domenica 23 aprile 2017

Epigrafe - "Economia decente"



Nel libro "Economia decente" dei Francesco Maggio (trovate la recensione sul blog) è riportata una poesia molto bella di Jorge Luis Borges, che desidero condividere con voi:


I giusti

Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che intuisce un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.


Ed ecco di seguito le citazioni riportate dall'Autore prima di trattare l'argomento.


"Il sudario non ha tasche"

papa Francesco


"Quando dissero a Mazzarò che era tempo di lasciare la sua roba,
per pensare all'anima, uscì nel cortile come un pazzo, barcollando,
e andava ammazzando a colpi di bastone le sue anitre
e i suoi tacchini e strillava: <Roba mia, vienitene con me!>

Giovanni Verga, La Roba, in Novelle rusticane



"Ognuno vive dentro i suoi egoismi vestiti di sofismi
e ognuno costruisce il suo sistema
di piccoli rancori irrazionali, di cosmi personali
scordando che poi infine tutti avremo due metri di terreno."

Francesco Guccini, Canzone di notte n.2



"Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm.,
citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa
a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire

sabato 22 aprile 2017

Gioco letterario con i titoli dei libri



Buon pomeriggio con un breve e surreale racconto formulato con titoli di libri letti.

Quelli per i quali non trovate il link li ho letti, ma prima che esistesse il blog e non li ho ancora mai recensiti :)




,


Un giorno LE STREGHE DI EAST END litigarono
si contendevano la SUITE FRANCESE
migliore de IL CASTELLO.

Per risolvere la disputa,
una gara: inoltrarsi
facendosi guidare solo dal sesto SENSO.

"Ma va VIA COL VENTO", ribattè la Chimera,
mi conviene chiedere rifugio presso LA LOCANDIERA,
prima che arrivino ANGELI E DEMONI".

Invece le streghe accettarono:
e in nome della LIBERTA'
iniziarono il loro viaggio
tra I SUSSURRI DELLA NOTTE.

Recensione: "ECONOMIA DECENTE. Come crescere senza umiliare le persone" di Francesco Maggio



Un breve trattato che pone al centro l'esortazione (oltre che la necessità urgente) a realizzare un'economia decente che, prima ancora di tendere (ossessivamente?) allo sviluppo, punti all'equilibro e alla crescita di una società anch'essa decente, che non preveda (come già purtroppo accade, abbondantemente e quotidianamente) l'umiliazione delle singole persone ma il loro rispetto e la loro crescita.


ECONOMIA DECENTE.
Come crescere senza umiliare le persone
di Francesco Maggio

Ed. GruppoAbele
155 pp
14 euro
2016
"Quanto vorrei vedere tutti con un lavoro decente! è una cosa essenziale per la dignità umana": a scrivere queste parole, semplici e significative insieme, è papa Francesco, su Twitter, nel 2014.
Ebbene, al centro di questo piccolo libro c'è proprio l'argomento di un'economia e di una società decenti.

Cosa vuol dire decente
Decente vuol dire "conforme al decoro, alla dignità, al pudore". 

Oggi più che mai c'è urgente bisogno di un'economia che abbia questa grande connotazione, che sia cioè 

"rispettosa della dignità umana (e per questo capace di contrastare la disoccupazione e il precariato), conforme al pudore (e, dunque, in grado di evitare le retribuzioni "spudorate" di alcuni top manager e l'arricchimento vertiginoso di una minoranza), decorosa nel suo funzionamento (cioè ancorata alla produzione industriale più che alla finanza speculativa)."

E' possibile realizzarla o resta solo un'utopia sognata da qualche idealista un po' ingenuo?
E di cosa e di chi c'è bisogno perchè essa possa assumere i tratti della concretezza e non dell'illusione?

Se ci guardiamo attorno, dobbiamo ammettere che le cose vanno di male in peggio: i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, e la crisi mondiale che ci sta attanagliando da anni non ha fatto che rendere questo dato di fatto ancora più evidente.

Ne consegue un regime di disuguaglianza spaventoso, e nella pars destruens di questo trattato l'Autore ci fa soffermare proprio sui diversi errori in cui incorrono economisti (che hanno perso il contatto con la realtà finendo per fare solo tanta vuota teoria), industriali (poco concentrati sulla risoluzione concreta di problemi dovuti, ad es., all'evasione fiscale, alla disoccupazione, al lavoro nero, alle delocalizzazioni selvagge...), sistema finanziario/bancario (fragile, poco trasparente) e Terzo Settore ("sporcato" da retorica, banalizzazioni, buonismo sterile, mera autoreferenzialità, col rischio oltretutto di diventare miope ed incapace di scovare le mele marce al suo interno).

