla costa orientale. Marino e Leoni, un tempo legati da un sentimento perennemente in bilico fra l’amicizia e l’attrazione fisica, decidono di andare insieme a dare un’occhiata. Arrivati sull’isola, temendo una trappola postuma del colonnello, si dedicano a una meticolosa perquisizione al termine della quale rinvengono l’hard disk.
L’archivio segreto del colonnello?
Leoni ne apre uno a caso. È datato 1992 e la lettura si rivela un vero e proprio viaggio nell’inferno della ex Jugoslavia in pieno massacro. La lettura del diario del colonnello fa da contrappunto alle indagini sulla morte del ragazzino che si rivelano ben più complesse di come erano apparse all’inizio e la cui soluzione è un altro viaggio nel cuore del male assoluto di una Milano rapace, spietata e indifferente.
L'autrice. Adele Marini, giornalista milanese specializzata in cronaca nera, ha lavorato per importanti settimanali nazionali e collaborato con diversi quotidiani. Il suo primo romanzo, Il Consulente (Mario Modica editore, 1994), che ha per argomento l’infiltrazione di Cosa nostra nell’imprenditoria del Nord, ha aperto la strada per quel genere letterario fra attualità e invenzione che gli anglosassoni chiamano nonfiction novel. Strada che l’autrice ha proseguito con la trilogia “mafiosa”: Milano solo andata (2005), con cui ha vinto il “Premio Azzeccagarbugli 2006”, Naviglio blues (2008), entrambi pubblicati sia in Italia, dalla Frilli editori, sia in Germania da Random House-Goldmann, e A Milano si muore così (2013), dedicato alla ‘ndrangheta, ai suoi riti e all’infiltrazione nei lavori per Expo. Anche questo romanzo, pubblicato dalla Frilli, ha ottenuto il Premio Azzeccagarbugli 2014 nonché il premio nazionale M.E.I.per l’impegno contro le mafie. L’ultima fatica: Io non ci sto (2014 Feltrinelli), è dedicata invece ai servizi segreti e alle loro responsabilità nella destabilizzazione del Paese e nei depistaggi. Della stessa autrice, racconti inseriti in prestigiose antologie e infine due saggi pubblicati in eBook: I fondamentali della scrittura d’indagine (2010) e Arriva la scientifica (2011) ai quali hanno già attinto alcuni studenti per le tesi.
Carissimi lettori, sbirciamo insieme qualche nuova uscita in libreria che abbia come sfondo l'elettrizzante atmosfera del Natale?
Racconti originali, ironici o onirici, storie d'amore che scaldano il cuore, fiabe che fanno sognare.
Una magica fiaba di Natale dall’autrice di Mary Poppins, pubblicata nel 1962 e oggi riscoperta, per lettori di tutte le età.
La volpe alla mangiatoia. Una favola di Natale
di Pamela Lyndon Travers
Sellerio ed. trad O. Guaita 112 pp 10 euro 1 dicembre 2016
Illustrazioni di Thomas Bewick
Titolo originale: The Fox at the Manger
«Natale è arriva-a-a-to / Natale è arriva-a-a-to / Il Re d’Israele è na-a-a-to, cantavano i ragazzi del coro, lanciando, come strilloni musicali, la lieta novella per tutta la cattedrale fin su nella vasta cupola oscura. «Il silenzio piombò come un tuono, e fu rotto soltanto da uno scalpiccìo di scarpe nere sotto rosse tuniche e da un decoroso schiarirsi di gole, quasi apologetico, ehm, ehm, ehm, giù per tutta la fila. «Poi il maestro del coro alzò il dito. Come ipnotizzato il coro stette a fissarlo raccogliendo il fiato per il prossimo sforzo. Il dito si agitò: uno, due! Ed ecco i narratori della novella, così vecchia e così nuova, partirono ancora una volta, a voce spiegata, a raccontarla in una diversa versione».
P. L. Travers (1899-1996) è la creatrice di Mary Poppins: una decina di libri dal 1934, amati da generazioni. Scrisse anche poesie e saggi. E racconti sparsi in cui l’umore, severo, paradossale, affettuoso, di quel personaggio è dominante. Come questo del 1962 che inscena la prima messa di Natale dopo la fine della guerra nella cattedrale di St Paul a Londra.
