Torna Marco Vincenti con le sue scoppiettanti indagini, condotte insieme agli amici di sempre, Piero e Andrea; il trio è impegnato, questa volta, in un cold case che coinvolge un morto, uno scomparso e un furto di gioielli.
LA VILLA. Il murato vivo
di Maurizio Castellani
167 pp 13.50 euro |
È la mattina del 21 marzo quando l'ex-geometra viene a conoscenza, grazie agli informatissimi Andrea e Piero, del ritrovamento del cadavere all'interno di una prestigiosa e antica villa, appartenuta a una famiglia nobile.
Questo inquietante ritrovamento si collega ad una serie di strani accadimenti risalenti al lontano 1958, quando, proprio nella suddetta villa, ci fu un furto di preziosi, unito alla scomparsa misteriosa e del capomastro (cui erano affidati lavori di ristrutturazione della dimora) e del figlio della marchesa, proprietaria della villa stessa.
Che il cadavere appartenga proprio al capomastro di cui si sono perse le tracce tanti anni prima? L'uomo era forse coinvolto nel famoso furto? E se sì, in che modo? Il fatto che da quel lontano marzo '58 anche il marchesino sia sparito anch'egli, come si collega con l'irreperibilità del capomastro e la rapina?
A tutte queste domande Marchino è intenzionato a rispondere, quindi le indagini partono immediatamente.
A tutte queste domande Marchino è intenzionato a rispondere, quindi le indagini partono immediatamente.
A supportarlo ci sono loro, i compagni d'avventura, allegri, chiacchieroni, eterni peter pan sempre spensierati, desiderosi di ridere e scherzare, pronti a sfottersi amichevolmente, e soprattutto ad aiutarsi quando ce n'è bisogno.
Il contributo dei due amici buontemponi viaggia sull'onda dell'entusiasmo e dell'euforia, mentre la razionalità è prerogativa soprattutto di Marco, che ha la lucidità per riflettere su ogni dettaglio delle informazioni raccolte, così da costruirsi gradualmente un quadro della situazione che tenga conto di tanti fattori e particolari.
Si scoprirà, ad es., che dal 1958 la famiglia del capomastro ha ricevuto costantemente un assegno mensile da un donatore anonimo...
E un alone di mistero aleggia anche sulla figura enigmatica della defunta nobildonna: e se fosse attivamente coinvolta anche lei nella sparizione dei gioielli?
Mentre le indagini personali di Marco & Co. vanno avanti, la vita sentimentale del primo affronta qualche attimo di confusione a motivo del nuovo comandante della stazione dei carabinieri, una bellissima donna veneta, Chiara Bressan, che sembra mostrare un certo interesse per Marco...
E se così dovesse essere e quella gelosona di Grazia lo dovesse scoprire, per il nostro albergatore sarebbero guai seri...
Menomale che a tenerla impegnata c'è il lavoro in albergo, che occupa tanto Grazia quanto Marco, il quale in questi giorni sta facendo la conoscenza di un prete, un buon uomo che è stato per anni in Africa in missione.
Intanto, per non perdere le buone abitudini, i tre amiconi approfittano di ogni occasione disponibile per fare colazione, prendere aperitivi o pranzare e cenare insieme, condividendo del cibo gustoso annaffiato dal buon vino, tutto rigorosamente toscano.
La ricerca della verità, a un certo punto, prende una strada più avventurosa, in quanto i tre compari saranno pronti a ispezionare la villa di notte per trovare degli indizi importanti che conducano alla soluzione del caso.
E tanta tenacia, tanto impegno e tutti i ragionamenti fatti, meritano l'unico premio desiderato: la verità.
Anche questo giallo "made in Toscana" di Maurizio Castellani costituisce una lettura molto piacevole di quelle che mettono il buon umore perchè ad ogni pagina si respira un'atmosfera gioviale, simpatica, piena di ironia, che ci fa sorridere in quanto i personaggi principali sono allegri, buontemponi, con la battuta spiritosa sempre pronta, si prendono in giro ma con affetto, sono spontanei nel loro essere curiosi e desiderosi di vestire i panni di investigatori in maniera chiassosa e spumeggiante.
Leggere i libri di questo scrittore per me è come fare un piacevole ritorno in Toscana, in un luogo ormai familiare, soggiornare qualche giorno "da zia Maria" (l'albergo di Marco), rivedere il proprietario, la sua Grazia bella e vivace, e Andrea e Piero, sempre in vena di fare battute (meglio se con lo stomaco pieno) è un po' come sentire di aver ritrovato dei vecchi amici, la cui compagnia è ogni volta spassosa; l'elemento giallo è intrigante al punto giusto.
Ringrazio l'Autore, che gentilmente mi ha inviato una copia prima di Natale, e ne consiglio la lettura a quanti cercano libri spensierati e gradevoli.
Nessun commento:
Posta un commento
Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz