martedì 22 agosto 2023

✔️ RECENSIONE ✔️ VERITÀ NASCOSTE di Anna Maria Fusco


Sei mesi: questo è il tempo in cui una giovane donna pugliese vive l'esperienza più traumatica della propria vita, rapita da uomini che la trascinano da un tugurio all'altro, sottoponendola a violenze di ogni tipo, in attesa di ricevere il tanto agognato danaro del riscatto.

Sei mesi infernali ai quali sarà arduo sopravvivere, eppure Anna Maria attingerà ad un'incredibile forza interiore e a un'inesauribile riserva di fede che le permetteranno di superare qualcosa di inaudito e al limite della sopportazione.



VERITÀ NASCOSTE
di Anna Maria Fusco


307 pp.
Ci sono esperienze difficili da raccontare perché rievocarle provoca ancora tanto dolore anche dopo molti anni.

Per anni Anna Maria Fusco ha tenuto nascosto, per pudore, tutta l'oscena brutalità di ciò che ha vissuto in sei mesi di cattività, in balia della volontà e dell' insensibilità di esseri senza scrupoli né coscienza, cioè i suoi sequestratori.

Anna Maria è una giovane maestra ventunenne di Manduria, figlia di genitori benestanti (il padre è un imprenditore del vino) che il 18 novembre 1983 viene sequestrata da una banda di rapinatori della Sacra Corona Unita, determinata a chiedere un lauto riscatto in cambio del rilascio della ragazza.

In queste tremende pagine, la voce di Anna Maria ci porta nel suo personale inferno, in quei maledetti mesi vissuti lontana da casa e lasciata in condizioni disumane, di incuria e sporcizia totali, con scarsità di cibo e acqua, e soprattutto sottoposta a costanti abusi e sevizie, tanto fisici e psichici, quanto sessuali.

La sua è stata un'esperienza devastante, che l'ha condotta giù per gli scalini più bassi della dignità umana, segnandola in maniera indelebile come persona e come donna.

Che un rapimento sia, già di per sé, un fatto tragico e spaventoso è indubbio, ma ciò che il corpo e la mente di Anna Maria hanno dovuto sopportare è indicibile.

Il lettore resta attonito e ammutolito davanti a un tale rigurgito di malvagità; già quella povera ragazza doveva subire un trauma terribile per il solo fatto di essere privata della sua libertà, della sua vita e del rispetto, da uomini privi di umanità pronti a macchiarsi dei peggiori reati pur di fare soldi, ma a questo si aggiungevano costanti e quotidiane mortificazioni, come se Anna Maria fosse peggio di un animale, da prendere a calci e tenere legato, per di più in ambienti a dir poco degradati, sporchi, infestati da ratti e rettili; per quei bruti ella era un pezzo di carne senza diritti né dignità, da stuprare, percuotere con violenza inaudita, da dileggiare perfidamente.

Un sequestratore in particolare è stato il suo torturatore, colui che abusava della ragazza come e quando voleva, riversando su di lei ogni sorta di istinto animalesco.


Come si sopravvive a vicissitudini del genere?
Anna Maria ce lo racconta ed è straziante.

A sostenerla sono stati la fede e il pensiero della famiglia, oltre a quell'atavico istinto di sopravvivenza che emerge in situazioni al limite e che permette di affrontare, con insospettabile resilienza, qualcosa che mai avremmo pensato né di poter vivere né tantomeno di affrontare e superare.

Anna Maria prega e invoca Dio confidando che Lui non l'abbandonerà e che continuerà a vegliare su di lei; se lo vorrà, farà in modo che lei torni alla libertà, alla sua famiglia e alla sua vita.

Solitudine, disperazione, sofferenza nel corpo, nella mente e nello spirito, terrore, un profondo senso di vergogna, freddo, fame, la consapevolezza di essere diventata in sei mesi un oggetto senza valore, da calpestare, maltrattare, ingiuriare ed eventualmente uccidere senza pietà, se le scellerate richieste dei delinquenti, che la tengono prigioniera, non dovessero essere esaudite.

Al buio, in quelle squallide e immondi "prigioni", Anna Maria piange e prega, ma non solo, fa qualcosa di più, di necessario: tiene viva e allenata la propria mente cercando di memorizzare quanti più dettagli utili per raccogliere informazioni sui rapitori; continua a rivolgere pensieri d'amore alla famiglia e alimenta i ricordi felici dell'infanzia, nonostante gli ignobili tentativi dei suoi carcerieri di farle credere che i suoi cari non l'amino abbastanza, se esitano tanto a pagare per liberarla.

Il racconto di Anna Maria, crudissimo perché drammaticamente e dolorosamente reale, è il grido liberatorio di una donna, ora adulta, che, a poco più di 20 anni, ha visto e sperimentato violenze terrificanti e umilianti, capaci di uccidere dentro, nell'anima, eppure lei - con la sua fede sincera e semplice, la sua incredibile e ammirevole capacità di amare e perdonare - ha saputo ricostruirsi pezzo per pezzo, a lasciare andare odio e rancore, ha continuato a nutrire la speranza e la fiducia in un futuro più lieto, e questa lettera al mondo vuole essere un incoraggiamento per tutti, in particolare per i giovani, perché siano costruttori consapevoli di una umanità migliore, che viva tenendo alti i valori del rispetto della dignità e della libertà dell'uomo, i valori dell'amore e della misericordia.

La storia di Anna Maria è molto forte, colpisce il lettore, lo lascia sgomento e atterrito in presenza di tanto dolore e di tanta malvagità, ma altresì egli resta ammirato dalla grande sensibilità e dalla forza interiore di questa ragazza degli anni 80 che, malgrado i momenti di abbattimento e sconforto, non si è lasciata sopraffare dal male ma, anzi, ha vinto il male con il bene*.

Grazie, Anna Maria, per il coraggio nel condividere una storia - la tua - così dura e intensa.

Ideale per chi ricerca storie di vita vissuta ed è pronto a leggere di esperienze angoscianti ed emotivamente molto forti.


* Lettera ai Romani 12:21

domenica 20 agosto 2023

♣️ RECENSIONE ♦️. IL RUMORE DEI TUOI PASSI di Valentina D'Urbano



All'interno della "Fortezza", Beatrice e Alfredo sono per tutti "i gemelli". 
I due non hanno in comune il sangue: a legarli nel profondo è un'amicizia ruvida, un affetto espresso a suon di schiaffi, morsi, grida e parolacce, che negli anni si trasforma in un sentimento diverso, più vicino all' amore. 
E un amore come il loro non può che essere sì selvaggio, pieno di graffi, sì, ma anche tenero e delicato, e dove l'inconfondibile rumore dei passi dell'altro è più forte di tutto.


IL RUMORE DEI TUOI PASSI
di Valentina D'Urbano



Longanesi ed 
318 pp

"io non ti lascio. Non ti preoccupare, Alfredo, non avere paura, io rimango qui con te. Dentro il buio."

Beatrice e Alfredo sono due adolescenti cresciuti insieme come fratelli pur non condividendo lo stesso sangue; il loro è un affetto fraterno che nel tempo ha assunto diverse sfumature, arricchendosi di nuove e forti sensazioni e desideri.

Quella tra Bea e Alfredo è un'amicizia feroce, ruvida, un legame viscerale, incrollabile, di quelli che poche volte nascono nella vita.

"Cercammo di smettere di essere uguali, ma non ci riuscimmo mai. Ci eravamo contaminati."

Alfredo entra (ufficiosamente) a far parte della famiglia di Bea quando è solo un bambino conciato male a causa delle continue botte che il padre - perennemente ubriaco - dispensa ai tre figli (orfani di madre). La mamma di Bea prende a cuore quello spaventapasseri di bambino singhiozzante e Alfredo diventa il terzo figlio per i genitori di Bea, e un fratello per lei e Francesco.

Un fratello con cui crescono e col quale condividono attenzioni, cibo, stanze, doccia, letto.

"Non ce l’ha mai avuto un nome preciso, questo posto. Per molti anni era stato solo il quartiere occupato, ma all’inizio degli anni Settanta qualcuno cominciò a chiamarlo la Fortezza. Quelli che venivano da fuori non potevano entrare. A pensarci bene, nemmeno noi potevamo uscirne. Eravamo gente poco raccomandabile, gente che nessuno voleva prendere a lavorare, i rifiuti della società."