Frutto inatteso della suggestione, una selvaggia volpe rossa porta al Bambino un dono che solo lei può dare, circondata dall’inutile disprezzo dei mansueti animali della mangiatoia. Una vicenda della natività dal punto di vista di Reynard, la volpe; mentre corrono i commenti di tre bambini, magnifici nel loro tagliente umorismo naturale. Dalla penna di una scrittrice che sapeva ripetere la geniale facoltà infantile di spremere il surreale dalla realtà.
L'autrice. P. L. Travers, nata Helen Lyndon Goff (Queensland, Australia 1899-Londra 1996), attrice, danzatrice, giornalista, critica, studiosa di filosofia, miti e folklore, scrisse Mary Poppins, nel 1934, per alleviare se stessa e le sorelle da dispiaceri familiari. Dopo il grande successo scrisse, con il personaggio di Mary Poppins, una decina di altri romanzi. Sellerio ha pubblicato Zia Sass (2015) e La volpe alla mangiatoia (2016).
Ed. Avalon Books
5.99 euro (cart.)
0.99 euro (kindle)
Dicembre 2016
Una storia natalizia di magia, speranza e seconde opportunità per tornare ad amare, dalla stessa autrice de Il giardino dei Topazi.
Constance viene da Parigi,
Charles è un lord londinese,
Margareth è una bimba che vorrebbe solamente vedere suo padre sorridere di nuovo e aspetta la notte più magica dell'anno,
quella di Natale sperando
che il suo desiderio si avveri.
Constance Chevalier è una chef stellata che, per amore di Kevin, ha lasciato Parigi e si è trasferita a Londra.
Sembra vivere un sogno bellissimo ma dopo pochi mesi il sogno si infrange.
Kevin mostra la sua vera natura di meschino traditore. E dopo nemmeno un anno di convivenza con il suo principe azzurro, Constance si ritrova senza casa, senza lavoro e senza fidanzato.
Charles Bradbury è un lord che vive alle porte di Londra. Vedovo con una figlia di otto anni, sta cercando proprio una nuova cuoca, prima di trasferirsi per lavoro in Germania.
Però per le feste natalizie una cuoca serve proprio.
E per una serie di coincidenze, Constance riesce a ottenere il lavoro.
Così lascia l'appartamento dell'amica Sarah e si trasferisce in casa Bradbury, convinta di doverci rimanere per poco tempo e di doversi occupare e preoccupare solamente del suo lavoro.
Ma le cose non sempre vanno come ci si aspetta...
STORIE DI NATALE
di AA.VV.
Ed. Sellerio
299 pp
14 euro
Novembre 2016
Una grande conchiglia sonante è il simbolo del Natale di Tridicino, pescatore di Vigàta, nella storia di Andrea Camilleri, decisamente mitico-mediterranea, in contrasto con lo spirito fiabesco e invernale.
Anche i racconti che seguono parlano di Natali straordinari, e fuori dai migliori (o dai peggiori e più comuni) sentimenti, immaginati da alcuni tra i più originali scrittori del momento. Quello di Giosuè Calaciura è forse un racconto morale sulla diversità e la sua conciliante poesia.
Antonio Manzini intreccia una Vigilia beffarda ai danni di un poveraccio vittima dell'ingiustizia, di classe, dell'amore. L'eroe natalizio di Fabio Stassi è un detenuto in trasferimento verso un'isola.
In un laboratorio misterioso nel mare greco si svolge l'avventura onirico virtuale inventata da Francesco Cataluccio.
Il pranzo di Natale nell'autogrill isolato nella neve è comico assurdo e cinicamente ironico, specchio autentico dell'umanità come è per Francesco Recami.
Alicia Giménez-Bartlett rappresenta un Natale borderline, claustrofobico, come può essere quello con la sola compagnia casuale di una fanatica religiosa.
Così "Storie di Natale" forma un campionario molto vario delle versioni possibili del classico racconto: un Natale che persiste perché non può che resistere nel desiderio di ognuno, ma si sfilaccia, si deforma, si modella sulle vite d'oggi.
LA LAGGENDA DELLA ROSA DI NATALE
di Selma Lagerlof
Ed. Iperborea
128 pp
14.50 euro
Novembre 2016
Una foresta innevata che si trasforma a Natale in un meraviglioso giardino, impervie montagne che rivelano miniere d'argento, schiere di anime perdute che penano tra i ghiacci eterni, accudite da una vecchietta abbandonata che non si rassegna alla solitudine: è la Svezia delle antiche fiabe che rivive in questi racconti di Selma Lagerlöf, quella dei miti e delle leggende, delle storie tramandate al lume di candela nelle lunghe notti nordiche.
