martedì 26 novembre 2013

Libri per l'inverno: UN GIORNO IO E TE di Elsa Chabrol



In inverno - sì, lo so che ufficialmente è autunno, ma affacciatevi e guardate il cielo: vi pare SEMPLICEMENTE autunno?? ^_^ - mi piace cercare romanzi che  mi diano un senso di ... calore, che mi rammentino un bel camino acceso ed io accoccolata nel plaid che leggo un bel romanzo....

Ecco cosa propongo a voi e a me da leggere in queste sere piovose/nevose...

calore per voi

"Per un momento pensai di rimettere la fotografia di Julien sul camino dove aveva già troneggiato, poi ci rinunciai. Quella stanza era gelida ma era meglio non fare fuochi per non attirare l'attenzione.D'altronde, chi sapeva accendere un fuoco? Io no.Dunque... Decisi di sistemarmi nel solaio,che era sempre stato il mio luogo preferito, il mio posto, il mio rifugio.Lì era sempre caldo, anche d'inverno! Mi pareva che soltanto quella parte della casa serbasse qualcosa di familiare.Lì stavo bene e, da lassù, era più facile osservare i dintorni.Era fuori discussione che uscissi di lì."

UN GIORNO IO E TE
di Elsa Chabrol


Ed. Sperling&Kupfer
256 pp
18 euro
2011
Trama

"Ti aspetterò, Julien. 
Ti aspetterò per tutto il tempo necessario."


Bonifacio, Corsica: il paradiso terrestre. 
Tra mare e cielo, oltre le scogliere baciate dal sole e accarezzate dal vento, si stende la tenuta della Pièva, dove Louise è cresciuta protetta tra l'affetto tenero del padre Lalù e la burbera devozione di Nunzia, la tata dai piedi nudi e dal cuore grande. 
Ora ha quattordici anni, occhi di fuoco che cova sotto la cenere e un carattere che non si piega a leggi o convenzioni. 
E quando s'innamora di Julien, è per sempre. 
Ma sono gli anni della prima guerra mondiale, e Julien è chiamato al fronte.
La sua partenza lascia un terribile vuoto nei giorni e nel cuore di Louise: il suo pensiero vola ogni minuto a lui e al fuggevole abbraccio di addio che si sono scambiati l'ultimo giorno. 
Così, quando le lettere che lei scrive al suo amore rimangono senza risposta, l'una dopo l'altra, Louise decide di abbandonare la sua rocciosa isola per andare a cercarlo. 
Dimostrando, in un viaggio difficile e avventuroso, di essere pronta a vincere la sua "guerra" di donna innamorata.
Un'autrice che sa raccontare le passioni con una scrittura lieve e insieme straordinariamente coinvolgente; un'eroina, Louise, tanto commovente nella sua folle ostinazione da conquistare senza riserve; un romanzo ricco di umanità che dimostra ancora una volta la follia di ogni guerra.

L'autrice
Elsa Chabrol è sceneggiatrice e regista. Ha fatto studi di cinema a Lodz, in Polonia, e ha scritto una ventina tra documentari e film. Fino al giugno 2008 è stata responsabile del dipartimento documentaristico a Radiobras (Radiotelevisione nazionale brasiliana).

In wishlist!!



Non si arrestano i libri che man mano finiscono in wishlist!!

Eccone alcuni....:

UN ALTRO MONDO
di Jo Walton


Gargoyle books
Trad. B. Tavani
334 pp
18 euro
NOVEMBRE 2013
Trama

Allevata da una madre mezza matta che si diletta di magia, Morwenna Phelps trova rifugio in due mondi: tra gli spiriti che dimorano nei siti industriali abbandonati, nella sua città natale in Galles, e nei romanzi di fantascienza, suoi fedeli compagni, grazie ai quali la sua mente viaggia libera.
Quando sua madre proverà a corrompere quegli spiriti per fini oscuri, la ragazza sarà costretta a confrontarsi con lei in una battaglia magica, che ucciderà la sua gemella e lascerà lei menomata.
Fuggita in Inghilterra dal padre che conosce appena, Morwenna finisce in un collegio, dove, emarginata e sola, comincerà a dedicarsi alla magia a sua volta, in cerca di una cerchia di amici a lei più affini.
Ma la sua magia attirerà anche l’attenzione della madre, trascinandola verso una resa dei conti che non può più essere rimandata…

Sorprendente, insolito e irresistibile, Un altro mondo è allo stesso tempo la storia di una ragazza che lotta per fuggire da un’infanzia difficile, un eccezionale diario dei primi incontri con i grandi romanzi del fantasy e della fantascienza moderni, e infine l’avvincente cronaca della fuga da un antico incantesimo.

L'autrice.
Jo Walton (1964) è poetessa e scrittrice di libri fantasy e di fantascienza. Ha vinto numerosi premi, tra cui il John W. Campbell Award come Miglior nuovo talento, il World Fantasy Award, il Prometheus Award e il Mythopoeic Award. Con Un altro mondo si è aggiudicata il Nebula Award e l’Hugo Award per il miglior romanzo.
Fra i suoi romanzi: The King’s Peace (2000), The King’s name (2001) e The Prize in the Game (2002) tutti ambientati nello stesso mondo ispirato al ciclo arturiano, Tooth and Claw (2003), Farthing (2006),Ha'Penny (2007) e Half a Crown (2008), trilogia di storia alternativa, Lifelode (2009).


