mercoledì 24 febbraio 2016

Prossimi arrivi in libreria (25 febbraio)



Ecco alcuni dei tanti libri che da domani, 25 febbraio, troverete in libreria.
Qualcosa stuzzica il vostro interesse?



  • "Fiammetta": una donna amante della libertà, seducente e bella, che scopre l'amore in un poeta siciliano. Ma quello che sembrava un idillio d'amore comincia presto a subire i primi colpi...
  • "La felicità è una pagina bianca": un romanzo in cui i libri  hanno un ruolo fondamentale, venendo in salvo alla lettrice protagonista neisuoi momenti bui, per poi divenire il fulcro di un progetto professionale ambizioso...
  • Ispirato alla celebre opera di George Orwell "1984", "2084. La fine del mondo", narra di un mondo futuro dove tutti gli incubi del presente sembrano realizzati nella forma di una terribile teocrazia totalitaria.
  • "Promettimi che accadrà": un primo incontro fatto di sguardi, segnato da un evento che avrebbe potuto essere tragico, legato al fuoco; e tanti anni dopo, le strade di Bianca e Carlo si incrociano ancora, ed è ancora il fuoco a segnare le loro vite.



FIAMMETTA
Emanuela E. Abbadessa



Ed. Rizzoli
382 pp
19 euro
Dal 25 FEBBRAIO 2016
Fine Ottocento. Fiammetta sta per incontrare Mario Valastro, il poeta siciliano che lei legge ogni giorno nella solitudine delle sue stanze di maestra.
Quando finalmente ce l'ha di fronte, gli tiene testa e sa essere seducente con intelligenza.
E lui si sente attratto da questa donna minuta e sfrontata.
Tornato a Catania, il poeta aspetta le lettere di Fiammetta e non si cura della madre e della zia, le temibili sorelle Strazzeri.
Possibile che lui, che di una moglie non voleva saperne, si sia innamorato?
Anche Fiammetta è stupita, perché mai avrebbe immaginato di mettere se stessa nelle mani di un uomo. In lui però vede rivolta e comprensione, che altro può essere l'amore?
Ma dopo un viaggio di nozze idilliaco, a casa tutto precipita. Fiammetta deve fare i conti con se stessa e con una tentazione cui è difficile resistere.



Epigrafe (da "Hey mondo, esisto anche io")



"Hey mondo, esisto anche io", il libro d'esordio di Viviana Rizzo, si apre con questa significativa citazione:

"Tutto passa ma tutto rimane"

Pavel Florenskij


Citazione completa: «Tutto passa, ma tutto rimane. Questa è la mia sensazione più profonda: che niente si perde completamente, niente svanisce, ma si conserva in qualche modo e da qualche parte. Ciò che ha valore rimane, anche se noi cessiamo di percepirlo».




ANCHE IL LIBRO CHE STATE LEGGENDO VOI 
HA UNA CITAZIONE INTRODUTTIVA O UNA BELLA DEDICA?



"Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm.,
citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa
a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire


Segnalazione Eretica Edizioni: COME UN'ONDA NEL TEMPO di Luca Meloni



Buongiorno, amici e lettori!
Iniziamo al giornata sul blog segnalando una raccolta di poesie e pensieri:


COME UN'ONDA NEL TEMPO
di Luca Meloni


Eretica Edizioni
13 euro

Sinossi

C’è un momento in cui ti accorgi che tutto ha una data di scadenza: gli anni dell’università, le scommesse infelici degli amori impossibili, l’entusiasmo triviale del caos. 
Un punto di non ritorno simile alla frontiera surrealista del ponte Do Lung di Apocalypse Now, una linea di confine dove l’orrore non è il colore dominante ma una zona d’ombra che non puoi più permetterti di evitare...

L'autore.
Luca Meloni è dottore di ricerca in Culture Classiche e Moderne presso l’Università degli Studi di Torino. Come un’onda nel tempo è la sua prima raccolta di pensieri
.

martedì 23 febbraio 2016

Da oggi in libreria (Piemme): "Io e te all'alba" - "L'inverno del pesco in fiore"



Due freschissime uscite Piemme!
La prima è la storia di due ragazzi allo sbando, le cui scelte di vita potrebbero portare a delle drammatiche conseguenze; l'altro è un romanzo sui legami che tracciano solchi profondi nelle nostre vene fino a diventare parte di noi, una saga familiare, potente e delicata, che copre tutto il Secolo breve della storia italiana.



IO E TE ALL'ALBA
di Sanne Munk Jensen,Glenn Ringtved


Ed. PiemmeFreeway
trad. C.V. Letizia
324 pp
17 euro
23 Febbraio 2016

Trama

Louise vive ad Aalborg, in Danimarca.
Ha diciassette anni, va al liceo. I suoi genitori sono brave persone.
Una sera conosce Liam, un ragazzo poco più grande di lei, e i due si innamorano perdutamente.
Trovano un minuscolo appartamento ai margini della città e si amano, fra sesso e droga, senza limiti.
Liam ha tanti sogni, ma una pessima idea su come realizzarli. Comincia a lavorare per Johannes, uno spacciatore, un pesce grosso.
All’inizio va a gonfie vele, ma poi la situazione precipita, trascinandosi dietro tutto e tutti.
È inutile chiedersi perché Louise non sia scappata quando ancora poteva farlo. Non l’ha fatto e basta.
Questa storia racconta il perché.

Autori.
-

Sanne Munk Jensen, nata nel 1979, è una voce affermata nella letteratura giovanile danese, acclamata da critica e pubblico.

Glenn Ringtved, nato nel 1968, dal suo debutto ha scritto più di quaranta libri per ragazzi, alcuni dei quali tradotti in molte lingue, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti. Vive in Danimarca.





L'INVERNO DEL PESCO IN FIORE
d Marco Milani


Ed. Piemme
468 pp
20 euro
23 Febbraio 2016

Trama

1900, Pechino.
Ernesto ha tra le mani tutto ciò che lo lega alla sua vita precedente e per cui vale la pena lottare insieme alle altre truppe europee, dai Boxer cinesi in rivolta: la fotografia della sua famiglia, che lo ritrae insieme agli altri componenti attorno al patriarca, Filiberto Bondoli.
Al suo ritorno dal fronte, a Ernesto spetterà l’eredità, ma prima di poter essere degno di tale ruolo deve diventare un uomo, secondo il nonno.
E nulla più della guerra può assolvere a quel compito.
Ma Ernesto non torna dalla Cina, l’unica cosa di lui che rivedrà l’Italia sarà quella fotografia che l’ha rasserenato nelle interminabili notti cinesi, insonne per l’ansia e la paura di morire.
È il suo compagno Mario a riportare la fotografia a casa Bondoli.
Un po’ per il legame che nei mesi di guerra ha instaurato con quel giovane gentile e un po’ per un volto del ritratto di famiglia, una donna che si è impossessata dei suoi sogni e che vuole rivedere.
Al suo arrivo a Ladispoli, Mario troverà in parte ciò che cerca da sempre, una famiglia, radici forti, una casa le cui fondamenta risalgono al passato e che nulla può far crollare. Una donna da amare, anche se solo da lontano, per tutta la vita.
Ma troverà anche segreti celati e difesi col sangue e capirà che la fotografia da cui tutto è cominciato nasconde un universo intero.

L'autore.
Nato a Roma; nel 1973 Marco Milani si è trasferito a Ladispoli dove vive tutt’oggi. Si occupa di medievistica, ma è un grande appassionato della storia del Novecento. Rugbista e pubblicista. L’inverno del pesco in fiore è il suo primo romanzo.

Novità goWare Edizioni: "Ciaobanana". La storia di Giulia" di Giuliano Iovane, tra pregiudizi, intolleranza e violenza‏



Cari amici e lettori, questa mattina desidero segnalarvi un giallo che si presenta avvincente e commovente, e che si dipana sul ritornello del Ciaobanana, il gioco che ha alleviato l’infanzia di una piccola rom.


CIAOBANANA. LA STORIA DI GIULIA
di Giuliano Iovane

goWare,
Febbraio 2016
 pp. 190
Edizione digitale € 4,99
Edizione a stampa € 11,99
Trama

Giulia, arrestata per una serie di omicidi di bambine rom, è costretta a raccontare la sua vita alla polizia. Ora è una ginecologa, una gagè (una donna non rom), ma un tempo era Zveza e viveva in un campo di zingari.

Rapita a soli tre anni, la protagonista del romanzo di Giuliano Iovane Ciaobanana. La storia di Giulia, edito da goWare, è rimasta in quel campo fino all’adolescenza. Zveza amava la pittura e arricchiva i cartoni per elemosinare con fiori dipinti, cornici e disegni di ogni tipo, convinta di incassare di più. Il ritrovamento di quei cartoni accanto ai corpi delle bambine uccise la implica negli omicidi.