Alla Fortezza (il quartiere dove vivono Bea e Alfredo) è un po' come trovarsi in uno spazio in cui regna una gran confusione, pur essendoci delle regole interne come in ogni grande o piccola comunità: si spaccia, si litiga, si beve, si rubacchia, si gioca a pallone, gli adolescenti hanno rapporti promiscui, la gente vive e sopravvive con mezzucci discutibili, ma su una cosa tutti sono d'accordo: la polizia è il nemico numero uno e non deve mettere piede nella Fortezza.

In questo clima selvaggio e crudo, i bambini crescono in fretta, avvolti da poche carezze e smancerie e da molti rimproveri e percosse.

Se alcuni, come Bea, hanno genitori più attenti, altri come Alfredo vivono lasciati a loro stessi.

I ragazzi imparano crescendo che il mondo è come una grande giungla, dove non c'è posto per sentimentalismi, dove devi dimostrare forza e carattere, tirare fuori le unghie e alzare la voce.

Nella Fortezza si cresce insieme affrontando le medesime problematiche e si è uniti da legami quasi fraterni; è come una grande famiglia dove tutti si conoscono e si affibbiano anche soprannomi.

Beatrice e Alfredo sono, ad esempio, "i gemelli": sempre insieme, stessa andatura nel camminare, stesse gestualità...; paiono davvero fratelli di sangue ma, col sopraggiungere dell'adolescenza, Bea realizza che i suoi occhi hanno cominciato a guardare Alfredo in modo differente: la sua vicinanza fisica, il suo tocco, il suono della sua voce le smuovono qualcosa nella pancia mai provato prima e questa consapevolezza la rende furiosa, aggressiva e quasi cattiva verso Alfredo, che lei spesso tratta male senza che lui lo meriti davvero.

I suoi sentimenti stanno mutando ma Alfredo sembra non vederlo: per lui Bea è sempre la stessa rompiballe con cui si tirano calci, schiaffi, sputi e parolacce.

E anche se gli amici li vedono come una coppia, Bea vede che Alfredo si guarda attorno e "fa lo scemo" con le altre.

Questo la manda in bestia perché lei vorrebbe essere l'unica per lui, come Alfredo lo è per lei.

Non sono forse sempre stati appiccicati, tutto l'uno per l'altra? E allora perché lui non la vede come una ragazza con cui avere una storia ?

In realtà Alfredo, a modo suo, è geloso di Bea, e non sopporta che lei possa divertirsi senza di lui (tantomeno con un ragazzo) e lasciarlo solo.

Ma non saranno altre relazioni a mettersi tra loro bensì qualcosa di molto peggio e pericoloso: la droga.

Siamo negli anni Ottanta, il fenomeno droga è quanto mai diffuso, tanto più in un luogo già socialmente deviato e disfunzionale come la Fortezza.

Alfredo resta impigliato nelle glaciali e mortifere maglie della tossicodipendenza, che gli toglierà la luce dagli occhi, il vigore dal corpo e la voglia di vivere. Gli ruberà l'anima, rendendolo uno zombie.

Però Bea continua ad essere al suo fianco, nonostante la rabbia, la stanchezza, la sofferenza logorante che caratterizzano il prendersi cura di una persona la cui esistenza dipende dall'eroina.

Bea ama Alfredo e non riuscirebbe ad abbandonarlo neanche se lo volesse; piuttosto lo ammazza con le sue mani!!

Basterà il suo amore forte e sanguigno a salvarlo?

"Il rumore dei suoi passi" è un romanzo sull'amicizia, imperniato su un rapporto simbiotico che si esprime non attraverso carezze e dolci parole, ma con graffi, botte, offese, grida; é un affetto più che fraterno, è possessivo, quasi morboso, non conosce altro linguaggio se non quello animalesco e graffiante di chi è nato e cresciuto in mezzo alla strada, con poche o nessuna coccola e dolcezza, dove ognuno ha imparato a mordere e ferire per primo per non essere attaccato e sopraffatto.

Un'amicizia e un amore vissuti in modo famelico, totalizzante, dove ci si ama senza sussurrarsi "ti amo" ma aiutandosi e sostenendosi concretamente, sempre dopo aver vomitato una scarica di insulti e pugni.


L'autrice ha esordito con un romanzo dalle vicende forti e drammatiche, denso e intenso, brusco e autentico nei contenuti, nella tipologia di personaggi e nel linguaggio, dove ogni parola e gesto hanno la violenza di un pugno in faccia, dove la vita non fa sconti, le adolescenti abortiscono di nascosto da una mammana, un padre può tranquillamente ammazzare di botte i figli, dove i ragazzi incappano nel tunnel della droga e sono lasciati al loro destino, dove i servizi sociali difficilmente arrivano e così la polizia (se non per arrestare). Il contesto in cui si nasce e si annida dentro chi ci vive "come una malattia e che alla fine ci aveva rovinati."

È un romanzo molto bello, che scuote e commuove, ci si lega a Bea e Alfredo, le cui personalità sono molto ben delineate: lei così forte, testarda, prepotente e a volte crudele, lui più fragile, fondamentalmente buono e terrorizzato all'idea di essere lasciato solo dalla sua insopportabile Bea.

"una delle poche cose buone di Alfredo era proprio questa: sapeva amare incondizionatamente. Ma non aveva il mio carattere. Se nella nostra amicizia c’era un pilastro portante, quello ero io. Lui amava come un cane, con la stessa insensata fiducia, con lo stesso cieco trasporto."

I due protagonisti sono così diversi eppure indissolubilmente uniti nell' anima, e il loro rapporto riflette questo essere agli antipodi: vicinanza e voglia di scappare e allontanarsi dall'altro, ti picchio ma ti voglio anche abbracciare, ti amo e ti odio, tenerezza e rabbia.

"Eravamo insieme e allo stesso tempo eravamo lontani, come su due pianeti diversi. Io vedevo Alfredo svanire, farsi piccolo, perdere nitidezza. E non mi fidavo più di lui."

Non posso che consigliarvene la lettura, tanto più se siete alla ricerca di un libro ad alto coinvolgimento emotivo. 


ALCUNE CITAZIONI

"Certe volte ti dimentichi le cose che hai vissuto. Le lasci da parte perché ti sembrano infantili, prive di senso, e allora le abbandoni lì a farsi seppellire. Le rimuovi, fino a che non succede qualcosa che te le fa ricordare. E allora cambia anche la visione della realtà."

"Eravamo fatti così, tendevamo a nascondere le cose difficili, ci sforzavamo di non vederle, finché non ci capitavano sotto agli occhi, finché non diventavano così grosse e cattive da prenderci a calci in faccia. Solo a quel punto decidevamo di affrontarle, e spesso era già troppo tardi. Era un modo come un altro di difenderci."


venerdì 18 agosto 2023

COME VA CON I VICINI DI CASA? [[ Libri a tema ]]



Ma quanti romanzi ci sono che sono incentrati sui vicini di casa, soprattutto quelli inquietanti e con caterve di scheletri nell'armadio?
Beh, parecchi e per la rubrica "libri a tema..." daremo un'occhiata ad alcuni romanzi in cui compaiono proprio loro: i vicini fastidiosi, misteriosi, sinistri e, spesso, portatori di rogne.


Vicini di casa di Thomas Berger (Big Sur, 319 pp). 

Earl Keese è sposato con Enid e, da quando la loro figlia ventenne, Elaine, si è trasferita al college, i due vivono tranquilli come due novelli sposi. Ma la pacifica routine viene stravolta quando nel vicinato trasloca una giovane coppia, Harry e Ramona: Harry è un omone all'apparenza bonario che nasconde però un lato aggressivo e calcolatore, mentre Ramona, sensuale e sicura di sé, inizia da subito a provocare Keese. 
Mentre Enid sembra subire il carisma dei vicini, Earl va in crisi. 
I quattro diventano protagonisti di una rocambolesca guerriglia di piccole violenze reciproche, sotterfugi, manipolazioni e trucchetti. Incapace di distinguere tra alleati e nemici, tra realtà e allucinazione, Keese dovrà fare appello a tutte le sue risorse per non perdere la sanità mentale e resistere all'assalto dei nuovi arrivati. 


I buoni vicini di Sarah Langan (SEM E., 400 pp).