LA LETTRICE DEI DESTINI NASCOSTI
di Adriana Asti


La lettrice dei destini nascosti
Ed. Piemme
120 pp
12 euro
2007
Maschere, sogni, allucinazioni, parrucche, trucco, schizofrenia, monologhi, travestimenti: i temi del romanzo di Adriana Asti tradiscono il primo mestiere della sua autrice. 
Il teatro è lì, presente in ogni pagina, nonostante Augusta Sarmerio, l’eroina innamorata e perduta in un suo mondo privato, una siciliana trapiantata a Parigi, non sia un’attrice, ma una lettrice.
 Legge per i ciechi, un modo discreto di essere attrice.

Trama
Augusta ha cinquant'anni e un unico amore: la casa, ereditata da una zia, in rue Ferou, a Parigi. Le vecchie e solide pareti cui appoggiarsi, aggrapparsi se necessario, le stesse da quando era bambina; le tende velate attraverso le quali scoprire il mondo circostante, senza però esserne travolta. Quella è la vita che ha scelto, che ama. Da anni ormai si è chiusa in una rassicurante solitudine fatta di libri, di passeggiate nel Jardin du Luxembourg e non sente il bisogno di nient'altro. L'unica piccola distrazione che si concede sono i pomeriggi nell'istituto per ciechi, dove si occupa di leggere ai pazienti storie diverse ogni giorno: lì, solo la sua voce conta e Augusta non ha paura di essere respinta o, peggio, ignorata. Poi un giorno, durante uno dei tanti giri per le vie della città, Augusta legge un annuncio: è richiesta una lettrice per intrattenere una donna in rue Ferou. Così, decide di fare uno strappo alla regola e di proporsi per quel lavoro. Proprio grazie a Marie, giovane e bella, ma afflitta da un male incurabile, e al suo affettuoso marito, Augusta riuscirà a dare un nuovo senso alla sua vita, a scoprire una se stessa diversa, che può concedersi di avvicinarsi a qualcuno e anche, perché no, di innamorarsi.




L'autrice.
Nata a Milano, Adriana Asti vive tra Parigi, Roma e la campagna umbra. Attrice di teatro e di cinema è celebrata protagonista della “scena” italiana.Pirandello, Copi, Beckett, Pinter e Natalia Ginzburg sono i suoi autori preferiti.Grandi registi l’hanno diretta: Visconti, Strehler, Ronconi, Wilson, Pasolini, Bertolucci, De Sica, Buñuel e anche Harold Pinter e Susan Sontag.Ha ispirato diversi autori italiani, da Cesare Musatti a Natalia Ginzburg, da Enzo Siciliano a Giuseppe Patroni Griffi, a Franca Valeri, che hanno scritto per lei e su di lei.È autrice di due commedie, Caro professore e Alcool, rappresentate con successo. La lettrice dei destini nascosti è il suo primo romanzo.

lunedì 25 novembre 2013

Presto in lettura: A PROPOSITO DI LEI di Banana Yoshimoto



Libro presto in lettura, di cui vi ho parlato non molto tempo fa e che è in libreria da pochi giorni:

A PROPOSITO DI LEI
di Banana Yoshimoto


A proposito di lei
Ed. Feltrinelli
traduttore: Giorgio Amitrano
edizione:2013
pagine:160
formato:14,2 X 22,1
prezzo: € 12
00ISBN:9788807030413
Con A proposito di lei Banana Yoshimoto rivela una nuova maturità, in cui l’esperienza del dolore e la dolcezza della compassione si fondono in modo mirabile.

Trama

Yumiko e Shōichi sono due cugini, figli di sorelle gemelle. 
Pur essendo stati molto legati da bambini, per anni non si sono più frequentati. 
Si ritrovano quando Shōichi, eseguendo le ultime volontà della madre, va a trovare Yumiko, rimasta orfana di entrambi i genitori, per prendersi cura di lei. 
La donna soffre di gravi amnesie che le impediscono di ricordare il passato. 
La sua vita trascorre in solitudine, sospesa in una specie di limbo separato dalla realtà. 
Shōichi, con affetto e pazienza, riesce gradualmente a risvegliare i suoi ricordi, compresi quelli legati ad alcuni drammatici eventi. Yumiko rivive infatti un terribile trauma subìto da bambina, fino a quel momento rimosso: un efferato omicidio compiuto dalla madre. 
Ecco allora che la nebbia si dirada e il passato le appare per la prima volta chiaro. 
Ma la discesa agli inferi della memoria non è ancora finita: un’altra rivelazione, ancora più sconvolgente, attende Yumiko.



