sabato 13 maggio 2017

Prossimamente in libreria (maggio/giugno 207)



Cosa ci attende prossimamente in libreria?

Uno scienziato e il suo grande amore; una donna chiusa nel proprio dolore ancora bisognosa di innamorarsi; tre donne alla ricerca di pace e di un po' d'amore; una storia sul coraggio di tornare alle proprie radici per trovare la propria strada; una coppia felice sconvolta dall'arrivo di un figlio inatteso...



Ed. Piemme
Dal 16 maggio 2017
LA DONNA DI EINSTEIN
di Marie Benedict


Mitza Maric è stato il grande amore di Albert Einstein, ma anche qualcosa di più: la donna che lo ispirò, lo incoraggiò e lo aiutò a concepire quella formula che avrebbe cambiato il mondo.
Mitza Maric è una ragazza appassionata di numeri, studia fisica a Zurigo, e quando a lezione incontra Albert Einstein la sua vita prenderà la strada che era fin dall'inizio il suo destino. 
La loro diventa un'unione di anime e menti, ma dentro un amore come il loro potrebbe non esserci abbastanza spazio per più di un genio.


Ed. Feltrinelli
Dal 18 MAGGIO 2017
TRA LORO
di Richard Ford


Nel profondo Sud degli Stati Uniti, tra gli anni venti e la Grande depressione, una strana coppia batte le strade assolate del Mississippi e dell'Arkansas su una Ford a due porte del 1927.
Lui è il rappresentante di una ditta che produce amido per il bucato e lo accompagna in giro per lavoro, da un albergo all'altro, da un ristorante all'altro, felici di una vita che non potrebbe essere migliore. 
La prima non prevista gravidanza della moglie cambia tutto. L'arrivo di un figlio inatteso divide inevitabilmente quella coppia così unita, condannando l'uno a un pesante lavoro solitario, l'altra a lasciare la strada per una fissa dimora in città...



Ed.Piemme
dal 23 MAGGIO 2017
IL GIARDINO DEI PICCOLI INIZI

di Abbi Waxham

Lili ha perso suo marito Dan da tre anni; il dolore sta cedendo il passo al ricordo e alla nostalgia, e Lili riesce pian piano a far funzionare di nuovo la sua vita: due bambine, una sorella che adora, e il suo lavoro come illustratrice.
Eppure quel senso di vuoto resta; quando la casa editrice per cui lavora la spedisce a fare un corso di orticoltura e giardinaggio, Lili conosce nuove persone, impara a prendersi cura delle cose, anche quelle precarie come i fiori. E forse si innamorerà di nuovo. 



Ed. Newton Compton
8 GIUGNO 2017
LA LOCANDA DEGLI INCONTRI SEGRETI
di Milly Johnson


Viv trascorrerà l’estate al Wildflower Cottage, un rifugio per animali che ha bisogno di essere ristrutturato. 
Il suo compito è all’apparenza quello di affiancare l’amministratore, ma la verità è che è andata lì per qualcosa che ha più a che fare con i suoi sentimenti… 
Geraldine gestisce il Wildflower Cottage ma adesso quel luogo è a rischio. 
Riuscirà a far tacere i fantasmi che la tormentano e a guardare avanti, verso il futuro?
Stel, la madre di Viv, crede di avere finalmente incontrato l'uomo della sua vita: Ian è gentile, premuroso, e ha perso la testa per lei. Non è forse quello che desiderava da tanto?


Ed. Garzanti
Dall'8 GIUGNO 2017
IL RIFUGIO DELLE GINESTRE
Elisabetta Bricca


Sveva è una bambina che corre felice nei campi non lontani da casa. Al collo il suo ciondolo preferito che racchiude una piccola radice di ginestra, il fiore della forza e dell’attaccamento alle proprie origini. 
Sono passati degli anni da allora e ora Sveva vive a Roma, fa la copywriter in un’agenzia di grande successo ma deve tornare in quel casale dell'infanzia in Umbria, dove ci sono piccole tracce in grado di condurla a suo padre.
Quel padre che Sveva non ha mai conosciuto. 
E non appena arriva in quella terra Sveva capisce di aver bisogno di recuperare le proprie radici e sentirsi di nuovo a casa proprio in quel luogo che conserva echi di amicizie autentiche e di amori che superano la prova del tempo. 
Perché non è mai troppo tardi per scegliere ancora la vita e l’amore, anche se a volte sembrano lontani e inafferrabili.


venerdì 12 maggio 2017

Recensione film: COME IL VENTO (di Marco Simon Puccioni)



La storia vera di una delle prime donne a diventare direttore di un carcere; una donna piena di fragilità, nascoste sotto una corazza apparentemente molto forte e difficile da scalfire; ma si sa, anche le spalle più vigorose rischiano di crollare quando i fardelli da sopportare sono troppo pesanti e attorno c'è solo un opprimente senso di solitudine.


COME IL VENTO


Regia: Marco Simon Puccioni. 
Cast: Valeria Golino, Chiara Caselli, Diego Migeni, Enrico Silvestrin, Filippo Timi,Francesco Acquaroli, Francesco Scianna . Anno: 2013


Armida Miserere è una donna con un grande senso di giustizia, che svolge il proprio lavoro con correttezza e rigore, requisiti necessari per sopravvivere in un ambiente lavorativo composto da soli uomini e in cui ogni giorno deve avere a che fare con terroristi, mafiosi e criminali.

Ad allietare le sue giornate, fuori dal carcere, ci pensano gli amici e soprattutto il compagno, Umberto Mormile, che lavora come educatore in carcere.
I due insieme sono felici e la gioia aumenta quando lei rimane incinta; purtroppo però perde il bambino, ma questo li lega, se possibile, anche di più.
Armida riceve intanto diverse intimidazioni, cui vorrebbe dare poco peso, ma purtroppo accade la tragedia: Umberto viene ucciso in un agguato a Milano (è il 1990).
Il dolore per la perdita è immenso, il senso di vuoto e la solitudine si fanno sentire, ma Armida è una donna d'acciaio e va avanti con la sua vita e con il suo lavoro, sempre col pensiero però che un giorno verrà fuori la verità su chi ha ammazzato Umberto.

Passano gli anni e Armida è chiamata durante la sua carriera a dirigere i penitenziari più “caldi” d’Italia, da Pianosa in mezzo a boss mafiosi, all'Ucciardone di Palermo, fino ad arrivare a Sulmona, l'ultimo carcere in cui ha lavorato.

