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mercoledì 2 agosto 2023

[[ Monthly Recap ]] LIBRI LETTI A LUGLIO



Il mio luglio libresco?

Eccolo qui :))


1. COSE CHE NON SI RACCONTANO  di A. Lattanzi: il racconto 
-
 autobiografico di un'esperienza dolorosa, difficile da raccontare eppure raccontata con estrema onestà e intensità (5/5). PER CHI DESIDERA  STORIE VERE E INTIME.
2. I RAGAZZI DI VILLA GIARDINI. Il manicomio dei bambini a Modena di P.Tortella: docu-libro - la cruda e drammatica realtà dei manicomi raccontata da chi vi ha lavorato e ha visto con i propri occhi (4,5/5). PER CHI NON SI TIRA INDIETRO DAL LEGGERE STORIE DI SOPRUSI VERSO I PIU' FRAGILI
3. PER AMORE DI BRIGGS di T. Thompson: romanticismo e dolcezza in questo romance dove l'amore guarisce i tormenti (4/5). IDEALE SE CERCHI SENTIMENTO E LEGGEREZZA.
4. DELITTO AL CONDOMINIO MAGNOLIA di M.C.Buoso: giallo dai contorni classici, sulla scia della "regina del giallo" (3/5). OK PER CHI CERCA INTRATTENIMENTO LEGGENDO UN GIALLO BREVE.
5. LA MUSA DEGLI INCUBI di L. Taylor: magnifico fantasy, dove umani, creature fantastiche e fantasmi cercano di sopravvivere e, forse, di convivere (5/5). IDEALE SE VUOI IMMERGERTI IN UNA DIMENSIONE FANTASTICA ED EMOZIONANTE.
6. LUGH di F. Trentini: un piacevole mix di paranormal fantasy e romance, in cui un dio celtico in rovina si innamora di un'umana problematica: insieme devono compiere una missione (3.5/5). ADATTO A CHI É IN CERCA DI LETTURE AVVENTUROSE E CON UN LIVELLO DI SENSUALITÀ CHE CONTRIBUISCE AD ALZARE LE TEMPERATURE.
7. UN GIORNO DI FESTA di J. Maynard: romanzo di formazione che si concentra su avvenimenti accaduti in pochi giorni ma capaci di cambiare più di una vita (4/5). ADATTO A CHI  RICERCA STORIE SEMPLICI MA COINVOLGENTI.



READING CHALLENGE

8. UNO STUDIO IN ROSSO di A.C. Doyle: detective story, la prima in cui compare il famoso investigatore Sherlock Holmes, alle prese con due omicidi misteriosi (4,5/5). LETTURA APPASSIONANTE, SI LEGGE IN UN SOFFIO.


Questo mese sul podio vanno sicuramente COSE CHE NON SI RACCONTANO per la tematica della maternità e per la spiazzante onestà con cui l'autrice riversa su carta pensieri ed emozioni che, normalmente, ci si guarda bene da condividere con altri; bellissimo e affascinante il romanzo della Taylor, LA MUSA DEGLI INCUBI; Doyle accattivante, e per l'intuitivo protagonista e per gli altri, indimenticabili, personaggi.


CITAZIONI DEL MESE

"Possiamo essere in conflitto, odiarci e desiderare la reciproca distruzione, ma nella disperazione siamo tutti smarriti nelle stesse tenebre, respiriamo la stessa aria mentre soffochiamo nel nostro dolore." (Lainy Taylor, LA MUSA DEGLI INCUBI)

"...ho una diga nella testa dove stanno nascoste tutte le cose che fanno davvero troppo male. Quelle cose, io non voglio dirle a nessuno. Io non voglio pensarle, quelle cose. Io voglio che non siano mai esistite. E se non le dico non esistono." (A. Lattanzi, COSE CHE NON SI RACCONTANO)


venerdì 14 luglio 2023

RECENSIONE 🕵️‍♂️ UNO STUDIO IN ROSSO di Arthur Conan Doyle 🔍



Un doppio omicidio tocca Londra, Scotland Yard si mette in azione e, tra funzionari che brancolano nel buio delle proprie imperfette ipotesi, un investigatore dal potere intuitivo formidabile e dalle capacità logiche ammirevoli, in compagnia di un amico dottore, riuscirà a sbrogliare l'ingarbugliata matassa.


UNO STUDIO IN ROSSO
di Arthur Conan Doyle


Ed. Feltrinelli
trad. G. Carlotto
175 pp
"Nella matassa incolore della vita, corre il filo rosso del delitto, 
e il nostro compito consiste nel dipanarlo, nell’isolarlo, 
nell’esporne ogni pollice."

John Watson è un medico congedato dall'esercito per una ferita e sta cercando casa in quel di Londra; un amico gli presenta una persona che, a sua volta, avrebbe piacere a condividere l'appartamento con qualcuno: questi è Sherlock Holmes, l'investigatore inglese famoso per le straordinarie competenze in chimica e anatomia pur non essendo né scienziato né medico.

Sin dai primi momenti in cui fa la sua conoscenza, il buon Watson intuisce di trovarsi al cospetto di un uomo stravagante, dall'umore ballerino (passa dall'essere un gran chiacchierone al mutismo), sicuro di sé, ignorante di politica ed economia ma colto in tutti quei campi del sapere per lui interessanti, compresa la conoscenza dei veleni.

Ma soprattutto, le sue qualità più spiccate convergono in una direzione ben precisa: Sherlock ha un'intelligenza acutissima, una incredibile capacità deduttiva e di ragionamento analitico che gli permettono di partire da pochi particolari fisici o da dettagli relativi all'abbigliamento di una o più persone, per trarre su di esse conclusioni chiare e azzeccate. 

Al centro di "Uno studio in rosso" vi è il misterioso omicidio di un uomo, trovato morto in una casa con accanto un anello nuziale da donna e la scritta "Rache" (che vuol dire vendetta in tedesco) sul muro; c'è del sangue per terra ma non è del morto, che non presenta ferite sanguinanti. 

"Il delitto più banale è spesso il più misterioso perché non presenta caratteristiche nuove o particolari da cui si possano trarre delle deduzioni..."

Da subito, il caso sembra ostico in quanto privo di elementi che palesemente potrebbero spingere verso una pista piuttosto che verso un'altra e i due principali funzionari di Scotland Yard - Lestrade e Gregson - non sanno che pesci pigliare, azzardando ipotesi più fantasiose che realistiche; essendone consapevoli, cercano aiuto - senza darvi però troppa importanza, l'orgoglio non glielo consente - presso il loro amico Sherlock Holmes, di cui conoscono l'arguzia, lo spirito d'osservazione e il formidabile intuito. 

L'investigatore più celebre di Londra, figura iconica e affascinante delle detective stories, attira le simpatie del lettore con gran facilità, per la sua "mentalità troppo scientifica… che rasenta il cinismo" (come rileva il dottor Watson), la naturalezza con la quale applica alla vita normale alcuni precetti dell’arte dell’osservazione e della deduzione, i suoi ragionamenti, l'attenzione posta a minuzie e particolari cui nessun altro fa caso, il suo far su e giù nei pressi del luogo del delitto perché esso "gli parli", gli indichi che via prendere, su cosa concentrarsi; fa meraviglia come Holmes sappia dedurre, senza tema di smentita, caratteristiche fisiche delle persone coinvolte nel delitto pur non conoscendole, ma solo basandosi su dettagli contestuali.

"Nella scienza dell’investigazione, non c’è nessun ramo tanto importante e tanto negletto quanto l’arte di individuare le orme."

Capire chi sia la prima vittima (un certo Drebber, e dopo di lui, il suo segretario) e chi poteva aver ragione di volerli morti, è fondamentale e l'autore, dopo averci narrato il presente - i delitti, le deduzioni e le investigazioni di Holmes e il suo risolvere il caso sotto al naso dei colleghi contrariati e sbigottiti -, ci introduce, attraverso un lungo flashbask, in un altro luogo e in un altro tempo per esporci gli antefatti, così da mettere insieme tutti i pezzi e vederne la stessa logica che vi ha scorto l'investigatore.

Qualcosa è accaduto una ventina di anni prima a Salt Lake City che ha gettato le basi per i delitti di Londra; conosciamo così la storia di un uomo e della bimbetta a lui affidata, di come egli l'amasse come una figlia e di come, in un momento di forte difficoltà, i due abbiano ricevuto l'aiuto di un gruppo di mormoni (fondamentalisti) e si siano uniti ad essi.
Ne segue una storia che racchiude amore, fanatismo religioso, desiderio di tiranneggiare di alcuni (in nome di Dio!!) e la sottomissione passiva di altri (per evitare conseguenze terribili), disperazione e voglia di fuggire per avere un futuro, rancore, odio, vendetta.

"Uno studio in rosso" è il primo romanzo (pubblicato nel 1887) con protagonista Sherlock Holmes ed è appassionante, si divora in poco tempo perché fluido nel ritmo, interessante e anche divertente nel presentarci, sullo sfondo di una Londra avvolta in una nebbia fitta e impenetrabile, il bizzarro e intelligente personaggio, affiancato dal tranquillo Watson, persona comune che - come noi lettori - ne subisce il fascino, seguendo passo passo il suo modo di giungere alla soluzione del caso ragionando all’indietro, per poi appurare come tutta la faccenda non fosse altro che "una catena di fatti logicamente collegati senza un difetto né una soluzione di continuità."

Piacevolissimo, adatto a tutti, anche a chi solitamente non è un fan di gialli/polizieschi, e ideale per chi cerca letture leggere da portare in vacanza.


domenica 2 luglio 2023

[[ GIUGNO 2023 ]] Tra pagine e popcorn

 

Luglio è da poco entrato e io riepilogo qui con voi le mie letture del mese di giugno!


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1. PERFECT DAY di R. Hausmann: se tuo padre fosse accusato di essere un mostro, lo difenderesti senza se e senza ma? (4/5) IDEALE PER CHI CERCA UN THRILLER PSICOLOGICO DA LEGGERE IN SPIAGGIA.
2. LA PIAZZA DI NESSUNO di M. Rosato: una piazza immobile ed eterna, spettatrice del mutare degli eventi che coinvolgono gli esseri umani (3.5/5). PER CHI CERCA UNA LETTURA DIVERSA DAL SOLITO, CON PERSONAGGI STRAVAGANTI.
3. PER AMORE DI BENEDICT di T. Thompson: una giovane e solare ragazza cerca di portare amore e speranza a un uomo sfiduciato (4/5). ADATTO AGLI AMANTI DEL ROMANCE.
4. OMICIDIO FUORI STAGIONE   di A. J. Seaman: su un'isoletta in cui non accade mai nulla cominciano a morire degli adolescenti (3,5/5). GIALLO NORDICO SOFT, SCRITTO DA UN ITALIANO
5. COME AGNELLI IN MEZZO AI LUPI di D. Pitea: un serial killer semina morte in quel di Roma mandando messaggi criptati e indovinelli alla polizia prima di colpire (4,5/5). THRILLER AD ALTA TENSIONE.
6. ZANNUTA  di A. Di Cesare: la vita travagliata di una donna sola ed emarginata ma dallo spirito forte e indipendente (5/5). SE SEI ALLA RICERCA DI UNA STORIA AL FEMMINILE COINVOLGENTE.

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7. PANE COSE E CAPPUCCINO DAL FORNAIO DI ELMWOOD SPRINGS  di F. Flagg: non c'è modo migliore per prendersi cura di sé che tornare a casa, alle proprie radici (4/5). PER CHI HA VOGLIA DI UNA COCCOLA LETTERARIA.


I libri maggiormente apprezzati a giugno sono stati Zannuta, per la protagonista indimenticabile, che ne ha vissute tante e la cui schiena ne ha prese non poche, ma niente è riuscita a spezzarla; il thriller di Pitea per la sua trama complessa e accattivante.






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 FILM

 Per quanto concerne i film che mi sento di segnalarvi, ci sono:

- C'MON C'MON di Mike Mills, con Joaquin Phoenix  e Woody Norman.

 È un film che ha al centro il rapporto tra un uomo e il suo nipotino; i due impareranno a conoscersi e ad instaurare un legame molto bello e sincero, che farà bene a entrambi.

Joaquin è Johnny, un giornalista impegnato a girare documentari e a fare interviste radiofoniche; il suo ultimo progetto lo vede viaggiare per l'America per incontrare diversi bambini e intervistarli riguardo al futuro non proprio idilliaco del nostro pianeta.

Quando riceve la telefonata della sorella, Viv, con cui non intrattiene grosse frequentazioni (in particolare dopo la morte della loro mamma), non ha idea di ciò che sta per chiedergli: dovendo lei occuparsi del marito (che soffre di disturbi mentali), ha necessità di lasciare il figlioletto, Jesse, con una persona di fiducia per qualche giorno.

Quelli che all'inizio dovevano essere pochi giorni, ne diventano decisamente di più, tanto che Johnny -
non potendo restare a casa per troppo tempo perché deve lavorare - sarà costretto a portare con sé il nipote in uno dei suoi viaggi, che li porterà da Los Angeles a New York e poi New Orleans. 

La trama del film è di per sé semplice ed essenziale e si concentra, come dicevo, sul rapporto che zio e nipote - che sono praticamente due estranei l'uno all'altro - instaurano via via che stanno insieme; Jesse è un bambino di 9 anni  particolare, con un'intelligenza superiore alla media e con comportamenti iperattivi; Johnny, che è un uomo solitario, silenzioso e tranquillo, si rende conto sin da subito che non è affatto semplice, per un tipo come lui, interagire in modo soddisfacente con un ragazzino chiacchierone, curioso, pronto a fare sempre mille domande su tutto, schietto e senza peli sulla lingua, restio ad obbedire agli adulti senza fiatare o argomentare.
È faticoso, per l'uomo, rapportarsi a questo nipote semi sconosciuto, cui è complicato star dietro, essendo Jesse un vulcano di parole, domande, immaginazione, e prendersi cura di lui, facendo attenzione a restituirlo alla madre tutto intero, non è proprio un'impresa scontata, anche perché il ragazzino tende a volte a sfuggire alle attenzioni dell'adulto.

I dissidi e le incomprensioni non mancano, anche perché i giorni per stare insieme si allungheranno e questo metterà alla prova emotivamente entrambi, facendo emergere insospettabilmente un mondo interiore - fatto di sentimenti contraddittori, solitudine, paure... - complesso, fino a quel momento tenuto a chiave e che il loro legame, appunto, tirerà fuori.

La pellicola è in bianco e nero e, privata dei colori, assume un carattere maggiormente intimo, dando allo spettatore il modo di concentrarsi sugli stati emotivi dei personaggi, sulle loro evoluzioni psicologiche e comportamentali, su come l'amicizia inaspettata e speciale nata tra zio e nipote abbia donato ad ambedue nuove prospettive, fiducia, voglia di spensieratezza, di parlare per capirsi ed entrare in sintonia, di aiutarsi.
I due protagonisti sono bravissimi, tanto il giovanissimo Woody Norman quanto il mio amato Joaq, sempre eccellente in queste parti intimiste e malinconiche, e ciò che ne viene fuori è un film molto bello, delicato, dolce, che emoziona, fa riflettere e si lascia apprezzare per l'attenzione posta sui sentimenti e la complessità dei legami umani.
Consigliato!!


