mercoledì 11 marzo 2015

Novità Fantasy: "Le Pietre di Talarana IV – L’Avvento del Tiranno" di Alessandro H. Den



E' il momento di segnalare un fantasy, che costituisce il quarto volume di una saga già presentata qui sul blog: "Le pietre di Talarana" di Alessandro H. Den

Di seguito una panoramica dei primi tre:

 "Le Pietre di Talarana I - L'Ombra del Tiranno" (MIA RECENSIONE)
Una Tempesta annuncia l’inizio dei cambiamenti per un mondo rimasto per quasi mille anni vittima della lotta tra le due grandi potenze del pianeta: l’Impero di Selthon da una parte e il Regno di Naren dall’altra. Nel mezzo, a separarli, il grande Oceano Centrale. La capitale imperiale è il teatro di questi cambiamenti, uno dei suoi funzionari l’uomo che riceverà da quattro figure angeliche un bambino nel quale è riposta la speranza di liberare il pianeta da un’antica e oscura minaccia.

- "Le Pietre di Talarana II- L'Erede di Talarana" (MIA RECENSIONE)
La guerra tra l'impero di Selthon e il regno di Naren è infine scoppiata e il mondo è sull'orlo del baratro. Molti pericoli e rivelazioni attendono Greg e i suoi compagni, in una corsa folle contro il potere dei Pari e la rinascita del loro Signore. Una volta ancora la più grande battaglia sarà però quella contro i propri mostri, alla ricerca di una verità che non può più essere nascosta.

- "Le Pietre di Talarana III - La Congiura delle Lune"
La strada verso Junatar nasconde pericoli e sfide al di là di ogni immaginazione mentre sull'impero si abbattono i castighi del neo imperatore. Nel tempo degli ultimi miracoli, tutte le certezze verranno meno: neppure il cielo resterà indenne dai cambiamenti e lo spettro di un'antica congiura metterà a repentaglio tutto ciò per cui Greg e i suoi compagni si sono battuti.



Le Pietre di Talarana IV – L’Avvento del Tiranno
di Alessandro H. Den 


le pietre di talarana iv l'avvento del tiranno
95 pp
2.99 euro
Marzo 2015
Sinossi
Il tempo degli ultimi miracoli è ormai giunto e, con il favore di Uriadrel, i domini sotterranei si preparano a combattere fino all’ultimo demone per il ritorno di Behelstedor. 
Greg e i suoi compagni saranno coinvolti in una lotta contro il tempo e in uno scontro totale il cui esito è appeso a un filo. Niente e nessuno sarà più come prima.

Contiene i seguenti extra:
– Il “Compendium” la prima guida ai personaggi e ai luoghi della Saga Le Pietre di Talarana
– Enciclopedia delle Arti Magiche

Cito e canto: "Stuck Inside of Mobile With the Memphis Blues Again" di Bob Dylan




Un piccolo teaser - associato a una canzone - per voi da "Reykjavik Cafè" di Sólveig Jónsdóttir.


"Bob Dylan cominciò a cantare e Hervör sorrise tra sé. Fino a qualche anno prima Bob Dylan non lo sopportava proprio. Adesso era diventatouno dei suoi musicisti preferiti. Non sapeva che cosa fossecambiato. Sicuramente non Dylan. La custodia di Blonde onBlonde era rotta e graffiata, ma il disco era a posto. Nella Volvoriecheggiò lo straziante assolo di armonica di Stuck Inside of Mobile With the Memphis Blues Again e Hervör alzò il volume.Era esausta dopo una barbosa giornata di lavoro e nonvedeva l’ora di farsi una lunga doccia. Sentiva uno stranosfarfallio nello stomaco al pensiero della serata che l’attendeva,e le sembrò insolito, visto che sapeva esattamente checosa doversi aspettare. E forse era proprio quello il motivodello sfarfallio.".



Stuck Inside of Mobile With the Memphis Blues Again


Prossima lettura: "Tracce di memoria" di Peter Lantos



Prossima lettura: la storia vera di Peter, a soli cinque anni tra gli orrori di Bergen-Belsen.

Prima di presentarvi il libro, vi riporto la citazione dantesca che fa d'apertura alla testimonianza di Peter.


«… l’animo mio, ch’ancor fuggiva, 
si volse a retro a rimirar lo passo 
che non lasciò già mai persona viva.» 

Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno



Il significato della parola EPIGRAFE al quale mi riferisco 
è questo: Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi,
 per dedica o ricordo; più particolarm.,
 citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone 
in testa a uno scritto per confermare con parole autorevoli 
quanto si sta per dire. (Treccani)

TRACCE DI MEMORIA
Il mio viaggio nell'olocausto e ritorno
di Peter Lantos


Giunti Editore
trad. R. Zuppet
304 pp
14.90 euro
Gennaio 2015



Trama

Imparare a contare fino a dieci può essere un gioco, un piccolo esercizio da condurre insieme alla mamma, a cinque anni nella spensieratezza della propria camera. 
Non è lo stesso se il gioco si trasforma in una pratica di sopravvivenza, per evitare i geloni alle dita nel freddo della spianata di Bergen-Belsen, in attesa dell’appello mattutino.
Peter Lantos è ancora un bambino quando, insieme alla sua famiglia, viene prelevato dalla casa di Makó, in Ungheria, e rinchiuso prima nel ghetto della città e poi costretto a un lungo viaggio che lo condurrà al lager tedesco. 
Saranno gli americani a trarre Peter in salvo, ma lo stalinismo sovietico costringerà il ragazzo ad affrontare nuovamente gli stenti di una vita senza la piena libertà.
Fuggito a Londra e divenuto adulto, Peter ripercorre le tappe del suo viaggio. 
Dopo anni trascorsi a studiare la mente umana come neurologo, non accetta che il ricordo di quei giorni sia per lui così confuso. Ma la ricostruzione è molto difficile: i testimoni stanno morendo, i luoghi hanno cambiato geografia e aspetto.
Aggrappandosi a ogni indizio e risalendo alle origini di ogni traccia di passato, Peter ricompone i ricordi. Questo è per lui il modo di tenere viva la memoria del suo viaggio, e di restituirla a tutti noi.

L'autore.
PETER LANTOS è nato nel 1939 a Makó, un paesino dell’Ungheria, ma ha passato la maggior parte della sua vita a Londra. Neuroscienziato di fama mondiale, conosciuto per le sue importanti scoperte sull’Alzheimer, ha rivestito cariche di prestigio all’Istituto di Psichiatria del King’s College.

martedì 10 marzo 2015

Recensione: L'AMORE E' COME UN PACCO REGALO di Barbara Schaer



Una lettura divertente e romantica per la quale ringrazio l'Autrice, Barbara!

L'AMORE E' COME UN PACCO REGALO
di Barbara Schaer

Pagine: 220 circa
Prezzo: 0.99€
Gennaio 2015
Giada è sulla soglia dei 30 anni, lavora come grafica pubblicitaria ed ha un unico grande sogno: sposare lo storico fidanzato Stefano!
Peccato che il sogno si infranga davanti alle odiose parole dello stesso Stefano, che di punto in bianco chiede alla fidanzata "un periodo di riflessione", da trascorrere rigorosamente separati affinchè lui possa valutare questo rapporto d'amore e chiarire a se stesso se vuole ancora che lei continui ad essere la sua ragazza.

Che Stefano abbia bisogno di riflettere su di loro è per Giada una novità, visto che lei non ha mai notato nessuna avvisaglia che le facesse pensare che il loro rapporto stesse per naufragare.

Certo, l'abitudinarietà e la noia avevano ormai preso piede tra loro; la cosa più emozionante che ultimamente condividevano era il divano, da cui guardare qualche vecchio film; lui aveva un po' perso il fuoco della passione e anche il sesso era diventato tiepido e noioso...
Ma.. a parte questo, Giada aveva continuato ad essere innamorata del suo Stefano, convinta che lui la ricambiasse!
E invece?
Da un giorno all'altro si ritrova sommersa da fazzoletti di carta per asciugare le lacrime e un appartamento, finora condiviso e arredato insieme a lui, da lasciare per concedergli lo spazio di cui ha bisogno per schiarirsi le idee.
Menomale che c'è l'amica Ilaria a cercare di risollevarle il morale, portandola per locali, spingendola a conoscere altri ragazzi e a non fossilizzarsi su Stefano,  che probabilmente non tornerà da lei.

E in una di queste sere, l'impacciatissima Giada fa la conoscenza di un ragazzo tanto bello quanto str****, appartenenti alla categoria "Donne? Una botta e via".
Il primo incontro non è dei migliori e il giovanotto, che si chiama Sebastiano, sembra non filarsi Giada neanche di striscio.
Eppure, il fascino del bello e dannato colpisce anche lei e, in seguito ad una serie di avvenimenti, i due si ritroveranno a passare insieme una sfrenata notte di sesso... di cui però  Giada (che era ubriaca) non ricorda nulla.

Tra i due nasce un rapporto strano, fatto di imbarazzi e battute, di odio-amore e, soprattutto, "professionale",  in quanto Giada ingaggerà Sebastiano in una sorta di "missione investigativa", che ha come obiettivo riconquistare Stefano.

Ma le delusioni sono dietro l'angolo per Giada, che dovrà fare i conti con la triste realtà e realizzare finalmente che il suo ex non l'ha lasciata per riflettere ma perchè semplicemente non la vuole più accanto a sè.

Stefano è per lei sinonimo di stabilità, tranquillità, ordine; Giada è una ragazza tranquilla, semplice, cui basta poco per essere felice e sentirsi gratificata (proprio lei che, in virtù della famiglia benestante cui appartiene, potrebbe permettersi uno stile di vita da privilegiata!), e tutto il suo mondo è sempre ruotato attorno a Stefano, che - ne è sempre stata convinta - prima o poi avrebbe sposato e probabilmente sarebbe stato il padre dei suoi figli.

