giovedì 14 settembre 2017

Recensione: L'AMMERIKANO di Pietro De Sarlo



Due uomini profondamente diversi tra loro per età, esperienze di vita, origini (pur avendo queste ultime dei punti in comune), i cui destini si incrociano innescando una serie di eventi che stravolgeranno la vita di entrambi. e di un paesino intero.

L'AMMERIKANO
di Pietro De Sarlo



Europa Ediz.
Pagine: 204
prezzo: 9,49 (ebook)
12,67 (cartaceo)
2016
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Monte Saraceno è un piccolo paese dell’Appennino lucano in cui vive uno dei due protagonisti della nostra storia: Vincenzo Ametrano, uomo di mezz'età sposato con Rosa, con la quale ha due figli, Antonio e Gina.
Vincenzo è un brav'uomo, ha un piccolo emporio in paese, in questo comune lucano dove tutti conoscono tutti e sanno tutto di ciascun saracenese; appartiene ad una famiglia antica, che a Monte Saraceno è sempre stata molto in vista in quanto di mobili origini, anche se da anni ormai di quella nobiltà è rimasto solo il ricordo.
Rosa, sua moglie, è una donna dal carattere deciso e, allo stesso tempo, eternamente insoddisfatta, sempre pronta a criticare il marito per la sua (presunta?) inettitudine, e acerrima rivale di due donne che un tempo sono state sue grandi amiche: Carmela, che attualmente ha una tresca proprio con Vincenzo, e Celeste, sorella di quest'ultimo. Le tre signore si detestano e non si frequentano più, senza che il povero Vincè abbia mai capito il perchè di questa rottura insanabile; fatto sta che l'aggressiva Rosa disprezza a morte quella poco di buono di Carmela e insulta pesantemente la cognata Celeste, che a sua volta non risparmia appellativi poco gentili verso Rosa quando si trova a parlarne col fratello...
Insomma, in famiglia litigi, baruffe e parole sgarbate sono all'ordine del giorno, ma se non altro questo dà un certo pepe alla vita in paese.

Le vicende degli Ametrano e dei saracenesi sono intervallate da quelle che vedono al centro l'altro protagonista del romanzo: Wilber Boscom.

Wilber Boscom è un giovanotto al servizio di un boss italo-americano, tale Vito Zambrino, ma in realtà nei confronti di questi Wilber cova odio e desideri di vendetta.
Il ragazzo è infatti l’ultimo discendente di una brava coppia emigrata clandestinamente negli Stati Uniti, che s'è fatta un nome e una posizione come imprenditori; Wilber era il figlio unico dei suoi amati genitori, che stravedevano per lui, ma un destino crudele si è abbattuto su di loro, strappandoli al povero Wilber: qualcuno ha ucciso i genitori del giovane, che ha subito scoperto l'identità del colpevole e le ragioni dell'assassinio, maturando dentro di sè una pericolosa sete di vendetta.
Wilber, da bravo ragazzo qual era, appassionato di vela, ligio alle regole, con sani princìpi, si trasforma in killer spietato, infilandosi nelle losche trame della malavita pur di arrivare a coloro che sono responsabili della morte dei Boscom, vittime innocenti della brama di potere e danaro di criminali senza scrupoli.

I capitoli su Vincenzo e Wilber si susseguono l'uno dietro l'altro, mostrandoci due persone totalmente agli antipodi, con esistenze che più diverse non potrebbero essere, e che vivono in realtà decisamente lontane, sia geograficamente che come cultura.
Le vicende che coinvolgono Wilber tengono col fiato sospeso perchè il lettore viene travolto da questa vita da criminale abbracciata dal ragazzo, le cui azioni sono tutte finalizzate per mettere a punto la sua vendetta contro chi ha spezzato la sua vita, la sua felicità, togliendogli la famiglia; pur di realizzare i suoi piani, Wilber sarà pronto a commettere azioni terribili, anche a danno di innocenti; ma questa corazza di malvagità di cui si è rivestito rischia di ricadergli addosso e schiacciarlo, ragion per cui a un certo punto egli si vedrà costretto a fuggire per evitare sanguinose ritorsioni.

Ed è qui che la sua esistenza avventurosa incontra quella tranquilla di Vincenzo Ametrano.