A Maple Street, un quartiere da cartolina alla periferia di Long Island, la vita sembra scorrere all'interno di una bolla di certezze che, però, scoppia con l’arrivo di una nuova famiglia, composta da Arlo Wilde, una rockstar burbera e sopra le righe, sua moglie Gertie, con un passato da reginetta di bellezza; Julie, una coraggiosa e sfrontata preadolescente che impreca come un marinaio e suo fratello minore Larry. 
La loro vicina di casa Rhea Schroeder, solitaria professoressa dal passato oscuro, accoglie Gertie e la famiglia nella comunità. 
M durante una serata estiva piena di spritz, i nuovi “migliori amici” condividono troppo, e troppo presto. Mentre le tensioni aumentano, una voragine si apre in un parco vicino a Maple Street e la figlia di Rhea, Shelly, cade nel precipizio. Sarà facile, a questo punto, scagliarsi contro i Wilde, i “diversi” in un mondo di uguali: all’improvviso, a valere è la parola di una madre contro l’altra, di un genitore contro l’altro nel “tribunale dell’opinione pubblica”, in un’apoteosi di ipocrisia e crudeltà che finisce nel sangue...


Un vicino di casa molto speciale di Ali McNamara (Ed. Newton Compton, 423 pp).

Ava è appena arrivata nella tranquilla località di Bluebell Wood, attratta dal silenzio dei boschi, dai ritmi pigri della campagna e soprattutto dalla possibilità di starsene da sola. La vita in città, che un tempo amava, non fa più per lei. E anche se una volta era una donna di successo, tutto quello che desidera adesso è godersi il suo piccolo cottage da fiaba, uscendo solo per passeggiare immersa nella natura o per curare il giardino in compagnia del suo cane, Merlin. Il suo passatempo preferito diventa dare qualche briciola agli uccellini che cantano, la mattina presto. E i suoi nuovi amici cominciano a lasciarle in cambio piccoli regali: inizialmente Ava non vi presta attenzione, ma giorno dopo giorno, i doni lasciati in giardino dagli uccellini sembrano assumere un significato sempre più profondo. Stanno cercando di comunicarle qualcosa?
Sarà l’incontro con Callum, il suo vicino di casa, a farle capire che forse il destino le sta regalando una seconda occasione per essere felice.



La famiglia del piano di sopra
di Lisa Jewell (Ed. Neri Pozza, 336 pp)
.

A Cheyne Walk vive la buona società londinese, ma ciò non impedisce che in uno degli appartamenti del numero 16 vengano rinvenuti ben tre cadaveri. 
Sul pavimento della cucina giacciono i corpi dei coniugi Martina e Henry Lamb e di un terzo uomo non identificato. In una camera al primo piano, c’era una bambina di circa dieci mesi in buone condizioni di salute, con una zampa di coniglio sotto la copertina della culla. 
Stando alle dichiarazioni dei vicini, da alcuni anni in quella casa abitavano molti bambini e diversi adulti, tutti misteriosamente svaniti nel nulla, compresi i due figli maggiori dei Lamb. 
Serenity Lamb, che venticinque anni prima era stata adottata dai signori Jones, diventando Libby Jones,  ha ereditato la casa di Cheyne Walk e, con lei, il suo spaventoso passato.
Cos’è accaduto davvero tra quelle mura? Che fine hanno fatto gli altri abitanti della casa di Chelsea? E, soprattutto, in che modo quei drammatici eventi hanno a che fare con gli strani rumori che Libby sente provenire dal piano di sopra, benché sia certa di essere sola in quella strana e tetra dimora?


La coppia della porta accanto di Shari Lapena (Mondadori, 280 pp).

Un crimine odioso: una bambina di sei mesi sottratta ai genitori mentre sono a cena dai vicini. 
L'inizio è quello di un giallo classico che, in poche pagine, eluderà però qualsiasi paragone. Quante cose il lettore crede di sapere e non sa. Quante volte sussurrerà "ho capito" e si dovrà ricredere.

Un innamoramento al momento sbagliato, una coperta scomparsa, una telecamera che non funziona, un'altra che funziona troppo bene, il depistaggio di una mente malata, quello di una mente fin troppo sana, un gioco erotico che sfugge al controllo e un detective capace di mille ipotesi stravaganti che, guarda caso, trovano altrettante sinistre conferme: un'inesorabile discesa all'inferno nei segreti di una coppia, la percezione di un matrimonio che, da un vetro distorto, mostra il suo disegno invisibile e pauroso.
Conosci davvero chi vive accanto a te? E di chi ti puoi veramente fidare? Un'inesorabile discesa all'inferno nei segreti di una coppia.


mercoledì 16 agosto 2023

|| RECENSIONE || TU SEI L'ERBA E LA TERRA di Antonia Pozzi

 

Le poesie della presente raccolta, edita da Garzanti, intitolata TU SEI L'ERBA E LA TERRA, appartengono alla poetessa Antonia Pozzi (1912-1938) e coprono un arco temporale che va dal 1929 al 1937; sono per lo più dedicate a una persona in particolare e infatti in questi versi ("le

Ed. Garzanti
96 pp

mie poesiucole"
) dominano i sentimenti e i pensieri struggenti che la poetessa rivolge all'amato, il professore Antonio Maria Cervi.

Antonia immagina di poter guardare nuovamente i suoi occhi, di sentirne la voce; tutto le ricorda il suo amore che è distante da lei e la lontananza acuisce, invece di placare, il desiderio che sente nel cuore.


Se io capissi
quel che vuole dire
– non vederti più –
credo che la mia vita
qui – finirebbe.
(Ricongiungimento, 17.09.'33)

***

Accettami così, ti prego. Prendimi
così come ora sono. Non mi chiedere
di più. Sei forte: sii pietoso. Tendimi
la tua mano tenace; fammi credere
alla vita, Antonello.
(...)
Odimi, amore:
siimi tu il vento, siimi tu il cielo
ed io sarò una viva acqua fremente
che cullerà il tuo male. Sii lo stelo
che regga il fiore morto e con possente
slancio esso rivivrà; siimi il sole.
(Preghiera, 23.07.'30)


La giovane poetessa si ferma stupita ad osservare ciò che la circonda, in special modo la natura, ne avverte l'immensità e il senso di'infinito che essa trasmette; le parole scelte per descrivere, con minuzia e attenzione, gli elementi naturali riflettono i suoi stati d'animo, i malesseri, i turbamenti, percezioni e sensazioni.

Nelle poesie di questa raccolta leggiamo di come sentisse la solitudine, il dolce fardello dei ricordi dell'infanzia, il cupo pensiero della morte, l'amore insoddisfatto che riempiva la sua anima.


Vorrei rapire
d’un balzo e portarmi via, correndo,
un mio fardello, quando si fa sera;
avventarmi nel buio, per difenderlo,
come si lancia il mare sugli scogli;
lottar per lui, finché mi rimanesse
un brivido di vita;
(...)
...sono sola. Sola mi rannicchio
sopra il mio magro corpo
(Solitudine, 04.06.'29)

***

un giorno nuda, sola,
stesa supina sotto troppa terra,
starò, quando la morte avrà chiamato.
(Canto della mia nudità, 20.97.'29)



Poi ch’io sono una cosa –
una cosa di nessuno
che va per le vecchie vie del suo mondo –
gli occhi
due coppe alzate
verso l’ultima luce –
(Largo, 18.10.'30)

***

Chi mi vende oggi un fiore?
Io ne ho tanti nel cuore:
ma serrati
in grevi mazzi –
ma calpesti –
ma uccisi.
Tanti ne ho che l’anima
soffoca e quasi muore
sotto l’enorme cumulo
inofferto.
(I fiori, 14.02.'33)


Mi sono procurata la presente raccolta dopo aver letto il volume comprendente i diari dell'autrice (MI SENTO IN UN DESTINO), spinta proprio dalla grande sensibilità che emergeva sin dai suoi scritti giovanili, la ricchezza d'animo, il suo saper guardare e descrivere, in modo semplice e solenne insieme, malinconico, dolce e struggente, tanto la natura attorno a sé, ammirata e amata, quanto il mondo interiore che era dentro di sé, un mondo così ricco, straripante di tante e variegate emozioni, riflessioni e sensazioni, da dover necessariamente "fuoriuscire" e riversarsi sulla carta.

