giovedì 11 dicembre 2014

Backfire: l'ultimo capitolo della trilogia "The Velux Series" di J. Lovely



Cari, continuiamo con le segnalazioni e dalle creature fatate passiamo al paranormal, con il terzo libro della trilogia The Velux Series, di J. Lovely.

Di essa ho letto il primo libro, WILDFIRE (recensione) e conto di approcciarmi quanto prima al secondo!

Vi presento prima l'ultimo...:

BACKFIRE
di J. Lovely


Serie: The Velux Seires (n.1)
urban fantasy/YA
405 pp
1.02 euro
Link su Amazon
Trama

La normale vita di Emma Moore è stata ormai spazzata via: ha scoperto di essere una facoltosa col controllo del fuoco e ha perso il suo migliore amico Gabriel.
Ma è solo quando decide di compiere l’ultimo viaggio nel tempo e tornare da Christopher che capisce che nulla tornerà com'era prima. Intorno a lei è tutto cambiato e il veggente la tiene prigioniera in un luogo misterioso per sconfiggere la maledizione di cui entrambi sono vittime.
Per salvare la sua vita e quella del suo bambino, Emma si troverà costretta a fidarsi di amici vecchi e nuovi e a compiere azioni che non avrebbe mai potuto immaginare. 
E mentre Chase tenterà l’attacco finale, Emma si ritroverà ad affrontare un nemico che nessun facoltoso aveva mai avuto il coraggio di temere.






Nuova uscita "I Doni delle Muse": una raccolta di racconti dedicati alle creature fatate



Buongiorno lettori!

Oggi iniziamo la giornata col segnalare l'ultima uscita da parte di "I Doni delle Muse"; si tratta di un'antologia di racconti fantasy dedicata alle creature fatate.

Come nella precedente raccolta, Sangue di Drago, ogni racconto è connesso a tutti gli altri da una forte unità tematica pur presentando una grande varietà di figure (fate e folletti, ma anche nani, arpie, gorgoni, ninfe senza dimenticare creature nate dalla fantasia degli autori).


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FATE.
Storie di terra, fuoco, acqua e vento
a cura di Serena Fiandro


I RACCONTI DELL’ANTOLOGIA

Jenny Dentiverdi – Alex Goetling
Colei che porta la vittoria – Giorgia Penzo
La Regina – Viviana Tenga
Due dame e un cavaliere – Marco Bertoli
La guardiana della baia – Guido Colombo
Firefly – Dorothy Soprano
Malombra – Monica Serra
L’ultima della foresta – Alice Chimera
Dinqinesh – Marco Albé
Korrigan Bae – Dario de Judicibus
La ricerca – Ivano Manera
Vìla – Alessandro Renna
La pietra nera - Francesca Rossi
Belladonna – Paolo Fumagalli
La fuga di Mahìn – Velma J. Starling
Attenti alle lucciole - Angelo Berti
Mia piccola Chloe – Milena Vallero
La Volontà del Fabbro – Andrea Bulgarelli e Davide Consolandi
Essere arpie oggi – Marco Scaldini
La valle di vetro – Gabriele Magnani

mercoledì 10 dicembre 2014

Cito e canto: "Le parole che non ti ho detto"



Un frammento tratto da "Se chiudo gli occhi" di Simona Sparaco.

"Ci si innamora così, riconoscendo nella persona che amiamo le ombre che nessun altro può vedere, con la voglia di illuminarle, di farcele dare in dono... Qualche volta le persone che amiamo finiscono molto lontano... E della loro assenza ci pesa soprattutto quello che non siamo riusciti a dire".

Ed ecco la canzone associata.

LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO
(A. Bocelli)


Hai ascoltato mai
le parole che non ti ho detto
quando eri tu
il mio sogno nel cassetto
Chiudi gli occhi per sentir le mie paure
No, non tremo certo
per le tue parole
Ma c’è tanto freddo nel mio cuor

Dedicato a...