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L'autrice.
Banana Yoshimoto (Tokyo, 1964) ha conquistato un grandissimo numero di lettori in Italia a partire da Kitchen, pubblicato da Feltrinelli nel 1991, e si è presentata come un autentico caso letterario. Dei suoi altri libri, tutti pubblicati da Feltrinelli, ricordiamo: N.P. (1992), Sonno profondo (1994), Tsugumi (1994), Lucertola(1995), Amrita (1997), Sly (1998), L’ultima amante di Hachiko (1999), Honeymoon (2000),H/H (2001), La piccola ombra (2002), Presagio triste (2003), Arcobaleno (2003), Il corpo sa tutto (2004), L’abito di piume (2005), Ricordi di un vicolo cieco (2006), Il coperchio del mare(2007), Chie-Chan e io (2008), Delfini (2010),Un viaggio chiamato vita (2010), High & Dry: Primo amore (2011), Moshi Moshi (2012) e A proposito di lei (2013) oltre ad alcuni racconti nella collana digitale Zoom (Moonlight Shadow, 2012, Ricordi di un vicolo cieco, 2012, La luce che c’è dentro le persone, 2011). Banana Yoshimoto ha vinto il premio Scanno nel 1993, il premio Maschera d’Argento nel 1999 e il premio Capri nel 2011.

Recensione L'ULTIMO GIRO DI VALZER di Maria Acciaro



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La seconda recensione di oggi è in sintonia con uno dei problemi gravissimi che affliggono la nostra società e che proprio in questa giornata ne è stata fatta "memoria".

Sto parlando della


Giornata Mondiale Contro
 la Violenza sulle Donne.

La data scelta per celebrare la giornata contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, è in onore delle tre sorelle Mirabel, eroine della lotta di liberazione della Repubblica Dominicana, torturate e uccise nel 1960 dagli agenti del dittatore Rafael Trujillo.

Secondo un rapporto Eures, in Italia tra il 2000 e il 2012 sono state assassinate 2.220 donne, una media di 171 omicidi l'anno, uno ogni due giorni. E il 70,7% dei delitti è avvenuto "nell'ambito familiare o affettivo".

La violenza contro le donne si scatena quasi sempre all'interno delle mura domestiche. L'autore è nel 48% dei casi il marito, nel 12% il convivente nel 23% l'ex; si tratta poi di un uomo tra i 35 e i 54 anni nel 61% dei casi, di un impiegato nel 21%, e di una persona istruita (il 46% ha la licenza media superiore e il 19% la laurea). Il persecutore non fa poi in genere uso di alcol e di droghe (63%).

Il profilo della donna-vittima descrive una persona piuttosto normale: una donna di età compresa fra i 35 e 54 anni, con la licenza media superiore nel 53% e la laurea nel 22%. 


(info prese dal web)


Ebbene, il libro sul quale oggi vi dico il mio pensiero:

L'ULTIMO GIRO DI VALZER
di Maria Acciaro


3.99 euro
126 pp
Sinossi

Paura, vergogna, ansia, rassegnazione, imbarazzo, disgusto, disperazione, furia, impotenza, rancore, solitudine.
Sono questi alcuni dei sentimenti che provano Giovanna, Franca, Alessia, Roberta e Matilde.
Cinque donne completamente diverse tra loro ma accomunate da un solo destino, un destino fatto di maltrattamenti e abusi per mano dei loro uomini, padri o mariti che siano.
Questa è la sostanza della loro vita.
Il resto è puro contorno.
Tutte loro, la sera, quando vanno a letto, chi col pigiama di seta, chi di flanella, tutte si ritrovano col corpo dolorante e l'animo avvilito.
Umiliate. Tutte.
Consapevoli che nessuno, neppure la legge, può veramente sottrarle a quell'inferno, le cinque donne decidono di stringere un patto, di siglare un CONTRATTO, per trasformarsi da vittime ad artefici del loro stesso destino.
Sullo sfondo di una Milano grigia e indifferente, Maria Acciaro mette in scena una vicenda di sopraffazione e violenze, raccontando il difficile e doloroso percorso di cinque donne verso la libertà e il riscatto. 

L'autrice.
Maria Acciaro, psicologa e psicoterapeuta, vive e lavora a Milano. Per Feltrinelli ha pubblicato In nome della madre, un saggio sul ruolo della donna nel banditismo sardo, per Armando editore il saggio Gravidanza senza maternità e il romanzo Il buio e le parole, per Sovera edizioni il romanzo Orfani di Dio. Con il racconto per ragazzi Sarai uomo domani ha vinto il Primo Premio del concorso nazionale di narrativa della Regione Lombardia.

il mio pensiero

Leggi "L'ultimo giro di valzer" con la consapevolezza che ti scorreranno sotto gli occhi ritratti di vita non semplicemente possibili, ma reali, perchè ogni giorno, purtroppo, la tv e i mass media in generale, ci costringono a sentire storie di violenza in cui le vittime, troppo spesso, sono le donne.
E un libro che ha come soggetto principale "donne che vivono in casa violenza quotidiane, perpetrate per anni" è un libro che non può non avere un linguaggio asciutto, crudo, realistico, proprio perchè ci presenta  una realtà di vita come quella che, poi, vivono tante donne ogni giorno e per diverso tempo, forse per tutta la vita.
Giovanna, Franca, Matilde, Alessia e Roberta sono cinque donne diverse tra loro, per estrazione sociale, per condizioni di vita, ma hanno una cosa che le accomuna: tutte sono state e continuano ad essere vittime di violenza da parte dell'uomo di casa, che sia il padre (come è nel caso di Roberta e Franca) o il marito.
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Il libro inizia con una sorta di "prologo" che ci presenta il gruppo formato da queste cinque donne che periodicamente e in segreto si incontrano per condividere i tristi dettagli delle loro vite macchiate da botte, umiliazioni e maltrattamenti di ogni tipo, ma anche per suggerire e trovare dei modi pratici per liberarsi di questi loro pesantissimi fardelli.