L'altro film è meno recente ma io l'ho visto soltanto poche settimane fa: AMABILI RESTI, diretto da Peter Jackson e con Saoirse Ronan, Mark Wahlberg, Rachel Weisz, Susan Sarandon, Stanley Tucci, Michael Imperioli.
Come in tanti sicuramente saprete, esso si ispira all'omonimo romanzo di Alice Seibold e racconta la storia di una ragazzina uccisa da un serial killer ma il cui "spirito" non riesce a passare all'aldilà, schiacciato com'è dal dolore per una morte violenta e ingiusta e dal desiderio di giustizia (vendetta?).

Siamo a Norristown, in Pennsylvania, in una cittadina carina e tranquilla, tra villette a schiera e campi di pannocchie; qui vive la 14enne Susie Salmon, un'adolescente solare e socievole, appassionata di fotografia e innamorata del compagno di scuola Ray Singh. 

Purtroppo, il 6 dicembre 1973 Susie viene fermata sulla strada di casa dal vicino, il signor Harvey, che si è sempre dimostrato affabile e cortese; con un diabolico escamotage, l'uomo adesca la ragazzina, invitandola e convincendola ad entrare in un piccolo rifugio sotterraneo da lui stesso costruito, dove nasconde delle cose belle da mostrare ai ragazzi.
E' una trappola: Harvey fa violenza alla piccola Susie e la uccide brutalmente. 

Da quel momento, lo spirito di Susie si trova sospeso fra la terra e il cielo, in una sorta di limbo fatto di ricordi e di fantasie, da dove può vedere quello che ancora succede ai suoi cari e al suo omicida nel mondo mortale.
Susie è sgomenta e soffre per il proprio ingiusto destino: perchè proprio a lei doveva accadere una cosa talmente brutta - essere vittima di un mostro senza cuore -? 
Era una ragazzina qualunque, serena, con dei sogni da adolescente, che desiderava innamorarsi, fare fotografie, divertirsi.., vivere! 
Non si può tornare indietro: lei è morta e tale resterà, però... se solo potesse fare in modo che i suoi famigliari continuino a tener d'occhio quel maledetto vicino di casa, così da denunciarlo!
Ma come potrebbe mai lei influenzare le vite dei viventi essendo solo una sorta di "fantasma"?
Per Susie è atroce vedere come i suoi genitori soffrano indicibilmente per questa tragedia, per la quale tra  l'altro non c'è giustizia, visto che non è stato arrestato nessuno per la scomparsa e la morte della loro figlioletta.
Il corpo di Susie non è ancora stato ritrovato, ma solo oggetti e tracce di sangue a lei appartenenti; nessun indizio che permetta di rintracciare chi le ha fatto del male.
Attraverso gli occhi disperati e addolorati della giovane sfortunata protagonista, assistiamo impotenti all'inevitabile dolore che si consuma nella famiglia Salmon, finendo per spaccarla.
Intanto, comunque, la povera Susie "vive" in una specie di pre-paradiso (al quale accederà quando sarà pronta a lasciare definitivamente la dimensione terrena, alla quale non appartiene più), dai colori sgargianti e meravigliosi (tipici della raffigurazione del paradiso, per capirci, dove è pieno di fiori, cielo azzurro, luce ecc...), ai quali si alternano immagini più cupe quando il pensiero della defunta va alla propria morte e a ciò che essa significhi.

“Questi erano gli amabili resti, cresciuti intorno alla mia assenza. I legami, a volte esili, a volte stretti a caro prezzo, ma spesso meravigliosi. Nati dopo che me n’ero andata…”

Quando sarà pronta Susie a lasciare definitamente questo mondo? Forse quando vedrà i suoi famigliari rassegnarsi e cercare di tornare a vivere? Quando essi si saranno battuti per "risolvere il caso" e trovare l'assassino (la cui identità è ovviamente nota da subito allo spettatore)?
La piccola vittima cova un mix di vendetta e giustizia ed è ciò che ancora la lega ai mortali (oltre all'amore per la propria famiglia e il rimpianto di ciò che le ' stato tolto).
Come spezzare questo filo?

Il film nel complesso mi è piaciuto, nel senso che l'ho guardato con coinvolgimento, visto il drammatico tema affrontato; ho apprezzato anche la vena thriller, soprattutto relativamente ai tentativi di un famigliare di Susie di sgamare il colpevole; è la prospettiva fantasy-paranormal che mi ha forse convinta meno, ma in generale lo promuovo, perché trasmette tanto l'angoscia legata alla violenza e all'assassinio della ragazzina, quanto la sua legittima voglia (ingiustamente spezzata) di vivere, di essere felice e spensierata. Bravissima Saoirse.

giovedì 8 giugno 2023

[ GIUGNO ] VACANZA IN UMBRIA, READING CHALLENGE E ACQUISTI IN LIBRERIA

 

Buon pomeriggio, lettori!!

La settimana scorsa sono stata in Umbria col mio consorte; abbiamo soggiornato in un residence a pochi chilometri da Perugia, dotato di molti comfort, tra cui piscina e vasca idromassaggio in camera, oltre che di un ristorantino annesso in cui abbiamo potuto gustare piatti davvero eccellenti.

Ovviamente, abbiamo colto l'occasione per visitare soprattutto Perugia e, l'ultimo giorno (domenica 4), Assisi.

Vi lascio qualche foto alla fine del post, ma intanto passiamo al contenuto libroso.

Ho fatto un salto alla Feltrinelli; mio marito ha acquistato un paio i vinili, io un paio di libri.

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Residenza per signore sole di Togawa Masako (Marsilio ed., 176 pp). Classico del noir giapponese, ricco di tensione e atmosfera.

Un edificio per sole donne a Tokyo, un segreto dietro ogni porta, una chiave in grado di liberarli tutti.

Malinverno di Domenico Dara (Feltrinelli, 336 pp). 
Un romanzo sul potere delle storie, dell'immaginazione e dell'amore, pieno di incanto verso i libri.




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Come potete vedere, questo mese devo scegliere tra:

📖 CLASSICO: William Shakespeare, di cui però ho già letto qualcosa in passato, per cui... passo;
📖🇮🇹 CONTEMPORANEO ITALIANO: Ugo Riccarelli, di cui anni fa lessi IL DOLORE PERFETTO, molto bello; non è in cima alle preferenze per la RC, però;
📖🇺🇲 CONTEMPORANEO STRANIERO: Fannie Flagg. Anche di quest'autrice ho letto un paio di deliziosi romanzi e, a dirla tutta, ho già incominciato un altro suo libro: "Pane cose e cappuccino dal fornaio di Elmwood Springs";
💙📖 LIBRO SPECIAL: Le case del malcontento di Naspini, autore che mi piace e di cui pure ho letto un paio di libri.
Questo romanzo lo leggerò comunque, a prescindere dalla RC.



Ok, vi lascio con qualche fotina della mia breve ma piacevolissima vacanza umbra ^_-



Assisi

perugia

perugia

perugia

perugia

perugia

la pizza ci sta... sempre e ovunque!

torello alla perugina.
Ovviamente non è carne di toro ♉ 😆
 bensì di vitello, con sopra fegatini di pollo






mercoledì 7 giugno 2023

[[ MAGGIO 2023 ]] LETTURE E SERIE TV

 

Buongiorno, cari lettori!

Eccomi con il riepilogo del mio maggio!