Ma non tutti i sogni diventano realtà e forse, cara Giada, non sarà il caso di aprire gli occhi?
Attorno a lei ruotano altri personaggi e altre storie, e tutte hanno a che fare con l'amore, il vero e indiscusso protagonista della vita di ciascuno di noi e anche di questo romanzo.

E così, tra i problemi matrimoniali della bella sorella Giorgia, le folli idee della stramba Ilaria (l'amica del cuore), un ragazzo di ottima famiglia che tenta di conquistarla, una madre un po' snob e ossessionata dall'idea che la figlia faccia un buon matrimonio, campagne pubblicitarie da mandare avanti e figuracce dalle conseguenze poco piacevoli..., Giada comincerà a farsi un sacco di domande su di sè, su ciò che davvero vuole e soprattutto scoprirà cose di se stessa che finora erano rimaste nascoste.

Forse Sebastiano, col suo modo di essere così sicuro di sè, il suo fascino "da uomo che non deve chiedere mai", la sua divertente vena ironica (alternata a momenti in cui è sarcastico e insopportabile)... potrà essere la spinta giusta affinché la nostra fin troppo tranquilla e "ingabbiata" protagonista smetta di fare sempre programmi e liste in cui rinchiudere se stessa e i propri desideri e finalmente decida di lasciarsi andare alle proprie emozioni?

E magari scoprirà che l'amore è davvero come un pacco regalo, che giunge inaspettato, che va afferrato senza portarsi dietro i pesi e i rimpianti del passato e senza cercare di controllare tutto, compresi i sentimenti!

Giada è una ragazza come tante di noi, "normale", fondamentalmente insicura, di quelle che rischiano di basare la propria felicità sull'uomo che le è accanto, quando magari quello stesso uomo non è il principe azzurro che aspettavano, finendo per accontentare gli altri... meno che se stessa.
Sebastiano è, invece, il bellone di turno, sexy, amante delle belle donne, ma anche intelligente, capace di comprendere Giada meglio di chiunque altro; e sotto la maschera del "figo" che si approccia alle ragazze solo col pallino del sesso, si nasconde forse un ragazzo non poi così superficiale...

Giada saprà andare incontro a un amore nuovo  e "frizzante" o si lascerà attrarre dal luccichio di una vita agiata, tranquilla ma anche incredibilmente soffocante?

L'amore è come un pacco regalo è una lettura che, attraversata da una piacevole vena umoristica, popolata da personaggi simpatici e con personalità, risulta  romantica sì, ma non sdolcinata, e che soddisfa la voglia di leggere una storia d'amore con "happy ending".

Anteprime Mondadori (marzo 2015)




Una pubblicazione di oggi e due prossimi arrivi marzolini..., tutto targato Mondadori.

Storie di donne che hanno anelato la libertà; dalle convenzioni sociali come da una vita "normalmente infelice".

- L'invenzione delle ali: in questo splendido romanzo che celebra il potere dell'amicizia e della solidarietà al femminile, Sue Monk Kidd, autrice di culto negli Stati Uniti, evoca il mondo di contrasti scioccanti del profondo Sud, ispirandosi alla storia vera di due pioniere del femminismo americano, donne anticonformiste e coraggiose che in tempi difficili e contro tutto e tutti hanno intrapreso un arduo e doloroso percorso personale che le ha allontanate dal loro entourage e dalla loro famiglia per potere restare fedeli ai loro ideali di uguaglianza e libertà.

- Sono io che l'ho voluto: Cynthia Collu scrive pagine tenerissime e angosciose, piene di vita e di autenticità, in cui la speranza sta nascosta nelle pieghe della voce di una donna che non si arrende all'onda dei propri pensieri distruttivi, svalutanti e umiliati. Questo romanzo mette in scena con straordinaria forza la "normalità" della violenza familiare, quella più sottile e strisciante, che confina donne di ogni ceto sociale e luogo del mondo in una subalternità vischiosa e terribile.


LA GARCONNIERE
di Hélène Grémillon


La garçonnière
Ed. Mondadori
264 pp
17 euro
in libreria:
10 MARZO 2015

Trama

Agosto 1987, Buenos Aires.
Vittorio è uno psicanalista di successo, una sera torna a casa dal cinema e trova le finestre spalancate, la musica a volume altissimo, le poltrone rovesciate, una lampada caduta. 
Chiama la moglie Lisandra, la cerca nelle stanze, ma di lei non c'è traccia. 
A un tratto un grido sale dalla strada, si affaccia: il corpo di Lisandra è disteso a terra, di schiena, una coppia è china su di lei. 
Vittorio urla di non muoverla, scende di corsa le scale, ma la fronte della donna ormai è gelata. 
Vittorio non fa in tempo a essere sopraffatto dal dolore che si trova arrestato con l'accusa di omicidio, fatalmente passionale. 
Tutte le prove sembrano essere contro di lui e non c'è nessuno disposto a credere alla sua innocenza, tranne Eva María, una sua paziente che si rifiuta di pensarlo colpevole e decide di condurre una personale inchiesta. 
Ma chi è al centro di questa storia di segreti e imprevedibili rivelazioni dove i fatti e le persone non sono mai ciò che sembrano? 
L'affascinante Lisandra, ballerina di tango? 
Vittorio l'affidabile scrutatore dell'animo umano?
 La sospettosamente troppo coinvolta Eva María? 
18628308
-
Oppure Esteban, il figlio di Eva María, che sembra non avere niente a che fare con questa storia e vorrebbe solo che sua madre gli dedicasse maggiori attenzioni?