Questa pubblicazione, quindi, comprende alcune delle più intense poesie di Antonia, ne rispecchiano fedelmente l’esistenza tormentata e tragicamente conclusasi troppo presto. 
In esse percepiamo la delicata passione per quell'amore impossibile (per Antonio Maria Cervi), il dolore vissuto a motivo dell'allontanamento impostole dal padre e l'inevitabile senso di vuoto, la divorante solitudine che trovava un po' di requie solo a contatto con la natura.

Antonia Pozzi è una poetessa da conoscere e apprezzare.

lunedì 14 agosto 2023

VACANZE... DA INCUBO! [[ Libri a tema ]]



Da oggi iniziano le mie vacanze che, of course, vedono la Svizzera come mèta - cosa che si verifica ogni anno, ormai da un po', avendo lì mio fratello&famiglia - e ho pensato di preparare anzitempo dei post per tener vivo il blog, immaginando di non aver né tempo né una gran voglia di postare articoli mentre sono via. 

Restiamo in tema vacanze: i libri che vi segnalo (non posso consigliarveli perché non li ho letti) hanno tutti come sfondo l'esperienza della vacanza... che però si trasforma in un incubo!


LA DONNA DELLA CABINA NUMERO 10 di Ruth Ware (Tea Ed., trad. V.Galassi, 368 pp.)

.
La giornalista Lo Blackwood è in crociera su una nave di lusso, ma quella che doveva essere una eccitante esperienza, ben presto si muta in un incubo atroce… 
Durante la prima notte di viaggio, avviene un omicidio nella cabina accanto alla sua, la numero 10. 
Eppure, la ragazza che dice di aver incontrato nella stessa cabina nessuno l'ha mai vista e sembra non esserci traccia di lei.
Bloccata sulla nave e sempre più isolata nella sua ricerca, Lo cade in preda al terrore. Sta forse impazzendo? Oppure è intrappolata in mezzo all'oceano, unica testimone di un delitto e in balia di uno spietato assassino?





LA VACANZA IDEALE di Claire Douglas (Tea Ed., trad. F. Toticchi, 352 pp.)

A Libby non sembra vero: ha l'opportunità di fare uno scambio di casa per una settimana, in una
splendida villa, affacciata sul mare selvaggio della Cornovaglia, in cambio del suo piccolo appartamento a Bath. 
E' il momento ideale: lei e il marito Jamie hanno bisogno di ritrovarsi e Libby, poi, ha bisogno di scappare lontano, tanto più dopo che una sua foto è comparsa su tutti i giornali grazie ad un suo gesto eroico.
Libby è terrorizzata all'idea che quella foto possa spalancare la porta a un passato da cui lei ha cercato disperatamente di fuggire. 
Purtroppo, quando lei e Jamie sono in Cornovaglia, iniziano a verificarsi piccoli incidenti e strane coincidenze. Un caso o qualcuno la sta spiando e addirittura minacciando? 
E se fossero solo sue paranoie?
Ma gli incidenti continuano e si aggravano anche in seguito, quando la coppia torna a Bath. 
A questo punto Libby non ha più dubbi: qualcuno l'ha trovata. 
Qualcuno che conosce il suo segreto.




UNA CASA A PARIGI di S.L.Grey (De Agostini, trad. D.Musso, 300 pp, ebook).

E se la tua vacanza perfetta di colpo si trasformasse in un incubo? 
Parigi è sempre una buona idea, specie quando il matrimonio attraversa acque burrascose e il bisogno di dimenticare un trauma recente accende il desiderio di evadere e di voltare pagina. 
È così che Mark e Stephanie, affidata la figlioletta ai nonni, partono da Cape Town alla volta della capitale francese, decisi a concedersi una settimana romantica, ma quando si recano nella casa che hanno trovato su un sito in cui ci si scambia l'appartamento, essa si rivela molto diversa dalle aspettative; intanto a Cape Town non c'è traccia della misteriosa famiglia che avrebbe dovuto installarsi nella villetta dei due. 
Mano a mano che la vacanza perfetta prende i colori dell'incubo, il sospetto che qualcosa di oscuro possa nascondersi dietro l'intera vicenda si fa strada nella mente di Steph e del lettore. E la chiave di tutto, forse, va cercata nel passato di Mark.




QUATTRO GIORNI DOPO di Sarah Lotz (Tea Ed., trad. L.Prandino, 382 pp.)

Tutti (o quasi) hanno dei segreti, anche tra i tremila passeggeri della nave Beautiful Dreamer c'è chi ne
ha; la nave è partita da tre giorni per una crociera nel mar dei Caraibi e sembra davvero di vivere un sogno. 
Il quarto giorno, però, i motori all'improvviso smettono di funzionare, così come tutti i sistemi di comunicazione; alla deriva in mezzo all'oceano, le scorte di cibo e acqua iniziano a scarseggiare ma il peggio deve ancora venire: una donna viene trovata morta nella sua cabina e diverse persone lamentano i primi sintomi di una strana malattia. 
Qualcuno arriva a ipotizzare che non ci sia niente di casuale in quell'avaria. Ma chi avrebbe potuto sabotare la nave? E per quale motivo, poi? 
Una sola cosa è certa: più passa il tempo, più nella mente di tutti si insinua il dubbio che qualcuno - o qualcosa - stia tramando nell'ombra perché nessuno esca vivo di lì.

sabato 12 agosto 2023

🎼 RECENSIONE 🎺 BLUE SUMMER di Jim Nichols



Dalla cella di una prigione, il protagonista ci racconta la sua vita, da anni privata dei legami con le persone che l'hanno popolata sino alla sua adolescenza, e di come a un certo punto, suo malgrado, sia stato costretto a far ritorno, dopo decenni, nei luoghi in cui è cresciuto e dai quali s'era allontanato con le spalle e il cuore appesantiti da due tragedie famigliari e da una situazione, dentro le mura di casa, fattasi insopportabile.
A scandire e a dare un senso alla sua esistenza c'è sempre stata lei: la musica.


BLUE SUMMER
di Jim Nichols

Nutrimenti Ed.
trad. N.Manuppelli
228 pp
"La musica era stata tutto per me quando ne avevo avuto bisogno e continuava a parermi molto più autentica di qualsiasi altra cosa."

Siamo nel 1997 è il quarantenne Calvin Shaw si trova all'interno del penitenziario di Bolduc (Maine).
Come è finito dietro le sbarre? È lui stesso a menzionare, per ora di striscio, la ragione per cui è stato incarcerato: omicidio.

Finalmente Cal è pronto a raccontare la propria storia e a farlo non soltanto con le parole ma ancor più con il canale di comunicazione da lui privilegiato: la musica, così come esce dalla sua testa e poi dal suo strumento, la cornetta.
Ora può dire la sua perché è un uomo libero.
Libero. 
Ma lo è davvero?

In realtà, se c'è una persona la cui esistenza è ingabbiata in lacci e legami opprimenti, quella è Cal Shaw: musicista bravo che però non ha sfondato; alcolista che cerca di disintossicarsi e si sforza di non guardare le bottiglie di alcool neppure da lontano; ex-carcerato; uomo solo con i propri tristi ricordi, con troppi demoni a infestargli la mente e i sogni; figlio e fratello senza famiglia.

Chi è Calvin Shaw?

È un uomo che cerca di riprendere in mano la propria vita a pezzi e il punto di partenza sono le note che stanno componendo progressivamente una melodia, che egli chiama Blue Summer, dedicata a una fase della sua vita passata collocata nel periodo estivo, quando il cielo era azzurrissimo, il sole splendente e nell'aria si respirava una promessa di felicità.
Una promessa che è stata spazzata via da un primo evento drammatico a cui, come in un effetto domino, sono susseguiti altri, e i giorni di Cal hanno assunto tonalità ora cupe ora struggenti e malinconiche.

Ma per capire come sia stata la vita del protagonista, dobbiamo seguirne il racconto, e così dal 1997 saltiamo al 1964, quando Cal è un decenne che vive felice nella piccola città di Baxter, nel Maine, assieme ai genitori, ad Alvin (di un anno più grande) e alla sorella maggiore Julie.

Sono felici e sereni, gli Shaw, e il perno attorno a cui ruota la serenità famigliare è la figura paterna, John (detto Jack) Shaw, un uomo allegro e amante della musica, che tiene tantissimo a che i suoi figli suonino almeno uno strumento musicale e, a tale scopo, si assicura che prendano lezioni dall'amico fraterno Gus, punto di riferimento per Cal anche negli anni a venire.

