venerdì 8 giugno 2018

Anteprima Fazi Editore: LA FAMIGLIA AUBREY di Rebecca West - dal 5 luglio



Leggevo su Facebook che Fazi Editore ha annunciato la pubblicazione della Trilogia degli Aubrey di Rebecca West, una saga famigliare composta da:
  1. La famiglia Aubrey
  2. Proprio stanotte
  3. Rosamund

Già pubblicata dalla C.E. Mattioli 1885 nel 2008, la Fazi ce la ripropone in una nuova veste grafica; sicuramente ci saranno altre informazioni su questa prossima pubblicazione, nel corso del mese, e in tal caso aggiornerò il post, anche èerchè le saghe famigliari a me piacciono molto  ^_-

La copertina è quella "quasi definitiva" ed io personalmente la trovo deliziosa!


LA FAMIGLIA AUBREY
di Rebecca West



USCITA
5 LUGLIO 2018
Il capolavoro di Rebecca West: un romanzo di ricordi che evoca, attraverso le vicende della famiglia Aubrey, le tensioni sociali e le inquietudini di un’Europa alle soglie del Novecento.

"Dicevano che sarebbe stata un’estate piovosa, ma non importava, avremmo aperto gli ombrelli e guardato gli alberi fioriti sotto la pioggia, perché la mamma era più saggia della maggior parte degli adulti ed era in grado di godere delle cose anche se non era tutto perfetto".

Primo di una Trilogia, "La famiglia Aubrey" ripercorre le travagliate vicissitudini di una famiglia di artisti, in un universo dove niente è semplicemente quello che sembra, tra visioni profetiche del futuro e fantasmi del passato. 
Rebecca West restituisce una versione romanzata della sua infanzia, tra musica, politica e preoccupazioni finanziarie. I destini della famiglia Aubrey s'intrecciano in un flusso narrativo che scorre impetuoso tra i ricordi, evocando le tensioni sociali e le inquietudini di un'Europa alle soglie del Novecento.


L'autrice.
Rebecca West è lo pseudonimo di Cecily Isabel Fairfield (1892-1983), celebre scrittrice inglese considerata una delle più raffinate prosatrici del Ventesimo secolo. Nel corso della sua vita dai tratti romanzeschi, è attrice di teatro, femminista ante-litteram, socialista, suffragetta. Descritta dall'amica Virginia Woolf come "un incrocio tra una donna di servizio e una zingara, ma più tenace di un terrier" per il suo carattere indomabile e anticonformista, Rebecca West ha molti amanti; tra questi, H. G. Wells, con cui intreccia una turbolenta relazione durata dieci anni. Nel 1956, con The Fountain Overflows (La famiglia Aubrey) inizia una saga famigliare che vorrebbe ripercorrere cent'anni di storia. L'ambizioso progetto rimane parzialmente incompiuto e solo tre dei quattro romanzi previsti sono stampati: This Real Night (Proprio stanotte) esce postumo nel 1984 e Cousin Rosamund (Rosamund) nel 1985, ricostruito dagli appunti autografi. Tra le opere di maggiore successo, si ricordano inoltre The Return of the Soldier (1918), The Thinking Reed (1936) e il monumentale diario di viaggio Black Lamb and Grey Falcon (1941).

giovedì 7 giugno 2018

Libri in lettura (giugno 2018)



Ecco i libri che ho attualmente in lettura:


L'UOMO CHE DORME
di Corrado De Rosa



Ed. Rizzoli
280 pp
17 euro
Marzo 2018
Antonio Costanza, a quarant’anni, è vittima di un’indolenza che niente riesce a scalfire, neppure i brutali omicidi di due prostitute. Non sarebbe troppo grave se Antonio fosse solo Antonio.
Invece è anche il dottor Costanza, psichiatra e consulente del Tribunale per i crimini violenti. Uno che se la vede con disadattati cronici, finti pazzi e bastardi veri. 
Così, quando l’ombra di un serial killer si allunga su Salerno, città sospesa tra vecchi sapori di provincia e vanità da metropoli sul mare, Antonio fa l’impossibile per non essere coinvolto. Vagamente sociopatico e teneramente narcisista, se ne resta ripiegato in un guscio di piccole fobie, appresso alle scelte dell’ex compagna e a un rapporto complicato con il figlio. 
La sveglia però sta suonando, tanto più che di mezzo ci si mette una giornalista dal sorriso favoloso. Il sonno della svogliatezza è finito e al dottor Costanza toccherà sondare la mente omicida di uomini che odiano le donne, trascinato in un caso in cui la Legge sembra incapace di fare giustizia. 

Corrado De Rosa attinge alla sua esperienza di psichiatra, perito in vicende giudiziarie eccellenti, per costruire una commedia nera dal tono amaro e scanzonato. 
La dedica a una generazione a tratti infantile, maldestra in amore, che è cresciuta con i Lego rimanendo incastrata tra i mattoncini colorati delle possibilità e le macerie del disincanto.

L'autore.
Corrado De Rosa (1975) è uno psichiatra, autore di numerosi saggi, scientifici e divulgativi, sull’uso della follia nei processi di mafia e terrorismo. Per conto dell’autorità giudiziaria si è occupato di camorra, infiltrazioni mafiose al Nord ed eversione nera.