READING CHALLENGE

1. Tra i presenti obiettivi di maggio della RC, ho scelto il classico: LA CHIESA DELLA SOLITUDINE del Premio Nobel Grazia Deledda, scrittrice sarda prolifica che merita di essere conosciuta e apprezzata.
Il romanzo in questione narra di una donna che ha scoperto di avere un male incurabile e che si è rassegnata ad una vita di solitudine, da trascorrere in tutta tranquillità nella casetta di famiglia, assieme all'anziana e premurosa madre, godendo della spiritualità del luogo, reso tale grazie alla presenza della chiesetta annessa alla casa.
Ma attorno alla bella satellitano diversi pretendenti, che renderanno le sue giornate tutt'altro che pacifiche e solitarie (4/5). CONSIGLIATO A CHI HA VOGLIA DI UN CLASSICO DELLA LETTERATURA ITALIANA.  



ALTRE LETTURE:


2. SOTTO IL CIELO DI ROMA di Sira Fonzi (RECENSIONE): Roma è lo sfondo per sette storie di vita, che raccontano di persone  comuni impegnate a vivere e a combattere, giorno per giorno, contro difficoltà di vario genere (4/5). CONSIGLIATO A CHI CERCA UNA LETTURA VELOCE MA PROFONDA.

3. SOLO DIO È INNOCENTE di Michele Navarra: legal thriller ambientato tra Roma e Sardegna e che racconta una storia scandita da dinamiche familiari complesse, in cui le colpe dei padri inevitabilmente ricadono sui figli (4,5/5). CONSIGLIATO A CHI AMA NOIR E LEGAL THRILLER.

4. IL SOGNATORE di Laini Taylor: dalla meravigliosa penna di un'abile narratrice, un fantasy con personaggi indimenticabili, in cui perdersi tra realtà e magia (5/5). SE AMI IL FANTASY, LEGGILO!

5. L'ANNUSATRICE DI LIBRI di Desy Icardi
: allegra e graziosa commedia ambientata nella Torino degli Anni Trenta e Cinquanta (4,5/5). CONSIGLIATO A CHI E' ALLA RICERCA DI UNA LETTURA LEGGERA E ORIGINALE.

6. GLI OCCHI DELLA NOTTE di Marina Visentin: giallo all'italiana ambientato a Milano, denso di riflessioni filosofiche e citazioni letterarie, con particolare attenzione ai personaggi e all'ambientazione (4/5). CONSIGLIATO A CHI VUOL CONCEDERSI UN GIALLO SENZA STARE TROPPO IN ANSIA E COL FIATO SOSPESO.


7. SETH (The Crimson Thrones #1) di Laura Fiamenghi: un dio dell'antico Egitto deve salvare la Terra da mostri distruttori; ad aiutarlo c'è una mortale con cui scatta la scintilla (4/5). CONSIGLIATO A CHI AMA URBAN FANTASY E PARANORMAL ROMANCE.

8. SENSALE SI DIVENTA. IL SENSALE MISTERIOSO DI ELLA POINTE di Tess Thompson: un uomo e una donna vengono ingaggiati come sensali e devono accasare alcuni fratelli dal vissuto famigliare difficile; prequel delizioso per stile e personaggi (4/5). CONSIGLIATO A CHI HA VOGLIA DI INIZIARE UNA SERIE HISTORICAL ROMANCE.



BRANOLIBRO

Women's Empowerment – 3in1 (RECENSIONE) è un audiolibro composto e interpretato da Arteiu Azizian e ruota attorno al tema dei diritti delle donne e del loro riscatto socioculturale.


CITAZIONE DEL MESE

"... potevo, attraverso la lettura, sopportare la realtà. Mi permetteva di estraniarmi ed entrare nella vita di qualcun altro, anche se per poco.
Le storie contenute nei libri mi scaldavano, le persone che dentro quelle pagine si muovevano e parlavano mi facevano compagnia anche dopo, quando quei libri li avevo richiusi e riposti."


SERIE TV
 
Vi avevo anticipato qualcosa su LES PAPILLONS NOIRS una miniserie francese noir creata da Olivier Abbou, Bruno Merle e con Nicolas Duvauchelle, Niels Arestrup, Axel Granberger.

La storia vede protagonista uno scrittore in cerca di ispirazione, Adrien, 40 anni, che scrive le biografie di illustri sconosciuti aspettando che gli vengano in mente soggetti più interessanti.
 
La svolta sta per arrivare ed ha il volto di un uomo anziano, tale Albert Desiderio, che lo ingaggia per raccontargli la propria vita e il suo grande amore, la rossa e bellissima Solange. I due si sono innamorati quando erano solo dei ragazzini e il loro legame è poi confluito in una relazione sentimentale importante, fatta di amore e molta passione, e soprattutto di controllo e possessività.
Albert racconta che una mattina di tantissimi anni prima, mentre la coppia era in spiaggia in compagnia di due amici (fratelli tra loro), accadde quello che è stato l'episodio da cui ha avuto origine il tutto, una sorta di spartiacque nell'esistenza di Solange e Albert: uno dei due fratelli (il maggiore) cercò di abusare della ragazza, la quale per difendersi lo ammazzò, colpendolo alla schiena. 

Quando Albert si rese conto dell'omicidio, non ci pensò due volte a far fuori colui che era, in quel momento, l'unico testimone del delitto, vale a dire il fratello minore dell'ormai defunto violentatore.

Questo drammatico e violento episodio, come dicevo, cambierà la vita della coppietta, che da questo momento diventa una coppia di criminali incalliti e astuti.

Chi ammazzano e perché?
C'è uno schema nei delitti, che vede sempre lo stesso incipit e lo stesso  epilogo: la sensuale e affascinante Solange e il suo aitante Albert se ne vanno in giro per l'Europa a fare la bella vita, incontrando diverse persone, molte delle quali uomini liberi (e libertini) che vedono Solange come una facile, disponibile, cui piace sedurre ed essere "adescata".
E in effetti, la donna fa la gatta morta con il belloccio di turno, se lo bacia e arriva a un passo dal concedersi, e generalmente sotto gli occhi di un nervosissimo Albert, il quale spesso filma tutta la scena...
Puntualmente, però, la bella Solange si ritrae e rifiuta i corteggiatori proprio prima di consumare... e da lì in poi c'è un'esplosione di follia, sesso e sangue.

Insomma, nel corso di non pochi anni la "crime couple" se ne va in lungo e in largo tra Francia e altri Paesi europei commettendo terribili crimini.
E sfuggendo sempre alla polizia, che capisce di essere al cospetto di una coppia di sordidi criminali, scaltri e pericolosissimi!!

La narrazione del presente, quindi, contiene lunghissimi flashback, che ci fanno saltare agli anni '70, dove assistiamo increduli a questo insensato e surreale fiume di sangue: Albert e Solange ammazzano per il puro piacere che dà loro affondare una lama nei corpi di decine di disgraziati.

Chiaramente Adrien è turbato dal racconto di Albert, che parla e parla come se niente fosse ed è per di più un uomo libero che non s'è fatto un giorno di galera; purtroppo, i colpevoli non sono mai stati presi e questi omicidi sono andati a riempire faldoni e fascicoli che, negli anni, sono diventati dei "casi irrisolti" su cui è caduto un sacco di polvere.

Mentre ci si chiede che fine abbia fatto Solange e mentre Adrien registra e riscrive, sotto forma di romanzo, l'inquietante racconto di Albert, qualcun altro è sulle tracce di quest'ultimo...