La mamma, Betty, è una donna algida, avara di effusioni e carezze, e questa peculiarità farà sempre parte di lei, con sommo disappunto di Cal, che non smetterà, negli anni, di sperare in un abbraccio materno, in un gesto o in una parola gentili, affettuosi..., ma invano.

Cal, come spesso succede tra fratelli quasi coetanei, è in competizione con Alvin e l'uno cerca sempre  di averla vinta sull'altro in ogni campo o attività, tanto più se c'è il padre nei dintorni a dispensare apprezzamenti e lodi. 
Cal va molto d'accordo con Julie, e i due - fino a quando potranno - saranno l'un per l'altra una preziosa e necessaria fonte di conforto.

Purtroppo, in un giorno che sarebbe dovuto essere di festa - il Quattro Luglio del 1964 -, dopo ore trascorse all'aria aperta a divertirsi, il padre di Cal esce per andare a giocare a poker con gli amici, cosa che fa da sempre.
Non torna a casa, però, quella sera, e da quel momento tutta la storia della famiglia Shaw si avvia lungo una discesa sempre peggiore, soprattutto per Cal e Julie.

È stato come se l’incidente di mio padre avesse aperto una porta malvagia a tutte le altre cose cattive; sono convinto che se solo fosse rimasto in vita, niente di tutto ciò sarebbe accaduto.

Il signor Shaw, purtroppo, muore e Betty, dopo non molto, si trova un nuovo marito (sposato, a dire il vero, più per esigenze economiche che per amore): l'agente immobiliare Randy Pike, di qualche anno più giovane.

Per i tre orfani è già comprensibilmente difficile assimilare l'improvvisa tragedia e abituarsi alla dolorosa assenza paterna, figuriamoci accettare tanto velocemente l'arrivo di un patrigno!
Ma la madre è convinta e sposa Pike, il quale si rivela da subito un essere viscido, arrogante, perfido e maligno, un ipocrita che finge di comportarsi da amicone simpatico con i figliastri, ma poi, al momento opportuno per lui, sferra l'attacco e la sua maschera untuosa cade giù, mostrando il suo vero volto: quello di un uomo che non sopporta i fratelli Shaw, li vede come una rogna e desidera solo sottometterli affinché gli diano meno fastidio possibile.
E se con il pauroso e accondiscendente Alvin il gioco gli riesce semplice, con Cal e Julie, Pike deve sudare e affilare i propri artigli.

Inizia così, all'interno delle mura domestiche, un sottile e diabolico gioco al massacro, in cui l'adulto cerca, in tutti i modi e ad ogni occasione, di sfiancare la resistenza dei due testardi fratelli, che vorrebbero solo essere lasciati in pace, ma ciò non è possibile: Pike non accetta di essere ignorato, egli pretende obbedienza e non esita a punire il ragazzino scostumato e l'adolescente ribelle ogni qualvolta ritiene di ricevere da loro insolenza.

Cal racconta di come la vita in casa sia pesante e infelice per lui e Julie, costante oggetto di cattiverie e abusi psicologici da parte del patrigno, e la sofferenza raddoppia nel constatare come la madre non faccia nulla per aiutarli, difenderli, sostenerli: se ne infischia altamente, non fa che dar ragione al marito e prosegue con quel suo atteggiamento da madre anaffettiva, incapace di elargire - fosse pur raramente - un gesto carino, amorevole, rassicurante.

Come se ciò non bastasse, accade l'irreparabile: in un pomeriggio autunnale del 1966 un'altra tragedia, forse più della precedente, travolge e stravolge l'esistenza del giovanissimo Calvin, riempiendola di incubi, rimorsi, sensi di colpa, solitudine, di un dolore profondo e solitario che, in qualche modo, condizionerà la sua vita, darà forma alle sue paure e alle sue (presunte) colpe, allontanandolo - pochi anni dopo - da quella famiglia in cui si sentirà un intruso, un ospite indesiderato, un figlio non amato.

Intanto gli anni passano, il piccolo Cal cresce, diventa un adolescente irrequieto che si accompagna a una cricca di amici emarginati, indicati come dei "ragazzi", dei piccoli delinquenti che sbevazzano e vagabondano di qua e di là; da mingherlino e imbranato, Cal man mano diventa un ragazzo carino e meno timido, e anche grazie alla musica si fa il suo piccolo giro di amicizie.
Sul fronte sentimentale, ha le sue prime esperienze amorose, prima con l'amica d'infanzia Becky (carina ma claudicante), poi con altre ragazze, ma ormai qualcosa dentro di lui si è rotto per sempre e restare a Baxton non ha più senso.

Andar via non significa e non implica, però, tener lontani i fantasmi e i demoni del passato, e i suoi patetici tentativi di negarli, affogandoli nell'alcool, ne sono una triste dimostrazione.

"Fa male tornare nel mondo reale, dove le persone che hai appena sognato se ne sono andate un’altra volta. Fa male essere il rifiuto che sei diventato e non il bambino del sogno, anche se il bambino del sogno ha avuto la sua buona dose di dolore."

Come dicevo all'inizio, a salvarlo ci pensa lei, la sua cornetta, e quelle struggenti note blues che da essa egli sa trarre per formare una melodia unica, adatta a di diventare la colonna sonora della propria esistenza e in grado di tener vivo il ricordo di chi ha amato e non c'è più.

La narrazione delle vicende personali e famigliari di Cal comprende tre fasi: il periodo della preadolescenza/adolescenza (1964-1972), il 1995 e il 1997.

Se il 1997 è il presente, che vede Cal Shaw in carcere, ad essere importante è anche il 1995 perché è l'anno in cui egli cercherà, a modo suo, di far pace col passato, di metterci la famigerata "pietra sopra", tornando a casa, o meglio, a quel che resta della sua famiglia, di cui da trent'anni non si sente parte; quella visita, però, non farà che dare un'altra svolta alla sua vita...

Blue Summer è la storia di un ragazzo che è diventato un uomo crescendo in fretta, che ha perso troppo presto i punti di riferimento fondamentali per la sua vita e che ha cercato, tra alti e bassi, tra scarsi e rari successi e troppe sconfitte, di non soccombere mai definitivamente, di restare a galla nonostante tutto: nonostante i ricordi pesanti, la solitudine, l'insoddisfazione, la mancanza di affetti veri e duraturi, e a modo suo ce l'ha fatta aggrappandosi alla sua musica, e così, "suonando la melodia, eseguendo i riff quando è il mio turno di swingare", ha seguito le note là dove esse l'hanno condotto, a volte sono state note cupe, gravi, tristi, altre più malinconiche e dolci, ma tutte ugualmente importanti per fare di lui l'uomo che è: imperfetto, fragile, pieno di paure e alla continua ricerca di un riscatto che gli permetta di risalire da quel fondo toccato più di una volta.

Un romanzo di per sé semplice, molto fluido nel ritmo, piacevole nella scrittura e genuino nei contenuti, con protagonista un uomo come tanti, che ha visto frantumarsi, pezzo dopo pezzo, il sogno di una famiglia "normale" e felice e che ha cominciato a commettere errori su errori quando si è visto solo; anche per lui, però, c'è la possibilità di redenzione e di un futuro arricchito da melodie più limpide e suoni più aperti.

Consigliato a chi cerca un romanzo dalle atmosfere malinconiche, incentrato sulle relazioni famigliari.


giovedì 10 agosto 2023

PROSSIMAMENTE AL CINEMA [ cineromanzo ]

 




Che film tratti dai libri ci aspettano al cinema?



LA BELLA ESTATE, diretto da Laura Luchetti, con Yile Vianello e Deva Cassel, è tratto 
dall'omonima raccolta di racconti di Cesare Pavese.
Ambientato a Torino nel 1938, racconta la storia della sedicenne Ginia, che sogna l'amore e spera in un futuro roseo e coronato di infinite possibilità, mentre sul suo presente si abbattono le ombre della Seconda guerra mondiale.
Quando incontra Amelia, una ragazza sensuale e provocante più grande di lei, Ginia viene trasportata negli ambienti artistici della Torino bohémien e si apre a un mondo tutto nuovo. 
Travolta da qualcosa che non sa definire, Ginia nel corso dell'estate si arrende a questi sentimenti che tanto l'hanno confusa, trovando finalmente il coraggio di essere in tutto e per tutto se stessa.
Uscita al cinema il 24 agosto 2023
.

