venerdì 6 aprile 2018

Frammenti di letture



Un frammento della mia lettura in corso, "La guerra di Lorenzo"; il protagonista, un capitano dell'esercito italiano, cerca di affrontare un momento difficile - un bombardamento aereo da parte degli alleati - mentre partecipa attivamente alla guerra e a giungergli in aiuto per non cedere al panico, è il ricordo dell'amato padre:

"La mano di suo padre.Era quella la chiave che spiegava tutto. Suo padre non aveva avuto bisogno di parole per rassicurarlo: la sua mano, grande, asciutta, forte, era bastata a distendere la sua mente, a metterla nella disposizione giusta.Sì, quella era la chiave. Doveva ritrovare quella mano perduta nel gorgo del tempo, risentirne il tocco, forte, affettuoso, rassicurante. Finché riusciva a tenere viva quella mano, a non farla svanire, era immune dalla paura, dall'angoscia, dalla follia. Doveva trattenerla a tutti i costi, restarci aggrappato con forza, impedire che si dissolvesse e lo lasciasse piccolo e spaventato fra i lampi e i boati, in quell'immensa piazza rumorosa.".

giovedì 5 aprile 2018

MAGAZZINI SALANI pubblicherà l'edizione italiana di THE LEGEND OF ZELDA. ENCICLOPEDIA DI HYRULE



Magazzini Salani, un marchio di Adriano Salani Editore  comunica di aver acquisito i diritti di pubblicazione per l’Italia di The Legend of Zelda. Enciclopedia di Hyrule, l’attesissima prima enciclopedia ufficiale legata alla celebre saga Nintendo.

Salani
GIUGNO 2018
Dopo il successo di The Legend of Zelda. L’Arte di una Leggenda (The Legend of Zelda. Art & Artifacts), Magazzini Salani pubblicherà questo libro che offre ai fan e agli appassionati una documentata raccolta di storie, curiosità e informazioni sulla saga di Zelda in oltre 320 pagine, tutte rigorosamente a colori, rilegate in un prezioso volume cartonato.


The Legend of Zelda. Enciclopedia di Hyrule sarà diviso in tre parti:

  • La storia. Per accompagnare Link attraverso le diverse ere della Leggenda.
  • Database. Un’approfondita collezione e descrizione dei nemici, degli oggetti, dei villaggi e delle guide ai labirinti.
  • Archivi. Una panoramica storica su ogni capitolo della saga con note, tabelle e illustrazioni.

Se tutto ciò non bastasse, The Legend of Zelda. Enciclopedia di Hyrule contiene un’intervista esclusiva con il produttore della serie Eiji Aonuma.

Il libro verrà pubblicato a giugno.
È possibile preordinarlo in tutte le librerie e su  IBS - Amazon

mercoledì 4 aprile 2018

Novità in libreria (gialli/thriller)



Alcuni ultimi arrivi nella sezone GIALLI/THRILLER/NOIR.


Dopo il successo decretato dal romanzo precedente - "POKER CON LA MORTE" (RECENSIONE) -, Marvin Menini propone, nel suo nuovo libro, come suggestivo scenario quello dei carruggi di Genova neri e schivi come spesso risulta essere la città stessa.

Ritroviamo il giornalista genovese Matteo De Foresta alle prese con una nuova indagine che parte da un'aggressione da lui subita nei caruggi di Genova. Le ricerche che intraprenderà saranno fonte di molti guai che lo metteranno di fronte ad una realtà tenuta ben nascosta dal labirinto naturale offerto dai vicoli e da una potente organizzazione criminale. 



I delitti dei caruggi
di Marvin Menini



Ed. Frilli
Matteo De Foresta, giornalista quarantenne che vive e lavora a Genova, viene aggredito nei caruggi da una misteriosa banda di immigrati. A salvarlo da morte certa sarà Bob, senegalese molto conosciuto in centro storico e personaggio controverso per i suoi comportamenti non sempre ortodossi. 
Per sdebitarsi, Matteo accetterà di aiutare Bob a scoprire chi si cela dietro la pericolosa organizzazione criminale che lo ha aggredito. I
 dubbi del suo amico vicequestore Guido Rocchetti, con cui condividerà come sempre l'indagine, e la complessità del caso, faranno sì che per Matteo non tutto sia chiaro come sembra. 
Bob è davvero chi dice di essere? Chi si nasconde dietro alla banda che sta prendendo il controllo dello spaccio in centro storico? 
Mentre la sua vita sentimentale è sempre in bilico tra Barbara, la sua compagna, e Clara, direttrice del giornale per cui lavora, Matteo dovrà scavare a fondo tra le pietre dei caruggi.
E tra aggressioni, rapimenti, cadaveri che scompaiono dovrà portare a galla il fango che si cela sotto i vicoli della Superba.



