domenica 29 novembre 2015

I libri nei libri (#2)



Vi capita di far caso e magari annotare i libri menzionati nel romanzo che state leggendo?

Io mi sono segnata un paio di romanzi, uno menzionato in "Fuga senza fine", l'altro in "Non è un vento amico (entrambi recensiti sul blog) e appartenenti allo stesso autore: Thomas Mann.

LA MONTAGNA INCANTATA
di Thomas Mann


Ed. Corbaccio
703 pp
19 euro
"'La montagna incantata' è un fedele, complesso, esauriente ritratto della civiltà occidentale dei primi decenni del Novecento e, nella sua incantata fusione di prosa e poesia, di vastità scientifica e di arte raffinata, è il libro, forse, più grandioso che sia stato scritto nella prima metà del secolo.

Con queste parole, un entusiasta Ervino Pocar concludeva l'introduzione all'edizione della "Montagna incantata" da lui tradotta nel 1965 che da allora ha fatto conoscere e apprezzare ai lettori italiani questo Bildungsroman straordinariamente complesso ambientato in un sanatorio svizzero, il celebre Berghof di Davos. 

Quando il protagonista, il giovane Hans Castorp, vi arriva, è il tipico tedesco settentrionale, un solido e rispettabile borghese. 
A contatto con il microcosmo del sanatorio il suo carattere subisce un'evoluzione e un incremento: passa attraverso la malattia l'amore, il razionalismo e la gioia di vivere, il pessimismo irrazionale, senza che nessuna di queste posizioni lo converta. 
Ma in mezzo a tante forze contrastanti, Castorp trova il proprio equilibrio. In questo mondo dove il tempo si dissolve e il ritmo narrativo si snoda in sequenze di ore, giorni, mesi e anni resi tutti indistinti dalla routine quotidiana, egli può liberamente crescere. Paradossalmente (l'umorismo di Mann),dopo essere stato convertito alla vita Castorp tornerà alla pianura per perdersi nell'inutile strage della "grande" guerra


DOCTOR FAUST 
di Thomans Mann


Ed. Mondadori
trad. E. Pocar
608 pp
11 euro
Opera tra le più significative di Thomas Mann, "Doctor Faustus" è la tragica storia di Adrian Leverkuehn, un musicista tedesco che come Faust ottiene dal demonio anni di meravigliosa attività intellettuale in cambio della dannazione eterna. 

Scritto alla fine dell'ultima guerra e nell'immediato dopoguerra, il romanzo non poteva esprimere meglio l'atmosfera disperata di quella che fu la catastrofe della Germania. 
Intorno al nucleo storico che abbraccia tre generazioni si muove un mondo di personaggi presentati con la sapiente maestria di un grande stilista, con accorata pietà o con mordente ironia, e alla trama centrale si annodano digressioni che spaziano nei campi della musica, della filosofia, della scienza.

sabato 28 novembre 2015

Novità Lazy Book: LORNA, MUOVITI di Viviana di Domenico



Avete voglia di una lettura che si preannuncia spiritosa, originale, con quel tocco thriller che vi smuova un po'?

Lazy Book presenta il nuovo romanzo di Viviana di Domenico:

LORNA, MUOVITI

di Viviana di Domenico



Editore: Lazy Book 2015
ISBN 9788898833276
Formato: EPUB – MOBI
Prezzo: € 2,49

Ho preso il telefono e come è vero dio ho fatto finta di essere interessata. Ho chiesto se per caso ci fosse un errore di tastiera. Hanno detto no. “Da 400 in su, dipende da cosa sai fare”. “Dipende da cosa so fare? Come fai a stabilirlo tu che non sai neanche che cosa vuol dire html, che non hai finito neanche il tecnico commerciale di trenta anni fa. Se non puoi permetterti una simile professionalità, non puoi averla: asino!

Trama

Lorna è una madre, una donna innamorata e una grande lavoratrice. Lorna è una combattente.

Sebbene Lorna non sia soddisfatta del proprio lavoro, riesce comunque a farlo con dignità. 
Ha una figlia che ama e un rapporto con la madre difficile, ma pur sempre concreto. 
Quando però muore Andrea, l’uomo che ama, tutto precipita.

Da che parte si comincia a cercare l’assassino sicario del tuo fidanzato deportato dal nord, per miserabile lavoro, nella terra dei fuochi e della malavita campana? 