Armida è sempre la stessa persona, rigorosa e dura sul lavoro, che non fa sconti a nessuno e, convinta com'è che la detenzione carceraria debba sì riabilitare il delinquente ma senza trasformarsi in un grand hotel, non teme di prendere severi provvedimenti verso i detenuti, anche se questo le attira davvero poche simpatie, tanto da essere soprannominata "la femmina bestia" o "il colonnello".
Ma lei va avanti per la sua strada, fiera nello svolgimento di questa difficile professione, cui la sua vita è dedicata, e consapevole di come essa le abbia già tolto tanto.
I sensi di colpa per la morte di Umberto si insinuano e il vuoto lasciato da lui è incolmabile, ma questo non le impedisce di provare a innamorarsi nuovamente..., anche se la felicità sembra dimenticarsi di lei troppo in fretta...

Armida è una donna combattiva e cerca di non lasciarsi andare, ma è davvero tanto difficile quando attorno piovono critiche pesanti per le scelte fatte sul lavoro, quando torna a casa e a farle compagnia ci sono solo i due cani, quando il pensiero di quel figlio mai arrivato sopraggiunge a tormentarla.

Valeria Golino porta in scena un direttore di carcere donna che è sì determinata, tutta d'un pezzo, ma allo stesso tempo, soprattutto nei momenti privati e fuori dall'ambiente di lavoro, ci fa conoscere quel lato femminile di Armida più fragile, sensibile, perchè in fondo era una donna come tutte, che soffriva e piangeva davanti alle perdite e ai vuoti incolmabili che purtroppo hanno caratterizzato la sua esistenza, che ha vissuto sempre un po' divisa tra il lavoro e la vita privata, tra gli ideali di giustizia e il bisogno d'amore.

E' un film toccante, la Golino dà intensità a questo personaggio, ce ne restituisce tutta la sua umanità complessa, facendocene percepire tutte le sfumature, le emozioni, le poche gioie e i tanti momenti di sconforto, scoraggiamento, di abbandono, di disperazione, troppo spesso nascosti dietro una facciata di fermezza e freddezza.

Da vedere, perché merita: è una storia tristemente vera, dolorosa, e l'attrice protagonista ha fatto un lavoro davvero ineccepibile nel raccontarci questa donna, la sua interiorità e la sua (non facile) vita.

giovedì 11 maggio 2017

HarperCollins presenta: A BOCCA CHIUSA NON SI VEDONO I PENSIERI di Benjamin Ludwig



Cari lettori, oggi vi presento in anteprima l'esordio di Benjamin Ludwig, un romanzo dal grande impatto emotivo che esplora con coraggio e ironia il difficile mondo di una bambina affetta da autismo; firmato HarperCollins Publishers, uscirà in contemporanea in 11 Paesi.


A bocca chiusa non si vedono i pensieri
di Benjamin Ludwig


Editore HarperCollins Italia
336 pagg.
18,00€
Data uscita: 22 giugno 2017
Ginny Moon è per molti versi una tipica quattordicenne: suona il flauto nell’orchestra della scuola, gioca a basket due volte alla settimana e studia le poesie di Robert Frost per la lezione di letteratura americana. C'è solo un piccolo particolare che la distingue dalle altre ragazzine della sua età: Ginny è autistica. 

Per anni, dopo che l'hanno portata via alla madre naturale, tossica e violenta, è passata da una famiglia affidataria all'altra. 
Adesso però, finalmente ha trovato la sua "casa per sempre", un posto in cui si sente al sicuro, protetta, con genitori che le vogliono bene e si prendono cura di lei. 
È esattamente il tipo di famiglia che tutti i ragazzini nelle sue condizioni sognano... eppure lei ha altri progetti. 
Perché in quella vita perfetta manca qualcosa. 
Qualcosa di così importante che per riaverla è disposta a rubare, a mentire, ad approfittare della disponibilità di tutti quelli che le vogliono bene. Qualcosa per cui arriverebbe persino a farsi rapire.


Insolito e commovente, A bocca chiusa non si vedono i pensieri è un romanzo che attira il lettore nella mente di un personaggio originale e profondamente umano, e attraverso la sua voce fresca e il suo sguardo sul mondo parla di cosa significa davvero essere un estraneo che cerca di trovare il luogo a cui appartiene e di dare senso a un mondo che apparentemente non ce l’ha.


Hanno detto di A bocca chiusa non si vedono i pensieri:

“... è un debutto eccezionale. Chiedendo al lettore di immedesimarsi in un’adolescente autistica, Ben Ludwig si è posto un obiettivo difficilissimo ma è riuscito a raggiungerlo con la straordinaria Ginny Moon. Mi sono trovato a desiderare con tutto me stesso che la protagonista riuscisse a superare gli ostacoli dentro e intorno a sé, e non riuscivo a smettere di leggere. Questo romanzo mi ha colpito moltissimo: ha tutto ciò che serve per diventare un successo di pubblico e di critica.” - Graeme Simsion, autore di L’amore è un difetto meraviglioso



L'autore.
Benjamin Ludwig: Insegnante di Letteratura inglese e di scrittura creativa, vive con la famiglia nel New Hampshire. Poco dopo il matrimonio lui e la moglie hanno adottato un'adolescente autistica. A bocca chiusa non si vedono i pensieri, il suo primo romanzo, è in parte ispirato alle conversazioni con i genitori che ha incontrato portando la figlia agli allenamenti di basket di Special Olympics.


Novità editoriali (Panesi Edizioni - Butterfly Edizioni)



Spulciamo insieme le ultime novità nell'ambito dell'editoria digitale (e non solo) e in particolare degli autori esordienti.


Comincio col segnalarvi una doppia uscita per Panesi Edizioni.

Zera Messier, con il suo "La Polvere nel cosmo", romanzo da leggere con occhi attenti, immergendosi completamente nel pulviscolo di stelle che fuoriesce dalla splendida copertina creata da Tatiana Sabina Meloni, trasportati dallo stile delicato ma ricercato dell'autrice.