LA MADRE PERFETTA
di Gin Philips


Ed. Piemme
trad. A. Martini
Aprile 2018
Joan, dopo essere andata a prendere Lincoln all'asilo, lo porta allo zoo, uno dei posti preferiti dal bambino.
Quando lo zoo sta per chiudere e il silenzio comincia ad avvolgere ogni cosa, al'improvviso, nell'aria immobile, c'è un rumore secco. Uno schiocco, seguito da un altro subito dopo. Sembrano palloncini che scoppiano. Invece sono spari. 
E in un momento, tutte le paure più remote diventano concrete: il terrore per il suo bambino, la paura di perderlo. 
Lo zoo è in mano ai terroristi, con dentro tutti gli animali, e Joan, col suo bambino di quattro anni, dovrà nascondersi, e allo stesso tempo preservare suo figlio da tutto ciò che li aspetta, fargli credere che si tratti solo di un gioco. 



ANONIMO
di di Ursula Poznanski, Arno Strobel



Ed. Giunti
trad. L. Ferrantini 
Aprile 2018
Decidere della vita o della morte di qualcuno senza sporcarsi le mani di sangue, nascosti dietro il completo anonimato: un sogno per molti, un incubo per altri. 
È questa l'inquietante offerta di Trajan, il misterioso amministratore di un forum che sta spopolando nel dark web. Un forum dal nome piuttosto allusivo: Morituri. 
Chiunque può proporre il suo candidato e metterlo ai voti. Chiunque può vedere appagato il proprio desiderio di vendetta, i propri istinti più sadici. 
Potrebbe trattarsi di uno scherzo? 
Ogni dubbio viene fugato quando una serie di esecuzioni particolarmente cruente lascia la città di Amburgo sotto shock. È il primo caso che il commissario Daniel Buchholz e la sua nuova collega Nina Salomon si troveranno ad affrontare insieme. 
Ma la situazione rischia ben presto di sfuggire di mano: appena la notizia si diffonde, gli utenti del forum diventano milioni, mentre ogni tentativo di cancellare il sito fallisce. 
Per i due investigatori inizia una corsa contro il tempo per individuare la prossima vittima e fermare il killer. 
Internet è uno spazio infinito, e gli utenti sono moltissimi e nascosti sotto il manto dell'anonimato: solo la morte è estremamente concreta, ed è molto più vicina di quanto Buchholz e Salomon possano immaginare.

lunedì 2 aprile 2018

Dietro le pagine di...: IL MATRIMONIO DEGLI OPPOSTI di Alice Hoffman




Un mese e mezzo fa ho letto e recensito IL MATRIMONIO DEGLI OPPOSTI, di Alice Hoffman (Neri Pozza); ne ho apprezzato la storia in sè nonchè il sostrato storico e socio-culturale in cui essa era collocata; non solo, ma a piacermi ulteriormente è stata la mescolanza tra finzione narrativa e realtà: nel romanzo, infatti, si narra di Camille Pissarro, pittore francese, tra i maggiori esponenti dell'Impressionismo, e della sua famiglia. 


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Ciò che leggiamo spesso è ed della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerche che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?".


scheda libro
L'Autrice ha raccontato che l'idea di scrivere questo romanzo è nata in occasione di una mostra su Pissarro al museo d'arte del Williams College: in quell'occasione scoprì che egli era ebreo - aveva sempre pensato che fosse francese - e che era nato a St. Thomas. S'è messa quindi a fare ricerche su di lui, scoprendo altre cose interessanti; in particolare, quando ha iniziato a leggere lo scandalo che il matrimonio di sua madre aveva causato, ha capito di aver trovato la "sua" storia.

Dopo aver letto qualcosa su Rachel Petit Pissarro, questa figura femminile ha preso corpo nella sua immaginazione e ha iniziato a "parlarle". 
Il titolo - "The marriage of opposites" -  ha la sua origine in alchimia: per creare qualsiasi sostanza o circostanza si devono combinare materiali opposti, questo vale per l'amore come per tutte le cose della vita. Questa espressione calzava a pennello per i genitori di Camille Pissarro, ma anche per molte altre relazioni presenti nel romanzo; in senso più generale, rendeva bene anche il concetto delle diversità culturali/religiose che si incontrano: persone provenienti da tutto il mondo convivono su quest'isola (St. Thomas, nella Antille) e inevitabilmente si creano miscugli tra culture.
Ed infatti, in questo libro si era riproposta, tra le altre cose, di esplorare come classe, razza e religione siano dei costrutti umani che in realtà non esistono, o comunque esistono fino a quando siamo noi a dar loro importanza.

Tra queste pagine leggiamo tematiche riguardanti il popolo ebreo, e questo interesse ha origini "personali", nel senso che i temi ebraici sono molto legati alle sue nonne, alle loro storie e alle loro lotte. E' stato quindi un modo per conoscere di più la storia e la cultura della propria.
Photo Credit: Deborah Feingold
Del resto, tanto Rachel quanto sua madre, Madame Pomiè, hanno una personalità forte, tanto da risultare donne prepotenti e dominanti, che è un po' lo stereotipo della "madre ebrea". La Hoffman voleva capire cosa significa essere una madre in un mondo pericoloso in cui sei ritenuta un'estranea e il tuo obiettivo più grande è proteggere i tuoi figli, a qualsiasi costo. Ancora una volta, le sue nonne entrano in gioco, in quanto anch'esse sono state quel  modello di donne che avrebbero fatto qualsiasi cosa per i loro figli.

Sua nonna ha sempre raccontato storie alla piccola Alice, e quando parlava della sua vita essa sembrava quasi una favola: veniva dalla Russia, da un posto dove il fiume era ghiacciato tutto l'anno e gli uomini scendevano su zattere e rimanevano bloccati nel ghiaccio e non potevano tornare indietro. Questi racconti hanno formato e influenzato la mente della giovane Alice, che ha capito come se non le scrivi, certe storie possono andare perse e non c'è più nessuno che può raccontarle.

Avendo i suoi libri, proprio come "Il matrimonio degli opposti", un preciso contesto storico, prima di scrivere, l'Autrice fa delle ricerche, sovrapponendo strati di fatti storici (che la Hoffman sta attenta affinchè siano inseriti e riportati correttamente) ad altri di finzione.

Un elemento interessante e suggestivo presente nel romanzo è quello della magia; per la scrittrice statunitense la lettura e la magia sono sempre andate insieme, in termini di materia, ma anche in ciò che la letteratura fa a un lettore: gli lancia un incantesimo.
Durante l'infanzia leggeva moltissimo, erano momenti di evasione che l'hanno aiutata. Ha iniziato presto a leggere folclore e fiabe e ad ascoltare le storie raccontate dalla sua nonna russa. Leggeva anche tanti libri di magia; il suo scrittore preferito era Edward Eager.

Spero che queste brevi informazioni possano avervi incuriositi circa il libro, nel caso non l'aveste letto ^_^

Articoli consultati per il post:
  • https://www.google.it/amp/s/amp.theguardian.com/books/2015/aug/23/alice-hoffman-interview-meet-the-author-the-marriage-of-opposites
  • https://www.writermag.com/2017/10/19/alice-hoffman/
  • https://www.bookbrowse.com/author_interviews/full/index.cfm/author_number/366/alice-hoffman

Foto dell'Autrice presa dal suo sito: QUI.

domenica 1 aprile 2018

Bilancio di letture di Marzo + Reading Challenge 2018



E anche marzo è volato via, tra freddo e gelo che hanno ritardato un po' l'arrivo della tanto attesa Primavera :)

Vi riassumo le mie letture marzoline:

Reading Challenge
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  • Obiettivo n.29: Un libro il cui titolo abbia una parola palindromaSI CHIAMAVA ANNA FRANK di Miep Gies, A. Leslie Gold (RECENSIONE): com’è giunto fino a noi quel quadernetto con la copertina a scacchi bianchi e rossi (ad essere precisi, più che di un diario si dovrebbe parlare di diari, perché Anna scrisse su vari fogli sparsi e quaderni e fece anche delle revisioni, seppur parziali, dei propri scritti, in vista di una possibile pubblicazione dopo la guerra), che una 15enne ha riempito di parole e pensieri con la propria grafia minuta e che è in grado ancora di emozionare, commuovere?
  • Obiettivo n. 8. Un libro nel cui titolo ci sia un nome proprio - VIRGILIO O LA TERRA DEL TRAMONTO di S. Cortese (RECENSIONE): romanzo storico ricco di malìa, dal linguaggio raffinato, che immerge totalmente il lettore in epoca romana, raccontando la vita del poeta Virgilio, in un mix di finzione narrativa e realtà.
  • Obiettivo n.32 Il libro di un autore giapponese - TOKYO EXPRESS di Matsumoto Seicho (RECENSIONE): un noir giapponese dallo stile asciutto ma intrigante, la ricerca ossessiva e meticolosa che un commissario porta avanti per risolvere un caso apparentemente semplice ma in realtà molto complicato.


