lunedì 13 gennaio 2020

Recensione: IL LADRO DI GIORNI di Guido Lombardi (libro)



Un viaggio on the road da Nord a Sud, un'occasione importante (forse l'unica?) perché l'undicenne Salvo e suo padre Vincenzo si ritrovino e imparino a conoscersi. Un'avventura punteggiata da incontri inaspettati, deviazioni fuori programma e dai ricordi di un’infanzia ancora candida e piena di domande, che culmina con l’arrivo del misterioso “ladro di giorni”, colui che anni prima ha rubato a un padre del tempo prezioso da trascorrere col proprio figlio .



IL LADRO DI GIORNI
di Guido Lombardi


Ed. Feltrinelli
288 pp
16 euro
Salvo ha cinque anni quando, mentre è col padre Vincenzo al mare a fare tuffi dagli scogli, arrivano due signori grandi e grossi... e si portano via il genitore.
Non lo vedrà più per sei anni.
Dopo quell'estate che ha gli ha rubato il suo papà, a Salvo resta la sua dolce mamma, che però un brutto giorno, a causa di uno stato depressivo, arriva a fare un gesto terribile ed estremo: si toglie la vita... e Salvo è di nuovo solo.
Fortunatamente a prendersi cura di lui ci sono zia Anna (sorella della madre) e zio Eugenio, che lo prendono in casa con loro.

Salvo è un bambino attento, riflessivo, che scruta tutto e tutti, dai coetanei - il cugino Emidio (che è un po' tontolone e, secondo Salvo, "cretino"), i compagni di scuola, le amichette che gli piacciono - agli adulti - la mamma ,sempre stanca, triste, la paziente maestra Silvia, gli zii, l'istruttore di tuffi.

E a proposito di tuffi, se c'è una cosa che il bambino non ha mai dimenticato sono proprio i momenti che ha passato col padre a fare tuffi; da allora non ha mai smesso di farne, anche senza di lui, diventando sempre più bravo, fino al giorno in cui qualcosa in Salvo s'è interrotto, ha avuto un blocco ed ora non riesce più a tuffarsi.

Lui, il campione di tuffi con la paura di tuffarsi, ha capito alcune cose su come gira il mondo, nonostante sia poco più di un bimbo.
La prima è che gli adulti cercano sempre di fregarti, in un modo o nell'altro; fingono di sapere tutto (o comunque più dei bambini) ma quando Salvo fa domande che li mettono in difficoltà, promettono di rispondergli quando sarà più grande, solo che gli anni passano, lui è sei sempre troppo piccolo e le domande restano sospese e senza risposte.

"La verità è che ci sono un sacco di verità. Per questo non si capisce niente."

Anche suo padre Vincenzo ha fregato lui e la mamma: se n'è andato e non è più tornato. I grandi gli dicono che è in una scuola speciale dove ci sono un sacco di cose da imparare ma dalla quale non si può tornare a casa la sera. È solo un’altra bugia, dentro la quale galleggiano paroloni come “reato” e “processo”, che nessuno si premura di spiegargli, raccontando semplicemente la verità.

La vita tranquilla di questo ragazzino barese trapiantato al Nord viene sconvolta dall'arrivo improvviso del padre: Vincenzo è uscito di prigione, ha raggiunto il figlio dagli zii in Trentino e vuole che l’accompagni fino a Bari, dove ha una missione da compiere.

I due hanno a disposizione quattro giorni di tempo per attraversare l’Italia e imparare a conoscersi, provando a recuperare almeno una parte di quegli anni persi.

"Avevo detto: “Pa’ ”. Era da tanto tempo che non lo chiamavo più così. Un po’ è come con la parola “palafitta”, che non la usi perché non ti serve: io non potevo dire “papà” perché lui non c’era. Mi ci ero abituato e non ne avevo più bisogno, invece quella mi era uscita da sola".

Quattro giorni: un tempo enorme per Salvo, che non vuole partire su quella vecchia auto scassata con quell’uomo pieno di strani tatuaggi che fa cose di nascosto, come se avesse un segreto. Un uomo che è sì suo padre, ma che è cambiato moltissimo (a cominciare dall'aspetto fisico), diventando, in sei anni, un estraneo, e di lui ci sono ricordi che si perdono nel tempo e che al piccolo Salvo paiono appartenere quasi a un'altra vita.

Ma anche per Vincenzo suo figlio è un'incognita; tende, delle volte, a trattarlo come se avesse ancora cinque anni e quasi si meraviglia nel constatare come Salvo sia cresciuto tanto in sua assenza.
Entrambi devono sfruttare bene questi pochi giorni per trovare insieme il coraggio di tuffarsi nel vuoto e tornare a conoscersi e ad amarsi.

Non è facile per nessuno dei due: Salvo capisce che il padre vuole andare a Bari per sistemare una faccenda e lui capisce che non si tratta di una "buona faccenda", il che lo spaventa; ma è in particolare una la domanda che più martella nella testa del ragazzino: papà è tornato a prenderlo perché davvero gli vuole bene? Sul serio gli sono mancati lui e la mamma? Il dubbio che la propria presenza sia indispensabile solamente per tornargli utile nei suoi loschi affari, turba Salvo...

"Ma io non l’ho ancora capito se è tornato per stare con me veramente o per qualche altro motivo che sa solo lui. Vorrei qualcuno che mi vuole bene per come sono, pure se non faccio niente, giusto o sbagliato che sia. Com’era con mamma."

A sua volta, Vincenzo deve confrontarsi con l'ostilità di questo figlio che lo guarda con un'espressione perplessa, un po' delusa, e soprattutto piena di interrogativi, ai quali non sempre è facile rispondere, e lui è un maestro nel procrastinare, nel rimandare a dopo spiegazioni e decisioni.
Tutto è secondario ai suoi interessi personali.

Ritrovarsi di nuovo figlio di un padre che non vedeva ormai da 6 anni, che non è stato con lui quando ne ha avuto bisogno, non l'ha consolato nei momenti tristi e con cui non ha riso assieme quando era felice, confonde Salvo, che all'inizio fa logicamente fatica a riconoscere dentro di sé i giusti sentimenti verso il proprio genitore. Non solo, ma oltre all'atroce dubbio se il padre gli voglia o no sinceramente bene, si aggiunge la paura verso quest'uomo colorato come un pirata, che Salvo trova incattivito, più duro e nervoso, ed infatti cerca di non farlo arrabbiare per non buscarsi qualche ceffone, anche se poi, come capita ai ragazzini, è inevitabile che combini qualche marachella, generando malumori e sgridate da parte di Vincenzo.

Vincenzo, che da piccolo chiamavano - a ragione! - Vincenzino Passaguai, e di guai non ha mai smesso di combinarne, anzi crescendo s'è specializzato in attività criminali.
Vincenzo, che sa bene quanto la presenza di suo figlio accanto a sé costituisca una sorta di "lasciapassare", come se l'uomo diventasse, ad occhi estranei, meno pericoloso per il solo fatto di andarsene in giro con un undicenne.

"adesso vedevo tutto chiaro: avevi ragione, papà, hai fatto bene a portarti dietro tuo figlio, se c’è Salvo i poliziotti ti lasciano andare. E tu non devi sparare a nessuno. “Avevi ragione… sono meglio di una pistola.”

E questo undicenne, nel suo viaggio avventuroso col padre ladro e armato di una pistola vera, ne vedrà delle belle e si renderà conto, di volta in volta, di come questo suo genitore sia sempre il solito, pronto a prenderlo in giro e a mentire per i propri egoistici interessi.

Salvo è poco più che un bambino, legittimamente bisognoso di affetto, protezione, cura, eppure non di rado ci sembra il più maturo dei due, e tutte le volte che, riferendosi al padre, lo chiama Vincenzino, avvertiamo l'innocente tenerezza che prova verso quest'adulto scapestrato e incosciente - che raramente ride, regalando piuttosto mezzi sorrisi e, al massimo, mezze risate - cui sente comunque di voler bene.

L'Autore ha adottato in modo convincente il linguaggio, gli schemi mentali, gli stati d'animo del giovanissimo narratore e protagonista, così da prestare al lettore gli "occhiali" adatti per leggere le sue avventure attraverso i suoi stessi occhi, il suo punto di vista: quello di un figlio che la vita ha costretto a barcamenarsi in un mondo di adulti che fanno scelte al posto suo e pretendono di non dover dare spiegazioni, perché Salvo è solo un ragazzetto e deve obbedire ai "grandi" senza far troppe domande.

Ma Salvo è intelligente, sensibile, intuitivo, testardo, non si accontenta dei "perché è così e basta", "quando sarai grande te lo spiegherò", "tu sei un bambino e fai come dico io": Salvo cerca di mettere insieme i pezzi, fa domande spontanee e azzeccate che inchiodano gli adulti e ne affondano l'arroganza (del padre in primis), vuol sapere i come e i perché, vuol essere coinvolto in prima persona in tutto ciò che in effetti lo riguarda molto da vicino.

