martedì 3 luglio 2018

Recensione: IL MORBO DI HAGGARD di Patrick McGrath



Solitudine, amore ossessivo e morboso, sofferenze fisiche, insonnia: questo circonda la grama vita di un medico solitario, la cui mente è proiettata in un passato che non si ripresenterà mai più, il cui cuore è ingabbiato in sentimenti che non gli recano alcuna gioia ma solo tormento, e il cui corpo è sfiancato da dolori atroci, in virtù dei quali, paradossalmente, egli si sente ancora vivo.


IL MORBO DI HAGGARD
di Patrick McGrath



Adelphi Ed.
208 pp
1999
Siamo nella Londra del 1940, dunque in pieno conflitto mondiale e nel cielo d'Europa gli Spitfire e si incrociano con i Messerschmitt di Göring.

Edward Haggard è un giovane dottore; solo un paio di anni prima è stato una promessa della chirurgia e non era affatto irrealistico pensare che avrebbe fatto carriera in questo ambito.
Ma la vita (o sono stati i suoi sentimenti, il suo amore ossessivo?) si è fatta beffe e di lui e attualmente non presta più servizio al St. Basil - ospedale londinese dove ha esercitato la professione fino a non molto tempo prima -, bensì ha acquistato una maestosa villa (Elgin) in un paesino sperduto e solitario, Griffin Head, svolgendovi la professione di medico di famiglia, essendo subentrato al vecchio dottore, ormai in pensione.

Elgin è una vecchia dimora in stile edoardiano affacciata su una scogliera in riva al mare e l'uomo vi abita dal 1938.

Trasferirsi a Elgin ha rappresentato una sorta di "esilio" cui Edward è stato in un certo senso costretto da una serie di drammatiche circostanze vissute mesi prima. A fargli compagnia, oltre alla presenza di una domestica, la signora Gregor, c'è Spike.
Chi è Spike?
Non è un cane, un pappagallo o un altro dei classici animali domestici: è un pezzo di ferro che gli è stato impiantato nell'anca dopo che se l'è rotta; questa giuntura artificiale gli dà dolori e fitte lancinanti, che lo tormentano, gli impediscono di dormire, di stare per troppo tempo in una stessa posizione, insomma è la sua personale "spina nel fianco". Eppure, Edward si rivolge a Spike e parla di esso come se fosse una persona, una sorta di coinquilino (e in fondo lo è, ad esser pignoli) con cui lui è tenuto ad andar d'accordo; per tenerlo buono, il claudicante dottore si spara iniezioni di morfina, che gli placano i dolori donandogli qualche ora di "placida euforia".
Cosa è successo all'anca di Edward?
L'episodio che l'ha reso zoppo e dolorante a vita lo scopriremo nel corso della lettura.

Ma andiamo per ordine, quell'ordine che poco appartiene al nostro Haggard e al suo modo di raccontare i fatti.
Perchè è lui in persona a narrarci ogni cosa; ma il vero destinatario della sua intima e accorata "confessione" non è tanto il lettore, quanto un altro uomo: James Vaughan.

James è un giovane aviatore della RAF* che un giorno, all'improvviso, gli si presenta in casa con una frase sconcertante: «Penso che lei abbia conosciuto mia madre».

Bastano queste poche parole per sconvolgere il presente di un uomo che, nella desolazione della propria volontaria solitudine e nell'abitudinarietà di un'esistenza priva di qualsivoglia stimoli, aveva già deciso come la propria esistenza dovesse essere una sorta di culto feticistico in onore dell'unica donna da lui amata e perduta per sempre: Fanny Vaughan, la mamma di James.

Era il 1937 quando, partecipando ad un funerale, gli occhi tranquilli dell'anonimo e poco attraente aspirante chirurgo Edward Haggard incrociano quelli magnetici della bella ed elegante Fanny; i due si ritroveranno poco tempo dopo ad una cena e di lì a breve inizieranno una relazione amorosa clandestina.

Fanny, infatti, è sposata; suo marito è Ratcliff Vaughan, l'anziano anatomopatologo di St. Basil, e la coppia ha un figlio che è ancora un ragazzo (James, appunto), ma ciò non impedisce a lei e Haggard di lasciarsi andare alla passione e di cercare, ogni volta che possono, dei momenti di intimità solo per loro.

Haggard, in particolare, si innamora follemente di questa donna eterea, dalla pelle diafana come quella di una dea, col corpo sinuoso, gli occhi enigmatici, la risata cristallina, la voce suadente, e di lei il giovane dottore dice:

"...tua madre mi prese il cuore, lo conquistò senza neppure dar battaglia."

La passione amorosa per l'amante invade la mente e il cuore di Haggard, obnubilandone addirittura i sensi, rendendolo distratto sul lavoro, cosa che un chirurgo - che ha tra le mani la vita di esseri umani - proprio non può permettersi.

Come andrà a finire la storia d'amore tra i due? E se il marito scoprisse questa tresca..., come reagirebbe e cosa farebbe l'adultera?

Una cosa è chiara dalle prime pagine, o comunque da quando James piomba in casa di Haggard, mostrando interesse per la "conoscenza" che il dottore aveva della madre: Fanny è deceduta ed infatti il suo "fantasma" ossessiona ancora Edward, come lo ossessionava il pensiero di lei anche quand'era viva...

Del resto, la stessa villa, Elgin, egli l'ha trasformata in una sorta di tempio in memoria della sua dea...:

"Spesso il suo spirito sembrava padrone della casa più ancora di me, quasi l'avessi stregata con il suo ricordo. E in qualche modo era così... un museo della nostalgia, ecco cosa avevo fatto di Elgin".

La casa è infestata del ricordo di Fanny, l'amore per lei non ha mai cessato di accendere il cuore e i sensi di Edward, che vive in funzione di ciò che è stato e che, in fin dei conti, ha anche distrutto la sua vita..., rendendolo un relitto, uno zoppo infelice e solo, il cui unico svago è fare passeggiate faticose e non prive di pericolo per raggiungere la scogliera e ammirare il mare nero e in tempesta, che si infrange selvaggiamente contro gli scogli.

L'animo straziato e disperato di Haggard si sposa perfettamente con l'ambiente attorno a sè, che siano le scene di una natura selvaggia e indomabile, feroce e oscura - che sono specchio delle tempeste che si agitano in lui - o la stessa villa Elgin, isolata, abbandonata eppure monumentale, con un che di romantico, ma un romantico non poetico, bensì struggente, inquieto.

Come reagisce Haggard in presenza del figlio del suo grande amore, venuto in casa sua per sapere qualcosa in più sulla mamma morta?

Haggard, superato lo sconcerto iniziale, si lascia prendere da una specie di gioiosa frenesia, e comincia ad aspettare le visite di James - che mostra sempre un atteggiamento distaccato, senza dare confidenza - come un innamorato brama ardentemente che arrivi l'ora dell'appuntamento con l'amata.

C'è qualcosa di stranamente morboso in Edward verso il giovane ospite: forse in lui, nei suoi lineamenti delicati e in certi modi di fare, rivede la madre, e l'amore feroce e assillante nutrito per lei si riaffaccia prepotente spingendolo in modo irresistibile e inquietante verso il ragazzo...?

Come dicevo, il racconto è in prima persona ed è una sorta di lungo monologo che il protagonista e voce narrante rivolge a James; non c'è un vero e proprio presente che si intervalla ai flashback, perchè è tutto nel passato e solo giunti alla fine capiamo qual è la situazione presente.
All'inizio questa "confessione" intima ci appare delicata e per lo stesso Edward è facile provare sentimenti di pietà e simpatia, ma man mano che proseguiamo nella lettura ci rendiamo conto di come invece essa assuma contorni asfissianti, claustrofobici. Malati. 

Edward è un uomo che vive e si nutre di fantasmi frutto di un amore che si è trasformato in una fissazione morbosa, che non si è acquietata con la morte dell'oggetto del desiderio, anzi: essa è lasciata in vita ed è alimentata dallo stesso Haggard, che pensa, invoca, si strugge per la sua Fanny giorno e notte, incessantemente, la sente ovunque, dentro e fuori di sè e forse in questo strazio egli si crogiola, vive di esso.

"Decisi che non avrei permesso al ricordo di atrofizzarsi, di appassire e morire. Lo avrei mantenuto vivo, lo avrei nutrito, ne avrei fatto un oggetto di venerazione e avrei costruito nel mio cuore un altare sul quale offrire, ogni sera, i miei atti di devozione. Vedi, mi ero reso conto di essere una di quelle rare persone che, avendo amato, arrivano a considerare l'amore l'attività spirituale più alta cui un essere umano possa dedicarsi. L'amore, per me, non è effimero, non è un'emozione passeggera, uno stato transitorio, un tuffo o un volo nella follia o nell'estasi: io lo considero, piuttosto, una condizione sublime, o addirittura sacra, una condizione in cui vengono esercitate tutte le migliori e più elevate facoltà umane."

Il cuore del romanzo è incentrato su questo salto all'indietro, e si va dai fatti accaduti tre anni prima, in cui apprendiamo com'è nata la relazione con la donna e come essa si è interrotta, a quelli più recenti delle visite di James, passando per la personale tragedia che ha reso Edward un anonimo medico di un paesino sconosciuto, nonchè uno zoppo il cui fisico e il cui spirito sembrano invecchiati irrimediabilmente.

E' verso la fine che comprendiamo qualcosa in più su James e sull'interesse di Haggard nei suoi confronti, dal punto di vista medico, ma che in realtà si rivestono di qualcosa di anomalo...

Un romanzo attraversato dall'inizio alla fine da atmosfere angoscianti, dal racconto di un amore che non ha fatto bene a chi lo coltiva dentro sè, anzi: l'amore come forza distruttiva, come la ricerca spasmodica e folle di tenere in vita ciò che invece il fato ha voluto toglierci; un fuoco che consuma e che travolge la ragione, diventando una malattia dello spirito, forse peggiore di quella fisica.
Haggard è un uomo che non ha nulla di attraente, ed è lui stesso a descriversi oggettivamente come un tipo dal fisico sproporzionato; certo, è un'anima sensibile, ed è questo ad attirare una donna aggraziata e di classe come Fanny; non è un granchè come medico e qualche guaio lo combina. Insomma, lui e l'eroe romantico e tormentato sono lontanissimi, agli antipodi.

La villa solitaria, grande, deserta, posta presso il mare, è una location che mi affascina; la scelta di dare alla narrazione dei fatti un taglio introspettivo, intimo, vòlto a raccontare fatti del passato mi piace; Haggard è un narratore dettagliato, non si lascia sfuggire l'analisi precisa (chirurgica!) dei moti della propria anima, come anche degli odori, dei rumori, di tutto ciò che caratterizza la vita in ospedale, visto dalla parte dei dottori, molti dei quali operano con cinismo, freddezza, guardando al corpo umano come un oggetto di studio e basta.

E' stata una lettura che, onestamente, mi ha dato sensazioni contrastanti, perchè se è vero che riconosco in McGrath il suo essere un ottimo narratore, che sa scavare nei recessi più profondi e contorti dell'animo umano, è altrettanto vero che si viaggia sul filo della follia, del disturbo, dell'ossessione perchè il suo Haggard è davvero contorto, il che mi ha reso perplessa durante la lettura e non mi ha fatto simpatizzare per questo dottorino, che alla fine non ci sta tanto con la testa.

Ma la cosa più inquietante è che il lettore diventa inevitabile spettatore di un racconto connotato da una serie di elementi torbidi, che esercitano come un richiamo, una fascinazione inspiegabile su di lui non dissimile da quel potere attrattivo che spinge Haggard verso "il povero James".
Per farla breve, ho provato un'ambivalenza verso questo libro: mi ha sì intrigato, l'ho letto fluentemente e con curiosità, perchè mi interessava arrivare alla fine, ma allo stesso tempo mi ha provocato sensazioni non sempre positive, come una specie di "odi et amo", di attrazione-repulsione.

Penso di leggere prossimamente "Follia" di questo autore, libro di cui ho sentito parlar bene.


*sigla di Royal Air Force (Regia Forza dell'Aria), denominazione della aviazione militare britannica.

lunedì 2 luglio 2018

Recensione: IL FUOCO SACRO DI ALTEA.Gli arconti ombra di Isabel Harper



Buongiorno e buon inizio di settimana!
Ecco a voi la prima recensione di luglio ^_-


Avventura, fughe rocambolesche, inseguimenti, singolari mezzi di trasporto, animali fantastici dai nomi  e dall'aspetto bizzarri, uno scrigno prezioso e due ragazzini alla ricerca di un fuoco che può restituire vitalità a un'intera città.


IL FUOCO SACRO DI ALTEA. Gli arconti ombra
di Isabel Harper



Edicart
319 pp
12.90 euro
Ailan è un ragazzino intelligente e vivace che vive spensierato ad Altea, con i suoi genitori; i suoi inseparabili amici sono uno strano animaletto femmina di nome Zill (dotato di poteri particolari che lo rendono straordinariamente in sintonia con il suo padroncino), fedelmente appollaiato sulla sua spalla, e la compagna di scuola Marill, una tredicenne saggia e vispa che dimostrerà molto coraggio e lealtà nel corso dello svolgersi delle vicende.

Il padre di Ailan è un pittore e una mattina Ailan è in giro per cercare di venderlo e guadagnare qualche soldino, quando si imbatte in un uomo dall'aria poco raccomandabile, che più tardi scoprirà essere Kaspar Kayman, capo dei feriflammi, i funzionari dei Servizi Segreti di Altea. L'uomo è anche il braccio destro dell'unico arconte che governa su Altea, Victor Vimperion, e per compiacerlo è pronto a tutto; quando incontra casualmente il giovane Ailan e nota che con lui c'è Zill, desidera impadronirsene a tutti i costi.