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LA POVERE NEL COSMO 

di Zera Messier 


Formato: ebook e cartaceo 
Prezzo: € 2,99 
Isbn: 9788899289584 
Data di uscita: 28/04/2017 



Due ragazzi che si incontrano nel susseguirsi degli eventi della vita. Due anime che entrano in contatto ed esplodono come in un Big Bang. Ray e Luna. 
Un giovane gigolò per puro piacere, una giovane scrittrice in carriera. Entrambi, un disastro. A raccontare la loro storia, un narratore inconsueto: il Cosmo. 
È solo una storia d’amore, vista con gli occhi dell’Universo…


Emanuele Lagomarsino e i suoi "Dieci Racconti Brevi", la prima raccolta di racconti dello scrittore ligure, un insieme di personaggi e di situazioni, scaturite dalla sua penna così come i pensieri che fuoriescono dalla mente della figura in copertina, creata splendidamente da Ilaria Trucco.



DIECI RACCONTI BREVI 

di Emanuele Lagomarsino 
Formato: ebook e cartaceo 
Prezzo: € 2,99 
€ 10,00 (cart)
Isbn: 9788899289591 
Genere: racconti 
Data di uscita: 28/04/2017 


Dieci racconti che condensano in poche righe una miriade di sentimenti, modi di vivere e di intendere la vita. Alcuni sono al limite del soprannaturale, dell'impossibile, altri potrebbero tranquillamente prendere vita ora, in questo momento, in qualunque parte del mondo. 
Dieci racconti, dieci spaccati di vita, dieci storie da leggere e nelle quali immergersi, trovando un pezzettino di noi in ognuna di esse.

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Passiamo al nuovo romanzo di un'autrice di cui ho letto il precedente libro - Lie4me -, che torna con un genere differente: Dreamwalker, la ragazza che camminava nei sogni  è un new adult  (con un pizzico di paranormal), con al centro una storia d'amore, ma ancor prima di rinascita e di grande coraggio. 


Dreamwalker, la ragazza che camminava nei sogni
di Mariachiara Cabrini


Editore Pub.me (self-publishing)
ISBN 9788871630991
ebook: 2,99 euro
cartaceo: 14 euro
su pubme store: 9 euro

Diana ha perso cinque anni della sua vita. Vorrebbe che non fosse accaduto, ma non può cambiare il passato, né cancellare le cicatrici che le ha lasciato. 
Può solo ricominciare da capo. Costruirsi una nuova identità, trovare nuovi amici, un nuovo scopo, e nascondere a tutti il suo segreto. 
Nessuno potrebbe mai immaginare che dietro i suoi abiti sempre coordinati, la sua quieta determinazione nello studio e l’abilità di creare dolci squisiti, si celi una paura che stenta a tenere a bada. Nemmeno Sebastiano, l’assistente del corso di giapponese che Diana ha iniziato da poco a seguire.
Quando la guarda, lui vede solo una ragazza attraente, con gli occhi grigi più belli che abbia mai visto, ma quando lei lo guarda vede ciò che sta cercando disperatamente di lasciarsi alle spalle. 
Vede un incubo che le impedisce di dormire, un dolore che l’ha cambiata per sempre e che non vuole mai più provare. 
Amare è un rischio che non vuole correre di nuovo, ma la scelta non è unicamente nelle sue mani, e osare potrebbe permetterle di raggiungere un traguardo che non aveva mai neppure osato sognare.






Termino con un romance firmato Butterfly Edizioni.

AMORE DIETRO LE QUINTE
di Ilenia Bernardini



Butterfly Edizioni
Genere: Romance
Data di uscita: 10 maggio 2017
Collana: Love self
Prezzo: 2,99 €
In offerta a 0,99 i primi due giorni
Disponibile in ebook su Amazon e Kindle Unlimited

Cartaceo in uscita il 7 giugno al prezzo di 15,00 €


Sinossi

Blair Monroe, eroina delle figuracce, crede nel destino, nelle favole e nella magia. 
È un'inguaribile romantica, nonostante sia stata ferita in passato e molto dedita al suo lavoro di sceneggiatrice. 
La sua monotonia viene scossa dall'incontro con Chuck Sinclair, uno scrittore di successo, tanto bello quanto arrogante. 
Costretta dalle circostanze a lavorare al suo fianco, non perdono un attimo per punzecchiarsi e discutere, pronti a odiarsi e a farsi la guerra. In una lotta senza esclusione di colpi, anche testa e cuore si dovranno affrontare... 
Lui è abituato a un altro tipo di donna. Lei non si fida di quelli come lui. Insieme prendono fuoco facilmente e non solo per le discussioni... Come nelle storie che scrive, Blair sta aspettando il bacio che farà svegliare il suo cuore addormentato da troppo tempo. La posta in gioco è molto alta. 
Varrà la pena lasciarsi andare ai sentimenti e alla passione? E cosa succede se, proprio mentre i due hanno la possibilità di conoscersi meglio, si intromettesse Seth, un uomo affascinante e raffinato? Sapranno testa e cuore mettersi d'accordo al momento giusto?

mercoledì 10 maggio 2017

Recensione: COSE DI COSA NOSTRA di Giovanni Falcone e Marcelle Padovani (RC2017)



La testimonianza vera, lucida, chiara e illuminante di un servitore dello Stato il cui grande lavoro per combattere la Mafia deve restare vivo nella memoria di tutti noi, affinchè del sacrificio di uomini come Giovanni Falcone non resti solamente qualche targa commemorativa nelle piazze o le cerimonie (pur giuste!) tenute una volta all'anno per onorarli, ma si imprima il loro esempio nelle coscienze di ogni cittadino e, ancor più, di quanti hanno il dovere e i poteri per proseguire l'enorme e prezioso lavoro da essi incominciato.


COSE DI COSA NOSTRA
di Giovanni Falcone
(a cura di M. Padovani)





Questo breve libro è la raccolta di venti interviste che la giornalista francese Marcelle Padovani fece al giudice Giovanni Falcone nel 1991, dopo che egli aveva lasciato Palermo; ed è proprio il dottor Falcone, in prima persona, a fornirci dettagliate narrazioni suddivise in sei capitoli, disposti come altrettanti cerchi concentrici attorno al cuore del problema-mafia: lo Stato. 
L'analisi razionale ed ordinata fatta da Falcone parte dalla violenza, dai messaggi e i messaggeri, per arrivare agli innumerevoli intrecci tra vita siciliana e mafia, all'organizzazione in quanto tale, al profitto - sua vera ragion d'essere - e, infine, alla sua essenza: il potere. 

