sabato 13 settembre 2014

Dietro le pagine di 'I RAGAZZI BURGESS' di Elizabeth Strout


Ed ecco qualche piccola curiosità sul "dietro le pagine" di un libro molto noto di un'Autrice apprezzatissima ed elogiata.

I RAGAZZI BURGESS
di Elizabeth Strout

Fazi editore

numero: 220
pagine: 448
anno pubblicazione: 2013
prezzo: € 18,50
Sinossi

I ragazzi Burgess, Jim, Bob e Susan, sono nati a Shirley Falls, nel Maine, e sono cresciuti in una piccola casa gialla in cima a una collina, in un angolo di continente appartato. 
Da adulti si sono allontanati, ognuno a scacciare il ricordo di un antico dramma familiare mai spento. 
Lassù è rimasta solo Susan, mentre gli altri due vivono a Brooklyn, New York. Nei Burgess si possono scorgere tre anime distinte e tanto diverse che è quasi impensabile immaginarli nella stessa foto di famiglia. 
Eppure, quando inizia questa storia, Susan chiama e chiede aiuto proprio a Bob e Jim: suo figlio, loro nipote, è nei guai. 
E allora non solo i tre fratelli sono costretti a riavvicinarsi, a dividere la preoccupazione e a tentare di ricomporre un trauma che alimenta ogni minima increspatura della loro intimità, ma sono anche travolti da una rivoluzione privata che implica, per tutti, il progetto di una nuova vita. 

L'autrice.
Elizabeth Strout è tra le più importanti autrici statunitensi contemporanee. È nata a Portland, nel Maine, nel 1956 e da quasi trent’anni si è stabilita a New York. Fra i molti premi letterari ricevuti, il Premio Pulitzer nel 2009, il Premio Bancarella nel 2010 e il Premio Mondello nel 2012. Dell’autrice Fazi Editore ha pubblicato Amy e Isabelle, Resta con me e Olive Kitteridge. La produzione televisiva americana Hbo ha annunciato la lavorazione di una miniserie ispirata a Olive Kitteridge i cui protagonisti sono gli attori Frances McDormand e Richard Jenkins
.



Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?".


Alla domanda "da dove nasce il suo libro?", l'Autrice rivela di non riuscire a dare una risposta razionale, però una cosa la si può dire con certezza: era da molti anni che aveva abbozzato la storia di un incidente che sconvolge le vite di alcuni personaggi, e che diventa un tabù. 
Del resto, ogni piccola città ha la sua tragedia, e in quella della Strout c'era la vicenda di un ragazzo che aveva ucciso per sbaglio il fratello. Lei conosceva la sorella dei due ragazzi e da piccola la inquietava il fatto che di quel dramma non si potesse parlare.

Uno dei temi del libro è l'isolamento all'interno della famiglia, un tema che l'ha sempre affascinata; ma il libro dice qualcosa anche sul fatto che il passato non finisce mai di parlarti e a volte perseguitarti; lo stesso vale per i conflitti razziali che esplodono nel microcosmo in cui viviamo.

Originariamente i ragazzi Burgess erano stati inseriti in un'altra storia scritta molti anni prima e solo dopo diverso tempo Elizabeth ha cominciato a interessarsi alle dinamiche presenti nei rapporti tra fratelli e a riflettere attorno ad essi 
Quando comincia a scrivere, di solito Elizabeth parte da qualcosa che sente molto vicino, e in questo caso si tratta di questo difficile rapporto tra fratelli, a ciò che significa per loro andare a New York.

L'Autrice si interroga su quale sia il senso della parola casa e se siamo davvero in grado di uscire di casa perchè troviamo troppo doloroso rimanervi. Com'è uscire e ricominciare da capo e vivere come uno straniero.
Scrivere questo libro l'ha portata a fare ricerche, nello specifico sulla Somalia e sulla popolazione della comunità somala in questo paese. La ricerca che ha fatto è stata enorme e per quattro-cinque anni ha avuto un sacco di libri accatastati, interessandosi a questa cultura, compresi i proverbi.