Riscatto, libertà. Vivere.

Queste cinque donne non desiderano altro; desiderano semplicemente avere il diritto, che ogni essere umano ha in se stesso, di poter condurre una vita serena, dignitosa, fatta d'amore, attenzioni, rispetto...
Tutto ciò che finora la vita ha loro negato.
Franca e Roberta sono quelle che potrebbero, in teoria, avere la via più facile per slegarsi dall'ingombrante presenza di padri violenti; in fondo, lasciare un padre anziano e in condizione di disabilità è meno complicato che lasciare un marito violento, pericoloso e che, allo stato attuale, costituisce l'unico punto di riferimento, per quanto negativo!
Eppure, ciò che per assurdo tiene legate queste due donne 50enni al loro padre - sopravvissuto alle mamme, povere donne, anch'esse vittime di violenze inaudite, sopportate in silenzio e tra le lacrime per anni - è l'odio, un odio che vorrebbe potersi trasformare in vendetta e finalmente vedere il padre-padrone, violento come una bestia, morire, magari soffrendo, sotto i loro occhi....

Due delle altre donne, invece, sono sposate da anni a uomini che apparentemente sembrano distinti, gentili, affabili, rispettabili agli occhi della società; è il caso di Matilde e Giovanna, che però sanno bene, perchè lo vivono sulla propria pelle ogni giorno, come questa sia una facciata: sepolcri imbiancati che dentro poi nascondono il marcio.
Un marcio che avvolge la vita quotidiana di queste donne, costrette a subire stupri da mariti perversi (anche sessualmente) e che non desiderano più, percosse talmente violente da dover temere ogni volta per la propria vita.
E poi c'è Alessia, che pure si è sposata per amore ma che col tempo ha dovuto fare i conti con la violenza crescente di un uomo che s'è lasciato andare alla passività, all'ubriachezza, sfogata sulla povera moglie indifesa ed impaurita.

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Che fare?
Le cinque si incontrano, parlano, sospirano, pensano, suggeriscono ... finchè arrivano a sigillare un CONTRATTO, un patto che deve liberarle dalle loro vite che vite non sono; liberarle dalla schiavitù di legami che avrebbero dovuto essere d'amore e sicurezza ma che si sono rivelati fonte d'amarezza, sofferenza psichica e fisica, infelicità.

Non vi dirò certamente il contenuto del contratto, ma forse non avrete difficoltà ad immaginarlo...
O forse sì, non lo so.
Però davanti a una lettura cruda come quella che l'Acciaro offre ai lettori di "L'ultimo giro di valzer", io mi son trovata a chiedermi: quale immaginerei potesse essere la soluzione VERA e DEFINITIVA davanti al problema di un marito/padre violento, aggressivo e che ogni giorno, con il suo comportamento animalesco, mette a rischio la mia serenità e la mia vita?

Leggendo, ritroviamo quei comportamenti che troppo spesso sono "tipici" delle donne vittime di violenza domestica: il silenzio.
A volte, addirittura, la giustificazione: forse sono io che sbaglio? Forse sono sbagliata? Non merito amore e dolcezza?

"Ripensò a tutte quelle donne che negli anni si erano presentate al pronto soccorso con evidenti segni di percosse da parte di uomini brutali. Poche, veramente poche, osavano ribellarsi e denunciarli."

Accidenti se non è vera questa affermazione, pensata da una delle protagoniste, riflettendo sulla propria condizione di "moglie maltrattata" ma anche di infermiera che, in Pronto Soccorso, ha visto giungere tante donne come lei nelle sue medesime tragiche condizioni.

"Può essere davvero che una donna, picchiata, abusata, maltrattata ripetutamente, si senta così poca cosa di fronte agli altri, tanto da volersi nascondere?".

Spesso mi son trovata a chiedermi: "ma perchè una donna che si rende conto che il proprio fidanzato/marito/padre ripetutamente e per abitudine le usa violenza, non si ribella? Chiedendo aiuto a parenti o amici fidati, ad associazioni specifiche, alla polizia... A chi vuole, insomma... purchè la smetta di restarsene in silenzio a prenderle come se non avesse altra via d'uscita, come se le meritasse!!!".

"Ma quanto vale davvero la vita di una donna?"

Vale. Al pari di qualsiasi vita umana.

Ma allora perchè si sceglie di subire per anni in silenzio?
Perchè ci si sacrifica sull'altare dell'infelicità, accettando con rassegnazione un destino indegno?

Non credo che il romanzo in questione voglia dare una risposta univoca in tal senso e certo non pretendo di darla io, che tra l'altro - ringraziando Dio - non ho mai vissuto esperienze di maltrattamenti.
Però son domande che, credo, ci facciamo tutti davanti a certe notizie, soprattutto magari quando udiamo che la trafila di violenze sono sfociate in un femminicidio.