🎦 📽 🍿

L'ordine del tempo
è un film diretto da Liliana Cavani, con Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Ksenia Rappoport, Richard Sammel, Valentina Cervi, Fabrizio Rongione, Francesca Inaudi, tratto dall'omonimo saggio di Carlo Rovelli.

Una sera d'estate alcuni amici che si conoscono da una vita sono riuniti nella villa al mare di uno di loro per festeggiare un compleanno. A un certo punto scoprono che il mondo potrebbe finire di lì a poche ore e da quel momento, per tutti, il tempo comincerà a scorrere in modo diverso, determinando nel bene e nel male il loro destino.

Uscita al cinema il 31 agosto 2023.

📽️ 🎬 🍿

Il Castello Invisibile è un film d’animazione diretto da Keiichi Hara e prende il via  da un
,

tranquillo quartiere residenziale di Tokyo.
Kokoro è una ragazzina di tredici anni che, stanca di essere bullizzata dai suoi compagni di scuola, ha deciso di chiudersi nella sua stanza, di isolarsi da tutto e tutti.
Un giorno, una forte luce esce dallo specchio della sua camera e la trasporta altrove: si ritrova in un castello misterioso e bellissimo, dove vive una bambina con il viso coperto da una maschera da lupo. Kokoro si accorge che insieme a lei ci sono altri sei adolescenti, anche loro rapiti dal bagliore dello specchio delle loro camere da letto.
La bambina col volto coperto propone ai suoi ospiti un gioco: li porta in una stanza segreta dove c’è una chiave nascosta, chiunque la trovi può veder esaudito un desiderio a condizione che ci riesca prima delle cinque. Altrimenti verrà punito.
Questa caccia al tesoro finirà per insegnare molto cose ai sette ragazzini, sulla vita e su loro stessi...

Tratto dal romanzo omonimo di Mizuki Tsujimura (pubblicato in Italia da DeA Planeta Libri), a sua volta adattamento di una serie manga disegnata da Tomo Taketomi uscita sulla rivista Ultra Jump di Shūeisha nel giugno del 2019.

Uscita al cinema il 14 settembre 2023.


📽️🎬🍿



,
Ispirato al romanzo Poirot e la strage degli innocenti di Agatha Christie, Assassinio a Venezia, il film di Kenneth Branagh, è ambientato nella Venezia del secondo Dopoguerra, precisamente alla vigilia di Ognissanti. In questo sinistro scenario viene commesso un delitto e per risolvere il terribile mistero viene convocato l'investigatore Hercule Poirot, sebbene sia in pensione e in esilio volontario a Venezia.
Poirot prende parte, seppur riluttante, a una seduta spiritica, che si tiene in un palazzo spettrale, ma quando uno degli ospiti viene trovato morto, il detective dovrà mettersi all'opera per scovare l'assassino in un inquietante mondo pieno di ombre e segreti.

Cast: Kenneth Branagh, Kyle Allen, Camille Cottin, Jamie Dornan, Tina Fey, Jude Hill, Ali Khan, Emma Laird, Kelly Reilly, Riccardo Scamarcio, Michelle Yeoh, Amir El-Masry.

Uscita al cinema il 14 settembre 2023.

📽️🎬🍿


Il mio amico Tempesta, diretto
.

da Christian Duguay, e con Mélanie Laurent e Pio Marmaï, è la storia di Zoé, nata e cresciuta nella scuderia di famiglia.
I suoi genitori allevano cavalli destinati alle corse e fin da bambina Zoé coltiva il sogno di diventare un fantino.
Quando Beautiful, la pluripremiata cavalla di punta della scuderia dà alla luce una puledra, Zoé decide di chiamarla Tempesta, stabilendo da subito con lei un rapporto speciale. Sarà lei infatti ad addestrarla per farla diventare una campionessa. Il suo sogno è quello di vincere il Grand Prix d’Amérique, un prestigioso concorso ippico che si svolge all'ippodromo di Vincennes, alle porte di Parigi.
La vita di Zoé viene però sconvolta durante una notte di violento temporale, quando una Tempesta imbizzarrita si scaraventa sulla bambina ferendola gravemente.
Zoé, rimasta invalida, è costretta sulla sedia a rotelle e inizierà un duro percorso di riabilitazione.
Riuscirà a realizzare il suo sogno?

Tratto dal romanzo per ragazzi "Tempête au haras" di Christophe Donner, a sua volta adattato a fumetti, con disegni di Jérémie Moreau.


Uscita al cinema il 14 settembre 2023.

📽️🍿🎬

Tratto dal romanzo A Wonder Story - Il libro di Julian di R.J. Palacio, Wonder: White Bird (spin-off di Wonder), film diretto da Marc Forster, con Marc Forster, con Bryce Gheisar e Helen Mirren, racconta la storia di Julian, un bambino un po' arrogante, che a scuola ha la fama di essere un bullo, tanto da prendere di mira chiunque veda come "diverso". 
A causa di questo suo carattere, il ragazzo viene anche sospeso da scuola.
L'estate dopo questa esperienza, Julian trascorre le vacanze a Parigi dalla nonna, che durante un caldo pomeriggio gli racconta una storia: come da ragazza sia riuscita a scappare ai nazisti nel corso della Seconda guerra mondiale. La nonna era una giovane ebrea, che viveva nella Francia occupata dalle truppe di Hitler. 
Ad aiutarla a salvarsi è stato un suo coetaneo, un giovane di nome Julian, proprio come suo nipote, che, nonostante soffrisse di deformità alle gambe, è riuscito a compiere un gesto che lo ha reso un vero eroe.

 Uscita al cinema il 22 settembre 2023.

martedì 8 agosto 2023

[ RECENSIONE ] MI SENTO IN UN DESTINO. Diari e altri scritti, di Antonia Pozzi



MI SENTO IN UN DESTINO. Diari e altri scritti è un volume che comprende i diari di Antonia Pozzi ed altri scritti in prosa, tra cui i passi più significativi della tesi di laurea su Flaubert, alcuni testi narrativi e le pagine critiche su Aldous Huxley. 
Le parole della poetessa sono arricchite dalla presenza di un ricco apparato critico. 

«Non so. Non ho mai provato forte come in questi giorni il senso di essere trasportata da una corrente violenta, ad una tensione altissima. E, nello stesso tempo, mai avuto cosi` solido il senso della personalità e della responsabilità. Mi sento in un destino. E` difficile che queste intuizioni siano sbagliate» (10 settembre 1937).

Ancora Ed.
157 pp

Tra le pagine dei diari personali (che coprono un arco temporale che va dal 1925 al 1937), avvertiamo come in lei ci fosse un fuoco, un ardore, un animo sensibile e riflessivo che l'hanno resa la ragazzina e poi la giovane donna che è stata, sempre proiettata, con determinazione, nella costruzione di un'esistenza autentica e aperta agli altri e di un modo di fare poesia che fosse veramente suo. 

"Impara a vivere sola – dentro di te. Costruisciti."

Leggendo ciò che scriveva quando aveva solo quattordici anni, ho provato ammirazione per l'adolescente Antonia, attenta e sensibile osservatrice di tutto quello che le era intorno, che fossero le persone (famiglia, amici...),i luoghi o la natura, sempre presente nel suo diario e nelle poesie.

Antonia interiorizza e riporta ciò che vede e le interessa, che la impressiona, che siano eventi o particolari che la fanno soffrire o gioire.

"La vita allora mi sembra tutta un mistero, tutta una cosa incerta e buia, mentre a viverla spensierati è tanto bella, invece!"

Pur essendo una ragazza che sa stare con gli altri, Antonia ama anche il silenzio, che, lungi dall'allontanarla dalle persone o dal mondo, stimola i suoi sensi e rende più acuto il suo spirito.

L'amore per il suo professore di liceo, Antonio Maria Cervi (col quale ha avuto una relazione tormentata) riempie il suo giovanissimo cuore, già ricco e profondo di suo, regalando gioia e batticuore..., ma negli anni a venire soprattutto sofferenza, nostalgia, desideri e speranze disattesi - soprattutto quello della maternità, rimasto insoddisfatto -, in quanto i due innamorati verranno osteggiati dal padre di lei, che farà di tutto per allontanarli, riuscendoci.