Altre letture:

  • LA CUSTODE DEI BAMBINI MORTI di Maria Ielo (RECENSIONE): una bambina morta, il cui "fantasma" continua a vagare tra le stanze della dimora in cui ha vissuto con l'amata madre, è al centro di questo romanzo dalle atmosfere malinconiche e struggenti.
  • LA CERCATRICE DI CORALLO di Vanessa Roggeri (RECENSIONE): l’amore può spazzare via rancori, faide famigliari, sete di vendetta?  Sullo sfondo della sempre evocativa Sardegna, Vanessa Roggeri ci racconta una storia d'amore e di perdono, osteggiata da anni di odio e risentimenti.
  • LE BAMBINE SILENZIOSE di Lisa Hoodless, Charlene Lunnon (RECENSIONE):  la storia vera e straziante dell’atroce rapimento di due bambine e della loro lotta per tornare a vivere.
  • PERCHE' I BAMBINI DICONO LE BUGIE? di Monica Tognoni (RECENSIONE): un piccolo e scorrevole manuale utile per genitori ed insegnanti (ed in generale, per quanti ricoprono ruoli educativi) che, partendo dalla domanda "Perchè i bambini dicono le bugie?", si propone di offrire delle risposte a diversi quesiti che nascono da questo interrogativo principale, fornendo indicazioni importanti sulle modalità di intervento più adeguate, a scuola come in famiglia.
  • IO MI LIBRO di Alessandro Pagani (RECENSIONE) è una simpatica e brillante raccolta di aforismi che ci fa sorridere immaginando situazioni bizzarre, create da fraintendimenti e/o battute ironiche concernenti fatti e circostanze della vita e della realtà quotidiana, che già di per sè sono complesse e imprevedibili.
  • IN CAMMINO VERSO COMPOSTELA di B. Masci (RECENSIONE): ci sono esperienze in grado di cambiarti non tanto la vita in sè, quanto il modo di guardare ad essa, di concepirla e di affrontarla, con i suoi pesi e le sue bellezze, giorno per giorno. Per molti, il Cammino di Santiago de Compostela è una di queste incredibili esperienze.

Sul podio delle letture più belle sale "Le bambine silenziose", per le tante emozioni che la storia vera di queste due bambine mi ha suscitato. Non posso non menzionare il noir Tokyo Express perchè mi ha tenuta incollata alle sue pagine.


Attualmente in lettura:


  • LA GUERRA DI LORENZO di Stefano Nocentini, ambientato nella seconda guerra mondiale;
  • NON SONO UN ASSASSINO di F. Caringella, un thriller che ruota su un caso di omicidio di cui viene accusato un vicequestore, amico della vittima;
  • LOVE REBORN, L'amore rinato, il decimo libro della serie sui "fratelli" vampiri del Pugnale Nero.



E ADESSO TOCCA A VOI!
COME SONO STATE LE VOSTRE LETTURE DEL MESE SCORSO?
QUALI LIBRI VI HANNO MAGGIORMENTE COLPITI/DELUSI?

sabato 31 marzo 2018

Recensione: TOKYO EXPRESS di Matsumoto Seicho (RC2018)



Un noir/poliziesco dal fascino ossessivo, morboso, che ruota attorno a uno strano caso di doppio suicidio, per risolvere il quale la polizia dovrà districarsi tra orari di treni e presunte coincidenze.



TOKYO EXPRESS
di Matsumoto Seicho



Adelphi Ed.
trad. Gala Maria Follaco
175 pp
2° ediz.
2018
Il trentaciquenne Yasuda Tatsuo, che per lavoro coltiva rapporti col Governo, è solito frequentare il Koyuki, un ristorante di poche pretese ma dove regna la discrezione e dove le ragazze intrattengono amabilmente i clienti, tra cui lo stesso Yasuda.
Un pomeriggio, l'uomo invita due ragazze del Koyuki a mangiare qualcosa insieme, e proprio quella sera i tre vedono causamente una loro comune conoscente, Otoki (anch'essa cameriera del Koyuki), salire su un treno in compagnia di un uomo, col quale sembra conversare tranquillamente. 
Forse lui è il suo fidanzato segreto?
La domanda cade nel vuoto e pochi giorni dopo la fanciulla e il suo presunto "amico" vengono ritrovati morti...

In una cala rocciosa della baia di Hakata, i corpi di Otoki e Sayama (funzionario di un ministero) vengono rinvenuti all’alba; il colorito acceso delle loro guance  non sembra lasciare dubbi: i due hanno assunto del cianuro. 
Un suicidio d’amore, sicuramente. 
La polizia di Fukuoka, nel rendersi conto di cosa si tratti, sembra quasi delusa: se è un caso di doppio suicidio d'amore, c'è poco da indagare, e se non ci sono indagini, non c'è alcun colpevole da scovare. 
Eppure, nonostante l'apparente evidenza e semplicità dei fatti, c'è qualcuno che non vorrebbe che la morte della coppia giovane e bella venisse archiviata così facilmente: si tratta di Torigai Jūtarō, vecchio investigatore dall’aria indolente e dagli abiti logori. Torigai è un tipo che non può fare a meno di ragionare e rimuginare sulle informazioni in suo possesso e a furia di pensare, fare domande e ipotizzare, intuisce che ci sono degli aspetti che proprio non lo convincono circa le ultime ore di vita dei due presunti amanti, i loro spostamenti, ciò che hanno fatto quando erano insieme o separati...

A condividere i suoi dubbi è soltanto un giovane collega di Tokyo, Mihara Kiichi,  anch'egli perlesso: qualcosa non torna, in quanto se i due sono arrivati con il medesimo rapido da Tokyo, perché mai lui, Sayama Ken’ichi, è rimasto cinque giorni chiuso in albergo in attesa di una telefonata? E perché poi se n’è andato precipitosamente lasciando una valigia? Ma soprattutto: dov’era intanto lei, l’amante, la seducente Otoki, e come ha passato il tempo prima di incontrarsi col funzionario?
Insomma, queste ed altre domande assillano sia Torigai che Mihara, i quali convengono sul fatto che i due hanno assunto un comportamento alquanto bizzarro, considerato che avevano deciso di farla finita.

Ci dev'essere un'altra spiegazione dietro a un quadro che dà l'impressione di essere troppo ovvio.
C'è qualcuno (o più di uno) che poteva volere la morte di uno dei due amanti (ma poi... chi dice che lo fossero davvero?) o di entrambi?
In fondo, il povero Sayama lavorava per un ministero che poco tempo prima era stato travolto da un grosso scandalo per corruzione...
E se la sua morte fosse collegata ad esso? Ma in tal caso, cosa c'entra Otoki? Forse è stata una vittima accidentale?

Le indagini passano a Mihara, che, diffidando delle idee preconcette e delle risposte troppo semplicistiche, e affidandosi al proprio intuito formidabile, nonchè all'ammirevole perseveranza di cui è dotato, fa di tutto per mettere a posto ogni singolo, anche insignificante, pezzo che forma un puzzle alquanto complesso e ricco di sorprese.
Indagando e scervellandosi, l'ispettore scopre che a dargli una mano per cogliere i piccoli particolari che fanno la differenza, sono niente poco di meno che.... gli orari e i nomi di tanti treni che, in un modo o nell'altro, si trovano invischiati nel caso e le cui partenze/ritorni sono intervallati da pochi minuti... Minuti che potrebbero costituire la chiave per districare i nodi?

A pensarci bene questo caso ruota tutto, dall’inizio alla fine, intorno a orari di treni e di aerei. Ne è quasi sommerso.

Un caso che, man mano che il tempo passa, abbandona sempre più chiaramente i contorni del suicidio, per assumere quelli di una macchinazione ordita da una mente diabolica, dalla gelida razionalità e capace di capovolgere la realtà, giocando con presunite coincidenze che però, a ben guardare, potrebbero rivelarsi delle messinscene.

