domenica 11 giugno 2023

❌ RECENSIONE ❌ COME AGNELLI IN MEZZO AI LUPI di Diego Pitea



Un omicidio efferato si abbatte su Roma e chiama ad agire l'Unità Anti Crimini Violenti: quando il burbero commissario Marani si trova davanti ad una una scena del crimine agghiacciante e sinistra, intuisce che la nuova indagine cui dovrà dedicarsi sarà bella complicata; non gli resta che coinvolgere l'amico e psicologo Richard Dale, confidando nella sua perspicacia, nella sua mente contorta e intelligente, nel suo sesto senso e nella sua straordinaria capacità di vedere ciò che nessun altro vede e di scovare anche l'assassino più scaltro. 


COME AGNELLI IN MEZZO AI LUPI 
di Diego Pitea



AltreVoci Ed.
413 pp
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Il commissario Marani è di cattivo umore e questa non è una novità; non per nulla è stato soprannominato l'Orso per i suoi modi di fare non proprio affabili, ma da quando ha ricevuto una promozione - con destinazione Sicilia -, il malumore è aumentato, perché il commissario non ha alcuna voglia di lasciare Roma e cambiare vita; ad incupirlo ancora di più ci si mette la notizia del ritrovamento di un cadavere a Villa Borghese.
Marani non ha idea di che genere di scenario gli si sta per profilare davanti agli occhi.
E come questo si rivelerà essere soltanto l'inizio di un vero e proprio incubo.

La scena, di quello che è palesemente un atroce delitto, vede il corpo senza vita di un povero disgraziato che giace incastrato all’interno di un’anfora; sulla sua fronte sono stati incisi tre simboli. 

L'esperienza suggerisce immediatamente all'Orso come quello non sia un omicidio qualunque, idea che viene suffragata immediatamente dal fatto che all’UACV era giunto uno strano messaggio, purtroppo ignorato: un individuo che si fa chiamare Nemesis aveva mandato, infatti, pochi giorni prima un biglietto con su scritto che avrebbe ammazzato la sua prima vittima (Alfa), alla quale ne seguiranno altre: cinque vittime in cinque giorni.
A turbare il commissario, il fedele agente Adrian e tutta la squadra (della quale fa parte, anche se non ufficialmente, la profiler Doriana Guerrera), è la presenza di un dettaglio che, in teoria, avrebbe dovuto essere loro d'aiuto: c'è una foto allegata che ritrae un particolare del luogo scelto da Nemesis per il delitto. 
Che strano assassino: manda biglietti per preannunciare il suo prossimo omicidio e, con esso, un dettaglio del luogo del crimine.
Perché lo fa? Sarebbe ingenuo pensare che egli voglia dare realmente un aiutino alla polizia così da facilitarla nel catturarlo! O è vero, semmai, che l'assassino si sente così sicuro di sé, della propria intelligenza, da sfidare la polizia a trovarlo, fornendole degli indizi quasi a voler prendere in giro?

È il caso di chiamare il caro Richard Dale, il cui contributo nel risolvere il precedente caso dell'Escissore è stato determinante: Marani è affezionato allo psicologo, anche se si guarda bene dal dimostrarlo troppo palesemente, e sa che lui e Monica sono usciti devastati (più di tutti gli altri coinvolti) da quella bruttissima e atroce storia criminale.
Ma la necessità di acchiappare e fermare questo assassino, che potrebbe essere tanto un folle occasionale quanto un serial killer furbissimo, è troppo forte, per cui Dale viene chiamato a rapporto.

Egli è restio, da una parte, ad essere coinvolto, proprio a motivo di tutto il dolore e il pericolo passati l'ultima volta, ma dall'altra c'è una parte di lui che... non vede l'ora di tuffarsi in questa nuova "avventura"!!
Non c'è solo la voglia di fermare un assassino ma anche quella di raccogliere la sfida lanciata da Nemesis.

Quest'ultimo, infatti, sfida apertamente Dale e continua a mandare messaggi per annunciare gli altri quattro assassinii; lo schema è sempre lo stesso e ogni volta il bigliettino è corredato di una foto che riprende un dettaglio del posto in cui avverrà il delitto.

Ma purtroppo non è così semplice riconoscere il posto da un particolare al quale quasi sicuramente nessuno ha mai dato troppa attenzione; per indovinare il posto Richard ricorre a tutte le risorse che gli vengono in mente, come l'amico studioso, il professor Meunier (che ha una vasta biblioteca personale, una gran memoria e una notevole conoscenza) e addirittura il figlio, Samuele.

Samuele è un po' come il padre: è particolare, intelligente ma hai dei modi di fare che non di rado lasciano perplessi gli adulti che gli sono vicini, come per esempio il fatto di avere comportamenti estranianti, ripetitivi, ma è anche un bimbo curioso, fa un sacco di domande e, soprattutto, ha una formidabile memoria visiva, è una "macchina fotografica umana" capace di registrare, anche con una sola occhiata, i dettagli di un luogo e di ricordarli a distanza di tempo.
Caratteristica, questa, che in almeno un omicidio di Nemesis, risulterà utile a Dale.

Richard mette tutto sé stesso nella ricerca del killer, sfruttando al massimo saperi e conoscenze (non solo psicologiche, criminologiche, ma anche matematiche - ha un debole per i numeri e le formule), l'esperienza accumulata e la sua abilità nel fare ipotesi, ragionamenti, deduzioni... cercando di pensare come penserebbe il nemico; comprende di essere in presenza di un tipo particolare di edonista, cioè serial killer che "provano piacere nel compiere l’atto omicida e amano dimostrare, con i messaggi, la loro superiorità nei confronti della vittima e degli inquirenti. Si tratta di individui molto organizzati, con un quoziente intellettivo superiore alla media. I più pericolosi di tutti."

Per Dale, la sequenza di omicidi forma una sorta di quadro, di opera d’arte, che ha tutti gli elementi per affascinare e far riflettere ed egli è quasi rapito dalla mente del serial killer cui sta dando la caccia, perché nel suo comportamento vede intelligenza, lucidità; c'è un disegno ben preciso dietro quelle morti, e il modo in cui sono "organizzate", i luoghi scelti, le incisioni, gli indovinelli e gli indizi inviati alla polizia lo dimostrano: non è un pazzo che agisce in modo scriteriato e a caso, tutt'altro!
Nemesis sa benissimo cosa sta facendo, dove vuole arrivare, e le persone coinvolte - che egli uccide con voluta efferatezza - sono frutto di una scelta e di una volontà ben definite.

Forse, pensa Richard, il nocciolo della questione sta proprio nelle vittime: chi sono, cosa le lega? si conoscevano tra di loro? E Nemesis come le conosceva e perché ha interesse a farle fuori?
Rispondere a queste domande è la chiave di volta che permette di dare un senso ai messaggi criptati e, soprattutto, a tutto il sangue versato.

Purtroppo, nonostante l'entusiasmo e l'impegno da parte di tutti, la corsa verso la cattura del killer subisce i suoi rallentamenti a causa di alcuni imprevisti.

Succede, ad esempio, che a un certo punto viene meno il contributo di Doriana all'indagine, a causa di un brutto "incidente" che la vede coinvolta in prima persona; ma la ragazza ha un fibra forte e la voglia di aiutare il suo Orso buono e burbero, unita ai sentimenti che prova segretamente per Dale, faranno sì che possa dare un input in grado di accendere una lampadina nel turbine di pensieri di Richard.

