martedì 27 febbraio 2018

Recensione: LA FUORIUSCITA di Giuseppe Lago



Un thriller psicologico che, attraverso una trama intrigante, che si tinge di giallo verso il finale, catapulta il lettore nel complesso ed affascinante mondo della psicoterapia e dei suoi eccessi.


LA FUORIUSCITA
di Giuseppe Lago



Ed. Alpes Italia
278 pp
19 €
"Il grande vantaggio dell'essere fuoriuscita... è che sono tornata ad apprezzare la realtà della vita sociale, come si svolge intorno a me, con i difetti e i pregi che la caratterizzano, e le speranze che la animano all'interno".

Martha Weber è un’artista di trent’anni che decide di rivolgersi allo psichiatra Livio Spada per raccontargli un'esperienza che ha contato non poco nella sua vita. 
Di recente è fuoriuscita da un gruppo terapeutico, detto “grande gruppo”, che frequentava da ben otto anni e che si riunisce nella cosiddetta "Villa Incom".
A capo del gruppo c'è la carismatica Adele Lussari, psichiatra affascinante e anticonvenzionale, che tiene le proprie sedute in questa villa.
Martha racconta con molto coinvolgimento cosa ha significato essere una seguace della donna e com'è stato uscirne fuori; sollecitata dalle domande discrete ma precise di Livio e dal suo ascolto attivo ed empatico, la giovane spiega il motivo principale che l'ha spinta a cambiare opinione sulla Lussari e sui suoi discutibili metodi pseudo-terapeutici: il proprio fidanzato Diego l'ha lasciata proprio per Adele, che lo ha sedotto e convinto di come tra loro fosse inevitabile una relazione intima.

La delusione ha portato Martha ad aprire gli occhi su tante cose e a realizzare come il "grande gruppo" non sia altro che una sorta di "setta" i cui seguaci sono costretti ad accettare l’autorità assoluta della loro conduttrice, e ad acquisire nel tempo i tratti della sua personalità, divenendo delle copie e rinunciando al libero arbitrio.
 
Livio si appassiona al racconto della sua nuova paziente, della quale riconosce sia l'avvenenza fisica che l'intelligenza, l'acume e la capacità di guardare dentro se stessa e negli altri.
Tra psichiatra e paziente si instaura quindi un rapporto di fiducia e confidenzialità, che spinge lo stesso Livio a interessarsi a questa fantomatica psicoterapeuta, che non è ben vista dalla psichiatria ufficiale a motivo delle sue teorie poco attendibili, che ruotano attorno a concetti che sono "tutto fumo e niente arrosto": "comprensione o conoscenza di pelle", "relazione coincidente", "essenza vitale", tutte espressioni che fanno capo alla psicoscienza, di cui è sostenitrice la signora Lussari.
Incuriosito, anche Livio prova a partecipare alle sedute (che si tengono due volte a settimana) e comprende da subito che al centro del gruppo vi è sempre e solo lei, che si è costruita un microcosmo fatto a sua immagine e somiglianza, in cui lei spadroneggia e decide in che modo veicolare le dinamiche tra i partecipanti.

Leggendo gli abbondanti e vivaci dialoghi tra Martha e Livio e, in particolare, il modo di gestire le riunioni nel "grande gruppo" da parte dell'altra protagonista femminile, emerge come la "guarigione" tanto declamata da quest'ultima ,e alla quale devono puntare i suoi discepoli e seguaci, sia un obiettivo illusorio.
L'Autore riesce a raccontare e a rendere in modo molto realistico l'atmosfera presente nel gruppo, e viene spontaneo cogliere immediatamente come qualcosa non vada nelle sedute condotte da Adele, la quale guida gli interventi, interpella chi vuole assumendo sempre e di proposito toni strafottenti, sarcastici, manipolando ogni cosa che viene detta, in particolare le interpretazioni dei sogni, le cui spiegazioni (date di solito dai fedelisismi di Adele) sono sempre volti ad esaltare la sua persona, il cui ego ha dimensioni sproporzionate.

Lascia un po' stupiti il pensiero di come una sola persona possa accentrare su di sè consensi ciechi e adesioni acritiche; Adele è un personaggio carismatico, abile nel plagiare gli altri, inducendoli in modo subdolo a smettere di pensare con la propria testa e ad accettare in toto le chiacchiere del loro capo, che per loro è quasi una divinità infallibile.

Che fine fa chi si permette di insinuare il minimo dubbio sull'operato di Adele, sulla sua innovativa psicoscienza e sulla sua efficacia nel guarire chi aderisce senza riserve al programma?

Martha lo sa per esperienza: il "grande gruppo" diventa una parte non irrilevante della propria vita e abbandonarlo non è semplice, perchè chi ne esce si ritrova all'improvviso solo, come privato di una grande famiglia.
Adesso che anche la sua amica Laura, una donna seducente ed esplosiva non priva di fragilità, sta vivendo una crisi rispetto a villa Incom, le dinamiche distorte create dalla Lussari emergono con ancora maggior evidenza.
Proprio grazie al personaggio di Laura, nelle sue ultime battute la storia si tinge di giallo e Martha, con la sua vasta esperienza di Villa Incom e di Adele, darà il suo importante contributo alla risoluzione delle vicende.

La linea narrativa si caratterizza per la sua complessità, come è normale che sia in quanto siamo nel campo degli stati d'animo, dei pensieri più profondi, delle fragilità personali..., in una parola della psiche, oltre che delle relazioni interpersonali; pensieri ed emozioni dei personaggi emergono con chiarezza nel corso dello sviluppo delle vicende, in virtù soprattutto dell'abbondanza di dialoghi (come ho già anticipato qualche rigo più su), che rendono i discorsi relativi alla psicologia/psicoterapia vivaci e non descrittivi in senso sterile (come se fossimo in presenza di un manuale).

Livio incarna lo psicoterapeuta che ama il proprio lavoro, lo svolge con serietà, passione e criticità di pensieri, ed è di grande aiuto per Martha perchè non la sovrasta con le sue teorie, ma la stimola alla riflessione, a lasciarsi andare agli sfoghi, alle intuizioni, senza giudicarla.
Al contrario, Adele Lussari si impone come un tipo autoreferenziale, che pretende di inventare un nuovo modo di fare terapia che però non rispetta affatto le individualità, le esigenze e i problemi reali di chi si rivolge a lei, ma anzi si prefigge di rendere i suoi adepti acritici, uniformati al modello da lei decantato; del resto, Villa Incom è come un'isola, un mondo separato da tutto e tutti, con usanze e regole proprie in cui regna l'autorità incontrastata di una persona sola...