L'attuale economia è al collasso: è divenuta inadatta ad eliminare le disuguaglianze, anzi le accentua ingannando le persone e diffondendo la menzogna secondo cui le cose non sono poi così drammatiche e, in fin dei conti, la distinzione tra ricchi e poveri c'è sempre stata; non solo, ma essa - e la relativa diseguaglianza - sono fisiologiche alla crescita economica.
Come dire: c'è poco da lamentarsi ma solo da accettare questo status quo come immutabile.

Siamo di fronte ad una brutta copia dell'economia, che potrebbe essere bella se solo pensasse davvero alle persone piuttosto che ai numeri, se solo gli economisti si decidessero a svestire l'economia degli ingombranti caratteri di "scienza": essa è piuttosto una disciplina che deve trovare nell'interazione con altre discipline "sorelle" la sua forza, il suo arricchimento (storia, etica, psicologia, filosofia....)  per rimettere al centro di tutto l'Uomo e la sua dignità.

L'abbaglio principale di cui bisogna liberarsi è racchiuso nell'espressione homo oeconomicus, che parte dall'assunto che l'uomo sia un essere razionale che agisce solo per tornaconti ed interessi personali, ma questo non è esatto: l'uomo è capace di slanci di solidarietà e giustizia e nella pars construens di questo libro lo stesso Maggio ce lo dimostrerà.

In questo libro l'autore mette dunque a nudo l'inadeguatezza del modello economico dominante, troppo lontano dai reali problemi sociali; ma non si limita a demolire e a mostrarci le falle: in questo "mare nero, poco trasparente", confuso..., esiste una porzione di umanità coraggiosa che merita di essere menzionata.

Sono gli eroi per caso, uomini e donne che tra loro non si conoscono ma che con le loro azioni - straordinarie nella loro semplicità e spontaneità - contribuiscono a salvare il mondo e ci rammentano che c'è speranza e ciascuno di noi deve continuare a sperare e ad agire nella convinzione che è possibile cambiare le cose in meglio.
L'Autore ci ricorda alcune persone che si sono distinte negli ultimi anni per aver agito sulla base di principi etici - in nome della giustizia, del Bene, dell'uguaglianza... - e lo hanno fatto senza secondi fini.

Attraverso uno stile immediato, fluido, un linguaggio chiaro, preciso, tecnico senza scadere nel tecnicismo, ma anzi fruibile al lettore medio (a colui che magari generalmente non mastica argomenti di natura economica), Francesco Maggio ci porta a riflettere sull'urgenza da parte degli esperti di Economia affinchè si impegnino per recuperare l'aspetto umano di questa disciplina, così che la nostra società sia più decente, decorosa, rispettosa davvero per tutti.

È una strada percorribile, ma solo - come precisa la dedica - per "chi sa ravvedersi".

Un libro davvero molto illuminante e interessante; io personalmente ne sono venuta a conoscenza perchè ho assistito ad un incontro con l'Autore in una libreria del mio paese, e devo dire che Francesco Maggio è stato così chiaro e disponibile nel presentare il libro e nel dialogare con i presenti, da invogliare a saperne di più e quindi alla lettura. 
Spero di aver incuriosito anche voi!



venerdì 21 aprile 2017

Film tratti dai libri in uscita al cinema (20 - 27 aprile)



Quali film tratti dai libri ci sono in sala questa settimana?


Un libro letto che però non ho recensito è Accabadora di Michela Murgia, della quale apprezzai non solo la storia in sè, ma in particolare l'ambientazione e "l'atmosfera" creata dall'autrice; da ieri è al cinema la sua trasposizione.

L'ACCABADORA


DATA USCITA: 20 aprile 2017
GENERE: Drammatico
REGIA: Enrico Pau
ATTORI: Donatella Finocchiaro, Barry Ward, Carolina Crescentini, Sara Serraiocco, Anita Kravos, Camilla Soru, Piero Marcialis.


Alla fine degli anni Trenta, la trentacinquenne Annetta, una donna solitaria e silenziosa sempre vestita di nero, vive in un piccolo centro nelle campagne sarde. Custodendo un terribile segreto del passato, passa le giornate nell'attesa di una chiamata e, quando ciò avviene, apre una vecchia sacca contenente una mazzuola di legno, un vecchio cuscino e uno specchietto spaccato. Da quel momento, qualcosa di imprevisto la porterà a Cagliari e le cambierà la vita, facendole scoprire di potersi staccare dal suo ruolo di accabadora, figura della tradizione sarda il cui compito è aiutare i morenti a trapassare.





WILSON


Wilson è è una trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo grafico di Daniel Clowes, autore anche della sceneggiatura.

DATA USCITA: 20 aprile 2017
REGIA: Craig Johnson
CAST: Woody Harrelson, Judy Greer.


Wilson, un uomo di mezza età, solitario ai limiti della misantropia, ossessivo e nevrotico ma anche onesto e divertente, scopre di avere una figlia, ormai teenager, di cui non conosceva l'esistenza. 
Nel suo modo bizzarro e un po' contorto, con l'aiuto della ex moglie (Laura Dern), cerca di trovare dei punti di contatto con lei.