Le riflessioni che pullulano nella testolina del giovane protagonista sono un mix di saggezza preadolescenziale condite con un pizzico di ironia.

"I grandi fanno sempre così, ti mettono la mano davanti agli occhi durante i film di paura, sennò poi fai i brutti sogni. Non lo sanno che così è peggio, perché uno s’immagina le peggio cose. "
"Quando provo a descrivere quello che c’ho dentro, mi sembra sempre una cosa oscura e confusa e non trovo mai le parole adatte. È più facile disegnarla. Me l’immagino come un vortice di acqua nera, anzi tanti vortici, come le rapide di un fiume in piena, tipo quello seppellito sotto terra che ci stava per seppellire tutti. "

Tra inseguimenti a perdifiato, "piccoli furti", incontri con personaggi bizzarri, Salvo comprende pian piano chi sta cercando suo padre: l'uomo che ha rubato loro giorni, settimane e anni, facendo in modo che i due si separassero e si perdessero sei anni di vita insieme.
Vincenzo ha quindi intenzione di vendicarsi di chi gli ha fatto del male? E' ancora lo stesso delinquentello arrestato e incarcerato sei anni prima? Stare lontano dal figlio non lo ha cambiato per nulla?

"Il ladro di giorni" è un romanzo di formazione che narra un'avventura on the road tenera, epica e coinvolgente, vista attraverso lo sguardo innocente e vispo di un ragazzino che scoprirà in sé il desiderio di riavere indietro quel padre che gli era stato tolto, e anche se spesso i ruoli di padre e figlio si invertono, i due avranno la preziosa opportunità di scoprirsi e apprezzarsi reciprocamente, imparando tanto l'uno dall'altro.

Mi è piaciuto per il ritmo vivace, la narrazione resa molto scorrevole dalla prospettiva fresca e ironica del ragazzino protagonista, che nel corso del suo viaggio ha modo di evolversi e crescere, raggiungendo importanti consapevolezze; ben caratterizzato anche il personaggio di Vincenzo.

Ora non mi resta che attendere il film, diretto sempre da Guido Lombardi, con Riccardo Scamarcio, Massimo Popolizio, Augusto Zazzaro; dal 6 febbraio al cinema.
Vi lascio il trailer:



domenica 12 gennaio 2020

Ultime entrate nella mia libreria (gennaio 2020)



Buongiorno, lettori carissimi.
Oggi vi presento due libri da poco entrati in casa e che conto di leggere presto ^_-


Dalla penna acuminata dell’autore di capolavori come Ultima fermata a Brooklyn e Requiem per un sogno, un altro grande affresco dell’America cancellata.


IL SALICE
di Hubert Selby Jr.




Fazi editore
trad. M. Pittoni
320 pp
15 euro
2006
Bobby è un giovane ragazzo di colore del Bronx. Poco più che adolescente, ha consumato velocemente i suoi anni sulle strade violente del ghetto. 
Lui e Maria, la sua giovanissima ragazza, hanno grandi piani per il futuro. 
Un giorno i due vengono aggrediti da una feroce gang ispanica: Bobby viene selvaggiamente picchiato mentre Maria ne esce col volto sfigurato dall’acido. 
Pochi giorni dopo la ragazza si uccide. Bobby, invece, viene tratto in salvo dall’anziano Werner Schultz, un ebreo sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti. 
Moishe – così si fa chiamare – tiene il ragazzo con sé e lo cura finché non si rimette in forze. 
Tra i due si instaura una grande amicizia e Bobby sembra dimenticare l’accaduto. 
Un giorno però Bobby, facendo ritorno nel suo quartiere, viene a sapere della morte della ragazza e, infiammato dall’odio, inizia a preparare la sua vendetta, di fronte allo sguardo impotente di Moishe, che conosce fin troppo bene la forza distruttiva dell’odio. 

Narrato nello stile frammentato e schizofrenico che ha reso Selby celebre in tutto il mondo, ne Il Salice l’autore torna a raccontarci la realtà poetica degli emarginati, dei perdenti, dei diversi.

L'autore.
Hubert Selby Jr. cresce in una famiglia della buona borghesia di New York. All'età di quindici anni lascia la scuola e nel 1944 entra nella marina mercantile americana in Germania. In quell'ultimo anno di guerra, Selby Jr. contrae la tubercolosi. In seguito a un'operazione molto invasiva non si riprenderà mai completamente. Nel lungo periodo di ricovero in ospedale, in cui diventa dipendente da morfina (tanto che nel 1967 sarà costretto a disintossicarsi dopo un arresto per detenzione di eroina), inizia a scrivere le sue prime storie. Ultima fermata a Brooklyn è il romanzo che lo ha consegnato alla notorietà. Pubblicato nel 1964, sconvolse il panorama letterario dell'epoca per l'aspra violenza dei temi e per lo sperimentalismo stilistico: sei storie di solitudine ed emarginazione raccontate con straordinaria crudezza e legate insieme dal medesimo sfondo: Brooklyn, notturna o terribilmente assolata. Ultima fermata a Brooklyn divenne ben presto oggetto di culto per importanti esponenti della beat generation, da Allen Ginsberg a cantanti come Lou Reed. Da allora Hubert Selby Jr. è stato considerato un grande della letteratura americana, un poeta maledetto, alla stregua di Burroughs e Bukowski, e in Gran Bretagna, l'uscita del libro fu subito seguita da un processo per oscenità. Requiem per un sogno, il romanzo successivo di Selby Jr. - viaggio allucinato nella New York dei tossicomani, un classico della letteratura statunitense di fine anni Settanta divenne un film per la regia di Darren Aronofsky. Hubert Selby Jr. è morto il 26 aprile 2004, in seguito a una disfunzione polmonare cronica
.



Una storia d'amore profondo che lega due sorelle, sullo sfondo di una tragedia a noi ancora poco nota: quella delle "donne di conforto", ragazze rapite e trasformate in prostitute per i soldati dell'esercito imperiale giapponese prima e durante la Seconda guerra mondiale.


FIGLIE DEL MARE
di Mary Lynn Bracht

Longanesi Ed.
trad. K. Bagnoli
370 pp

Corea, 1943. Hana è una pescatrice di perle, una professione che si trasmette da madre a figlia, donne fiere e indipendenti. 
È cresciuta sotto il dominio giapponese, non conosce altro. Ed è felice quando nasce una sorellina, Emiko, perché con lei potrà condividere le acque del mare che bagnano l’isola di Jeju, la loro casa.
Ma i suoi sogni si infrangono il giorno in cui, per salvare Emiko da un destino atroce, viene catturata e deportata in Manciuria.
Lì, lontana dalla famiglia e da tutto ciò che conosceva, verrà imprigionata in una casa chiusa gestita dall’esercito giapponese. Ma una figlia del mare non può arrendersi senza lottare, e Hana sa che dovrà fare ricorso a tutte le sue forze per riconquistare la libertà e tornare a casa. 

Corea del Sud, 2011. Emiko ha trascorso gli ultimi sessant’anni della sua vita cercando di dimenticare il sacrificio di sua sorella, ma non potrà mai trovare la pace continuando a fuggire dal passato. 
I suoi figli e il suo Paese vivono ormai una vita serena... 
Ma lei riuscirà a superare le conseguenze della guerra e a perdonare se stessa?

L'autrice.
Mary Lynn Bracht è una scrittrice americana di origini coreane. Tramite la madre, cresce a stretto contatto con una comunità di donne emigrate dalla Corea del Sud. Nel 2002 visita il villaggio dove è nata sua madre e lì sente parlare per la prima volta delle comfort women. Quel toccante viaggio e le successive ricerche hanno ispirato il suo romanzo d’esordio, Figlie del mare (Longanesi 2018).

sabato 11 gennaio 2020

Segnalazione: "Non siamo solo cagnolini" di Maria Giovanna Farina



È in libreria Non siamo solo cagnolini (ed. Gilgamesh), il nuovo libro della filosofa Maria Giovanna Farina. Una scrittura autobiografica dove la voce narrante, la cagnolina Milly che vive con la filosofa da 9 anni da quando è uscita dal canile a pochi mesi, racconta il suo rapporto con gli umani.