L'autrice.
Hélène Grémillon è nata l'8 febbraio 1977. Laureata in Lettere con un master in Storia, ha lavorato nella pubblicità, per poi passare al mondo del cinema come sceneggiatrice e autrice di diversi cortometraggi. Nel 2012 Mondadori ha pubblicato il suo primo romanzo Il confidente.






lunedì 9 marzo 2015

Recensione film: "Nessuno si salva da solo" di Sergio Castellitto


Ieri sera sono stata al cinema con mio marito a vedere...:


NESSUNO SI SALVA DA SOLO



DATA DI USCITA DEL FILM:  05/03/2015


REGIA
Sergio Castellitto

tratto dall'omonimo romanzo di Margaret Mazzantini
(mia recensione del libro)

CAST
Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Anna Galiena, Eliana Miglio,Gabriel Farnese





Seduti al tavolino di un ristorante, Gateano (Riccardo Scamarcio) e Delia (Jasmine Trinca) - una giovane coppia di separati - si ritrovano l'uno di fronte all'altra per parlare dei figli e di come organizzarsi per le vacanze.
Rigidi e tesi, i due si lanciano sguardi taglienti, non privi di disprezzo, pieni di risentimento,  e le parole che si scambiano lo sono ancora di più.

Ma non è stato sempre così.
Gae e Delia si sono amati e anche tanto e i ricordi sono inevitabili, così, come sfogliando un album di fotografie, attraverso diversi flashback, facciamo dei salti indietro negli anni, e conosciamo la storia d'amore dei due protagonisti, com'è nata e com'è proseguita.

La Delia di dieci anni prima è una ragazza con un passato di sensi di colpa sviluppati nell'infanzia e una storia di anoressia, che decide di lavorare come nutrizionista forse proprio perchè consapevole dei propri problemi con il cibo e di quanto dolore possa essere associato ad esso.

Conosce Gae nel proprio studio e lui da subito ci prova, con battute  un po' idiote ma simpatiche e quell'aria scanzonata, riuscendo a strappare un sorriso a una Delia un po' sulle sue.

La passione scatta subito e forte: un bisogno di possedersi e fondersi, "affamato", avido, che non è solo fisico, ma che nasconde un gran bisogno di amore.

Delia, in particolare, sembra diventare consapevole di chi è e di cosa ha realmente bisogno per essere felice:


"non sono affatto determinata, voglio essere quella che sono: debole, vulnerabile, bisognosa".

Figlia di genitori separati, Delia si porta sulle spalle il peso di questa separazione e il "peso di una madre leggera", interessata più a se stessa che alla figlia.

Gae può essere l'uomo giusto per donarle quelle sicurezze di cui lei ha bisogno?

Benchè lui abbia atteggiamenti da bambinone e sia fondamentalmente un insicuro, l'amore sincero e genuino che prova e dimostra arriva direttamente al cuore di lei, che si ritrova a ringraziarlo perchè, semplicemente, lui l'ama.

E Delia e Gae sembrano pazzi d'amore, si perdono completamente l'uno nell'altra, e a coronare il loro amore ci pensa l'arrivo del primo figlio, Cosmo.
Un bambino porta con sè dolcezza e meraviglia, ma anche panico e ansie, soprattutto in Delia, che non smette di essere piena di paure e dubbi,  a differenza di Gaetano, che sembra non perdere quel po' di superficialità che da sempre lo caratterizza.

Il matrimonio procede, tra alti e bassi, e arriva anche un altro bimbo (Nico), ma qualcosa ha cominciato a incrinarsi nel rapporto tra Delia e Gae.

Del resto, la vita non è fatta solo di cose belle, ma anche di difficoltà (economiche, ad es.) e preoccupazioni e il sogno di costruire il paradiso per la propria famiglia crolla miseramente, scontrandosi con la dura realtà.
Gae sembra sempre più preso da un lavoro (scrive sceneggiature, anche se sogna di scrivere romanzi) che però gli dà più frustrazione e pensieri che soddisfazioni professionali, e questo non può che trasformarsi in nervosismo e malumore che, inevitabilmente, si ripercuotono in casa, su moglie e figli.

Forse questa loro vita non è poi così idilliaca come sembrava all'inizio, il disincanto si fa sempre più spazio tra loro, rischiando di allontanarli fisicamente e non solo.