Torigai prima, e soprattutto Mihara dopo, sono due investigatori dal fiuto infallibile; se il primo da il via affinchè venga seguita una pista parallela a quella ufficiale (suicidio), a proseguirla con tenacia ed entusiasmo è Mihara, il quale non si dà pace perchè riesce a vedere degli aspetti dell'intricata situazione che gravita attorno alla morte dei due, che nessun altro pare vedere. Fortunatamente, il suo superiore lo incoraggia ad andare avanti con le sue intuizioni, ed infatti Mihara si butta a capofitto per stanare colui (o magari colei) che ha avuto l'intelligenza di architettare un piano che, nel momento in cui si raccolgono testimonianze, si confrontano orari e luoghi, sembra reggere benissimo.
Perchè alla fine, il "guaio" è proprio questo: tutte le volte che il nostro povero ispettore sembra avere un'idea/un'ipotesi geniale per trovare delle crepe, delle falle nella parete di roccia creata dal sospettato n. 1, più questi sembra avere un alibi di ferro, e a garantire per lui intervengono varie persone...
Lo scoraggiamento. l'esasperazione, il senso di impotenza sono inevitabili, ma la cocciutaggine di Mihara è più forte di tutto, e viaggiando in lungo e in largo per il Giappone, tra traghetti e treni, alla ricerca di coincidenze ed orari che si susseguono, qualcosa comincerà a muoversi fino ad arrivare ad un finale risolutivo difficilmente immaginabile, e per questo soprendente.

Matsumoto ha scritto un romanzo poliziesco con sfumature noir che ci appare come un enorme rebus, intricatissimo, in cui davvero bisogna stare attenti ai particolari e, allo stesso tempo, seguire i ragionamenti "lucidamente folli" dell'ispettore; come già detto, il congegno perfetto creato ad arte dal colpevole, il cui meccanismo Mihara vuol comprendere, ruota intorno a una manciata di minuti, tutt'altro che insignificanti.

Mihara, nel suo modo di portare avanti le indagini, procede come preso da un impulso irrefrenabile, da una febbre che gli accende il cervello e che non lo fa schiodare dalle sue "fissazioni", le quali occupano prepotentemente la sua mente, togliendogli il sonno, la tranquillità, fino a condurlo a unire tutte le tessere del mosaico.
Ma per raggiungere il suo scopo - smascherare chi ha provocato la morte dei due giovani - Mihara dovrà sfoderare le proprie invidiabili capacità investigative e imporsi di ragionare non secondo schemi prestabiliti e scontati.

«Le persone tendono ad agire sulla base di idee preconcette, a passare oltre dando troppe cose per scontate. E questo è pericoloso. Quando il senso comune diventa un dato di fatto spesso ci induce in errore».

In certi momenti mi sembrava di perdermi nel marasma di orari e rapidi presi in esame dal protagonista, ma in realtà il bello è proprio lì, e l'Autore riesce a farci sentire tutta l'ansia e la frenesia che coinvolge totalmente Mihara, un investigatore caparbio, sagace, che non si arrende davanti ai primi ostacoli.

Una scrittura fluida, asciutta, priva di fronzoli e dettagli inutili, brillante come lo è il finale, che risponde a tutte le domande e dell'investigatore e del lettore, sempre più curioso e travolto da un'indagine che va avanti.... spedita come un treno!


Reading Challenge
Obiettivo n.32 Il libro di un autore giapponese



venerdì 30 marzo 2018

Quarta tappa del BLOGTOUR "DREAMTIME" di Michele Rampazzo: I PERSONAGGI




Cari lettori, eccoci qui a condividere la quarta e penultima tappa del blogtour grazie al quale state avendo modo di conoscere il romanzo di Michele Rampazzo, Dreamtime, pubblicato da Intrecci Edizioni.

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Se nei precedenti appuntamenti avete potuto leggere interessanti estratti, lasciarvi avvolgere dalle atmosfere create dalla colonna sonora e conoscere meglio l’Autore attraverso un’intervista, in questo ci soffermeremo sui personaggi principali (e non solo) del libro. Seguitemi per saperne di più!


MILO STOPPARD


Milo è un giovane uomo sposato con Rebecca Wade, con cui vive a Shanghai; lavora come tester per la Dreamtime, un’azienda cinematografica (di origine statunitense) che utilizza sogni, visioni e ricordi delle persone (che vengono pagate per questo “prestito”) per produrre film; il ruolo di un tester è quello di selezionare materiale mentale di qualità e scartare quello scadente.