Dalla IV di copertina:

 “Cosa pensa il nostro cane? Cosa direbbe se potesse parlare? Starà con noi per amore o per
interesse?"
Non siamo solo cagnolini è l'opportunità per scoprirlo. 
Maria Giovanna Farina, filosofa, consulente filosofico e analista della comunicazione, possiede una profonda conoscenza di come comunica il migliore amico dell'uomo e se ne fa interprete, mettendo in discussione anche sé stessa, in una maniera originale raccontando esperienze autobiografiche. 
È Milly, la sua cagnolina, la voce narrante capace di rivelarci il particolare rapporto con gli umani delineandone difetti e contraddizioni, ma riconoscendo anche i loro migliori pregi. 
La piccola si mette a tu per tu con noi e, regalandoci una riflessione a tratti profonda e ad altri ironica e leggera, si sofferma anche sulla fiducia, sulla perdita, sull'amicizia e sull'amore nelle sue diverse sfumature. 
Il tutto in una prospettiva etologica che indaga inevitabilmente sul significato dell'abbandono. 
Uno scritto, metafora del nostro vivere, che si legge in un soffio con divertimento ed emozione, pagine che rimangono ancorate al cuore: un libro per chi ama i cani e per chi, leggendolo, imparerà ad amarli.

Questo libro nasce da un'ispirazione, dalla volontà di sensibilizzare contro gli abusi e dal desiderio di raccontare con spontaneità cosa significa vivere con un cane che è condividere le giornate, e a volte le nottate, con un peloso a quattro zampe capace di strappare tanto amore dai nostri cuori. 
La pet-love-therapy, di cui la voce narrante, la cagnolina Milly, racconta, è cogliere attraverso un'esperienza di condivisione quotidiana il profondo senso dell'amare per salvarlo dalle brutture della vita. 
Con questo libro Maria Giovanna Farina ha voluto tradurre in linguaggio umano il pensiero del cane per rivendicarne anche il diritto ad una buona vita. 
Il loro amore è eterno, si uniscono a noi e mai più ci abbandonano. Il loro amore sa curare le nostre ferite, è capace di far ritornare il desiderio di amare nonostante le delusioni, i tradimenti e le prevaricazioni che alcuni umani ci hanno inferto. 
Anche se lo scritto è una finzione letteraria, i cani non possono scrivere e pensare come noi, in ciò che state per leggere vive il vero intimo sentire della piccola Milly, l'autrice ha solo tradotto ciò che ogni giorno lei le trasmette, ha interpretato attraverso parole umane, sorrette da una logica umana, ciò che direbbe se potesse parlare.

venerdì 10 gennaio 2020

Recensione: LA VILLA. IL MURATO VIVO di Maurizio Castellani



Torna Marco Vincenti con le sue scoppiettanti indagini, condotte insieme agli amici di sempre, Piero e Andrea; il trio è impegnato, questa volta, in un cold case che coinvolge un morto, uno scomparso e un furto di gioielli.


LA VILLA. Il murato vivo
di Maurizio Castellani


167 pp
13.50 euro
La location è ancora una volta Casciana Terme, in cui il nostro Marco gestisce un albergo, aiutato dalla compagna Grazia.
È la mattina del 21 marzo quando l'ex-geometra viene a conoscenza, grazie agli informatissimi Andrea e Piero, del ritrovamento del cadavere all'interno di una prestigiosa e antica villa, appartenuta a una famiglia nobile.
Questo inquietante ritrovamento si collega ad una serie di strani accadimenti risalenti al lontano 1958, quando, proprio nella suddetta villa, ci fu un furto di preziosi, unito alla scomparsa misteriosa e del capomastro (cui erano affidati lavori di ristrutturazione della dimora) e del figlio della marchesa, proprietaria della villa stessa.

Che il cadavere appartenga proprio al capomastro di cui si sono perse le tracce tanti anni prima? L'uomo era forse coinvolto nel famoso furto? E se sì, in che modo? Il fatto che da quel lontano marzo '58 anche il marchesino sia sparito anch'egli, come si collega con l'irreperibilità del capomastro e la rapina?
A tutte queste domande Marchino è intenzionato a rispondere, quindi le indagini partono immediatamente.
A supportarlo ci sono loro, i compagni d'avventura, allegri, chiacchieroni, eterni peter pan sempre spensierati, desiderosi di ridere e scherzare, pronti a sfottersi amichevolmente, e soprattutto ad aiutarsi quando ce n'è bisogno.

Il contributo dei due amici buontemponi viaggia sull'onda dell'entusiasmo e dell'euforia, mentre la razionalità è prerogativa soprattutto di Marco, che ha la lucidità per riflettere su ogni dettaglio delle informazioni raccolte, così da costruirsi gradualmente un quadro della situazione che tenga conto di tanti fattori e particolari.
Si scoprirà, ad es., che dal 1958 la famiglia del capomastro ha ricevuto costantemente un assegno mensile da un donatore anonimo...
E un alone di mistero aleggia anche sulla figura enigmatica della defunta nobildonna: e se fosse attivamente coinvolta anche lei nella sparizione dei gioielli?

Mentre le indagini personali di Marco & Co. vanno avanti, la vita sentimentale del primo affronta qualche attimo di confusione a motivo del nuovo comandante della stazione dei carabinieri, una bellissima donna veneta, Chiara Bressan, che sembra mostrare un certo interesse per Marco...
E se così dovesse essere e quella gelosona di Grazia lo dovesse scoprire, per il nostro albergatore sarebbero guai seri...
Menomale che a tenerla impegnata c'è il lavoro in albergo, che occupa tanto Grazia quanto Marco, il quale in questi giorni sta facendo la conoscenza di un prete, un buon uomo che è stato per anni in Africa in missione.
Intanto, per non perdere le buone abitudini, i tre amiconi approfittano di ogni occasione disponibile per fare colazione, prendere aperitivi o pranzare e cenare insieme, condividendo del cibo gustoso annaffiato dal buon vino, tutto rigorosamente toscano.

La ricerca della verità, a un certo punto, prende una strada più avventurosa, in quanto i tre compari saranno pronti a ispezionare la villa di notte per trovare degli indizi importanti che conducano alla soluzione del caso.

E tanta tenacia, tanto impegno e tutti i ragionamenti fatti, meritano l'unico premio desiderato: la verità.

Anche questo giallo "made in Toscana" di Maurizio Castellani costituisce una lettura molto piacevole di quelle che mettono il buon umore perchè ad ogni pagina si respira un'atmosfera gioviale, simpatica, piena di ironia, che ci fa sorridere in quanto i personaggi principali sono allegri, buontemponi, con la battuta spiritosa sempre pronta, si prendono in giro ma con affetto, sono spontanei nel loro essere curiosi e desiderosi di vestire i panni di investigatori in maniera chiassosa e spumeggiante. 
Leggere i libri di questo scrittore per me è come fare un piacevole ritorno in Toscana, in un luogo ormai familiare, soggiornare qualche giorno "da zia Maria" (l'albergo di Marco), rivedere il proprietario, la sua Grazia bella e vivace, e Andrea e Piero, sempre in vena di fare battute (meglio se con lo stomaco pieno) è un po' come sentire di aver ritrovato dei vecchi amici, la cui compagnia è ogni volta spassosa; l'elemento giallo è intrigante al punto giusto.

Ringrazio l'Autore, che gentilmente mi ha inviato una copia prima di Natale, e ne consiglio la lettura a quanti cercano libri spensierati e gradevoli.

giovedì 9 gennaio 2020

IN LIBRERIA|| dal 9 gennaio: TERESA DEGLI ORACOLI di Arianna Cecconi || STORIA DELLA NOSTRA SCOMPARSA di Jing Jing Lee




Buon pomeriggio!
Oggi vi presento due pubblicazioni in uscita che hanno catturato la mia attenzione.


È da oggi in libreria:

TERESA DEGLI ORACOLI
di Arianna Cecconi

Ed. Felitrinelli
208 pp
16 euro
USCITA
9 GENNAIO 2020
Teresa custodisce da sempre un segreto di cui è ormai l’unica depositaria.
È vecchia, ostinata, e quando intuisce che la sua mente e la sua memoria si sono fatte labili, decide di non mettere a repentaglio ciò che ha tenuto nascosto per una vita intera.
Così una sera si sdraia nel letto e non si alza più: per dieci anni, “zitta e immobile, fissava quello che gli altri chiamavano vuoto e che lei aveva imparato a interpretare”.
La sua famiglia però, ostinata, porta il letto al centro del salotto e dell’esuberante vita della casa, che è tutta al femminile: oltre a Teresa, ci sono le figlie, Irene e Flora, la cugina Rusì, la badante peruviana Pilar e Nina, la nipote.
È lei a raccontare la loro storia, che inizia nel momento in cui la nonna si sta spegnendo e le cinque donne le si stringono intorno per vegliarla.
Prima di andarsene, Teresa regala loro quattro oracoli – uno portato dal vento (come quello che indicò a Ulisse la via del ritorno), uno scritto sulla sua pelle (come la tradizione tramanda sia avvenuto a Epimenide), uno fatto di nebbia e di poesia (come al cospetto della Pizia di Delfi), uno che diventa fulmine (secondo la tradizione della Sibilla Eritrea)...
Sono oracoli che sciolgono il nodo che blocca le loro esistenze, liberandole dalle paure, dal senso di colpa, dal passato, dall’incapacità di affacciarsi sul proprio futuro. E, liberando le loro esistenze, Teresa libera finalmente se stessa.