«Essere vittime del pregiudizio perché si è stati, nel corso della vita, diversi due volte, è un fatto che logora e non è stato facile, per la protagonista della storia che racconto, combatterlo» scrive l'autore nella prefazione del romanzo.

Giuliano Iovane ci mostra le diverse facce dell'intolleranza e della violenzache permeano la nostra quotidianità: «la mera insofferenza da una parte, la violenza dall’altra, entrambe espressioni di un giudizio anticipato, senza una verifica, di ubbie che recano gli stigmi della stupidità, della cattiveria, dell’ignoranza, di una falsa protezione di una propria identità culturale o etnica e dell’incapacità di concepire il dialogo come strumento di reciproca necessaria tolleranza».

L'autore.
Giuliano Iovane, pugliese, svolge la professione di avvocato penalista. Scrive, per mera passione, anche commedie in vernacolo napoletano, dialetto che ha imparato dal padre, napoletano verace.

Recensione film: IL CASO SPOTLIGHT di Tom McCarthy




dal 18 febbraio 2016
al cinema
Il Caso Spotlight, presentato fuori concorso alla 72ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, narra le vicende reali venute emerse dopo l'indagine del quotidiano The Boston Globe sull'arcivescovo Bernard Francis Law, accusato di aver coperto alcuni casi di pedofilia avvenuti in diverse parrocchie

Il 28 febbraio si terrà la celebrazione degli Oscar e queste sono le candidature del film:
  • Candidatura per il miglior film
  • Candidatura per la miglior regia a Tom McCarthy
  • Candidatura per il miglior attore non protagonista a Mark Ruffalo
  • Candidatura per la miglior attrice non protagonista a Rachel McAdams
  • Candidatura per la miglior sceneggiatura originale a Josh Singer e Tom McCarthy
  • Candidatura per il miglior montaggio a Tom McArdle

Regia: Thomas McCarthy

Cast: Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams, Liev Schreiber, Stanley Tucci, Billy Crudup, John Slattery, Jamey Sheridan.




Nel 2001 il Boston Globe inizia un’indagine accurata su fatti che potrebbero dare uno scossone alla città di Boston e alla Chiesa Cattolica.
A lavorare all'indagine erano Marty Baron, Ben Bradlee jr. e i quattro membri della squadra investigativa del Globe (Walter Robinson, Mike Rezendes, Sacha Pfeiffer e Matt Carroll), che si voteranno anima e corpo a questo caso, tentandole tutte pur di portare alla luce gli abusi sessuali subiti da non pochi bambini, e perpetrati da parte di sacerdoti dell’Arcidiocesi di Boston; abusi che furono insabbiati a opera degli stessi vertici ecclesiastici.
Le voci delle infamie che avvenivano tra preti pedofili e le povere giovani vittime sono state ignorate per troppo tempo dalla società, dalla stampa, dalla polizia e dal sistema giuridico.
Chiuse nel silenzio della vergogna, consapevoli che nessuno li ascoltava e li aiutava a ottenere giustizia, molte vittime si sono suicidate, qualcuna è "sopravvissuta" ed è a loro che il Boston Globe si rivolgerà per raccogliere testimonianze dirette che inchiodino i colpevoli.

Il film mostra in modo accurato e realistico tutto il lavoro investigativo e giornalistico che c'è dietro il caso, l'impegno profuso dai professionisti coinvolti, la loro tenacia nel cercare di superare ogni ostacolo alla verità, ogni tentativo di soffocarla, da parte e degli esponenti del clero e di tanti avvocati che non hanno esitato a scendere a patti con i colpevoli, accettando che gli atti giudiziari, sebbene pubblici, venissero tenuti nascosti, sigillati, non consultabili.
Emerge la colpa della Chiesa nell'occultare i casi di pedofilia (e parliamo di decine di casi...) all'interno delle singole parrocchie, stando bene attenta a mantenere il silenzio e limitandosi ad allontanare i preti accusati trasferendoli altrove (!!!) o sospendendoli adducendo come causa un problema di salute.

E delle vittime, cosa si dice? Le indagini partono proprio dall'intervistare, con più tatto possibile, alcuni uomini disponibili a raccontare le terribili esperienze, e forse il portare a galla una cosa grande come questa incoraggerà altri abusati trovare finalmente il coraggio di raccontare cosa è successo loro.