Prossima settimana:

LA RAGAZZA DEI MIEI SOGNI



,
Tratto dal romanzo omonimo di Francesco Dimitri.

DATA USCITA: 27 aprile 2017
REGIA: Saverio Di Biagio
ATTORI: Primo Reggiani, Miriam Giovanelli, Nicolas Vaporidis, Chiara Gensini, Marco Rossetti, Remo Girone.


P. (Primo Reggiani) è un trentenne insoddisfatto, condizionato da molte situazioni che gli impediscono di vivere come vorrebbe: la morte dei genitori, l’asettica redazione giornalistica in cui lavora; Mario (Marco Rossetti), il suo coinquilino, tanto spigliato quanto superficiale; Margherita (Chiara Gensini), la ragazza di cui è invaghito e alla quale non riesce a dichiararsi.
Un giorno P. conosce Sofia (Miriam Giovanelli), bella e intrigante, somigliante alla ragazza che sogna tutte le notti; tra i due esplode un sentimento incontenibile ed egli sembra finalmente aver trovato la ragazza dei suoi sogni. Ma Alessandro (Nicolas Vaporidis), giovane dalla doppia vita e con la passione per l’occulto, un vecchio amico che P. rincontra dopo anni, finirà per metterlo in guardia dalla dolce Sofia della quale è ormai innamorato.
Attraverso un mondo pieno di retroscena misteriosi, P. scoprirà che incanto e magia possono avere molti significati mentre amare può voler dire morire.




THE CIRCLE



.
Tratto dal best seller internazionale "Il cerchio" di Dave Eggers edito in Italia da Mondadori.

DATA USCITA: 27 aprile 2017
REGIA: James Ponsoldt
ATTORI: Emma Watson, Tom Hanks, Karen Gillan, Bill Paxton, Patton Oswalt, John Boyega.


The Circle è un emozionante thriller psicologico.
Appena fa il suo ingresso nella più grande azienda di tecnologia e social media del mondo, The Circle, Mae (Emma Watson) è incoraggiata dal Fondatore della società Eamon Bailey (Tom Hanks) a rinunciare alla propria privacy e a vivere la sua vita in un regime di trasparenza assoluta.
Ma nessuno è veramente al sicuro quando tutti hanno la possibilità di guardare.






Film tratti dai libri in uscita nel 2017
scopri gli altri film
tratti dai libri
in uscita!

Segnalazione editoriale: “L’Honda anomala” di Pietro Ratto - un saggio sul Delitto di Aldo Moro -



Carissimi, oggi sottopongo alla vostra attenzione non un romanzo, bensì il libro-inchiesta “L’Honda anomala” di Pietro Ratto, di recente uscita.


Pietro Ratto è giornalista, autore di diversi libri, ha alle spalle un percorso professionale notevole. Ora si presenta ai lettori con un saggio ben documentato sul delitto di Aldo Moro, presidente della DC, personaggio centrale della politica italiana, riaprendo così una delle ferite più gravi della storia del nostro paese. Tanti i punti ancora oscuri di questa vicenda, troppi i depistaggi: una lettera anonima mai protocollata porta alla luce tutta una serie di intrecci inaspettati e drammatici. Servizi segreti, CIA, politica americana fanno intuire che dietro alla strage di via Fani ci sia un complotto internazionale. 
Qualcosa che va oltre ciò che si conosce ed è stato detto. 

Un ispettore cerca di sbrogliare la fitta trama per arrivare alla verità: da quel 9 maggio 1978 l’uccisione di Moro è ancora oggi un mistero oscuro, un mosaico da ricomporre.
Ratto, con questo saggio, ci accompagna a riflettere, a non dimenticare una delle vicende più torbide del nostro tempo, consapevole che quella Honda ‘anomala’ è uno degli infiniti tasselli da chiarire tra le molteplici contraddizioni.


“L’Honda anomala”
di Pietro Ratto



Bibliotheka Ed.
96 pp
Dicembre 2010, Questura di Torino.
Un ispettore della Digos scopre, tra i documenti in possesso del suo sovrintendente, una lettera anonima mai vista prima. Poche righe su un foglietto che alludono a responsabilità quanto meno scomode, e che delineano scenari davvero inquietanti, relativamente alla Strage di via Fani.
L’ispettore Rossi decide di vederci chiaro e di cominciare a indagare, senza lasciarsi spaventare dalle prevedibili difficoltà che lo attendono.
Riportando così sotto i riflettori una pista troppo spesso lasciata in ombra da Procure, Commissioni parlamentari e mass media. E regalando al lettore una nuova occasione per riflettere sugli innumerevoli retroscena di quella tragica mattina del 16 marzo 1978.