Soltanto un’antropologa come Arianna Cecconi, che studia i sogni notturni e le pratiche rituali, poteva raccontare questa storia di cose invisibili e oracoli casalinghi, con la sua scrittura e il suo immaginario al contempo realistici e magici.




Esce il 16 gennaio il potente e doloroso romanzo d’esordio della scrittrice singaporiana Jing Jing Lee, che attinge alla sua storia familiare raccontando la memoria dolorosa e a lungo taciuta di una generazione di donne alle quali per decenni è stata negata l’esistenza, le “donne di conforto”, una pagina di storia che troppo a lungo è stata confinata all’oblio.


STORIA DELLA NOSTRA SCOMPARSA
di Jing Jing Lee


Fazi Editore
trad. S.Tummolini
419 pp
17 euro
USCITA
16 GENNAIO 2020
Wang Di ha soltanto sedici anni quando viene portata via con la forza dal suo villaggio e dalla sua famiglia. 
È poco più che una bambina.
Siamo nel 1942 e le truppe giapponesi hanno invaso Singapore: l’unica soluzione per tenere al sicuro le giovani donne è farle sposare il più presto possibile o farle travestire da uomini. 
Ma non sempre basta. Wang Di viene strappata all’abbraccio del padre e condotta insieme ad altre coetanee in una comfort house, dove viene ridotta a schiava sessuale dei militari giapponesi. 
Ha inizio così la sua lenta e radicale scomparsa: la disumanizzazione provocata dalle crudeltà subite da parte dei soldati, l’identificazione con il suo nuovo nome giapponese, il senso di vergogna che non l’abbandonerà mai. 
Quanto è alto il costo della sopravvivenza?

Sessant’anni più tardi, nella Singapore di oggi, la vita dell’ormai anziana Wang Di s’incrocia con quella di Kevin, un timido tredicenne determinato a scoprire la verità sulla sua famiglia dopo la sconvolgente confessione della nonna sul letto di morte. È lui l’unico testimone di quell’estremo, disperato grido d’aiuto, e forse Wang Di lo può aiutare a far luce sulle sue origini. L’incontro fra la donna e il ragazzino è l’incontro fra due solitudini, due segreti inconfessabili, due lunghissimi silenzi che insieme riescono finalmente a trovare una voce.

Qui potete leggere i primi due capitoli: Storia della nostra scomparsa – Estratto



martedì 7 gennaio 2020

Recensione: UNA DONNA PUÒ TUTTO. 1941: volano le Streghe della notte di Ritanna Armeni



Ritanna Armeni ci racconta il coraggio, il patriottismo e la forza morale delle "streghe della notte", le donne del 588° Reggimento dell'Armata Rossa che, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, portarono scompiglio nei cieli del Caucaso e diedero filo da torcere agli aerei tedeschi della Wermacht. Attraverso la testimonianza dell’ultima strega ancora in vita, ci è possibile leggere e conoscere la loro incredibile storia.



UNA DONNA PUÒ TUTTO.
1941: volano le Streghe della notte
di Ritanna Armeni





Ed. Ponte alle grazie
233 pp

 "Possibile siano donne? Così brave, abili, precise, spietate? Così incuranti del pericolo? Arrivano la notte all'improvviso, seminano il terrore e poi toccano di nuovo il cielo. Misteriose, sfuggenti, inafferrabili. Sembrano streghe. Nachthexen, streghe della notte".
 
Sono state battezzate "Streghe della notte".
Nel 1941, un gruppo di ragazze sovietiche, guidate dalla celebre aviatrice e militare Marina Raskova, riesce a conquistare un ruolo di primo piano nella battaglia contro il Terzo Reich.
Sono giovani donne che durante la guerra, su biplani piccoli e fragili, aggredivano i tedeschi col favore delle tenebre, ottenendo notevoli e positivi risultati a vantaggio dell'Unione Sovietica, il loro amato Paese per il quale erano disposte a  morire.

L'Autrice, in compagnia di una collaboratrice, vola in Russia per saperne di più e riesce ad incontrare nientemeno che l'ultima delle streghe, Irina Rakobolskaya, ormai ultranovantenne ma con una memoria di ferro, lucida, ordinata e meticolosa nella narrazione degli eventi vissuti tanti anni prima, di cui serba ricordi fervidi e vividi.

Il confronto con il racconto appassionato di questa testimone apre gli occhi dell'Autrice su un'altra faccia del volto femminile della guerra al quale finora non aveva pensato: non tutte le donne sono state (soltanto) vittime di disastri (materiali e non), non tutte si sono arrese alla sofferenza e alla miseria; alcune hanno deciso di non subire la Storia ma di parteciparvi, facendo del conflitto bellico "un'occasione di emancipazione, avevano colto (...) l'opportunità di allargare la propria sfera di libertà".
Nonostante il socialismo russo - dopo la rivoluzione del 1917 - avesse già sancito la parità tra uomo e donna, le streghe della notte aveva preteso "la parità tragica e feroce delle bombe e della morte", e per ottenere una tale conquista non hanno esitato a sacrificarsi.

Nelle parole infervorate di una Irina i cui ricordi non si sono sbiaditi, l'Autrice sente forti i valori della patria, della disciplina militare, della vittoria; nella voce dell'anziana eroina russa c'è la saggezza, la rabbia, il dolore per le amiche perdute in volo, c'è il forte senso di amicizia con le colleghe, e c'è anche una dose di ironia che, non di rado, accompagna il racconto di quei fatti ormai lontani nel tempo.

Il 588° reggimento era composto da sole donne, che hanno dovuto stringere i denti e sollevare fieramente il capo davanti agli scherni ripetuti, al sarcasmo e all'ostilità palese dei colleghi uomini, che vedevano di mal occhio la presenza di queste minute donnicciole convinte (secondo questi maschietti) che andare in guerra e volare in aeroplano fosse un gioco.

Eppure, questo gruppo di amiche aviatrici ha saputo ingoiare lacrime e umiliazioni pur di dimostrare fermezza nella propria decisione di dare il proprio contributo alla causa bellica, consapevoli di come questo potesse anche significare dare la propria vita per la madrepatria.

La loro battaglia, prima ancora di svolgersi in cielo e di alzarsi in volo, prende avvio nei corridoi del Cremlino, prosegue nei duri mesi di addestramento, esplode nei cieli del Caucaso, si conclude con l’ostinata riproposizione di una memoria che la Storia al maschile vorrebbe cancellare.

A ben guardare, il primo vero nemico da sconfiggere non è stato il tedesco, bensì i maschi russi, con i loro pregiudizi, la diffidenza, i risolini di scherno, la scarsa considerazione e, infine - cosa ancor più triste - l'intenzionale oblio in cui vorrebbero confinarle.
E proprio contro questo oblio scrive Ritanna Armeni, interpellando l'ultima eroica strega, Irina, la vice comandante del 588° reggimento, che a sua volta ci presenta l’eroina nazionale Marina Raskova, la quale, con la sua audacia e fierezza, ha saputo convincere Stalin in persona a costituire i reggimenti di sole aviatrici.
E poi ci parla del freddo, della paura, del coraggio e perfino dell’amore che c'erano dietro i 23.000 voli e le 1100 notti di combattimento.

"Nell’inferno del fronte sud, pronte a morire, c’erano donne che erano poco più che bambine, che si sentivano smarrite e, tuttavia, andavano avanti. Non dobbiamo dimenticarlo. È questo che rende straordinaria la loro avventura."

Un resoconto piacevole e fluido da leggere come un romanzo, ma che romanzo non è perché racconta di vicende e di persone realmente esistite e che hanno saputo lasciare la propria importante e ammirevole impronta nella Storia, e lo hanno fatto andando contro chiunque avrebbe voluto relegarle al focolare domestico - la guerra è un affare per soli uomini!! - o tutt'al più al lavoro nelle fabbriche (per sostituire gli uomini al fronte), ma queste eroine non hanno chinato il capo passivamente e per la loro intraprendenza e risolutezza,meritano di essere ricordate e rispettate.
 
Sono contenta di aver letto questo libro e di aver colmato una mia lacuna storica: non sapevo nulla di queste streghe della notte ed è stato bello conoscerle e poterle ammirare in tutto il loro entusiasmo, abnegazione, amore per la patria, resilienza e forza d'animo.
Un libro adatto in particolare a quanti amano la Storia contemporanea e le storie vere di donne che, pur con tutte le loro naturali fragilità, hanno saputo affrontarle e superarle dando prova di un temperamento forte, deciso e capace di atti eroici.
 
"Ženščina možet vsë!" - Una donna può tutto!


lunedì 6 gennaio 2020

Recensione film:SETTE MINUTI DOPO LA MEZZANOTTE di Juan Antonio Bayona



Connor O'Malley è un ragazzino di 12 anni, che ogni si rifugia in un mondo popolato da creature straordinarie per sfuggire alla triste realtà della propria situazione quotidiana e cercando di superare le fobie di cui è vittima.


7 MINUTI DOPO LA MEZZANOTTE



Regista: Juan Antonio Bayona
Cast: Liam Neeson, Sigourney Weaver, Felicity Jones, Lewis MacDougall, Toby Kebbell, Geraldine Chaplin.


La notte, con il suo buio e il suo silenzio, è il momento più favorevole perché, nella testolina dei bambini (pure degli adulti, va'...) proliferino creature fantastiche, sogni ad occhi aperti, realtà alternative che concedano un attimo di tregua e respiro da una quotidianità che, spesso, è piatta o triste o addirittura soffocante.
È ciò che succede a Connor, un dodicenne solitario, che soffre per la situazione famigliare difficile che è costretto a vivere: i suoi genitori sono separati, lui vede suo padre non troppo spesso (l'uomo si è rifatto una famiglia e vive in un'altra città), sua madre è malata di cancro e, nonostante lei si stia curando, Connor - che è un ragazzino intelligente, sensibile e attento - sente che qualcosa non sta andando bene...., ma allo stesso tempo cerca di mostrarsi fiducioso e di credere con tutto se stesso che sua madre possa migliorare.
E poi, se la mamma comincerà a sentirsi meglio, è probabile che la nonna (materna) se ne torni a casa sua e smetta di rompere le scatole, di intromettersi, comandare e  mettere regole e divieti, trattando il nipote come un bambino capriccioso e una presenza ingombrante.

Alla complessa e dolorosa vita di famiglia, si accosta quella a scuola: Connor non ha amici, se ne sta sempre solo in un angolo o nel proprio banco...; sembra invisibile agli occhi degli altri (tranne che per i professori che, quando lo vedono distratto o cupo, si preoccupano quanto meno di chiedergli se è tutto ok), nessuno gli dà retta, eccezion fatta per tre ragazzetti prepotenti, comandati dal classico bullo cinico e manesco, da cui il povero Connor rimedia ogni giorno insulti, umiliazioni e botte.

Insomma, le cose per Connor O'Malley non procedono alla grande e lui ha le sue ragioni per essere triste e afflitto.
A dargli ore di svago e distrazione ci pensa la fantasia: quella ne ha da vendere e si manifesta in particolare nei suoi schizzi; il ragazzino, infatti, ha un talento artistico, ereditato da sua madre, che gli ha insegnato ad amare il disegno, grazie al quale creare delle creature fantastiche che, per quanto fatte solo "di carta", a lui paiono reali, gli fanno compagnia e lo aiutano a sfuggire alla solitudine della sua giovane esistenza.

Ma una notte accade l'impensabile: un mostro gigantesco, alto 12 metri, viene fuori da un vecchio e imponente albero (un tasso) esattamente sette minuti dopo la mezzanotte: è fatto di grossi rami intrecciati, ha gli occhi infuocati, una voce potente e Connor ne è terrorizzato inizialmente.
Ma il gigante se ne infischia dei suoi timori e decide di condividere col giovanotto tre storie, con tre protagonisti differenti (un giovane principe buono e amato, con una madre che tutti considerano una strega cattiva; un semplicista amato per le sue doti di guaritore, che però deve fare i conti con l'ostilità di un curato, il quale si rivolgerà all'altro per chiedergli aiuto quando sarà troppo tardi; un uomo invisibile, che un giorno si stanca di essere considerato tale...), ognuno dei quali ha un riferimento alla situazione personale di Connor.
Il mostro dice a quest'ultimo che, al termine delle tre storie, a Connor spetterà il compito di raccontare la quarta, cioè la propria storia, quella che il ragazzino custodisce dentro di sé e si guarda bene dal far conoscere agli altri.
Perché prova paura, vergogna, senso di colpa, impotenza.

Benché Connor ripeta al mostro di non essere interessato alle sue storie fantastiche, in realtà egli le aspetta con impazienza, essendo quelli gli unici momenti in cui riesce a mettere da parte la malattia terminale della madre, la severità della nonna, la distanza emotiva e geografica del padre e il bullismo di cui è vittima a scuola.

Certo, il ragazzino sente montare l'ansia dentro di sé al pensiero della quarta storia, quella "sua", che deve narrare lui e nella quale dovrà dire la verità: quello che davvero si cela nel suo cuore, i suoi desideri inconfessabili, le sue paure più profonde, l'incubo più ricorrente.
Solo così, guardando in faccia quella parte di sé di cui ha vergogna e paura insieme, potrà affrontare ciò che lo spaventa e lo fa soffrire, e provare a far pace con i suoi personali mostri, che forse tanto mostruosi potrebbero non essere...

Solitamente snobbo i film per bambini/ragazzi, pensando erroneamente che siano poco interessanti per me, che ormai di bambino ho solo il pascoliano fanciullo musico che ancora sopravvive, testardo, nel mio cuore.

Ma sono contenta di aver bypassato sciocchi pregiudizi e di aver guardato questo film che unisce magistralmente fantasy e dramma famigliare; mi sono sentita coinvolta davvero tanto a livello emotivo, mi sono sentita anche un po' bambina, perché in fondo certe piccole fobie infantili non ti lasciano mai del tutto e viene spontaneo solidarizzare con il dodicenne protagonista; ho trovato le tre storie del gigante molto profonde e ricche di significato e mi sono commossa quando è arrivato il turno di Connor -  troppo giovane per essere un uomo e troppo grande per essere un bambino -, perché comunque si intuisce di cosa avrebbe "parlato" la quarta storia, quale suo incubo avrebbe espresso.
Purtroppo la vita non tiene conto di quanti anni hai per servirti esperienze amare, e Connor deve fare i conti con la realtà che "gli esseri umani sono bestie complicate. Credono alle bugie consolatorie pur conoscendo la realtà dolorosa che le ha rese necessarie".

Dovrà accettare il proprio dolore e dare un nome al proprio incubo: "Desideravi solo la fine del dolore. Del tuo dolore. È il desiderio più umano che ci sia", e nessuno potrebbe mai condannarlo perché in cuor suo vorrebbe solo mettere fine alle sofferenze, sue e dell'amata mamma.

Deve smetterla di pensare di meritare punizioni per i suoi pensieri, perché alla fine "Non è importante ciò che pensi. La cosa importante è quello che fai".

Un film da vedere, commovente (immagino che non pochi lo potrebbero trovare fin troppo sentimentale), con un bel messaggio, trasmesso in modo efficace ed emozionante.



"La fede è metà della cura. 
Perché se credi nella cura, 
credi nel futuro che ti attende. 
La fede è preziosa, 
quindi devi fare molta attenzione 
a dove e in chi la riponi."

domenica 5 gennaio 2020

Film tratti dai libri in uscita nel 2020



fonte
POST IN AGGIORNAMENTO!!!!



Film tratti dai libri la cui uscita è prevista nel 2020.


*** N.B.: il post è soggetto a modifiche ed aggiornamenti; solitamente le ultime news aggiunte sono messe via via in evidenza, all'interno di asterischi*** 


GENNAIO

Un classico senza tempo, Piccole donne, vede l'ennesima trasposizione cinematografica; nel cast, diretto da Greta Gerwig: Saoirse Ronan (Jo March) a Meryl Streep (Zia March), da Timothée Chalamet (Laurie) a Florence Pugh (Amy March), da Emma Watson (Meg March) a Louis Garrel.  Dal 9 gennaio.

Dal 9 gennaio anche Sulle ali dell'avventura di Nicolas Vanier, che è anche un romanzo edito da Sperling&Kupfer: ispirato all'incredibile storia vera dell'ornitologo Christian Moullec, è l'indimenticabile viaggio di un padre e di un figlio che ritrovano la complicità mentre tentano di salvare uno stormo di oche a rischio di estinzione.
Nel cast Jean-Paul Rouve e Melanie Doutey. 
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Jojo Rabbit è un film scritto, diretto, co-prodotto e interpretato da Taika Waititi, affiancato da Scarlett Johansson, Roman Griffin Davis, Thomasin McKenzie. Liberamente tratto dal romanzo del 2004 Come semi d'autunno di Christine Leunens, narra di un giovane ragazzo seguace di Hitler che scopre la madre impegnata a nascondere un ragazzo ebreo nella loro casa. Dal 16 gennaio. 






FEBBRAIO


E' un film Il ladro di giorni di Guido Lombardi (IBS) che racconta la storia di Salvo che ha circa 5 anni quando suo padre Vincenzo scompare, portato via da due carabinieri. Alcuni anni dopo, uscito di prigione, Vincenzo torna a riprendersi suo figlio che nel frattempo è andato a vivere in Trentino dagli zii. Padre e figlio quasi non si riconoscono e, come due estranei, si mettono in macchina verso il sud d'Italia, dove Vincenzo ha una missione da compiere. Sarà il tempo del viaggio a metterli di fronte alla verità del loro rapporto e di cosa sono l'uno per l'altro.
Alla regia c'è l'autore stesso, nel cast Riccardo Scamarcio, Massimo Popolizio, Augusto Zazzaro.