La vita nel paesino lucano giunge al lettore in tutta la sua genuinità, in un'atmosfera allegra, paesana, semplice e spontanea, con tutto ciò che questo implica e che quanti vivono (o hanno vissuto) in piccole realtà del Sud conoscono bene: l'arretratezza (in ogni campo) fa purtroppo da padrone, il tempo nei vari paesi di montagna sembra essersi fermato, e questo si sente e si respira: nella mentalità, nei modi di fare sempliciotti, nelle chiacchiere di paese, nelle istituzioni assenti (emblematica è la figura del sindaco, un omuncolo ignorante cui interessa solo ottenere voti facendo promesse che sa già di non poter - e voler - mantenere); nelle richieste di raccomandazioni per sè o per i propri parenti; nei giovani senza prospettive di lavoro, che passano il tempo bighellonando...

In una realtà così è facile che la più piccola novità ecciti gli animi di tutti.
Ed infatti, a un certo punto, a Monte Saraceno arriva un forestiero, un certo Matteo Ametrano: questi ha il volto proprio del fuggitivo Wilber, il quale ha intenzione di lasciarsi alle spalle la "vecchia vita" e andare alla ricerca di un posto in cui vivere tranquillamente; quale meta migliore che quel posto da cui pare provenga la sua famiglia?

Giovane, bello, (quasi sicuramente) ricco, il suo naso aquilino e il noto cognome non lasciano dubbi: è parente dell'antica famiglia degli Ametrano, di Vincenzo ad essere precisi, e viene dal "paese dei balocchi", l'America, e infatti il giovanotto viene subito battezzato l'Ammerikano.

Si sa, più il paese è piccolo, più le persone si conoscono e sanno vita morte e miracoli l'una dell'altra, e se a un certo punto arriva uno "straniero", uno che non è del posto, la notizia si diffonde alla velocità della luce, e se poi è parente di un compaesano, i pettegolezzi e le curiosità aumentano.

Forse questo "ammerikano" potrebbe recare qualche beneficio alla piccola comunità di Monte Saraceno, lui che molto probabilmente ha tanti soldini da investire?

Ciò che nessuno immagina è che effettivamente l'Ammerikano - di cui nessuno sa nulla, dal passato oscuro e inquietante - porterà un vero scossone alla tranquilla esistenza dei saracenesi e, in particolare, di Vincenzo e famiglia, ma un tipo di scossone in grado di alterare gli equilibri del posto, dando il via ad una sequenza di drammatici fatti dalle conseguenze ingestibili.

"LAmmerikano" è un noir che riesce a catturare il lettore sin dalle prime battute, proprio perchè ci si rende subito conto di aver davanti due realtà contrastanti, agli antipodi, rappresentate da Wilber e Vincenzo, l'uno il contraltare dell'altro; si intuisce subito che tra loro dev'esserci per forza un punto d'incontro, un legame, e il voler sapere in che modo il cammino del giovane killer dagli occhi di ghiaccio si incastri con quello piatto e sonnacchioso del buon Vincenzo solletica la curiosità di chi legge.
E se ciò che accade negli USA ha il sapore dell'avventura che va ben oltre i limiti della legalità e richiede un registro più "serio", grave, tetro, che ben riflette la cupezza propria dell'animo dell'infelice Wilber, ciò che avviene in Basilicata ha toni decisamente più leggeri, fa sorridere, e questo a motivo dei personaggi, con i loro tratti buffi, i difetti e le debolezze esasperati, nonchè l'uso del dialetto che dà colore e vivacità ai dialoghi.
Vivacità che si tinge di sfumature scure e tragiche a causa della piega che prenderanno gli eventi per colpa dell'arrivo di Wilber/Matteo.

Con un ritmo narrativo capace di creare aspettative, dinamico, trascinante, grazie a una narrazione dal taglio cinematografico e a una chiara caratterizzazione dei vari personaggi in relazione ai contesti di riferimento, "L'Ammerikano" ci parla non solo di malavita, di scelte e condotte sbagliate e del circolo vizioso in cui ci si ritrova quando si sceglie la strada della vendetta a tutti i costi, o ancora del tipo di vita che conducono quanti abitano in certe piccole comunità montane del Sud, ma anche di emigrazione, di tanta gente che, anni e anni fa, ha lasciato la propria terra in cerca di fortuna, di una vita migliore, e delle difficoltà affrontate per questo, a partire dalla dolorosa necessità di prendere le distanze dalle proprie origini, dalla propria terra natia.

Assolutamente consigliato, una scrittura che sa affascinare e coinvolgere il lettore!

6 commenti:

  1. Ciao Angela :) che bella storia! Originale e intrigante...

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  2. Ciao Angela, ho da poco intervistato questo autore che, tra l'altro, ha vinto un premio per questo romanzo, dalla trama molto particolare!

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    1. Si, infatti ho letto l'intervista,molto interessante!!

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  3. Di sicuro questo Ammerikano era molto più saggio di molti italiani ;)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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