Come dicevo, la storia si infittisce perchè vengono fuori relazioni torbide e poco corrette tra le persone di Villa Incom, e al centro di tutto c'è lei, Adele Lussari, che a modo suo è stata "brava" a metter su un vero e proprio spettacolo teatrale di cui lei è tutto, regista, attrice protagonista, sceneggiatrice, mentre il pubblico resta passivo.
Le parole d'ordine sono quindi opportunismo, egoismo, anaffettività, umiliazione, servilismo... altro che guarigione!

E' un romanzo che ho letto con interesse, anche perchè tutto ciò che ha a che fare con la psicologia mi attira; si "parla" davvero tanto, ma è comprensibile che sia così proprio per l'ambito in cui siamo (analizzare se stessi e il rapporto con gli altri); all'inizio magari ho faticato un po' a lasciarmi coinvolgere dalla storia (forse perchè mi sembrava che si ripetessero determinati concetti troppo spesso), ma man mano mi sono appassionata per via della piega intrigante che hanno preso gli eventi.

Se amate i romanzi psicologici con qualche sfumatura di mistero, vi consiglio la lettura di "La fuoriuscita".

lunedì 26 febbraio 2018

Narrativa storica: novità e anteprime



Alcuni romanzi storici già in libreria o presto in uscita.


LO STAMPATORE DI VENEZIA
di Javier Azpeitia 



Ed. Guanda
trad. P. Cacucci
IN LIBRERIA
Nel 1530 un giovane si reca in una villa nella campagna modenese per incontrare la vedova di Aldo Manuzio, il famoso stampatore veneziano, e mostrarle la biografia che ha scritto su di lui. 
Da quando era approdato a Venezia nel 1489 con il proposito di realizzare raffinati volumi dei tesori della letteratura greca, Manuzio aveva dovuto affrontare difficoltà impensabili, come il furto dei manoscritti, le imposizioni commerciali del cinico Andrea Torresani - suocero nonché proprietario della stamperia - e la censura dei potenti. Le edizioni con testo originale a fronte, il corsivo, il libro tascabile, innovazioni per le quali Manuzio sarebbe stato ricordato per sempre, erano frutto di compromessi, trucchi, debiti, e lui per realizzarle si era dovuto difendere da attacchi e boicottaggi. 

"Lo stampatore di Venezia" racconta gli aspetti più passionali e intimi di Aldo Manuzio, la sua devozione per la cultura classica e il suo cerebrale epicureismo. E racconta gli esordi dell'editoria all'epoca dei Medici, di Savonarola, Tiziano, Pico della Mirandola, Erasmo da Rotterdam: un momento storico di crisi e cambiamento nel quale sono riconoscibili le sfide che ancora oggi l'editoria moderna si trova a fronteggiare


CONGIURA
di Alessandro Banda



Ed. Guanda
IN LIBRERIA
Siamo a Roma nell’anno 63 avanti Cristo.
Catilina sta preparando la sua congiura. Cicerone, che è console, la sta scoprendo grazie a una spia.
Cesare diventa Pontefice Massimo. Crasso, che è già ricco, arricchisce ancora di più.
Cesare e Crasso si alleano, unendo abilità politica e sostanze pecuniarie.
Contemporaneamente, a Gerusalemme, Pompeo sconfigge i Giudei ed entra, primo Romano a farlo, nel Sancta Sanctorum del Tempio. Accanto a questi personaggi celebri, che si incontrano nelle loro case e tessono le loro trame con dialoghi spregiudicati, diversi dalle tesi sostenute nell’ufficialità, c’è il popolo che si raduna nelle osterie e nelle botteghe di barbiere, commentando i fatti degli uomini illustri.
Catilina si allontana da Roma per giungere in Etruria, combatte da eroe disperato e quando muore gli appare il dio Vertumno, il dio del mutamento, che l’ha sempre guidato.
Intanto Pompeo sta per rientrare a Roma dall’Oriente...



LA NEMICA DEL RE
di Candace Robb


Ed. Piemme
trad. G. Sartori
USCITA
27 FEBBRAIO 2018
Era il 1340 quando una giovanissima Giovanna di Kent, cugina di Edoardo III e futura principessa di Galles, contrae un matrimonio clandestino con Thomas Holland, che diverrà conte di Kent. 
Ma il re Edoardo ha altri progetti per lei. 
Impegnato a traghettare l'Inghilterra in una sanguinosa guerra per il trono di Francia che si trasformerà nella Guerra dei Cent'anni, negozia per lei le nozze strategiche con William Montagu, secondo conte di Salisbury, in grado di fornire supporto e aiuti all'esercito del re. 
Ma Giovanna non si rassegna al destino di dover sposare un uomo che non ama. E quando Thomas tornerà dalla Francia, dove anche lui ha combattuto la sua battaglia, non temerà il giudizio del re, né di chiunque altro, nel tornare dall'uomo cui aveva fatto la sua promessa. Ma la vita ha in serbo ancora altre sorprese per lei. 

Una grande storia di amori, promesse e fedeltà eterna tra gli intrighi e i tradimenti della labirintica corte di Edoardo III, e una straordinaria figura di donna emancipata e indipendente, che non ha paura di seguire il proprio cuore.



LA CURA DELL'ACQUA SALATA
di Antonella Ossorio

Ed. Neri Pozza
IN LIBRERIA
Napoli, 1766. Al tocco delle undici antimeridiane Brais Barreiro sente con certezza che quello sarà il suo ultimo giorno di vita. L'origine dei suoi tormenti affonda le radici in un tempo e in un luogo lontano, la Galizia del 1730, quando, giovane orafo di talento e di riconosciuta fama, gli viene commissionato un gioiello senza eguali: una collana d'oro con uno scintillante pendente, noto come sapo gallego per l'affinità tra la superficie scabra del gioiello e la pelle del rospo. 
Portata a termine l'opera, destinata al sontuoso décolleté di donna Dell'eia Castro, Brais scopre che l'idea di privarsene gli provoca una sofferenza inaspettata, un autentico sentimento di lutto. 
Così, quando il committente del gioiello, Santiago Castro, si reca da lui per reclamarlo, Brais afferra un coltello e colpisce a morte l'uomo. Confuso e terrorizzato dagli scenari che gli si prospettano dinnanzi, a Brais non resta che scappare sotto le mentite spoglie di Santiago Romero, su un mercantile britannico diretto in Italia. 
Un viaggio che lo porterà a confrontarsi con un'oscura maledizione che pende sulla storia della famiglia Romero.


domenica 25 febbraio 2018

Segnalazioni Montag Edizioni: LE MEMORIE DEI GIGANTI di Francesco Morga



Cari lettori, oggi voglio presentarvi una raccolta di poesie:


LE MEMORIE DEI GIGANTI
di Francesco Morga


Le Memorie dei Giganti è disponibile on-line e ordinabile in libreria.