Ed ecco la dedica (una parte) che l'Autrice di "Se chiudo gli occhi", Simona Sparaco, scrive in apertura al suo libro.


"Questo libro è dedicato 
a chi ci crede da sempre.
forse perchè abita 
nel mondo delle sibille".


Il significato del termine epigrafe al quale mi rifaccio
 è quello dato dalla Treccani.it "Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi,
per dedica o ricordo; più particolarm., citazione di un passo d’autore
o di opera illustre che si pone in testa a uno scritto

per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire

"Le mie due vite" (Jo Walton) - "Nell'angolo più buio" (Elizabeth Haynes): in wishlist



Due libro finiti in WL.

Che ne pensate?

LE MIE DUE VITE
di Jo Walton


Ed. Gargoyle Books
Trad. D. Di Falco
313 pp
18,00 euro
Ottobre 2014
Dall’autrice vincitrice di John W. Campbell Award 2002, World Fantasy Award 2004, Nebula Award 2012, Hugo Award 2012, e British Fantasy Award 2012

Trama

Patricia ha dei ricordi molto confusi del suo passato. 
Le inmagini dell’adolescenza sono nitide e intatte, ma dopo cosa è successo?
Ha sposato Mark ed è stata moglie e madre come le sue coetanee, oppure ha scelto di amare liberamente la sua compagna Bee sfidando tutti i pregiudizi? 
Davvero le sue scelte hanno influenzato il destino del mondo al punto di farlo diventare contemporaneamen­te un posto meraviglioso in cui vivere e il palcoscenico di atti terribili?
Patricia non lo sa. Non sa come sia possibile ricordare di essere stata sia Trish sia Pat. 
Le sfugge qualcosa, è “molto confusa” come annotano i medici sulla sua cartella clinica. E tuttavia deve tentare di rimettere insieme i frammenti per capire chi è stata in realtà…
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Due incredibili versioni della storia del XX secolo diverse dalla nostra, due possibilità di vita vissute dalla medesima donna, in cui, come nell’effetto farfalla, le conquiste personali hanno il potere di cambiare i destini di molti altri allo stesso modo in cui il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte  mondo.

L'autrice.
Jo Walton (1964) è poetessa e scrittrice di libri fantasy e di fantascienza. Ha vinto numerosi premi, Con Un altro mondo (Gargoyle 2013) si è aggiudicata il Nebula Award e l’Hugo Award per il miglior romanzo. Fra le sue opere: The King’s Peace (2000), The King’s name (2001) e The Prize in the Game (2002), tutti ambientati nello stesso mondo ispirato al ciclo arturiano, Tooth and Claw (2003), Farthing (2006), Ha’Penny (2007) e Half a Crown (2008), trilogia di storia alternativa, Lifelode (2009)
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NELL'ANGOLO PIU' BUIO
di Elizabeth Haynes