AIRONE1. Retroscena di un'epoca
di Antonio Cornacchia



Sometti Ed.
464 pp
21 euro
2016

Antonio Cornacchia, alias Airone 1, è stato forse il poliziotto italiano più famoso della seconda metà degli anni Settanta: fu lui ad arrestare Renato Vallanzasca e ad aprire per primo il bagagliaio di una Renault 4 in via Caetani, trovando il corpo di Aldo Moro. O a scoprire i covi dell BR e dell'Anonima Sarda. Airone 1 è il nome urlato ogni giorno in una radiolina di un'alfetta bianca, direttamente dal cuore dei '70 dei massacri e delle stragi, delle connivenze e degli spari, di Moro e di Pecorelli, di Dalla Chiesa e della Magliana, di Paul Getty e di Cossiga, delle commissioni parlamentari e dei governi balneari, del compromesso e dei servizi segreti. 
Airone 1 apre oggi i suoi diari e racconta le sue verità, vissute e ascoltate in prima persona, come rivelazione dei retroscena degli atti sconvolgenti e oscuri di quel mondo criminale e provocatorio. 
Un mondo le cui gesta si riverberano e lasciano tracce, spesso incomprensibili, che arrivano ai giorni nostri.

mercoledì 6 giugno 2018

Recensione: CATERINA di Vincenzo Zonno



Un'adolescente orfana, che conduce un'esistenza triste e sempre uguale, in compagnia di gente che la maltratta, si ritrova al centro di vicende inquietanti, a metà strada tra sogno e realtà.



CATERINA
di Vincenzo Zonno



Watson Edizioni
147 pp
14 euro
LINK

"Cat aveva 17 anni, stava lì da qualche parte e come al solito temeva ogni cosa..."


Cat è una ragazza che, in seguito alla morte prematura della madre, è rimasta sola al mondo, se non fosse che a un certo punto il patrigno, chiamato il Bulgaro, ha deciso di prenderla con sè e "mantenerla"; l'uomo, che è un essere sgradevole, nell'aspetto come nei modi, brusco e meschino, viscido e senza cuore, la costringe a lavorare nel proprio circo itinerante per "guadagnarsi la pagnotta", ed infatti la ragazza vive con tutta la combriccola circense, formata dal patrigno e dagli altri artisti che lavorano e si esibiscono nei vari spettacoli tenuti di città in città.

L'esistenza di Cat è quindi in continuo movimento, all'insegna del nomadismo e della scomodità che una vita di questo tipo porta inevitabilmente con sè; ma la cosa più spiacevole non è neppure tanto il dover andare qua e là ogni tot giorni, quanto le persone che le sono vicine: Cat è circondata da persone ostili, che siano donne o uomini: le prime la trattano con invidia o indifferenza, i secondi con aperta malevolenza, rivolgendole parole offensive, sguardi e sghignazzi carichi di scherno, disprezzo, trattandola come se fosse una povera stupida, un essere insignificante e, allo stesso tempo, un elemento disturbante.

Sì, perchè, nonostante tutti la guardino e la trattino con aria da sufficienza, in realtà non riescono ad ignorarla e anzi, la presenza - seppur discreta e dimessa della ragazza -, li irrita e fa sì che la trattino in modo molto sgarbato.

Eppure, per quanto certi atteggiamenti pieni di astio incomprensibile e ingiustificato, di rimproveri e strattoni che questa gente le rivolge (come se lei fosse un oggetto e non un essere umano) la amareggino, Cat vi è abituata e non trova nè la forza nè la ragione per ribellarvisi.

"Cat aveva una vita che mal le si cuciva addosso, ma la tratteneva a sè come fosse indispensabile. una vita che la consumava invecchiandola più del dovuto. Tutto ciò non era visibile sul suo corpo fresco e delicato da ragazzina, ma la sua anima era già stanca e sopraffatta. Bastava guardarle gli occhi per rendersene conto."

Man mano che le righe ci scorrono sotto gli occhi, comprendiamo alcune spiacevoli verità circa il rapporto tra Cat e il compagno della sua defunta madre, l'unica persona al mondo che l'abbia amata; il Bulgaro, infatti, è un uomo perverso e di lui Cat ha bruttissimi ricordi legati all'infanzia...

Ma intanto sta nel suo circo e deve fare la propria parte (che alternativa ha, del resto?), così si impegna a fare numeri per riempire il "vuoto" tra un'esibizione e l'altra degli altri membri della compagnia; in particolare, lei danza e coltiva il sogno segreto di diventare una funambola, tant'è che si esercita di nascosto con la corda.

Le giornate della giovanissima Cat sono intrise di tristezza e amarezza; magra per la scarsità di cibo a disposizione, il corpo gracile sempre avvolto da un vecchio cappotto da cui non si separa mai, carina ma poco consapevole della propria involontaria sensualità, c'è una inevitabile cupezza in lei, una nota di mestizia e malinconia, che fa tenerezza: Cat è un anatroccolo in attesa di diventare un cigno, un cigno bellissimo, e nonostante lo squallore che la circonda, nella sua anima c'è qualcosa di puro e innocente.
Cat è anche una ragazza che spesso prova paura, è sempre sul punto di trattenere il respiro per cogliere ogni rumore, col timore (irrazionale?) che ci sia un pericolo dietro di lei.

Paure che emergono in modo evidente quando la compagnia si stabilisce in una foresta un po' isolata, circondata da boschi fitti e da una natura che sembra nascondere un che di misterioso, di sinistro e, allo stesso tempo, di indefinibile.
Quando, per varie ragioni, Cat attraversa la radura caratterizzata da una fitta vegetazione, prova inspiegabilmente una vaga sensazione di terrore, come se da quelle macchie boschive, dai rigogliosi cespugli attorno a lei, da un momento all'altro dovesse sbucare qualcosa o qualcuno a spaventarla, a farle del male.

Inizialmente si dà della sciocca e si convince che nessuno la sta osservando di nascosto e nessuno vuol aggredirla, se non fosse che in alcune circostanze comincia ad accorgersi di non essere sola nella foresta, ma che ci sono altre persone...

Chi sono? Ma soprattutto... sono reali o frutto delle sue stupide paure?


Il racconto di ciò che Cat vive con gli altri "artisti", i suoi pensieri, i ricordi, gli stati d'animo..., insomma tutto ciò che è reale, gradualmente diventa sempre più evanescente, illusorio, e il lettore viene trascinato in una serie di eventi che è difficile distinguere come "reali" o fantasiosi.