Credo anche che le variabili che sottendono alle ragioni per le quali tante donne decidono di restare accanto ai "loro uomini" nonostante tutto, siano diverse e complesse, molto spesso legate a fattori culturali, sociali, economici...., oltre che emotivi e psicologici.
Sono sempre situazioni difficili, che non si possono minimizzare, ridurre a pochi e semplici spiegazioni, che sono specifiche da persona a persona, da famiglia a famiglia, da società a società.

Non sono facili da "valutare" o "giudicare", da conoscere, e anche intervenire non è semplice....

Questo romanzo si legge tutto d'un fiato e prende dalla prima all'ultima pagina, in quanto ci immerge da subito nella realtà vissuta dalle cinque protagoniste, che sono donne comuni, con le proprie fragilità ed insicurezze (aumentate inevitabilmente nel corso degli anni a causa delle violenze e delle umiliazioni), che hanno bisogno d'amore, d'amicizia, di condivisione e comprensione, come tutte noi donne ne desideriamo; non sarà sempre facile aiutarsi, mantenendo freddamente fede al CONTRATTO, perchè entreranno in gioco fattori imprevedibili, ma magari, per una volta, il destino (o chi per esso) forse vorrà degnarsi di dare una mano a queste donne che, giunte ai 50, si son sentite anche fin troppo e troppo spesso "morte dentro", senza speranza e senza futuro, e che aspettano con ansia di potersi vedere e sentire LIBERE, affamate come sono di vita e d'amore, chissà, forse desiderose di scoprire che non tutti gli uomini comunicano solo con botte e insulti.

Un libro breve ma intenso, scritto con molto realismo, con un linguaggio essenziale, anche crudo all'occorrenza, con personaggi e dialoghi vicini alla realtà, capace di descrivere un mondo complesso e duro, accendendo i riflettori su una delle forme di violenza più diffuse da sempre e presenti, ahinoi, in praticamente tutte le società del mondo (anche in quelle aree geografiche che si dichiarano "civili"), ma davanti alla quale dire BASTA non deve restare un semplice slogan.


Non posso non consigliarlo e ringrazio Claudia per avermi permesso di leggerlo.

NINFE SEDUCENTI: NYMPHS (anteprima Sperling&Kupfer)



Un'anteprima da.... favola, anzi da ninfa...!

NYMPHS
di Sai Luhtanen,
Miiko Oikkonen


Ed. Sperling&Kupfer
384 pp
16.90 euro
USCITA 3 DICEMBRE
2013
Trama

Didi, capelli lunghi e viso da bambina, non si è mai chiesta da dove venga la sua straordinaria bellezza: si sente una sedicenne come tutte le altre, con la testa piena di sogni e il chiodo fisso del primo amore – e della prima volta. Ma è proprio nel momento in cui, in una notte di luna piena, Didi decide di concedersi al suo fidanzato, che capisce di non essere affatto come le altre ragazze: subito dopo, infatti, improvvisamente, lui muore.
Saranno le seducenti Kati e Nadia a svelare a Didi il mistero: lei è, come loro, una ninfa. 
Nata in una notte di eclissi di luna, destinata a restare giovane e bellissima in eterno. 
E condannata a uccidere tutti gli uomini con cui farà l'amore. Se tenterà di sottrarsi a questo rito affascinante e crudele, che avrà luogo ogni notte di plenilunio, sarà lei stessa a morire. 
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Ci sono poche, semplici regole nella vita di una ninfa, e una su tutte: non innamorarsi mai. Didi, però, non vuole rinunciare all'amore, tanto meno adesso che ha rivisto Samuel, suo vecchio amico del cuore. 
A complicare le cose sarà Erik, un uomo dalla irresistibile e ombrosa bellezza che appartiene alla stirpe dei Satiri. Ovvero quanto di più pericoloso una ninfa possa incontrare sulla sua strada. 
Inquietante. Sexy. Terribilmente appassionante. 
Tra mito, leggenda, suspense e romanticismo, un romanzo che è impossibile lasciare a metà, con protagonisti straordinari e un intreccio che tiene avvinti quanto lo sguardo seducente di una ninfa.



Presto in libreria



Presto in arrivo in libreria:

LA VITA E' MOLTO PIU'
di Marco Righetti


Ed. Leone
192 pp
12 euro
USCITA 27 NOVEMBRE
2013
Trama


È dal dramma più intimo che ha origine il resto, è dal disagio di Francesco che inizia il mistero della vita. 
Le vicende si svolgono sullo sfondo della grande storia, di un contagio che è nelle cose.
Un modo per raccontare la vita passando attraverso il sommerso di vicende private spesso marcate da sofferenza. 
Un omaggio alla certezza che la vita è comunque sufficiente ad accogliere la speranza, anche dove nulla sembra favorirla.
C’è la bellezza nascosta di una giornata, di un episodio, di un momento, di un’inquadratura, anche quando vorresti abbandonare tutto.
Alternativa alla disperazione è correre lungo la stessa ineluttabilità del vivere, accettare ciò che ti viene donato. 
Di fronte al senso di perdita c’è una sola possibilità: innescare lo scatto dell’amore e il suo rischio, perché la vita è molto più, sotto ogni cielo, anche quando questo è buio.