La celeberrima fiaba del fratelli Grimm, Hansel e Gretel sarà rivisitata in chiave horror in un film dal titolo Gretel e Hansel, diretto da Oz Perkins, con Sophia Lillis, Alice Krige, Jessica De Gouw, Ian Kenny, Charles Babalola. al cinema dal febbraio 2020.
E' la storia di una ragazza e suo fratello minore. I giovani partono durante un periodo di pestilenza e carestia. Durante i loro viaggi incontrano un cacciatore gentile (Charles Babalola) prima di trovare conforto nella casa di una donna anziana (Alice Krige), che li accoglie in realtà con strane intenzioni.

Altra celeberrima fiaba rivisitata è quella di Biancaneve e i Sette NaniScarpette Rosse e i 7 Nani è un remake animato diretto da Sungho Hong.
Biancaneve ha a che fare con un gruppo di sette nani un po' particolari: dentro i loro corpi ci sono le anime di sette principi arroganti e vanitosi. Per sciogliere l'incantesimo i nani dovranno trovare delle magiche scarpette rosse. Al cinema dal febbraio.  

Una nuova versione cinematografica attende il romanzo Il richiamo della foresta di Jack London. Buck, cane di razza abituato al clima mite e alla tranquillità degli Stati Uniti del Sud, viene venduto e spedito improvvisamente in Alaska, come cane da slitta. Qui, costretto a sopravvivere a un clima rigidissimo e all’educazione severa del suo allevatore, crescerà e diventerà sempre più forte, indipendente e libero. Dal 20 febbraio.


ESTATE


Emma, diretto da Autumn de Wilde, è una nuova trasposizione dell'omonimo romanzo di Jane Austen; con Anya Taylor-Joy, Bill Nighy, Callum Turner, Mia Goth, Josh O'Connor, Chloe Pirrie.
Emma Woodhouse è una giovane donna inglese, bella, ricca e molto intelligente, che vive agli inizi del 1800. Ama molto combinare amori e matrimoni all'interno della sua cerchia sociale, senza però curarsi di ciò che può capitare alla sua vita sentimentale; questa sua caratteristica la porta a trovarsi invischiata in una rete di giochi amorosi che non aveva alcun modo previsto, imbattendosi di continuo in equivoci e fraintendimenti. Da 18 giugno al cinema.



FILM PREVISTI NEL 2020... e oltre


Bloodshot è diretto da Dave Wilson con protagonista Vin Diesel nel ruolo di Bloodshot. Si tratta dell'adattamento cinematografico dell'omonimo fumetto creato da Kevin VanHook, Don Perlin e Bob Layton.

La storia racconta di Raymond Garrison, un ex militare statunitense a cui vengono inseriti dei nano-droidi nel corpo che gli consentono di avere poteri sovrumani a livello di prestazioni fisiche e di avere la capacità di rigenerare le ferite. Garrison però ha visto la sua memoria venire cancellata, non ricorda bene la sua vita precedente ma sa di aver amato una donna di nome Gina che è stata uccisa: il suo obiettivo diventa quindi la vendetta contro gli ha portato via l'amore.

***Pupi Avati dirige Renato Pozzetto e Stefania Sandrelli in Lei mi parla ancora tratto dall'omonimo romanzo di Giuseppe Sgarbi; le riprese inizieranno il 3 agosto.

Nino e Caterina sono sposati da sessantacinque anni e si amano profondamente dal primo momento che si sono visti. Alla morte di Caterina, la figlia Elisabetta, nella speranza di aiutare il padre a superare la perdita della donna che ha amato per tutta la vita, gli affianca Amicangelo, un editor con velleità da romanziere, per scrivere attraverso i ricordi del padre un libro sulla loro storia d’amore. Amicangelo accetta il lavoro solo per ragioni economiche e si scontra subito con la personalità di un uomo che sembra opposta a lui. Ma il rapporto tra i due diventerà ogni giorno più profondo fino a trasformarsi in un’amicizia sincera. ***


La Terra dei Figli, tratto dall'omonima graphic novel di Gipi, è il nuovo film di Claudio Cupellini; nel cast Leon de la Vallée, Paolo Pierobon, Maria Roveran, Fabrizio Ferracane, Maurizio Donadoni, Franco Ravera e con Valerio Mastandrea e Valeria Golino.
Claudio Cupellini ha dichiarato: "Il film La Terra dei Figli è una storia di formazione in cui la bellezza e la meraviglia, rappresentate da un adolescente solo al mondo, combattono contro le tenebre di una terra che sembra implacabilmente ostile. Il film che abbiamo appena terminato di girare è però anche una storia di avventura titanica e appassionante, un grande viaggio fisico e sentimentale, che parla di argomenti che appartengono sempre più al sentire comune: il futuro del mondo che lasceremo ai nostri figli e l'importanza della memoria".

Sinossi: Gipi racconta e disegna la visione di un imprecisato futuro post catastrofe che è lo specchio esasperato del nostro presente. La fine della civiltà è arrivata, non sappiamo come. L’aria è piena di mosche, l’acqua di cadaveri e di veleni. Un padre e due figli ragazzini sono tra i pochi superstiti: la loro esistenza, in una baracca in riva al lago, è ridotta a lotta quotidiana per sopravvivere. Non c’è più società, ogni incontro con gli altri è pericoloso. Il padre scrive qualcosa su un quaderno, ogni sera, e i figli vorrebbero imparare a leggere, per sapere qualcosa del passato e della loro madre. Ma lui non vuole… Per condurci “dentro” la storia, dritto al cuore di personaggi indimenticabili. Nei quali riconosciamo, portati all’estremo, i nostri desideri, le fragilità, le paure. E la capacità di amare che è propria di donne e uomini, anche tra le macerie della società, nonostante tutto. (tratto dal sito di Fandango Editore).  


Percoco di Marcello Introna (Mondadori) salperà al cinema. Lo scrittore stesso l'ha annunciato, chiarendo però che il film è in fase di preparazione e ancora non è stato scelto neppure l'attore protagonista, il quale però - questo è un dato certo - dovrà essere rigorosamente pugliese.

Sinossi libro (dal sito Mondadorilibri): siamo a Bari, dopo la Seconda guerra mondiale. La famiglia Percoco vive la sua esistenza borghese e illusoriamente irreprensibile, ma all'interno delle mura di casa la realtà è molto diversa. Vittorio, il maggiore dei tre figli, è in galera per cleptomania, Giulio, il piccolo di casa, è affetto dalla sindrome di Down e Franco, il protagonista della storia, sembra l’unico a non dare problemi. Il padre Vincenzo, ispettore delle ferrovie, è un debole rassegnato, la madre Eresvida una casalinga con l’ossessione dell’affermazione sociale che vuole vedere a tutti i costi il figlio professionista laureato. Nel castello fasullo che i Percoco hanno costruito Franco ha infatti il ruolo dello studente universitario modello, l’unico in grado di dare lustro al blasone familiare.
La vicenda, ispirata a un fatto realmente accaduto, parte dall’adolescenza del protagonista, fino al terrificante epilogo in cui, agli albori del boom economico degli anni Cinquanta, tutte le inettitudini, compulsioni e paure di Franco Percoco esploderanno devastando la quiete di una comunità intera.


Edoardo Ponti è alla regia del film tratto dal romanzo di Romain Gary, La vita davanti a sè (recensione libro) in cui dirige nientemeno che sua madre, Sophia Loren, che interpreta Madame Rosa, una sopravvissuta all’Olocausto che ha un legame molto forte con un ragazzo di 12 anni, un immigrato senegalese di nome Momo.

E' un film anche il divertente  Nonno, questa volta è guerra! (The War with Grandpa), basato sul romanzo di Robert Kimmel Smith: un ragazzino, costretto ad abbandonare la propria stanza per cederla al nonno, escogita una serie di scherzetti per vendicarsi e mandarlo via...
Diretto da Tim Hill nel cast c'è Robert De Niro nei panni del nonnino.  Al cinema dal 21 settembre.


La donna alla finestra è un film di Joe Wright, con Amy Adams, Julianne Moore, Gary Oldman, Wyatt Russell, Anthony Mackie, tratto dal'omonimo romanzo di A..Finn.
Anna Fox, la protagonista, è una dottoressa che vive reclusa nel suo appartamento a causa di una forma acuta di agorafobia. Le giornate si susseguono tutte identiche e molto grigie finché Anna non inizia a interessarsi alle vicende dei suoi nuovi vicini, i Russell, che nonostante delle apparenze perfette, sembrerebbero nascondere un incredibile segreto…


Stefano Sollima, il regista di "Suburra" e "Soldado", è in trattative con la Paramount per dirigere l'adattamento cinematografico del romanzo di Tom Clancy Without Remorse (Senza Rimorso, 1993), con Michael B. Jordan ("Black Panther" e "Creed II") nei panni di John Clark, un ex Navy SEAL divenuto agente della CIA e in cerca di vendetta dopo che la sua ragazza è stata uccisa da un narcotrafficante. Uscita prevista per ottobre.

Kenneth Branagh torna a trasporre Agatha Christie in Assassino sul Nilo, con lo stesso Branagh nei panni di Poirot; accanto a lui Jodie Comer, Gal Gadot, Armie Hammer, Tom Bateman.
Basato sul romanzo "Poirot sul Nilo": il destino ha riunito un eterogeneo gruppo di viaggiatori sul lussuoso battello da crociera Karnak, in navigazione sul Nilo. Ciascuno dei personaggi ha una sua storia e un suo segreto da custodire, ben nascosto sotto la facciata di rispettabilità e di perbenismo. Fra i turisti c'è anche Hercule Poirot, una volta tanto in vacanza, ma anche in questa occasione il suo ozio è destinato a durare poco. Nel giro di poche ore, infatti, a bordo del Karnak si consumano ben due delitti, e la tranquilla crociera si trasforma in una disperata caccia all'assassino... Uscita prevista per novembre.

Bérénice Bejo e Matilda De Angelis nel nuovo film di Sergio Castellitto: Il materiale emotivoispirato a una graphic novel realizzata da Ivo Milazzo su script di Ettore Scola. Un progetto che lo stesso Scola voleva adattare per il grande schermo ma che era rimasto nel cassetto fino ad ora.
Il film è sceneggiato da Castellitto e Margaret Mazzantini e sarà girato a partire dalla fine del mese di maggio quasi interamente a Cinecittà.
La vicenda raccontata è quella di Pierre, un libraio antiquario parigino la cui vita ruota attorno all'amore per i volumi rari e per la figlia paraplegica: tutto sembra molto abitudinario e prestabilito finché l'uomo non s'imbatte in una giovane donna esuberante e solare.

Il romanzo di Eshkol Nevo, Tre pianisarà un film diretto da Nanni Moretti .
L'autore israeliano descrive la vita di tre famiglie sulla base delle tre diverse istanze freudiane – Es, Io, Super-io – della personalità, Tre piani si inoltra nel cuore delle relazioni umane: dal bisogno di amore al tradimento; dal sospetto alla paura di lasciarsi andare. E, come nella Simmetria dei desideri, l’opera che ha consacrato sulla scena letteraria internazionale il talento di Eshkol Nevo, dona al lettore personaggi umani e profondi, sempre pronti, nonostante i colpi inferti dalla vita, a rialzarsi per riprendere a lottare. Nel cast ci sono Riccardo Scamarcio, Adriano Giannini, Margherita Buy e Alessandro Sperduti; inizio delle riprese: 4 marzo, a Roma. In uscita nel 2021.

Gli indifferenti dal romanzo di Alberto Moravia torna al cinema con film diretto da Leonardo Guerra Seragnoli con Valeria Bruni Tedeschi, Edoardo Pesce e Giovanna Mezzogiorno. La storia è quella di una famiglia della borghesia dell'epoca, che in un clima di costante menzogna e indifferenza, incapace di accostarsi alla vita, rappresenta il ritratto delle ipocrisie e la mediocrità della società borghese di quei tempi. 

Tratto dal romanzo "Avevano spento anche la luna" di Ruta Sepetys, il film Ashes in the Snow racconta una storia di sofferenza che trova la luce grazie all'amore. Nel 1941, un aspirante artista e la sua famiglia vengono deportati in Siberia. In un luogo apparentemente senza speranza, l'amore è l'unico mezzo di sopravvivenza.
Regia di Marius A. Markevicius, con Sophie Cookson, Bel Powley, James Cosmo, Martin Wallström, Adrian Schiller.

Il celebre romanzo per ragazzi Il giardino segreto di F. H. Burnett avrà una nuova versione cinematografica, diretta da Marc Munden; il ruolo dello zio gobbo è stato affidato a Colin Firth; accanto a lui: Julie Walters, Dixie Egerickx, Hedan Heyhurts, Amir Wilson e Isis Davis.


The bell jar, diretto da Larry Peerce con Marilyn Hassett e Julie Harris, è un romanzo fortemente autobiografico di Sylvia Plath (pubblicato da Neri Pozza col titolo La campana di vetro) avente come protagonista Esther, una brillante studentessa di provincia, vincitrice di un soggiorno a New York; intorno a lei, l'America spietata, borghese e maccartista degli anni Cinquanta: una vera e propria campana di vetro che nel proteggerla le toglie a poco a poco l'aria. L'alternativa sarà abbandonarsi al fascino soave della morte o lasciarsi invadere la mente dalle onde azzurre dell'elettroshock.

Abbiamo sempre vissuto nel castello (We have always live di in the castel) di Shirley Jackson (Adelphi) arriverà al cinema in un film diretto da Stacie Passon, nel cast Taissa Farmiga e Alexandra Daddario; la diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa dove vive reclusa ma felice con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido; tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, in sala da pranzo. E quando in tanta armonia irrompe l'Estraneo (il cugino Charles), si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia.

Basato sul romanzo di William Gay, The Long Home  è un film che  narra la storia sul raggiungimento della maturità ambientata negli anni quaranta nel rurale Tennessee, avente per protagonista un giovane e testardo falegname che ha perso il padre anni prima per colpa della malvagità umana ed è costretto a fare delle scelte morali difficili per affrontare questo dolore: inizierà infatti a lavorare per un contrabbandiere ignorando che si tratta dell'assassino del padre.
Regia di James Franco; nel cast: Timothy HuttonJosh Hutcherson (nei panni del giovane protagonista)Courtney LoveJames FrancoAnaleigh Tipton.

Ben Affleck dirigerà e reciterà nel remake di Testimone d'accusa (una produzione della 20th Century Fox), tratto da un racconto breve di Agatha Christie, ma anche qui è presto per la data.


Ophelia, come si evince dal titolo, è un film che si ispira alla figura creata dalla penna di Shakespeare, Ofelia, e al romanzo di Lisa Klein; sarà diretto da Claire McCarthy e vede protagonista Daisy Ridley come personaggio principale; ritroveremo anche Naomi Watts, Clive Owen, Tom Felton, Dominic Mafham e George MacKay. Il film segue la storia di Amleto ma dalla prospettiva di Ofelia, appunto.

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The Shack è un film diretto da e tratto dal romanzo di William Young “Il rifugio”: Missy, la figlioletta di Mack, viene brutalmente assassinata durante una vacanza di tutta la famiglia, e il suo corpo viene ritrovato in un rifugio abbandonato. Molti anni dopo Mack riceve un bigliettino, inviato da Dio, che lo invita a tornare in quel rifugio per un weekend. Accadrà qualcosa di straordinario che restituirà a Mack la fede e la voglia di vivere.
Diretto da John Fusco; nel cast: Sam Worthington, Octavia Spencer, Radha Mitchell, Tim McGraw.



La storia di Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa e documentata nel libro "Lacrime di sale", sta per diventare un film con Sergio Castellitto nei panni dell'uomo che ha deciso di vivere in prima persona quella che è stata definita la più grande emergenza umanitaria del nostro tempo. La storia di un eroe sconosciuto e di una bambina scappata dalla Siria in fiamme che cerca la sua mamma. Uno straordinario monito contro l'indifferenza di chi non vuole vedere.

Un libro di Sophie Kinsella, che ho letto e che mi ha divertita molto, diventerà un film: Can You Keep A Secret? (Sai tenere un segreto?).
Emma Corrigan lavora come assistente marketing per un'importante azienda. Durante un viaggio, l'aereo sul quale stava viaggiando rischia di precipitare e, senza rendersene conto, Emma inizia a raccontare tutti i suoi segreti (anche quelli più intimi) all'uomo che le è seduto accanto. Quell'uomo, poi, si rivelerà colui che le paga lo stipendio, Jack, fondatore dell'azienda. Emma, imbarazzatissima, cercherà inutilmente di evitarlo, ma finirà per mettercisi insieme. La coppia però inizierà subito a vacillare per una serie di incomprensioni...

Anche la novella di Henry James, Il giro di vite diventerà un film - The turning - diretto da Floria Sigismondi e interpretato da Finn Wolfhard e Mackenzie Davis. Il film è ambientato in una misteriosa e vecchia tenuta nelle campagne del Maine in cui abitano Flora e Miles, due orfani con turbe psichiche. Una giovane tata di nome Kate viene assunta per prendersi cura dei due ragazzi. Durante la sua permanenza in casa, Kate inizia a credere che questa sia infestata da presenze maligne. Molto presto si renderà conto che i ragazzi e l'abitazione nascondono oscuri segreti, e che le cose sono molto diverse da quelle che sembrano.