In questa serie compaiono altri personaggi legati ai protagonisti e ciascuno avrà il suo ruolo rilevante nello sviluppo - intricato - delle vicende: un poliziotto ossessionato da questi cold case degli anni '70 (per ragioni anche personali); la compagna di Adrien, con cui attraversa una fase di crisi e incomprensioni; la madre di Adrien, una donna un po' fredda e tutta d'un pezzo, che convince poco e sicuro nasconde qualcosa; un'artista con cui Adrien ha un breve flirt e che conosce molto (troppo?) bene Albert.

Insomma, si corre sul filo di un amore criminale che ha infettato più di due esistenze e, procedendo nella visione, si capisce perché, in che senso e in che modo e misura; quello tra Albert e Solange è OVVIAMENTE un rapporto che definire malato è poco: è tossico all'ennesima potenza, morboso, fatto di controllo, possessività, voglia di spingersi insieme oltre i limiti per provare brividi di eccitazione; i due si manipolano a vicenda o uno di loro è il più forte, il dominatore, che plagia e muove i fili della coppia?

La serie consta di una sola stagione di sei episodi e, se piace il genere, si guarda con interesse perché contiene a ogni puntata colpi di scena che svelano dinamiche, segreti, legami insospettabili, che fanno sempre capo a quel cruento periodo di omicidi da parte della coppia criminale; l'ultimo colpo di coda  ribalta quella che sembrava essere l'unica certezza dello spettatore.

Conturbante, nerissima, sufficientemente intrigante e capace di stuzzicare la voglia di andare avanti nella visione, questa serie potrebbe non piacere a tutti perché ruota attorno a un quantitativo di violenza folle e gratuita che, se non infastidisce, potrebbe far sorridere a motivo di una trama che ci vuol poco a definire fin troppo assurda  :-D 

venerdì 19 maggio 2023

⛪RECENSIONE ⛪ LA CHIESA DELLA SOLITUDINE di Grazia Deledda

 

Nella cornice autentica di una realtà contadina, abitata da gente semplice e legata alla propria terra, ricca di credenze, usanze e superstizioni, si staglia il ritratto verace e genuino di una donna dall'animo forte ma dal corpo ferito, nel cui interiore si svolge una sofferta battaglia tra il suo desiderio di dare e ricevere amore e la rassegnazione a una vita di solitudine.



LA CHIESA DELLA SOLITUDINE 
di Grazia Deledda


Scrivere Edizioni
142 pp
"...tu sei come la vita, che desta tante lotte e bramosie, e lascia tutti delusi."

La 28enne Maria Concezione è appena tornata dall'ospedale, dove è stata ricoverata per subire un'operazione al seno; il medico s'è raccomandato che ella occupi il tempo che Dio le donerà conducendo una vita tranquilla, priva di forti emozioni e di inutili strapazzi.

La consapevolezza di avere un cattivo male nel proprio corpo (la mammella che non c'è più è lì a ricordarglielo in ogni momento) e che molto probabilmente esso ben presto le chiederà il conto, spinge la donna a convincersi che per lei non ci sia spazio, su questa terra, per la felicità, per un futuro pieno di amore, di un marito e men che meno di figli.


"Anche la sua anima rabbrividiva di freddo, di tristezza, di paura: improvvisa paura della vita, dei giorni che l'aspettavano tutti eguali, sempre eguali, senza più amore né speranza."


Non ha che la sua amatissima madre, Giustina: con lei vuol trascorrere i suoi giorni - tanti o pochi che siano, come la Provvidenza vuole -  in solitudine, nella pace e nella tranquillità della loro modesta ma dignitosa casina, collegata ad una chiesetta spoglia in cui si respira un'aria pregna di sacralità e fede; la cappella è stata fatta costruire dagli antenati paterni della donna, i quali, avendo purtroppo condotto esistenze non sempre rette e onorevoli, hanno provato ad espiare i propri peccati attraverso quest'atto  di devozione alla madonna.

La vita di Concezione e Giustina è caratterizzata da azioni quotidiane semplici e rassicuranti: cucinare, rassettare e pulire casa, cucire per guadagnare qualcosina e accogliere con simpatia e generosità i tanti paesani che vanno a trovarle costantemente, compresi i più poverelli ai quali mamma e figlia donano cibo e altre necessità, con discrezione e senza farli sentire umiliati.

Concezione è una donna piacevole d'aspetto e di fisico e non sono in pochi a corteggiarla; in particolare c'è un uomo, più giovane di lei e forestiero (viene dal Piemonte), che soggiorna nel loro paese per ragioni di lavoro: si chiama Aroldo, è un bravo ragazzo e non fa che gironzolare attorno alla casa dell'amata, la quale ha in effetti ricambiato l'interesse del giovanotto prima dell'operazione; adesso, però, le cose sono mutate per Concezione, che sente di non avere più diritto ad una vita normale a causa della malattia e, in virtù di questo scoraggiante pensiero, cerca di disilludere lo spasimante, di tenerlo a distanza e di trattarlo con cortese freddezza per spingerlo a rassegnarsi.

"...l'ombra del suo avvenire non l'abbandonava: le pareva di essere come una monaca, che non può e non vuole sciogliersi dai suoi voti: e se respingeva Aroldo era per il bene di lui, per amore e non per altro".

Ma Aroldo è tenace e testardo e, anche se i sentimenti non vengono spazzati via dai rifiuti di Concezione, pure lo spingono a commettere degli errori per orgoglio, per dispetto, e ad avere una condotta che potrebbe ritorcersi contro sé stesso.

Ad irritare e addolorare ulteriormente Concezione ci pensano altri problemi: ci sono alcuni paesani, che da sempre frequentano la casa con la chiesetta, ricevendo un'ospitalità gentile e amichevole da parte di Giustina e figlia, ma ultimamente arrivano con spavalderia e prepotenza per proporre alla giovane dei matrimoni.
Il burbero Felice Giordano ha ben due nipoti tra cui Concezione potrebbe scegliere, e la chiacchierona Maria Giuseppa ne ha uno che, seppure un po' tardo di mente, sicuramente è un bel pezzo d'uomo.
Sebbene tutti promettano alla donna di farla vivere come una regina, Concezione intuisce che, in realtà, essi sono al corrente del fatto che il suo defunto padre abbia lasciato a moglie e figlia un rispettoso gruzzolo, da parte. Insomma, le donne non saranno ricchissime, ma hanno ciò di cui abbisognano per vivere e anche qualcosina di più, tanto da poter donare a chi è nel bisogno.

Concezione è oltremodo indignata dall'atteggiamento di queste persone e lo dimostra apertamente, manifestando tutto il suo malcontento e ripetendo con fermezza che lei non ha alcuna intenzione di sposarsi: vuol vivere e morire accanto alla cara madre, ai piedi della statua della sua madonnina, facendo la carità e godendo di un'esistenza semplice.
Punto.
Del resto, se sta cercando in tutti i modi di far allontanare l'unico uomo che le piace (Aroldo), figuriamoci se potrebbe mai accettare di andare in sposa a dei ragazzetti che non sono ancora neppure uomini!
Fortunatamente, c'è don Serafino a darle una mano, attraverso i suoi consigli e aiutandola a tener lontani i corteggiatori molesti.

Concezione è una donna vigorosa, con un carattere deciso, forte, con una fede "non cieca né fanatica, ma tranquilla e luminosa", sincera anche se non sempre solida (in quanto non priva di dubbi e domande), che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, che sa tener lontane le seduzioni perché conscia anzitutto delle effettive condizioni del proprio corpo, e anche del proprio desiderio di voler espiare degli errori (o presunti tali) commessi in passato e che avevano a che fare anch'essi con l'amore.
Decisa a non voler più sbagliare ed essere causa di sofferenza per altri (oltre che per sé stessa) e che la malattia non le permetta di avere dei progetti relativi alla costruzione di una famiglia, Concezione desidera unicamente starsene per i fatti propri, vuol essere lasciata in pace: perché questo suo legittimo desiderio non dev'essere rispettato?