L'autore.
Marco Righetti romano, classe 1958, è un ex avvocato penalista e si sta laureando per la seconda volta in Lettere. Vincitore di numerosi premi letterari per teatro, poesia e narrativa, è presente su numerosi blog e collabora con testi e recensioni a varie riviste letterarie
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LA PENULTIMA CITTA'
di  Piero Calò


La penultima città
Ed. Las Vegas
330 pp
15 euro
USCITA 27 NOVEMBRE
2013
Trama

In un futuro molto vicino, i paesi dell’Occidente si sono uniti nella Giolla Unita e il denaro è stato abolito. 
A Torello si incrociano le vite di alcuni strani personaggi. 
Giona Paraponzi non lavora e passa le giornate a modellare il suo corpicino d’acciaio nella palestra di Tony e a fare i trenini dell’amore all’Hotel Gramsci, il bordello legalizzato. 
Nino Flora un lavoro lo cerca disperatamente e con scarsa fortuna. Michela Gang Bang è una ragazza bellissima ma con un segreto straziante che tenta, invano, di mettersi alle spalle. Serena è un concentrato di feromoni che ubriacano.
 Qualcosa di molto profondo unisce tutti quanti e portare alla luce il filo rosso che li lega potrà svelare perché a Torello ogni giorno, immancabilmente, scoppia una bomba.
Ma soprattutto potrà trovare una spiegazione il mistero più grande: chi sono Questo, Codesto e Tale? 
Perché nessuno si ricorda più di loro?




IL LINGUAGGIO DI TROLLA
di Malgorzata Musierowicz


Ed. Besa
Trad. A. Sitowska
196 pp
16 euro
USCITA 27 NOVEMBRE
2013
Trama

Bisogna andare con la memoria a Zazie nel metro di Quenau per trovare una ragazzina tutta pepe come Trolla, il vero centro propulsore degli avvenimenti che in quattro giorni, dalla notte dell'ultimo dell'anno del 2003 al 4 gennaio dell'anno successivo, cambiano radicalmente la vita di Giuseppe Palys.
Siamo a Poznan, in un interno borghese. Il giovane Giuseppe, un ragazzino di nove anni che tutti chiamano affettuosamente Gigi, si sta annoiando davanti alla televisione in attesa che i suoi genitori vadano a un ballo per l'ultimo dell'anno. Discretamente infelice, come molti adolescenti, Giuseppe, ragazzo di poche parole, vorrebbe starsene in casa a pensare, non gli va di andare dai nonni. Saranno pure simpatici quei due svitati, ma Gigi ha bisogno di stare da solo per pensare a Trolla.
Trolla è arrivata da poco nella sua classe e subito si è imposta con un caratterino marcatamente libertario. Non è bella Trolla, ma emana una carica vitale che Giuseppe non ha mai conosciuto tra i compagni di scuola. Nessuna meraviglia, quindi, che il giovane sia attratto dalla sana follia creativa di Trolla.
 La ragazza vive immersa in un mondo nel quale il ribaltamento delle norme è la norma.
Trolla, insieme al cognato Helmut "Scratch", sono i sovversivi che rompono le regole, i veri protagonisti del romanzo. A un certo punto tutti i personaggi, a contatto con una visione del mondo ribaltata e libertaria, si troveranno in casa di Helmut, dove tra reggae, tromboni, cucina vegetariana, in un clima da helzapoppin', faranno apprendistato su ciò che veramente conta nella vita.

L'autrice.
Malgorzata Musierowicz è nata a Poznan nel 1945. Scrittrice molto popolare in Polonia, ha pubblicato diversi libri per ragazzi letti e amati anche dagli adulti
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Dal libro al film: THE BEACH



cineromanzo

Ecco invece, per la rubrica CINEROMANZO, un romanzo trasposto al cinema....!
Personalmente ho visto il film e devo dire che ha la sua attrattiva, il suo fascino, forse per quell'idea, quel sogno nascosto - che tutti noi abbiamo, probabilmente - di poter un giorno approdare in un'isola lontana dal caos delle città e in cui vivere una sorta di "paradiso in terra", liberi da schemi, convenzioni sociali, pregiudizi, limiti ed inibizioni...
Ma è possibile, questo tipo di vita, questo tipo di comunità felice, che gode del contatto diretto con la natura e che pretende di riprodurre l'Eden perduto?
Certo è che - come il film ha modo di farci riflettere - è che ogni comunità, anche quella che si ritiene libera da schemi sociali e morali, disinibita...., in realtà, se vuole sussistere ha bisogno di regole al suo interno e violarle ha le sue conseguenze, anche disastrose...


THE BEACH
di Alex Garland


Ed. Bompiani
400 pp
7.50 euro
2000
Trama
Richard, il protagonista di questo racconto, è un giovane inglese amante dell'avventura. 
In vacanza a Bangkok, nell'albergo in cui si trova, viene svegliato di notte dal vicino di stanza ubriaco, che gli parla di una misteriosa spiaggia. 
Richard trova, il giorno, dopo una mappa attaccata alla porta della stanza. 
Insieme a una coppia di turisti francesi, scoprirà l'isola vietata al turismo di massa e abitata da una comunità sui generis, che si è data proprie regole di vita. 


Da questo romanzo è stato tratto il film "The Beach", diretto da Danny Boyle e che vede nel ruolo d Richard il bel Leonardo Di Caprio.