Cat conosce un uomo, che vive solo in una villa su un'altura, Edgar, un tipo solitario e molto strano, e da quel momento in poi alcuni avvenimenti particolari spaventeranno Cat, che si trova a vivere una sorta di incubo, un viaggio onirico in cui la realtà si mescola con l'allucinazione, e gli spettri di un passato neanche troppo lontano si affacciano con prepotenza, confondendo la mente della protagonista e rendendola spettatrice di eventi tanto surreali quanto spaventosi e macabri.

Quella di Caterina è una storia di solitudine, di dolore, di indifferenza, di cattiverie subite passivamente; Cat è la protagonista particolare di un libro altrettanto particolare, che volutamente coinvolge il lettore in un vortice onirico che non ha nulla di incantevole e di lieto, ma al contrario assume contorni "dark", oscuri, "da film horror"; come Cat, anche il lettore vive come sotto ipnosi questa sorta di sogno in cui scene orrorifiche e tetre non fanno che riflettere l'angoscia e la miseria che circondano la ragazza e, allo stesso tempo, avvolgono la sua anima e la sua mente.

Cat è una ragazza che sta crescendo e si sta trasformando in una donna e non c'è nessuna persona dolce e attenta a prendersi cura di lei; nessun amore, nessun abbraccio, nessuna tenerezza, e...



"Quando è il buio a comandare
chiunque può essere il mostro
chiunque la vittima".


Un romanzo psicologico breve ma che imprigiona il lettore per il suo contenuto magnetico, per questo filo sottile di follia e di dolce tristezza che pervade Cat e il suo universo.
Ringrazio l'autore (di cui avevo già letto e apprezzato il romanzo storico "Non è un vento amico") per avermi dato l'opportunità di leggere il suo terzo libro.

martedì 5 giugno 2018

Recensione film: NEMESI (Walter Hill)



Sete di vendetta e smanie di potere sulla vita e sul corpo di gente disgraziata sono al centro di questo film d'azione in cui la ricerca e la punizione del colpevole lasciano dietro di sè qualche scia di sangue...


NEMESI


2016
Regia: Walter Hill.
Cast: Michelle Rodriguez, Sigourney Weaver, Tony ShalhoubPaul McGillionAnthony LaPagliaCaitlin Gerard.


L'eccellente chirurgo plastico Rachel Kay è rinchiusa in una struttura psichiatrica e, avvolta da una camicia di forza, è in presenza di uno psichiatra, il dottor Galen, che la sottopone a incazanti interrogatori volti a chiarire una serie di delitti nei quali è coinvolta proprio la dottoressa, inspiegabilmente sopravvissuta a una mezza strage.

Rachel, imperturbabile e fredda, va a ritroso nel tempo e racconta gli avvenimenti che l'hanno condotta lì.

Scopriamo che lei è un bravissimo chirurgo, specializzata in particolare nella riassegnazione di genere; interventi che però lei ha cominciato a svolgere "in nero", a prezzi stracciati e tutti con soggetti che non potrebbero permettersi l'operazione; persone sulle quali la dottoressa non risparmia esperimenti per il presunto progresso della medicina; i suoi clienti preferiti sono poveracci che, se qualcosa andasse storto durante l'intervento, nessuno si darebbe la briga di cercare.

La donna ha un fratello molto amato, che però è invischiato in brutti giri ed infatti viene ucciso; la mano del sicario è quella dell'esperto serial killer a pagamento Frank Kitchen, che in fin dei conti ha fatto soltanto il lavoro per il quale è stato generosamente ricompensato.

Ma è con lui che la brillante dottoressa se la prende: lo fa rapire e si vendica praticando sull'uomo un intervento di riassegnazione di genere non richiesto.
Nelle scene iniziali, affinchè lo spettatore non abbia dubbi, viene mostrata agli spettatori la virilità di Frank (!!!), personaggio interpretato dall'attrice Michelle Rodriguez, che dà al suo sicario dei tratti che, a dispetto di barba, sguardo d'acciaio e... "arnese", le conferiscono comunque un che di femmineo.

Quando il giovanotto si risveglia in una squallidissima camera di un hotel da due soldi, si libera delle bende che gli fasciano il viso e s'accorge.... che la barba non c'è più...!

E vabbè, fin qui...., l'hanno semplicemente rasato, che sarà mai..?
Ma poi si toglie il camice.... e scopre che le son cresciute due cosine che prima non aveva (per carità, al massimo sarà una seconda) e tra le gambe c'è una una sorpresina.... o.O

Insomma, peggior risveglio non poteva esserci! Ti addormenti maschio e ti svegli femmina (da notare che sul nuovo corpo dell'ex maschietto non c'è una sola cicatrice, quindi apparentemente nulla che faccia pensare che prima fosse un uomo)!

Una rabbia furiosa lo invade e lo acceca e in lui si fa strada un solo pensiero: trovare quel maledetto che gli ha fatto sta carognata e vendicarsi!
Se c'è una cosa che sa fare, del resto, è ammazzare a sangue freddo e con precisione le vittime designate, e da questo momento in poi Rachel diventa la nemica numero uno di Frank, che viene edotto, tramite un videomessaggio, su chi sia l'artefice del suo cambio sesso e del perchè gli sia stato praticato.

Michelle Rodriguez è adesso libera di essere la donna che è, prestando volto e corpo al nuovo Frank, costretto a gestire la sua condizione di donna e gli effetti emotivi e psicologici che questa ridefinita identità di genere porta con sè; non solo, ma anche in senso pratico Frank deve abituarsi a questo corpo che non sente suo e fare i conti col dato di fatto che gli altri lo vedono come una donna (e pure carina e sexy); certo, il suo modo di ragionare è sempre quello di prima, dentro lui è ancora un uomo e desidera le donne, cosa che inevitabilmente potrebbe creare giusto qualche problemino tecnino.
L'unica persona (e non è un caso...) alla quale riesce a raccontare la tragedia accadutagli e a riceverne comprensione è un'infermiera con cui aveva avuto una storia di una notte, prima della "transizione".