Un saggio “raccontato”, che si legge tutto d’un fiato e che intreccia le avventurose fasi dell’indagine dell’ispettore, con l’accattivante rassegna di alcuni dei molti fatti e dei moltissimi dubbi, relativi all’agguato Moro.


L’autorePietro Ratto è saggista, giornalista e scrittore. Laureato in Filosofia e Informatica, è professore di Filosofia, Storia e Psicologia. Ha vinto diversi premi letterari di Narrativa e Giornalismo. Oltre a questo libro, ha pubblicato La Passeggiata al tramonto. Vita e scritti di Immanuel Kant (2014), Le pagine strappate (2014), I Rothschild e gli Altri (2015), Il Gioco dell’Oca (2015) e BoscoCeduo
(2017). Da parecchi anni amministra il sito “BoscoCeduo.it” (www.boscoceduo.it) - che raccoglie molte delle sue riflessioni filosofiche - nonché l’Archivio di ricerca contro-storica “IN-CONTRO/STORIA” (www.incontrostoria.it).



giovedì 20 aprile 2017

Segnalazioni Autori Emergenti: LA CASA SULLA SCOGLIERA di Mariagrazia Perricone // MARGOT di Monika M.



Continuo con le segnalazioni!

Questa volta cambiamo genere e ci affacciamo alla narrativa con il primo libro e al romanzo storico col secondo.

Buona lettura ^_-

LA CASA SULLA SCOGLIERA
di Mariagrazia Perricone







SINOSSI

La storia è ambientata in Irlanda e per buona parte sull’isola di Achill Island.
La protagonista è una donna di nome Norma, forte e volitiva, ma che dentro di sé nasconde una fragilità che combatte mettendosi sempre in gioco, mostrando un personaggio a volte enigmatico, a volte sicuro e sempre pronto a sfidare il futuro.
D fronte alle avversità non esita a prendere decisioni difficili o a farsi sensi di colpa coi quali dovrà poi convivere.
In seguito ad avvenimenti traumatici si rifugia nella sua Casa sulla Scogliera, dove, al contatto con la natura aspra e selvaggia, metterà a nudo tutte le sue paure e i suoi stati d’animo più nascosti.
Norma affronta situazioni difficili e dolorose con grande coraggio, aiutata anche dalla sua grande amica Jane, che avrà una parte importante nella sua vita; ma l’aiuto più grande sarà quello dei suoi “mostri”, creati dal suo subconscio, che sono sempre accanto a lei, accompagnandola nel suo percorso di vita.

Genere: narrativa
Pagine: 240
Youcanprint e Ilmiolibro.it

Altre opere dell'Autrice: La Casa sulla scogliera - Come un colpo di vento - Granelli di sabbia – Incubo – La strada più lunga, S.o.s mondo, Una sottile vendetta, Leonore, l’ultimo inverno, -
Racconti davanti al camino.


Come dicevo all'inizio, il secondo libro che vi segnalo è un romanzo storico che ruota attorno ad un tema interessante, per quanto triste: la caccia alle streghe. Sul blog di Monika M, potrete leggere articoli riguardanti l'argomento.
Della stessa Autrice, sul blog trovate la recensione del suo precedente romanzo: COME UN'ISOLA.


MARGOT
di Monika M.


PubMe
231 pp
12.99 euro
Aprile 2017
Margot nasce nella Baviera del 1600 scossa dall'Inquisizione. Più volte l'accusa di eresia sfiorerà la sua giovane vita, ma mai la paura l'avrà vinta sul suo temperamento ribelle. Se esser libere rende le donne streghe lei rivendica per sé questa condizione! Ostinata lotterà per la sua indipendenza ed ancor più per il suo unico amore.

Anno Domini 1592, Baviera.

In un epoca in cui l'accusa di eresia era diffusa più del pane, molte donne si convinsero di esser Streghe. I motivi erano di diversa origine e natura, alcune dettate unicamente da allucinazioni per via delle sostante assunte consapevolmente e non, altre indotte da ignoranza o semplice fanatismo.
L'antica conoscenza medica che ogni donna custodiva in se divenne motivo di accusa in una società in cui i monaci miravano a detenere non solo il controllo della salvezza delle anime, ma anche del corpo. Essere erboriste o levatrici era già un indizio di stregoneria e nella Germania sconvolta dai roghi dell'Inquisizione del 1600 la protagonista, Margot, nasce e cresce.
Sin dalla sua nascita ella verrà travolta dalla superstizione che nelle povere anime albergava. Il terrore della presenza del maligno che in dettagli corporei si annidava, deformazioni fisiche o semplici macchie sulla pelle, erano sufficienti ad indurre sospetto e condanna.
Tenace, curiosa e ribelle la bambina imporrà a se stessa il sapere come unica colpa per cui finire un giorno sul rogo, vivendo fuori da ogni conveniente tornaconto, amando colui che nessun'altra avrebbe voluto amare.
L'indulgenza, unico motivo di riscatto per poveri che conducevano una vita miserabile, rendeva l'accusa di eresia suprema perdizione non solo di questo mondo ma anche dell'altro e solo le menti più illuminate sfuggirono a quel controllo dettato dalla paura, Margot fu una di queste...