Nonostante Lorna, ad un certo punto, sembri cedere alla pazzia, pur di vendicarsi, non possiamo che sostenerla, augurale ogni bene, accarezzare con empatia ogni sua scelta giusta o sbagliata che sia.
Perché ognuno di noi è un combattente, ognuno di noi vorrebbe avere il suo coraggio, e chiunque lavora nella comunicazione ha provato almeno una volta nella vita le stesse medesime emozioni.

Cara Cristina, fare la pubblicitaria è stato bellissimo, creare suggestioni positive intorno a un prodotto. Creare intorno a lui un mondo per farlo diventare attraente, trasformare un semplice oggetto in una promessa di felicità, è una cosa che ho amato tanto. Sono stata una di quelle persone che reinventano il reale per farlo desiderare e poi acquistare. Non ho mentito, è bastato cercare nelle cose il loro lato positivo e restituirlo sotto forma di oggetto dei desideri. Ho cercato nei prodotti il loro valore, la loro poesia, il loro vantaggio, ho cercato di capire cosa di ciascuno di loro potesse veramente piacere alle persone per metterlo in primo piano e fare in modo che lo potessero notare.

L'Autrice.
Viviana Di Domenico vive in Friuli. Esperta di comunicazione, ha lavorato nelle principali agenzie pubblicitarie di Udine. Dopo la Laurea in Lingue e Letterature straniere ha collaborato con alcune testate giornalistiche, tra cui l’Uomo Vogue. Lorna, muoviti. è il suo primo romanzo.

Chicchi di pensieri partecipa al LINK CHRISTMAS PARTY



Buon sabato, lettori ed amici!

Ieri ho avuto la piacevolissima sorpresa di essere taggata da Gioia Twin del blog Twins Books Lovers in occasione della simpatica iniziativa LINK CHRISTMAS PARTY da parte del blog I miei magici mondi.


Per partecipare all'inizativa,
leggete il post sul blog di Susy 
(clicca sul banner)


Ed ecco le domande librose cui mi appresto a rispondere e per le quali taggo a mia volta altri due blog:





#1

1. Quale libro ti piacerebbe ricevere per Natale?

Eh uno solo?  
Diciamo che tra i tanti, penso che opterei per un classico di un'autrice che amo, ripubblicato di recente dalla Neri Pozza: Shirley di Charlotte Bronte.
Un classico in una mano, davanti al camino acceso e con una tazza di the o cioccolata calda nell'altra, ha sempre il suo perchè. 




2. Quale libro secondo te caratterizza il Natale?

#2
Anche qui ce ne sono diversi, ma tra quelli che mi vengono in mente vi propongo un romanzo per ragazzi - ma adattissimo anche a chi è più cresciuto, come me  - , che ben si allinea al periodo invernale e all'atmosfera natalizia che prestissimo ci coinvolgerà: LA BAMBINA DAI CAPELLI DI LUCE E VENTO di Laura Bonalumi, una storia a metà strada tra realtà e fantasia, una favola che solletica la tenerezza del lettore, la sua sensibilità, lasciandogli scorgere quanta gioia può essere nascosta in un'amicizia particolare, in un gesto d'affetto sincero, in un atteggiamento di comprensione... e nelle piccole cose.


#3


3. Quale libro regaleresti a Natale?

Mah, chiaramente opterei per un lettura in tema natalizio, piacevolissima e con una vena ironica simpatica e godibile: MENO CINQUE ALLA FELICITA' di V. Bramati.





#4

4. Quale libro hai ricevuto a Natale e lo conservi ancora?

Come dimenticarlo?  Il primo regalo libroso (del resto, uno dei pochi ricevuti in vita mia, ahimè...  ) me lo regalò mia madre quando avevo 10 anni: "Il diario di Anna Frank", letto, riletto, sottolineato (eh sì, oggi non lo farei, ma da ragazzina ho fatto questi errori ) e custodito gelosamente.






Io ho taggato i due blog sopracitati come da regolamento,
 ma se vi va di commentare rispondendo alle domande, 
fatelo pure qui sotto, 
mi farà mooolto piacere leggervi! 



venerdì 27 novembre 2015

On my wishlist: LA CULLA DEL MIO NEMICO di Sara Young



Un romanzo che affronta un capitolo tristissimo di cui non si parla tantissimo: il Progetto "Lebensborn" ("Sorgente di vita"), ideato nel 1935 da Heinrich Himmler Reichfuhrer .