Altro che tranquillità, come consigliato dal dottore: in seguito alle proposte di matrimonio, sotto gli sguardi intriganti della gente impicciona, la povera Concezione dovrà fare i conti non soltanto con l'invadenza di persone che pensano di poterla condizionare, ma anche con la sparizione improvvisa dello stesso Aroldo e, soprattutto, con il tumulto di pensieri, emozioni, paure e desideri che le si agita nell'anima e che neppure le preghiere riescono a placare.


Questo romanzo della scrittrice sarda Grazia Deledda (vincitrice, nel 1926, del Premio Nobel per la Letteratura) è stato pubblicato nel 1936 (anno della sua morte) ed affronta varie tematiche: la malattia, l'amore, la famiglia, la sofferenza, il peso dei peccati propri e altrui e la necessità di espiarli, la fede che, per quanto forte, non è esente dall'assalto di dubbi, inquietudini, insicurezze, caratteri propri della condizione umana e della sua intrinseca fragilità. 

Maria Concezione è un bel personaggio femminile, prima di tutto perché la sua personalità è delineata con maestria e realismo, e poi ha dei tratti "moderni" rispetto al tempo in cui vive: ha uno spirito indipendente, è umile e modesta ma non debole e remissiva; è una brava e premurosa figlia, veglia sulla propria casa con dignità e coraggio, ma ella è comunque figlia del contesto in cui vive.
È una donna cresciuta all'ombra della religione ed è infatti disposta a sacrificare la propria felicità sull'altare dell'espiazione di peccati che il lettore, dall'esterno, neppure ritiene tali e questo fa apparire le decisioni e i comportamenti della protagonista come esagerati e irrazionali, ma è chiaro, come dicevo, che la storia e i personaggi vadano contestualizzati per essere compresi.

Non soltanto stiamo parlando di un'Italia degli anni Trenta, ma siamo in un piccolo paese della Sardegna, in una realtà rurale abitata da persone dai modi di fare schietti e rozzi (che si tratti dell'omone che parla sempre con un tono di voce alto alla donna pettegola che ficca il naso dove non deve, entrambi convinti di poter fare i prepotenti in casa d'altri): è un contesto umano rustico e selvatico, ben riflesso nell'ambiente naturale circostante che, lungi dall'essere descritto in maniera impersonale e oggettiva, è anch'esso un personaggio a tutti gli effetti, profondamente vivo, con le sue asperità e contraddizioni (come lo è l'essere umano, appunto).

Ho apprezzato questo libro della Deledda, ho avuto modo di cercare informazioni sulla sua vita, opere e tematiche, e poiché è stata una scrittrice prolifica, conto di leggere altro di questa scrittrice, che ad oggi è l'unica italiana ad aver vinto il Nobel per la Letteratura.

Classico consigliato!

giovedì 4 maggio 2023

MAGGIO - LETTURE IN CORSO, TO BE READ E SERIE TV


 In attesa della prossima recensione, eccomi con il mio post di inizio mese, in cui condivido le letture in corso e quelle in previsione a maggio, con un occhio anche alle serie tv che sto guardando.


READING CHALLENGE 

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A maggio gli obiettivi coinvolgono:

📖🧍‍♀️Grazia Deledda per la sezione CLASSICI: ho già scelto il libro, disponibile su Kindle Unlimited: LA CHIESA DELLA SOLITUDINE, la storia poetica e appassionata di una donna in procinto di dare l'addio al mondo;

📖🇮🇹CONTEMPORANEO ITALIANO: di Alessandro D'Avenia ho letto COSE CHE NESSUNO SA e mi piacque, ma vorrei leggere un altro autore per l'obiettivo;

📖🇲🇽 CONTEMPORANEO STRANIERO: Guadalupe Nettel, un'autrice messicana trapiantata a Barcellona; tra i suoi libri più apprezzati: La figlia unica, Bestiario sentimentaleIl corpo in cui sono nata.
Non escludo di virare su di lei, visto che son due mesi che opto per i classici.

❤️📖 Libro special (preferito dell'organizzatrice): PET SEMATARY del Re dell'horror: una famiglia si trasferisce in un bel quartiere, dove però c'è un cimitero degli animali. Non andrà a finire bene, regà. Ovviamente, eviterò questo romanzo come la peste 😱😄


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☝️SOLO DIO È INNOCENTE di Michele Navarro: ambientato tra Roma e Sardegna, il noir racconta una storia scandita da dinamiche familiari complesse, in cui le colpe dei padri, coinvolti in faide inestinguibili, inevitabilmente ricadono sui figli.

💭 IL SOGNATORE di Laini Taylor: in un mondo fantastico e allo stesso tempo perfettamente credibile, abitato da personaggi indimenticabili, il lettore è chiamato a seguire il sogno di Lazlo Strange, perdendosi con lui tra realtà e magia, amore e violenza, terrore e meraviglia.

📖👃L'ANNUSATRICE DI LIBRI di Desy Icardi: racconta dell'amore per i libri attraverso la storia di una lettrice con un dono molto speciale.


 
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🐑🐺 COME AGNELLI IN MEZZO AI LUPI di Diego Pitea: un'altra intrigata indagine per il criminologo Richard Dale (La stanza delle illusioni, L'ultimo rintocco);

👀🌃 GLI OCCHI DELLA NOTTE di Maria Visentin: un romanzo giallo molto sui generis, quasi privo di azione, ma in compenso pieno di riflessioni filosofiche e di citazioni letterarie, di digressioni di vario genere e descrizioni di persone e luoghi, Milano in particolare;

👾 SETH The Crimson Thrones di Laura Fiamenghi: il primo volume di una serie urban fantasy con elementi di paranormal romance e mitologia;

⚰️🗾 OMICIDIO FUORI STAGIONE di Arwin J. Seaman: un giallo classico, incredibilmente intrigante, con un'ambientazione nordica di fascino irresistibile scritto da un grande scrittore italiano sotto copertura.


SERIE TV IN CORSO

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Attualmente sto messa così:

Ho terminato le 4 stagioni di Virgin River e riconfermo il parere maturato nel corso delle puntate: è una serie molto piacevole da guardare, magari ha puntante (poche, però) un po' più lente e meno ricche di sorprese ma nel complesso l'ho guardata con interesse e lo sviluppo delle dinamiche lo trovo coinvolgente e ben pensato.

Il finale della 4^ stagione è ovviamente aperto e ci sono un po' di cosette da risolvere, tipo:

** SPOILER **

- risolto il problema dell'identità del padre del bimbo che aspetta Mel, adesso c'è da scoprire chi sia quello dei gemelli che aspetta Charmaine.
- Cassandra (ex-suocera) riuscirà a mettere i bastoni tra le ruote alla felicità di Mel e Jack?
- che ha in mente quella strega di Melissa??



Sto seguendo:

- MY NAME, drama coreano di una stagione con protagonista una ragazza orfana in cerca di vendetta.
Yoon Ji-woo è solo un'adolescente quando suo padre viene ucciso mentre è sulla soglia di casa sua e lei è quasi sul punto di aprirgli, ma non riesce perché suo padre sta bloccando la porta per proteggerla: qualcuno, infatti, è lì per lui e lo uccide subito dopo.
Lei sente tutto, da dietro la porta, e quando riesce ad aprirla, suo padre è già morto; la polizia non si muove granché per cercare l'assassino, anche perché il padre di Yoon Ji-woo era uno spacciatore e la sua brutta fine non è una gran sorpresa per nessuno.
Ma la ragazza non si rassegna e decide di vendicarsi e di mettersi sulle tracce dell'assassino da sé; per farlo, chiede aiuto ad un potente criminale, amico fraterno del padre, il quale la inserisce nella propria organizzazione criminale dopo averla addestrata a combattere.