Ailan diviene ben presto il bersaglio dei feriflammi, per sfuggire ai quali finisce per rifugiarsi in una bottega davvero speciale: il Bazar delle Meraviglie, un luogo magico, in cui è custodito un numero infinito di oggetti particolari, dall'uso sconosciuto; il proprietario è Dedalus, da tutti ritenuto un tipo strano, brontolone e bizzarro.
In realtà Dedalus non è uno qualsiasi, ricopre anzi un ruolo non irrilevante nella storia e sia lui che la cara nonna di Marill, la pasticcera Amandine, incoraggiano i due ragazzi ad essere protagonisti di un'importantissima e segretissima missione...
Di cosa si tratta?

Un tempo l’isola di Altea era un paradiso sereno, ma ora sta morendo: i suoi abitanti diventano ogni giorno più grigi e spenti, in essi non c'è più alcuna gioia e la loro forza vitale si sta esaurendo. Come è potuto accadere tutto questo?

La colpa è tutta di colui che attualmente li governa, il crudele arconte Victor Vimperion, ricco e potente; egli sfrutta l’isola in modo egoistico per accrescere i propri averi e progetta nuove macchine per produrre sempre di più, incurante dell’inquinamento. Si mantiene giovane grazie al siero che allunga la vita, ma le sue mire sono ancora più ambiziose: vuole governare ed essere l'unico arconte di Altea e per farlo ha bisogno
di impossessarsi della Fiamma di Altea.

La Fiamma, il mitico Fuoco Segreto, è scomparsa e a cercarla disperatamente non è solo il malvagio Vimperion, ma anche gli Arconti Ombra,  anche se per uno scopo ben più nobile: risvegliare gli abitanti dell’isola prima che sia troppo tardi. 

Purtroppo la polizia segreta di Vimperion impedisce agli Arconti Ombra di agire liberamente, infatti essi son costretti ad operare di nascosto e a reclutare ragazzi inesperti cui affidare la più pericolosa delle missioni: ritrovare la Fiamma di Altea.

Missione che, per l'appunto, verrà affidata ai due amici, Ailan e Marill che, seppur titubanti e un tantino intimoriti dalla portata dell'incarico, andranno incontro a quest'avventura incredibile, affrontando non pochi pericoli, finendo in prigione e cercando vie di fuga spericolate per scampare ai feriflammi e alla crudeltà di Vimperion.

Marill tirerà fuori il suo caratterino deciso e agirà sempre in modo leale, sacrificandosi pur di non lasciar solo Ailan, e quest'ultimo scoprirà di essere più audace di quanto avrebbe creduto, saprà fare scelte sagge e si lascerà guidare dall'intuito per escogitare delle soluzioni ai piccoli grandi problemi che si presenteranno di volta in volta.

Un'avventura in cui, in qualità di lettrice, mi sono sentita piacevolmente coinvolta e che mi ha appassionata; mi sono ritrovata a incontrare personaggi buoni e onesti ed altri cattivi ed egoisti, come anche altri buffi che ci regalano momenti di ilarità, tipo i due strambi feriflammi Sberling e Coppins; non solo, ma, grazie ai giovani protagonisti, sono andata di qua e di là tra le strade assolate di Altea, tra buie e squallide prigioni e sontuosi palazzi reali; mi è sembrato di sentire il profumino dei dolcetti della pasticceria di Amandine; ho fatto la conoscenza di pericolosi marchingegni, misteriosi ed efficienti tecnomaghi, buffi gendarmi in velocipede, oggetti solo all'apparenza comuni ma in realtà magici e il cui giusto impiego sarà di grande aiuto ai nostri piccoli eroi; mi sono divertita nel conoscere vari e incredibili animali dai nomi fantasiosi, come memostrilla, mimure, tenerilli...; non manca l'affascinante e misteriosa creatura chiamata ipogena... Siete invitati a fare la loro conoscenza!!

E' un romanzo avventuroso che si legge tutto d'un fiato, le peripezie che vedono coinvolti i giovanissimi e impavidi protagonsti si susseguono rapidamente l'una dietro l'altra e li mettono davanti a scelte importanti, che li faranno crescere e li renderanno consapevoli delle propre potenzialità; la tecnologica città di Altea è collocata nell'omonima isola immaginaria e passeggiare (o meglio, correre a perdifiato!) e con gli occhi dell'immaginazione tra i palazzi, le stradine e il porto è stato affascinante; molto bella la copertina e in generale il progetto grafico che caratterizza il libro.

Lo consiglio, perchè è ricco di azione, ha un ritmo incalzante, personaggi intriganti, uno stile narrativo vivace e adatto a giovani lettori, consono al genere e alla storia, uno sviluppo degli eventi avvincente, originale, con la giusta dose di colpi di scena; insomma, un fantasy che può divertire e incantare lettori molto giovani... ma anche meno giovani!

E' una saga fantasy composta da 4 volumi e a questo seguiranno IL TESORO DI VJNLAN, LA REGINA DI KEOLA e LA NUOVA FIAMMA. Questo è il sito dedicato alla saga.


domenica 1 luglio 2018

Bilancio di letture di Giugno + Reading Challenge 2018



Siamo in estate, abbiamo superato la prima metà del 2018 ed io sono pronta a riepilogare con voi le mie letture del mese di giugno.


READING CHALLENGE


.

Obiettivo n. 19 - Un libro in cui la neve sia protagonista o comunque un elemento importante. LA NEVE ERA SPORCA di Georges Simenon (RECENSIONE): un giovanotto insolente e cinico, preso dalla frenesia di mostrarsi uomo, si lascia andare con noncuranza ad una serie di azioni riprovevoli. C'è speranza di redenzione per uno come lui?

Obiettivo n.3 - Un libro conosciuto/acquistato a un incontro/presentazione da parte dell'Autore.
L'UOMO CHE DORME di Corrado De Rosa (RECENSIONE): Antonio è uno psichiatra che ogni mattina deve sopportare la sveglia che suona, andare incontro ad una Salerno che si sta svegliando, capricciosa e malinconica, stare attento ad eventuali cagnolini isterici e recarsi a lavoro: forza, Antonio, i matti ti aspettano, e forse anche un serial killer con la fissa per le prostitute anzianotte!
Obiettivo n. 11. - Un libro scelto a caso dalla pila sul comodino. 99 GIORNI di K.A. Tucker (RECENSIONE):  una storia d'amore piena di passione e dolcezza nasce tra le macerie di una violenza inaudita; per superarla e tornare a vivere è necessario dimenticare totalmente il passato e tutto il dolore che vi è dentro?