Ma come nei suoi grandi romanzi, lo sfondo fantastico serve a raccontare i desideri, le passioni, le grandi domande morali.
La fede nella bellezza di un vecchio abate che fa nascere un fiore nel buio inverno del Nord, la giovane che perde il suo amore in mare e trova nei sogni come riportarlo in vita, il violinista presuntuoso che impara l'umiltà dalla musica di un ruscello.
Dietro un'apparente semplicità emerge una sottile indagine dell'animo umano: non c'è mai un "vissero felici e contenti" nelle sue storie, ma il lieto fine è segnato da una redenzione, l'accettazione di un limite, il superamento di una paura, una ritrovata fiducia nella fantasia.
E quasi sempre il "miracolo" avviene attraverso un racconto nel racconto, quell'inesauribile potere dell'immaginazione di far vedere la realtà con altri occhi o di ricrearla, di trasformare uno scrigno nascosto nel tesoro dell'imperatrice Maria Teresa, e di insegnare a re Gustavo come il valore degli uomini superi ogni ricchezza.
RACCONTI DI NATALE
di Carmine Treanni (a cura)
Ed. CentoAutori
118 pp
6 euro
Novembre 2016
Sei racconti, cinque grandi scrittori, un solo tema: il Natale. Storie di miseria, di solidarietà, di nostalgia, di miracoli che esprimono appieno una festa che si rinnova ogni anno nel segno della speranza.
Carlo Collodi, l'autore di Pinocchio, in "La festa di Natale" ci ricorda - attraverso la storia di Alberto, un bambino di sette anni - di prenderci cura di chi è meno fortunato nella vita.
Il premio Nobel per la Letteratura Grazia Deledda ci propone una storia commovente, "Il Natale del consigliere", in cui un uomo torna a casa per Natale e ricorda un amore giovanile. Guy de Maupassant ci narra in "Racconto di Natale" un miracolo avvenuto in una chiesa della Normandia e, poi, in "Una cena di Natale" di come due contadini possano nascondere il cadavere di un parente morto. "Natale sul Reno" di Luigi Pirandello è la storia di chi è andato a studiare in Germania e non può non rimpiangere il Natale vissuto da ragazzo in Sicilia, con tutti i suoi rituali.
Infine, Matilde Serao, in "Canituccia", ci racconta la storia di una piccola fioraia e del suo "amico" Ciccotto, un maialino che sarà condotto alla sua inesorabile fine.
Ci sono libri che non sono come "gli altri", che non si limitano a darti emozioni e sogni che poi, voltata l'ultima pagina, restano un ricordo piacevole ma che magari durerà pure poco (fino al prossimo libro e alla prossima storia?); no, la storia narrata in "La bambina-fiore" è di quelle che ti toccano profondamente, ti commuovono, ti inteneriscono, ti fanno piangere, sorridere, sperare, perchè ti avvicinano a persone reali, che hanno deciso di condividere con te, lettore, un pezzo della loro vita, con tutte le gioie, i dolori, le attese realizzate e le delusioni che sempre la caratterizzano, e quando c'è questo genere di condivisione così forte e vivo, ci sentiamo inevitabilmente "toccati" e coinvolti in qualcosa di speciale.
LA BAMBINA-FIORE
di Elena Malagoli, Rossella Calabrò
Editore: Emma Books
Collana: LIFE
Formato: L
Prezzo: €4,99
in tutte le librerie digitali
"Non sei sola, mammina, quante volte te lo devo dire? Siamo mamma e figlia, siamo amiche, siamo le pescioline più unite dell’oceano, le famose pescioline-siamesi, incollate l’una all’altra per nuotare meglio, ché con due code e quattro pinne, sai che capriole pazzesche riusciamo a fare?"
Elena è una donna che ha superato i 35, sposata, finora ha sempre pensato alla carriera, finchè a un certo momento sopraggiunge il desiderio di maternità; resta incinta ma la gravidanza si rivela complicata e purtroppo partorisce 12 settimane prima del previsto, cosa che reca con sè conseguenze decisamente gravi per la piccola che porta in grembo.