Lo psicologo deve anche combattere contro il nervosismo (legittimo) della moglie Monica (che non gradisce il suo coinvolgimento in casi come questo) e contro le idee di Marani, che pare non vedere più in là del proprio naso e la cui frenesia di chiudere il caso rischia di fargli prendere un grosso abbaglio.

Dale deve sudare non poche camicie per far capire al commissario che Nemesis non è uno stupido né un matto psicopatico: lui ha un movente, anche perché non esistono omicidi senza movente, e per catturarlo è fondamentale prevedere le sue intenzioni.

Fortunatamente, accanto a loro due ci sono presenze preziose e utili, come l'agente Adrian (insospettabilmente sveglio e arguto) e Valeria Sabbatani, la responsabile del Sistema per l’Analisi della Scena del Crimine, che è una donna razionale, pratica e con molto sangue freddo.

L’indagine si fa via via sempre più ingarbugliata, complicata, arricchendosi di biglietti criptici e foto enigmatiche; la cosa che più innervosisce Dale è che questi omicidi non sono irrisolvibili in quanto essi hanno degli elementi su cui indagare: per assurdo, è proprio il ricercato a darglieli, a dire alla polizia come, dove, quando e, nonostante questo, ottenere risultati sembra un'illusione.

C'è qualcosa che sta facendo inceppare il meccanismo che impedisce a Dale di vedere, di assumere gli occhi dello scaltro Nemesis e carpirne il modo di ragionare, di arrivare al cuore del dilemma: perché sta uccidendo quelle persone? Cosa lo spinge?
 
Quella tra Richard e la mente geniale del killer è una vera e propria sfida intellettuale, che richiede da entrambi un incredibile sangue freddo, seppur per scopi diametralmente opposti: se Nemesis deve restare lucido per portare avanti la propria sanguinosa missione, Dale deve chiamare all'appello tutto il proprio intelletto e una buona dose di coraggio per infilarsi in più di un labirinto, da quelli "fisici" a quelli mentali: la soluzione del "caso Nemesis" passa per strade buie, che faranno venire a galla terribili verità e azioni deprecabili che hanno causato dolore; passa per un nome che contiene in sé già un dettaglio imprescindibile per capire: Nemesi, che nella mitologia greca era la dea della giustizia, della vendetta.


Anche questo thriller di Diego Pitea mi ha convinta appieno; oltre ad essere scritto molto bene, ha tutti i requisiti per appassionare i lettori: la trama ha una struttura complessa ma assolutamente coerente, in cui ogni dettaglio è ben inserito e collegato con gli altri, senza buchi o domande lasciate senza risposte; il lettore viene portato sulle scene dei crimini e segue passo passo le fasi dell'indagine, si pone gli interrogativi di Dale, ne rincorre i pensieri, i dubbi, le ipotesi, lo vede scoraggiarsi ma anche riprendere slancio e motivazione, cerca assieme a lui gli indizi che facciano capire l'identità del serial killer e i motivi che lo hanno spinto ad architettare quel tipo di omicidi, con enigmi annessi; la narrazione è sostenuta da un ritmo incalzante (trovare l'assassino è una corsa contro il tempo) e da un'accuratezza nel racconto - di ambienti, scene, dialoghi, personaggi - che permette di sentirsi coinvolti e immersi nella lettura.

Il protagonista è un soggetto particolare, consapevole della propria difficoltà nell'esternare emozioni ("mancanza" che ovviamente non è voluta, ma è riconducibile alla Sindrome di Asperger*, di cui è affetto) ma non per questo freddo o privo di sentimenti; lo si ammira e fa simpatia per la sua passione per la matematica e la logica, per la risoluzione di ogni tipo di rompicapo, per la sua risolutezza nel voler vincere le sfide con le proprie forze.

Un libro che consiglio agli amanti dei thriller perché merita di essere letto e apprezzato, come del resto anche gli altri romanzi dell'autore.




*  È una condizione inserita nel 1994 nel DSM IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) dell’American Psychiatric Association come sottocategoria dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo. Il DSM-5 non prevede più diagnosi di Sindrome di Asperger, in quanto essa (insieme al Disturbo Autistico e al Disturbo Pervasivo Non Altrimenti Specificato) rientrano all’interno di un’unica categoria diagnostica definita "Disturbi dello Spettro Autistico" (fonte).




ALTRI ROMANZI DI DIEGO PITEA RECENSITI SUL BLOG


LA STANZA DELLE ILLUSIONI
L'ULTIMO RINTOCCO (caso dell'Escissore)

 

sabato 10 giugno 2023

[[ SEGNALAZIONE ]] I LIBRI DELL'AUTRICE E BLOGGER MARIA CRISTINA BUOSO


Buon sabato, cari lettori!!
In attesa di riuscire a pubblicare la recensione dell'ultimo libro terminato (si tratta di un bel thriller), stamattina vi presento alcune pubblicazioni di un'autrice e blogger, Maria Cristina Buoso: come potrete vedere leggendo le trame, si tratta di gialli/thriller, tranne il primo, che è una raccolta di poesie.


SCHEGGE DI PAROLE


PlaceBook Pub.
54 pp
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Si muove in bilico recuperando stilemi ed atmosfere della poesia futurista, della poesia visiva, delle avanguardie e delle sperimentazioni letterarie che hanno caratterizzato i primi decenni del ‘900, la silloge poetica di Maria Cristina Buoso: “Schegge di parole”.

I versi si insinuano, si disgregano, prendono spesso possesso dell’intera superficie della pagina del libro, chiedono spazi e pause di volta in volta diversi; gli stessi segni di interpunzione, le onomatopee, i fonosimbolismi, il raddoppiamento delle consonanti (a creare neologismi), ad esempio, divengono protagonisti fondamentali delle varie liriche, creando così un nuovo rapporto tra lo scritto, l’immagine e di conseguenza il lettore.
Nonostante ciò, le poesie… “Non uccidono alcun chiaro di luna”, come invece tuonava Filippo Tommaso Marinetti nel manifesto programmatico del Futurismo, con lo specifico intento di rompere con la tradizione classica della poesia e della letteratura, esaltando negli scritti ben altri valori come il dinamismo, l’energia, la velocità, l’uso di determinate parole a scapito di altre.
Certamente, le poesie di Maria Cristina Buoso non si perdono in rivoli e descrizioni dettagliate ma conducono all’essenza, al vigore della parola, all’essenzialità anche di una sola parola che diviene verso isolato redatto in maiuscolo oppure in minuscolo rispetto magari al resto della composizione.


DELITTO AL CONDOMINIO MAGNOLIA
di Maria Cristina Buoso


Ed. PlaceBook Pub.
Collana: Città in Giallo – Padova 1
116 pp
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Un urlo sveglia il condominio.
Un uomo viene trovato morto. È stato ucciso con 14 coltellate.

Chi è la vittima e cosa nasconde?

Una indagine che sembra non portare da nessuna parte.
Il commissario capo Caterina Angeli in pensione da un paio di settimane e la collega commissario capo

Claudia Trini della squadra mobile della Questura di Padova indagano assieme.
La soluzione vi sorprenderà.



IL MISTERO DEI SEI TIRAMISU'


Ed. PlaceBook Pub.
Collana: Città in Giallo – Padova 1
156 pp
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Chi ha vandalizzato l’ambulatorio di Andrea Stella e sta distruggendo i tiramisù di Alice?
Sono collegati questi due fatti?

Caterina dovrà scoprirlo e come al solito Claudia l’aiuterà nell’impresa.

Ancora una volta il quartiere, con i suoi abitanti, sarà il protagonista di questa nuova avventura.






VERNISSAGE

Ed. PlaceBook Pub.
212 pp

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Livia Mexico, bellissima e famosa pittrice, compare a Treviso. Le sue opere emanano una forte sensualità. Colori brillanti e pregni di mistero, così come la sua vita.

Ginevra Lorenzi, giovane ispettore capo della questura di Treviso, è incaricata di occuparsi della sparizione di un noto gallerista della città.
Ma è davvero solo una sparizione? 
Il caso s’infittisce quando scompaiono altre persone e appaiono gli inquietanti quadri di Livia.
Arte, sesso e mistero sono il file rouge di questo appassionante thriller.



L'INCIDENTE


Ed. PlaceBook Pub.
232 pp

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Ispettore Capo Ginevra Lorenzi, dopo Vernissage ha un nuovo caso di cui occuparsi che metterà a dura prova la sua pazienza e la sua capacità investigativa.

Cosa hanno in comune un femminicidio e un incidente stradale?
Cosa c’entra il paranormale con l’indagine?

Un thriller coinvolgente, dinamico e a volte divertente che vi appassionerà e che vi permetterà di conoscere un po’ di più Ginevra e i suoi amici.








L'autrice.

MARIA CRISTINA BUOSO
Scrive da molti anni generi diversi ed è anche attiva nei social. Poesie e racconti sono inseriti in diverse antologie. I libri pubblicati recentemente sono: Anime (2017). Vernissage e Schegge di Parole (2021), L’incidente (2022), Il mistero dei sei tiramisù (2022).

CONTATTI

BLOG      INSTAGRAM

https://mariacristinabuoso.blogspot.com/


giovedì 8 giugno 2023

[ GIUGNO ] VACANZA IN UMBRIA, READING CHALLENGE E ACQUISTI IN LIBRERIA

 

Buon pomeriggio, lettori!!

La settimana scorsa sono stata in Umbria col mio consorte; abbiamo soggiornato in un residence a pochi chilometri da Perugia, dotato di molti comfort, tra cui piscina e vasca idromassaggio in camera, oltre che di un ristorantino annesso in cui abbiamo potuto gustare piatti davvero eccellenti.

Ovviamente, abbiamo colto l'occasione per visitare soprattutto Perugia e, l'ultimo giorno (domenica 4), Assisi.

Vi lascio qualche foto alla fine del post, ma intanto passiamo al contenuto libroso.

Ho fatto un salto alla Feltrinelli; mio marito ha acquistato un paio i vinili, io un paio di libri.

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Residenza per signore sole di Togawa Masako (Marsilio ed., 176 pp). Classico del noir giapponese, ricco di tensione e atmosfera.

Un edificio per sole donne a Tokyo, un segreto dietro ogni porta, una chiave in grado di liberarli tutti.

Malinverno di Domenico Dara (Feltrinelli, 336 pp). 
Un romanzo sul potere delle storie, dell'immaginazione e dell'amore, pieno di incanto verso i libri.




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Come potete vedere, questo mese devo scegliere tra:

📖 CLASSICO: William Shakespeare, di cui però ho già letto qualcosa in passato, per cui... passo;
📖🇮🇹 CONTEMPORANEO ITALIANO: Ugo Riccarelli, di cui anni fa lessi IL DOLORE PERFETTO, molto bello; non è in cima alle preferenze per la RC, però;
📖🇺🇲 CONTEMPORANEO STRANIERO: Fannie Flagg. Anche di quest'autrice ho letto un paio di deliziosi romanzi e, a dirla tutta, ho già incominciato un altro suo libro: "Pane cose e cappuccino dal fornaio di Elmwood Springs";
💙📖 LIBRO SPECIAL: Le case del malcontento di Naspini, autore che mi piace e di cui pure ho letto un paio di libri.
Questo romanzo lo leggerò comunque, a prescindere dalla RC.



Ok, vi lascio con qualche fotina della mia breve ma piacevolissima vacanza umbra ^_-



Assisi

perugia

perugia

perugia

perugia

perugia

la pizza ci sta... sempre e ovunque!

torello alla perugina.
Ovviamente non è carne di toro ♉ 😆
 bensì di vitello, con sopra fegatini di pollo






mercoledì 7 giugno 2023

[[ MAGGIO 2023 ]] LETTURE E SERIE TV

 

Buongiorno, cari lettori!

Eccomi con il riepilogo del mio maggio!



READING CHALLENGE

1. Tra i presenti obiettivi di maggio della RC, ho scelto il classico: LA CHIESA DELLA SOLITUDINE del Premio Nobel Grazia Deledda, scrittrice sarda prolifica che merita di essere conosciuta e apprezzata.
Il romanzo in questione narra di una donna che ha scoperto di avere un male incurabile e che si è rassegnata ad una vita di solitudine, da trascorrere in tutta tranquillità nella casetta di famiglia, assieme all'anziana e premurosa madre, godendo della spiritualità del luogo, reso tale grazie alla presenza della chiesetta annessa alla casa.
Ma attorno alla bella satellitano diversi pretendenti, che renderanno le sue giornate tutt'altro che pacifiche e solitarie (4/5). CONSIGLIATO A CHI HA VOGLIA DI UN CLASSICO DELLA LETTERATURA ITALIANA.  



ALTRE LETTURE:


2. SOTTO IL CIELO DI ROMA di Sira Fonzi (RECENSIONE): Roma è lo sfondo per sette storie di vita, che raccontano di persone  comuni impegnate a vivere e a combattere, giorno per giorno, contro difficoltà di vario genere (4/5). CONSIGLIATO A CHI CERCA UNA LETTURA VELOCE MA PROFONDA.

3. SOLO DIO È INNOCENTE di Michele Navarra: legal thriller ambientato tra Roma e Sardegna e che racconta una storia scandita da dinamiche familiari complesse, in cui le colpe dei padri inevitabilmente ricadono sui figli (4,5/5). CONSIGLIATO A CHI AMA NOIR E LEGAL THRILLER.

4. IL SOGNATORE di Laini Taylor: dalla meravigliosa penna di un'abile narratrice, un fantasy con personaggi indimenticabili, in cui perdersi tra realtà e magia (5/5). SE AMI IL FANTASY, LEGGILO!

5. L'ANNUSATRICE DI LIBRI di Desy Icardi
: allegra e graziosa commedia ambientata nella Torino degli Anni Trenta e Cinquanta (4,5/5). CONSIGLIATO A CHI E' ALLA RICERCA DI UNA LETTURA LEGGERA E ORIGINALE.

6. GLI OCCHI DELLA NOTTE di Marina Visentin: giallo all'italiana ambientato a Milano, denso di riflessioni filosofiche e citazioni letterarie, con particolare attenzione ai personaggi e all'ambientazione (4/5). CONSIGLIATO A CHI VUOL CONCEDERSI UN GIALLO SENZA STARE TROPPO IN ANSIA E COL FIATO SOSPESO.


7. SETH (The Crimson Thrones #1) di Laura Fiamenghi: un dio dell'antico Egitto deve salvare la Terra da mostri distruttori; ad aiutarlo c'è una mortale con cui scatta la scintilla (4/5). CONSIGLIATO A CHI AMA URBAN FANTASY E PARANORMAL ROMANCE.

8. SENSALE SI DIVENTA. IL SENSALE MISTERIOSO DI ELLA POINTE di Tess Thompson: un uomo e una donna vengono ingaggiati come sensali e devono accasare alcuni fratelli dal vissuto famigliare difficile; prequel delizioso per stile e personaggi (4/5). CONSIGLIATO A CHI HA VOGLIA DI INIZIARE UNA SERIE HISTORICAL ROMANCE.