Paolo Sorrentino dirigerà Jennifer Lawrence in Mob Girl, tratto dal romanzo di Teresa Carpenter, vincitrice del Premio Pulitzer. L'attrice è stata infatti scelta per interpretare Arlyne Brickman, moglie di un boss della mala che passa dalla parte della mafia a quella della polizia di New York.

Chiamami col tuo nome 2, sequel attesissimo film di Luca Guadagnino, vincitrice del premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale e tratta dal romanzo Chiamami col tuo nome (Guanda) di André Aciman, arriva al cinema probabilmente nel 2020; sarà sempre lo stesso regista a dirigere il film, nel quale torneranno gli attori Timothée Chalamet nei panni di Oliver e Armie Hammer in quelli di Elio. La storia sarà ambientata negli anni ’90, poco tempo dopo gli eventi narrati nel primo film, e si concentrerà sul viaggio dei due amanti attraverso gli Stati Uniti.

The Rhythm Section è una spy story al femminile basata sulla saga in 4 libri di Mark Burnell, di cui The Rhythm Section è il primo volume. Il film racconta la storia di Stephanie Patrick, una donna che dopo aver perso tutta la sua famiglia in un incidente aereo, cerca di rintracciare i colpevoli per vendicarsi.


The Aftermath è un film diretto da James Kent con protagonisti Keira Knightley, Alexander Skarsgård e Jason Clarke. La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo omonimo del 2013 scritto da Rhidian Brook. All'indomani della seconda guerra mondiale, durante la ricostruzione post-bellica, un colonnello britannico e sua moglie vanno a vivere ad Amburgo. La convivenza con un vedovo tedesco diventa però sempre più difficile.

***Greyhound è un film basato sul romanzo The Good Shepherd di C.S. Forester; per la regia di Aaron Schneider, nel cast ci sono Tom Hanks, Elisabeth Shue, Stephen Graham.
Durante la seconda guerra mondiale un comandante viene messo a capo di una nuova nave chiamata Greyhound dove dovrà affrontare gli scontri a fuoco da parte dei nemici ma anche all'interno della stessa imbarcazione. ***

Anche il capolavoro della letteratura, La fattoria degli animali (Animal Farm), di George Orwell diventerà un film per Netflix, diretto da Andy Serkis.
Un anziano maiale riesce ad organizzare la rivoluzione degli animali contro Jones, il padrone, e a conquistare la fattoria.

Sempre per Netflix verrà realizzata la trasposizione di un altro grande classico: Frankestein.
A dirigerlo Guillermo Del Toro, che ha dichiarato che il lungometraggio non sarà una fedele trasposizione dell’originale, in quanto egli ha intenzione di realizzare un racconto di avventura che coinvolgerà la mostruosa creatura.

Il romanzo "La casa di vetro" di Simon Mawer sarà un film, con Carice Von Houten come protagonista.
Attraverso il racconto dell'intenso rapporto tra due donne, la pellicola ripercorre gli eventi drammatici e i cambiamenti avvenuti nella società negli ultimi ottanta anni. La storia è ambientata in una casa che si ispira a quella (vera) costruita dal celebre architetto Ludwig Mies van der Rohe.
Nel cast ci saranno anche Hanna Alström, Karel Roden, Alexandra Borbély, Roland Moller e Claes Bang.
La regia sarà di Julius Sevcik. Le riprese si svolgeranno anche in Italia, oltre a Repubblica Ceca, Austria e Paesi Bassi.


Diventa un film anche il romanzo di Lorenzo Marone LA TRISTEZZA HA IL SONNO LEGGERO; sceneggiatura di Tiziana Martini e Marco Mario De Notaris.


“Dune” è il nuovo adattamento del romanzo di Frank Herbert, diretto da Denis Villeneuve.
Il cast del film comprende Timothée Chalamet (nel ruolo del protagonista Paul Atreides), Rebecca Ferguson, Dave Bautista, Stellan Skarsgård, Josh Brolin, Javier Bardem, Zendaya, Jason Momoa, Charlotte Rampling e Oscar Isaac.
Ambientato in un lontano futuro, “Dune” venne pubblicato nel 1965 ed è il primo di sei romanzi che formano la parte centrale del Ciclo di Dune. La storia segue le vicende della dinastia Atreides e quella Harkonnen per il controllo del pianeta desertico Arrakis, dove viene prodotta una sostanza fondamentale per la struttura della società galattica in cui è ambientata la storia.
Le riprese del film si svolgeranno in Ungheria e in Giordania.
“Dune” uscirà nelle sale nel 2020. (Fonte: Rb casting)


 Nightmare Alley, remake del film La fiera delle illusioni con Tyron Power (1947) e adattamento del romanzo di William Lindsay Gresham, sarà diretto da Guillermo Del Toro; nel cast Bradley Cooper, Cate Blanchett, Rooney Mara, Willem Dafoe; è la storia di un giovane ambizioso truffatore che si unisce a una psichiatra ancora più corrotta di lui.

Security, diretto da Peter Chelsom, si ispira all'omonimo romanzo di Stephen Amidon (Mondadori), ha nel cast Marco D'Amore, Maya Sansa, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bilello, Silvio Muccino, Tommaso Ragno, Ludovica Martino, Giulio Pranno e Beatrice Grannò.
Una storia ironica e avvincente di adulti e bambini, vite segrete e cultura civica, sospetto e isteria sessuale: in una tranquilla cittadina americana, Edward Inman, proprietario della Stoneleigh Sentinel, riceve un allarme a tarda notte dalla casa di uno dei suoi clienti più ricchi, Doyle Cutler. Sembra tutto a posto, fino a quando una ragazza afferma di essere stata aggredita sessualmente, proprio quella notte, a casa di Cutler. Edward si ritrova presto attratto dalla storia della ragazza e la sua indagine lo conduce alla sua vecchia fidanzata, il cui figlio adolescente potrebbe conoscere la verità su ciò che è accaduto in quelle ore...
L'uscita nelle sale è prevista per il 2021.


La fuga. Chaos di Patrick Ness diventa un film, Chaos Walking, diretto da Doug Liman: è un distopico ambientata sul pianeta Mondo Nuovo, dove gli uomini convivono con il Rumore, cioè la capacità di sentire i pensieri altrui, e le donne sembrano estinte, almeno fino a quando Todd, giovane protagonista, non scopre Viola.
Nel cast Tom Holland, Daisy Ridley e Mads Mikkelsen e non si ancora la data di uscita.

L’uomo invisibile è un film liberamente ispirato all’omonimo romanzo di fantascienza (Newton Compton) dello scrittore Herbert George Wells.
La pellicola, diretta da Leigh Whannell, è un horror psicologico che narra di Cecilia Kass, succube di una relazione malsana e violenta con Adrian, uno scienziato ricco e brillante, ma manipolatore e folle. Stanca di quel legame tossico, la donna riesce a far perdere completamente le sue tracce al marito, che si suicida tagliandosi le vene. Da quel momento Cecilia viene perseguitata da sinistri incidenti che la convincono lui sia vivo e invisibile. TRAILER
Nel cast: Elizabeth Moss, Oliver Jackson, Aldis Hodge, Storm Reid.

Limonov (Adelphi) di Emmanuel Carrère narra la vita di Eduard Veniaminovich Savenko, in arte Limonov, scrittore, e dissidente russo la cui vita assomigliava a un romanzo prima ancora d’essere scritta. Il film sarà diretto da Pawel Pawlikowski, ma non si sa ancora molto.



Appunti di un venditore di donne (Baldini+Castoldi) di Faletti diventa un film, Il venditore di donne, diretto da Fabio Resinaro, e interpretato da Mario Sgueglia, Miriam Dalmazio e Libero de Rienzo.
E' il racconto della (mala)vita di un uomo cinico, noto come Bravo, il cui habitat naturale è la Milano degli anni ’80, un’eterna notte di lussi e divertimenti sregolati; il suo lavoro, quello che gli permette di godersi la bambagia, è vendere donne, almeno finché non incontrerà Carla. 


News of the world, il romanzo western della scrittrice americana Paulette Jiles, sta per diventare un film, News of the world, diretto da Paul Greengrass e interpretato da Tom Hanks; l’uscita nelle sale statunitensi è prevista per il Natale 2020.
E' la storia di una ragazzina rapita dagli indiani, che hanno ucciso i suoi genitori, e del suo viaggio verso la libertà e una nuova famiglia, ambientata nella seconda metà dell’Ottocento, all’indomani della guerra civile americana.


Siti consultati:

https://www.comingsoon.it
www.filmtv.it
rbcasting.it
https://www.mymovies.it
http://www.filmitalia.org
https://www.esquire.com
https://media.bookbub.com/
il Libraio
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