Giovanni Falcone, ancor prima che un eroe - come giustamente noi tutti lo ricordiamo - è stato un servitore dello Stato.
Uomo appassionato, curioso, preciso, serio nel proprio lavoro non privo di ironia e senso dell'umorismo; da queste pagine emerge tutto il suo essere estremamente corretto e rigoroso negli interrogatori a personaggi mafiosi - i famosi "pentiti" -, ai quali non ha mai mancato di rispetto ben sapendo che per poter indagare al meglio nel fenomeno mafia doveva "abbassarsi" al loro livello, cercare di vedere le cose dal loro punto di vista, quasi ragionando con la loro testa, imparando a riconoscere i significati e le finalità di gesti, sguardi, parole enigmatiche, anche dei silenzi.
Ogni particolare di Cosa Nostra ha infatti un preciso scopo e significato, nulla è lasciato al caso, perchè stiamo parlando di un'organizzazione criminale molto complessa e assolutamente ordinata al suo interno.

Falcone era un siciliano illuminista, convinto che lo Stato possa sconfiggere la Mafia ma perchè ciò avvenga deve fornirsi degli strumenti adeguati.

Era un giudice-eroe scomodo che aveva compreso e spiegato perchè la Mafia siciliana fosse logica, razionale, implacabile molto più dello Stato.

Anzi, la Mafia si fa Stato lì dove lo Stato è tragicamente assente, e lo è quando non accetta di riconoscere l'identità specifica del fenomeno mafia, che è quella di un'associazione criminale seriamente organizzata e gerarchizzata.

Falcone esamina importanti aspetti di Cosa Nostra, come le violenze, che nel corso degli anni sono cambiate, nel senso che Cosa Nostra ha saputo evolversi e modificare anche gli strumenti di morte, cercando sempre di scegliere i metodi più facili e meno rischiosi, che non accendessero troppi riflettori sugli affiliati, sui soldati che di volta in volta obbedivano agli ordini, commettendo crimini feroci.

Sin dai primi anni in magistratura, il dottor Falcone si interrogava sulla mafia e questo suo "immergersi" senza pregiudizi nel complicato mondo di Cosa Nostra ha fatto sì che egli divenisse in grado, più e meglio di tanti colleghi scettici, di comprenderne i messaggi e i loro significati, i modi di comunicare, ottenendo di conseguenza la fiducia di tanti "uomini d'onore" pentiti, che non di rado decidevano di rompere con Falcone (e con pochi altri colleghi) quel mutismo ostinato elargito invece in presenza di altri giudici.

Falcone capisce certe logiche interne e questo gli dà modo di condurre indagini ed interrogatori in maniera proficua, raccogliendo informazioni e materiali importantissimi; ad es, un assunto da cui bisogna partire quando si ascolta un uomo d'onore è che egli ha l'obbligo della verità, non può e non deve mentire (se lo fa è perchè o sa che lui stesso è prossimo alla morte o lo è la persona con cui sta parlando, cui quindi non conviene dire la verità) ma anzi deve attenersi rigidamente a tutta una serie di regole proprie della grande famiglia che è Cosa Nostra.

Questa rigida e convinta - quasi "religiosa" - osservanza agli ordinamenti interni dell'organizzazione - e all'obbligo di verità, in particolare - è stata per il giudice Falcone anche una lezione di moralità, per certi aspetti.

"Ho imparato a riconoscere l'umanità anche nell'essere apparentemente peggiore; ad avere un rispetto reale, e non solo formale, per le altrui opinioni."

L'uomo d'onore ha caratteristiche ben precise e un proprio codice morale da cui non deve discostarsi; ad es., i valori della famiglia, il rifiuto del libertinaggio (e di ogni eccesso in generale), della prostituzione, del gioco d'azzardo.
Questo chiaramente non significa che ci sia la benchè minima ombra di bene in Cosa Nostra: essa è un'associazione di mutuo soccorso, dice Falcone, che agisce a spese della società civile e a vantaggio dei propri esclusivi interessi e dei propri membri.

A Palermo la società sana si mescola con quella mafiosa in un modo sottile e non facile da individuare perchè nel tempo Cosa Nostra ha saputo infiltrarsi nelle pieghe della realtà di tutti i giorni, agendo praticamente indisturbata, acquisendo sempre più forza a causa dell'atteggiamento di tanti (in polizia, in magistratura, in politica...) che l'hanno sottovalutata, e là dove la struttura statale vacilla o non c'è proprio, la mafia sa come riempire il vuoto.
In fondo, per dirla in modo "estremo", la mafia manifesta il bisogno di uno Stato, che però è assente e mancante.

Lo Stato è dunque incapace di battere la Mafia?
Falcone è convinto che la mafia non sia eterna perchè è un fenomeno umano, e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà di certo anche una fine.

E' stato interessante leggere, immaginando di "ascoltarle dal vivo", le parole di questo grande uomo e magistrato, dall'ineccepibile rigore professionale, che mostra una conoscenza enorme della materia in oggetto, scandagliandola in ogni suo elemento, nei suoi rapporti con l'imprenditoria, la politica, la droga ecc.
Non si può non provare ammirazione per la sua precisione e la sua memoria nel riferire fatti, nomi, aneddoti, caratteristiche interne di Cosa Nostra, e ancor di più per la sua determinazione nell'andare avanti con le indagini, i processi, gli interrogatori nonostante le difficoltà e gli evidenti motivi di scoraggiamento, in special modo quando ricorda le tante vittime della mafia (tra giornalisti, colleghi e anche uomini politici) che lo hanno preceduto.

Falcone non smise mai di essere consapevole che doveva stare costantemente in guardia perchè la sua lotta contro la Mafia sarebbe terminata con la sua morte, accidentale o meno che fosse.

"Il pensiero della morte mi accompagna ovunque" e la possibilità concreta di essere ucciso era da lui vissuta con una buona dose di fatalismo.

Gli disse il pentito Tommaso Buscetta, prima di iniziare le sue "confessioni" di collaboratore di giustizia:

"L'avverto, signor giudice. Dopo questo interrogatorio lei diventerà una celebrità. Ma cercheranno di distruggerla fisicamente e professionalmente. E con me faranno lo stesso. Non dimentichi che il conto che ha aperto con Cosa Nostra non si chiuderà mai. E' sempre del parere di interrogarmi?".
Sappiamo che Giovanni Falcone non si è intimorito ed ha continuato a portare avanti il suo lavoro.