BRANOLIBRO

Women's Empowerment – 3in1 (RECENSIONE) è un audiolibro composto e interpretato da Arteiu Azizian e ruota attorno al tema dei diritti delle donne e del loro riscatto socioculturale.


CITAZIONE DEL MESE

"... potevo, attraverso la lettura, sopportare la realtà. Mi permetteva di estraniarmi ed entrare nella vita di qualcun altro, anche se per poco.
Le storie contenute nei libri mi scaldavano, le persone che dentro quelle pagine si muovevano e parlavano mi facevano compagnia anche dopo, quando quei libri li avevo richiusi e riposti."


SERIE TV
 
Vi avevo anticipato qualcosa su LES PAPILLONS NOIRS una miniserie francese noir creata da Olivier Abbou, Bruno Merle e con Nicolas Duvauchelle, Niels Arestrup, Axel Granberger.

La storia vede protagonista uno scrittore in cerca di ispirazione, Adrien, 40 anni, che scrive le biografie di illustri sconosciuti aspettando che gli vengano in mente soggetti più interessanti.
 
La svolta sta per arrivare ed ha il volto di un uomo anziano, tale Albert Desiderio, che lo ingaggia per raccontargli la propria vita e il suo grande amore, la rossa e bellissima Solange. I due si sono innamorati quando erano solo dei ragazzini e il loro legame è poi confluito in una relazione sentimentale importante, fatta di amore e molta passione, e soprattutto di controllo e possessività.
Albert racconta che una mattina di tantissimi anni prima, mentre la coppia era in spiaggia in compagnia di due amici (fratelli tra loro), accadde quello che è stato l'episodio da cui ha avuto origine il tutto, una sorta di spartiacque nell'esistenza di Solange e Albert: uno dei due fratelli (il maggiore) cercò di abusare della ragazza, la quale per difendersi lo ammazzò, colpendolo alla schiena. 

Quando Albert si rese conto dell'omicidio, non ci pensò due volte a far fuori colui che era, in quel momento, l'unico testimone del delitto, vale a dire il fratello minore dell'ormai defunto violentatore.

Questo drammatico e violento episodio, come dicevo, cambierà la vita della coppietta, che da questo momento diventa una coppia di criminali incalliti e astuti.

Chi ammazzano e perché?
C'è uno schema nei delitti, che vede sempre lo stesso incipit e lo stesso  epilogo: la sensuale e affascinante Solange e il suo aitante Albert se ne vanno in giro per l'Europa a fare la bella vita, incontrando diverse persone, molte delle quali uomini liberi (e libertini) che vedono Solange come una facile, disponibile, cui piace sedurre ed essere "adescata".
E in effetti, la donna fa la gatta morta con il belloccio di turno, se lo bacia e arriva a un passo dal concedersi, e generalmente sotto gli occhi di un nervosissimo Albert, il quale spesso filma tutta la scena...
Puntualmente, però, la bella Solange si ritrae e rifiuta i corteggiatori proprio prima di consumare... e da lì in poi c'è un'esplosione di follia, sesso e sangue.

Insomma, nel corso di non pochi anni la "crime couple" se ne va in lungo e in largo tra Francia e altri Paesi europei commettendo terribili crimini.
E sfuggendo sempre alla polizia, che capisce di essere al cospetto di una coppia di sordidi criminali, scaltri e pericolosissimi!!

La narrazione del presente, quindi, contiene lunghissimi flashback, che ci fanno saltare agli anni '70, dove assistiamo increduli a questo insensato e surreale fiume di sangue: Albert e Solange ammazzano per il puro piacere che dà loro affondare una lama nei corpi di decine di disgraziati.

Chiaramente Adrien è turbato dal racconto di Albert, che parla e parla come se niente fosse ed è per di più un uomo libero che non s'è fatto un giorno di galera; purtroppo, i colpevoli non sono mai stati presi e questi omicidi sono andati a riempire faldoni e fascicoli che, negli anni, sono diventati dei "casi irrisolti" su cui è caduto un sacco di polvere.

Mentre ci si chiede che fine abbia fatto Solange e mentre Adrien registra e riscrive, sotto forma di romanzo, l'inquietante racconto di Albert, qualcun altro è sulle tracce di quest'ultimo...

In questa serie compaiono altri personaggi legati ai protagonisti e ciascuno avrà il suo ruolo rilevante nello sviluppo - intricato - delle vicende: un poliziotto ossessionato da questi cold case degli anni '70 (per ragioni anche personali); la compagna di Adrien, con cui attraversa una fase di crisi e incomprensioni; la madre di Adrien, una donna un po' fredda e tutta d'un pezzo, che convince poco e sicuro nasconde qualcosa; un'artista con cui Adrien ha un breve flirt e che conosce molto (troppo?) bene Albert.

Insomma, si corre sul filo di un amore criminale che ha infettato più di due esistenze e, procedendo nella visione, si capisce perché, in che senso e in che modo e misura; quello tra Albert e Solange è OVVIAMENTE un rapporto che definire malato è poco: è tossico all'ennesima potenza, morboso, fatto di controllo, possessività, voglia di spingersi insieme oltre i limiti per provare brividi di eccitazione; i due si manipolano a vicenda o uno di loro è il più forte, il dominatore, che plagia e muove i fili della coppia?

La serie consta di una sola stagione di sei episodi e, se piace il genere, si guarda con interesse perché contiene a ogni puntata colpi di scena che svelano dinamiche, segreti, legami insospettabili, che fanno sempre capo a quel cruento periodo di omicidi da parte della coppia criminale; l'ultimo colpo di coda  ribalta quella che sembrava essere l'unica certezza dello spettatore.

Conturbante, nerissima, sufficientemente intrigante e capace di stuzzicare la voglia di andare avanti nella visione, questa serie potrebbe non piacere a tutti perché ruota attorno a un quantitativo di violenza folle e gratuita che, se non infastidisce, potrebbe far sorridere a motivo di una trama che ci vuol poco a definire fin troppo assurda  :-D 

lunedì 5 giugno 2023

** RECENSIONE ** ZANNUTA di Amneris Di Cesare



Questa è la storia di una donna che dalla vita ha ricevuto tanti schiaffi, calci, umiliazioni e insulti, ma a queste cattiverie ha sempre risposto con la forza e la determinazione di una persona semplice e dal cuore buono e pieno di amore, pronta a sacrificarsi per i propri figli e a sopportare ingiustizie e offese con dignità restando fedele a sé stessa.


ZANNUTA
di Amneris Di Cesare



self-publishing
142 pp
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"A’ zannuta: la dentona. Venivo chiamata così per via degli incisivi sporgenti che ho sul davanti, grandissimi. Si protendono ancora oggi con orgoglio fuori dalle labbra carnose."


Maria bella non lo è mai stata, e neppure particolarmente sveglia o intelligente: i suoi dentoni troppo sporgenti le hanno conferito, sin da bambina, un'aria da "ddurmuta", da ciòta, da una un po' scema che non capisce ciò che le viene detto.
Questo tratto caratteristico, poi, la fa assomigliare a una coniglia e, in effetti, mette al mondo tanti figli, proprio come ‘na cunigghjia, appunto.
E "li fa" tutti con uomini diversi.
Amanti di una notte o per brevi periodi; uomini che si divertono (con alcuni di loro, lei pure s'è divertita) e poi l'abbandonano, lasciandola di nuovo sola e con una reputazione sempre più rovinata.