Nata parecchio in anticipo, Ilaria è uno scricciolo di mezzo chilo che da subito deve combattere per sopravvivere; la nascita prematura sembra aver causato tanti problemi ai quali il personale medico cerca di rispondere come può, ma col passare delle settimane viene fuori un'amara verità: Ilaria è una cerebrolesa, ha riportato gravissime lesioni al cervello che comporteranno tutta una serie di altrettanto drammatiche problematiche di salute e di inevitabili menomazioni.
"Le diagnosi, chiarissime, picchiavano come sassi di grandine, e venivano anche messe per iscritto, per non lasciare né dubbi né speranza.Spasticismo, tetraparesi, cecità, microcefalia, epilessia, grave ritardo psico-motorio."
Ascoltare i responsi negativi e scoraggianti dei dottori dispiaciuti e impotenti, è per i genitori della piccola bimba qualcosa di estremamente doloroso.
Sapere che tua figlia crescendo sarà una bambina "diversa", con tanti problemi, che non farà mai una vita "normale", che non sarà in grado di correre, giocare, studiare, suonare uno strumento musicale... come tutti i bambini (la maggior parte, quanto meno) è una spada nel cuore che ferisce e fa grondare sangue, dolore, disperazione...
Elena cerca in tutti i modi di reagire e star vicina alla sua piccola, quando è ricoverata in ospedale, ma sarà quando uscirà e tornerà a casa che inizierà il vero... calvario.
Prendersi cura di un disabile, che vive (vegeta...?) solo unicamente grazie alle cure del care giver che a lui dedica totalmente le sue giornate, è un vero e proprio lavoro, che sfianca il corpo e lo spirito,
Elena si ritrova a dover fare l'infermiera a questa figlia speciale e si rende conto che nei suoi confronti prova tanti sentimenti e pensieri contrastanti, tanti dei quali lei si vergogna di ammettere anche a se stessa.
La consapevolezza che Ilaria, che avrebbe dovuto portare gioia, sorrisi, risate... nella vita dei genitori, invece ha portato un senso di dolorosa impotenza per una condizione che non potrà mai migliorare, getta Elena nella disperazione e col passare dei giorni, nel mutismo, nella solitudine, nella prostrazione più nera.
Elena sa di amare sua figlia eppure sente anche forti sensi di colpa perchè spesso si ritrova a chiedersi: Come si fa ad amare una persona che ha una capacità relazionale ed un'intelligenza inferiori a quelle di un cane?
La domanda è brutale ed Elena ne è cosciente, tant'è che si sente cattiva e indegna come madre per aver solo formulato un pensiero del genere, che appunto non ha il coraggio di condividere con altri, perchè già immagina gli sguardi e le parole di disapprovazione che riceverebbe, ma essa resta lì, in un angolo della sua mente, pronta a lampeggiare e a ricordarle che Ilaria non è una bimba come le altre, e che una disabile gravissima come lei più che a una persona..., somiglia a una pianta, a un fiore.., a un geranio, per esempio.
Elena è una mamma cui la vita ha gettato addosso un fardello - che non è la bambina, ovvio, ma la sua condizione di handicap - che non è affatto facile da portare, ed infatti esso spesso la schiaccerà, la farà sentire annientata, la porterà ad isolarla, ad ammalarsi fisicamente e mentalmente..., ma alla fine di questo tunnel Elena potrebbe finalmente accorgersi che c'è una luce, una speranza, che ci sono tante ragioni per cui quello scriccioletto magro, dallo sguardo fisso, con le mani chiuse a pugno e aperte di scatto per via degli spasmi, con quella bocca che non dirà mai "mamma" ma che pure regala sorrisi luminosi..,, sì, proprio lei, Ilaria, la figlia-geranio, è degna di amore, di calore, rispetto, coccole, cure... e che essere la sua mamma è la cosa più bella del mondo.