Insomma, ciò che ha spinto la Strout a scrivere "The Burgess Boys" è il pensiero che solo una parte della nostra vita è scritta da noi stessi, il resto è spesso frutto di casualità, la casualità degli eventi che proiettano le loro ombre su di noi per decenni, la casualità della nostra natura, l'influenza del tempo in cui viviamo (ad es. la guerra civile per i somali). 
E poi la memoria, i ricordi, naturalmente; ma più di tutto quello che l'ha appassionata maggiormente è stato pensare come questi temi siano tutti collegati; ad e., il matrimonio non è separato dalla classe sociale o dai ricordi - da cui magari stiamo cercando di fuggire -, o ancora dal nostro personale significato dato alla parola "casa". 

AttesaAnteprima: 'IL CACCIATORE DEL BUIO' di Donato Carrisi (dal 29 settembre 2014)



Di questo bravissimo autore italiano ho potuto, finora, solo apprezzare (e tantissimo) "L'ipotesi del male" (recensione), anche se mi riprometto, un giorno sì e l'altro pure, di leggere gli altri suoi romanzi... Fatto sta, che mentre io mi scardino per cercare di leggere tutti i libri che vorrei..., Donato Carrisi continua a scrivere (fortunatamente!!!) ed eccoci alla sua prossima ed attesissima uscita...

IL CACCIATORE DEL BUIO
di Donato Carrisi

Ed. Longanesi
18.60 euro
USCITA 29 SETTEMBRE
2014

Trama

«Se non sarà fermato, non si fermerà.»
Non esistono indizi, ma segni. Non esistono crimini, solo anomalie. E ogni morte è l’inizio di un racconto.
Questo è il romanzo di un uomo che non ha più niente – non ha identità, non ha memoria, non ha amore né odio – se non la propria rabbia… 
E un talento segreto. 
Perché Marcus è l’ultimo dei penitenzieri: è un prete che ha la capacità di scovare le anomalie e di intravedere i fili che intessono la trama di ogni omicidio. 
Ma questa trama rischia di essere impossibile da ricostruire, anche per lui.
Questo è il romanzo di una donna che sta cercando di ricostruire se stessa. Anche Sandra lavora sulle scene del crimine, ma diversamente da Marcus non si deve nascondere, se non dietro l’obiettivo della sua macchina fotografica.
Perché Sandra è una fotorilevatrice della polizia: il suo talento è fotografare il nulla, per renderlo visibile. 
Ma stavolta il nulla rischia di inghiottirla. 
Questo è il romanzo di una follia omicida che risponde a un disegno, terribile eppure seducente.
E ogni volta che Marcus e Sandra pensano di aver afferrato un lembo della verità, scoprono uno scenario ancora più inquietante e minaccioso.
Questo è il romanzo che leggerete combattendo la stessa lotta di Marcus, scontrandovi con gli stessi enigmi che attanagliano Sandra, vivendo delle stesse speranze e delle stesse paure fino all’ultima riga.
E non dimenticherete più.
L'autore.
Donato Carrisi è nato nel 1973. Si è laureato in Giurisprudenza con una tesi su Luigi Chiatti, il “mostro di Foligno”, per poi seguire i corsi di specializzazione in criminologia e scienza del comportamento. Nel 1999 ha iniziato l’attività di sceneggiatore per cinema e televisione. Fra le altre, ha scritto la sceneggiatura di Nassiriya – Prima della fine per Canale 5 ed è autore di soggetto e sceneggiatura della miniserie thriller Era mio fratello per Rai 1. Vive a Roma.
Nel 2009 pubblica con Longanesi il suo primo romanzo, Il Suggeritore.
Il libro diventa un caso editoriale prima ancora di essere pubblicato in Italia, con 7 case editrici straniere che se ne aggiudicano i diritti. In pochi mesi, il numero dei paesi in cui il libro sarà pubblicato salirà a 25. Nel 2011, la storia si ripete con Il Tribunale delle Anime. Nel 2012, pubblica il breve noir La donna dei fiori di carta.
È del 2013, invece, l’attesissimo seguito de Il Suggeritore, con il titolo L’ipotesi del male che si aggiudica il Premio Scerbanenco.