Amanti e figli, nell'esistenza di Maria a' zannuta, non sono mai mancati, come anche le botte, le ingiurie, i pregiudizi e il disprezzo della gente del paesino calabrese in cui la donna ha sempre vissuto: paesani che l'hanno sempre additata come un'idiota e per di più brutta e "di facili costumi", sempre disposta ad accogliere nel proprio letto uomini con cui sollazzarsi e, disgraziata com'è, si fa mettere incinta e da queste povere e disgraziate creature non vuol neppure separarsi.

Lo sgradevole soprannome le è stata affibbiato da sua madre in persona quando Maria era soltanto una bimba di quattro anni, intenta a giocare davanti a casa con altri bambini: è stato l'inizio di una sequela di prese in giro relative alla sua (brutta) faccia e al suo essere considerata stupida.

Maria è cresciuta senza amore: non ne ha avuto dalla madre - troppo intenta a vergognarsi di quella figlia che nessun maschio avrebbe mai sposato - né tanto meno da quel padre rozzo e violento che non le ha mai risparmiato brutte parole e percosse, fino a farle il torto peggiore.
Quando ha soltanto quindici anni, Maria viene violentata, resta incinta ma purtroppo il piccolo le viene tolto: suo padre "baratta" l'indesiderato nipote - figlio del disonore - con un furgone (il bambino verrà dato al padre biologico).

Quel figlio  (Rosario) sottrattole con la forza non verrà mai dimenticato da Maria, che in cuor suo continuerà ad amarlo, augurandosi che sia felice, ovunque si trovi.

La vita di Maria è un susseguirsi di giorni contrassegnati dalla povertà, dalle ostilità della gente del paese, che la scaccia e che non vuol avere nulla a che fare con lei, una reietta, una svergognata; c'è qualcuno disposto a darle una mano, come il parroco (don Oreste) o Mariuzzo il barista, ma per lo più per la ragazza è un continuo sopportare la malignità delle donne e gli sguardi e le battute lascive dei maschi.
E se si fermassero ad occhiate e allusioni, sarebbe il male minore: il problema è che certi uomini depravati credono di poter fare di Maria ciò che meglio aggrada loro, di prenderla con la forza se lo vogliono, di riempirla di botte, di insultarla..., insomma non c'è pace per la povera cunigghjia, che nessuno difende, nessuno ama davvero ma tutti sfruttano, scacciano, scherniscono.

E lei, però, libera e coraggiosa, prosegue la propria vita solitaria e da rinnegata senza troppo curarsi dei pareri altrui, e se le va di accogliere un uomo in casa e di esserne l'amante, lo fa e basta.

Che sia un marinaio straniero, un turista, un avvocato...: Maria è affamata d'amore e va con chi le dimostra interesse, con chi la tiene tra le braccia e la fa sentire viva e desiderata, una donna come le altre, che ha diritto a un po' d'amore.
Certo, non tutti gli uomini che ha avuto l'hanno trattata bene, però qualcuno che l'ha rispettata c'è stato e, soprattutto, a riempirle l'esistenza - grama di relazioni umane sane - sono stati i figli, i suoi cari ragazzi, che lei ha tirato su con sacrifici, cercando di racimolare sempre qualcosa per mettere il cibo sulla tavola e per mandarli a scuola, ché le sue creature non dovevano fare la stessa sua fine - analfabeta ignorante - ma avere la possibilità di costruirsi un futuro dignitoso.

E per i suoi figli, la zannuta è sempre stata disposta a tutto, pronta a difenderli con le unghie e con i denti, ad aggredire chiunque volesse portarglieli via o far loro del male.

Tormentata, infelice, solitaria, disprezzata, usata e gettata come una bambola di pezza, sottoposta a ogni tipo di umiliazione: la vita per Maria è tutt'altro che semplice eppure, di anno in anno, qualcosa cambia in meglio, grazie all'aiuto di qualche uomo buono ma, in special modo, grazie a sé stessa e alla sua forza di volontà, al suo spirito indipendente e combattivo.

Maria è un personaggio femminile particolare, così vivo, viscerale e genuino da uscire dalle pagine del libro e prendere vita; la narrazione è in prima persona ed è la stessa zannuta, ormai sessantacinquenne, a raccontarci la sua storia, le amarezze, le discese e le risalite, la solitudine e l'andare e venire dei tanti amanti, i sacrifici, gli abusi e le violenze, le piccole soddisfazioni, le lacrime trattenute e mai versate e infine l'amore: tutto l'amore - imperfetto, momentaneo, carnale, sensuale e passionale e con radi, ma importanti, momenti di tenerezza - che lei è stata capace di dare e che l'hanno fatta sentire, nonostante le non poche difficoltà e sofferenze, viva e padrona, sempre e in ogni caso, del proprio destino, del proprio corpo, delle proprie scelte.

La scrittura dell'autrice è immersiva, coinvolgente, il lettore assume il punto di vista della protagonista-narratrice e ne segue da vicino le drammatiche e forti vicende, lasciandosi trasportare in questo paesino calabrese dalla mentalità chiusa, dove i pettegolezzi e le cattive parole possono segnare le singole esistenze, dove i mormorii e le maldicenze rovinano una reputazione, dove una fimmina sola, invece di essere aiutata e difesa, rischia di essere malmenata ed emarginata.
Maria è un personaggio che resta a lungo nei pensieri di chi la conosce perché è autentica, semplice e vera, senza artifici, senza ipocrisie, non fa sconti a sé stessa, alle proprie azioni o ai propri errori, non li nasconde, ne paga le conseguenze e guarda avanti, sempre, rialzando la testa nonostante le batoste.

Un romanzo che conquista il lettore per lo stile, il contesto e per la sua protagonista, alla cui esistenza piena e travagliata ci si appassiona; il coraggio di essere sé stessi e di conservare la propria libertà, la violenza (in tutte le sue forme - verbale, fisica, sessuale) da parte di certi cosiddetti uomini verso le donne, le ingiustizie e le discriminazioni verso chi è più debole, solo e  svantaggiato, il rapporto madre-figli, sono alcune delle tematiche presenti nel libro.

Non mi resta che consigliarvelo, merita tutta la vostra attenzione. 


Leggere per sopportare la realtà

 

Citazione tratta da ZANNUTA di Amneris Di Cesare, l'ultimo libro terminato e di cui presto pubblicherò la recensione.


"... potevo, attraverso la lettura, sopportare la realtà. Mi 

Pinterest 
permetteva di estraniarmi ed entrare nella vita di qualcun altro, anche se per poco.

Le storie contenute nei libri mi scaldavano, le persone che dentro quelle pagine si muovevano e parlavano mi facevano compagnia anche dopo, quando quei libri li avevo richiusi e riposti."

venerdì 2 giugno 2023

RECENSIONE : "Women's Empowerment – 3in1" di Arteiu Azizian [ DONNE E DIRITTI ]

 


Women's Empowerment – 3in1  è un audiolibro composto e interpretato da Arteiu Azizian e ruota attorno al tema dei diritti delle donne e del loro riscatto socioculturale; è un'opera sperimentale in cui l'artista crea il branolibro attraverso tre diversi stili musicali.

Il brano è suddiviso in tre capitoli: 
.


Capitolo 1 - UNA DONNA SOFFERTA
Capitolo 2 - LA DONNA NUOVO CONTATTO
Capitolo 3 - IO DONNA NELL'OLTRE


Nel primo capitolo, la voce maschile parla immedesimandosi in una donna che esprime sofferenza, la quale può essere causata dalle violenze subite come dal fatto di non essere compresa, valorizzata, di non essere totalmente libera di decidere per sé, del proprio corpo; si accenna alle difficoltà a denunciare da parte delle vittime e del coraggio - non privo di conseguenze - che ci vuole per affermare sé stesse.