   

Leggere Romance - novità Butterfly Edizioni - Emma Books - Newton Compton



Buongiorno lettori!
Questa mattina mi dedicherò ad alcune interessanti segnalazioni editoriali, che spero possano incuriosirvi!

In questo post mi soffermerò sul genere romance.



Emily Pigozzi ci porta a Londra! Il suo nuovo romanzo è in tutte le librerie digitali!


IL MIO VENTO DI PRIMAVERA
di Emily Pigozzi


Editore: Emma Books
Collana: LOVE
Formato: L
Prezzo: €3,99

Giorgio considera il suo lavoro di cardiochirurgo non solo la sua missione, ma anche, e soprattutto, la sua salvezza. 
Quando però viene chiamato in un prestigioso ospedale inglese, è costretto a lasciare controvoglia la sua amata Roma e a trasferirsi a Londra. 
Alisea, italo-inglese, si nasconde nel Moon Bookshop, la libreria che gestisce con la stravagante Miss Imogen nel cuore del quartiere di Paddington. 
Giorgio e Alisea hanno alle spalle un passato difficile e traumatico con cui fare i conti, ma se lui prova a reagire mordendo la vita e vivendola intensamente, lei ha paura di amare e di lasciarsi andare a emozioni autentiche. 

Sullo sfondo di una Londra che dal gelo dell’inverno si scioglie nei colori della primavera, due anime speciali si incontrano in una storia fatta di libri, canzoni e di un amore che farà battere il cuore.

L'autrice.
Emily Pigozzi scrive da sempre. Parla troppo e legge altrettanto, adora i dolci e la quiete della notte. Per diversi anni ha lavorato come attrice, prendendo parte a cortometraggi e film e partecipando a tournée che hanno toccato i maggiori teatri d’Italia. È sposata e mamma di due bambini. Il suo primo romanzo, Un qualunque respiro (Butterfly edizioni), è uscito nel 2014. Sono poi seguiti il romance L’angelo del risveglio (Delos digital) e Il posto del mio cuore, un rosa di formazione, uscito a fine 2015 per la 0111 edizioni. Nel 2016 ha invece pubblicato Aspettami davanti al mare e Danza per me, entrambi per la collana Youfeel di Rizzoli. Un piccolo infinito addio, il suo primo romanzo in self-publishing, è uscito nel 2017 rimanendo per diverse settimane nella classifica top 100 di Amazon. I romanzi di Emily sono disponibili in tutti gli store.






“Hai conquistato ogni parte di me”
di Alessandra Paoloni


Editore: Newton Compton Editori
Genere: Romance
Pagine: 273
Costo: 2,99 € (Ebook)

Nicoletta Catullo lavora come giornalista per un un noto settimanale italiano. Ha ambizioni letterarie e un libro nel cassetto che non ha mai avuto il coraggio di far leggere a nessuno. 
La sua vita cambia totalmente quando il suo direttore le commissiona un articolo molto particolare: intervistare il cast di una nuova fiction italiana sui Borgia. 
Nicoletta ha modo non solo di conoscere personaggi già famosi ma anche Luke Grady, un giovane attore che si sta facendo ammirare nel panorama cinematografico italiano. 
Al termine delle interviste per il suo articolo, la ragazza si ritrova però a firmare, senza saperlo, un documento che la legherà per i mesi a venire a Luke Grady: l'accordo "segreto" che siglerà la "costringerà" a vestire i panni della “finta fidanzata” dell'attore, fino al termine delle riprese della fiction...


Estratti: 

"Accetta quello che ti viene offerto e fallo con un sorriso. Al resto pensa la vita"

"... capì che per quella ragazza sarebbe stato disposto ad abbandonare set e carriera, mandando tutto a monte, vanificando gli sforzi di una vita. Lei era reale, sicura, eternamente bella. Eternamente sua."



Biografia.
Alessandra Paoloni vive e lavora in un piccolo paese alle porte di Roma. Coltiva fin da bambina una passione quasi viscerale per la scrittura e la lettura, pubblicando fin da giovanissima poesie e racconti su riviste e giornali locali prima di passare ai romanzi storici, paranormal ed erotici. La sua carriera è veloce e in rapida ascesa, sia nel mercato digitale sia in quello cartaceo, con diversi editori tra cui la Delos Digital di Franco Forte per il quale pubblica "L'amante del boia". I diritti del suo ultimo romanzo "Ti regalo l'amore", uscito in self publishing nel settembre 2014 e ai vertici della classifica Amazon per numerose settimane, sono stati acquistati dalla Newton Compton Editori e arriverà nelle librerie con il titolo "Le infinite probabilità dell'amore".