Mi è venuto un nodo alla gola verso la fine di questa lettura, nel cogliere, nelle dichiarazioni dell'intervistato, la malinconica consapevolezza che Cosa Nostra affonda i propri spietati colpi quando si trova davanti a uomini soli nelle loro battaglie; mi è salita una profonda tristezza sapendo che solo dopo poco tempo il dottor Falcone sarebbe andato incontro alla morte - insieme all'inseparabile scorta e alla sua compagna di vita - in quel dannato giorno del 23 maggio 1992 che sarà ricordato come "la strage di Capaci".


" Si muore generalmente perché si è soli o perché
si è entrati in un gioco troppo grande.
Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze,
perché si è privi di sostegno.
In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato
non è riuscito a proteggere."


Forse è superfluo aggiungerlo, ma è uno di quei libri che vanno letti perchè Giovanni Falcone è uno di quegli uomini che merita di essere conosciuto, ricordato, preso come esempio perchè ha affrontato il nemico guardandolo dritto in faccia, sfidando la solitudine e sempre con la certezza che la vittoria nella guerra contro la mafia è possibile.


Obiettivo n.20 - Un libro sulla mafia

Nuove entrate nella mia libreria (aprile 2017)



Ecco le ultime entrate librose che hanno di recente arricchito la mia libreria!


Il primo libro è un omaggio dell'autrice Elena Ticozzi Valerio, che mi ha gentilmente donato una copia del secondo volume della saga "La stirpe di Inanna", VICTOR, di cui trovate la recensione sul blog.





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Il secondo libro che vi presento lo desidero dalle scuole medie, da quando ne sentii parlare a proposito del Diario di Anna Frank; l'ho trovato in un mercatino dell'usato e non c'ho pensato due volte a prenderlo: 

SI CHIAMAVA ANNA FRANK di Miep Gies: 
è la testimonianza della segretaria di Otto Frank, che aiutò i rifugiati - Anna e la sua famiglia, i coniugi Van Pels (van Daan) con il figlio Peter, e Franx Pfeffer (Dussel) visitando costantemente l'Alloggio segreto
e procurando ai clandestini generi alimentari ed altro di cui essi avessero bisogno. Nel frattempo, continuò a lavorare presso la Opekta e contribuì così a tenere a galla l’azienda. 

Ultima new entry: un romanzo storico dalla trama accattivante vinto ad un giveaway sul blog di Aquila, "Penna d'oro": 

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IL MARCHIO PERDUTO DEL TEMPLARE di Giuliano Scavuzzo: 
nella Roma criminale e disonesta di Innocenzo III, sei cavalieri templari, che durante la prigionia in Terra Santa hanno votato l'anima al diavolo, sono pronti a sacrificare due piccoli gemelli e a scatenare l'Apocalisse. 
E mentre il diabolico Lucifuge è alla ricerca di un antico libro, "La chiave di Re Salomone", per compiere una cerimonia, uno dei templari, Shane de Rue, ruba il libro e lo nasconde, poi si priva dei propri ricordi per impedire a chiunque di ritrovarlo. 
Ma le immagini di una battaglia cruenta in Terra Santa continuano a tormentarlo, come una maledizione. 
Solo Lilith, la strega, potrebbe liberarlo dall'anatema che lo ha colpito, ma deve fare i conti con Lucifuge...



E VOI, AVETE RICEVUTO/ACQUISTATO  LIBRI,
DI RECENTE?
I MIEI LI CONOSCETE/AVETE LETTI? ^_^

martedì 9 maggio 2017

Recensione film: AGNUS DEI (Anne Fontaine) // LION. LA STRADA VERSO CASA (Garth Davis)



Due film tratti da fatti realmente accaduti che mi hanno colpito positivamente.


AGNUS DEI


GENERE: Drammatico
ANNO: 2016
REGIA: Anne Fontaine
ATTORI: Lou de Laâge, Agata Buzek, Agata Kulesza, Vincent Macaigne, Joanna Kulig

Siamo in Polonia, nell'inverno nevoso del 1945.
La bella Mathilde è un giovane medico francese della Croce Rossa, che esercita la propria professione assistendo i sopravvissuti della Seconda Guerra Mondiale. 
Un giorno una suora arriva a chiederle aiuto: vuole che la segua perchè c'è qualcuno che ha bisogno di assistenza, altrimenti morirà; inizialmente, Mathilde la manda via suggerendole di rivolgersi all'ospedale per polacchi, ma quando vede che, dopo diverso tempo, la suora è rimasta fuori al freddo, in ginocchio, forse sperando nell'aiuto della Provvidenza, la giovane dottoressa decide di andare con lei.

Viene quindi portata in un convento, dove trova che alcune suore sono incinte...!
Scopre così che le povere monache sono state vittime di atti barbari e inumani da parte di soldati sovietici, che hanno abusato di loro ripetutamente, mettendole incinte.

Nel convento c'è quindi molta tensione, preoccupazione e tristezza diffusa a causa di questi fatti incresciosi: anche se le suore non hanno colpa, comunque vivono lo stato di gravidanza con un profondo senso di vergogna, in quanto il voto di castità è stato violato e tale consapevolezza le fa soffrire.

Come conciliare la fede in Dio con la tragedia che si è abbattuta sul convento?
La fede delle religiose cattoliche è messa a dura prova e non è facile accettare di avere dentro di sè un bimbo che cresce, che nascerà e che è frutto di un'atroce violenza!

La madre superiora, per evitare che le sue consorelle vengano esposte al ludibrio e rinnegate dalla famiglia, le tiene ben nascoste nel convento, in gran segreto, e sa già cosa farà quando i bimbi cominceranno a nascere: li affiderà a quei familiari (delle suore sventurate) che accetteranno di adottarli.

Mathilde si ritrova ad intervenire e a dare il proprio importante contributo in questo tipo di contesto: è giovane, llibera, bella, corteggiata da un collega, ed è atea e comunista; per lei non è semplice comprendere il punto di vista delle suore, non comprende la loro vergogna (di cosa si dovrebbero vergognare, visto che non hanno commesso un peccato, ma hanno subito una violenza?), il loro pudore estremo quando si tratta di farsi visitare, la loro cieca ubbidienza alla madre superiora anche quando questa si intestardisce con decisioni poco condivisibili.

L'unica suora con cui trova affinità è suor Maria, e tra le due si instaura, col tempo, un rapporto di stima e fiducia che permetterà di trovare soluzioni meno drastiche e più idonee al benessere e delle suore e dei nascituri.