Nell'angolo più buio
Giano Editore
Trad. C. Brovelli
445 pp
12.90 euro
Trama

È la sera di Halloween del 2003 quando Catherine Bailey, vestita da sposa di Satana, con scarpe di seta color ciliegia e un abito di satin rosso aderente, entra al River, l’ennesimo locale della sua movida londinese. Per stare dietro a Kelly, una tizia vestita da strega rimediata al bancone di un bar, punta verso il privé. 
Lí si arresta davanti a una specie di muro in abito color carbone. 
Un muro con due incredibili occhi azzurri sormontati da capelli corti e biondi. Lee Anthony Brightman, si chiama il tizio. 
Nemmeno il tempo di scambiare qualche parola che Cathy capisce che la sua spensierata esistenza di ventiquattrenne single attratta dai tipi di una notte soltanto è irrimediabilmente finita.
Lee è quello che chiunque definirebbe un irresistibile giovane uomo: abiti dal taglio raffinato, linde camicie bianche, inviti a cena con vini e brandy costosi, delicati baci sulla guancia, romantici discorsi sulle occasioni del destino. Cathy si abbandona senza ritegno tra le braccia di quell’uomo cosí pieno di premure e attenzioni, cosí forte e delicato, insieme. E i primi mesi sembrano premiarla: la convivenza si rivela un vero e proprio idillio.
Un giorno, però, Lee si presenta a casa con dei jeans sdruciti, una camicia macchiata di sangue, una giacca marrone malridotta e delle scarpe da ginnastica consunte. 
Si mostra stranamente reticente su quello che gli è accaduto, e la notte si concede a Cathy in modo freddo e distaccato. 
Un altro giorno, in un angolo appartato del River, il locale in cui Cathy osa ripresentarsi col suo vestito rosso aderente e l’aspetto piú seducente che mai, la prende con una brutalità senza pari.
Nei mesi successivi si susseguono senza sosta piccole reticenze, menzogne, sparizioni, gelosie, e sottili torture psicologiche alternate ad aperti e inaspettati scoppi d’ira.
Chi è davvero Lee Anthony Brightman, giovane, elegante uomo dalle labbra sensuali e dalla figura attraente?
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Magnifico romanzo in cui sotto l’apparenza di un amore perfetto si celano follia e malattia, e una prigione da cui sembra impossibile fuggire, Nell’angolo piú buio ha rivelato sulla scena letteraria internazionale il talento di Elizabeth Haynes.

L'autrice.
Elizabeth Haynes è analista di intelligence per la polizia. È nata e vive nel Kent con il marito e un figlio. Ha iniziato a dedicarsi alla narrativa nel 2006, grazie al concorso annuale National Novel Writing Month (Nanowrimo) e al corso di scrittura al West Dean College. Nell’angolo più buio è il suo primo romanzo
.


Recensione: "Living River" di Bee



Ieri sera ho letto un racconto (che potete anche voi leggere e/o scaricare gratuitamente QUI) che ha come co-protagonista un attore americano che amo molto: River Phoenix.

Da fan di Rio, non ho potuto non leggere questo breve scritto con un groppo in gola, perchè in esso ho ritrovato tanti pensieri e "sogni ad occhi aperti" che hanno contraddistinto anche alcuni momenti della me adolescente, e a volte anche della me adulta (visto che ancora lo sogno, di notte, e quando succede, la mattina mi affretto a metterlo per iscritto per non dimenticare nulla.... Okay okay, rasento la follia, me ne rendo conto... ), quando mi soffermo a pensare alla morte prematura di un giovane che è stato davvero una promessa del cinema e che, seppur in pochi anni, ha dato prova di essere non solo un bravissimo e talentuoso attore, ma anche un ragazzo sensibile e non privo di valori e buone intenzioni.
Ma che purtroppo s'è spento a soli 23 anni.

Ed eccomi qui a dirvi qualcosa di questo ebook e a ringraziare Bee, l'autrice, per averlo messo a disposizione...!

LIVING RIVER
di Bee


Editore: autopubblicato
Impaginazione e copertina 
a cura di: Triskell Edizioni
Pagine: 67
Prezzo: GRATUITO

Cosa fareste se aveste la possibilità di cambiare un tragico passato? 
E se per farlo doveste lasciare indietro una parte di voi, sareste comunque disposti ad andare fino in fondo?

Queste sono le domande che guidano la storia narrata, che vede protagonista in prima persona una ragazza come tante, con le sue fragilità, insicurezze e le sue piccole e strane fisse, tra cui quella di avere un personalissimo e particolare angelo custode, che la consola e le sta vicino nei momenti difficili.

Un angelo che ha il nome e il volto di un ragazzo dagli occhi sinceri e profondi, le sopracciglia ad ali di gabbiano (che gli danno un'aria perennemente imbronciata e un tantino incavolata), il naso un po' all'nsù...; un angelo che si chiama River.
Che nome strano, tradotto in italiano!
Fiume Fenice!
Era davvero come un fiume in piena, che aveva ancora così tanto da vivere e così tanto da comunicare al mondo, che però s'è fermato in quella maledetta notte, in un locale per Vip, circondato da estranei come da amici e familiari.