Piccoli imprevisti d'amore
di Ilenia Sartori



Butterfly Edizioni
Data di uscita: 26 aprile 2017
Genere: romantico contemporaneo
Collana: Digital Emotions
Prezzo: 1,99 €

Disponibile in ebook su Amazon e Kindle Unlimited


Carlotta non crede più nelle favole e nel lieto fine. Un po' buffa e combina guai, non fa altro che lasciare dietro di sé una sfilza di figuracce che la fanno sentire sempre sbagliata. 
Ha inseguito l'amore fino a Roma, cambiando del tutto la sua agiata vita, per poi scoprire di non essere neppure ricambiata.
Sarà nel locale dove ha iniziato a lavorare da poco che il destino si divertirà con lei...
Il proprietario, dal fascino dannato e due occhi blu da infarto, le sconvolgerà i piani di conquista della sua cotta di sempre.
Ma se Diego, oltre a essere un rubacuori, non fosse sincero con lei e le nascondesse un segreto che potrebbe farla soffrire?
Carlotta farà di tutto per tenerlo lontano da sé... 
Ma l'amore è in grado di sciogliere anche il più ghiacciato dei cuori.


Ricordo inoltre che in vista della Giornata mondiale del libro, tutto il catalogo cartaceo Butterfly Edizioni sarà in offerta al 50% di sconto: 



clicca!


mercoledì 19 aprile 2017

Recensione: LA LUNGA VITA DI MARIANNA UCRIA di Dacia Maraini (RC2017)



Nella splendida e miserabile Sicilia del Settecento vive una donna speciale, il cui handicap (è sordomuta), se agli occhi della gente la fa apparire una "svantaggiata", in realtà rende i suoi sensi e i suoi pensieri più acuti e sensibili verso il mondo esterno; attraverso Marianna Ucrìa conosciamo da vicino un mondo che ci sembra antico, lontano, "arretrato" e nella sua fase più sfarzosa (ancora lontano da quel tramonto che di certo giungerà e che ritroviamo, ad es., ne Il Gattopardo), ma di cui osserviamo le fatiche, le gioie, i dolori, e anche purtroppo gli abusi nei confronti dei più deboli che caratterizzano da sempre la società umana, in ogni epoca.


LA LUNGA VITA DI MARIANNA UCRIA
di Dacia Maraini



Ed. Rizzoli
1990
Marianna Ucrìa è chiamata la mutola perché né sente né parla, e nessuno sa come mai un esserino così garbato, dalla pelle bianca e i riccioli biondi come il padre, sia una babbasuna dalla cui bocca non esce suono.
E quando è ancora piccola, suo padre decide di provare a farle tornare la voce facendole prendere uno spavento, come quello che molto probabilmente l'ha resa "handicappata".
Così la porta con sé ad assistere ad un autodafè, ma lo spettacolo drammatico e brutale della morte non produce affatto l'effetto sperato, anzi terrorizza la povera Marianna.

Gli Ucrìa sono una nobile famiglia palermitana, la cui storia è da secoli scandita da matrimoni combinati (e imposti) con altri aristocratici, innumerevoli parti, balli e cene piene di vino, buon cibo, merletti e parrucche, tristi "spettacoli" di condanne a morte..., e il destino della nostra mutola sembra già segnato e deciso dai famigliari.
Certo, se è vero che le sorelle (come il resto della maggior parte delle ragazzine perbene, future nobildonne) sono chiamate a maritarsi prestissimo con un buon partito per continuare a dar lustro alla famiglia e ad allargare i possedimenti terrieri, per la piccola Marianna le cose sono meno semplici, a causa della sua disabilità.

Per lei, il signor padre non ha altra scelta che darla in moglie ad un uomo di famiglia, per di più molto più grande d'età: lo zio Pietro, fratello della mamma. Il silenzioso, burbero e sempre accigliato "signor zio", che diventerà per la ragazzina "il signor marito zio", l'uomo cui deve obbedienza e che da lei pretende quei doveri coniugali che si risolvono ogni volta in una sorta di violenza carnale (e non solo), che vede la giovanissima moglie alla mercè di un marito che le si avvicina con la stessa delicatezza di un animale in attesa di accoppiarsi.

La giovane Marianna cresce guardandosi attorno con molta attenzione, forse perché il suo mutismo l'ha resa inevitabilmente più vigile rispetto a ciò che vede, nonché ai comportamenti e ai pensieri altrui, che a lei sembra di "sentire", come se la persona che le è accanto le riversasse inconsapevolmente addosso ragionamenti, borbottii, lamentele...; le si schiudono così saperi ignoti, e Marianna, che è sveglia ed intelligente nonostante ciò che erroneamente pensano parenti e conoscenti, impara l'alfabeto, legge tantissimo e impara a scrivere, lasciando su foglietti di carta i propri pensieri: questi sono gli unici strumenti di comunicazione col mondo.
Sviluppa una sensibilità acuta che la spinge a riflettere sulla condizione umana, su quella femminile, sulle ingiustizie di cui i più deboli sono vittime, compresa se stessa.