Tutto ciò che Frank pensa e progetta è orientato a trovare la dottoressa e attuare la propria contro-vendetta.

Per raggiungere questo scopo, ce ne saranno di morti lungo il tragitto, tante piccole rese dei conti che appagano solo momentaneamente la sete di vendetta e che costituiscono un preludio a quella finale.
Frank è intenzionato ad acchiappare la folle invasata che gioca a fare dio e che gli ha rovinato la vita e impedirle di fare ad altri ciò che ha fatto a lui.

Sia la Weaver che la Rodriguez conferiscono ai loro personaggi personalità forti, atteggiamenti rigidi, mascolini, algidi, freddi, sguardi implacabili, mascelle dalla linea dura, scarsa propensione al sorriso, insomma c'è ben poco di femminile tanto in Rachel Kay quanto nel "secondo Frank".

Film bizzarro, assurdo, non so se vuol essere provocatorio, se vuol dare un messaggio, del tipo che non basta cambiar sesso per diventare donna anche nella testa; ambientazioni volutamente squallide, personaggi rozzi e sgradevoli; sono indecisa se la Rodriguez sembri più maschio da femmina o più femmina da maschio; la Weaver dà alla sua Rachel Kay un'aria di lucida follia tipica dello scienziato geniale (con la passione per la letteratura classica e la fissa per Shakespeare) ma con qualche rotella fuori posto a causa di un malsano delirio di onnipotenza.
Una cosa però va detta: il ritmo è incalzante e difficilmente ti annoi.
Per il resto, è un film di cui si può fare a meno.

lunedì 4 giugno 2018

Frammenti di... "Lover Reborn. L'amore rinato"



Citazioni tratte da "Lover Reborn. L'amore rinato" di J.R. Ward:


"Vivi e morti sono uguali.
Cerchiamo tutti, semplicemente,
un posto dove sentirci a casa."
LASSITER".




"possiamo perdere in un batter d'occhio quelli che amiamo.
E quando succede, c'è da scommetterci, non pensiamo a tutti i motivi che avrebbero potuto dividerci: pensiamo a tutti i motivi che ci univano.
E di sicuro rimpiangiamo amaramente di non aver avuto più tempo a disposizione,
 anche se abbiamo avuto secoli e secoli...
Da giovani pensiamo che il tempo sia un peso, qualcosa da scaricare il prima possibile per poter crescere. Ma è un tragico errore... 
da adulti capiamo che i minuti e le ore sono la cosa più preziosa che abbiamo.
Nessuno ha a disposizione tutta l'eternità ed è un delitto sprecare il tempo 
che ci è dato da vivere."


domenica 3 giugno 2018

Recensione. L'AMORE RINATO. Lover reborn di J.R. Ward



Un nuovo capitolo della saga della Confraternita del Pugnale Nero: il vampiro protagonista di una tormentata quanto passionale storia d'amore, ma soprattutto di una necessaria rinascita personale, è il guerriero Tohrment, chiamato a superare la più difficile delle prove: sopravvivere alla morte della sua amata Wellsie.


Recensioni Black Dagger Brotherhood
.


Libri della saga (in corsivo i titoli Rizzoli):
  1. DARK LOVER. Un amore proibito (Il risveglio; Wrath-Beth)
  2. LOVER ETERNAL. Un amore immortale (Quasi tenebra; Rhage-Mary)
  3. LOVER AWAKENED - Un amore impossibile (Porpora; Zsadist-Bella)
  4. LOVER REVEALED . Un amore violato (Senso; Butch-Marissa)
  5. LOVER UNBOUND. Un amore indissolubile (Possesso;Vishous e Jane)
  6. LOVER ENSHRINED. Un amore prezioso (Oro sangue; Phury-Cormia)
  7. LOVER AVENGED. UN AMORE INFUOCATO (Riscatto; Rehvenge-Ehlena)
  8. LOVER MINE - Un amore selvaggio (Tu sei mio; John Matthew-Xhex)
  9. LOVER UNLEASHED. Un amore irresistibile (Ferita;Payne-Manny)
  10. LOVER REBORN. Un amore rinato (Rinascita; Tohr-No'One)
  11. LOVER AT LEAST. L'ora dell'amore (Il cerchio degli amanti; Qhuinn-Blay).
  12. THE KING. Il Re è tornato (Il Re; Wrath)
  13. THE SHADOWS (Le ombre; Trez-Selena)
  14. THE BEAST (La Bestia; Rhage)
  15. THE CHOSEN
  16. THE THIEF  



L'AMORE RINATO. Lover reborn
di J.R. Ward



Mondolibri
Tohrment, il forte fratello della Confraternita e padre "putativo" di John Matthew, non è più quello di un tempo: lo è in quanto guerriero fedele al proprio sovrano, Wrath, ed infatti combatte contro i nemici della Confraternita con vigore e dedizione... ma anche con disperazione perchè nel suo cuore c'è il vuoto più totale, da quando la sua amata shellan, Wellesandra, è stata assassinata dai lesser. Per di più, lei era incinta del loro primogenito, e Tohr s'è trovato privato di due persone fondamentali per la sua vita in un attimo solo; un attimo drammatico, che l'ha gettato nel dolore più acuto, in un baratro di solitudine dal quale egli non vuole più uscire.
Perchè dovrebbe poi, e in nome di cosa?

L'amore gli è precluso in eterno, di questo Tohr è convinto: nel suo cuore c'era posto solo per la bella e vulcanica Wellsie, non potrà mai sostituirla con nessun'altra perchè nessuna donna, nessuna femmina, per quanto di valore, sarà mai come lei e potrà più possedere il suo cuore, il suo corpo, la sua anima.

Il vampiro è, quindi, solo l'ombra di ciò che è stato un tempo: ora vive per combattere, va incontro al pericolo con assoluto spregio della propria vita, non gli importa quante volte viene ferito, non importa se ogni notte rischia di non tornare a casa: non ha più una vera ragione per vivere, se non la vendetta, l'unica cosa che lo tiene in piedi e che un giorno o l'altra, se continua così, lo condurrà alla tomba.