Altre recensioni:

  • IL SIGNOR DIAVOLO di Pupi Avati (RECENSIONE): un romanzo dalle atmosfere oscure, da "horror", in cui si narra di innocenti e peccatori, di matti vittime dell'ignoranza e della superstizione e di eventi inspiegabili, che vanno oltre l'umana ragione e che scuotono le nostre paure più nascoste.
  • I TALENTI DELLE FATE di Antonella Arietano (RECENSIONE): una dolce storia che racconta come nella vita di ogni giorno tutti abbiamo un grande bisogno di riscoprire la meraviglia e la magia nascosta nelle piccole cose e i talenti presenti in ognuno di noi, che aspettano solo di venir fuori per portare un po' di luce nella vita non solo di chi ci è attorno, ma anche nella nostra.
  • CATERINA di Vincenzo Zonno (RECENSIONE): un'adolescente orfana, che conduce un'esistenza triste e sempre uguale, in compagnia di gente che la maltratta, si ritrova al centro di vicende inquietanti, a metà strada tra sogno e realtà.
  • L'AMORE RINATO. Lover reborn di J.R. Ward (RECENSIONE): un nuovo capitolo della saga della Confraternita del Pugnale Nero: il vampiro protagonista di una tormentata quanto passionale storia d'amore, ma soprattutto di una necessaria rinascita personale, è il guerriero Tohrment, chiamato a superare la più difficile delle prove: sopravvivere alla morte della sua amata Wellsie.
  • SMALL TOWN BOYS di R. Magma (RECENSIONE): un ragazzo dalle idee un po' confuse circa il proprio futuro si mette in testa di far luce su un caso di suicidio avvenuto trent'anni prima; un'indagine tutta personale che forse potrebbe, insospettabilmente, aiutarlo a trovare la propria strada...
  • SALVARE LE OSSA di J. Ward (RECENSIONE): l'uragano Katrina sta per arrivare a Bois Sauvage, località rurale del Mississippi, dove vive la 15enne Esch Batiste con la sua famiglia; non resta che aspettarlo e cercare di essere meno impreparati possibile, con la speranza di sopravvivere.


Sul podio delle mie letture più belle 'sto mese inserisco sicuramente Il Signor Diavolo perchè mi ha tenuta incollata e l'ho divorato in poche ore; mi ha riconfermato (se mai ce ne fosse bisogno) la bravura di Pupi Avati anche come scrittore; 99 giorni mi ha regalato molte emozioni ed è stata una storia coinvolgente. Un'ottima lettura, realistica e drammatica, è stata anche "Salvare le ossa".


Attualmente sto leggendo:

- In cima al cuore di M. Mistràl;
- Il morbo di Haggard di P. McGrath;
- Il fuoco segreto di Altea di I. Harper.


A breve inizierò:

- In cima al cuore 2 di M. Mistràl
- Maigret e il produttore di vino di G. Simenon;
- Ritrovarsi di R. Messina.


CINEMA

Per quanti riguarda i film, di rilevante ho visto LORO, di Sorrentino.
Il regista è sempre sopra le righe ma a modo suo efficace nel mettere a nudo (in tutti i sensi, c'è parecchio nudo, in particolare nella prima parte) la meschinità, la bassezza, l'avidità di chi, spinto dalla brama di arricchirsi, è disposto a tutto pur di avvicinarsi a Lui, Silvio Berlusconi.

Nella prima parte il vero protagonista è forse Sergio Morra (interpretato da un bravo Scamarcio molto nella parte), ossessionato dall'idea di entrare nell'entourage del Presidente e lo fa cercando di "prenderlo per la gola", mettendogli sotto il naso i corpi nudi di donne disinibite, a loro volta intenzionate a far carriera nel mondo dello spettacolo non tanto per capacità e intelligenza quanto per le loro arti seduttive e per la disponibilità a soddisfare le voglie di questi fantomatici "loro", di politici e potenti lascivi e dalla dubbia moralità.

"E chi sono loro?" - chiede la compagna di Morra (Tamara) allo stesso, che risponde con naturalezza: "Quelli che contano".
Ma arrivare a quelli che contano può rivelarsi alla fine meno producente di quel che era sembrato all'inizio...

Dopo più di un'ora di prima parte del film (e di sesso e scene non propriamente edificanti), il protagonista, cui è dedicata in toto "il secondo tempo", arriva, e da questo momento in poi ci si concentra sul rapporto con l'allora moglie, Veronica Lario, i tentativi per ritornare in auge a livello politico e i celebri festini a casa sua.

"Io conosco il copione della vita. Non si diventa il più bravo venditore d'Italia se non si conoscono i dolori e i desideri del cliente", fa dire Sorrentino a Servillo, che truccato a dovere alla fine al Berlusca ci somiglia, anche se forse la parlata milanese un po' m'ha procurato l'orticaria.
Nel film ci viene dato anche un ripasso dell'inno "Menomale che Silvio c'è", nel caso qualcuno di noi poveri mortali avesse provato a dimenticarlo; se devo dirvi la verità in modo sintetico, 'sto ritratto... come dire, crepuscolare e quasi malinconico di Berlusconi me l'ha fatto apparire più che altro... triste, patetico, e la sua persona forse si riassume bene nelle parole pronunciate, a metà tra mestizia e disprezzo, da Elena Sofia Ricci, che dà il volto alla Lario: "Sei una lunga ininterrotta messinscena, Silvio".

Non lo so se m'è piaciuto, e forse sarebbe limitante ridurre tutto a "è bello/è brutto".
Credo che, a modo suo, Sorrentino non sia mai da snobbare, neanche quando a fine film ti ritrovi sulla faccia un'aria perplessa e a mormorare - sentendoti magari pure un po' capra - "E quindi...?".


Per la cronaca: ieri a Taormina si sono tenute le premiazioni dei Nastri D'Argento; al film di Sorrentino sono stati assegnati 4 Nastri: 

  • per la sceneggiatura, scritta dal regista insieme Umberto Contarello;
  • ad Elena Sofia Ricci come migliore attrice protagonista;
  • a Kasia Smutniak come migliore attrice non protagonista;
  • a Riccardo Scamarcio come migliore attore non protagonista.


E ADESSO TOCCA A VOI!
COME SONO STATE LE VOSTRE LETTURE DEL MESE SCORSO?
QUALI LIBRI VI HANNO MAGGIORMENTE COLPITI/DELUSI?


sabato 30 giugno 2018

Novità e anteprime editoriali... all'insegna del romanticismo!



Cari lettori, eccomi ad aggiornarvi con alcune novità/anteprime  appartenenti a differenti realtà editoriali ma tutte aventi un comune denominatore: l'Amore.


In un precedente post vi avevo parlato dei primi due episodi, strutturati come puntate di fiction tv, del contemporary romance "In cima al cuore"; oggi vi presento il terzo episodio, in uscita a luglio, tra pochi giorni.


In cima al cuore 3 
di Mia Mistràl



Romance contemporaneo
123 pagine
0,99 €
4/7/2018
Il palio estivo è alle porte e tutti i cavalli partecipanti, tranne uno, muoiono avvelenati. I sospetti ricadono subito sui proprietari del sopravvissuto, tuttavia Chiara è convinta che siano implicati alcuni animalisti che si trovano a Borgontano per le vacanze. 
Ma com’è possibile che degli animalisti uccidano volontariamente animali? Furio ha chiesto il trasferimento, Simone incalza, ma qualcuno non vuole arrendersi e, per conquistare la donna che ama, è pronto a mettersi nei guai...
Seconda anteprima: in data 20/07/2018 uscirà il nuovo romance contemporaneo “Ambra. Lui che ama a modo suo” di Anna Chillon – Serie “Pietre Preziose” Nr.2.