E' una storia drammatica che ci trasporta negli orribili e devastanti anni della guerra, in cui si sono consumati tanti abusi su povere anime innocenti; il film ben racconta la sofferenza dovuta non solo allo stupro ma anche alle conseguenze da esso derivanti: la gravidanza e il senso di colpa per aver (seppur involontariamente) offeso Dio; ad essi si aggiunge anche il dolore per un figlio che ciascuna suora non sa se riuscirà ad amare (in virtù della brutta esperienza che egli rappresenta) e, dopotutto, non è neppure chiamata a farlo perchè tanto non lo crescerà mai...
Mathilde rappresenta l'approccio pratico e scientifico al "problema", e la donna mostra molta pazienza davanti ai comportamenti eccessivamente riservati e testardi delle suore nonché tanta determinazione nel volerle aiutare nonostante le (iniziali) reticenze delle religiose, che a un certo punto non mancheranno di apprezzare il prezioso aiuto di Mathilde.

Mi è piaciuto molto: per l'ambientazione, che resta sempre un po' tetra, sia perchè fuori c'è la neve tutto intorno sia perchè dentro al convento è buio e cupo; per la storia in sè, che è dolorosa ma c'è anche un messaggio di speranza, di solidarietà femminile, di forza, di vita che sboccia malgrado la malvagità, la morte; per il personaggio di Mathilde, cui l'attrice riesce a trasmetterci l'idea di una donna forte e sensibile al contempo.


LION. LA STRADA VERSO CASA


GENERE: Drammatico
ANNO: 2016
REGIA: Garth Davis
ATTORI: Nicole Kidman, Dev Patel, Rooney Mara, David Wenham, Nawazuddin Siddiqui.


Saroo è solo un bimbo di quattro anni quando si perde e, trovandosi sul treno sbagliato, finisce a Calcutta, non sapendo più come fare per tornare a casa.

I suoi occhi scuri, profondi, dolci e smarriti mi bucano il cuore e provo subito un'immediata tenerezza per questo piccoletto solo in una grande città, che cerca di farsi strada tra l'indifferenza di tanti adulti, mentre il suo unico pensiero è tornare dalla sua mamma, ritrovare suo fratello Guddu e tornare a casa insieme a lui.

Quando viene ritrovato dalle autorità (dopo aver vagato per le strade della metropoli e aver incontrato anche gente poco raccomandabile), il piccolo Saroo non riesce a spiegare il suo luogo di provenienza e ha in mente soltanto l'immagine della stazione dalla quale era partito. 
Viene inserito in un orfanotrofio e fortunatamente subito adottato da una coppia australiana molto gentile e affettuosa, che lo riempie d'amore e attenzioni.

Passano diversi anni, Saroo è ormai un giovanotto che studia all'università, ha tanti buoni amici, tra cui anche alcuni indiani; proprio durante una cena con essi, un particolare risveglia la memoria di Saroo che, da quel momento in poi, comincerà a ricordare sempre più particolari della sua infanzia, anche solo parole, cibi... e il pensiero di ritrovare la sua casa, la mamma - sicuramente disperata per quel figlioletto scomparso -, comincia ad ossessionarlo.
Così, utilizzando Google Earth, Saroo decide di analizzare una per una tutte le stazioni ferroviarie dell'India sperando di trovare quella giusta...

Le notti insonni, i momenti di scoraggiamento e solitudine - che rischiano anche di allontanarlo dalla sua ragazza - verranno ripagati? Saroo troverà il villaggio poverissimo in cui è nato e soprattutto la sua mamma?

"Lion" mi ha commossa, e non poteva essere diversamente: un bambino così piccolo che per una disattenzione non riesce a tornare a casa, e sulla bocca ha solo il nomignolo con cui chiama la mamma e il suo unico pensiero è tornare da lei, che lo sta aspettando.
Dolcissima Nicole Kidman nel ruolo della madre adottiva: amorevole e comprensiva (anche il marito) verso questo piccolo (e verso l'altro figlio adottivo, un tipetto decisamente probematico..), tanto da accettare senza fare storie la decisione di Saroo di cercare la sua vera famiglia.
Mi ha intenerito e suscitato anche una certa ammirazione la determinazione, la pazienza, la tenacia con cui Saroo cerca di ricordare ogni minimo particolare, i tentativi disperati, attraverso internet, di cercare tra le immagini  quelle dei luoghi che l'hanno visto nascere, con la speranza che alcune di esse gli risultino familiari e gli forniscano anche un minimo indizio...

Sarà che è ispirato a una storia vera, sarà che è fatto bene, sarà che quando si tratta di bambini scomparsi non si può restare indifferenti..., fatto sta che, per quanto mi riguarda, Lion. La strada verso casa è un film molto bello, che emoziona tantissimo.

Recensione: VIKTOR di Elena Ticozzi Valerio ("La stirpe di Inanna" - vol.II)



"Viktor" è il secondo appassionante capitolo della saga "La stirpe di Inanna", cominciato con "Palindra", che anche stavolta riserva al lettore personaggi interessanti, avventura e, tra vampiri e sacerdotesse potenti e pericolosi,  numerose prove da affrontare.


VIKTOR
di Elena Ticozzi Valerio

"Credi in ciò che sei e in quello che vuoi, e nessuno ti potrà fermare".

Palindra Stevenson, dopo aver vissuto un'esperienza tutt'altro che lieta, torna a casa, a Edimburgo, in compagnia di Viktor, consapevole che nulla sarà mai più come prima. 
Il suo amore per l'immortale cosacco si rafforza ogni giorno, ma oscure presenze tramano vendetta e il passato è pronto a chiedere il conto.
Il medaglione - oggetto di interesse nel precedente libro - non è più nelle mani di Palindra (nè tantomeno in quelle del museo in cui lei lavora e dove dovrebbe stare, al sicuro) e i problemi non sono finiti, anzi...: rumori di tamburi di guerra, dal sacro tempio di Inanna, già chiamano a raccolta la stirpe della dea per far vendetta di coloro che hanno commesso un'azione sacrilega: c'è stata una cruenta strage nel tempio delle sacerdotesse di Inanna, a causa di Bogdan (alleato dell'ex moglie di Viktor, Coralie), il quale ha sottratto la tavoletta sacra su cui è inciso il nome di Viktor che, se quest'oggetto venisse distrutto, morrebbe. 

