mercoledì 30 agosto 2017

Recensione: LA BELLA E LA BESTIA di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont (RC2017)



"La Bella e la Bestia": una fiaba senza tempo, in cui la bontà, la nobiltà d'animo e il coraggio di amare senza fermarsi alle apparenze si rivelano l'unica strada verso la vera felicità.


LA BELLA E LA BESTIA
di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont



In un tempo e in un luogo indefiniti, in "una città che non assomigliava alle altre", viveva un ricco mercante, un uomo buono e affettuoso, che aveva tre figli e tre figlie, e li amava tutti incondizionatamente.
E se i tre figli erano saggi e intelligenti, due delle ragazze erano alquanto sciocchine e vanitose, con la fissa del lusso, dei gioielli e degli abiti belli, sempre in attesa che un duca o un conte le chiedesse in moglie.
La sorella minore, chiamata la Bella, era diversa: non solo era davvero molto avvenente, ma ad essere bello era soprattutto il suo cuore: la fanciulla era sempre gentile, pronta a svolgere i lavori più umili, solare e gioiosa con chiunque e tutti l'amavano.... tranne le due sorelle invidiose!
Un giorno la ricchezza del padre viene improvvisamente meno a causa di un fatto imprevisto, ma quando sembra che le cose possano migliorare, accade un'altra strana vicenda: essendo in viaggio per cercare di recuperare almeno parte delle sue ricchezze, mentre cerca riparo dal gelo della notte, l'uomo trova riparo entrando in un meraviglioso palazzo, ma commette un'azione poco avveduta: prende un ramoscello di rose da portare alla cara Belle nel giardino del palazzo, incorrendo nell' ira del proprietario, che altri non è che una brutta Bestia, che accusa il mercante di essere un ingrato, costringendolo a tornare definitivamente nella sua dimora allo scadere dei tre mesi, oppure di portarvi la Bella cui era destinato il ramoscello.

Tornato temporaneamente a casa, il vecchio padre è rassegnato all'idea di finire i suoi giorni con quella Bestia feroce, ma non ha fatto i conti con la gentilezza e l'amore puro e incondizionato che la sua figlia minore ha per lui,

Bella si sacrificherà per amore del padre e prenderà il suo posto nel palazzo della Bestia.
Cosa le accadrà? 

E' probabile che in tanti conosciate il seguito della storia, magari per averne visto le varie trasposizioni cinematografiche e i film d'animazione in tv/al cinema, ma non volendo dar nulla per scontato mi fermo con il racconto, limitandovi a condividere con voi come questa fiaba nella sua semplicità contenga semplici ma preziosi insegnamenti.
Ci fa tenerezza l'amore premuroso del vecchio padre, così amorevole verso i figli, comprese le due vanitose e invidiose, verso le quali non possiamo che provare antipatia.
Come non si può non amare Bella per le sue tante virtù, tra cui spicca l'amore per i libri, che la rende ancora più simpatica a noi lettori!!
E poi c'è lo sfondo della città senza nome e senza tempo, in cui c'è prosperità; ci lasciamo incantare dal bellissimo palazzo della Bestia e sogniamo insieme a Bella al pensiero di chi si nasconda in realtà dietro quella sagoma poco piacevole da vedere ma in realtà non così difficile da amare, perchè l'aspetto estetico non è tutto nella vita, e dietro "qualche difettuccio fisico" può celarsi un cuore generoso...

Beh, che aggiungere? 
Una storia d'amore che è stata scritta nella seconda metà del 1700 e che, nella sua semplicità, ha fatto sognare generazioni di piccoli lettori/lettrici... e perchè no?, anche i più grandi!


Precisazione: pare che una prima stesura del racconto sia stata pubblicata per la prima volta in Francia nel 1740, nella versione di Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve, ma fu la versione di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont a farlo diventare famoso (fonte: Wikipedia).



READING CHALLENGE
Obiettivo n.4 - Una favola/fiaba (per tornare bambini)

4 commenti:

  1. La Bella e la Bestia è sempre un'ottima idea, sì.

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  2. Ciao Angela, adoro questa storia, è una delle mie preferite! Ho sentito in tv che c'è anche uno sfondo di realtà nella vicenda e che la Bestia era una persona con problemi di folta peluria che veniva sbeffeggiata in Francia ai tempi del re Sole...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Davvero??? oh hai stimolato la mia curiosità, cercherò info a tal proposito *_*

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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