Di cosa si tratta? I Lebensborn erano Istituti dove il Terzo Reich allevava - con precisi programmi alimentari e di educazione -  dalla nascita gli "ariani puri", attraverso l'unione pianificata fra "perfetti esemplari della razza" e donne, anche straniere, che offrivano sufficienti garanzie di "purezza".
Le donne privilegiate erano per lo più di nazionalità norvegese, in quanto la Norvegia era considerata terra ”ariana” d'elezione.
Dopo la conquista del paese norvegese, più di 300 mila soldati tedeschi ritenuto di pura razza ariana, misero incinta delle donne norvegesi e diedero loro sostegno finanziario e un trattamento privilegiato.
Tra il 1940 e il 1945, da donne norvegesi e soldati nazisti si stima nacquero dai 10 ai 12 mila bambini, di cui 6mila cresciuti in questi istituti.

E' un argomento indubbiamente interessante - per quanto sempre triste e oscuro, che si solo ad aggiungere alle altre barbarie commesse in quel periodo - che mi ha incuriosito molto e ho scoperto questo libro che trae spunto proprio da esso.


LO CONOSCETE? LO AVETE LETTO?


LA CULLA DEL MIO NEMICO
di Sara Young


Ed. Neri Pozza
18 euro
2008
Sinossi

È il 1941 a Rotterdam. La città è occupata dalle truppe naziste che hanno appena esteso sul suolo olandese le famigerate leggi razziali di Norimberga, i terribili provvedimenti “per la protezione del sangue” che vietano qualsiasi rapporto con “appartenenti alla razza ebraica”.

Nella casa in cui Cyrla vive con i suoi zii e la cugina sono giorni di angoscia e terrore, poiché la ragazza diciannovenne è per metà ebrea. Suo padre, un ebreo polacco, l’ha mandata a Rotterdam dopo la morte della moglie olandese. 
La bella Cyrla ha ereditato a tal punto i tratti della madre da sembrare quasi la sorella gemella della bionda e avvenente Anneke, la cugina rimasta incinta di Karl, un giovane soldato tedesco.
I giorni trascorrono lentamente e anche Cyrla si lascia andare tra le braccia di un giovane attivista ebreo, Isaac. 
Una tragica notte, però, viene violentata da un militare tedesco. Rimasta incinta, Cyrla assume, per salvarsi, l’identità di Anneke ed entra in una Lebensborn, una delle residenze segrete concepite da Himmler per allevare la progenie delle coppie “razzialmente pure” e creare “una forte razza ariana”. 
Qui, nel cuore della Germania piú profonda, Cyrla alleva il suo bambino, convinta fermamente che sia di Isaac. Un perfetto travestimento, finché un giorno non compare al Lebensborn Karl, sicuro di trovarvi Anneke e il suo bambino.

L'autrice.
Sara Young è un'autrice cristiana, si è laureata al Marietta College in Ohio. Con lo pseudonimo di Sara Pennypacker ha scritto sette libri per bambini, compresa la acclamata serie di Stuart (Stuart’s Cape) e la serie di Clementine. Vive a Cape Cod.

Recensione: FUGA SENZA FINE. Una storia vera di Joseph Roth



Ed eccoci a parlare di un libro breve ma che si lascia apprezzare, in particolare per lo stile, asciutto e allo stesso tempo sensibile e attento nel descrivere personaggi, ambienti e situazioni.


FUGA SENZA FINE. Una storia vera
(Die flucht ohne ende)
di Joseph Roth


Ed. Adelphi
trad. M.G. Paci Manucci
151 pp
9 euro
1995
"Il tenente dell'esercito austriaco Franz Tunda finì prigioniero di guerra dei Russi nell'agosto dell'anno 1916. Arrivò in un campo, qualche versta a nord-est di Irkutsk. Con l'aiuto di un polacco diventato siberiano riuscì a fuggire. Nel triste, remoto, solitario casolare del polacco, ai margini della taiga, l'ufficiale rimase fino alla primavera del 1919."

Così inizia il racconto di Roth su questo personaggio particolare, Franz Tunda, salvato da un mercante di pellicce, tale Baranowicz, che lo nasconde in casa sua.

Quando la Prima Guerra Mondiale finisce, Franz viaggia in lungo e in largo, dalla steppa siberiana all'Europa - Germania, Francia - e vive molte avventure, anche sentimentali, ritornando poi finalmente in Austria.