AMBRA. LUI CHE AMA A MODO SUO
di Anna Chillon


439 pp
Niccolò Aragona, artista chiacchierato, soprannominato dai media “Il Mannaro”, a causa dei soggetti dei suoi dipinti. Per quel che ne sapevo, d’indole dominante.
Cristiano Riva, stimatissimo medico e cliente abituale della caffetteria in cui lavoravo. Lo avrei definito anaffettivo.

Da uno dei due ricevetti una proposta di lavoro, dall’altro una proposta indecente.
Io volevo soltanto il denaro per fare il viaggio dei miei sogni, perciò, anche se un baratro di diversità mi separava dall’uomo che lo avrebbe reso possibile, accettai la sua offerta. Entrai nel suo mondo e giorno dopo giorno in quel baratro ci cascai a piedi pari. Fu lui a trascinarmici e fui io a dargli tutta me stessa senza sapere che ne avrebbe fatto.
Fino a quel giorno.
Fino a quelle parole.




E di seguito, il precedente volume della serie.


GIADA. UN AMORE COLPEVOLE



347 pp
2016
Il giorno del mio diciottesimo compleanno, spiando quel ragazzaccio condannato ai lavori socialmente utili, pensai che la vita stesse per sorridermi, lungi dall’immaginare cosa in realtà stesse per serbarmi. 
Qualcosa più grande di me mi avrebbe presto travolta, scossa alle fondamenta, gettando il mio corpo e il mio cuore in pasto a una persona con l’animo di un lupo selvatico. 
Per tutti sarebbe stato uno scandalo e una vergogna: nessuno avrebbe compreso, perché nessuno conosceva le molteplici verità che quel lupo era stato così bravo a celare.
Forse un cuore, seppur logoro, l’aveva anche lui.
E forse, se avessi lottato e ignorato le apparenze, prima o poi lo avrei scoperto.



Proseguo con un'altra storia d'amore, incentrata sulla pallavolo e sulla crisi economica del nostro Paese.


‘Un principe per Agla’ 
di Diletta Nicastro


Il Mondo di Mauro & Lisi
17 euro
Maggio 2018
Agla Zanin, 23 anni, è il micidiale opposto della Roma Nord Volley, studia Lingue, è bella come il sole ed ha una verve che incanta. 
La sua vita viene sconvolta dalla tragica scomparsa della sua migliore amica durante un viaggio in Irlanda. Con mille ricordi, il cuore in pezzi e una promessa che non sa se riuscirà a mantenere, si rifugia a Cortina per una festa di Capodanno in cui non c’è proprio nulla da festeggiare. 

Stelvio Airoldi, 28 anni, di Lecco, è vice presidente della Airoldi Industrie Meccaniche. La crisi e losche trame ordite per strappare loro un innovativo brevetto, realizzato proprio da Stelvio, portano la storica azienda di famiglia sull’orlo del baratro. 
Gli Airoldi si trovano costretti a vendere l’amata casa di Cortina il più velocemente possibile e Stelvio parte il 30 dicembre per firmare con l’agenzia immobiliare. 
Tre giorni appena, ma i cuori addolorati di Stelvio e Agla si incontrano, si parlano, si riconoscono. 
E nulla sarà più come prima. 
Un viaggio nell’Italia di oggi (al ritmo delle hits degli anni ‘80), in cui la crisi non guarda in faccia nessuno, in cui gli amici si trasformano in conoscenti imbarazzati o in nemici giurati e in cui ci si ritrova privi del proprio passato e del proprio futuro. 
Un’appassionante, infinita partita in un campionato sempre più difficile, tra giocatrici da domare, un capitano granitico e un allenatore dal passato oscuro, in cui la pallavolo e la sfida per la promozione in B1 diventano una metafora della vita, perché si può imparare più dalle sconfitte che dalle vittorie e perché, qualunque cosa accada, “nessuno può toglierti quello che hai ballato”… 


Proseguo con un romanzo che solletica anche le papille gustative!

Una ricetta e una storia tutte americane da assaporare insieme, proprio come un piatto di gustosissimi pancake.

Ecco a voi...


Pancake per due 
(La ricetta per crescere insieme)
di Francesca Redeghieri



Editore: Emma Books
Serie: Ricettario
Taglia: S
Prezzo: €0,99

Ingredienti

2 amici d’infanzia
1 cittadina del Massacchussets
1 amicizia che profuma d’amore
1 nonna premurosa
1 madre assente
1 casa da vendere
1 futuro tutto da scrivere

Preparazione

Templeton, MA. Tra Brin e Connor nasce un’amicizia speciale quando, da bambini, si ritrovano a vivere uno di fianco all’altra. 
I due crescono insieme e condividono tutto; quando sono all’università, Brin si accorgerà di provare qualcosa di diverso per l’amico di sempre, che all’inizio sembrerà ricambiarla soltanto con un forte senso protettivo nei suoi confronti. 
Eppure un nuovo sentimento si farà presto strada nei loro cuori, proprio come il profumo dei pancake appena cotti si diffonde e invade ogni angolo della casa.

Rimedio

È la ricetta del perdono e del ricordo. Perché niente è più bello che ricordare ciò che si è stati e ritrovare l’amico di un tempo, l’amore della vita.


AFFIDO LE LE LACRIME AL VENTO
di Maurizio Bianco


Il titolo del romanzo, Affido le lacrime al vento, sintetizza già il groviglio di sentimenti e di impasti insito nel rapporto che si crea tra il protagonista maschile e le due donne. 
Un triangolo amoroso che va ad analizzare i rapporti di coppia. 
Relazioni tra chi ama e chi è amato. In questo contesto, l’amore diventa lotta, contesa tra dominante e dominato.






Termino con un romance storico.


UOMINI DEL RE
di Elizabeth Kingston


Quixote Ed.
AMBIENTAZIONE: Inghilterra/Galles
trad. Sara Linda Benatti
SERIE: Welsh Blades #1
GENERE: Storico – Medioevale
FORMATO: E-book e cartaceo
PAGINE: 358
PREZZO: 4,99 € (e-book) 
DATA DI USCITA: 29 Giugno 2018

TRAMA

La fama di Ranulf Ombrier per la sua abilità con la spada è pari solo alla sua notorietà come assassino prediletto di re Edward I. Le sue azioni gli hanno fatto guadagnare terre, un titolo e una pessima reputazione. 
Ma inizia a temere per la sua anima e segue la sua coscienza fino alle terre selvagge del Galles.