Sempre quest'uomo le suggerisce di entrare in polizia  come infiltrata per scoprire di chi era la pistola da cui è partito il colpo che ha ucciso il papà, ma la donna si ritrova a doversi destreggiare tra la sua vera natura di criminale in incognito e la divisa che porta; ottiene di passare anche nella Narcotici ma incontrerà non poche rogne a motivo del rigoroso capo Cha Gi-ho e dell'onesto collega Jeon Pil-do, entrambi a caccia proprio del capo di Yoon Ji-woo, Choi Moo-jin.

È una serie bella movimentata, con molta azione, morti, pugni e calci, i delinquenti si buttano e la protagonista è un tipo tosto, che nulla ha da invidiare ai maschietti aggressivi, anzi.

Ultimamente sto in fissa coi coreani; se avete una serie da consigliare, fatevi sotto :-D


Ho iniziato ieri LES PAPILLONS NOIRS, una miniserie francese noir; Adrien, 40 anni, è uno scrittore tormentato che ha perso un po' l'ispirazione ed è in cerca di quella giusta; nel frattempo, scrive le biografie di illustri sconosciuti. 

Un giorno, un anziano lo ingaggia per raccontargli la propria vita e il suo grande amore, Solange; Adrien comincia a scrivere un romanzo su ciò che gli viene raccontando e ben presto diventa parte del passato dell'uomo (Albert Desiderio), che è un passato macchiato di sangue.

L'allora giovane coppia, infatti, ha vissuto per anni commettendo crimini e riuscendo a sfuggire alla polizia.

Ho visto le prime due puntate, quando l'avrò terminata, vi farò sapere ;-)


domenica 30 aprile 2023

APRILE, TRA LETTURE E ANIME FALSE

 

Buona domenica, lettori!

Come sono state le vostre letture di aprile?

Ecco le mie:


LETTURE DI CARTA:

1. MIMÌ L'ORTISTA INCONTRA GLI AMICI DEL SUOLO di M.Conci&M.Luise (4,5/5): libro per bambini a tema educazione ambientale, il primo di una serie e in questo primo appuntamento ci si occupa della terra. IDEALE PER SENSIBILIZZARE BAMBINI DI INFANZIA E PRIMARIA AL RISPETTO PER IL SUOLO.


LETTURE VIRTUALI

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2. LA MOGLIE IMPERFETTA di B.A. Paris (3.5/5): dimenticare sempre di frequente chiavi, luogo del parcheggio ecc... è già preoccupante; se a questo si aggiungono paranoie e allucinazioni, e beh, forse è la demenza che avanza! E se fosse qualcuno ad architettare i presunti episodi di smarrimento così da far impazzire la povera protagonista? ADATTO A CHI CERCA UN THRILLER SCORREVOLE SENZA ALTI LIVELLI DI SUSPENSE.

3. LA LUCE NATURALE di M.Archetti (4.5/5): una madre morente può diventare l'occasione per una sorella e due fratelli di ritrovarsi gli uni di fronte agli altri nel dolore... o per rinfacciarsi veleni e risentimenti. IDEALE PER CHI NON DISDEGNA DI SBIRCIARE DAL BUCO DELLA SERRATURA DI UNA FAMIGLIA CON NON POCHI PROBLEMI.

4. LO DICIAMO A LIDDY? di A. Fine (5/5): quattro sorelle unite, apparentemente "una per tutte e tutte per una" come i moschettieri e le sorelle March, ma in realtà i loro rapporti sono stati sporcati da segreti, tradimenti, indifferenza, desideri di vendetta. ADATTO A CHI CERCA ROMANZI BREVI MA COINVOLGENTI, CON PARTICOLARE ATTENZIONE AGLI ASPETTI EMOTIVI E PSICOLOGICI.

5. LA RINNEGATA di V. Usala (5/5): la drammatica storia di una donna bella e determinata, che, inserita in un contesto di paese piccolo "dove la gente mormora", pagherà care la propria bellezza e il proprio spirito di indipendenza. IDEALE PER CHI CERCA STORIE DI DONNE INDIMENTICABILI.


READING CHALLENGE 


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Avevo scritto che, tra gli obiettivi di aprile, mi sarei buttata su Yoshimoto, ed è vero in parte, nel senso che ho letto una cosuccia rientrante nell'abbonamento Kindle Unlimited, ma era troppo breve, non mi andava di inserirlo e allora ho optato per un altro autore.

Il racconto di Banana è LA LUCE CHE C'È DENTRO LE PERSONE (una brevissima storia di amicizia, delicatissima e struggente) e ve ne parlerò quando avrò letto qualcos'altro di suo, in quanto è davvero un raccontino piccolo piccolo e ci sarebbe poco da dire.

Circa la scelta, essa è ricaduta su Alexandre Dumas padre, una garanzia anche quando il romanzo in questione non è tra i più famosi e il linguaggio è arcaico.

6. PAULINE (o IL CONTE ASSASSINO) di A. Dumas (4/5): una fanciulla pura e ingenua sposa un conte scaltro e misterioso, che le farà vivere un vero inferno. ADATTO AGLI AMANTI DEI CLASSICI CON SFUMATURE GOTICHE.


Tra le letture di aprile più in alto in classifica, vi cito La rinnegata per il contrasto tra la protagonista (una donna tosta, volitiva, libera) e il contesto in cui vive, chiuso e trasudante pregiudizi e maldicenze, e Lo diciamo a Liddy? per la finezza psicologica.



CITAZIONE DEL MESE

"...crescere non significava smettere i panni di sé stessa per diventare un’altra, ma ritrovare la bambina che era stata e tenderle la mano, senza vergogna." (V. Usala, "La rinnegata")



SERIE TV

Vi avevo anticipato che stavo guardando ANIME FALSE, una miniserie turca (tratta dal romanzo IN FUGA della scrittrice Perihan Magden) avente come protagoniste una mamma e sua figlia, in giro per il mondo, che passano da un albergo all'altro, cambiando identità e cercando di passare inosservate senza riuscirci. 
Delle due donne non sappiamo il nome: la mamma la conosciamo sempre e solo come MADRE, mentre la figlia (di circa quattordici anni) viene chiamata BAMBI, come il noto personaggio della Disney,
Non è un caso, ovviamente, in quanto la favola del cerbiatto e della sua mamma attraversa tutta la serie, anzi è, in un certo senso, una rappresentazione del legame simbiotico (e morboso) tra le due protagoniste.

Ad ogni puntata, le vediamo in un hotel, che cercano di starsene per i fatti propri, limitando all'essenziale ogni rapporto con gli estranei, godendo giusto un po' delle comodità della vacanza; si intuisce da subito - e poi verrà spiegato nel corso della stagione - come la Madre abbia un passato doloroso, in cui spicca in particolare la figura materna: la Nonna era una donna anaffettiva, priva di alcun tipo di amore e cura verso la figlia, anzi era proprio spietata verso di lei.
La Madre non vuole ripetere con Bambi i medesimi e tristi errori fatti dalla propria con lei, ma rischia di eccedere nell'altro verso e di soffocare Bambi, di negarle un'esistenza normale, fatta di quelle esperienze e di quei rapporti interpersonali necessari per crescere in modo equilibrato.