«Penso anche a te lontanissimo e dolce, che non avevi corpo e mi baciavi così puro: ala bianca dell'adolescenza. Al nostro figlio non nato. Strano bambino, senza sapore di carne e di capelli, angelo».

Emerge come Antonia, pur vivendo intensamente il presente, fosse, al contempo, divisa tra il passato, che le ricorda ciò che le manca oggi, e il futuro, anch'esso percepito come mancanza o desiderio di ciò che ancora non accade e non c'è e che forse non ci sarà mai.

Ella si descrive come "un'anima palpitante, ridente, nostalgica, appassionata; è forse per questa piena di sentimenti, per cui in una giornata soffro e godo ciò che apparentemente si può soffrire e godere in tutta un'esistenza, che rimpiango il passato, che adoro il presente, che non desidero l'avvenire; perché sono contenta di essere io, con i miei difetti e con le mie poche virtù, perché non so se in avvenire potrò ancora essere così."

Il tempo per Antonia «non fugge, e nemmeno vola: scivola, dilegua, scompare»

"Del tempo ho paura, del tempo che fugge così in fretta. Fugge? No, non fugge, e nemmeno vola: scivola, dilegua, scompare, come la rena che dal pugno chiuso filtra giù attraverso le dita, e non lascia sul palmo che un senso spiacevole di vuoto."


La sezione riguardante il commento critico sugli scritti di Antonia è sicuramente molto interessante e utile per inquadrare il contesto di vita della poetessa - famigliare, culturale, i rapporti di amicizia con intellettuali del suo tempo, ecc... -, le caratteristiche del suo modo di scrivere e come evolve negli anni, l'interesse per certe tematiche; i diari ci aprono un piccolo ma significativo velo sull'animo pieno e ricco di questa donna - amante della poesia, della cultura, della natura, della fotografia... -, in cui però è sempre rimasto un angolo buio fatto di dolore, struggimento, disperazione, che evidentemente l'hanno portata, in un giorno di inizio dicembre 1938, a togliersi la vita, a soli ventisei anni.

Una lettura che personalmente mi stimola a leggere le poesie di Antonia per "conoscerla" più approfonditamente.


"Feci del mio dolore un'astrazione, un'armatura su cui appoggiare, scaricare la responsabilità della mia vita. Da quel momento il mio dolore non ebbe più ragione, più diritto di esistere."

E questo terrore: mi perdo, non mi ritroverò, non mi riguadagnerò più. Piccole cose mi scalpellano, miserie mi corrodono."


«Ti do me stessa,
le mie notti insonni,
i lunghi sorsi 
di cielo e stelle – bevuti 
sulle montagne»

«E tu accogli […] 
il mio tremito di stelo 
vivo nel cerchio 
degli orizzonti»

*****

«forse la vita è davvero 
quale la scopri nei giorni giovani:
un soffio eterno che cerca
di cielo in cielo
chissà che altezza»



domenica 6 agosto 2023

RECENSIONE # LA FIGLIA ELETTA di Sarah A. Denzil #



Dall'Inghilterra all'Arizona, una donna va alla ricerca di una giovane madre e di sua figlia, convinta siano vittime di qualcuno che vuol far loro del male.
Si imbatte in una setta di esaltati, capeggiati da una sorta di santone ambiguo e pericoloso.
Riuscirà a fermarlo?



LA FIGLIA ELETTA
di Sarah A. Denzil



trad. E, Comito
378 pp
Fran Cole vive a Leacroft, in Inghilterra; è una giornalista che però ha smesso di esercitare la professione e si gode la libertà, anche grazie al  fatto che lei e il marito, Adrian, hanno un'ottima posizione economica. 

Fran ha 46 anni e ama tenersi in forma andando a correre tutte le mattine; proprio mentre fa jogging trova una bambina di sette anni sola in un parco, con i capelli scompigliati e un grazioso vestitino giallo, dal sapore di altri tempi, tutto macchiato d’erba. 
Quando la donna le chiede cosa ci fa da sola in un orario decisamente inopportuno (sono le cinque del mattino), la piccola risponde semplicemente che sta aspettando suo padre.
Che - piccolo particolare -  vive in Arizona...
La bimba, diffidente e poco propensa a sorridere e a socializzare, si chiama Esther e di lì a poco riabbraccia sua madre, la giovanissima Mary.

Fran, nei giorni successivi, non fa che pensare alla bambina e alla mamma - davvero tanto, troppo giovane, per avere una figlia di sette anni - e ben presto viene a sapere che le due sono appena giunte in città, assieme al marito/padre, Elijah Whitaker.
Si sa, quando il paese è piccolo, è facile che ogni mormorio e pettegolezzo si diffondano alla velocità della luce ed infatti, già solo frequentando il coro del paese, Fran si rende conto di come i tre forestieri non siano affatto passati inosservati, anzi: ne parlano tutti e la curiosità su di essi è tanta.
Anzitutto, ad incuriosire è il loro aspetto: Mary, benché molto giovane, veste in modo semplice, "vintage", con un tipo di abbigliamento che ricorda gli Amish o i Quaccheri; Esther, a sua volta, è vestita come una bambolina bellina e ordinata, e il padre ha una notevole barba e sembra dimostra molti più anni della moglie.

Mentre il razionale e pacato Adrian cerca di convincere sua moglie a lasciar perdere i nuovi arrivati, Fran è sempre più attratta da loro, anche perché sente - benedetto intuito femminile! - che quella famiglia ha qualcosa di strano.
Cercando di fare amicizia, li invita a cena ma l'atmosfera, inizialmente rilassata, viene "guastata" da un commento poco educato di Esther, che avrà pure soltanto sette anni ma sembra possedere idee molto chiare su diversi aspetti della vita e, in particolare, emerge in lei un lato  eccessivamente"devoto" a Dio (il suo "amico immaginario"!) che stona sulle labbra, sempre serie e ben strette, di una bambina comunque ancora piccola.

Fran e Adrian intuiscono che i Whitaker appartengono ad una francia religiosa un po' "estrema", con convinzioni particolari, il che li rende diversi, isolati rispetto alla comunità.
In seguito ad un altro evento che mette in agitazione la cittadina, i Whitaker comprendono di non essere i benvenuti e... scappano.

"Improvvisamente com'erano apparsi, i Whitaker scomparvero, e la loro assenza suscitò lo stesso clamore che aveva sollevato la loro presenza".

Fanno armi e bagagli e spariscono, senza salutare nessuno e senza avvisare neppure gli unici amici che sembrava si fossero fatti - Adrian e Fran.
Dove sono andati? È possibile che siano tornati in America?

Fran non riesce a non pensarci, nonostante il marito la scoraggi a interessarsi troppo a questi sconosciuti: hanno già avuto la loro dose di dolore e perdite, non c'è bisogno di soffrire pure per gente che ha fatto parte della loro esistenza per un tempo così limitato!

Ma la donna è ossessionata dal pensiero di Esther, così piccola e così seriosa, cupa, silenziosa, e di Mary, una donna fragile, dall'aria spaventata, intimidita al cospetto del marito, che si sforza di sembrare socievole e simpatico ma in lui c'è qualcosa di sospetto.
Sì, ma cosa? Ha forse a che fare con le loro credenze religiose?

Fran sente che qualcosa di terribile sta per accadere alla bambina e  a sua madre: non può restare indifferente, deve impedirlo. A ogni costo.

Con diversi sotterfugi, riesce a conoscere il luogo dove viveva Mary, in Arizona, a Tucson; contro il volere di Adrian, sale su un aereo e vola negli USA, sperando che la buona sorte le sorrida e le "indichi la via" da seguire per trovare le due scomparse.
Grazie a una fortunosa coincidenza, conosce un giovanotto gentile e affabile che comincia a farle discorsi sul benessere interiore, sull'avere degli obiettivi eterni nella vita..., insomma una serie di frasi-slogan tra il motivazionale e lo spiritualoide non meglio specificato.
Sarà questo il segno dal cielo che la scettica Fran stava aspettando e che potrebbe portarla dritta dritta da Mary ed Esther?
Che le due facciano parte di una setta religiosa pericolosa??

La narrazione del presente comprende due prospettive, quella di Fran e quella di Esther, che a sua volta è arricchita da alcuni flashback, che ci permettono di inquadrare la situazione famigliare vissuta da lei e Mary.
Il lettore viene condotto all'interno di una realtà settaria che ricorda molto quei gruppi religiosi estremisti, solitamente isolati e ormai allontanatisi dal "ceppo originario", in cui spicca la guida spirituale (una specie di "profeta"), che dice di parlare direttamente con Dio (!) e che si circonda di adepti sempre più ciechi e fedeli, disposti a seguire il loro guru ovunque vada e qualunque cosa decida.