"Ilaria a ben vedere assomigliava davvero tanto ai miei fiori. Delicati, fragili ma tenaci. Anche lei stava lì ferma e non andava da nessuna parte, attaccata alla terra della sua vita con radici profonde, anche lei stava lì e semplicemente cresceva e viveva, sopportando sofferenze e malattie con coraggio, spesso senza nemmeno piangere, per amore della sua piccola esistenza.Muta e bella come un fiore, e come un fiore che gode soltanto di luce, di acqua, di sole e di vento, anche lei come loro fremeva di felicità per il sole e la brezza che le accarezzano il viso, per il canto di un uccellino, per la musica del vento fra le foglie, per una parolina dolce, per una carezza. Per ogni piccolo gesto di attenzione e di amore nei suoi confronti vibrava di emozione, sospirando e sorridendo, con quei suoi sorrisi così intensi, così partecipi e vivi da sembrarmi benedetti."
Elena attraverserà periodi di profondo sconforto, arriverà a toccare momenti di solitudine e disperazione, ma l'amore per la sua piccola Principessa del Regno Vegetale le darà la forza di non soccombere davanti al proprio dolore.
In questo libro autobiografico l'Autrice si racconta in prima persona e ci fa entrare nelle sue giornate, rendendoci partecipi delle emozioni che hanno caratterizzato una fase importante della sua vita, ci apre un velo su quello che è il "mondo della disabilità" visto con gli occhi di chi vi è dentro con tutto se stesso, e lo vive giorno per giorno, con tutto il carico di difficoltà da affrontare, e non soltanto quelle di tipo materiale, pratico, ma ancor di più quelle emotive e mentali.
Elena ci parla di sè senza risparmiarsi, condividendo anche quei pensieri, quei dubbi, quelle domande... che hanno attraversato il suo cuore e la sua mente nei momenti di scoraggiamento e di cui si sentiva in colpa; Elena ci appare una donna forte, una roccia che cerca di resistere alle onde altissime e furiose di una situazione difficile che per chiunque sarebbe arduo fronteggiare, ma al contempo, Elena ci mostra anche la parte di sè debole, bisognosa di aiuto, comprensione, gesti di tenerezza, cose di cui ogni persona ha di certo bisogno, ma tanto più chi si prende cura notte e giorno di un disabile grave e non di rado si sente solo, lasciato a se stesso, incompreso.
Quando una disabilità entra in una famiglia, è inevitabile che la sconvolga, perchè dopo aver spezzato i sogni felici che gravitavano attorno al bimbo che si aspettava, spezza anche gli equilibri, le abitudini, le aspettative, le speranze di tutti i suoi membri. Elena dovrà fare i conti anche con gli effetti collaterali dell'handicap di Ilaria: la gestione del rapporto di coppia, il carico di sofferenza vissuto anche dal padre della bimba, i problemi a lavoro, il fronteggiare i problemi di salute di Ilaria e le sue crisi improvvise e frequenti, il rapporto con le varie persone (aventi pregiudizi, timori, idee.. tutte personali, soventemente errati e inopportuni) con cui ci si imbatte nel proprio cammino...
Ma, come dicevo, Elena dovrà vedersela soprattutto con se stessa, lavorarci su per arrivare ad afferrare la gioia di essere la mamma di una splendida bambina-fiore. La testimonianza di Elena è intensa, toccante, ad ogni rigo ne percepiamo i sentimenti e gli stati emotivi, le paure, i sensi di colpa, la sofferenza, ma anche l'amore per questa piccola guerriera che la vita ha messo alla prova dal primo momento in cui è nata. Non si può restare indifferenti dinanzi al racconto onesto ed emotivamente forte di una mamma con una figlioletta disabile e tanti sono i momenti in cui sentiamo anche noi una forte commozione, e quasi vorremmo essere lì con lei per offrire un po' di sostegno, di compagnia, fosse anche un solo gesto di tenerezza.., qualcosa che faccia sentire questa mamma meno sola. E ad arricchire di tenerezza il racconto personale di Elena, ci sono delle parti scritte in corsivo e che appartengono all'altra Autrice del libro, Rossella Calabrò, che si è fatta immaginaria portatrice dei pensieri e dei sentimenti di Ilaria. Se Ilaria non può parlare, allora dobbiamo metterci noi - che diciamo di essere i normali - all'ascolto, e sforzarci di immaginare cosa potrebbe sentire, pensare, come ama una bambina speciale come Ilaria. Ebbene, i passaggi in corsivo sono quelli, quindi, in cui "parla" Ilaria, e ci regalano non solo momenti teneri e commoventi, ma anche divertenti e buffi, e se ascoltiamo bene, capiremo che Ilaria ha tanto da insegnare, non solo alla sua mamma - che ha bisogno della sua bambina-fiore tanto quanto quest'ultima ha bisogno dell'amore incondizionato della mammina - ma anche a noi che leggiamo. "La bambina-fiore" è un libro da leggere, che vi toccherà profondamente perchè... è tutto vero: le persone, le loro emozioni, la loro rabbia, le tante difficoltà affrontate, gli amori persi e quelli giunti all'improvviso, la gioia di vivere ritrovata e la voglia di raccontare al mondo che mamma "si impara ad esserlo" e ad insegnarlo sono questi meravigliosi fiori che si chiamano "figli", fiori che a volte hanno un gambo più debole "degli altri", hanno foglioline che volano via al primo soffio di vento... e che proprio per questo chiedono ancora più amore, sorrisi, carezze.