"se siamo sottovalutate come diamo valore aggiunto a noi e alla società? 
Le disparità sono stanze sinistre senza finestre di luce".

Segue il secondo capitolo in cui cambia il genere musicale e dal rap si passa al punk rock: la voce maschile dell'artista continua a parlare al femminile immaginando di rivolgersi a un'altra donna, con cui condivide i pesi delle esperienze, dei dolori, riconoscendo come la condivisione unisca e dia la forza per lottare insieme.

L'ultimo segmento musicale esprime una sorta di elevazione spirituale, di acquisizione di una nuova consapevolezza da parte della donna, delle proprie risorse, della propria identità e anche l'accompagnamento musicale è coerente con questa nuova "dimensione".

I tre capitoli che compongono il branolibro sono interpretati con espressività dal compositore, che adatta voce e stile ai concetti espressi; il video musicale è corredato dal testo cantato da Arteiu. 

E' un progetto interessante, in cui emerge la sensibilità dell'autore per la tematica della parità di genere e il suo eclettismo musicale, nel passare da uno stile all'altro nell'arco di un unico brano. 
 


Arteiu Azizian, artista poliedrico bresciano classe 91, dopo una decennale carriera come cantautore nel rap e in altri generi si forma come produttore musicale, collaborando con artisti italiani ed esteri.
The Women Album è tra i progetti principali ideati progettati e coordinati da Arteiu: 35 tracce con talenti internazionali in molteplici generi musicali.
Nel 2022 crea il brand artistico EcletticArte - Qual'è la tua Creatività?, community in evoluzione che riunisce artiste e artisti di diverse formazioni.
Arteiu si dedica alla donna nell'arte per eventi e produzioni musicali, a fronte di quel gap dove l'uomo riceve per lo più maggiori benefci.
Il 25 aprile 2023, festa nazionale della Liberazione, viene pubblicato il branolibro “Women's Empowerment – 3in1”, tematica donna e diritti in tre capitoli aventi stili differenti.

mercoledì 31 maggio 2023

✪ RECENSIONE IN ANTEPRIMA ✪ SETH (The Crimson Thrones #1) di Laura Fiamenghi



Una dolce ma combattiva ragazza incontra un dio tanto bello quanto facile all'ira - di cui, non per nulla è il dio - e scopre di essere coinvolta, suo malgrado, in una oscura e apocalittica profezia riguardante il destino dell'umanità.
In compagnia di un saggio sacerdote ormai defunto - che di volta in volta assume le più diverse sembianze -, il dio immortale e la bella umana mortale vivranno una movimentata avventura in cui dovranno vedersela con dèi capricciosi e mostri spaventosi.

Il presente romanzo è in uscita da domani 1° giugno 2023; lo trovate su Amazon (in eBook, Cartaceo e KindleUnlimited).

È il primo volume della serie “The Crimson Thrones”, così composta:

1. SETH di Laura Fiamenghi 
2. LUGH di Francesca Trentini (USCITA: 1° LUGLIO 2023)
3. NERGAL di M.D. Ferres (USCITA: 1° AGOSTO 2023)
4. KÀRI di Monica B. (USCITA: 1° SETTEMBRE 2023).


SETH
(The Crimson Thrones #1)
di Laura Fiamenghi



Self publishing
320 pp
Uscita 
1 giugno 2023 

Quattro Distruttori, provenienti dalle ombre dell'universo, sono pronti a porre fine alla vita degli esseri viventi che abitano la Terra, cancellando ogni cosa conosciuta.

"La Terra dei Padri soccomberà nella tenebra (...). A Quattro Divini Re, i più valorosi, l'onere di salvarla."

Per fermarli sono necessari altrettanti quattro esseri potenti che impediscano ai pericolosi Distruttori di entrare nel mondo e adempiere quest'antica e nefasta profezia.
E così, i re di tutti i pantheon hanno pensato bene di organizzare un torneo, nel quale possano emergere i quattro campioni in grado di combattere contro i Distruttori e vincerli.
Questi campioni vengono fuori e sono: Seth, Signore del Caos egizio; Lugh, Dio della Luce celtico; Nergal, Dio degli Inferi babilonese e Kári, Gigante norreno del Vento.

Sono quattro divinità antichissime e potenti, e ciascuna dovrà scoprire e ricoprire il proprio indispensabile ruolo per portare a compimento la missione: individuare il luogo (la "crepa") da cui ciascun Distruttore farà il suo ingresso nella nostra dimensione e richiuderla, sconfiggendo il mostro.

Il primo dio chiamato a questa epica battaglia è Seth, signore del Caos, dio dell’Ira e della Guerra: "il dio più oscuro e indecifrabile. Imprevedibile, selvaggio, feroce come una belva presa in trappola".

Egli è da sempre il più temuto e odiato tra gli dèi egizi ed infatti è stato incatenato e confinato nell’Oltretomba dai suoi stessi fratelli; in quell'oscuro antro ogni notte da millenni combatte contro Apopi, il mostro ancestrale. 
Restare al guinzaglio come un cane per millenni non ha fatto che rendere Seth ancora meno socievole e sempre più arrabbiato; adesso che la profezia, che incombe sul regno dei mortali, è prossima ad adempiersi, Seth sa che potrà essere finalmente liberato per fare ciò che, del resto, gli riesce meglio: uccidere mostri.
Certo, poi ci si aspetta che, una volta sconfitti i nemici, egli ritorni nell'oscurità, però intanto Seth è ben contento di uscire dal buio dell'Oltretomba e rivedere il sole, mettendo nuovamente i piedi sulla terra.

Ad accompagnarlo nella sua pericolosa avventura c'è Nuru, sacerdote del dio Horus; a dire il vero, Nuru è morto già un po' di tempo fa, quindi è uno spettro che può assumere varie sembianze in base alle esigenze; il suo compito è quello di fare da guida all'iracondo Seth, affinché sappia come muoversi nel mondo dei mortali, da lui non frequentato da millenni.

Il viaggio del dio e del suo compagno di ventura è strettamente legato a una persona, un essere umano coinvolto in modo diretto nella profezia, anche se nessuno sa con quale funzione.

Questa persona è una ragazza che, attualmente, è prigioniera, esattamente come lo è stato Seth fino a poco prima.

Soledad vive da tre anni in un campo di lavoro del Cartello in Messico; confeziona pacchetti di droga, ma non perché sia una criminale o una spacciatrice: è lì per pagare un debito, contratto dal defunto fratello; la sua speranza è di giungere presto a pagarlo così da poter andar via e raggiungere la famiglia negli Stati Uniti, dove si è rifugiata, e che lei non vede da tre anni. 

Finora la ragazza è riuscita a sopravvivere abbassando la testa, obbedendo, mantenendo un basso profilo e ingoiando grumi di paura: a tenerla viva è stato unicamente il pensiero di tornare dai suoi famigliari..., ma un giorno, all'improvviso, il terrore che questo potrebbe non accadere mai le piomba addosso sotto forma di una scarica di proiettili, che fa fuori, in pochi minuti, tutti, dai "colleghi" ai crudeli carcerieri. Della gente del Cartello, lei è l'unica sopravvissuta. E non è un caso.