Un film interessante, che tocca un tema fin troppo attuale, di cui si parla spesso ma attorno al quale c'è sempre una certa dose di tabù, perchè si parla di cose relative alla sessualità (e che coinvolgono minori!) e perchè hanno a che fare con il clero...; gli stessi giornalisti del Globe si son trovati davanti al "problema dei preti pedofili" già prima del 2001..: cosa hanno fatto in passato per scoperchiare il vaso di Pandora? Ben poco...
Forse è il timore di toccare "qualcosa di enorme", come è la Chiesa Cattolica, minandola dal suo interno, colpendo il sistema, ben sapendo non solo che essa è assolutamente in grado di difendersi, .ma che in tanti son disposti ad aiutarla in questo senso.

Le scene sono per lo più concentrate in uffici e biblioteche di tribunali, a leggere carte e fascicoli o a raccogliere testimonianze; l'aspetto emotivo non è messo in primo piano, a mio avviso, o comunque è secondario all'inchiesta in quanto tale, anche se ci sono un paio di momenti più intensi e ad impatto emotivo, da parte di chi - come Mike (M. Ruffalo) - non si dà pace all'idea che dei sacerdoti possano farla franca dopo aver fatto del male a dei ragazzini, cui hanno comunque rovinato la vita, o di chi - come la cattolica Sasha (R. McAdams) - comincia a sentire un certo allontanamento da quella fede sempre sostenuta, in seguito alle cose scoperte.

Sicuramente da vedere, e secondo il mio modestissimo parere, qualche statuetta se l'accalappia ^_-

lunedì 22 febbraio 2016

Recensione: IL BRIGANTE di Giuseppe Berto



Prosegue la mia Reading Challenge e questa volta in lettura c'era "un libro letto alle superiori".
La mia scelta è caduta su un romanzo che è stato il testo di narrativa al primo anno delle superiori, e del quale avevo un ottimo ricordo.

Pubblicato da Einaudi nel 1951, il romanzo suscitò un grande dibattito in Italia, e riscosse ammirazione incondizionata in America, dove fu acclamato come un capolavoro. Nel 1961 Renato Castellani ne trasse un fortunato film.


IL BRIGANTE
di Giuseppe Berto


r
Ed. Bur
333 pp
10 euro
2013

La storia

Siamo nell'aspra Calabria degli anni della seconda guerra mondiale, ed è sullo sfondo di questo paesaggio di montagna selvaggio e duro che si intreccia una vicenda che unisce avventura, amore e morte.

A narrarcela in prima persona, con lo slancio e la genuinità della sua età, è un ragazzino alle soglie dell'adolescenza, Nino Savaglio, che vive la propria esistenza tranquilla insieme alla madre, al padre e alla sorella maggiore Miliella (Emilia), tra lavori di campagna e capre da portare al pascolo.
Tranquilla fino al giorno in cui in paese non giunge un giovane uomo: Michele Rende, l'uomo che nessuno credeva sarebbe arrivato ma che, in fondo, tutti aspettavano.
Suo padre è morto da non molto e Michele decide di tornare al paese natio: perchè? Che intenzioni ha?
I rapporti con la sorella Lucia, che adesso vive con una zia, non sembrano idiliiaci, soprattutto perchè la ragazza da un po' di tempo sta suscitando pettegolezzi a causa della relazione con un uomo potente in paese, Natale Aprici.


Il brigante, il ragazzino e la giovane donna

Quando giunge in paese, avvolto nel suo mantello, con lo sguardo altero, quel modo di parlare arrogante, quell'atteggiamento di superiorità, tutti lo guardano con diffidenza e antipatia.
Il solo a restarne affascinato, nonostante ne riconosca i modi di fare scontrosi e poco socievoli, è Nino, che si sente legato a Michele dal primo momento, senza saperne il perché.

Michele è un uomo che ha in sè passionalità, orgoglio e il senso del rispetto delle leggi d'onore, caratteristiche della sua terra.

Sarà per questo che quando Aprici viene trovato morto, l'unico accusato è lui; Rende è forse la persona che tra tutti poteva avere un movente più forte per commettere l'assassinio, vale a dire la difesa dell'onore della sorella.

Nino è convinto che non sia stato lui, ed è così perchè ci sarebbe una persona che potrebbe fornirgli "l'alibi di ferro", ma quest'ultima - una giovane appartenente ad una famiglia ricca e molto in vista, con cui Rende aveva una relazione - per non compromettersi nega di essersi incontrata con l'imputato la notte dell'assassinio, così l'uomo viene incarcerato.