Dopo aver lasciato Baranowicz, Tunda decide di tornare in Ucraina, perchè prima della guerra la sua fidanzata Irene aveva promesso di aspettarlo.
Ma strada facendo, il nostro austriaco cade nelle mani dei "rossi rivoluzionari" e combatte al loro fianco per la rivoluzione.
Conosce Natascia, una femminista emancipata, rivoluzionaria nell'animo e non solo nel pensieri.
Se Irene - il cui volto Tunda custodisce gelosamente nell'unica foto che ha di lei - rappresenta in un certo senso una sorta di amore idealizzato, romantico, che lo ricollega alla vecchia vita (prima della guerra), Natascia è l'amante soldato, contraria alla mentalità mediocre e borghese - che lei vede ancora in Franz e nel suo modo di concepire l'amore - e a ogni forma di legame sentimentale, romantico; per lei c'è solo la fisicità, che "utilizza" con gli uomini per sentirsi loro pari. 
Ma in mezzo ai rivoluzionari Tunda non è a proprio agio, perchè sente che nonostante ci si chiami compagno, il rivoluzionario  vive una condizione di estrema solitudine, non potendo fidarsi di nessuno (e nessuno si fida di lui), e l'individuo in quanto tale non ha alcun valore se non perché è membro di un gruppo.

Lascia anche i rossi e un'altra donna fa capolino nella sua vita: Alja, sua moglie, conosciuta a Baku (in Azerbaigian), dove l'uomo lavora facendo foto e video sulla vita delle popolazioni caucasiche.

Ma un altro incontro lo spinge a riprendere le sue peregrinazioni e a lasciare la Russia:

“Fu come se qualcuno avesse aperto una porta che per tutto il tempo avevo pensato non fosse una porta ma una parte del muro che mi circondava. Vidi un'uscita e la usai. Adesso mi trovo fuori e sono veramente perplesso. (...) Non ho nulla da perdere. Non sono nè coraggioso nè curioso di avventure. Un vento mi spinge, e non temo di andare a fondo."

L'autore si intromette nella narrazione delle peripezie del suo "eroe decadente" dicendo già nel prologo di conoscerlo personalmente, e ce lo descrive come uno spirito vagabondo e indipendente, volubile, senza carattere, individualista, che a un certo punto realizza di essere diventato "straniero in questo mondo".

Se fosse indispensabile caratterizzarlo con un attributo qualsiasi, direi che la sua qualità più evidente era il desiderio di libertà. Ifondo era un europeo, un 'individualista', come dicono le persone colte. Aveva bisogno, per godere a pieno, di situazioni più complicate. Aveva bisogno dell'atmosfera di intricate menzogne, di falsi ideali, di salute apparente, di marcio persistente, di fantasmi imbellettati, dell'atmosfera dei cimiteri che hanno l'aspetto di sale da ballo o di fabbriche o di castelli o di scuole o di salotti. Aveva bisogno di aver vicini i grattacieli, di cui s'intuisce la caducità e la cui durata è tuttavia garantita per secoli. Era un 'uomo moderno'.

Ed è così che decide di ritornare in Europa, cercando ospitalità dal fratello, in Renania.
Georg, fratello maggiore di Franz, è un direttore d'orchestra e tra i due i rapporti non sono mai stati idilliaci, e anche se si rivedranno dopo diverso tempo, tra loro non scatterà alcun particolare affetto fraterno.

Sono tante le persone incontrate da Tunda nel suo vagabondare: dagli uomini benestanti, che si credono importanti ma che in realtà nel parlare e negli atteggiamenti rivelano la loro ottusa mentalità borghese, alle donne, giovani e sensuali, insoddisfatte, anch'esse caratterizzate da atteggiamenti stupidi, superficiali, dal loro essere tutte uguali (e chissà se l'adorata e eterna fidanzata Irene è diventata come una di loro?, si chiede):

"Le donne che incontriamo stimolano più la nostra fantasia che il nostro cuore. Amiamo il mondo che rappresentano e il destino che ci additano".

Tunda è un personaggio che fa da specchio al suo autore, rappresentandone il pensiero circa il senso di alienazione provato dall'uomo moderno all'interno di un mondo che la guerra ha spazzato via e che ormai è in decadenza, svelandone debolezze e difetti, attraverso uno linguaggio ricco di descrizioni minuziose, oneste e argute, di similitudini a volte liriche e poetiche, altre volte più dure e brusche, e uno stile essenziale e misurato, attraversato da una inevitabile vena nostalgica e da una ironia delicata, che guarda con malinconia e una leggera comicità a quest'uomo moderno, "addomesticato", che Franz Tunda non apprezza perché

l'essenza dell'uomo addomesticato è la viltà.