Ed è così che il tempo passa su di loro, che si stanno allontanando ma sembrano non accorgersene o forse non vogliono ammetterlo, perchè riconoscere che il loro grande amore sta vivendo uno stallo - e magari è giunto al capolinea - farebbe troppo male.

Un amore che rischia di smembrarsi, di essere solo un vago ricordo di quello che è stato,  finendo per somigliare a un manichino smontabile che, pur avendo le vaghe sembianze di un essere umano, in realtà non respira e non vive.


Ma a volte fermarsi per guardarsi negli occhi e dirsi tutta la verità che c'è nel cuore non potrebbe che far bene e forse aiuterebbe a capire quand'è che lui ha cominciato ad essere stupido, cinico, indifferente, e lei così stronza e dura.

Quando Delia e Gae hanno cominciato a non sopportarsi più? 

Saperlo adesso non solo sembra non servire ma è anche difficile da capire, e ammettere che non si è più innamorati lo è ancora di più.

Cosa resta del loro amore?
Cosa sapranno mai Cosmo e Nico, ancora così piccoli e da proteggere, di quanto mamma e papà si sono amati?

"Ti chiedi mai come sarebbe stato se invece di mollare avessimo resistito?"

chiede Gaetano a Delia, tra sguardi carichi di rabbia e parole sputate addosso per far del male e rinfacciare, e non sanno che qualcuno li sta osservando, forse comprendendo che i due hanno bisogno - anche se ancora non lo sanno - di scoprire la stessa verità che ha compreso lui: nessuno si salva da solo.

Una serata strana, la loro, o forse è "la sera di miracoli nei vicoli di Roma" e chissà che quest'amore, che sembra naufragato, non ce la faccia, in realtà, a rimanere a galla...


Ero molto curiosa di guardare questo film e non dubitavo del fatto che Sergio Castellitto non mi avrebbe delusa.

Ho trovato i due attori protagonisti (ma non solo, tutto il cast mi è piaciuto) assolutamente "dentro" i rispettivi personaggi e la loro interpretazione è risultata davvero convincente.

Come dicevo già nella recensione del libro, soffermarsi sul microcosmo che è la coppia, la famiglia, difficilmente lascia indifferenti e, se il tutto è raccontato bene, con intensità e in modo onesto, lucido, "forte", senza stereotipi e banalità, allora il risultato non può che essere positivo.

Le (fin troppo chiacchierate) scene hot hanno il loro perchè, non sono fini a se stesse, non risultano (a mio avviso) nè inutili nè tanto meno volgari, in quanto "coerenti" con l'evoluzione della storia, dei personaggi e del sentimento, anch'esso soggetto a cambiamenti, che li unisce.

E' un film che fa sorridere e commuovere, perchè c'è tutto: dolcezza e rabbia, passione e tenerezza, dolore e gioia....
Mi è piaciuto questo "soffermarsi" sugli occhi, sugli sguardi, sulle espressioni del viso; belle le musiche e, lo ammetto, la voce di Lucio che accompagna i momenti finali del film mi ha emozionato moltissimo, con tanto di brividi.. (eh, che volete, cuore di panna).

Insomma, parere assolutamente positivo per "Nessuno si salva da solo" e anzi, Margaret, non mi dire niente, ma questa "sfida" la vince Sergio ^_-

Vi lascio con un pezzettino della meravigliosa canzone - che è pura poesia - dell'indimenticabile Lucio Dalla, "La sera dei miracoli" (video).


A due a due gli innamorati 
sciolgono le vele come i pirati 
e in mezzo a questo mare cercherò di scoprire quale stella sei 
perché mi perderei se dovessi capire che stanotte non ci sei. 



Per leggere le recensione di altri film clicca sull'etichetta "Cinema"


Qualche citazione:

"non si può andare nella direzione opposta a quella del proprio stato d'animo"

"E se fossimo tutti sogni che qualcuno sogna? E se fossimo pensieri che qualcuno pensa?"

“Mi piacciono le storie sospese, persone che si sfiorano, forse non si incontrano mai, però si cercano, ecco. Finali aperti diciamo...”

sabato 7 marzo 2015

Spazio Emergenti: OCCHI DI RUBEN di Azzurra Targa



Continuo con le segnalazioni e questa volta si tratta di una scrittrice emergente, che esordisce con un romance, 'Occhi di Ruben': è la storia d'amore (e di avventura) tra un ragazzo colombiano e una pittrice; un libro che parla di sport, di arte e della magica Colombia.