Gwenllian di Ruardean, da fanciulla, è stata maritata per procura, solo per ritrovarsi vedova prima ancora di incontrare il suo sposo. Ha evitato di fare la vita di una dama, studiando invece le arti della guerra, del combattimento e della guarigione, arte quest’ultima che usa per curare le ferite di Ranulf. 
Salvare la vita del suo nemico, però, ha delle conseguenze e, ben presto, Gwenllian e Ranulf si ritrovano coinvolti in pericolosi intrighi, scoprendo anche un sorprendente e intenso desiderio reciproco.

Ma nemmeno l'amore conquistato a fatica può prosperare, quando la lealtà è divisa e venti di ribellione spazzano la terra.

Bilancio di letture della prima metà del 2018



Oggi è l'ultimo giorno di giugno, quindi metà anno è passata...!
Come sono state le mie letture fino ad ora?
Ecco un piccolo riepilogo!!

Mi concedo una cosa che non amo fare generalmente: dare i numeri ^_^

Libri letti in questi sei mesi: 43
Numero di pagine lette: 10.253 circa.

Per quanto concerne le categorie e generi letterari:




NARRATIVA CONTEMPORANEA

Premetto che in questa categoria personalmente mi capita di inserirvi i libri "per esclusione", cioè quando sono "generici" e non pendono in modo eclatante per uno specifico genere letterario.

Mi sono fatta coinvolgere dal ritratto sensibile e viscerale di un gruppo di "disgraziati" appartenenti a una medesima comunità calabrese (APPUNTI DI MECCANICA CELESTE di Domenico Dara; 5/5), ho viaggiato nell'esotica "isola delle tartarughe" conoscendo la famiglia del pittore Pissarro (IL MATRIMONIO DEGLI OPPOSTI di A. Hoffman; 4/5); ho attraversato la notte in fuga dai propri incubi della protagonista di C'ERA UNA VOLTA A BERLINO (3,5/5) di Alessandro Gnani; mi sono lasciata coccolare dalle storie narrate in IN PIEDI SULL'ARCOBALENO di Fannie Flagg (3,5/5); ho ammirato il coraggio e la determinazione del protagonista di NON CHIEDERE PERCHE' (3,5/5) di F. Di Mare; mi sono lasciata emozionare dalla ricerca delle proprie origini raccontate da Lucinda Riley in LA RAGAZZA DELLE PERLE (4,5/5); sono entrata, seppur per soli 12 giorni, nella quotidianità di quattro fratelli del Mississippi, che stanno per affrontarne l'imminente uragano Katrina (SALVARE LE OSSA di J. Ward; 4,5/5); mi sono lasciata ubriacare di sentimenti, passioni e miserie umane raccontate con forza in UNA NOTTE SOLTANTO, MARKOVITCH di A. Gundar-Goshen (4,5/5); mi sono lasciata catturare dalla nostalgia e dal senso di abbandono presenti in LA CUSTODE DEI BAMBINI MORTI di M. Ielo (3,5/5) e ho vissuto la storia d'amore ambientata in Sardegna raccontata da Vanessa Roggeri in LA CERCATRICE DI CORALLO (3/5).

Libri letti in questa sezione: 9


Tutte letture che mi hanno lasciato qualcosa ma, se dovessi eleggere la vincitrice assoluta, credo direi...

.

Perchè Dara ha saputo ammaliarmi con la sua scrittura intensa raccontandomi l’invidia, il senso di impotenza e inutilità, la solitudine, le preoccupazioni, la paura, in una parola, i sentimenti più intimi che albergano nei cuori di ogni persona, e lo ha fatto con una naturalezza affascinante, avvicinando la tenera imperfezione terrena, propria dell'umanità, alla poetica e splendida perfezione celeste.


NOIR/GIALLO


Il noir e il thriller costituiscono due generi che rientrano a buon diritto tra i miei preferiti: finora ho spaziato dal classico giallo, in cui un avvocato è impegnato nella difesa del proprio cliente e cerca delle prove per scagionarlo (IL CASO DEMICHELLIS di F. Marìn; 3,5/5) a quello all'italiana che assume talvolta i contorni di una commedia, a motivo dell'atmosfera semiseria in cui è collocata la storia (VENDEMMIA ROSSO SANGUE di M. Castellani; 3,5/5), fino al poliziesco con sfumature noir, in cui si giunge alla soluzione del caso grazie alle elucubrazioni del protagonista (TOKYO EXPRESS di Seicho Matsumoto;4/5).

Si distinguono i noir in cui al centro non v'è tanto la soluzione del caso in sè, quanto la psicologia del protagonista, che sia il cinico Frank di Simenon (LA NEVE ERA SPORCA 3,5/5) o l'indolente psichiatra de L'UOMO CHE DORME di Corrado De Rosa (4/5). 

Menzione a parte per IL SIGNOR DIAVOLO di Pupi Avati (4,5/5), che ha i tratti del giallo (perchè c'è un omicidio e un imputato, di cui bisogna capire il movente) ma anche del noir, per l'atmosfera gotica, nera, e pure dell'horror, per l'elemento sovrannaturale.

Libri letti in questa sezione:  6 

Scegliere il preferito è difficile perchè mi son piaciuti tutti per diverse ragioni, però se devo fare un "nome" dico Il Signor Diavolo che mi riconferma il regista Pupi Avati come bravissimo narratore, maestro nel creare intrecci ricchi di suspense.





THRILLER


Psicologico:

Un thriller particolare è CATERINA di Vincenzo Zonno (3/5), che mi ha ricordato le atmosfere oscure, paranormal alla "Tim Burton"; una corsa contro il tempo, dove il procedere degli eventi va "al contrario" e la ricerca del serial killer è al centro di tutto (IL GIOCO DEGLI OCCHI di S. Fitzek; 3/5); una trama piena di segreti e bugie, che vedrei bene come film tv su Top Crime (LA SORELLA di L. Jensen; 3/5) e una decisamente più articolata e appassionante storia in L'UOMO DI GESSO di C.J. Tudor (4,5/5), che riprende certi scenari da It e Stand by me (di King-hiana memoria, insomma). 


Ambientale:

DREAMTIME di M. Rampazzo: una storia ambientata nel futuro, in cui la nostra Terra è in pericolo a causa di uomini senza scrupoli (4/5).


.

Sul podio va il libro che vedete accanto, che si lascia divorare, capitolo dopo capitolo; l'Autrice ha creato una trama intricata e piena di nodi, dei personaggi che agiscono destandoci sospetti circa le loro reali intenzioni e un contesto intrigante.

Libri letti in questa sezione: 5






NARRATIVA PER RAGAZZI/FANTASY 


Deliziosa e riflessiva, la piccola Olga di JUM FATTO DI BUIO di E. Gnone incanta e commuove il lettore (4,5/5); fa riflettere anche I TALENTI DELLE FATE di A. Arietano: la magia è nelle cose che ci circondano (4/5); avventura e magia con IL FUOCO SEGRETO DI ALTEA di I. Harper (4/5); un epic classic dal sapore tolkeniano (LA TERRA DEI DRAGHI di N. Cantalupi; 3,5/5). 