L'essere che ha ammazzato tutti, lasciando in vita solo lei, dice di essere il signore del caos e una divinità egizia, ed in effetti Soledad dovrà mettere da parte ogni perplessità e accettare la realtà: quel tipo grande, grosso, dall'aria minacciosa, dagli occhi rosso fuoco e capaci di incenerirti con uno sguardo, è un dio dal potere immenso, è arrabbiatissimo... ed è il suo nuovo padrone. 

E le cambia anche il nome: niente più Soledad, bensì Anuit, "colei che viene presa".

Insomma, povera Soledad, è appena passata da una schiavitù ad un'altra, proprio in quel giorno che avrebbe dovuto essere l'ultimo nel campo di lavoro!

Purtroppo, apprende dal gentile Nuru di essere importante per la missione di Seth e, anche se non è ancora chiaro il suo ruolo, è chiamata a seguire il dio senza fiatare né provare a ribellarsi, perché tanto non potrebbe fuggire neppure se lo volesse con tutte le sue forze.

Soledad è una ragazza dal cuore buono, ma è anche molto determinata e testarda e all'inizio non accetta di buon grado di essere diventata la schiava di questo dio folle e aggressivo, così prova a svignarsela..., ma non ha fatto i conti con Seth, che non sopporta di essere disobbedito.

Col passare dei giorni e in virtù di questa insolita convivenza, Soledad impara a conoscere meglio i suoi compagni di viaggio: se Nuru le sembra un buon amico, prudente, saggio, cortese, che le dà buoni consigli, Seth non fa che confermare ad ogni occasione la sua natura irascibile, la sua forza fisica dirompente e priva di controllo, l'atavica e minacciosa rabbia che gli brucia dentro da millenni, l'odio implacabile verso la sua "divina famiglia", che non solo non ha esitato a imprigionarlo nelle tenebre eterne ma gli ha anche rubato qualcosa di... ehm... prezioso, rendendolo mutilato per sempre; "parenti serpenti", in pratica,, che ben incarnano l'umano detto "i parenti sono come le scarpe: più sono stretti, più ti fanno male".
A ben guardare, questa missione importante reca con sé, per Seth, diversi vantaggi, tra cui proprio la restituzione di ciò che gli è stato tolto!

Soledad/Anuit vede nel dio qualcosa che mai nessuno si era mai curato di vedere:

"Seth poteva essere un mostro, ma poteva essere anche qualcos'altro".

Lei comprende le ragioni di quella rabbia e violenza ma, soprattutto, si rende conto di come Seth sia insospettabilmente capace di atti "nobili", come quello di proteggerla, di fare qualsiasi cosa pur di preservare la sua incolumità, e non solo perché lei, Anuit, è indispensabile all'adempimento della profezia.

Il rapporto tra il dio e la mortale va approfondendosi sempre più sotto gli occhi di Nuru, che intuisce come Anuit stia diventando importante per quel dio egizio pieno di ira e sempre pronto a prenderlo per il collo manco fosse una gallina.

A sua volta, lo stesso Seth sente che qualcosa dentro di lui sta cambiando: per carità, è e resta il signore del caos e della rabbia, colui che è capace di triturare creature mostruose come se stesse schiacciando formichine, in lui cova sempre un immenso e furente rancore verso i fratelli, ma deve ammettere che quella schiava umana lo sta facendo cambiare.

Nei suoi confronti comincia a provare sentimenti a lui sconosciuti, che vanno oltre la mera attrazione fisica (che c'è, è forte ed è palesemente ricambiata dall'umana): sente il bisogno di proteggerla, di starle vicino..., anche se sa che, a causa del danno che gli hanno procurato, non può darsi a lei completamente.

Chi è davvero questa Anuit, sensibile e cocciuta, capace di slanci di generosità e tanto temeraria da rispondergli, contraddirlo e disubbidirgli?

"C'era un caos buono dentro di lei. Opposto al mio, ma spontaneo e colmo di intelligibili ragioni esattamente come il mio".

"Lei era una scintilla di indomita purezza che non temeva nessuna tenebra. Neppure la mia."


Seth e  Soledad: due individui provenienti da esperienze di prigionia e solitudine che adesso sono chiamati a compiere una missione profetica e dagli esiti tutt'altro che scontati.
Due esistenze così differenti, due destini e due nature inconciliabili (immortale lui, mortale lei): cosa possono condividere? Possono mai sperare in un futuro insieme?


Questo primo volume della serie, incentrato su Seth e Soledad, mi ha piacevolmente sorpresa in quanto si è rivelato da subito una lettura davvero appassionante; la storia in sé mi è piaciuta, come anche la presenza delle antiche divinità egizie e i loro modi di interagire e intervenire nella storia in base alle proprie caratteristiche; il ritmo narrativo si mantiene sempre agile e veloce, ci sono momenti avventurosi, altri più romance, e abbondanza di dialoghi.

Ma l'aspetto che più ho apprezzato è stato lo stile dell'autrice: brioso, divertente, ricco di battute salaci e di momenti ironici, che rendono la lettura vivace e spesso comica, in quanto questi dèi - pur con i loro tratti ultraterreni - sono in realtà molto vicini agli umani, nel loro essere volubili, vendicativi, viziati, ipocriti, adulatori ecc..., e questo crea situazioni e dialoghi che fanno spesso sorridere.
A dare un ulteriore tocco umoristico ci pensano anche le note inserite nel testo e che sono delle precisazioni simpatiche e argute da parte di Soledad e Seth, i quali si alternano nella narrazione (in prima persona).

Il mio parere su SETH è, quindi, assolutamente positivo e consiglio il primo libro della serie in particolare a quei lettori che amano l'urban fantasy e il paranormal romance.


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lunedì 29 maggio 2023

♠️ RECENSIONE ♠️ SOTTO IL CIELO DI ROMA di Sira Fonzi




SOTTO IL CIELO DI ROMA di Sira Fonzi è una raccolta composta da sette racconti; sono sette come i colli di Roma, che è la città in cui le storie sono ambientate e che vedono protagonisti donne e uomini di diverse età: anziani soli, ragazze provenienti da un Paese straniero, madri che provano a crescere i propri figli tra mille difficoltà, coppie in crisi, sorelle unite pur essendo tanto diverse caratterialmente.

Storie di vita, di persone come noi che vivono giorno per giorno cercando di "resistere agli urti della
CATARTICA EDIZIONI
Data di uscita: 20 aprile 2023
Genere: racconti, narrativa
Collana Urban Jungle
Prezzo: 12.00 €
Nº pagine: 96

vita" *, e che intanto commettono errori, si disperano, piangono, sperano, fanno i conti con delusioni, tradimenti, amarezze, violenza.

A popolare questi racconti sono persone comuni, ciascuna con il proprio vissuto non privo di problemi.

Nel racconto intitolato Chloé, l'omonima protagonista è una ragazza tunisina che assiste una vecchina sola, la cui mente sta perdendo colpi; la vediamo agitata ed euforica al pensiero di vedersi con Andrea, un ragazzo che sembra sensibile e carino, ma l'appuntamento, purtroppo, non andrà come sperato... Al dolore e alla rabbia per l'esperienza che, suo malgrado, dovrà vivere, si aggiungono anche quelli dovuti ai pregiudizi di chi pensa di poter giudicare una donna dal colore della pelle e dalla lunghezza della gonna.

Anche Oxana (La scelta) è straniera (ucraina) ed assiste un anziano un po' burbero, che un giorno, di punto in bianco, fa una proposta che mette la donna davanti a un bivio, ad una decisione che, se presa, farebbe comodo a lei per prima; c'è solo un "piccolo" problema: va contro i principi di Oxana.