E se la sua morte prematura, in quella notte del 31 ottobre 1993, si potesse evitare?
La ragazza della nostra storia crede che la sua vita sia legata a quella di River, la cui presenza nella sua vita si è palesata in tanti momenti... Tutte coincidenze?

Cosa accadrebbe se le fosse data la possibilità di viaggiare nel tempo fino a poche ore prima che avvenisse la tragedia?

Cosa farebbe e direbbe al bel Rio , per fargli capire che quella potrebbe essere l'ultima notte della sua vita e che lui può ancora fare qualcosa per continuare a vivere e cambiare il destino...?
Sì, perchè gli spettano ancora tanti e tanti anni da vivere, per continuare a cantare, recitare, portare avanti le sue battaglie per l'ambiente...!

E se agire sul futuro del proprio idolo e angelo significasse cancellarlo dalla propria memoria? Ne varrebbe la pena?

Leggete Living Room e vivete insieme alla bizzarra ma sensibile protagonista  
quest'incontro incredibile, impossibile, irrealizzabile, che credo sia stato sognato da tutti i veri fans di Rio, e vi sembrerà davvero di vederlo davanti a voi (tranquilli, non voglio incoraggiarvi ad avere allucinazioni visive), bello, dolce, con sue tipiche espressioni facciali, i suoi gesti, un po' come li avete da sempre visti nei film, nelle foto..,, in cui il nostro River è e resta un eterno ragazzo...

Bello, mi sono rispecchiata tanto nelle sensazioni e nelle emozioni della protagonista quando s'è trovata davanti il suo attore, mi sono commossa e mi ha fatto un po' sognare, anche se si tratta sempre di un sogno.. malinconico...

E' scritto molto bene e quando leggi ti sembra di essere lì, nella storia...!

martedì 9 dicembre 2014

Leggendo... leggende (Sibilla e le Fate)


E se nel precedente post abbiamo visto brevemente i luoghi in cui è ambientato il romanzo "Se chiudo gli occhi", adesso conosceremo una leggenda che nasce proprio dai Monti Sibillini e, in particolare, dal Monte Sibilla.

La grotta della Sibilla (o "grotta delle Fate") prende il nome dalla leggenda della Sibilla
Appenninica, secondo la quale questa grotta non era altro che il punto d’accesso al regno sotterraneo della regina Sibilla, un’antica sacerdotessa in grado di predire il futuro.
Si narra che da tutta Europa negromanti e cavalieri erranti, facessero viaggi estenuanti nella speranza di carpire un suo oracolo.
La Sibilla Appenninica era una fata buona, veggente e incantatrice, detentrice della conoscenza, conoscitrice dell’astronomia e della medicina, che elargiva responsi profetici con un linguaggio non sempre facile da interpretare. 
La Sapientissima Sacerdotessa Sibilla era circondata da Ancelle (le Fate della Sibilla) che vivevano con lei all’interno della Grotta. Le fate sibilline erano affascinanti creature, che uscivano di notte e dovevano ritirarsi in montagna prima del sorgere delle luci dell’aurora per non essere escluse dal regno incantato della Sibilla.
Le fate avevano il compito di attirare i cavalieri con la promessa di una vita lussuriosa. 

Altra leggenda è quella che vede la Sibilla e le sue fate come donne bellissime che si trasformano ad ogni fine settimana in serpenti, simbolo di fertilità e guarigione nella tradizione celtica.

Un'altra versione della leggenda vede la Sibilla come una una vergine profetessa che fu condannata da Dio a rimanere nelle viscere della montagna fino alla fine dei Tempi per colpa della sua superbia: la donna si era infatti a Dio nel momento in cui aveva capito che non sarebbe stata lei la madre di Gesù Cristo ma un'altra vergine, Maria.


fonti: http://www.lifemarche.net/
          http://ascoli-ontheroad.blogspot.it/
          http://www.tavernadellamontagna.net/
       

Viaggiare leggendo... alle pendici dei Monti Sibillini (Se chiudo gli occhi)


viaggiare leggendo
Ed ecco i luoghi misteriosi e magici in cui è ambientata gran parte della storia narrata da Simona Sparaco in "Se chiudo gli occhi" (recensione).