Fuga senza fine è considerato il più autobiografico tra i libri di Roth, che con esso esprime tutto il disincanto, la solitudine e lo smarrimento che ha colpito la generazione vissuta in Europa tra le due guerre.

Romanzi in uscita il 1° dicembre 2015 (anteprima libri)



Buongiorno cari lettori!

Cominciamo questa giornata - piovosa da me; da voi? - col dare un'occhiata alle prossime pubblicazioni; punto dolente: i prezzi..., ma si sa, ahimè.

Se vi va, lasciatemi un parere su cosa vi interessa e su cosa eviterete accuratamente :))

Partiamo da Moccia con il suo Tu sei ossessione, che passa ad un soggetto tutt'altro che adolescenziale e romantico. Dalla trama sembra interessante e molto attuale.
Proseguiamo con il regista Pietro Valsecchi - Prima famiglia - , che ci propone una storia famigliare, d'amore e di segreti, con personaggi indimenticabili.
Terminiamo con una storia di criminalità e corruzione raccontata da un maestro nel genere, Don Winslow con Il cartello.

TU SEI OSSESSIONE
di Federico Moccia


Ed. Mondadori
144 pp
19 euro
in uscita:
1° DICEMBRE 2015


Giovanni è un uomo cui non manca niente per essere felice.
Ha 35 anni ed ha una vita di successo, nel lavoro e  non solo. Ha pubblicato diversi bestseller, ama sua moglie, una bella donna, ironica e intelligente, e ha una bambina piccola. 
I suoi romanzi piacciono molto perché con le sue storie e le sue parole riesce a entrare nella psicologia delle donne, a farle ridere e commuovere. 
Una sera gli arriva un messaggio su FB che lo colpisce subito: Luna, probabilmente una sua fan, si distingue fin dal primo istante come una ragazza brillante e audace, attenta a non svelare nulla di sé (infatti decide di non mostrarsi). La chat con questa donna misteriosa si trasforma prima in un gioco innocente, poi, giorno dopo giorno, in un'intrigante relazione virtuale e infine in un'ossessione vera e propria. 
Le emozioni e il turbamento per questa sconosciuta, l'attrazione per i suoi ragionamenti e le sue provocazioni, sempre confinate in quella chat, diventano un bisogno assoluto quotidiano. 
Ma chi è veramente questa donna? Come mai conosce così tanto della sua vita? Forse Giovanni, senza rendersene conto, ha commesso un errore in passato? 
La passione e il desiderio per questa sconosciuta diventano così ingombranti che lo scrittore decide di incontrarla... 

Moccia continua a scavare alla radice dei sentimenti tra uomo e donna. Questa volta, però, affronta un argomento adulto e contemporaneo: il peccato virtuale. I social fanno emergere ancor più facilmente le fragilità umane, solleticano la vanità di tutti, amplificano il desiderio di piacere anche al di fuori delle regole di coppia. Chat, WhatsApp, Messenger, FB facilitano il dubbio amoroso, la voglia repressa, il peccato nascosto... soprattutto quando il nuovo partner è protetto dal manto del mistero. Ma è ancora possibile l'amore duraturo al tempo del wi-fi? In questa storia forse c'è una delle possibili risposte.

giovedì 26 novembre 2015

Cito e canto: L'amore esiste



Questo pezzettino di "Non è un vento amico" di Vincenzo Zonno mi ha fatto venire in mente subito una canzone... ^_^


L'amore é un carico di emozioni sempre eccessivo. 
Il male più profondo o la gioia assoluta. 
Puoi essere felice o completamente distrutto e, 
anche il più piccolo spostamento da una delle due emozioni,
 ti fa piombare all'estremo opposto. 
Non esistono razionalità o intelligenza. 
Vi é solo stupidità, un'assurda stupidità, una fantastica stupidità.



L'AMORE ESISTE
(F. Michielin)




L'amore non ha un senso
l'amore non ha un nome
l'amore bagna gli occhi
l'amore scalda il cuore
l'amore batte i denti
l'amore non ha ragione
E' grande da sembrarti indefinito
può lasciarti senza fiato
il suo abbraccio ti allontanerà per sempre dal passato


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