Ma chi ha letto i precedenti libro della serie lo sa: i fratelli non lascerebbero mai uno di loro nella solitudine e nel dolore, senza cercare di aiutarlo; a tutti (in primis a John, che è per lui come un figlio), nel palazzo della confraternita, sta a cuore la sorte di Tohr. 

Oltre ai guerrieri, però, c'è qualcuno che ha con Tohr un debito di antica data: No'One, mamma di Xhex, che in un tempo molto lontano ha vissuto una tragedia personale che l'ha segnata irrimediabilmente e a causa della quale si era tolta la vita.
La vampira aveva infatti subito la violenza di un symphath, restando incinta di Xhex, con la quale non ha mai avuto rapporti proprio perchè la figlia le avrebbe ricordato il dolore dello stupro. 

All'epoca del fattaccio Tohr le era stato accanto e, anche se non era riuscito a impedirle di uccidersi, è grazie a lui se Xhex ha potuto vivere. 
Ora il cerchio di quella vicenda deve essere chiuso e No'One, accolta fra le Elette e poi scesa sulla Terra, intende restituire ciò che ha ricevuto espiando colpe che non ha, dedicando la propria solitaria e grigia vita servendo gli altri e facendo i lavori più umili.

La sua vita anonima (il nome che ha assunto la identifica in questo senso) e priva di affetti e gioie si riflette anche nell'aspetto fisico: ha sempre indosso un mantello e un cappuccio a coprirle gran parte del viso; i bei capelli biondi sono raccolti in una treccia; i segni della tragedia sono ancora  visibili su di lei, e la sua gamba claudicante ne è un ricordo. Ma l'eredità più triste di quella terribile esperienza è senza dubbio la paura del genere maschile: la sola idea che un uomo, anche il più sexy e virile, come lo sono i fratelli, possa metterle gli occhi o addirittura le mani addosso, le risulta ripugnante e la terrorizza.

Come è intuibile, siamo di fronte a due casi disperati, come del resto sempre accade nei libri della saga: Tohr e No'One non sono felici, trascinano la propria esistenza per inerzia, senza slanci, senza reali motivazioni, sentendo ciascuno su di sè tutto il peso dei giorni vissuti, e non trovando nè nel presente nè nel futuro una ragione per sperare che qualcosa cambi in meglio.

Ma a vegliare su di loro c'è l'angelo Lassiter, svitato, irriverente, capace di tener testa con la sua sagacia ed ironia al carattere burbero e ombroso del suo "assistito", Tohr, al quale svela una notizia angosciante, che sprofonda il guerriero in uno sconforto più nero che mai: l'adorata Wellsie, dopo la morte, non è andata nel Fado col figlioletto mai nato, bensì è intrappolata nell'In Mezzo, in una sorta di zona "limbica" in cui rischia di restare, senza poter mai trovare la pace eterna... E questo "per colpa" proprio di Tohrment, il cui amore disperato per la defunta impedisce che questa trovi requie nel "regno dei morti".

Tohr deve lasciar andare la moglie e il figlio e riappropriarsi della propria vita.
Come fare per aiutarlo in questo processo di rinascita?

Ed è qui che entra in gioco la missione di Lassiter sulla Terra: dare a Tohr l'opportunità di reinnamorarsi di un'altra femmina... E se si trattasse proprio della sfuggente No'One, anche lei in cerca di un riscatto e di una rinascita personale da un passato fatto solo di vergogna e umiliazione?

Due anime in pena che, unendosi e trovando l'uno nell'altra la tessera che manca per riassaporare la felicità, possono finalmente conquistare l'Amore, quello che ti restituisce il senso della vita, che ti fa capire che non è finita, che c'è ancora qualcosa e qualcuno che può riempirti il cuore, spazzando via tutto il negativo che ne aveva preso il posto.

"La vita è breve, non importa quanti giorni abbiamo a disposizione. E le persone sono preziose, tutte, senza eccezioni, non importa quante abbiamo la fortuna di conoscerne nella vita. E l'amore... l'amore è una cosa per cui vale la pena di morire.E per cui vale anche la pena di vivere."

Non sarà così facile, perchè entrambi hanno dei blocchi mentali ed emotivi che, a dispetto della passione irrefrenabile che inonda i loro corpi e che sfocia in una relazione fatta soprattutto di un riscoperto e inaspettato piacere fisico, impedisce ad entrambi di lasciarsi andare davvero, col cuore.
E Lassiter è sempre lì, alle loro spalle, pronto a ricordare che devono sbrigarsi a prendere una decisione, perchè il tempo è poco e ogni incertezza potrebbe costare molto cara...

Entrambi i protagonisti devono lavorare su loro stessi, individuando quelle cause che finora li hanno frenati e lasciati ai margini di una felicità possibile ma da essi vista come inafferrabile; entrambi sono ancorati a un passato il cui ricordo, per ragioni diverse, li fa star male.
Tohr teme di tradire la memoria dell'unica donna mai amata, se dovesse aprirsi ad una nuova compagna; No'One, a sua volta, sente crescere dentro di sè un grande affetto per Tohr, ma è consapevole di come egli non potrà mai amarla, perchè il suo cuore è legato indissolubilmente a Wellsie.

L'amore è una conquista, per la quale non di rado bisogna combattere con tutte le proprie forze, e spesso il primo e vero nemico perchè essa avvenga siamo noi stessi e le nostre paure.

L'Autrice come sempre, con un piglio vivace, ironico, e un ritmo sempre sostenuto, ci lascia entrare nelle vicende della Confraternita sempre attraverso una coppia formata da individui ognuno con la propria storia tormentata, che anche in questo caso è un "trauma" non rielaborato (che sia il lutto per Tohr o la vergogna paralizzante provata da No'One) e veniamo travolti dalla gamma di emozioni contrastanti dei protagonisti: passione travolgente, timore di fare la cosa sbagliata, sensi di colpa, di inferiorità, paura di superare certi limiti che ci si era imposti, il senso di incertezza derivante dall'accettare che qualcosa di bello possa entrare nella propria vita e illuminarla...