Il padre di Viola è nato a Montemonaco.

Montemonaco è un comune di 657 abitanti della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche.
Sorge nell'alta valle dell'Aso, su un leggero pianoro di cresta prospiciente Monte Zampa e Monte Sibilla, ad una quota di 988 m. È per altezza il secondo comune delle Marche.





La sua infanzia si è svolta tra Foce e Rocca.


Recensione: "Se chiudo gli occhi" di Simona Sparaco



Un libro molto molto bello e scritto davvero bene!

SE CHIUDO GLI OCCHI

di SImona Sparaco


Ed. Giunti
272 pp
16 euro
OTTOBRE 2014
Viola è una giovane donna dalla vita tranquilla e, in fondo, poco interessante.
Lavora come commessa in un negozio di fotografie, è sposata con Paolo - col quale è palesemente in crisi - e ha una dolce e intelligente bambina di 4 anni, Cristina.
Veste in modo anonimo, Viola, pur essendo carina: vestiti larghi e dai colori non certo vivaci, un lavoro poco creativo e lontano dai suoi sogni di bambina cui piaceva inventare storie, che poi scriveva su fogli di carta.

La sua vita procede piatta fino al giorno in cui, nel negozio in cui lavora, si presenta un uomo alto e dinoccolato, ancora bello nonostante l’età: è suo padre, scultore, l’artista famoso, l’eterno bambino.
Cosa ci fa lì davanti a lei, dopo quattro anni d'assenza?

È tornato a cercarla per proporle un viaggio nella sua terra d’origine (nella Marche, ai piedi dei monti Sibillini) e per rivelarle qualcosa di molto importante. 

Viola ama suo padre ma cova non pochi risentimenti per lui, per aver abbandonato la famiglia anni prima.
Per lei Oliviero non è solo l'apprezzato artista, un po' estroso e singolare, ma è più di tutto un padre assente; ha fatto soffrire la mamma e non s'è fatto vivo con lei, Viola, per diversi anni, un'assenza pesante e insopportabile perchè fin troppo evidente proprio nei momenti importanti, come quando è nata Cristina, che infatti Oliviero non conosce.

-
E ora lui spunta dal nulla, da un passato fatto di rare presenze e tante distrazioni, per proporle un viaggio nei luoghi della sua infanzia?

Viola fa fatica a fidarsi un’altra volta dell’uomo
 che l’ha abbandonata e, ancor di più, faticherà - perchè accetterà, suo malgrado e nonostante le esitazioni, di accompagnarlo - a credere alle incredibili e quasi surreali storie che riguardano  le donne della loro famiglia, dalla nonna Antina alla mamma stessa di Oliviero e a Nora, un'amica della nonna. 
Donne piene di mistero e fascino, frutto di "poteri" e sensibilità particolari, che apparentemente hanno poco a che fare con la realtà, ma che in effetti sono più che mai ancorate alla terra, alla natura e alla sua forza, ai suoi misteri arcaici, tramandati da madre in figlia, attraverso saperi, storie, silenzi.

E così partono insieme, in auto, padre e figlia, e nel viaggio a volte sarà un silenzio pesante e carico di parole non dette a dominare, altre volte le battute caustiche e acide di Viola zittiranno il padre.., altre volte quest'ultimo riuscirà a catturare l'attenzione della scettica figlia parlando di sè e del proprio passato.