Richard, un giovane americano come tanti di oggi, arriva, zaino in spalla, a Bangkok con pochi soldi e parecchi interrogativi. Prende alloggio in un albergo di terza categoria, e qui conosce una coppia di francesi, Françoise e il suo compagno Etienne. Nella stanza accanto alla sua incontra anche un altro uomo, un certo Daffy, che si definisce un viaggiatore segnato dal sole e dalle droghe. Su un foglio Richard vede disegnata una mappa: indica un'isola incontaminata che Daffy dice di voler raggiungere. Richard rimane colpito e, dopo averci pensato, capisce che deve unirsi a lui. Va per dirglielo ma lo trova riverso per terra con le vene tagliate. Più che mai Richard si convince di dover proseguire. Coinvolge i due francesi e insieme partono per un viaggio verso l'ignoto.


La mappa che Daffy dà a Richard è stata disegnata da Alex Garland, autore di The Beach, libro da cui poi è stato tratto il film. La frase "Sutra ću putovati mnogo milja biciklom" che viene citata nel film è in lingua serba e significa "Domani percorrerò molte miglia in bicicletta".

« Io credo ancora nel Paradiso, ma almeno ora so che non è un posto da cercare fuori: perché non è dove vai, lo trovi dentro, quando senti per un momento nella tua vita di far parte di qualcosa... e se lo trovi, quel momento...dura per sempre »

TITOLI INVERNALI



Il freddo si fa sentire davvero, voi che dite?
E così, prendendo spunto dalle basse temperature, eccomi qui a condividere con voi dei titoli ... invernali!!

VI PIACCIONO? QUALE PREFERITE?

IL COLORE DELLE ONDE D'INVERNO
(J. Hall, Sperling)



MIRACOLO IN UNA NOTTE D'INVERNO
(M Leino, Feltrinelli)



L'AMORE ARRIVA IN INVERNO
(S. van Booy, Ponte delle grazie)



OLTRE L'INVERNO. LI' DOVE IL CUORE SPERA
(F. Nigri, lulu.com)



VIVO D'INVERNO LA PIU' BELLA PRIMAVERA
(B Fantoni)



COME IL MARE D'INVERNO
(S. Kearsley, Sperling)


Recensione LA PSICHIATRA di Wulf Dorn



Recensione dell'ultimo thriller terminato durante il week end!!

LA PSICHIATRA
di Wulf Dorn


Ed. Tea
400 pp
5 euro
Sinossi

A questo nuovo caso la dottoressa Ellen Roth, psichiatra, non era preparata: la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata.
Mugola parole senza senso. Dice che l’Uomo Nero la sta cercando. 
E quando il giorno dopo la paziente scompare dall’ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l’incubo. 
Chi è quella donna? Cosa le è successo? 
E chi è veramente l’Uomo Nero?





il mio pensiero

Figlia mia, il cervello è una sfoglia di cipolla”: queste le parole di mia madre nel definire, a modo suo e con una metafora presa dalla natura e dalla vita quotidiana, la complessità e l’imprevedibilità della mente dell’uomo, che, da un momento all’altro e a causa anche di un evento apparentemente insignificante,  può “perdere la bussola”.
Evidentemente Dorn ha parlato con mia madre e ha costruito la propria tortuosa storia a partire dal suo aforisma.

La psichiatra è un romanzo thriller psicologico ben congegnato che, dall’inizio alla fine, è tempestato di colpi di scena e sorprese che lasciano il lettore stupito e desideroso di continuare a scoprire nuovi scenari, nuove spiegazioni agli strani ed inquietanti fatti che si susseguono.
Fatti che vedono coinvolta, in primis, la giovane psichiatra Ellen Roth, che lavora alla Waldklinik, insieme al proprio compagno Chris (col quale ha in progetto l'andare a convivere) e al collega Mark, entrambi psichiatri.
Ellen è una brava dottoressa, ligia al proprio dovere e molto sensibile umanamente ai disturbi e ai problemi dei propri pazienti, dai quali non di rado si lascia coinvolgere anche emotivamente.
Un giorno, nella grande e rinomata clinica psichiatrica immersa nel bosco, giunge una paziente senza nome, che non proferisce parola e che se ne sta rintanata in un cantuccio in una stanza nel reparto 9.

Ellen tenta un approccio con lei ma l’unica cosa che riesce ad ottenere dalla povera donna, terrorizzata, maleodorante, sporca e piena di contusioni, è una serie di frasi apparentemente deliranti, incentrate su un personaggio delle fiabe per bambini, l’Uomo Nero, dalla quale sta fuggendo e che verrà a prenderle, tutte e due; riesce a strappare alla dottoressa la promessa di proteggerla, qualora l’Uomo Nero, cattivo e violento, fosse tornato…
Perché sicuramente sarebbe tornato.

Ma come la paziente è comparsa in reparto da un momento all'altra e solo Ellen l’ha vista e c’ha parlato, così e altrettanto in sordina, essa scompare, senza che alcuno l’abbia vista…
Forse l’hanno rapita? Forse è fuggita da sola, spaventata e smarrita?