Parallelamente ci sono alte storie, che comprendono il rapporto madre-figlia (No'One-Xhex), i tentativi da parte della "Banda dei Bastardi" (vampiri ribelli), capeggiata dallo spietato Xcor, di far fuori il Re, Wrath; prosegue la lotta interiore di Qhuinn, che pur essendo innamorato di Blay, gli sta lontano; John e Xhex hanno i loro piccoli problemi coniugali; la dolce ed eterea Eletta Layla è in crisi e il suo cuore si sta ammalando d'amore per il soggetto sbagliato...

Il mio cuore di panna si è sciolto come un ghiacciolo al sole nei momenti finali, che vedono i due personaggi principali alle prese con l'ultima grande prova che li separa dalla loro rinascita; ma non l'affronteranno da soli perchè il sostengo dei fratelli, che sanno essere senza pietà in guerra ma incredibilmente premurosi e teneri quando si tratta di dimostrare concretamente affetto e lealtà a un membro della Confraternita, non viene mai meno.

Chiaramente consigliato a chi ama l'urban fantasy, il paranormal romance con un certo livello di sensualità, con protagonisti dei vampiri tanto muscolosi che trasudano sex-appeal, quanto romantici e teneroni se sono innamorati.

venerdì 1 giugno 2018

Bilancio di letture di Maggio + Reading Challenge 2018



Un altro mese è passato e le vacanze sono sempre più vicine!
Ma vacanze a parte, eccomi a riepilogare le letture del mese di maggio ^_-



  • Obiettivo n. 20. Un libro in cui si parli o siano presenti dei draghi - LA TERRA DEI DRAGHI. L'antica stirpe di N. Cantalupi (RECENSIONE): un'antica cittadina elifica è in pericolo: il Male sta per tornare con il terribile fine di distruggere la pace di un popolo che da tempo vive tranquillo. Ma a difenderlo ci sono eroi dallo spirito coraggios e combattivo, pronti a fronteggiare l'oscuro nemico.
  • Obiettivo n. 16. Un libro ambientato in Australia - LA RAGAZZA DELLE PERLE di Lucinda Riley (RECENSIONE): è il quarto capitolo dell'appassionante saga "Le Sette Sorelle" di Lucinda Riley, che ancora una volta mescola sapientemente fiction e realtà, collocando le avventure di CeCe D'Aplièse nell'esotica e variopinta Australia.


Reading Challenge


Altre recensioni:

  • IL MORSO di S. Lo Iacono (RECENSIONE) :Lucia Salvo è la tenace e coraggiosa protagonista di questo romanzo storico ambientato nella Sicilia borbonica del 1848, anno di moti rivoluzionari e sommosse in nome della libertà dall'oppressore. Anche questa donna, da tutti considerata una stupida e una pazza, darà il suo contributo alla rivoluzione.
  • UNA NOTTE SOLTANTO, MARKOVITCH di Ayelet Gundar-Goshen (RECENSIONE): una favola del 21° secolo, capace di incantare il lettore con la sua prosa ricca di ironia e tenerezza e che, sullo sfondo di un Israele vicino a significativi cambiamenti socio-politici, ruota attorno alla sincera amicizia tra due uomini e alle dinamiche personali e famigliari che li vedono coinvolti.
  • L'ANIMA FOTOGRAFATA di T. Piazza, I. Mercanzin (RECENSIONE): in questa raccolta di racconti la profondità di parole che scavano dentro l'anima, incontra la bellezza suggestiva e vera contenuta in uno scatto fotografico: ne viene fuori un connubio carico di emozioni e sensazioni che scivolano dagli occhi al cuore.

Sul podio delle letture più belle del mese scorso - che, ahimè, sono pochine (sigh!) - ci sono Una notte soltanto, Markovitch (per la capacità dell'Autrice di tratteggiare personaggi indimenticabili), La ragazza delle perle (per gli intrecci narrativi coinvolgenti) e Il morso (romanzo storico che unisce i fatti della Storia con elementi fittizi).

Attualmente in lettura:

I talenti delle fate di A. Arietano (fantasy);
Caterina di M. Zonno


Per quanto riguarda la sezione film, vi segnalo:

  • PUOI BACIARE LO SPOSO: una commedia italiana simpatica che in modo divertente lancia un messaggio contro pregiudizi e atteggiamenti omofobi. 
  • RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI: film drammatico... ma non troppo!, che ci mostra, con toni ora leggeri ora un po' meno, come sia difficile mettere a tacere la propria coscienza quando si mettono in atto comportamenti cinici, insensibili verso il prossimo che vive periodi complicati e decisamente poco "fortunati", anche quando ci si convince che si stia facendo semplicemente il proprio lavoro.
  • NEMESI (regia: Walter Hill): la vendetta è al centro di questo film, e a far da padroni sono la violenza, la sete di potere e un delirio di onnipotenza che induce a commettere azioni deprecabili.


E ADESSO TOCCA A VOI!
COME SONO STATE LE VOSTRE LETTURE DEL MESE SCORSO?
QUALI LIBRI VI HANNO MAGGIORMENTE COLPITI/DELUSI?

giovedì 31 maggio 2018

SegnalazionE Kimerik Edizioni



Una delle mie prossime letture:



LONTANA DA ME
di Cristiana Serangeli

casa editrice Kimerik
Gennaio 2018
13,60 Euro
pagine 120
Finalista al Premio Internazionale di Poesia e Narrativa 
- Percorsi Letterari
“Dal Golfo dei Poeti Shelley e Byron, alla Val di Vara” 



Continuerai a farti scegliere? O finalmente sceglierai?