Invitandovi col cuore a leggere questo libro meraviglioso e vero, vi lascio con la splendida canzone di Renato Zero "NEI GIARDINI CHE NESSUNO SA":
Sorreggili, aiutali, ti prego non lasciarli cadere
Esili, fragili non negargli un po' del tuo amore
Stelle che ora tacciono, ma daranno un senso al quel cielo
Gli uomini non brillano se non sono stelle anche loro
Mani che ora tremano perché il vento soffia più forte
Non lasciarli adesso no, che non li sorprenda la morte
Siamo noi gli inabili che pur avendo a volte non diamo
Come sono andate le nostre letture di novembre? Ecco il mio personale monthly recap! Se vi va, raccontatemi anche com'è andato il vostro novembre libroso ^_^
Partiamo dalla Reading Challenge, di cui mi mancano due obiettivi per essere completa..
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Obiettivo n. 27.Un libro di un autore africano -CACCIATORI DI DIAMANTI di Wilbur Smith (RECENSIONE): un romanzo d'avventura, dove al centro non vi è soltanto la ricerca spasmodica di diamanti (e quindi di ricchezza) ma soprattutto a muovere i protagonisti sono ora il desiderio di dimostrare il proprio valore, ora la vendetta e l'invidia.
Obiettivo n.34. Un libro che avevi interrotto - A UN CERBIATTO SOMIGLIA IL MIO AMORE di David Grossman (RECENSIONE): con una scrittura dettagliata e viva, Grossman ci parla di sentimenti e di rapporti famigliari attraverso gli occhi, i pensieri, i gesti di una donna che cerca di affrontare, facendosi forza e armandosi di un vigore che forse non sapeva di possedere, un dolore che - lei è convinta - quasi certamente arriverà a lacerarla.
Altri libri letti:
"MI INNAMORAVO DI TUTTO. Storia di un dissidente" di Stefano Zorba (RECENSIONE): un libro dai toni biografici che, sull'onda delle note e delle parole della significativa canzone di De Andrè - "Coda di Lupo" - ripercorre gli anni della contestazione e delle lotte giovanili che hanno caratterizzato il nostro Paese, le lotte di chi si ribellava ai falsi dèi che si sono imposti dal secondo dopoguerra in poi: il dio degli inglesi, il dio goloso, il dio della Scala, il dio a lieto fine..., dèi ai quali non devi credere mai, portatori, come sono, di false illusioni; al centro vi è un uomo che ha indossato i non comodi panni del dissidente per opporsi proprio a questi falsi dèi..., ma con quali risultati?
SPLENDORE di Margaret Mazzantini (RECENSIONE): una storia d’amore, un amore difficile, dal retrogusto malinconico e amaro, come lo è lo stesso finale, che però nonostante tutto ci ricorda che nessuno di noi dovrebbe mai vergognarsi di sé e del proprio personale "viaggio", perché la vita merita di essere vissuta e cavalcata nel suo “incessante splendore”.
RITROVIAMOCI ALLA FINE DEL MONDO di Angelica Romanin (RECENSIONE): una simpatica e divertente "gabbia di matti" è quella in cui mi sono infilata leggendo questo racconto decisamente ironico e frizzante, con personaggi bislacchi, in fondo alla ricerca di un po' di equilibrio e serenità, come tutti ne vorremmo nella vita.
LA CIFRA CORRETTA di Simone Palmanti (RECENSIONE): un thriller particolare, originale e davvero piacevole da leggere; l'ironia e un acuto umorismo sono i suoi punti di forza, a mio avviso, e le stesse tematiche trattate, attuali e drammatiche - immigrazione clandestina, sfruttamento del lavoro nero, storie di illegalità e assassini senza scrupoli -, giungono al lettore con un tono volutamente leggero, attraverso le diverse prospettive dei personaggi coinvolti.