Nessuno ha visto la paziente senza nome, né gli infermieri né Mark; solo Ellen e Chris - a detta della prima - sanno di lei; infatti, pare che Chris stesso le abbia chiesto di dare un’occhiata a questo caso particolare ma attualmente egli è con un amico, Axel, in vacanza, in un posto dell’Australia difficilmente raggiungibile telefonicamente.
Ellen non si dà pace e sente il peso di questa povera donna, che un uomo senza scrupoli e sicuramente psicopatico, tiene prigioniera, sottoponendola a sevizie fisiche e psicologiche.
A tormentarla, poi, non è solo il pensiero del destino della sventurata, ma anche una serie di incubi terribili, nei quali le pare di vedere la donna, l’Uomo Nero e altri pericoli spaventosi, che la minacciano e rischiano di farle perdere la ragione.
Come se non bastasse, qualcuno – proprio l’Uomo Nero? – la tempesta di telefonate perché lei possa risolvere una serie di “indovinelli” e arrivare a trovare e salvare la donna; il tipo la segue ovunque, fino ad arrivare a farle del male fisicamente, oltre che psicologicamente.

Ma chi è la donna senza nome? E chi è l’Uomo Nero, che sa tutto di Ellen, i suoi movimenti, le sue abitudini?

Molti dubbi tormentano Ellen, e man mano che le ore passano lei arriverà a dubitare davvero di tutti coloro che le sono vicini, compresi Mark e lo stesso Chris.
Ma che motivo avrebbero questi due uomini, che la conoscono da anni e che sono per natura gentili, per volerle fare del male e addirittura ucciderla? E che hanno a che vedere con la donna senza nome?
Purtroppo, diversi indizi, se visti da una certa “angolazione” e soffermandosi su determinati aspetti,  conducono a loro e ora sembra colpevole l’uno, ora l’altro.

Ma a turbare la povera Ellen si affianca la terribile domanda: e se stessi impazzendo? E se stessi avendo delle tremende allucinazioni?

Attraverso una narrazione coinvolgente, nella quale ci addentriamo tanto nei meandri della mente di Ellen – nelle sue paure, nelle sue domande, nelle sue ricerche – quanto nei fatti, che accadono velocemente (il fulcro della vicenda si svolge praticamente in tre giorni, perché tale è il termine stabilito dall’Uomo Nero perchè Ellen trovi la paziente scappata) e che portano il lettore a farsi una serie di domande su ciascun personaggio coinvolto, per cercare di capire dove sia la verità.

Vi dico che leggendo ho cambiato idea sul “mostro” e sul perché perseguitasse Ellen, diverse volte, seguendo gli indizi man mano disseminati da un astuto Dorn, ma anche immaginando io stessa scenari alternativi e più inquietanti, che poi si sono rivelati azzeccati…., per quanto una parte di me preferisse “verità diverse”.
Dorn ci conduce, in modo implacabile e crudo, nell’inferno di una mente che fa l'occhiolino ad insegnamenti di freudiana memoria: nonostante ciascuno di noi provi a dimenticare certe esperienze traumatiche, a relegarle nell’oblio più nascosto, convinti (o speranzosi) che, se siamo forti e cerchiamo di ricostruirci una vita sana, questi ricordi molesti se ne staranno buoni buoni in quel cantuccio e non si risveglieranno a darci fastidio, in realtà la nostra mente – che non dimentica! – è pronta a giocarci un brutto tiro e a metterci davanti al nostro passato irrisolto affinchè lo risolviamo…
È un thriller psicologico, come dicevo all’inizio, davvero ben costruito, dettagliato (senza mai essere pesante) anche nel darci piccole delucidazioni di tipo psichiatrico e che ci apre scenari che mai il lettore avrebbe immaginato e che gli regalano suspense e colpi di scena ricchi di pathos e coinvolgimento.
Fino alla fine, l’Autore è abile nell’instillare nei personaggi (e in noi) piccoli dubbi circa la risoluzione della vicenda e questo rende il tutto accattivante, soprattutto da un certo momento in poi, quando si rischia di restare incollati alle pagine perché ormai si è troppo dentro la storia e si desidera arrivare a capirci qualcosa.

È un romanzo che mette a nudo la mente colpita da paranoie, ricordi traumatici, dolore, sofferenze che si voleva cancellare per essere finalmente felici, allucinazioni, che non colpiscono solo coloro cui è stato diagnosticata palesemente una malattia psichiatrica, ma che in una certa misura possono riguardare anche menti “normali”, razionali, sane, che però si ritrovano sull’orlo di un baratro di follia che, pur essendo riconoscibile, non sempre è possibile evitare.
E’ un romanzo che mostra quanto labile sia il confine tra normalità e pazzia.
Consigliato.

domenica 24 novembre 2013

Citazioni condivise



Una bella immagine libresca ed una bella frase per augurarvi... una buona domenica pomeriggio!!



Il libro, sia esso romanzo saggio o poesia, 
deve coinvolgere al massimo l'intelligenza e la sensibilità del lettore. 
Quando in un libro, di poesia o di prosa,
 una frase, una parola, ti riporta ad altre immagini, ad altri ricordi, 
provocando circuiti fantastici,
 allora, solo allora, 
risplende il valore di un testo. 
Al pari di un quadro scultura o monumento 
quel testo ti arricchisce non solo nell'immediato 
ma ti muta nell'essenza.

G. Einaudi

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