Fabrizio De André


L’amore arriva e ti scompiglia i capelli e la ragione, ti travolge e ti lascia senza parole, portando così tanta felicità da non saperla quasi gestire. Ma arrivano anche i litigi, i silenzi, la fine della relazione. Matilde e Filippo rappresentano la forza e la debolezza che c’è in ognuno di noi.
Lontana da me è una condizione necessaria: interrogarsi, mettersi in discussione con distacco e autocritica, ricostruirsi per cambiare pelle e tornare a respirare la vita.
Cristiana Serangeli descrive con tocco delicato la quotidianità - alternando versi poetici, aforismi e descrizione introspettiva - e evoca con grande sensibilità il caleidoscopio di emozioni che nascono dal cuore.

L'autrice.
Cristiana Serangeli nasce a Vercelli. Blogger, scrittrice, poetessa. Inizia a scrivere giovanissima collaborando con un giornale locale occupandosi di sport. Per anni è stata contributor dei più importanti siti on line calcistici trattando diverse categorie dalla SerieB all’Eccellenza. E’ stata opinionista in vari programmi radio e tv. Compone poesie e partecipa a diversi concorsi letterari nazionali classificandosi sempre tra i finalisti. E’ apparsa con le sue opere in diverse raccolte letterarie tra cui “I nuovi poeti ermetici”, “Amore e Psiche”, “Vento a Tindari”, “Poets in love”, “Ti racconto una favola”. Diventa in poco tempo popolare su Instagram. Da maggio 2018 è testimonial/influencer del progetto e del concorso Talent in action organizzato dall'azienda tedesca Schneider che premia il talento e lo valorizza. Scrive parole per tutti, ama le parole di pochi
.


mercoledì 30 maggio 2018

Recensione: LA TERRA DEI DRAGHI. L'antica stirpe di Nicola Cantalupi (RC2018)



Un'antica cittadina elfica è in pericolo: il Male sta per tornare con il terribile fine di distruggere la pace di un popolo che da tempo vive tranquillo. Ma a difenderlo ci sono eroi dallo spirito coraggioso e combattivo, pronti a fronteggiare l'oscuro nemico.



LA TERRA DEI DRAGHI. L'antica stirpe
di Nicola Cantalupi


LA TERRA DEI DRAGHI. L'antica stirpe
Ed. Giovane Holden
308 pp
15 euro
2010
Ad Amhonùn, placida cittadina abitata da un mite popolo elfico, le cui giornate scorrono nella più completa serenità, la pace sta per essere intaccata da cattive notizie: il magico potere dell'Athorhen sta svanendo e dalle oscure regioni del nord l'antico nemico di sempre sta minacciando Amhonùn; nell'aria c'è odore di guerra e il rullo inquietante dei tamburi dei ripugnanti troll rimbombano nella sconfinata pianura del Nhèt-Nimaron.

Il saggio del villaggio, il coraggioso Tuberon, si mette in allarme, conscio di non poter stare con le mani in mano: bisogna agire tempestivamente per fronteggiare l'Oscuro Signore e non farsi cogliere di sorpresa dai suoi malefici eserciti.

Come fare per organizzarsi e sperare di vincere la battaglia?

In aiuto suo e di tutto il popolo sopraggiunge un vecchio e savio stregone, Carmas, che porta via con sè sè due baldi giovanotti, tanto inesperti quanto impavidi e pronti ad imparare: Johan ed Elberon, che si uniranno senza pensarci due volte alla missione di Carmas, che prevede un difficile e periglioso viaggio ai confini della Terra dei Draghi per convincere l'antica stirpe - mitica progenie dimenticata, il cui passato è ignoto alle nuove generazioni, e che vive oltre le bianche spiagge, oltre i potenti fiumi e le gole impervie - ad aiutare Amhonùn, prima che sia troppo tardi.

Il segreto che Johan ed Elberon non sanno e che li turberà ha a che fare proprio con l'antica stirpe, di cui si pensa non sia rimasto più nessuno, ma in realtà ad averla allontanata per tanto tempo sono stati avvenimenti drammatici, contrassegnati da colpe non perdonate, orgogli fratricidi e tradimenti mai dimenticati.

Carmas ha quindi intenzione di aiutare Tuberon, Amhonùn e le altre città vicine, chiedendo a sua volta soccorso ai saggi rimasti dell'antica stirpe, e per raggiungere questo scopo il vecchio guiderà i due giovanotti e il furetto di Johan (il vivacissimo Luxi) in un viaggio avventuroso e sicuramente indimenticabile, che sarà anche un'occasione di crescita per i due amici.

Il saggio Carmas, infatti, metterà alla prova i suoi giovanissimi compagni di viaggio, attraverso uno speciale addestramento che indurrà i ragazzi a crescere, a forgiare i propri caratteri, a smussare certi angoli della loro personalità, a maturare quel coraggio che essi già hanno dentro di sè ma che ancora non ha mai avuto modo di venir fuori.

Elberon, ad es., è degno figlio di Tuberon, e pur dovendo imparare a controllare il proprio caratterino istintivo, che lo porta spesso a parlare senza riflettere, quando i tempi lo richiederanno mostrerà un animo impavido e una maturità ammirevole.
Johan, al contrario dell'amico, è più timido e impacciato, più riflessivo, pende dalle labbra di Carmas e lo ascolta incantato quando questi racconta la storia dell'antica stirpe, le guerre del passato, le glorie come le sofferenze dovute a scelte prese senza pensare alle future conseguenze; in lui spiccano nobiltà d'animo e un'innata inclinazione ad usare le armi che lo rendono speciale.

Il racconto di ciò che è stato, comprende Johan, deve servire a migliorarci, non a far sì che perdurino i rancori e la rabbia.

L'antica stirpe presterà soccorso ad Amhonùn, mettendo da parte antichi e inutili odii e scongiurando così  la furia malvagia del Signore Oscuro, intenzionato a conquistare tutte le terre libere e sterminare i popoli che finora gli si sono opposti?