Seguiamo le vicende della sua vita e la vediamo diventare, da figlia compatita e sorella un po' snobbata, una sposa bambina e poi madre di diversi figli, amati sì ma sempre con la consapevolezza che è bene non affezionarsi loro troppo, visto che anch'essi, come lei, sono chiamati ad affrontare ciascuno la propria sorte: chi si sposerà prestissimo, chi si farà monaca, chi si andrà pavoneggiando come un signorotto borioso in mezzo ai contadini.
La società siciliana di quel tempo è chiusa nelle proprie regole, tipiche del mondo della nobiltà, di cui l'Autrice ci dà un quadro chiaro e disincantato, facendoci conoscere tanto il modo di essere e vivere dei ricchi signori, quanto quello misero e sgradevole dei servi.

Marianna, con il suo carattere sensibile e il suo saper scrutare negli animi delle persone, costituisce per il lettore un punto di vista che si colloca a metà strada tra questi due "mondi": da una parte lei è parte integrante del ceto nobile, ne condivide i privilegi perché lei è la duchessa, colei che veste bene, con bei gioielli e ventagli merlettati, che ha il diritto di battere i servi disubbidienti, di punire quelli insolventi; ma, forse proprio perché sordomuta, e quindi "diversa", considerata dai più un po' "scema", ritardata, riesce a capire e a immedesimarsi nei "diseredati", in questi servi selvatici, brutti, sporchi, nelle cui case (o meglio tuguri) hanno per coinquilini topi e scarafaggi.


Eppure questi ricconi, che si sentono superiori, che non esitano a trattare duramente e con fare sprezzante gli straccioni a loro sottoposti, non sono meno "selvaggi " e rudi di questi ultimi, e anzi mostrano nelle parole e negli atteggiamenti una tale grettezza d'animo e meschinità che di certo non li eleva da nessun punto di vista.

Negli anni, Marianna compirà i gesti propri di ogni donna, gioirà e soffrirà, vedrà i propri figli crescere e prendere le loro strade, il suo cuore sanguinerà nel perdere il figliolo prediletto, si interrogherà sul proprio matrimonio e su questo marito che non mostrerà mai nei suoi riguardi la benché minima dolcezza, sentirà su di sé la scarsa considerazione che i fratelli prima e i figli - oramai cresciuti - poi, nutrono per una mutola qual è lei; e quando forse meno se lo aspetta, conoscerà anche il sentimento dell'amore - di certo estraneo nel suo rapporto con "il marito zio" - e la passione, che lei vivrà con quello slancio giovanile, quella sensualità, quella voglia disperata di amare ed essere amata - unita al timore di far la cosa sbagliata - che fino a quel momento non ha mai conosciuto.

In questo bel romanzo della Maraini mi sono sentita, come lettrice, totalmente immersa nella sua narrazione, così solida, diretta ma anche coinvolgente e "viscerale" grazie tanto allo stile di scrittura e all'utilizzo di un linguaggio "popolare" - infarcito di numerose parole ed espressioni siciliane - quanto alla protagonista, questa figura femminile memorabile, fragile e forte insieme, vittima della mentalità altrui ma padrona di se stessa, che riesce ad ergersi oltre la pochezza e la miseria che la circondano e che non riescono a schiacciarla.
In lei infatti ho avvertito un fuoco, un ardore, una voglia di vivere e conoscere che fanno di Marianna Ucrìa un interessantissimo personaggio letterario, che tra l'altro non è totalmente inventato, visto che questo libro ha degli elementi autobiografici; la realtà di cui ci parla l'Autrice è dunque a lei nota in quanto di nobili origini siciliane. *.
Ed infatti, accanto a Marianna, l'altro protagonista è proprio questa terra, aspra e assolata, di cui scorgiamo la ricchezza fastosa e la povertà più nera, di cui percepiamo, pagina dopo pagina, odori, colori, grida e silenzi, sguardi e gesti, in maniera vivida e vivace; si toccano temi importanti, quali lo stupro, le spose bambine, la violenza sui deboli e gli svantaggiati, ma non mancano passaggi intrisi di cultura, in particolare delle idee illuministe (Hume in particolare) che in quegli anni si stavano diffondendo in Francia.

Marianna Ucrìa è un esempio di donna che, pur partendo da una condizione (fisica soprattutto, ma non solo) decisamente difficile, sa trovare in se stessa e nella lettura, nella conoscenza, la via per elevarsi a fronte della mentalità chiusa che la vorrebbe condizionare e segregare in un tipo di vita sterile, infelice, miserabile. È una donna che non si lascerà spezzare ma saprà affrontare la vita con quella passione che arde dentro di lei e che aspetta soltanto il momento giusto per venir fuori.