Viola pian piano imparerà a immaginarsi suo padre come il bambino smarrito che è stato, cresciuto da donne forti come rocce, piene di insegnamenti non sempre semplici da accettare, capaci di aprire gli occhi del cuore e della mente di un intelligente e sensibile Oliviero su ciò che non tutti vedono e sentono, ma che non per questo smette di esistere.
sibillini
"Credi solo in quello che vedi. Il fatto che tu sia l’unico a vederlo, non vuol dire che non esista.”
Non solo, ma Oliviero apre il suo cuore ad una confusa Viola e le parla di sè ragazzo, giovane uomo innamorato di una donna che gli è entrata nel cuore e c'è rimasta, per anni, nonostante il matrimonio con la mamma di Viola.
E alla ragazza, grazie ai racconti vividi e accorati del padre, sembra di conoscerla davvero, di averla davanti a sè, questa donna sconosciuta eppure così fondamentale e presente nella vita dell'artista (quante cose non sa di lui?): Pauline, il solo grande amore di Oliviero, colei che ha in qualche modo ispirato e guidato tante sue opere e di cui adesso anche Viola conosce l'esistenza.

Ma perchè?
Per quale ragione Oliviero la porta nella sua terra, alle pendici dei Sibillini?
Quale antico segreto vi è custodito?
Cosa lega lei a questa Pauline, a questa donna forte ma dolce, che ha amato e conosciuto l'uomo e l'artista come forse nessun altro ha saputo fare?

Leggere...è d'amore: "Dimmi che mi ami" di Maria Giovanna Farina



Buongiorno lettori ed amici!
Iniziamo la giornata con una segnalazione!
E' il libro di una scrittrice filosofa, Maria Giovanna Farina, che con questo romanzo ha voluto mostrare il grande amore, convinta che sia necessario riconoscerne “i sintomi” per distinguerlo dall’infatuazione e così non farselo scappare.
Non solo, ma ha voluto anche mostrare la componente erotica dell’amore con un stile elegante e senza mai usare volgarità, perchè è ancora possibile parlare di erotismo con parole dolci.

DIMMI  CHE MI AMI
di Maria Giovanna Farina

Silele edizioni


Dimmi che mi ami è un romanzo da leggere con il cuore, non solo perché parla d’amore ma per cogliere i sentimenti, le inquietudini e la forza dei due interpreti. 
Leda è una stilista di moda, Marco un pilota di linea, si conoscono al duty free dell’aeroporto di Madrid. 
Quale mistero impedisce l’incontro erotico? 
Per quale motivo lui non cede alla passione? 
La vicenda, a tratti avventurosa, condurrà il lettore al centro di una storia che mescola amore, enigma e passione. 
La storia narrata si può riassumere con una frase: Quando l’Amore ti fa crescere

L’autrice, esperta in relazioni e creatrice del blog Filosofia dell’amore erotico, con questo romanzo manda un messaggio importante alla coppia: “non arrendetevi ad un amore qualunque”, a volte manca la forza o la speranza di riuscirci, ma non si deve rinunciare se quello che vogliamo è l’amore con la A maiuscola.

L'autrice cura un blog a tema Filosofia dell’amore erotico:


L'autrice.
Maria Giovanna Farina nasce nel '62 a Milano dove si laurea in Filosofia all'Università Statale, svolge la professione di consulente filosofico e analista della comunicazione nella stessa città. Pioniera nel campo delle pratiche filosofiche, fonda lo studio professionale Heuristic Institution prima e l'associazione culturale L'accento di Socrate poi. Autrice di vari libri: nel 2006 “Il bambino senza parole”, tradotto in lingua turca nel 2008. Nel 2013 con “Ho messo le ali” con IV di copertina di Francesco Alberoni anche in e-book.
Nel 2014 “Da zero alle stelle” e il romanzo “Dimmi che mi ami”. Autrice di numerosi articoli su varie riviste, ha intervistato anche in video alcuni tra i più noti personaggi della cultura e dello spettacolo. Creatrice della rivista filosofica on-line L’accento di Socrate, dirige la collana in e-book di Filosofia pratica per l’editore KKIEN Publishing International con pubblicazioni scientifiche,
divulgative e tecniche. E' attiva in rete anche come blogger.
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