Edizioni Montag
14 Euro
“Le Memorie dei Giganti” è una raccolta di trentuno poesie, trentuno testi più o meno brevi che parlano del tempo e della memoria persa nel tempo. Di come i sentimenti si nutrano di ricordi, dell'amore che si nutre di se stesso. 
Storie che si incrociano e si confondono, dall'infanzia alla
vecchiaia, passando per l'età adulta, è che appartengono ad ogni individuo fino a divenire collettive, attimi di vita tra passato, presente e futuro.
Ogni essere umano è le esperienze che lo hanno formato, i giganti che popolano il suo subconscio, i mostri che è costretto ogni giorno ad affrontare. Ma i giganti sono anche le memorie su cui l'umanità stessa basa la propria storia. 
Tutto questo si dipana in trentuno poesie in versi liberi
attraverso cui prende forma una storia d'amore dai toni a volte agrodolci, altre drammatici o tragici.
Vita e morte, gioie e dolori, speranze e rimpianti tentando di fare ordine tra i pensieri di chi scrive e quelli di chi legge. 


L'autore.
Francesco Morga, nato a Bari il 16 Dicembre 1983, è laureato in Lettere e specializzato in Filologia Moderna. Sin da ragazzino ha collaborato con vari siti web pubblicando racconti, poesie e
recensioni. Avido lettore, appassionato di cinema, musica e horror, dal 2011 gestisce il blog Combinazione Casuale, in cui tratta in particolar modo di cinema. Nel 2013 ha auto-pubblicato la sua prima silloge poetica, Xibalba, in formato eBook su Amazon. Nel 2015 ha partecipato alla raccolta di racconti C'era St(r)avolta, edita dalla Homeless Book. Le memorie dei giganti è la sua ultima silloge poetica edita da Montag.


VORREI STRINGERTI A PARIGI il nuovo romance di CARRAGH SHERIDAN - in uscita a marzo



Quest'anno la primavera ci porta a Parigi, la città dell'amore, per conoscere il cuore di Gérard, i suoi gioielli unici e il suo amore impossibile: è in arrivo il nuovo romance contemporaneo di Carragh Sheridan:


VORREI STRINGERTI A PARIGI 
di Carragh Sheridan



USCITA
21 MARZO 2018
Parigi, la città dell'amore, la città degli innamorati per eccellenza. Come si può non desiderare di stringersi a Parigi? magari sotto la Tour Eiffel oppure passeggiando lungo le rive della Senna in un tiepido pomeriggio di primavera?

Gérard Dupret vive a Parigi nel suo elegante appartamento che si affaccia sulla Tour Eiffel, ama cucinare e coltivare le sue rose sulla splendida terrazza. È un uomo di successo grazie alla sua avviata e rinomata gioielleria sugli Champs-Élysées. È ricco, affascinante e crea gioielli rari e unici per le sue prestigiose clienti che vengono da tutta Europa. 
Una vita all'apparenza perfetta se non fosse per quel sordo e costante dolore che fa soffrire la sua anima, il dolore per un amore impossibile.
Amélie Lagrange lavora come commessa nella prestigiosa gioielleria Dupret da due anni ed è bellissima. Dotata di due occhi verdi che ricordano due smeraldi purissimi. 
Due occhi che sono il tormento per il cuore di Gérard da quando lei è entrata nella sua esistenza. E come se non fosse sufficiente l'averla sotto gli occhi tutti i giorni senza poterla nemmeno toccare in quella primavera tardiva mentre la pioggia ancora bagna la città simbolo dell'amore il cuore di Gérard è destinato a un altro duro colpo perché Amélie ha deciso di fidanzarsi con Lucas... se almeno il destino gli concedesse anche solo di stringerla...

La sofferenza di un amore soffocato, il tormento di una passione non vissuta, una confessione inaspettata in una struggente lettera d'amore, sotto il cielo di una primavera parigina che risveglia i cuori aprendoli all'amore.

sabato 24 febbraio 2018

Segnalazioni editoriali (febbraio 2018)



Carissimi, buon pomeriggio e felice sabato!
Mi accingo a comunicarvi qualche segnalazione editoriale giuntami da autori e Case Editrici.


Parto da un romanzo fra lo storico e il fantastico che conduce il lettore in un viaggio nella New York di fine anni ’40, fra i locali del bepop, spacciatori e morfinomani. Poesia beat, moda, jazz, esoterismo, gusto fantastico e controcultura hipster si fondono in un'appassionata e trasversale ricerca di autenticità.

Anche la morte ascolta il jazz
di Valeria Biuso



Ianieri Edizioni
Pagine: 344
Prezzo: 14,45 €

William Brooks è un giovane scrittore alla ricerca d'ispirazione a zonzo per le livide strade della febbricitante e contraddittoria New York della fine degli anni '40. Scrive recensioni per il
Partisan Review, la rivista più radicale della città, e frequenta i locali storici del bebop, costipati da morfinomani, perdigiorno e hipster.
L'inaspettato incontro con un lontano parente, l'azzimato e nebuloso Noah Tats, riesce però a scuoterlo dal languore in cui si sentiva da tempo impaludato.
Una seducente e misteriosa promessa di consapevolezza illumina d'improvviso l'orizzonte di William.
Ma la strada è ancora percorsa da fittissime ombre e pesanti inquietudini...