Il vincitore di categoria?
Eccolo, con questa motivazione: perché sa affascinare, far sorridere, commuovere, pensare, il che non è affatto di poco conto, tanto più in tempi come i nostri, in cui si dicono e leggono tante, troppe parole (spesso vuote e senza senso), in cui non c’è tempo per fermarsi a meditare, ascoltare, parlarsi… (si va troppo di fretta, ci sono troppe cose da fare, troppi stimoli ai quali rispondere), e allora Elisabetta Gnone sa come caricare di significato, valore e sentimento la sua narrazione, andando dritta al cuore e regalando emozioni pulite ai suoi lettori.


Libri letti in questa sezione:  4



AUTOBIOGRAFIA


La vita di uno scienziato che la malattia fisica  non ha potuto fermare (BREVE STORIA DELLA MIA VITA di S. Hawking); l'altruismo e lo spirito di lealtà e sacrificio della donna che per due anni aiutò un gruppo di rifugiati ebrei (SI CHIAMAVA ANNA FRANK di M. Gies); i pensieri e i ricordi del cantautore italiano da me amato, Claudio Baglioni (SENZA MUSICA); ho sofferto nel leggere le brutture subite da due bambine ad opera di un uomo malvagio (LE BAMBINE SILENZIOSE di C. Lunnon, L. Hoodless).


Ex-aequo in questa categoria, tra il libro della donna che ha conosciuto la cara Anna Frank, il cui Diario ho letto e riletto non so più neppure io quante volte, e la difficile testimonianza delle due amichette che hanno dovuto ricostruire loro stesse pezzo dopo pezzo per tornare a vivere dopo la tragedia del rapimento.


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Libri letti in questa sezione:  4


 ROMANZO STORICO


Tre romanzi, tre ambientazioni diverse e lontane tra loro: dall'antica Roma e dal poeta Virgilio con VIRGILIO O LA TERRA DEL TRAMONTO di S. Cortese (4/5) si passa per i moti risorgimentali e il ruolo di donne come Lucia Salvo (IL MORSO di S. Lo Iacono; 3,5/5) alla seconda guerra mondiale e la crescita morale di un giovanotto che dovrà fare i conti con la durissima realtà della guerra (LA GUERRA DI LORENZO di S. Nocentini; 3,5/5).


Tra i tre, la vera scoperta è stata la storia romanzata di Virgilio, scritta davvero egregiamente, con un linguaggio ricercato, raffinato, poetico.


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Libri letti in questa sezione: 3


SAGGISTICA


Interessante e di facile lettura PERCHE' I BAMBINI DICONO LE BUGIE? di M. Tognoni (3,5/5); ridondante e poco utile PUOI FIDARTI DI TE di R. Morelli (2/5); denso di riflessioni VIENI VIA CON ME di R. Saviano (4/5).


primo posto

Libri letti in questa sezione: 3




RACCONTI

Un racconto introspettivo che mette al centro i tormenti interiori di un giovane che torna al paese d'origine (VITA DI PAESE di M.C. Basile, 3,5/5) e una serie di racconti associati a delle fotografie che ne colgono lo spirito (L'ANIMA FOTOGRAFATA di T. Piazza, I. Mercanzin; 3,5/5); divertente e profondo insieme IN CAMMINO VERSO COMPOSTELA di B. Masci, che si becca il primo posto.

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Libri letti in questa sezione: 3



ROMANCE


Ho messo insieme questi due romance, anche se il secondo è anche un paranormal fantasy, ma siccome erano soli soletti, li ho accoppiati: al centro due storie d'amore piene di passione con IL PROFUMO DELLA TEMPESTA di E. Gaudì (4/5) e LOVE REBORN - L'AMORE RINATO di J.R. Ward (4/5).


Libri letti in questa sezione: 2

FAVOLE

L'unica favola è stata HELGA di A. Aschiarolo, che ha uno stile sempre delicato e poetico (3,5/5).    

Libri letti in questa sezione: 1

SATIRA


IO MI LIBRO di A. Pagani: spiritoso, godibile, da una botta di buonumore e stimola il nostro sense of humor con acume e un pizzico di comicità (3,5/5).

Libri letti in questa sezione: 1


YOUNG ADULT

L'unico è stato 99 GIORNI di K.A. Tucker, anche se nella recensione avevo precisato che nonostante possa rientrare nella categoria, e abbia elementi romantici, è un romanzo che affronta tematiche importanti ed è attraversato da una vena drammatica. Voto: 4,5/5

Libri letti in questa sezione: 1



NARRATIVA LGBT

SMALL TOWN BOYS di Runny Magma: spigliato, simpatico, affronta i temi del bullismo e dell'omofobia con leggerezza senza essere superficiale (3,5/5).

Libri letti in questa sezione: 1

Quali sono stati i vostri libri più belli in questi  primi sei mesi del 2018?

venerdì 29 giugno 2018

RECENSIONE | SALVARE LE OSSA di Jesmyn Ward



L'uragano Katrina sta per arrivare a Bois Sauvage, località rurale del Mississippi, dove vive la 15enne Esch Batiste con la sua famiglia; non resta che aspettarlo e cercare di essere meno impreparati possibile, con la speranza di sopravvivere.


SALVARE LE OSSA
di Jesmyn Ward


NN Editore
trad. M. Pareschi

"...e all’improvviso c’è una spaccatura enorme tra prima e adesso, e mi chiedo dov’è andato a finire il mondo in cui è successo tutto questo, perché noi non viviamo più in quel mondo."

Come ci sentiremmo e cosa faremmo se sapessimo che a breve un forte uragano sconvolgerà le nostre vite, travolgendo con forza case, alberi, portando dietro sè devastazione, fango..., morte?
C'è un modo giusto per prepararsi all'arrivo di questa sorta di "apocalisse" preannunciata, di "diluvio" di biblica memoria, che ci possa minimamente garantire che riusciremo a sopravvivere?

Claude Batiste, vive a Bois Sauvage (località - fittizia - del Mississippi ad altra concentrazione di afro-americani) con i quattro figli - Randall, Esch, Skeetah e il piccolo Junior -, è ossessionato dal pensiero dell'imminente arrivo dell'uragano Katrina e cerca di restare costantemente informato ascoltando la radio e prendendo tutte le precauzioni possibili per resistervi, quando arriverà.
Perchè arriverà, sicuro come la morte; del resto, la loro zona è da sempre soggetta a questi fenomeni.

Nei dodici giorni che precedono l'evento naturale, l'Autrice, attraverso la voce e il punto di vista della giovanissima Esch, ci lascia entrare insieme ai "suoi" ragazzi nella Fossa, "dove tutto il resto lotta con le unghie e coi denti per non morire di fame", questo luogo naturale selvaggio, in cui Esch e i suoi fratelli sono nati e cresciuti, a stretto contatto con l'ambiente circostante, liberi di divertirsi, nuotare... e fare anche le prime esperienze sessuali.

