Neri Pozza e Beat Edizioni stanno seriamente attentando al mio portafoglio (sempre anoressico per costituzione).
Riuscirò a non dargli il colpo di grazia e a resistere alle tentazioni che mi danzano davanti agli occhi? ^_^
Con una prosa scorrevole e avvolgente, capace di ricostruire impeccabilmente gli usi e i costumi della società napoletana dell’epoca, Vladimiro Bottone ha scritto una storia che è un perfetto connubio tra romanzo storico e noir d’atmosfera, consegnando al lettore il ritratto di una Napoli ottocentesca dalle tinte fosche, pericolosa e affascinante come la Londra di Dickens.
IL GIARDINO DEGLI INGLESI
di Vladimiro Bottone
DAL 6 APRILE IN LIBRERIA
Napoli, 1842. Gioacchino Fiorilli, Commissario di Primo rango presso il quartiere di San Lorenzo, apprende che il nome di Peter Darshwood è nell’elenco dei decessi delle ultime ore.
Il giovane inglese era giunto da poco a Napoli per piangere la sorella Emma, scomparsa cinque mesi prima in circostanze altrettanto drammatiche, e d'improvviso la morte ha prso anche lui.
I due giovani Darshwood vengono sepolti nel cimitero acattolico, tenuto come un giardino che, dopo l’omicidio della bella Emma, il Commissario Fiorilli ha imparato a conoscere bene.
Dell’uccisione del fratello di lei, Peter, è stato accusato il Comandante della disciplina dell’istituto, Michele Florino, che tutti dicono fosse invaghito della giovane inglese e diventato così privo di senno da non sopportarne il rifiuto.
Il Commissario Fiorilli, tuttavia, non cessa un istante di pensare che dietro al duplice omicidio si nasconda in qualche modo la mano dell’ex medico del Serraglio, Domenico De Consoli, un uomo avvenente e carismatico ma anche sinistro e imperscrutabile.
Il caso viene, tuttavia, chiuso: Peter – concludono le indagini – è stato vittima di una rapina ed Emma di un innamorato deluso.
Ma quando a Napoli giunge il padre dei due, Edward, schiacciato dai rimorsi per la morte prematura dei figli, Fiorilli viene a sapere dell’esistenza di un fascio di lettere di Peter che potrebbero gettare nuova luce sull’intera vicenda.
L'autore.
Vladimiro Bottone, nato a Napoli nel 1957, vive e lavora a Torino. Ha pubblicato i romanzi L’ospite della vita (1999, selezionato al Premio Strega 2000), Rebis (2002), e Mozart in viaggio per Napoli (2003). L’ultimo suo libro è Vicaria (Rizzoli, 2015; BEAT, 2017). Collabora alle pagine culturali del Corriere del Mezzogiorno e de L’Indice dei libri del mese.
Con Il cortile di pietra Francesco Formaggi, già autore de Il casale, ci consegna un romanzo maturo che, attraverso lo sguardo sensibile e curioso di un bambino, parla di soprusi e di resistenze, di segreti inconfessabili e dell’amicizia pura e limpida fra due bambini privati di tutto, ma non della voglia di vivere.
IL CORTILE DI PIETRA
di Francesco Formaggi
DAL 2 MARZO IN LIBRERIA
Nell’Italia rurale del dopoguerra, Pietro, un bambino di sei anni, non vive una vita semplice: i suoi genitori sono contadini in miseria e la casa in cui vivono cade a pezzi.
Un giorno, a portarlo via da lì, via dai genitori, si presenta un uomo: è l’ispettore incaricato di condurlo in collegio.
Da lontano il collegio ricorda un cimitero, dentro tutto è sporco, freddo, trascurato, e le suore, soprattutto quelle anziane, sono donne dall’animo gelido, indifferenti e severe, e non esitano a infliggere punizioni e cinghiate e, all’occorrenza, a rinchiudere i bambini nella torre.
Per sopravvivere agli orrori del collegio, Pietro stringe amicizia con Mario, un ragazzino sveglio e intelligente. Nonostante sia più grande di un anno, Mario ha il corpo minuto ed è più basso degli altri bambini della sua età. Le suore lo chiamano «la peste», per via del suo spirito ribelle che, più di una volta, lo ha portato a tentare la fuga.
È sempre stato riacciuffato e picchiato, ma Mario non si è mai arreso, fino al giorno in cui una punizione più dura del solito lo fa cadere malato.
Solo allora Pietro capisce che dovrà mettere da parte la paura e scoprire il coraggio se vuole salvare l’amico e ritrovare la libertà.
Con un’impeccabile cura dei dettagli storici, Iny Lorentz tratteggia un magnifico affresco della Germania del XV secolo, una storia di intrighi e passione con al centro un’indomita e indimenticabile eroina.
LA CASTELLANA
di Iny Lorentz
DAL 6 APRILE IN LIBRERIA
Trad.: A. Petrelli
Germania, XV secolo. Su un’altura al centro di Rheinsobern, adagiata alle pendici della Selva Nera, sorge il castello di Sobernburg, la dimora di Michel e Marie Adler.
Sono lontani i tempi in cui Marie viveva da meretrice ambulante vendendosi per pochi centesimi nelle sagre di paese. Ora è sposata con l’uomo che ha sempre amato: Michel Adler che, dopo aver dimostrato il proprio valore al conte palatino, è stato ricompensato per i servigi resi con la nomina a balivo del distretto di Rheinsobern.
La vita dei due sposi scorre tranquilla, fino al giorno in cui, su ordine del conte palatino, riuniti gli uomini più valenti di Rheinsobern, Michel parte per la Boemia, dove infuria una guerra sanguinosa tra l’imperatore Sigismondo e gli eretici hussiti.
Marie rimane sola ad amministrare il castello di Sobernburg, e dopo poco si scopre incinta.
L’attesa del lieto evento è però offuscato dall’arrivo improvviso di ospiti inattesi: Manfred von Banzenburg e la consorte Kunigunde.
I due recano la più triste delle novelle: Michel Adler è morto sul campo di battaglia e Manfred von Banzenburg è stato nominato nuovo castellano e balivo del duca palatino a Rheinsobern.
Marie deve, dunque, trovarsi in fretta un nuovo marito che la protegga e riscatti il feudo che il sovrano ha destinato a Michel.
Intimamente convinta che Michel sia ancora vivo e per nulla intenzionata a sposare un altro uomo, a Marie non resta che fuggire da Sobernburg e mettersi sulle tracce del marito scomparso, nella speranza di riuscire, così, a salvare la sua famiglia.
L'autore.
Iny Lorentz è lo pseudonimo con cui firmano i loro romanzi Iny Klocke ed Elmar Wohlrath, una coppia di marito e moglie. La meretrice di Costanza è il loro primo romanzo e ha dato origine a una serie di grande successo in Germania con milioni di copie vendute. Dai libri è stata tratta una trasposizione televisiva che ha realizzato 9.800.000 telespettatori.