Link per l’acquisto


Estratto:

Io esistevo soltanto in mezzo a quello scenario. Tra quegli uomini in carriera che esibiscono il biglietto da visita anche al medico, gli stormi di marmocchi urlanti all’uscita da scuola, le madri, maldicenti e frivole, che pettegolano sul vicinato... New York era il mio spazio d’elezione, un continuo e nervoso scorrere di manifestazioni essenziali in cui vivere e barcollare. Una doppia apparenza, pregna di contenuto, a cui ero cosciente di appartenere, come un frammento di materia in un cosmo di menzogne, automatismi e atteggiamenti superficiali da cui dipendere in quanto accidente e ribellione.


L’autrice.
Appassionata di letteratura francese e americana, Valeria Biuso si specializza nello studio delle lingue e delle letterature straniere, frequentando l’Alliance française, la Sorbonne di Parigi e l’Università di Pisa. Scrive racconti, disegna e guarda troppi horror e serie tv.


Proseguo con una raccolta di 500 frasi umoristiche che gioca con le parole, i doppi sensi e le freddure, per far emergere in chiave tragicomica i vizi, gli usi, i costumi e le virtù del nostro mondo.



IO MI LIBRO
di Alessandro Pagani



96 rue de-La-Fontaine Edizioni
10 euro
78 pp
Ogni nostra azione, atteggiamento o consuetudine si presta a diverse sfaccettature emblematiche. 
Nel contesto di quest'opera, l'autore ha cercato di immaginare diverse situazioni bizzarre che possono scaturire durante i nostri piccoli e grandi avvenimenti quotidiani nel corso del lavoro, nel tempo libero, tra le notizie di cronaca e attualità, e più in generale nel corso di ogni situazione paradossale che ognuno di noi, spesso a propria insaputa, può improvvisamente trovarsi ad affrontare: momenti generati dal teatro dell'assurdo, da presunte coincidenze derivate dall'ambiguità d'una parola, dal fraintendimento d'una frase, o dalla verve 'tragicomica' ed inconsapevole dei protagonisti.

Rifacendosi a maestri dell'umorismo quali Marcello Marchesi, Achille Campanile e Giovannino Guareschi, "Io mi libro", è una ginnastica per la mente ed un'esplorazione del linguaggio in un caleidoscopio di lettere che si scambiano e si combinano come in un grattacapo enigmistico, oltre un piacevole riflettersi - dentro una prospettiva meno cupa - all'interno di un compendio ricco di significati allegorici.

Un modo diverso per stemperare con ironia l'eccessiva serietà con cui l'uomo ha vincolato la proprio esistenza, a dispetto del lato più brillante, goliardico e virtuoso, che ognuno di noi porta dentro.

A chiusura del libro, le classifiche personali dell'autore ed un breve racconto dedicato al sogno dal titolo "Breve raccorto onirico".

BIOGRAFIA.
Alessandro Pagani, nato a Firenze nel 1964, è scrittore, musicista, operatore volontario a favore degli animali, ed impiegato presso l'Asl Fiorentina.
Appassionato di letteratura e musica, ha fatto parte durante gli anni '80 del movimento artistico underground fiorentino "Pat Pat Recorder". Nel 1988 inizia un percorso come musicista con svariati gruppi tra i quali Stropharia Merdaria, Parce Qu'Il Est Triste, Hypersonics, (con cui ha partecipato ad Arezzo Wave), Subterraneans, Malastrana e successivamente con i Valvola, assieme ai quali fonda nel 1997 l'etichetta discografica Shado Records, attiva fino al 2007. Attualmente è batterista del gruppo rock Stolen Apple, con il quale ha fatto uscire l'album di debutto "Trenches" a Settembre 2016.  E' anche componente della giura del concorso di poesie "Daniela Pagani e Manuela Masi" patrocinato dal Calcit Chianti Fiorentino, ed un assiduo volontario del Canile Del Termine di Sesto Fiorentino (Fi).  "Io mi libro", edito dalla casa editrice "96, Rue De La Fontaine" di Torino
(una frase del libro apparirà anche sull'agenda Comix 2019), è la sua seconda pubblicazione dopo il manoscritto "Perché non cento?" stampato da Alter Ego/Augh di Viterbo (Aprile 2016), ed il libretto autoprodotto del 2015 "Le Domande Improponibili"
.


E ora vi presento un libro particolare, il cui Autore combatte con il cancro da oltre 20 anni; questo libro è una selezione delle moltissime lettere che Fabio ha ricevuto negli ultimi anni dopo la pubblicazione del suo libro e le sue prime apparizioni pubbliche. Il filo conduttore è la capacità di tutte queste persone (Fabio in primis) di rialzarsi grazie all'amore e vivere la vita fino in fondo.
Fabio è anche il fondatore e presidente del Magna Grecia Award, manifestazione che da 20 anni premia le eccellenze del mondo dell'arte, del giornalismo e del sociale di cui è madrina Lorella Cuccarini.


“Buio e luce – Alzate gli occhi al cielo”
 di Fabio Salvatore



Edizioni San Paolo 
pp. 176
euro 15,00
Storie di uomini e donne che hanno superato il dolore e la sofferenza grazie all’amore.

Fabio Salvatore riceve migliaia di lettere da quando, nel 2008, è stato pubblicato il suo primo romanzo best seller Cancro, non mi fai paura. Molti suoi lettori, che condividevano le fatiche quotidiane del dolore e del male, hanno scelto di raccontarsi a lui, e di partecipare a quella paura di non vita che all’improvviso può diventare rinascita.

A partire da questa raccolta di lettere, in questo nuovo libro che vive di un ­filo rosso con i precedenti, Fabio ci apre lo scrigno segreto del suo cuore, quell’archivio d’amore che ha dato a lui stesso la forza di trasformare in speranza i dolori della sua vita: dal cancro, con il quale convive da quasi 20 anni, all’omicidio stradale subìto da suo padre che gli ha amputato la pace nel cuore, a una notte nuova, che inizia sconfortata dall’ennesimo piccolo dramma quotidiano e si conclude nella pace di un amore condiviso con tutti coloro che hanno il coraggio di aprire il cuore alla speranza, nonostante tutto.