Determinato, scaltro e razionale, Milo viene messo alla prova da una serie di eventi che sconvolgono la vita sua e di sua moglie; si ritrova, infatti, a dover affrontare e gestire prima la morte di Rebecca, per poi scoprire che è stata “soltanto” rapita; non solo, ma prima di sparire, lei ha lasciato i propri sconvolgenti ricordi alla Dreamtime, sapendo che lui li avrebbe esaminati il mattino dopo; ricordi che hanno a che fare con una catastrofica scoperta riguardante il Governo cinese che sta architettando in gran segreto qualcosa di spiacevole ai danni degli USA…

Ad aiutarlo a ritrovare Rebecca e a fuggire da quanti sono anche alle sue calcagna (essendo lui “depositario” dei ricordi della moglie) ci pensa una donna fino ad allora a lui sconosciuta, Fen Shang

“Non riusciva a concentrarsi: da cosa scappavano? E soprattutto, poteva fidarsi di lei? L’aveva svegliato quel mattino in un luogo sconosciuto e l’aveva riempito di assurdità, che si erano verificate reali e foriere di guai. Non sapeva niente di lei, cosa volesse né come l’aveva conosciuta… Invece sì, questo lo sapeva. La cisterna. Era nel bel mezzo di quel lavoro, quando aveva capito di essere stato incastrato, di essere finito in un’imboscata. (…) Urlò, sentendosi il cranio come trafitto da una cometa di cristallo. Inciampò, e solo la presa della donna lo tenne in piedi. Vide il suo sguardo allarmato, capì che lo stava chiamando, come dall’altro capo della galleria. “Milo! Milo!” diceva. Milo? Sì, era quello il suo nome, quasi rise per non averlo riconosciuto.” 

Di fronte al crollo di un’esistenza normale e in fondo tranquilla, Milo continua a dimostrare coraggio e si sforza di mantenere i nervi saldi per poter gestire le difficoltà che si trova a vivere. A muoverlo c’è soprattutto l’amore per Rebecca e il desiderio di saperla al sicuro accanto a sé.

A rendere difficile però la sua personale battaglia contro chi lo sta inseguendo ci pensano delle forti emicranie, che lo lasciano a tratti incosciente e gli provocano dei dolori talmente lancinanti da farlo quasi impazzire.
Dolori che hanno un’origine precisa e che emergerà nel corso della storia, costituendo un interessante colpo di scena. 


FEN SHENG

“Per chi non l’avesse conosciuta, Fen Shang sarebbe parsa fuori posto in uno dei livelli più bassi dei mercati sommersi. Benchè avesse superato i quaranta il suo volto ovale era perfetto come porcellana e i capelli ancora di un nero lucente. Alta, snella e appetitosa nonostante il completo sobrio, in molti le avrebbero dato una decina d’anni in meno; se poi avesse sorriso, qualcuno non avrebbe esitato a farsi avanti (…) perché quando le sue labbra si arricciavano, lei risplendeva. Il problema era che non sorrideva davvero da almeno quattro anni. Quando, sola, non si abbandonava al risentimento, si nascondeva dietro una maschera funzionale e apatica. (…) inquadrata la sua espressione torva, desistevano tutti dall’avvicinarsi a lei”.


Fen ha quarant’anni ed è una donna carismatica, dal fascino misterioso e impenetrabile; rigida e fredda nei suoi rapporti con gli altri, ha un passato nella polizia segreta che però s’è interrotto bruscamente a causa di comportamenti discutibili e poco professionali adottati da lei, che hanno indotto il suo diretto superiore, Heng Zhou, a licenziarla con disonore. Episodio, questo, che Fen ha vissuto come una punizione esagerata e che ha fatto nascere in lei sentimenti e propositi di vendetta. Ma nel corso delle vicende, il lettore capisce che dietro la dura corazza di cui la donna si fa scudo per non lasciar trapelare emozioni e sentimenti, si nasconde un cuore tutt’altro che glaciale, ma che anzi desidera ottenere una sorta di riscatto, di “riabilitazione morale”.

Sveglia, sicura di sé, precisa e intelligente nell’organizzare strategie tanto d’attacco quanto di fuga, nel corso della storia assume ruoli in certi momenti ambigui, visto che sembra schierarsi dalla parte di Milo pur essendo stata inviata dalla Dreamtime (per cui attualmente lavora) a “controllarlo” e a prendere eventualmente nei suoi confronti anche decisioni drastiche…

Eppure tra i due, nonostante le iniziali reticenze e la diffidenza di Stoppard verso la donna, si instaura un rapporto di complicità e fiducia, visto che si ritrovano a combattere contro gli stessi “nemici”, sebbene con motivazioni differenti.


REBECCA WADE


Moglie di Milo Stoppard, Rebecca lavora come interprete per Quen Jeh, Ministro dell’Ambiente, di cui scopre accidentalmente un “segreto” che potrebbe avere conseguenze politiche e sociali a livello mondiale, con conseguenze disastrose per l’intera umanità e per l’ambiente.