Queste pagine ci trasportano in mondi fantastici, in terre sconosciute abitate da placidi e allegri elfi, ma anche da orripilanti orchi e cattivissimi troll; popoli che vogliono vivere in libertà e nella pace ma purtroppo il Male è sempre in agguato ed è pronto a distruggere la felicità di tanti innocenti; si narra di antichissimi territori, un tempo abitati da draghi e da guerrieri senza paura, che hanno dato la vita per la propria gente.

E' un testo sicuramente ricco di dettagli e descrizioni, in particolare dei paesaggi e delle antiche gesta di popoli del passato, e ammetto che queste lunghe sequenze descrittive hanno rallentato non di poco la mia lettura; del resto, mi è capitato, ad es., anche col Signore degli anelli, al quale credo l'Autore, Nicola Cantalupi, si sia ispirato.
Da una parte, l'aspetto positivo delle descrizioni è che sono così accurate da lasciarmi immaginare gli scenari, e inoltre esse ben rispecchiano lo spirito buono o malvagio di chi abita i vari luoghi di cui si narra di volta in volta; dall'altra però un po' mi hanno distratta, ma chiaramente è un mio parere (magari ci sono lettori cui non danno fastidio molte descrizioni) che non toglie nulla alla qualità del romanzo.

Il personaggio di Carmas mi ha ricordato Gandalf, per la sua saggezza nel risolvere i problemi e dare consigli, e per la leggera ironia che contraddistinue entrambi gli stregoni.

Johan è un po' il protagonista e sul suo personaggio in formazione ci vengono dati dei segnali che fanno presagire come dei misteri avvolgano la sua persona, e sicuramente essi vengono svelati nei libri successivi (si tratta infatti di una trilogia e questo è il primo volume).
E anche se c'è la guerra non può non esserci un po' d'amore, e il giovanotto di Amohnùn incrocerà il proprio sguardo con quello della bella, dolce e sveglia Samaire..

Insomma, siamo in presenza di un fantasy "classico", un universo fantastico in cui il Male sta per avvolgere il Bene con le sue tenebre terribili, ma il desiderio di mantenere la pace e la libertà è così forte da spingere ogni singolo elfo, anche quello non abituato ad avere una spada in mano, a combattere per se stesso, per i propri cari e per la Terra dei draghi, che deve essere salvata a tutti i costi.

Affascinante, senza dubbio, scritto molto bene e soprattutto verso la fine il livello di curiosità e atenzione salgono, in vista dell'ultima battaglia e per il finale aperto.



Reading Challenge
obiettivo n. 20.
Un libro in cui si parli o siano presenti dei draghi

Gente che viaggia... gente che legge (#2)




Prosegue la mia abitudine a curiosare sui gusti letterari dei viaggiatori che mi capitano a tiro.

LA RAGAZZA SBAGLIATA di Giampaolo Simi (Sellerio editore, 409 pp, 15 €).

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Dall’autore di "Cosa resta di noi", Premio Scerbanenco 2015, la storia di una assassina e del suo grande accusatore. La storia di un dubbio, di un inganno, della possibilità di una nuova vita.
«Giro pagina e scrivo il suo nome. Nora Beckford. E subito sotto “Sensi di colpa: nessuno”. Lo sottolineo due volte, e buco quasi la carta. Nessuno». Ma il tarlo del dubbio si insinua in Dario Corbo, giornalista di successo caduto in disgrazia, e lo spinge a ripercorrere una vecchia storia.
Ventitré anni prima c’è stato un omicidio brutale: una diciottenne, uccisa seviziata e abbandonata in un dirupo sulle colline della Versilia. Irene ha appena terminato l’esame di maturità, è una studentessa modello, un esempio per i compagni e una sicurezza per i genitori. A essere incolpata di un orrore che ha fatto rabbrividire un’intera comunità sarà, dopo una lunga vicenda giudiziaria, Nora Beckford.
Ventenne figlia di un famoso scultore inglese trapiantato in quella striscia di lusso in Toscana, di lei si era indagato ogni tratto. Il carattere, l’uso di droghe, la passione, la gelosia. Sulla condanna successiva erano stati determinanti non solo le prove ma gli articoli infiammati di un giovane giornalista, Dario Corbo.
L’incontro fortuito con Nora Beckford, l’assassina da poco uscita di galera, lo porta a inoltrarsi in una selva di piste trascurate e inattesi ritrovamenti su uno sfondo che si staglia inquietante.
Chi è Nora? Come può dirsi incapace di ricordare perfino una singola istantanea di quella ferocia? Cosa si è insinuato in lei, cosa è successo intorno a lei? Quali oscuri segreti della storia criminale italiana l’hanno avvinghiata?
Ben più del mistero di un delitto, è l’enigma di una donna a incombere su Dario Corbo. A imprigionarlo tra la ricerca della verità e la forza della passione. Ed è questa prigionia e la faticosa liberazione da essa ciò che Giampaolo Simi racconta.


I dodici abati di Challant di Laura Mancinelli (Einaudi editore, 380 pp, 13 €).

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Sospesi tra storia e invenzione in un Medioevo che sembra vero, sono qui raccolti in un unico volume tre romanzi di Laura Mancinelli, in cui l'autrice approda a una visione fantastica e ironica della tradizione e della società medievale:
I dodici abati di Challant, dove, in una cornice di ironia mondana e gaudente, dodici monaci ricevono l'incarico di sorvegliare un feudatario che eredita un castello con la clausola di mantener fede a un maligno obbligo di castità.
Il miracolo di santa Odilia, immagine della vita che si afferma in chiave religiosa, ma non trascendente, attraverso la storia di due Odilie: la prima devota e pia, la seconda giovane e bella.
E infine, conclusione ideale di questa metafora, Gli occhi dell'imperatore, dove una contessa piemontese, un cavaliere-musico-poeta e l'imperatore Federico II, ormai prossimo alla morte, partecipano a un affascinante percorso di avventure e sentimenti, che è anche un intreccio di entusiasmo, rassegnazione e senso del destino.

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