In un'Era in cui ci si fa forti forti riempiendosi la bocca con parole di altri, c'è chi vuol dire la sua e lasciare un'impronta, seppur modesta, nel mondo della letteratura; è in uscita...:



NELL'ARTE DELL'IO
di Riccardo Grechi



Editoria: indipendente
Prezzo vendita attuale: 9,90€
Data di pubblicazione: 03/03/17
"Queste frasi, pensieri e riflessioni, frutto di un lunghissimo percorso dell’autore, sono da intendersi sia come un’autobiografia ermetica sia come l’espressione più schietta del suo essere.  Raccolti in 12 differenti capitoli, numero degli anni impiegati per il compimento di questa sua opera prima, ne segnano il cammino e l’evoluzione attraverso il tempo.

Scrive l’autore: “A volte basta un pensiero o una riflessione per cambiarti la giornata. Sapere che dall'altra parte del foglio esiste qualcuno che si rivede nei tuoi scritti o da quali, semplicemente, trae ispirazione.

L'autore.
Riccardo Grechi è nato a Bologna nel 1986; appassionato di musica fin da piccolo, a soli 30 anni diventa batterista di professione.
Diplomato in batteria ed elettronica, contemporaneamente scrive poesie ed aforismi mettendosi alla prova attraverso la partecipazione a svariati concorsi letterari. Nel frattempo trova anche il tempo per viaggiare e conoscere, cosa che influirà non poco sia sul piano musicale che letterario.

venerdì 23 febbraio 2018

Recensione: VIENI VIA CON ME di Roberto Saviano



Nel novembre 2010 andarono in onda su Rai 3 quattro puntate di un programma tv condotto da Fabio Fazio e Roberto Saviano; nonostante le reticenze e i dubbi di tanti, Vieni via con me – questo il nome del programma, che il libro omonimo riprende nei contenuti delle serate – ottenne ascolti record, battendo ogni infausta previsione, e superando gli ascolti di partite di Champions e di reality popolarissimi, come il Grande Fratello.


VIENI VIA CON ME
di Roberto Saviano



.
Questo libro, piccolo ma molto significativo ed interessante, edito da Feltrinelli, ripresenta le storie trattate nell corso delle quattro puntate del programma, chiaramente riviste e arricchite, così da renderle accessibili al grande pubblico. Così da renderle le storie di tutti noi.
Sono otto capitoli, otto storie che ritraggono la nostra Penisola portando all’attenzione del lettore alcune ferite non ancora rimarginate che ne risaltano le tante debolezze, i tanti problemi oggettivi: dal non voler dare importanza e valore al concetto di un’Italia unita alla deplorevole macchina del fango, dalla criminalità organizzata che non è più presente solo al Sud ma ha invaso anche il Nord all’emergenza dei rifiuti nel napoletano e nel casertano, dalla lotta per i diritti umani alla tragedia del terremoto a L’Aquila, dalla storia di coraggio di un prete che non ha avuto paura dei boss al tesoro costituito dalla Costituzione.

Saviano inizia spiegando com’è nata l’idea del programma e tutti gli ostacoli incontrati, i tentativi di scoraggiare il progetto che si sono scontrati con la determinazione dello scrittore e di Fazio, i quali non si sono lasciati distogliere da ciò che avevano in mente di fare, cioè di parlare di argomenti sociali, politici, etici… “scottanti”, attuali, scomodi, e di farlo proprio in prima serata per cercare di raggiungere più persone possibili e non relegando il programma a qualcosa destinato a pochi.

Saviano ci ricorda come la macchina del fango abbia da subito fatto il suo sporco e subdolo gioco, che è quello, essenzialmente, di far credere che l’informazione vera e onesta non esista, che non c’è speranza di cambiare il Paese, che conviene rassegnarsi all’andazzo delle cose senza voler far troppo gli eroi perchè le cose non cambieranno e provarci è da illusi o da megalomani.

È ciò che ad es. è accaduto al giudice Falcone: dopo la morte è stato osannato anche da chi in vita lo ha osteggiato, criticato, deriso, calunniato, provando a sminuirne il lavoro.

Nella nostra Italia la democrazia, dice lo scrittore campano, è in pericolo perché colui che combatte e denuncia i disonesti, i delinquenti, i criminali… finisce per essere la vittima privilegiata della macchina del fango, che, per assurdo, delegittima proprio chi denuncia!

Come dicevo più su, in queste pagine si discute di argomenti attualissimi, che sono delle vere e proprie spine nel fianco, come l’emergenza rifiuti e gli interessi sporchi che ci sono dietro, di come gli interventi dei politici di turno spesso si siano rivelati fallimentari perché approssimativi, inefficaci e senza alcun rispetto né per il territorio né per le persone che lo abitano.

Ma in mezzo a tutte queste analisi negative, che ci restituiscono un quadro del nostro Paese non proprio lusinghiero, ci sono anche storie d’amore e di coraggio che ci danno speranza: c’è la storia di don Giacomo Panizza, che ha aperto a Lamezia Terme un centro per disabili in una delle proprietà confiscate dallo Stato a una potente famiglia di boss calabresi; e c’è l’amore forte tra Mina e Piero Welby, che ha portato i due a combattere per ottenere il riconoscimento di un diritto umano fondamentale: il diritto a non sottoporsi all’accanimento terapeutico ma a morire di una morte dignitosa, non suicidandosi ma semplicemente evitando sofferenze inutili quando ormai non c'è più nulla da fare.

È un saggio breve ma incisivo, in cui emerge ancora una volta quanta forza ed efficacia ci sia nelle parole quando sono usate bene. Saviano sa come arrivare a chi lo ascolta/legge, è un comunicatore che non gira attorno ai problemi ma va al cuore delle questioni e le analizza con l’occhio lucido e critico di chi tutti i giorni ha a che fare con le innumerevole problematicità di ieri e di oggi proprie del nostro bel Paese, e allo stesso tempo lo fa mostrando amore per questa Italia martoriata, maltrattata, umiliata da chi è chiamato a guidarla ma purtroppo non sempre lo fa bene...

Saviano è un personaggio considerato scomodo perché scrive/parla di cose su cui, per tanti, converrebbe tacere; gli viene pure addossata la responsabilità di aver dato e di continuare a dare con le sue parole un quadro dell’Italia negativo, troppo pessimista e quindi esagerato, non vero (mi vengono in mente tutte le accese critiche attorno a Gomorra,
tanto il libro quanto film e serie tv).
Ma elencare i problemi non vuol dire certo provocarli o amplificarli: significa piuttosto parlarne affinchè non si tenga la testa sotto la sabbia ma si faccia qualcosa di concreto, ciascuno per parte sua e lì dove vive ed è chiamato ad agire, per combattere contro l’illegalità, l'omertà, la paura, la mediocrità, la rassegnazione.