Bambi non sa nulla del mondo esterno, che vive un po' con la curiosità e l'infantile entusiasmo di un'eterna turista, e un po' con la paura di possibili nemici (le tanto temute anime false) che minacciano la sicurezza sua e della mamma.
Del resto, se sua madre fugge di qua e di là, se non rivela mai i loro nomi a nessuno, se non dà confidenza ad anima viva, un motivo ci sarà. Da chi fugge?  Di cosa e di chi ha paura? Da chi vuol proteggere la sua bimba? 
Bimba è il nomignolo affettuoso con cui di frequente chiama la figlia, tra l'altro ostinandosi a vestirla come una collegiale un tantino eccentrica, cosa che fa scattare la domanda: ma se hai paura di essere notata, non sarebbe il caso di optare per un outfit meno... appariscente??

In ogni puntata accade qualcosa di "noir", per cui qualcuno paga il prezzo di essersi messo sulla strada della Madre, magari intralciandone disgraziatamente le vacanze da fuggitive, il che attira l'attenzione della polizia, che comincia a cercare mamma e figlia in lungo e in largo, ma arrivando puntualmente troppo tardi e limitandosi ad intervistare i testimoni (solitamente personale dei vari alberghi).

Man mano che si va verso la fine:

- ci si chiede diverse cose: Sì, ok, tutto sto fuggire...: ma da chi precisamente? E dove trovano i soldi per viaggiare da un luogo all'altro e da un hotel all'altro (mica la taverna o il B&B a due stelle, eh)?
- come si chiamano davvero mamma e figlia?
- sale la suspense per le sorti delle due, che si ritrovano alle calcagna sia la polizia che qualcun altro, emerso dritto dritto dall'oscuro passato della Madre, che sin da giovanissima ha preso decisioni drastiche pur di proteggere sé stessa e la piccola (è rimasta incinta quando era poco più che un'adolescente).

Finale, a mio avviso, sensato ma anche inevitabile e che va a "risolvere" il legame ossessivo e pieno di ansie della madre con la figlia, che dovrà pur crescere a imparare ad affrontare il mondo da sola, proprio come il cerbiatto della Disney.

Non so se ci sarà, ma mi piacerebbe seguire Anime false anche in una seconda stagione perché questa mi è piaciuta molto, l'ho trovata coinvolgente, avventurosa, ricca di mistero e tensione.


martedì 18 aprile 2023

RECENSIONE ** PAULINE (o Il conte assassino) di Alexandre Dumas **



Questo breve romanzo di Alexandre Dumas padre, dalle tinte un po' gotiche, è del 1838; in esso tre differenti voci narrative si susseguono nella narrazione di vicende turbolenti e cupe che vedono protagonista una dolce e angelica fanciulla, finita tra le grinfie di un uomo senza pietà.


PAULINE
(o Il conte assassino)
di Alexandre Dumas 


Editore: Aracne
trad. R. Cavallo
204 pp
"Volgeva la fine dell’anno 1834. Noi stavamo novellando, un
sabato sera, in una camera attigua alla sala d’armi di Grisier,
allorchè la porta si aprì, e vedemmo entrare Alfredo Nerval."

Sono tre i narratori che prendono la parola in questo romanzo: lo stesso Alexandre, che incontrando l'amico di vecchia data Alfredo de Nerval (secondo narratore), lo ascolta raccontare il suo amore per la bella Pauline de Meulien (terza voce narrante): un amore struggente e triste, sul cui corso ha influito la nefasta presenza di un uomo senza pietà e senza cuore: il conte Orazio de Beuzeval.

Alfredo racconta all'amico di come egli abbia soccorso la povera Pauline dopo che questa aveva toccato con mano tutta la crudeltà e il cinismo di colui che l'aveva sposata e che avrebbe dovuto proteggerla e amarla.

Pauline è solo un'ingenua ragazza quando conosce il conte Orazio e sin dai primi sguardi sente che quell'uomo, la cui presenza basta ad incuterle soggezione, ha qualcosa di inquietante, quasi di spaventoso.
Eppure, ha modi cortesi, toni galanti e col suo fascino enigmatico fa breccia in chi lo incontra, uomini e donne.
E anche nella pura e semplice Pauline, che lo sposa, pur non essendone perdutamente innamorata ma provando, piuttosto, una sorta di attrazione mista a un inspiegabile timore.

Orazio non è proprio il marito affettuoso e premuroso che una novella sposa si aspetterebbe: ama andare a caccia con i suoi amici (due compari, in particolare, gli sono sempre dietro, Enrico e Massimiliano,e non suscitano una grande fiducia) e non esita a lasciare la moglie a casa con la di lei mamma.
Finché un giorno, la ragazza non si decide a raggiungere il coniuge nel castello di Burcy (in Normandia), dove lui si è ritirato per partecipare ad una delle sue irrinunciabili battute di caccia.
Orazio non è affatto contento di vedersela arrivare all'improvviso, ma fa buon viso a cattivo gioco, per cui la moglie viene invitata a starsene sola soletta nel castello, con la sola compagnia di un fedele servitore del conte (con cui, tra l'altro, ha difficoltà a comunicare).

In sua assenza, Pauline non sa che fare ma la sua curiosità le costerà cara: spinta un po' dalla noia e un po' da un sinistro sesto senso che la induce a perlustrare il castello dentro e fuori, scoprirà qualcosa che proprio non avrebbe dovuto conoscere e che riguarda il suo misterioso consorte e ciò in cui si diletta, e che non è propriamente edificante, visto che la sua passione per la caccia non riguarda solo gli animali...

La storia di ciò che accade tra Pauline e il conte di Beuzeval è narrata dalle labbra stesse della donna e raccolta da Alfredo (che, quindi, la racconterà a sua volta ad Alexandre), innamorato di lei e disposto a tutto pur di proteggerla, aiutarla, renderla felice.

Ma il destino - attraverso le cattive azioni di Beuzeval - ha già mescolato e giocato le sue carte e, per quanto l'amore - quello vero, genuino, rispettoso e fedele - del buon Alfredo, possa costituire per un po' di tempo un balsamo per il cuore ferito e per il corpo provato della dolce Pauline, il doloroso e triste epilogo non potrà essere aggirato né evitato per sempre.

Pauline (o Il conte assassino) è un romanzo che, pur nella sua brevità, risulta avvincente per la trama ben costruita, con diversi colpi di scena, con pochi ma efficaci e convincenti personaggi; io ho letto un'edizione che ha un linguaggio molto classicheggiante ("antiquato"), che sulle prime mi aveva un po' fatto temere che non sarei riuscita a godermi la lettura e che lo stile me l'avrebbe resa pesante, invece devo dire che, di pagina in pagina, non solo la storia mi ha presa e incuriosita, ma ho trovato che lo stile ben si confacesse al tenore del libro, al periodo di riferimento e ai personaggi stessi.

Pauline è la tipica donzella dall'animo candido, pura di corpo e di spirito, ingenua al punto da farsi raggirare dallo scaltro e ambiguo conte Orazio, il cui cinismo risalta ancor di più se accostato alle virtù tanto della protagonista femminile quanto del devoto amico (innamorato) Alfredo, anch'egli nobile d'animo ma non pavido, anzi, sarà capace di gesti pieni di coraggio e ardore, volti a preservare l'onore e la vita di chi ama.
C'è del romanticismo classico ma anche, come dicevo nell'introduzione, una tinta di gotico, e il tutto rende questo libro d'altri tempi una bella lettura, adatta per apprezzare il caro Dumas, tra i miei autori classici preferiti, grazie soprattutto a IL CONTE DI MONTECRISTO.

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