Cosa ne pensate, leggendo la trama? ^_-


OCCHI DI RUBEN
di Azzurra Targa

Autopubblicazione
212 pp
0.99 euro
2015


Incipit

Te lo ritrovi di fronte, non ci si può sottrarre, il bivio della vita arriva.
Da anni stavo impalata al centro dell'incrocio a guardarmi intorno, insistevo nel grattarmi la
testa, perplessa, senza capire quale fosse la direzione giusta. In verità le strade da percorrere erano tante, forse troppe, e chi era stanca come me non aveva la forza di fare un passo verso nessuna di loro. Magari è vero che “anche il viaggio più lungo comincia con il primo passo”, ma credo fosse proprio quel passo a fregarmi sempre; si portava dietro, noncurante e distratto, l'indecisione e la paura di soffrire ancora. Sarebbe stato semplice se avessi potuto riavvolgere il nastro e tornare alla mia gioventù spensierata, indossare gli occhi ingenui che danno il nome alle cose mai viste, ma col senno di poi, di ciò che sarebbe accaduto. Ci si convince che camminare a ritroso sia la cura di tutti i mali, la magra consolazione di chi mente a se stesso, di chi vigliaccamente pensa d'ingannare il passato con un colpo da maestro, con un eroico gesto di stizza alla vita.
La verità è che il destino sa bluffare benissimo, è abile nel rimescolare le carte e  nascondere l'asso e quando meno te lo aspetti è in grado di offrire il lato più sconcertante dei suoi mille volti; conoscevo la sua astuzia e sapevo che avrebbe riservato ostacoli nuovi, spiazzando ogni tentativo di trarlo in inganno.

Trama

Greta Laversi, l'aspirante pittrice - con qualche mania di troppo-, ha scoperto l'espediente perfetto per razionalizzare il dolore: 'dominare il cuore' attraverso la corsa.
Pronta a dimenticare il passato si trasferisce a Torino dove lavora come barista e dove, il giorno del diluvio, incontra Ruben, il misterioso colombiano, schivo e riservato. 
Sarà a causa della luce scorta nel suo sguardo, oppure dei racconti dell'infanzia latina, o forse degli atteggiamenti furtivi se Greta è inspiegabilmente attratta dall'amico: quegli occhi magnetici, tanto insoliti quanto indecifrabili, sembrano sollecitare l'estro creativo, finora impensato. 
Tra la corsa, la crescente empatia e il legame che li unisce sboccerà l'amore; quello che non sanno è che entrambi custodiscono segreti: Ruben le nasconde la sua vera identità, Greta il dipinto che lo
ritrae e il passato che esorcizza.
È proprio il quadro, 'Occhi di Ruben', a condurli separatamente in Colombia. L'acquisto dell'opera porta il nome di Alvaro Montoja, noto trafficante di droga nonché padre del ragazzo; Ruben non l'ha mai conosciuto e l'indirizzo dello studio legale di Cali appare la pista utile per rintracciarlo.

Comincia l'avventura. Sulle orme dell'amato e con il piglio di una vera detective, Greta scoprirà luoghi reconditi, riti e civiltà magiche, conoscerà il pericolo della Guerrilla e si ritroverà, suo malgrado, a pagare il prezzo delle avventate imprudenze.
Il viaggio darà origine a una serie di equivoci e omissioni, rocamboleschi avvenimenti che finiranno per dividere le loro strade. Ma solo in seguito, a Londra, accadrà il peggio... e quelli che sembravano inviolabili segreti assumeranno insospettabili risvolti.


Segnalazioni fantasy: NALTATIS, IL SENTIERO DEGLI DEI di Eleonora Pescarolo



Buon pomeriggio, lettori!

Primo post della giornata: vi segnalo l'uscita di un romanzo, un low fantasy che trae ispirazione dai poemi dell'epica classica.
"Il sentiero degli dei" costituisce il primo episodio della saga di Naltatis. In un mondo in decadenza lacerato dalla guerra civile, i personaggi lottano per cambiare un destino che appare ineluttabile.

NALTATIS, IL SENTIERO DEGLI DEI
di Eleonora Pescarolo

Editore: I Doni Delle Muse 
ISBN: 978-88-99167-05-9 
Pagine: 298 
Prezzo: 13 euro 

DAL ROMANZO

L’Eremita indossava una tunica di colore rosso scuro che le arrivava sino alle caviglie, con i bordi sbrindellati che sfioravano il terreno, e sulle spalle aveva una pelliccia lercia. I lunghi e arruffati capelli neri erano legati da nastri dello stesso colore della tunica in ciuffi scomposti e al collo aveva dei talismani fatti con ossa.
Quando posò lo sguardo sugli occhi dell’Eremita, Karyon si ricordò d’un tratto di un altro particolare che gli era stato riferito: l’occhio sinistro, che si diceva avesse sacrificato per avere il potere della divinazione, era stato sostituito da una copia in vetro che da lontano sembrava vera. La sua mano ossuta e pallida era stretta attorno a un alto bastone di legno, intagliato con figure mostruose che appartenevano alle leggende più antiche dell’Isola Immortale e che incutevano timore nella gente.
La donna proseguì fino a quando non fu al centro della stanza, quindi arrestò il suo passo e le ossa che portava al collo tintinnarono in modo sinistro nel silenzio che era di colpo calato nella casa; sembrava che anche la tempesta fosse cessata. Solo in quel momento, alzò il braccio e tese in avanti l’indice ossuto e tremante.
Karyon si sentì mancare quando vide che l’Eremita stava indicando proprio lui. Con la coda dell’occhio notò che suo fratello, Rorey e Raya lo guardavano sorpresi e spaventati, ma il suo sguardo rimase fisso su quello della donna e sulla pupilla di vetro che sembrava scrutargli l’anima.