Personalmente amo il modo in cui Roberto Saviano espone i suoi pensieri, "mi arriva" molto dal punto di vista emotivo e non mi stancherei di leggerlo (come anche di ascoltarlo) perchè trovo che, rimarcando in particolare l'importanza della legalità, del non tacere di fronte alle ingiustizie, alle sopraffazioni come al silenzio omertoso, sappia spingere alla riflessione su temi fondamentali, e questo a prescindere dal fatto che si possa condividere tutto, qualcosa o nulla di ciò che dice.
Libro molto scorrevole, semplice nel linguaggio ma profondo, stimolante per gli argomenti toccati. 

martedì 20 febbraio 2018

Recensione: LITTLE BOY BLUE di Edward Bunker (RC2018)



Il ritratto crudo e commovente insieme di un ragazzino che, sballottato da un college a un altro fino agli 11 anni, rimasto orfano, conoscerà la dura vita dei riformatori e maturerà un impressionante profilo criminale, nonostante la giovanissima età.


LITTLE BOY BLUE
di Edward Bunker



LITTLE BOY BLUE
Ed. Einaudi
trad. E.Turchetti
476 pp
14 euro
Alex Hammond ha undici anni e sin da quando ne aveva quattro il padre lo ha messo in collegio, non potendo mantenerlo da solo (la moglie li ha abbandonati e non è più tornata) e per di più con una situazione lavorativa molto precaria.
Siamo negli anni della seconda guerra mondiale e fin dalle prime pagine comprendiamo un aspetto della personalità di Alex che lo accompagnerà negli anni futuri: è insofferente alle autorità, agli ordini, soprattutto se dati da adulti arroganti e malevoli, che sembrano divertirsi a trattarti come se tu valessi zero.

Suo padre Clem è un brav'uomo, ama il suo bambino e vorrebbe tenerlo con sè, ma è complicato per lui dargli una vita rispondente ai suoi bisogni, per cui è costretto dalle circostanze a lasciarlo nei vari collegi o scuole militari..., da cui puntualmente il figlio scappa, dopo aver compiuto qualche marachella.

Eppure Alex è un ragazzino fuori dal comune quanto a capacità: è in gamba, intelligente, ha uno spirito indipendente, ma è soggetto a violenti accessi di rabbia, che chiaramente non ha imparato a controllare.
Costretto a crescere in fretta in un mondo che sembra riservargli soltanto solitudine, sofferenza e dolore, Alex è portato a manifestare frustrazione e collera in modo del tutto spontaneo, senza cattiveria cosciente (almeno non all'inizio...); i suoi scoppi d'ira, la sua incapacità a gestire le emozioni forti, fanno sì che metta in atto comportamenti che violano le regole del vivere sociale (oltre che il codice penale stesso) e che quindi risultano pericolose, per sè e per gli altri.

Sbattuto continuamente tra assistenti sociali ben intenzionati ma sconcertati dal suo comportamento ingestibile, e figure autoritarie (a partire da quelle interne alle case d'accoglienza ma, successivamente, soprattutto coloro che dirigono e lavorano nei riformatori e negli istituti in cui Alex verrà rinchiuso) perfide e crudeli, il ragazzino si ritrova sotto pressione, avvinto dalle sue stesse emozioni.
La sua indole inquieta e il non saper controllare la rabbia (provata in particolare al cospetto di quelle che lui sente come ingiustizie, abusi da parte di adulti incattiviti e avvezzi a trattare i piccoli criminali con molta durezza) diventano purtroppo i presupposti fondamentali che lo renderanno sempre più incline a una condotta criminale, che inizialmente si manifesta in vagabondaggio e fughe continue dal collegi, per poi "arricchirsi" di furti, e addirittura tentato omicidio.

A motivo dei reati commessi, Alex viene inviato in istituti che accolgono ragazzi non imputabili penalmente per ragioni d'età ma che manifestano disturbi della personalità; Alex, ad es., è identificato come uno psicotico e verrà condotto in vari ospedali come il Camarillo State Mental Hospital o il Pacific Colony.

La vita in questi postacci non può che essere difficile e penosa; Alex in fondo è poco più che un bambino ed è terrorizzato all'idea di essere sottoposto a cure dolorose che potrebbero renderlo davvero matto (lui sa di non esserlo, anche se riconosce che a volte ha comportamenti "strani", troppo violenti per essere definiti normali), di incontrare e di scontrarsi con ragazzi più grandi di lui e abituati alla vita in carcere, che potrebbero fargli davvero molto male (fisicamente e non solo).

Inoltre, a far soffrire e piangere il povero Alex è la consapevolezza di essere completamente solo al mondo, una volta morto il papà: ecco, la solitudine accompagna Alex in ogni esperienza, e avvertiamo in modo evidente quanto questo sia motivo di profondo patimento per il nostro "piccolo criminale".
Nonostante i legittimi timori, quando Alex si sente minacciato da qualcuno, quando avverte che ragazzini più grandi o gli adulti vogliono "schiacciarlo" come una formichina inutile solo perchè piccolo (d'età e di fisico), in lui scatta un istinto di sopravvivenza incredibile, che lo spinge a fare a pugni con chiunque pur di non soccombere.

Certo, non conviene farsi troppi nemici, ed infatti Alex prova a fare amicizia con qualcuno con cui sente qualche affinità e da cui riceve un minimo di rispetto; si tratta ovviamente di ragazzacci di strada, ormai incamminati verso la criminalità: cattive compagnie, amici buoni a nulla sempre disponibili a instillare idee e propositi illegali nella mente brillante ma ancora acerba di Alex, che già di suo tende alla devianza e a un comportamento antisociale.

L'unica compagnia positiva tra le quattro mura della cella  sono i libri e le storie in essi narrate, che gli permettono di volare fuori, almeno con la fantasia, dalla prigione in cui si trova. Alex è un avido lettore, divora testi di tutti i generi e questo non fa che stimolare la sua intelligenza, che però non trova modo di esprimersi in ambiti positivi.

Pagina dopo pagina assistiamo all'autodistruzione di questo ragazzino "affamato d'amore", tristemente solo ed eternamente in guerra col mondo, la cui ribellione altro non è che un modo per sfuggire alle proprie paure e ai propri tormenti.