Nel racconto La Banda dei fuochi, conosciamo una mamma che ha dovuto fare numerosi sacrifici per amore della figlia, per allontanarla da un padre che aveva preso una brutta strada e da un contesto criminale e pericoloso; la figlia adolescente non comprende le ragioni delle scelte materne, le disapprova e la ritiene un'egoista che si diverte a imporle limiti e a non lasciarla vivere.
La vita sa essere crudele: saranno sufficienti gli sforzi di questa madre per preservare chi ama dal male che c'è sotto il cielo?

Tra queste pagine non c'è solo l'amore materno, ma anche quello tra sorelle e di coppia, e così in Io e mia sorella incontriamo due sorelle diverse tra loro, legate sì, ma una di esse ha sempre nutrito per l'altra un sentimento ambivalente, fatto di amore ma anche di una punta di risentimento; adesso che potrebbe sbatterle in faccia un'amara verità e "vendicarsi", non sente alcun piacere all'idea di farle del male.

Diversa è la situazione della donna protagonista di La cassetta di sicurezza, sposata con un uomo che, scoprirà, non è il marito che credeva fosse; un imprevisto sgradevole le offrirà l'occasione di prendersi la propria rivincita; anche Alice (Trattore) è sposata ma il rapporto con il marito sta avendo dei problemi a causa del lavoro di lui, che lo ha cambiato, rendendolo cinico e insensibile.
Suo marito si sta perdendo e Alice vuole riaver indietro la versione migliore dell'uomo, perchè lei sa che esiste ancora.

Chiude la raccolta Le culotte de cheval, anch'esso incentrato sulla relazione di coppia e sulle fragilità e le insicurezze di cui nessun amore è esente.

Nella loro essenzialità, questi racconti ci presentano delle storie umane complesse, ricche di sfaccettature e contraddizioni, narrate con un linguaggio vivido, realistico e genuino (reso tale anche dall'uso del dialetto romanesco), che permette al lettore di entrare nelle vicende, di emozionarsi, di arrabbiarsi come di sorridere o tirare un sospiro di sollievo.

Si dice che sette sia il numero perfetto, che esprima la globalità, l'universalità, l'equilibrio e che rappresenti un ciclo compiuto e dinamico **; leggendo queste storie non si ha certo l'impressione di essere davanti a dei ritratti di vita perfetti ed equilibrati, ma è giusto così: se l'umanità fosse perfetta, priva di difetti, sbavature, essa non sarebbe così interessante da osservare e raccontare, né così meravigliosa come invece è, proprio in virtù di quelle imperfezioni che accomunano tutti gli esseri umani, ad ogni latitudine, e che ci permettono di sentirci un po' meno soli e un po' più vicini e simili sotto questo cielo.

Ringrazio l'autrice, Sira Fonzi, per avermi fatto dono della copia del libro e non mi resta che consigliarlo a quanti hanno voglia di una lettura sì veloce ma anche profonda, ricca di umanità e scritta molto bene.


 * "Ci vuole un fisico bestiale" (L. Carboni)
** https://www.visionealchemica.com/il-numero-7/

domenica 28 maggio 2023

STORIE DI RISCATTO E DI SPERANZA [ libri a tema ]

 

I libri protagonisti di oggi ruotano attorno al tema   >>  riscatto, speranza  <<  e, come si può immaginare, hanno al centro donne e ragazzi forti e dal carattere determinato, che hanno lottato in tutti i modi per non rassegnarsi a un destino arido di gioie e soddisfazioni, ma prendendo in mano le redini della propria esistenza, dando ad essa la direzione desiderata.



GENTE COME NOI


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QUANDO LE STELLE VENGONO MENO di Antonella Frontani (Ibs). 

C'è chi si dispera per un amore non corrisposto o per la fiducia tradita, chi vive insoddisfatto e infelice, e chi forse ha trovato il modo per vivere giorno per giorno apprezzando la bellezza delle piccole cose.
Una storia di riscatto e speranza che  insegna a non fermarsi alle prime impressioni ma ad andare oltre ai pregiudizi per guardare la vita senza dare per scontato il suo splendore. 


CANTA, SPIRITO, CANTA di Jesmyn Ward (Ibs).

Cresciuto con una madre incostante, un padre assente (perchè in prigione) e dei nonni che hanno riempito la sua testa di racconti su una natura animata di spiriti e un passato di sangue, il 13enne JoJo  si avvia a diventare grande in una terra in cui il legame con le origini, i vincoli di sangue e la natura sono fatti di amore e violenza, colpa e speranza, umanità e riscatto. 



UN ALBERO CRESCE A BROOKLYN di Betty Smith (RECENSIONE).

È la storia di riscatto sociale ed umano della giovanissima Francie, una ragazzina dotata di buona volontà e caparbietà, amante della lettura e della scrittura, che non vuol soccombere dinanzi ad una realtà che si aspetta poco da lei in quanto povera. Il romanzo tratta temi come l'importanza di una famiglia attenta alle esigenze di tutti, il valore ed il costo dei sacrifici fatti per raggiungere i propri obiettivi, il saper affrontare di petto le cattiverie della gente, i pregiudizi, il valore dell'istruzione come opportunità per un futuro migliore.




STORIE DAL PASSATO

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LA CUSTODE DEI PECCATI di Megan Campisi (RECENSIONE)

May Owen è solo una bambina quando diventa una "mangiapeccati", colei che doveva accogliere le 
confessioni dei peccati dei moribondi e mangiarne i cibi corrispondenti alle malefatte, affinché avvenisse "l'espiazione". La vita della ragazza è costellata da povertà, dolore, disprezzo, solitudine,  paura, ma nonostante tutto le remi contro, ella non accetta passivamente il ruolo impostole da una società che la umilia in quanto donna e, grazie alla propria forza di volontà e determinazione, riuscirà ad essere padrona del proprio destino.

"Forse la libertà sta nel poter essere più di una cosa. (...) Forse la libertà sta nel poter decidere da sé".


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SCHIAVA DELLA LIBERTA' di Ildefonso Falcones (Ibs).

Kaweka ha 12 anni quando viene venduta come schiava e portata a Cuba (XIX sec.) per servire presso i ricchi  marchesi Santadoma; ma in lei arde la fiamma della libertà, che la induce a non rassegnarsi al proprio triste destino di soprusi e schiavitù, ma a cercare di lottare per essere una donna libera. Un paio di secoli dopo, una giovane donna, faticosamente emancipatasi grazie agli studi e la determinazione, figlia di una domestica di casa Santadoma, lotta per farsi valere, deve portare su di sé anche il peso del riscatto dalle umili origini e il colore della propria pelle. Un'inattesa visita a Cuba la avvicinerà non solo alle sue radici, faticosamente vissute nel corso della sua intera esistenza, ma anche a una sconvolgente rivelazione sulla storia della propria famiglia.


LE ESILIATE di Christina Baker Kline (Ibs).

Londra, 1840. Evangeline viene accusata di furto e tradotta in una colonia penale in Australia a scontare la propria pena. La sua vita si intreccia con quella di altre donne, tutte impegnate ad affrontare sfide e a combattere per la redenzione e la libertà all'interno di una nuova società.


TESTIMONIANZE DI VITA VISSUTA

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DALL'INFERNO SI RITORNA di Christiana Ruggeri (RECENSIONE).

Bibi è una bambina di soli 5 anni, miracolosamente sopravvissuta al massacro della propria famiglia (e dei tutsi e hutu moderati) in Ruanda. Ferita, sola, spaventata, ma viva, una volta adulta è pronta a raccontare la propria storia, fatta sì di immense sofferenze, ma anche di voglia di riscatto.
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