Sinossi

In un mondo consumato dalla devastazione della guerra civile, ormai dimenticato dagli dei che dovevano custodirlo, qualcosa si sta risvegliando per portare una nuova speranza.
Le parole di una veggente in grado di leggere nella trama della realtà e di essere voce dell’equilibrio infranto, rivelano che arriverà presto una donna in fuga e sarà la chiave per la riconquista della libertà.
Ognuno dei protagonisti è chiamato a scegliere il proprio destino, in un’ambientazione suggestiva che ricorda i poemi dell’epica classica, poiché la storia e la tradizione dell’Isola Immortale potrebbero presto smarrirsi nell’oblio e nell’angoscia insieme al ricordo della propria umanità.

L'AUTRICE
Eleonora Pescarolo è nata nel 1992 e vive a Solesino, in provincia di Padova. Laureanda in Archeologia del Vicino Oriente Antico presso l’Università di Venezia, è tra gli organizzatori di Rovigo Comics e divide il suo tempo tra la scrittura, il Kendo, le matite, le macchine fotografiche e le telecamere.
Dalla sua passione per le lingue e le civiltà antiche nasce la saga di Naltatis, di cui Il sentiero degli dei costituisce il primo episodio. Alcuni dei suoi racconti compaiono in antologie. 

venerdì 6 marzo 2015

Recensione: CADE LA TERRA di Carmen Pellegrino



Recensione del venerdì sera! ^_-

CADE LA TERRA
di Carmen Pellegrino

Ed. Giunti
220 pp
14 euro
2015


Ci troviamo ad Alento*, un borgo piccolo e antico, le cui case vanno in rovina, come i suoi abitanti, poveri, soli e spesso disperati.
La protagonista del romanzo è Estella, una donna che, fuggita da un monastero, viene accolta in casa de Paolis per badare al giovanissimo Marcello, un ragazzino particolare, magrissimo e scontroso, della cui istruzione si dovrà occupare proprio Estella.
Nella prima parte del romanzo ("La casa dell'olmo"), la narrazione passa, capitolo dopo capitolo, da Estella a Marcello; quest'ultimo colpisce il lettore per la sua cinica intelligenza, per quel pizzico di cattiveria e furbizia che muovono le sue azioni e le sue parole, per quell'aria di superiorità che ha verso la povera gente di Alento, che lui definisce con disprezzo "bifolchi".

Attorno ad Estella ruotano altri personaggi, altre storie, antiche, passate ma non del tutto sepolte, perchè a parlare di essi e per essi ci pensano i muri, le case, gli oggetti.
E così, nella seconda parte ("L'attesa"), Estella ci presenta alcune persone con le loro vite e le loro vicende personali dolorose: c'è Cola Forti, l'uomo dalle idee liberali e progressiste, che vorrebbe gridare ai suoi compaesani ignoranti che la vita non è  tutta lì, tra le mura del vecchio borgo in decadenza.
C'è Libera Forti, sua figlia, che è stata cresciuta dal padre nell'illusione di una libertà da conquistare, ma che si vede poi costretta dalla madre a fare ciò che non vuole e, che sa, mai la renderà felice.
C'è la giovinetta che vive sperando nell'amore e che impara troppo presto che la vita non sempre dà quello che le si chiede.
C'è la famiglia che soccombe davanti alle prepotenze dei ricchi, pronti a corrompere la giustizia per non avere guai; c'è il banditore cieco che crede in quello che fa e vorrebbe, come unico riconoscimento, un cappello nuovo; c'è il venditore di vasi da notte, che punta tutto il suo orgoglio sui figli maschi, dando loro modo di studiare e tentando così di tener lontano lo spauracchio di una guerra che viene combattuta in nome di una Patria che sembra chiedere molto, troppo di più, rispetto a quello che è disposta a dare.

Ed Estella diventa narratrice malinconica e tenace di queste storie, vegliata dall'olmo silente e generoso e chiamando a testimoni crepe e muri in disfacimento..:

"Non chiedevo nulla: sedevo presso i muri che dilungavano il loro sibilo di vita e non chiedevo nulla. Aspettavo, questo sì, ma sapevo bene quando l'attesa fosse vana, perchè nulla poteva venire, se non le voci, quelle voci consegnate a un'eternità di silenzio... Come potevano non non esserci stati, mi dicevo, se questi muri avevano costruito e poi abitato?".

Non teme la solitudine e l'abbandono, Estella, perchè si circonda della forza del ricordo, di voci e volti che sono esistiti davvero e la cui voce, pur essendo essi oramai dei "semplici fantasmi", pur non essendo più presenti col corpo, ancora s'ode; Estella aspetta paziente che ogni casa abbandonata divenga un teatro, un palco su cui possano finalmente esibirsi coloro che non hanno saputo vivere come protagonisti quando avrebbero dovuto e potuto farlo.
Sono attori falliti, un tempo respinti, ma che, se potessero parlarci, ci direbbero che non hanno alcuna voglia di sentirsi ancora legati alla vita, perchè il loro tempo ormai è andato ed ora essi non sono che "una folla di invisibili... che permane nell'oscurità del paese".