Fran conoscerà sempre più da vicino i componenti di questo gruppo e alla fine riuscirà a trovare Esther.

Ma ciò che l'aspetta è un'altra inimmaginabile e amara verità...


"La figlia eletta" è un thriller che parte bene e si sviluppa... così così.
Fino a quando si racconta di questa bambina taciturna e intelligente, che osserva gli adulti con attenzione e dice poche ma taglienti parole, che scappa più volte da quella che è (o dovrebbe essere) la sua famiglia, e finché vediamo sua madre, la giovane e smarrita Mary, che sembra voler mandare messaggi in codice a Fran, affinché in qualche modo l'aiuti..., la storia è interessante; quando poi essi scappano dall'Inghilterra, anche, perché c'è un mistero da svelare, evidentemente.

Il problema è che la narrazione procede in modo un po' forzato, a partire dalla protagonista Fran, letteralmente ossessionata da Esther e Mary; ok, ha le sue intime ragioni (da cercare in un dramma accaduto a lei e Adrian, che li ha molto segnati) che la spingono ad affezionarsi a questa bambina e a cercare di salvarla, ma in effetti pensare che una donna possa lasciare baracca e burattini e attraversare l'oceano alla ricerca di tre persone che ha conosciuto per poche settimane, insomma... è un po' surreale, voi che dite?
Ma va bene, ammettiamo sia verosimile...; la fissa di Fran per Esther e Mary non si placa neppure davanti alla possibilità che a) il suo matrimonio sia a rischio, perché intanto ha lasciato il marito per correre dietro a 'ste due; b) se mamma e figlia sono in pericolo perché invischiate in una setta..., lei come pensa di salvarle, da sola?

Il contesto pseudoreligioso - la setta fanatica, il santone esaltato e ambiguo che si macchia di diversi reati - io lo trovo sempre interessante *, ma è tutto troppo tirato, anche il colpo di scena che si verifica verso la fine, per quanto crei un po' di stupore nel lettore, rientra tra le forzature.

Che dire...? Non è male, può essere pure piacevole e atto a intrattenere se siete in vacanza, però non è un thriller indimenticabile, ecco, c'è decisamente di meglio in giro; a questo si aggiunge che il testo era pieno di antipatici refusi, cosa che mi ha fatto pensare "Menomale che era gratis nell'abbonamento Kindle Unlimited!".


* di recente ho guardato un docu-film agghiacciante, "Keep Sweet: Pregare e obbedire", che ripercorre l'ascesa e la caduta di Warren Jeffs, leader spirituale della setta poligama dei mormoni (Chiesa fondamentalista di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ), condannato all'ergastolo per violenza sui minori. Se ne avete modo, dateci un occhio.


venerdì 4 agosto 2023

READING CHALLENGE 2023 - che libro leggerò?


Buongiorno, readers!
Vi aggiorno, come ogni mese, sui libri che mi aspettano ad agosto.

Parto dalla Reading Challenge; per il mese di agosto, gli obiettivi sono i seguenti:


-
CLASSICO: Italo Svevo, che non credo leggerò, onestamente. Ai tempi dell'università lessi Senilità e cominciai - senza terminare - La coscienza di Zeno.
Non so, non ne sono molto attratta, però prima o poi Zeno lo riprenderò e lo concluderò.

CONTEMPORANEO ITALIANO: Simona Sparaco. Di questa scrittrice ho letto soltanto Se chiudo gli occhi, di cui serbo un buon ricordo. Avendo letto già qualcosa di suo, non è per ora in cima alle mie preferenze, ma non la escludo ancora.

CONTEMPORANEO STRANIERO: Torey Hayden, scrittrice e psicologa di cui ho letto solo un libro, La cosa veramente peggiore; anch'ella non la escludo a priori, però non è in cima.

LIBRO SPECIAL: Il tempo di tornare a casa di Matteo Bussola; anche questo autore ho avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo con L'invenzione di noi due, e boh..., potrei riprovarci.


Nel caso nessuna delle precedenti opzioni rientrasse nelle mie corde, potrei attingere a un'estrazione "bonus", che vale anche nel caso non si riuscisse, nel corso dell'anno, a raggiungere l'obiettivo di uno o più mesi.





CLASSICO: Luigi Pirandello; anche di quest'autore ho già letto qualcosa, come Il fu Mattia Pascal, Uno, nessuno e centomila, Sei personaggi in cerca d'autore. Ragion per cui, è possibile che lo salti.
-
CONTEMPORANEO ITALIANO: c'è Valentina D'Urbano, scrittrice finora mai letta ed infatti è tra le opzioni che mi allettano maggiormente. Ho visto che nell'abbonamento Kindle Unlimited ci sono Il rumore dei tuoi passi e Isola di neve.

CONTEMPORANEO STRANIERO: anche Josè Saramago sarebbe una "prima volta", per cui lo sto prendendo in considerazione. Forse Cecità..., o se avete da consigliare anche altro di suo, ditemi pure.

LIBRO SPECIAL: L'osso del cuore di Valentina Santini. Ho letto la trama e l'ho trovata interessante, per cui non lo escludo.

Vedremo, ho ancora del tempo per scegliere!

📖❣️📖❣️📖❣️📖❣️📖❣️

Al di fuori della RC, sto leggendo attualmente un libro sulla poetessa Antonia Pozzi: MI SENTO IN UN DESTINO: DIARI E ALTRI SCRITTI di Antonia Pozzi (Ancora Ed., 120 pp)

Una nuova edizione dei diari di Antonia Pozzi attentamente verificata sui manoscritti e corredata di un ricco apparato critico. Ne emerge il ritratto «dal di dentro» di una giovane donna impegnata, con una determinazione spesso drammatica, nel progetto di una vita autentica e aperta agli altri e di una poesia veramente sua.

Proseguo con UNA VITA COME TANTE di Hanya Yanagihara: irrimediabilmente affezionata a Jude.


Sempre nel mese di agosto, ho in programma di leggere il terzo libro della serie The Crimson Thrones Series, comprensiva di 4 volumi; ho letto i primi due, SETH e LUGH; a settembre uscirà il quarto.

NERGAL di M.D. Ferres

Nergal, Dio dell’Oltretomba, della Guerra e della Catastrofe, un tempo temuto in tutta Babilonia e relegato per millenni nella Terra del Non Ritorno, è chiamato a proteggere l’umanità dai Distruttori, entità oscure in grado di sterminarla.
Kaya si fa in quattro per inseguire i suoi sogni e diplomarsi alla Sherdford School of Fine Art di Londra, barcamenandosi tra lo studio e i suoi tre impieghi. Quando, durante il suo turno di pulizie al British Museum, un uomo imponente e terrificante compare dal nulla, il suo primo pensiero è quello di essere vittima di un’allucinazione: è proprio lui, Nergal, che ha assicurato di seguirla finché lei non deciderà di aiutarlo.
Entrambi, però, si renderanno conto che, per salvare le sorti dell’intero universo, sarà necessario mettere in gioco ben più del loro coraggio.

📚📝📚📝📚📝📚📝

Infine, vi presento le ultime new entry nella mia libreria: IL GIOCO DI RIPPER di Isabel Allende l'ho acquistato in giro per l'Ipercoop, l'altro è una copia omaggio che dovrò recensire per settembre.




"L'isola di Pietra" di Francesca Gerla è un romanzo sull'amore e sulla maternità, sulle scelte personali e sull'origine del desiderio; in breve, sulla possibilità di vivere la vita come un'eterna ricerca della propria strada. Tutto, sullo sfondo di una Ventotene che si fa personaggio, che amplifica la sensualità della protagonista, Pietra, figlia della notte e della natura, con i suoi rumori e i suoi silenzi, e gli infiniti profumi della macchia mediterranea. 
«Questo romanzo racconta la maternità scarnificandola del sacro, la denuda e te la schiaffa sotto il naso per quel che è: difficile, complessa, contraddittoria, qualcosa di enorme che ti riempie e poi ti svuota, e poi ti riempie di nuovo». (dalla prefazione di Lorenzo Marone)

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...