Sì perchè i quattro fratelli hanno fin troppa libertà di fare tutto ciò che vogliono; una libertà che rivela unicamente incuria e disinteresse da parte dell'unico genitore che hanno, papà Claude.
Il padre è un uomo burbero, apre bocca solo per urlare rimproveri o imprecare, affoga la propria solitudine e il proprio dolore per la perdita dell'adorata moglie Rose in fondo alle lattine di birra; la sua assenza fisica lo ha reso estraneo nei confronti della vita e invisibile rispetto ai figli, di cui non ha molta cura.

La mamma di Esch è morta qualche anno prima dopo aver dato alla luce Junior, e da allora il suo ricordo - attraverso foto, aneddoti, oggetti che la riguardano... - è sempre presente nella quotidianità di tutti i membri della famiglia, che risentono e soffrono dell'assenza della mamma, il vero punto di riferimento della casa.

"...noi non avevamo mai smesso di piangere. Solo, lo facevamo in silenzio. Ci andavamo a nascondere. Avevo imparato a piangere senza quasi versare lacrime, ingoiando l’acqua calda e salata e sentendola scorrere giù per la gola. Non potevamo fare altro."

E ora più che mai i ragazzi, tutti adolescenti (tranne il minore) in corsa verso l'età adulta, avrebbero bisogno dell'affetto e delle attenzioni amorevoli che solo una madre sa dare.

Mentre, Randall, il maggiore, pensa alle partite di basket e si occupa più di tutti del vivacissimo Junior, mentre Skeetah deve assistere il suo pitbull, China, che lui addestra per i combattimenti e che ha appena partorito una bella cucciolata..., Esch - innamorata, non ricambiata, di un amico di Randall, Manny - ha scoperto di essere incinta di lui.

La consapevolezza di aspettare un bambino, che nascerà tra baracche e rottami, e molto probabilmente crescerà senza un padre, unita al pensiero di ciò che diranno il padre e i fratelli quando non sarà più possibile nascondere la pancia, terrorizza la ragazza, che cerca una propria forma di consolazione nella lettura di classici come Medea; e lei, similmente alla donna della tragedia greca, sa che il proprio Giasone non le appartiene, che se ne andrà, l'abbandonerà.

Di capitolo in capitolo, anche il lettore - al pari dei personaggi - è in attesa che arrivi "l'ospite indesiderato" e intanto entra nella vita di ogni giorno di Esch e famiglia, conoscendone la povertà, gli stenti, il (poco) cibo sempre uguale, i passatempi...
Esch non è una fanciulla dal cuore di panna, ma non è neanche un maschiaccio totale, per quanto sia cresciuta in mezzo a soli uomini e ne abbia acquisito la ruvidezza, il senso pratico, il disincanto; anche quando parla del sesso condiviso con alcuni ragazzi del villaggio, lo fa con indifferenza, come qualcosa di poco importante, di naturale; eppure in lei c'è una dolcezza che non trova modo di esprimere e un grande bisogno di essere amata e apprezzata per la donna che sta diventando.
Pur essendo molto giovane, sa essere molto lucida nell'analizzare il suo (non)rapporto con Manny, consapevole di come lui la voglia solo per divertirsi; lei lo ama follemente, lo desidera con intensità, ma è tristemente cosciente che il suo è un amore tanto forte quanto inutile.


Ma forse il personaggio con maggior carattere e che ci colpisce di più non è tanto la protagonista e voce narrante, bensì suo fratello Skeetah: irascibile, intelligente, forte, orgoglioso, determinato, si occupa della sua cagna, China, con un amore e una premura quasi ossessive, esagerate, e dimostrerà a tempo debito una forza e un coraggio rari per un adolescente.

Benchè diversi, i suoi fratelli sono un importante sostegno per Esch, e se con Skeetah si capisce anche solo con uno sguardo o un gesto, è Randall colui che veste i panni effettivi dell'uomo di casa: paterno col capriccioso Junior (un bimbo con le gambe secche, le spalle magroline, sempre alla ricerca di avventure), è una presenza rassicurante, matura, saggia, affidabile, su cui tutti in famiglia sanno di poter contare.

Dodici giorni prima che arrivi lei; dodici giorni trascorsi apparentemente come sempre, presi dalle occupazioni e dai pensieri di sempre, in cui veniamo messi a contatto con una storia fatta di sofferenze e abbandoni accettati con la giusta dose di rassegnazione; una storia di povertà, violenza, di ragazzi lasciati soli a se stessi, di furti e combattimenti tra cani addestrati ad azzannarsi, di ringhi feroci a denti scoperti, di momenti di sesso occasionale, di corpi seminudi, sudore, caldo, fango, cene a base di uova e Top Ramen, ma questa "normalità" è solo apparente, perchè il lettore assiste all'incalzante susseguirsi di queste giornate e alle (dis)avventure dei personaggi sempre col pensiero fisso che ciò che è destinato ad arrivare, arriverà, e quando succederà anch'egli si sentirà travolgere e inevitabilmente tratterrà il fiato, in ansia per le sorti della famiglia Batiste.

L'uragano ci viene presentato come un essere oscuro con volontà propria, atteso con timore ma anche con la lucidità di chi non è completamente a digiuno di questi eventi catastrofici.

E quando giunge, Katrina fa quel che deve e che ci si aspetta da lei, "la madre che è entrata nel golfo come una regina per portare la morte" devasta, sradica e abbatte alberi e case (già malmesse e fragili), accompagnata da un minaccioso cielo nero, da un vento sferzante e ululante, da acqua e fango che sommergono, travolgono, annegano, distruggono.

"Salvare le ossa" è un romanzo teso, asciutto, crudo, realistico e comunque pieno di passione, viscerale, "carnale" (passatemi il termine), e il linguaggio riflette quest'aspetto "selvatico", spietato, in cui non c'è nulla di romantico e di poetico, ma non per questo ci priva di tenerezza; vi è una sorta di lirismo che attraversa il libro e che cattura il lettore rendendolo parte integrante di questa storia rude e tenera insieme, in cui i sentimenti presenti sono forti, appassionati: lo è il ricordo struggente e commovente della mamma morta; lo è la cura maniacale di Skeet verso China; lo è l'amore di Esch per l'arrogante Manny; lo è la solitudine rabbiosa del padre, affogata nell'alcool; e lo è la speranza di chi, abituato a un ambiente ostile che nulla regala, sa di dover combattere per resistere all'imminente tempesta e per veder sorgere il sole anche domani.
Se vuoi sopravvivere, non devi arrenderti alla corrente ma nuotare, nuotare con tutte le forze che hai, perchè la salvezza è lì che ti aspetta.

Essendo il primo libro di una trilogia, si giunge all'ultima pagina con la sensazione che la storia non finisca lì.

Che dire, se non che è stata una lettura appassionante, di quelle che ti prendono dal primo momento per come sono scritte e per quello che narrano?

Sarei curiosa di leggere anche gli altri due libri.




«Dare la vita a qualcuno (...) significa capire per cosa vale la pena combattere. 
E che cos’è l’amore».
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