Perchè Estella è così legata a ciò che non c'è più e cerca con tutte le sue forze di tenerlo in vita presso di sè?

"Finchè avrò vita, imbastirò la storia di questo paese"

dichiara convinta a chi le chiede di abbandonare ciò che è già stato abbandonato dal tempo, prima che calcinacci e polvere la seppelliscano definitivamente.

Ma Estella non ci pensa a scappare: ricordare e far rivivere i fantasmi del passato è, per lei, un ritorno alle cose piccole, semplici, abbandonate, alle quali appartiene, e che assomigliano alle ferite che, come antiche crepe nei muri, sono dentro la sua anima, indelebili, e dalle quali trae, inaspettatamente, forza.

Estella vuole i morti attorno a sè perchè le sono cari e la sua è una voglia di riscatto.

Ma chi è il vero prigioniero? Chi ha bisogno di essere riscattato? I morti che hanno vissuto da perdenti e non esenti da colpe, o chi potrebbe vivere il presente ma si lascia sopraffare dalla solitudine?

Un romanzo che immerge il lettore in un'atmosfera atavica ma al contempo familiare, in cui l'umanità e la solitudine della protagonista diventano un po' anche nostre, e dove il confine tra ieri e oggi, tra ciò che è stato e che non c'è più, tra la morte e la vita... diventa confuso, indefinibile; dove dare voce ai vinti e ai muti diventa l'unica via per non seppellire la memoria, soccombendo all'abbandono inesorabile.


C'è amore, in "Cade la terra", nostalgia, malinconia, ma anche brutalità, ferocia, indifferenza, speranze disattese, infelicità; c'è tutto ciò che abita nel cuore dell'uomo perchè lo sguardo dell'Autrice entra dritto nelle case, all'interno di mura che - benchè fredde e disadorne - non hanno smesso di conservare odori, e che ancora rimbombano di parole, di pianti (raramente di risa...), e che per questo ancora riescono a tenersi miracolosamente in piedi.

Ogni parola, in questo libro, ha un enorme potere evocativo e sa trascinarti in un tempo che è sì passato ma che pure sembra "eterno", come se l'orologio si fosse fermato, immortalando ruderi e rovine, lasciandoli sospesi; un mondo che non perde la sua forza perchè popolato da persone comuni, "vere", con i loro gesti, i loro volti, i silenzi, le lacrime; 

Insomma, un tempo e un mondo che ci sembrano lontani e vicini contemporaneamente: sarà per questo che anche noi ci aggiriamo tra le strade del paesino e frughiamo insieme alla protagonista in cassetti e stanze vuote alla ricerca di qualcosa che ci appartenga, perchè ognuno di noi ha bisogno di tornare alle radici, al passato, e di tener stretti i ricordi.

Bello, non posso che consigliare la lettura di questo libro attraversato da un'atmosfera ancestrale e da una vena poetica e intensa che entra nel cuore del lettore sensibile e attento.

* Alento è un nome di fantasia ma l'Autrice ha scritto il libro pensando a un paese "reale", Roscigno Vecchia (in Campania).

giovedì 5 marzo 2015

Il momento della cover: "The witch of painted sorrows" di M.J. Rose



Il libro la cui copertina ha attirato la mia attenzione non è stato (per adesso) pubblicato in Italia e si tratta di un romance pieno di suspense..

THE WITCH OF PAINTED SORROWS
di M.J. Rose

.

Sinossi (tradotta da me)

Possessione. Potenza. Passione.
La scrittrice MJ Rose ha dato vita ad una storia magica ambientata nel 1890, negli anni della Belle Epoque, a Parigi.

Sandrine Salome fugge da New York verso Parigi, dove c'è la sontuosa villa della nonna, per sfuggire al marito pericoloso ma ciò cui andrà incontro sarà ancora più minaccioso. 
La casa, famosa per la sua ricca collezione d'arte e i saloni eleganti, è misteriosamente chiusa. 
Anche se la nonna insiste che è pericoloso per Sandrine visitarla, lei accetta la sfida e incontra Julien Duplessi, un affascinante giovane architetto. 
Insieme esplorano il mondo notturno nascosto di Parigi, con i suoi segreti.
Sandrine scoprirà una parte di sè che ancora non conosceva, ma  il marito freddo e crudele la sta inseguendo e qualcosa di sinistro sta prendendo piede, tanto da sconvolgere la vita di Sandrine, 

Una strega, una leggenda, e una cortigiana del Cinquecento, che si avvia verso un abisso che può diventare un dono o una maledizione.
Questa è la notte selvaggia per l'anima di Sandrine, la sua odissea nella magnifica città di Parigi: una storia d'arte, di amore, e di stregoneria.
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