Dietro tutto questo c'è dunque Coralie, desiderosa di vendicarsi di Viktor che, insieme al fedelissimo amico Tybaerius, ha ucciso il marito Cornelius; non solo, ma la donna vuol sacrificare l'ex marito per un'altra importante ragione, legata al proprio figlio, Konstantin.

La guerra tra la stirpe di Inanna e quella immortale di Lilith sembra inevitabile e dev'essere Viktor a fermarla, prima che sia troppo tardi e prima che essa possa arrecare conseguenze gravi sull'umanità intera.
Ma per vendicare la dea, l'uomo deve prima di tutto cercare di restare in vita, evitando che le tavolette col suo nome vengano distrutte.

Fortunatamente Viktor non è solo, ci sono più persone che gli vogliono bene e sono pronte ad aiutarlo come possono, come Tybaerius, col quale condividerà ancora momenti molto movimentati, in cui dovranno vedersela con vampiri alleati di Bogdan, aventi intenzioni cattivissime che metteranno in serio pericolo  gli affetti più cari di Tyberius.

In tutto questo, dov'è Palindra? 
La nostra archeologa dovrà intraprendere un viaggio pieno di insidie e di mistero per salvare la vita all'amato Viktor, circa in quale ha avuto delle terribili visioni.
Ricordo, infatti, che Palindra à una donna speciale: è una lector e la sua persona viene spesso travolta da visioni molto forti ed intense che si riferiscono a tempi, luoghi e personaggi del passato, che però hanno dei legami col presente e che le saranno utili per portare a compimento la sua missione.

In questo secondo capitolo, ritroviamo la tecnica di passare dal presente al passato molto frequentemente: i numerosi flashback intervengono nella narrazione per chiarirci determinati fatti e particolari del presente, e ci conducono dritti dritti nella dimensione dell’Oltre (la Söcietas Dräconum), a Ferä Håurï, la terra dei draghi.

Ritroviamo le caratteristiche tipiche del genere: la presenza di poteri sovrannaturali, dall'immortalità alla telepatia alla manipolazione delle menti da parte dei vampiri, sempre agili, scattanti, con il loro vizietto di allungare i canini e affondarli nel collo del malcapitato di turno per succhiargli fino all'ultima goccia di sangue; ci sono streghe, pozioni, riti antichi e misteriosi, e personaggi inventati si mescolano ad altri realmente esistiti (vedi Alice Kyteler).

Trovo che Palindra sia cresciuta un pochino, come personaggio, rispetto al primo libro: è diventata più consapevole del suo destino, non perchè conosca alla perfezione cosa l'aspetta, tutt'altro: è disposta ad andare incontro a pericoli sicuri dall'esito incerto pur di portare a termine il suo compito, che in questo caso è salvare la vita di Viktor.
Tra i due c'è un forte legame, un sentimento d'amore, che però tra le pagine del romanzo non trova molto spazio, in quanto i protagonisti vivono costantemene avventure che li tengono separati; ecco, sebbene non manchino riferimenti alle emozioni e ai pensieri dei protagonisti, non ho però riscontrato un grande coinvolgimento dal punto di vista emotivo ed empatico con essi, non come avrei voluto, almeno.

A parte questo, a me la saga paranormal di Elena Ticozzi Valerio sta piacendo, perchè trovo che le vicende siano appassionanti e ben raccontate; il linguaggio è ricercato e accurato, consono ai contesti, ai tempi e ai mondi antichi, senza essere pesante o "pomposo", anzi la lettura per me è risultata sempre scorrevole e vivace, nonostante i tanti salti temporali e spaziali, cui l'Autrice ci aveva abituato già nel primo volume.
Ringrazio l'Autrice per l'opportunità di leggere "Viktor"  e lo consiglio, in particolare a chi ama il genere paranormal fantasy; il finale è aperto e ci lascia presagire che ci sarà un seguito.

lunedì 8 maggio 2017

Recensione: LA GABBIA di Luca Spaziani (RC2017)



Buon pomeriggio, cari lettori!!
Finalmente torno sul blog per condividere con voi qualche recensione!

Partiamo da un romanzo che ci parla di amicizia, di rapporti di coppia naufragati, di vite rinchiuse dentro gabbie apparentemente dorate ma in realtà piene di infelicità e frustrazioni; un romanzo che punta sulla voglia di spiccare il volo alla ricerca di un'esistenza piena e gratificante.


LA GABBIA
di Luca Spaziani



Ed. Porto Seguro
Siamo nell'estate del 2015.
Piero, Vanni e Marcello sono tre cinquantenni fiorentini, benestanti, con una buona vita professionale ma non  conun'altrettanto felice vita coniugale.
Sono amici da una vita e si conoscono benissimo; sono sposati e padri ciascuno di un'unica figlia, e tutti e tre stanno vivendo una fase delicata, di piena crisi esistenziale, convinti di vivere dentro una gabbia costruita da loro stessi che si sta rivelando di giorno in giorno sempre più soffocante.
I tre vorrebbero trovare il coraggio per evadere, per buttarsi alle spalle la loro esistenza grigia e piatta, priva di grosse emozioni, ma da anni il pensiero di lasciar moglie e figlia li trattiene.

Eppure, tra loro ce n'è uno che a un certo punto una decisione la prende: è Marcello, la cui vita insieme alla moglie Enrica è oramai un inferno e da un po' sta trovando consolazione nelle braccia della bella spagnola Marisol.
Un giorno l'uomo spiega ai propri cari amici di volersene andare con l'amante e aprire una gelateria in Grecia; Pietro e Vanni, seppur sorpresi e convinti che questa decisione sia un po' azzardata, non si tirano indietro dall'aiutare l'amico, così gli fanno un prestito di svariati mila euro perchè Marcello possa provare a realizzare il proprio sogno e, almeno lui, provare ad essere felice.

Quando Marcello va via davvero, i due - un paio di settimane dopo la sua partenza - scoprono che, invece della gelateria, Marcello ha comprato una barca a vela per fare il charterista nell'Egeo, insieme alla nuova fiamma. 

Amareggiati e delusi, i due amici decidono di andare alla ricerca di Marcello per chiedergli spiegazioni sulle sue bugie.

