È possibile fare delle proprie piccole “tragedie” quotidiane un punto di forza per non cedere alla disperazione e, magari, trasformarle in un’occasione per trovare la propria strada e il proprio posto nel mondo? È ciò che succede al casalingo, aspirante scrittore, di questo romanzo.
DIARIO SEMITRAGICO DI UN CASALINGO DISPERATO
di Ariel
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106 pp |
Max ha 35 anni, è sposato con la bellissima Katia, hanno due bambini, Lorenzo e Matteo, che in casa sono chiamati Attila e Nerone per il loro essere pestiferi e combinaguai.
Purtroppo Max è attualmente disoccupato e a incrementare il suo senso di disagio si aggiunge il fatto che a portare i soldi in casa è Katia, la quale a un certo punto, per motivi di lavoro, viene mandata in trasferta su un’isola sperduta nel Pacifico; dovrà mancare per otto lunghi mesi e ciò significa che per tutto questo tempo interminabile il maritino sarà costretto a fare il mammo e il casalingo.
Che tragedia per un tipo come lui, che è stato abituato, in casa dei propri genitori, ad essere vezzeggiato e riverito, soprattutto dalla mamma, che l’ha sempre trattato come il principino di casa, relegando a ruolo di Cenerentola la figlia femmina, Carmela!
E adesso che si ritrova a dover portare avanti la casa con tutti i bambini, a Max sembra cascare il cielo addosso: che ne sa, lui, di come gestisce la quotidianità una casalinga? Lui che non ha mai stirato, cucinato, fatto la spesa, vestito i bambini….: come farà a cavarsela e ad uscirne vivo?
Giorno per giorno, Max si rende conto di quanto lavoro ci sia dietro la gestione di una casa e ogni giorno deve fare i conti con tutte quelle incombenze che ha sempre snobbato; non c’è più tempo per uscire con gli amici, per fermarsi a guardare con serenità una partita di Champions in tv, o solamente per stravaccarsi sul divano per riposare!
Se non deve cucinare, deve stendere i panni; quando ha finito di pulire casa, è già l’ora di prendere i due terminator (Attila e Nerone) all’asilo…: insomma, Max è stanco e afflitto, oltre che terribilmente demotivato perché non lavora.
Unica consolazione: tutte le proprie paturnie, preoccupazioni, amarezze ecc, le sfoga tra le pagine di un diario, anonimo e muto amico al quale raccontare la propria giornata, con annesso il turbinio di pensieri, desideri, rimbrotti, perplessità, che l’accompagnano.
Ogni tanto riesce a tirare un po’ il fiato grazie a una vicina di casa alla quale affidare per qualche ora le due pesti, ma dopo poco tempo questo aiuto esterno viene meno perché la baby-sitter improvvisata tenta di sedurlo con una proposta indecente che fa rizzare tutti i peli del corpo al povero Max, che avrà pure tanti difetti ma è sinceramente innamorato della moglie e non ha alcuna intenzione di tradirla!
In un susseguirsi di giorni sempre uguali e che lo vedono via via più stressato, Max riceve una folgorazione: e se provasse a trasformare le intime confessioni che scrive con costanza sul proprio diario in un romanzo?
Max sente di poter provare a buttarsi in questo progetto, la cui realizzazione, in fondo, è meno complicata di quanto sembri, visto che viviamo tempi in cui chiunque, attraverso il self-publishing, può togliersi lo sfizio di mettere in vendita online un proprio libro!
Certo, poi venderlo e diventare uno scrittore è tutta un’altra storia, ma si sa, chi non risica non rosicae Max si convince di non aver nulla da perdere: la sua verve, il suo modo di essere (e scrivere) brillante ed ironico, unito al contenuto - le avventure di un uomo che si ritrova a fare il mammo e il casalingo full time -, potrebbero rivelarsi due carte vincenti…, chi può dirlo?
Ed è così che nasce il romanzo “Diario semitragico di un casalingo disperato”, che - a dispetto delle titubanze del suo autore esordiente - comincia a ricevere buone recensioni e a raggiungere in poco tempo picchi di vendite tutt’altro che irrilevanti.
Chi se lo sarebbe mai aspettato? E se la scrittura fosse la strada giusta da percorrere? Magari in Max si cela un promettente scrittore: perché non crederci e provarci?
Ma il mondo dell’editoria è complesso, bizzarro e imprevedibile, e anche l’umore e la motivazione di Max fanno su e giù come i consensi attorno al suo libro, che non sono proprio costanti e a un certo punto smettono di essere tutti positivi.
Hum… non sarà che Max aveva iniziato a gasarsi troppo in fretta? Ma dove sperava di andare con il suo diario? Credeva davvero di poter diventare una Kinsella versione maschile all’italiana?
Eppure, proprio quando la nube dello scoraggiamento si fa più grossa e scura su di lui, ecco sopraggiungere una inaspettata novità, che potrebbe regalargli un’occasione per continuare a scrivere: dopotutto, è o no Max convinto che ciò che desidera mettere su carta possa divertire e far sta bene chi lo legge, così come è stato utile per lui, per non abbattersi davanti alle mille difficoltà dovute al proprio nuovo ruolo di papà e uomo di casa a tempo pieno?
Qual è questa novità che sorprende Max? Gli permetterà di non abbandonare il sogno di scrivere? Riuscirà a barcamenarsi meglio tra le mansioni domestiche e i bambini da tenere a bada fino all’arrivo di Katia?
A volte, la vita sa essere meno avara di quanto ci aspettavamo e il vento sembra, ogni tanto, tirare a nostro favore: sta a noi alzare la vela, sfruttando il vento e cogliendo le occasioni che ci vengono offerte!
“Diario semitragico di un casalingo disperato”, scritto sotto forma di diario personale, è un romanzo davvero molto divertente, con un protagonista-narratore simpatico e pasticcione dotato di uno spiccato senso dell’umorismo, che ci piace per il suo modo di raccontare le proprie disavventure con leggerezza, prendendosi un po’ in giro, intelligente e capace di cogliere le caratteristiche salienti delle persone attorno a lui e dandocene un ritratto spiritoso ed ironico; il fatto che sia il classico maschio che non alza uno spillo da terra se non è strettamente necessario, convinto che i lavori domestici siano appannaggio del sesso femminile, a raccontarci la propria avventura di casalingo per necessità e non per scelta, imbranato e spaesato davanti a una situazione nuova, risulta spassoso, regala sorrisi e fa di questo libro una lettura molto piacevole, allegra, di quelle che mettono il buonumore.
Faccio i miei più sinceri complimenti alla bookblogger e scrittrice Ariel (L’angolo di Ariel) e vi invito a leggere il suo romanzo, davvero molto carino, scritto bene e con scioltezza, che vi donerà momenti di svago!