Pur avendo sempre rispettato il Ministro e avendo stabilito con lui un rapporto di stima e lealtà, la donna tira fuori il proprio carattere deciso, coerente, che la spinge ad affrontare di petto e senza peli sulla lingua il suo potente datore di lavoro, incurante dei possibili effetti delle proprie parole. Anche quando l’uomo la tiene prigioniera, cercando comunque di trattarla con rispetto e gentilezza, Rebecca non abbassa la testa e non viene meno ai propri princìpi e valori, continuando ad opporsi ai piani egoistici e dannosi progettati dal governo.

"Rebecca, per favore!"Strinse la maniglia della portiera di un taxi in sosta per trovare il coraggio di affrontarlo di nuovo. Solo allora si voltò, sforzandosi di essere gelida quanto dentro ribolliva: "Siete pazzi se pensate che servità". Con un gesto della mano, indicò i palazzi illuminnati tutt'intorno, e aggiunse: "Forse guardando ttto questo crede ancora di vivere in un mondo di cui siamo padroni. Le dirò una cosa: il mondo è malato, e che le piaccia o no siamo lontani anni luce da una cura. Quello che state per fare, non servirà che a spingerci un altro ppo' nel baratro in cui stiamo precipitando io, lei, tutti quanti. Non so se potrò impedirlo, ma sono sicura che non ne farò parte.".

È anche scaltra e previdente, perché pensa bene di “mettere al sicuro” ciò che scopre, affidandolo non a chiunque, ma al marito, di cui si fida ciecamente.
Eppure, questa fiducia verrà messa alla prova perché scoprirà particolari angoscianti su Milo…: il loro amore supererà queste rivelazioni inaspettate e scottanti che mostrano un Milo totalmente diverso dall’uomo che conosce ed ama Rebecca? 

Fen e Rebecca: due donne che, insieme a Milo, vivranno ore concitate e frenetiche, ognuna col proprio modo di essere. Lì dove Rebecca è emotiva e passionale, Fen è più controllata, ferma nell’agire e dotata di sangue freddo quando si tratta di prendere decisioni cruciali in poco tempo.



HENG ZHOU

Un personaggio secondario che ho trovato interessante è stato il Capo della sicurezza del governo cinese, Zhou: egli svolge il proprio lavoro con molta dedizione e professionalità, è integerrimo, saldo nelle proprie idee, caparbio, uno di quelli che quando sa di dover portare a termine una missione affidatagli, ci mette tutto l’impegno e la tenacia; solitamente ligio ai doveri e agli ordini che è tenuto ad ottemperare quando vengono dai suoi superiori, è capace anche di fare di testa sua pur di restare coerente a se stesso e di non scendere a compromessi.

Se inizialmente mi ha dato l’impressione di essere un uomo duro e implacabile, avanzando nella lettura ho avuto modo di notare come egli sia in realtà più complesso di come appare, con non poche contraddizioni nonostante si sforzi di sembrare granitico e incorruttibile, il che lo rende di sicuro più "umano" e meno distaccato emotivamente; ciò che mi ha più stupita è il suo essere fervente nella fede, in cui egli trova pace ai propri tormenti interiori.

“L’unico percorso che porta davvero alla pace è fare la cosa giusta (…). Gli ultimi ordini ricevuti erano stati chiari e sicuramente ragionevoli: c’era in ballo più di uno scandalo governativo, con tutta probabilità si sarebbe arrivati alla guerra, e a quel punto forse non ci sarebbe stata più speranza per l’umanità. Zhou riteneva la speranza un sentimento inestinguibile, traballante a volte, sventolante, ma radicato. Dio insegna ad aver sempre speranza. Allora perché si sentiva così fuori posto? (…) Nulla, pensò. Ciò che è mio compito fare, lo farò, come ho sempre fatto, e accetterò le conseguenze sapendo di aver agito nel modo migliore. Non gli importava più di mettere in discussione le direttive. E seppe di essere sulla retta via quando, leggera come un velo di seta, iniziò ad avvertire la carezza della pace”.


Spero di avervi incuriositi parlandovi di questi personaggi presenti nel romanzo; essi, tanto i principali quanto i secondari, sono ben caratterizzati e ciascuno dà il proprio robusto contributo allo sviluppo delle vicende, ciascuno secondo la propria personalità e le motivazioni individuali che li spingono ad agire.

Vi saluto ricordandovi che il 6 aprile, sul blog  Cherie Colette potrete leggere la recensione del romanzo, a conclusione di questo blogtour!
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