Da quel momento accadranno molti eventi tragici, che vedranno coinvolti Nino e la sua famiglia nelle vicende di Michele Rende.
A complicare tutto ci pensa la guerra, col suo carico di miseria e disordine; finito il conflitto, Michele torna, convinto che i servigi resi come soldato gli abbiano fatto guadagnare la grazia.

Ma non tutti son d'accordo con questa sua personale convinzione..

Considerazioni. 

Il racconto di Nino ci immerge totalmente nelle vicende narrate, dandoci il suo punto di vista e i suoi stati d'animo.
Nino è consapevole come in Michele Rende (che viene citato quasi sempre col nome e cognome, quasi a darne un che di solenne, come se il loro legame fosse attraversato da un inevitabile distacco al cospetto di questa figura nota eppure sfuggente) ci sia del buono, e l'uomo avrà anche l'occasione per dimostrarlo e per provare a riscattarsi un po' agli occhi del padre di Nino, che non smette di guardarlo con diffidenza.
Nino sente ammirazione per questo giovane così indipendente, forte, dal quale desidera ricevere rispetto e considerazione (e soffrendo quando invece ne riceve indifferenza e scontrosità), ma quando intuisce che tra lui e Miliella è nato un sentimento, comincia a nutrire sentimenti contrastanti.

Alla stima e all'affetto si affianca la gelosia per quell'amore tra il suo "idolo" e la sorella, poco più grande di lui, che per Nino è in fondo ancora una ragazzina, da sempre timida e riservata.

Ma la vita porterà fratello e sorella a tirar fuori lati del proprio carattere che forse neanche sapevano di avere, e la stessa Miliella mostrerà una nobiltà, un coraggio, una lealtà e un forza d'animo insospettabili.

Sono anni densi di confusione, dal punto di vista socio-politico, e di estrema povertà, dove la povera gente più che vivere sopravvive, dove è difficile raccattare un pezzo di pane..., e la disperazione non può che aumentare di giorno in giorno.
E Michele Rende, che è un uomo con le idee chiare, che ha girato il mondo, che ha capito come l'istruzione e l'essere informati su ciò che accade attorno a sè sia fondamentale per non essere schiavi di nessuno (come dice a Nino, "l'ignoranza è il primo male di questa povera gente"), proverà a dare il proprio concreto contributo per aiutare i compaesani a prendere coscienza delle proprie condizioni di vita e a ribellarsi, ma questo non farà che peggiorare la sua situazione, facendo di lui Michele Rende "il brigante".


"Io sono figlio di questa terra, c'è in me un istinto primitivo di violenza che non posso controllare, e allora agisco come avrebbe agitó uno della nostra gente cento o mille anni fa. Cosí son diventato un brigante, e non me ne importerebbe niente per me."

Un brigante perennemente braccato dai carabinieri, costretto a starsene in qualche posto sperduto tra le inospitali montagne, aspettando che le cose cambino e che possa arrivare anche per lui e per la sua amata il giorno in cui potranno essere felici.

Questa vicenda si basa su un fatto realmente accaduto e Giuseppe Berto ce la riporta con un linguaggio estremamente semplice e profondo insieme, dandole una straordinaria dimensione poetica, oltre che umana, offrendoci uno spaccato della vita contadina di montagna attraverso la voce di un ragazzino che ha dovuto ben presto lasciare i panni dell'infanzia per confrontarsi con il mondo degli adulti, spesso contrassegnato da follia e ingiustizia.

Rileggendo mi sono ritrovata a provare le stesse emozioni della prima volta, perchè è proprio lo stile dell'Autore che tocca, per la sua sensibilità, per l'immediatezza e la sua capacità di far entrare il lettore nel vivo dei fatti narrati, nei luoghi così ben descritti, nel periodo storico, e lo fa attraverso gli occhi di un ragazzino  spontaneo, sensibile, coraggioso, i cui sentimenti ci coinvolgono inevitabilmente.

Michele Rende è un personaggio che appare agli occhi di Nino e nostri come un eroe, un eroe comune, come ce ne sono stati tanti nel corso della storia, di quelli che hanno cercato di lottare per migliorare quell'angolo di mondo in cui son capitati, ma che spesso si sono dovuti arrendere davanti all'immutabilità e all'ottusità di certe realtà, perchè ad attenderli c'era  un finale tragico.

Non posso che consigliare la lettura di questo romanzo, che ha i suoi anni ma riesce a toccare anche il lettore contemporaneo; Giuseppe Berto è un autore che merita di essere letto e apprezzato.



7. Rilettura di un classico letto alle superiori
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