Il protagonista è solo un ragazzino, ma di lui seguiamo le vicissitudini fino ai 16 anni ed è un crescendo di azioni delinquenziali che portano Alex sempre più ai margini della società, alle cui regole egli proprio non riesce a sottostare.

Durante la lettura ho provato sentimenti contrastanti verso di lui: in certi momenti mi irritava la sua strafottenza, la testardaggine, il suo mettersi continuamente nei guai, la sua fierezza e sfrontatezza nel contravvenire alle tante regole e degli istituti e della società in generale; ma ci sono stati anche molti passaggi in cui l'Autore mi ha spinto a guardare dietro a questo modo di essere, ed Alex mi appariva allora semplicemente un undicenne spaesato, una spugna strizzata e senza forze che ha dovuto imparare a farsi strada con la forza e a suon di pugni per non farsi schiacciare dai più forti.

Le sue cicatrici emotive sembrano rimarginarsi abbastanza velocemente ma ciò non toglie che la sua personalità si sviluppi già segnata da esperienze troppo dure e forti per lui, che si ritrova "bollato" dalle forze dell'ordine e dal tribunale dei minori come un emarginato, "un lebbroso dei tempi moderni", un reietto con i grilli per la testa, la cui esistenza sarebbe sempre stata accompagnata da una dolorosa consapevolezza: 

"...la sua vera e unica pena era il suo desiderio ardente di appartenere a qualcuno, di amare ed essere amato".

Pur essendo un romanzo, "Little Boy Blue" è molto autobiografico e, per certi versi, questo si sente e si respira ad ogni pagina.
E. Bunker
Fonte
La descrizione, infatti, da parte di Bunker dei meccanismi del crimine, delle patologie sociali proprie dei delinquenti, della vita negli istituti di pena (con le sue regole scritte e non, i suoi soprusi...) è lucida, spietata, dettagliata, perchè vissuta in prima persona da chi scrive. Edward, infatti, è stato un criminale, che ha trascorso gran parte della propria vita da detenuto

La sua scrittura è dunque avvincente e angosciante insieme, sa ritrarre a tinte forti e senza mezzi termini l'infanzia di questo ragazzo che va progressivamente in rovina.

Nonostante mi piacciano i romanzi sulla criminalità, tanto più quando sono scritti con realismo, confesso di averci messo un po' a terminarlo in quanto il suo essere minuzioso ha un po' rallentato il ritmo narrativo, che in certi momenti era decisamente meno incalzante, in altri (pochi) più movimentato.
A parte questo, mi è piaciuto perchè Bunker sa trasmetterci i turbamenti e l'infelicità del giovane protagonista, come anche il suo lasciarsi andare all'aggressività per poter affrontare una vita che non gli ha concesso nè amore nè protezione.



7. Un libro con la copertina
rigorosamente in bianco e nero

lunedì 19 febbraio 2018

Anteprima Newton Compton: LA LOCANDA DEGLI AMORI SOSPESI di Viviana Picchiarelli - dal 1° marzo in libreria



Tra pochi giorni sarà in libreria un romanzo di una scrittrice di cui ho avuto modo di leggere e recensire già qualcosa; sul blog trovate la recensione di un suo precedente romanzo Il rubino intenso dei segreti (RECENSIONE)


LA LOCANDA DEGLI AMORI SOSPESI
di Viviana Picchiarelli


Ed. Newton Compton
Uscita
1° MARZO 2018
La locanda dei libri è un casale sulle sponde del lago Trasimeno. Negli anni è diventato un punto di riferimento per lettori onnivori e scrittori in cerca di ispirazione.
L’atmosfera ricca di charme e dal tocco provenzale, le stanze traboccanti di romanzi lo rendono rifugio ideale per i clienti che cercano conforto nelle pagine e nelle storie altrui.
Proprio la locanda, dopo trent’anni, fa da scenario all’incontro tra Matilde, ex psicoterapeuta e ora proprietaria del casale, e Matteo, avvocato di professione e scrittore per passione.
Il loro amore, interrottosi bruscamente quando stava per diventare un sentimento assoluto e potente, sarà però costretto a fare i conti con il tempo che è trascorso, con i traguardi che entrambi hanno raggiunto e anche con gli errori commessi.
Matteo e Matilde vivranno un confronto fatto di ricordi, dolore e passione.
È possibile recuperare le emozioni nate tanti anni fa e che nessuno dei due ha mai dimenticato? E ritrovare quella parte di sé che senza l’altro sembrava perduta?
Si può recuperare la parte di noi che abbiamo smarrito?




L'autrice.
Viviana Picchiarelli è nata ad Assisi nel 1979. Lettrice accanita, appassionata di viaggi e amante del buon mangiare, si dedica da anni alla scrittura. Ha partecipato a numerosi concorsi letterari e pubblicato racconti in diverse antologie. Ha pubblicato i primi romanzi grazie al Gruppo Letterario women@work, di cui fa parte dal 2011, e partecipa attivamente all’organizzazione e alla promozione dei suoi eventi culturali

Ultimi acquisti libreschi targati Newton Compton ^_^



Avete approfittato della golosissima promozione Newton Compton - 3 libri a 9.90 euro - che già da un po' ormai ci sta stuzzicando?

Io sì (una sola volta, ahimè, a gennaio), acquistando questi tre romanzi che non vedo l'ora di leggere *_*



I MEDICI. UNA DINASTIA AL POTERE
di Matteo Strukul



vol. 1 della serie
Firenze, 1429. Alla morte del patriarca Giovanni de’ Medici, i figli Cosimo e Lorenzo si trovano a capo di un autentico impero finanziario, ma, al tempo stesso, accerchiati da nemici giurati come Rinaldo degli Albizzi e Palla Strozzi, esponenti delle più potenti famiglie fiorentine.
In modo intelligente e spregiudicato i due fratelli conquistano il potere politico, bilanciando uno spietato senso degli affari con l’amore per l’arte e la cultura.
Mentre i lavori per la realizzazione della cupola di Santa Maria del Fiore procedono sotto la direzione di Filippo Brunelleschi, gli avversari di sempre continuano a tessere le loro trame.
Fra loro c’è anche una donna d’infinita bellezza, ma dal fascino maledetto, capace di ghermire il cuore di un uomo.
Nell’arco di quattro anni, dopo essere sfuggito a una serie di cospirazioni, alla peste e alla guerra contro Lucca, Cosimo finirà in prigione, rischiando la condanna a morte.
Fra omicidi, tradimenti e giochi di palazzo, questo romanzo narra la saga della famiglia più potente del Rinascimento, l’inizio della sua ascesa alla Signoria fiorentina.