AMORI E ALTRI MISTERI di Antonella Albano (RECENSIONE): un romanzo d'amore dove non manca l'avventura, con una trama bella movimentata, cui fa da sfondo una dimora nobiliare prestigiosa, teatro di ricevimenti fini ed eleganti ma anche di intrighi e ipocrisie.
"ZOIRA&MAX. Un'indimenticabile notte di Natale" di Bonifacio Vincenzi (RECENSIONE): una favola molto carina, con un linguaggio semplice e vivace, quindi adatto ai piccoli lettori, che fa sorridere anche gli adulti, grazie ai pochi ma simpaticissimi personaggi, che arrivano a noi con un tono dolcemente ironico; una favola che ci trasporta nella atmosfera festosa e luccicante del Natale, che fa da sfondo a un viaggio magico in un mondo in cui i protagonisti sono gli animali, i quali con i loro modi di fare sono capaci di far riflettere grandi e piccini su temi importanti della vita.
L'AZZURRO DELL'AMICIZIA di Imma Pontecorvo (RECENSIONE): un racconto che tratta di bullismo e razzismo (con accenni anche all'anoressia), tematiche purtroppo dolorosamente attuali, attorno alle quali non bisogna mai "abbassare la guardia", ma anzi dare risposte adeguate a questi deprecabili "fenomeni" troppo frequenti nella nostra società e in preoccupante aumento tra i giovanissimi/giovani.
I COLORI DELLA NEBBIA di Mary e Frances Shepard (RECENSIONE): un romance storico ambientato nel 1815, accurato nella ricostruzione del contesto socio-politico, di quei difficili anni, della città di Mantova, costretta ad ospitare l'odiato straniero (prima i francesi, poi gli austriaci), che ruota attorno alla bella storia d'amore tra una giovanissima ragazza mantovana e il suo aitante e coraggioso ufficiale austriaco.
IL SEGRETO DI LUCA di Ignazio Silone (RECENSIONE): attraverso una scrittura e una narrazione semplici e chiare, Ignazio Silone ci racconta di due uomini uniti da una sincera amicizia: il primo, ormai anziano, ha subito e vissuto sulla propria pelle una grande ingiustizia, e l'altro, più giovane, mosso da ideali di giustizia, cerca di scoprire la verità su una storia di cui nessuno sembra voler parlare e che tutti vorrebbero seppellire sotto coltri di segreti ingombranti.E
I SOTTERRANEI DELLA CATTEDRALE di Marcello Simoni (RECENSIONE): un thriller storico breve ma accattivante, dal ritmo incalzante e dalle atmosfere misteriose, con al centro una mappa che in tanti vogliono e una serie di inquietanti assassinii.
Quale ho preferito tra questi? Sono state tutte belle letture ma la Mazzantini resta la mia preferita :=)))
Attualmente in lettura:
LA SCUOLA CATTOLICA di Edoardo Albinati: è bello lunghetto questo libro vincitore del Premio Strega 2016. Interessante senz'altro, ma procedo lenta perchè ci sono diverse parti poco... "coinvolgenti", quasi da "trattato" (e sono a un terzo del libro!).
LA BAMBINA-FIORE di Rossella Calabrò, Elena Malagoli. A dire il vero l'ho appena terminato ma lo recensisco più tardi e comunque lo inserisco tra le letture di dicembre :=)
COME UN'ISOLA di Monika M.. Una storia intrigante, con al centro una ragazza decisa ad affrontare i propri dèmoni attraverso l'aiuto di un uomo affascinante che riesce a turbarla come mai nessuno nella sua vita.
Prossima lettura:
LA PARANZA DEI BAMBINI di Roberto Saviano.
LE COSE SEMPLICI di Doninelli.
CINEMA E TV
Io non sono amante delle serie, tanto meno straniere, per cui attualmente sto guardando soltanto le miniserie sulla Rai, LA MAFIA UCCIDE SOLO D'ESTATE, di Pif, che come sempre è piacevolissima da guardare per quell'approccio fresco, ironico ma non per questo meno vero alla mafia in Sicilia, grazie alla prspettiva innocente del protagonista, Salvatore, che un ragazzino molto sveglio.
