martedì 23 aprile 2024

"IL PRIMO LIBRO CHE..." [ Giornata mondiale del Libro e del Diritto d'autore ]

 

Ogni anno, in questo giorno, si celebra una giornata che per gli amanti dei libri è quotidianità ^_^



Ho pensato di unirmi alla "celebrazione" attraverso un book tag e, navigando nel web, mi è apparso questo che vi ripropongo e che è proprio il genere di tag cui stavo pensando.
Il book tag originario è sul blog "Book Labyrinth"; io l'ho leggermente modificato, adattandolo alle mie "abitudini" in fatto di letture.



IL PRIMO LIBRO CHE RICORDO DI AVER LETTO


Questo ricordo l'ho ripreso e raccontato più di una volta: il primo libro che ho letto davvero e con tanto coinvolgimento e amore è stato il Diario di Anna Frank, riletto diverse volte e amato ogni volta.


LA PRIMA SERIE DI LIBRI LETTA


A memoria, credo la saga paranormal romance LA CONFRATERNITA DEL PUGNALE NERO di J.R Ward, con DARK LOVER. Un amore proibito (che vede al centro l'amore tra il "re cieco", Wrath, e Beth, metà vampira e metà umana). Per quanto sia una serie che ho interrotto più o meno a metà, ne conservo un ricordo positivo e la mia interruzione non è dovuta al fatto che non mi stesse piacendo, bensì alla mia... ehm..., poca costanza :-D
Comunque non ho ancora abbandonato la speranza di riprenderla e terminarla.

Volendo essere pignola, se invece per "prima serie letta" si intende anche "conclusa", beh allora mi butto su Maria Antonietta di Francia, protagonista indiscussa di una trilogia romanzata che cominciai quando uscì e il blog era aperto non da molto (IL DIARIO PROIBITO DI MARIA ANTONIETTA di Juliet Grey).



IL PRIMO LIBRO CHE HO AMATO


Avendo già menzionato il Diario, mi concedo di citare un altro libro parimenti amato e che già in passato è rientrato in più di un tag, proprio perché è tra i miei "libri del cuore": Cime tempestose, l'unico romanzo della mia adorata Emily Brontë. Per me è un capolavoro della letteratura dell'Ottocento, lo amo in ogni suo elemento: ambientazione, personaggi principali e secondari, trama e, soprattutto, per le tante emozioni contrastanti e potenti che lo attraversano e che mi hanno travolta dalla prima volta che l'ho letto (e non l'ho letto una volta sola).


IL PRIMO LIBRO CHE HO TERMINATO IN UN POMERIGGIO


Anche questo è un ricordo già riportato a galla in passato: TOPI di Gordon Reece.
Lo iniziai per caso, senza aspettative particolari, e ne fui risucchiata tanto da divorare 320 pp in un pomeriggio.


IL PRIMO LIBRO CHE TI HA FATTO PIANGERE (NEL BENE E NEL MALE)


Eh, non pochi libri mi hanno commossa ma qui ovviamente c'è da andare indietro nel tempo.
Penso che la memoria non mi inganni portandomi dritta verso il breve libro (memoir) ALICE I GIORNI DELLA DROGA, scritto da un'adolescente rimasta anonima e che mi colpì tanto, soprattutto perché si basa su fatti realmente accaduti (anche se in merito alla sua autenticità c'è stata una querelle)


IL PRIMO LIBRO CON UN PROTAGONISTA MASCHILE CHE MI HA RUBATO IL CUORE


Di sicuro  Andrew Parrish, protagonista di IL CONFINE DI UN ATTIMO di J. A. Redmerski: bello, simpatico, spiritoso, ironico, paziente, protettivo, attento, insomma il ragazzo perfetto, che ha tutte le carte in regola per far innamorare una donna al primo sguardo…

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IL PRIMO LIBRO CON UN PROTAGONISTA MASCHILE CHE HO ODIATO


Escludo l'Heathcliff  di Emily perché lui è un personaggio talmente complesso da avermi suscitato, in realtà, sentimenti contrastanti: sì, certo, sicuramente rabbia (odio è un po' forte, non lo userei con lui), ma mista a una certa pietà e, non lo nego, ammirazione per la sua personalità e la sua determinazione.

La mia scelta cade, dunque, su un personaggio detestabile che, ipotizzo, non sia realmente il primo incontrato tra la galleria dei più odiosi, ma è di certo uno dei primi nomi che mi vengono in mente (oltre al capitano Jack Black Randall di Outlander, che però è tra i più recenti): Paris Trout (IL CUORE NERO DI PARIS TROUT di Pete Dexter), un uomo della peggior specie, razzista, sessista, violento, insomma, un soggetto che suscita repulsione nel lettore.


IL PRIMO LIBRO NON TERMINATO


Pure qua, non so se sia il primo, ma è uno dei pochi abbandonati ed è passato ormai qualche anno, senza che mi sia mai venuta granché voglia di riprovarci: Il conservatore, un romanzo di Nadine Gordimer di cui non rammento neppure la trama (ahimé). Lo trovai troppo statico e poco interessante :(( Chissà, magari mi son persa un capolavoro!


UNA SERIE IN CUI IL PRIMO LIBRO È IL MIO PREFERITO

MAIA, il primo libro della bellissima e avvincente saga Le Sette Sorelle di Lucinda Riley; tutti i volumi che lo compongono sono belli e il primo è l'inizio di un meraviglioso ed emozionante viaggio.


IL PRIMO LIBRO CHE TI HA TURBATA/SCONVOLTA


Qui avrei da citarne diversi, ma mi limito a uno: In un milione di piccoli pezzi di James Frey, il racconto semi-autobiografico di un tormentato percorso di disintossicazione da alcool e droga da parte di un giovane di 23 anni; pagine piene di sofferenza fisica e psicologica, con diversi passaggi descritti con una spietata onestà, per cui non facile da leggere in quanto crudo (nel linguaggio e nell'argomento), estremo, senza freni, tanto da poter suscitare il rigetto nei lettori più sensibili.



Bene, questo è il mio post per la giornata di oggi.
Sentitevi invitati a condividere con me le vostre risposte, sarà sicuramente un modo per conoscerci ancora meglio ^_-

4 commenti:

  1. Molto interessante l'avessi letto prima l'avrei forse anche fatto

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    Risposte
    1. C'è sempre tempo, sentiti libero (⁠✿⁠^⁠‿⁠^⁠)

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  2. Ciao Angela, sinceramente non sono in grado di rispondere ai quesiti, però so una cosa: nonostante siano passati tantissimi anni, il mio libro preferito è sempre Le notti di Salem di Stephen King.
    Un saluto 😘

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    Risposte
    1. Io rispondo per divertimento e anche un po' per testare la mia memoria 😅 alla fine, sono consapevole che, ad es , in questo caso è difficile che abbia elencato esattamente "il primo libro" per ogni categoria 🫢
      King è King ❤️

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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