URLA NEL SILENZIO 
di Angela Marsons



vol. 1 della serie
su Kim Stone
Cinque persone si trovano intorno a una fossa. A turno, ognuna di loro è costretta a scavare per dare sepoltura a un cadavere: quello di un bambino, un innocente sacrificato per siglare un oscuro patto di sangue. 

Anni dopo, la direttrice di una scuola viene brutalmente assassinata: è solo il primo di una serie di agghiaccianti delitti che terrorizzano la regione della Black Country, in Inghilterra. 
La detective Kim Stone comincia a lavorare al caso ma nel corso delle indagini tornano alla luce anche i resti di un altro corpo sepolto molto tempo prima.
Kim capisce che le radici del male vanno cercate nel passato e che per fermare il killer una volta per tutte dovrà confrontarsi con i propri demoni personali, che ha tenuto rinchiusi troppo a lungo…




LA CASA DEI RICORDI PERDUTI
di Helena Pollard


vol. 1
serie "Ricordi perduti"
Emmy Jamieson arriva a La Cour des Roses, una bella pensione nella campagna francese, con l’intenzione di trascorrere due settimane di relax in compagnia di Nathan, il suo fidanzato. 
Tra loro c’è qualche problema, ma Emmy è certa che questa vacanza risolverà tutto. 
Purtroppo Nathan la molla, svignandosela con Gloria, la moglie di Rupert, il proprietario della pensione. 
L’uomo è scioccato ed Emmy, sentendosi in parte responsabile dell’accaduto, si offre di aiutarlo a gestire la pensione. 
Emmy ha il cuore a pezzi, ma si trova all’improvviso in una dimensione nuova, circondata da tanti amici. 
E anche da qualche uomo interessante: Ryan, il provocante giardiniere, e Alain, il ragazzo che si occupa dell’amministrazione, irritante ma bellissimo. 
Mentre Emmy si riappropria del proprio tempo e del contatto con la natura comincia a sentirsi a casa. 
Ma sarebbe una follia lasciare amici, famiglia e tutto ciò per cui ha sempre lavorato… O no?

domenica 18 febbraio 2018

Novità febbraio Milena Edizioni




Cari lettori, sono lieta di presentarvi una delle più attese novità del calendario editoriale di Milena Edizioni. 
Già in prevendita sul sito della casa editrice – www.milenaedizioni.org – sta per arrivare in libreria il primo episodio del fumetto in serie Fred il Reporter: cronache di un cane giornalista.

,
A partire dal 1° marzo sarà disponibile in libreria il primo progetto di graphic novel, realizzato a quattro mani da Francesco Lopez Visicchio ed Elena Auricchio: già autori del libro per bambini Luna e gli amici dell’orto (incentrato sul tema del bullismo), questa volta si cimentano in un interessante e innovativo lavoro fumettistico in grado di smuovere l’interesse e la curiosità di grandi e piccini.

Il cane, nell’immaginario dei due autori, diventa molto di più di un migliore amico, è una mente curiosa che all’uomo insegna il pregio della verità e della denuncia. Fred è infatti un meticcio di sette anni appassionato per la carta stampata, infaticabile reporter.
È alla ricerca costante di notizie e storie da rivelare e raccontare tutte d’un fiato. Con sguardo aguzzo sulla realtà e una particolare attenzione per la sfera del sociale, Fred è sempre accompagnato dal suo amato padroncino Frenki.

In questo primo episodio, la simpatica coppia si muoverà su di un’indagine di sgombero molto particolare. All’ interno del fumetto, per garantire un senso di maggiore completezza ai lettori e per allargare il genere letterario di riferimento alle diverse fasce di età, è stato inserita un’appendice di approfondimenti articolata in:

- L’emergenza abitativa in Italia;
- L’informazione ai tempi di Internet;
- Il reportage a fumetto.

Info sugli Autori:
Elena Auricchio è un’insegnante di francese con una spiccata passione per la didattica inclusiva e collaborativa. Ama sperimentare nuove forme di interazione che vadano al di là dei confini dell’aula e nuovi linguaggi tra i quali il fumetto. Scrive fiabe e racconti per bambini. Dall’incontro con Francesco Lopez Visicchio (grafico, illustratore, fumettista) nasce una proficua collaborazione che li vede assieme progettare e realizzare laboratori di fumetto per la scuola, albi illustrati anche tattili. Francesco partecipa alla creazione di progetti di inclusione sociale basati sull’interazione tra linguaggi teatrali e i linguaggi del fumetto
.


Ritorna in libreria in una bellissima seconda edizione rinnovata del Virgilio o la terra del tramonto di Stefano Cortese: un affascinate romanzo in cui seguirete il primo grande poeta italiano nella realizzazione dei componimenti che hanno immortalato le origini del glorioso impero romano. 

Un'opera storica ben documentata, ma soprattutto un romanzo ricco di pathos ed emozioni, con splendide illustrazioni del maestro Andrea Jori.


Napoli, anno 1156. All'alba della dominazione normanna, Stefano Cesario, poeta di corte e segretario dell'ultimo duca di Napoli Sergio VII, è costretto suo malgrado ad assistere alla profanazione e alla dispersione delle ceneri di Publio Virgilio Marone, ritenute venerabili dal popolo partenopeo. Disperato per un tale sacrilegio e per le sorti toccate alla città, Cesario piomba in un sonno profondo e nell'onirico ha una visione prodigiosa: la vita di Virgilio, attraverso cinquant'anni di storia romana. Dalla nascita del poeta ad Andes, nel mantovano, al trasferimento a Roma, dagli incontri coi grandi protagonisti del suo tempo, come Cesare, Ottaviano, Cicerone, Orazio, all'adozione di Napoli come patria d'elezione, fino alla stesura dell'Eneide, l'opera dell'immortalità di Roma. 
Questo lungo sogno indurrà Stefano Cesario a una riflessione sulla vita, nella sua sospensione tra la clausura e l'amore, tra la gloria e il nulla, tra la morte e l'eternità.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...