E poi sto seguendo ROCCO SCHIAVONE, che mi sta piacendo tanto perchè Marco Giallini è un bravissimo attore, e con le espressioni facciali, i toni burberi... esprime tutto il caratteraccio di questo vicequestore sui generis, il suo grande intuito e anche la sua solitudine e infelicità.
Film interessanti visti questo mese:
MIRACOLI DAL CIELO di Patricia Riggen: è la storia vera di Anna Beam, una bimba di 10 ani con una malattia incurabile che però è guarita miracolosamente; un film che punta sulla fede in Dio e sulla fiducia che anche nelle sofferenze e nelle prove Lui non smette di restarci accanto.
IL RACCONTO DEI RACCONTI di Matteo Garrone. Liberamente ispirato a "Lo cunto de li cunti" di Giambattista Basile (1575-1632), una raccolta di 50 fiabe in lingua napoletana scritte da Giambattista Basile, Il racconto dei racconti (The tale of the tales) è un film che dà voce, colore, immagini e vita a delle fiabe che mostrano virtù e meschinità dell'essere umano, e Garrone firma un lavoro a mio avviso davvero ben fatto, ben recitato, ben ambientato..., insomma,un film che merita di essere apprezzato nel suo genere.
GOSFORD PARK di Robert Altman.Un bellissimo film che, seguendo le orme di una commedia teatrale e procedendo con un ritmo volutamente pacato e indolente, ci dà il ritratto di un piccolo angolo dell'Inghilterra degli Anni '30 del Novecento, popolato da personaggi frivoli, apatici, pettegoli - appartenenti a due opposte classi sociali -, che non si smuovono davanti a nulla, presi come sono dai propri egoismi ed interessi.
GO WITH ME di Daniel Alfredson: Lillian, una giovane donna da poco tornata a vivere nella sua città natale (una comunità di taglialegna ai limiti di una foresta), è vittima delle persecuzioni di Blackway, un ex poliziotto che ora si diletta a fare il criminale, purtroppo libero di spadroneggiare impunemente in questo posticino apparentemente ameno dimenticato da tutti. Rifiutandosi di ascoltare i consigli dell'indolente sceriffo (che le consiglia di lasciare la città), Lillian decide invece di combattere il pericoloso stalker, e chiede aiuto a un ex taglialegna e al suo giovane e un po' buzzurro assistente. Letta così, per quanto non originalissima, la trama potrebbe nascondere qualche colpo di scena, qualche brivido di suspense.... Pure perchè l'ambientazione montana, un po' inquietante perchè isolata dai centri abitati, in cui tutti si fanno i fatti propri e di aiutare il nuovo arrivato non hanno alcuna voglia, potrebbero costituire degli elementi già da soli intriganti..., poi pensi che c'è il mitico Anthony Hopkins (nei panni del taglialegna che dà la caccia al killer) e accanto a lui Ray Liotta.. e ti immagini che guarderai qualcosa di quanto meno decente... E invece ti ritrovi davanti ad un film che non riesce ad avere neanche la più remota caratteristica di un thriller: noioso a prova di sbadiglio,scontato nello sviluppo degli eventi e nel finale, con un Hopkins che secondo me si annoiava pure lui; assenti le scene di tensione e gli unici brividi erano eventualmente di freddo; gli sguardi omicidi e folli di Liotta sono stati l'unica cosa emozionante (e ho detto tutto :D). Insomma, risparmiatevi sto streaming e saltate pure a piè pari sto film, che poteva essere evitato e puntare al risparmio ^_^ Basta dire che in Italia non si sono manco presi la briga di tradurre il titolo :-D (scherzoooo!) Mica sono stata troppo catastrofista?? Se l'avete visto e la pensate diversamente, ditemelo, vi prego!
LA CENA DI NATALE (M.Ponti): una commedia made in Puglia frizzante, allegra, piacevole da guardare per i tanti equivoci, malintesi e baruffe che la vivacizzano ma che poi finiscono sempre con un sospiro di sollievo e il rassicurante "tutto è bene quel che finisce bene".
ED ORA TOCCA A VOI!
SE VI VA, DITEMI NEI COMMENTI COME SONO ANDATE LE VOSTRE LETTURE, SE QUEL CHE AVETE LETTO VI E' PIACIUTO O MENO,