Ma il viaggio che intraprendono non è solo fisico - sono diretti a Mykonos - bensì anche metaforico, nel senso che i due si decidono finalmente a guardare anch'essi con più onestà nella propria vita - in particolare nel loro rapporto con le rispettive consorti - e a rendersi conto di come questo loro  accettare passivamente il gelo, l'assenza di complicità, di intimità, di amore, l'indifferenza, le litigate... li stia facendo diventare vuoti, infelici, insoddisfatti.
Ok, forse Marcello si è comportato male con loro e Pietro e Vanni sentono di avere il diritto di ricevere una spiegazione..., ma non sarà che è l'unico dei tre che ha tirato fuori il carattere, decidendo di voltare le spalle a questa vita "formato gabbia" di cui si son sempre lamentati ma nella quale hanno continuato a star chiusi?

I due amici quindi partono a loro volta per la Grecia, ma a Mykonos, a causa dell'incontro con tre donne sconosciute, succedono alcuni fatti, imprevisti e violenti, che li porteranno a riconsiderare le loro vite.

Incontrano infatti Elisa e Mariette, due donne anche loro tristi, in cerca di svago da matrimoni non proprio gioiosi e appaganti (per diverse ragioni), e in special modo Vanni conoscerà un'altra donna misteriosa e affascinante, Aline, che lo travolgerà in una serie di eventi non privi di pericolo...

Pietro e Vanni ritroveranno Marcello e potranno confrontarsi con lui? 
Come ne usciranno da questo viaggio spericolato in Grecia: torneranno a "vivacchiare" ciascuno nella propria gabbia opprimente e incolore, accanto a mogli fredde e accigliate, alla ricerca di momenti eccitanti in compagnia di relazioni extraconiugali occasionali ed effimere... o faranno la scelta di prendere in mano davvero e da protagonisti la propria vita, dicendo basta a un imborghesimento e a un conformismo che li sta uccidendo dentro?

Considerazioni.

In questo romanzo, i tre amici protagonisti hanno un'esistenza che potrebbe avere tutti i requisiti per definirsi appagante, ma in realtà così non è perchè quando in famiglia l'atmosfera è cupa, anche tutto il resto di solito ne risente; sì, il lavoro va bene e la loro grande amicizia è un aiuto enorme perchè i tre si confidano, si raccontano scappatelle, problemi, si consigliano, ma questo non basta, perchè quando si torna a casa i problemi sono sempre lì.
Il matrimonio per i tre si è trasformato negli anni nella famigerata "tomba dell'amore", anzi in quella gabbia stretta, piena di finti stereotipi sulla famiglia felice, di paura di fuggire da un tran tran piatto ma comunque rassicurante - perchè noto e al quale ci si è abituati; è una vita in cui non si rischia, non si riesce a porre fine alla frustrazione e non si prendono decisioni importanti.
Insomma, non si vive davvero.
Marcello diventa per i due un esempio di come, se si vuole,si può evadere dalla prigione in cui ci si è infilati; certo, non è semplice, ma proprio andandogli dietro e prendendo le distanze da obblighi e impegni familiari e lavorativi,  Pietro e Vanni si rederanno conto che la libertà non è solo un miraggio lontano, ma è qualcosa di concreto e realizzabile.
La vita non va imbriglita in catene e corde soffocanti, comprendono i nostri amici, perchè questo a lungo andare genera sterilità, ipocrisie, e si finsce per farsi del male, quindi tanto vale mettere un punto a rapporti finiti già da tempo, prendendosi la responsabilità delle proprie scelte.

L'amicizia - e, con essa, la generosità, il desiderio di vedere l'amico felice - sono valori molto forti in questo libro, e certo non si può dire altrettanto della fedeltà coniugale; i tre uomini hanno le loro personalissime idee sull'amore, il sesso, i rapporti uomo-donna, e anche se durante la lettura mi sono sembrati spesso dei buontemponi un tantino egoisti, maschlisti, fissati per il sesso, è altrettanto vero che essi si lasciano andare a diverse considerazioni e riflessioni non superficiali sulla vita, l'amore, il rapporto con i figli, la libertà.
La storia ha un ritmo che, per la maggior parte della narrazione, è scorrevole e privo di novità o particolare suspense, per poi diventare più dinamico quando ci si sposta in Grecia e in special modo nelle ultime battute, quanto Pietro e Vanni, con le tre donne, vivranno qualche ora all'insegna della spericolatezza e dell'imprevisto.
Lo stile di scrittura è come i tre protagonisti: senza ipocrisia e moralismi, schietto, sfacciato (colorito quando si tratta di sesso) e il risultato è un libro dai toni disinvolti che si lascia apprezzare.





Obiettivo n.33 - Un libro ambientato su un’isola
(Mykonos)

Novità Frilli Editori: I RAGAZZI DI PONTE CARREGA di Maria Teresa Valle



Buongiorno, lettori!
Se siete alla ricerca di un romanzo giallo, eccomi qui a segnalarvene uno della Frilli Editori, che finora mi ha sempre piacevolmente stupita.


I RAGAZZI DI PONTE CARREGA
di Maria Teresa Valle







Si tratta della nona indagine della biologa genovese Maria Viani.
Nella prima parte del romanzo ci troviamo nella Genova del 1957. Non esistevano gli smartphone e i giochi elettronici e nei pomeriggi dopo la scuola la riva sotto Ponte Carrega si popolava di ragazzini in calzoni corti con le ginocchia perennemente sbucciate.

Genova, 17 aprile 1970, nei giardini antistanti alla Stazione Brignole durante un comizio di Giorgio Almirante una ragazza viene colpita alla testa da una bottiglia di vetro riempita di terra. Le condizioni gravi la portano ad una drammatica morte.
Genova 1990: Maria Viani sta eseguendo le analisi necessarie per il trapianto degli organi di un donatore, Massimo Ghini, entrato in coma per un colpo di arma da fuoco. 
Le forze dell’ordine hanno stabilito che si tratta di suicidio. Ma è davvero così? Sia l’ex moglie dell’uomo, scarcerato da poco dopo aver scontato una pena per appartenenza a bande armate, che il suo datore di lavoro e amico, non sembrano convinti di questa tesi. 
Anche Maria Viani, compilando un rapporto per il Ministero della Sanità, si imbatte in una strana coincidenza che le fa dubitare di questa presunta verità. 
Non le resta che tentare di convincere l’amico Sergio Cantini, tornato da poco a Genova in veste di commissario, a riaprire l’inchiesta su questa e altre morti. 
Riuscirà la nostra biologa a vederci chiaro o si farà confondere da un pregiudizio? 



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