Buongiorno, buon inizio settimana!!
Passato bene il week end??
Io ... tranquillamente...!
Eccomi stamattina con due recensioni di due libri di diversissimo genere ma che entrambi hanno avuto una buona impressione su di me!!
Con questo post inizio da un romanzo del genere dark fantasy che ho davvero apprezzato!!
L'ho letto in poche ore e lo consiglio a chi ama il genere ma anche a chi lo "mastica" un pò meno!! :)
QUI trovate la scheda del libro e info sull'Autore.
OLTRE LA SOGLIA
di Tito Faraci
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Ed. Piemme
Collana Freeway
Serie Freeway Dark
288 pp
15.50 euro
Ottobre 2011
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Ho letto
Oltre la soglia con quel
pizzico di curiosità che non guasta quando ti accosti ad un libro di cui probabilmente non hai sentito parlare moltissimo o che è opera di un autore italiano - e spesso sento e leggo che c'è molto scetticismo verso gli scrittori di fantasy italiani - e devo dire che questa curiosità è stata ben ripagata da una lettura che personalmente ho trovato
avvincente ed interessante!!
Credo che, tanto per iniziare, il primo motivo di tanto interesse sia da attribuire non solo alla
trama, chiara e ben presentata, ma anche al
linguaggio, essenziale ed efficace.
Il nocciolo della storia narrata è molto semplice: ci troviamo in un luogo della Terra sconosciuto, in un momento storico imprecisato (salvo i riferimenti temporali di "luglio/agosto") e subito l'Autore ci fa fare conoscenza con un gruppo di ragazzi:
Jaco, Anna, Sarah, Nico... ed altri, che conosceremo man mano meglio.
Questo gruppetto di amici è braccato in un palazzo in città, nel pieno di uno scenario post apocalittico (essi stessi parlano di "fine del mondo") in cui del genere umano sta restando ben poco.
Perchè? Cosa è accaduto?
L'Autore non si allontana da quelle che sono le paure (primordiali?) dell'essere umano:
la malattia, l'insorgenza di un
virus sconosciuto che si insinua nell'organismo e "lo fa sballare" del tutto; è ciò che accade in questa storia, in cui apprendiamo - attraverso lo svolgersi degli eventi e le parole dei personaggi - che
un terribile virus si è insinuato nelle persone facendo di loro degli esseri animaleschi, che agiscono secondo
istinti primitivi, feroci, bestiali, uccidendo selvaggiamente chiunque, familiari compresi.
Questi esseri mutanti e mutati hanno tutti una caratteristica comune:
sono adulti e l'Autore infatti li definisce
"adulterati", dandoci in questo modo l'idea di
uno stato di adultità "deviato", anormale.
La trama si sviluppa, in modo vivace e molto dinamico, tra i tentativi dei ragazzi di sopravvivere, andando alla ricerca di cibo ed acqua (il che risulta doppiamente difficile, non solo per la scarsità di risorse rimaste, ma anche per la pericolosa presenza degli adulterati, sempre all'erta per acciuffare i giovanissimi, torturali ferocemente per poi farli fuori) e i loro scontri diretti con gli esseri disgustosi.
Talune volte saranno alcuni dei ragazzi a soccombere, altre li vedremo cavarsela con
il coraggio e la furbizia tipica dell'età, avvantaggiati dal fatto che
la trasformazione in adulterati rende gli esseri (nonostante la differenza che l'Autore fa tra individui "alfa" e "beta")
abbastanza idioti, col cervello disintegrato e praticamente incapaci di formulare ragionamenti.
Ho apprezzato molto i salti temporali tra il prima e l'ora, che permettono di afferrare i tanti risvolti psicologici, relativamente ai personaggi e al loro carattere, e degli adolescenti e di alcuni degli adulterati.
Ciò che ne viene fuori è un quadro molto attuale di quelle che sono le
problematiche giovanili più frequenti: c'è il ragazzo dal
passato familiare turbolento,
poco amato e compreso dai genitori, c'è chi è stato
vittima di bullismo o anche "solo" dolorosamente ignorato, come se non esistesse; c'è la ragazza debole e timida, che vive all'ombra di una pseudo-amicizia con un'amica più forte ed aggressiva...
E poi ci sono i sentimenti e le passioni amorose tra ragazzi e ragazze, come tra Jaco ed Anna, nonchè il desiderio di essere rispettati e riconosciuti come leader del gruppo, e soprattutto alla fine del romanzo, l'Autore ci lascia intendere quale sia il fattore che renda le persone sulla soglia dell'adultità dei probabili futuri adulterati:
cosa significa restare ragazzi o diventare adulti? Quanto la paura di crescere ed il timore di non saper affrontare le proprie responsabilità può influenzare i nostri cambiamenti?
Trovo davvero che sia un buon romanzo, scritto con
uno stile ed un linguaggio davvero avvincenti, grazie alla descrizione delle
scene sempre molto dinamiche (sembra di vedere un film), ai cambi veloci di luoghi, contesti e personaggi, ad un parlato e a dei
dialoghi immediati, assolutamente realistici, vicini al modo di parlare dei giovani, ai quali Faraci lascia legittimamente un'apprezzabile
spontaneità ed ironia.
Trovo infine che anche l'idea di base sia originale; è vero che abbondano romanzi e film in cui, in un dato momento del futuro, una malattia, un virus incontrollabile si diffonde tra il genere umano, contaminando la maggior parte delle persone e rendendole diverse, di solito cattive, spietate, animalesche (alcune volte, si crea una nuova specie di mutanti, altre volte i mutati sono fisicamente uguali a prima ma è la loro personalità ad essere corrotta) e che a loro si contrappone un piccolo gruppo di "sopravvissuti" cui sarà richiesto l'arduo compito di preservare la razza umana e possibilmente di far fuori le creature mostruose (non riesco a non pensare al film
Io sono leggenda), ma in questo caso ciò che trovo diverso dal solito è l'aspetto ancor più inquietante che, a decidere del cambiamento, sia una questione anagrafica - anche se poi, a fine libro, non ci si può non chiedere se sia davvero questo il punto -, per cui, volente o nolente, avvicinandoti all'età adulta, la mutazione paia inevitabile...
Inoltre, un'altra cosa molto "forte" è che
la follia che colpisce gli adulti venga riversata selvaggiamente anche sui propri cari, proprio perchè questa malattia priva il malcapitato di ogni intelligenza, moralità, capacità affettive.
Non riesco, in questo momento, a non pensare che in fondo basta accendere la tv o leggere un quotidiano per vedere come, ahinoi, nella nostra realtà sociale non manchino affatto soggetti, ognuno a modo suo,
malati, che, mettendo da parte ogni forma di affetto e senso di colpa, inveiscono contro chiunque - estranei o meno - agendo davvero secondo istinti animaleschi e feroci...
Ma questa è una riflessione che, lo so, esula dalla recensione al romanzo; solo che mi è venuta e l'ho riportata... ^_^
Lo consiglio, in quanto lo ritengo un buon romanzo, per come è scritto, per la trama ed i personaggi, molto interessanti.