Assolutamente consigliato: è il mio battesimo personale alla narrativa di Dacia Maraini e devo dire che è stato estremamente positivo.


* La madre della scrittrice,Topazia, appartiene ad un’antica famiglia siciliana, gli Alliata di Salaparuta (fonte).

Obiettivo n.1 -
 Un libro di un autore che non avete mai letto.

Frammenti di... LA LUNGA VITA DI MARIANNA UCRIA



Ho terminato di recente LA LUNGA VITA DI MARIANNA UCRIA di Dacia Maraini, la cui protagonista è sordomuta, costretta a comunicare tramite foglietti di carta; impossibilitata com'è a interagire normalmente con il mondo esterno, Marianna ha finito per dare molta importanza alla parola scritta e, di conseguenza, ai libri e all'apprendere cose nuove attraverso la lettura.


"Fuori è buio. Il silenzio avvolge Marianna sterile e assoluto. Fra le sue mani un libro d'amore. Le parole, dice lo scrittore, vengono raccolte dal pensiero che gira come una ruota di mulino, e poi, in forma liquida, si spargono e scorrono felici per le vene. E' questa la vendemmia della divina letteratura?
Trepidare con i personaggi che corrono fra le pagine, bere il succo del pensiero altrui, provare l'ebbrezza rimandata di un piacere che apparteneva ad altri. Esaltare i propri sensi attraverso lo spettacolo sempre ripetuto dell'amore in rappresentazione, non è amore anche questo? Che importanza ha che questo amore non sia mai stato vissuto faccia a faccia direttamente? assistere agli abbracci di corpi estranei, ma quanto vicini e noti per via di lettura, non è come viverlo quell'abbraccio, con un privilegio in più, di rimanere padroni di sè?
(...) Queste letture che si protraggono fino a notte fonda sono prostranti ma anche dense di piaceri. Marianna non riesce a decidersi ad andare a letto. (...) Uscire da un libro è come uscire dal meglio di sè".

martedì 18 aprile 2017

On my wishlist: PICCOLE GRANDI COSE di Jodi Picoult // ORA CHE E' NOVEMBRE di Josephine Johnson



Libri che stuzzicano la mia curiosità.

Che ne pensate?

Il primo è della bravissima Picoult, che riesce sempre a creare storie intense e drammatiche; l'altro mi attira perchè, quando fu pubblicato - nel 1934 - sul momento l'autrice, Josephine Johnson (1910 - 1990) fu paragonata a Emily Dickinson e ad Emily Brontë e il romanzo l'anno successivo ottenne il prestigioso Premio Pulitzer.

PICCOLE GRANDI COSE
di Jodi Picoult



Aprile 2016
Ruth Jefferson fa l'infermiera ostetrica al Mercy-West Haven Hospital da tantissimi anni fa.
Durante il proprio turno, mentre sta effettuando il check-up di un neonato, viene improvvisamente allontanata: i genitori di Davis sono bianchi suprematisti e non vogliono che Ruth, afroamericana, tocchi il bambino. L’ospedale asseconda la coppia e impedisce a Ruth di avvicinarsi a Davis, ma il giorno successivo il piccolo ha delle complicanze cardiache proprio mentre Ruth è l’unica ostetrica in servizio; questa, a causa del divieto di toccare il bambino, esita prima di effettuare il massaggio cardiaco e purtroppo il bimbo muore.
Ruth finisce per essere accusata di omicidio colposo.
Kennedy McQuarrie, avvocatessa bianca, sceglie di impostare una linea difensiva che escluda a priori l’ipotesi di razzismo nei confronti dell’infermiera. Sarà la scelta giusta?
Ruth e l’avvocatessa faticano a trovare un modo di intendersi, ma la vicenda giudiziaria si rivelerà infine utile a entrambe per capire molto di più di se stesse e soprattutto per guardare il mondo da una nuova prospettiva.



ORA CHE E' NOVEMBRE
di Josephine Johnson


trad. B. Masini
Siamo negli Stati Uniti della Depressione. 
Marget, Merle e Kerrin lasciano la città con padre e madre per tornare alla terra: una famiglia piccolo borghese che si fa contadina per necessità. 
La natura è durissima, la siccità incombente. 
Mentre Marget e Merle riescono nonostante tutto ad amare la vita, Kerrin rivela subito la sua personalità sfuggente e ispida. 
Lascia la casa paterna per studiare da maestra, e quando torna trova un altro uomo: Grant, assoldato dal padre per dargli una mano nei campi. 
La sua presenza incrinerà i legami tra le sorelle, tutte innamorate di lui, spingendo la vicenda verso una molteplice tragedia. 
Dieci anni di vita, una storia di intensità travolgente narrata da Marget ventenne.



Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...