Recensione. 'DIECI PICCOLI INDIANI' di Agatha Christie



Ok, dieci minuti di vergogna per me.
Perché?
Eh..., non avevo mai letto nulla di Agatha Christie.
Finora.
Ma con "Dieci piccoli indiani" è iniziato il mio riscatto!!! ^_-

DIECI PICCOLI INDIANI
di Agatha Christie


Un'isola deserta, arida e rocciosa, in cui c'è una sola casa, grande e misteriosa, che da poco è stata acquistata da un certo sig. Owen.
Non si sa molto di costui ma certo la sua bizzarria diventerà fin troppo nota ed evidente alle dieci persone che verranno misteriosamente invitate a trascorrere qualche giorno su quest'isola, Nigger Island, nella bella casa di uno sconosciuto.
Le dieci persone vengono convocate con uno strano invito, specifico per ciascuno di loro, consegnato/ricevuto in circostanze poco chiare, ambigue (tanto da far pensare ai dieci che di certo questo Owen ciascuno di loro lo conosce, anche se nessuno di essi ricorda bene come e dove l'ha conosciuto... Forse c'è qualche errore...?); eppure, ad esso tutti e dieci rispondono e accettano di recarsi a questa "riunione".

Chi sono questi invitati?
Sono tutti personaggi diversi l'un dall'altro, per estrazione sociale, professione e carattere.
Abbiamo il dott. Armostrong, la zitella acida e bigotta, Emily Brent; c'è il sig. Blore (ispettore di polizia borioso e sicuro di sè); Vera Claythorne, una graziosa maestra; l'inquietante Philip Lombard; il silenzioso generale Macarthur, il giovane, bello e un po' snob Marston, i coniugi (e maggiordomi ingaggiati da Owen per il soggiorno a Nigger Island) Rogers e infine il burbero e un po' cinico giudice Wargrave.

Cos'hanno in comune questi dieci individui, che praticamente neanche si conoscono?

Apparentemente nulla... se non uno stesso passato "oscuro", in cui tutti loro si sono macchiati - più o meno volontariamente e consapevolmente - di una colpa, che ha portato alla morte di alcune persone.
Dieci individui che si ritrovano, loro malgrado, sotto lo stesso tetto per aver malauguratamente accettato un invito inspiegabile e curioso da questo U.N. Owen (che si legge come "unknowen", quindi "sconosciuto"), che però si rivela essere da subito un cattivo padrone di casa, visto che ha solo provveduto al maggiordomo, alla cuoca e ai cibi in scatola..., senza donare la propria presenza...!
Di lui, infatti - chiamato a far gli onori di casa - neanche l'ombra.

La situazione è talmente singolare e strana da risultare subito assurda...: gli invitati non si spiegano perchè U.N. Owen li abbia invitati per poi non presentarsi: qual è il suo obiettivo?

A rappresentare ironicamente l'esperienza dei dieci ospiti sarà la presenza di dieci statuine raffiguranti dei negretti e, associata ad esse, una filastrocca per bambini, simpatica, infantile... e inquietante, visto che Owen si è divertito a metterla in bella vista nelle nove camere destinate agli ospiti.


“Dieci piccoli negretti se ne andarono a mangiar, 
uno fece indigestione, solo nove ne restar. 

Nove poveri negretti fino a notte alta vegliar: 
uno cadde addormentato, otto soli ne restar. 

Otto poveri negretti se ne vanno a passeggiar: 
uno, ahimè, è rimasto indietro, solo sette ne restar. 

Sette poveri negretti legna andarono a spaccar: 
un di lor s’infranse a mezzo, e sei soli ne restar. 

I sei poveri negretti giocan con un alvear: 
da una vespa uno fu punto, solo cinque ne restar. 

Cinque poveri negretti un giudizio han da sbrigar: 
un lo ferma il tribunale, quattro soli ne restar. 

Quattro poveri negretti salpan verso l’alto mar; 
uno un granchio se lo prende, e tre soli ne restar. 

I tre poveri negretti allo zoo vollero andar: 
uno l’orso ne abbrancò, e due soli ne restar.

I due poveri negretti stanno al sole per un pò: 
un si fuse come cera e uno solo ne restò. 

Solo, il povero negretto in un bosco se ne andò: 
ad un pino s’ impiccò e nessuno ne restò”.

Cosa vogliono comunicare questi versi in rima, 
brevi e concisi?

Certo è che i dieci ignari ospiti si ritroveranno a vivere insieme un incubo, caratterizzato da una serie di omicidi spaventosi, a breve distanza tra loro, apparentemente inspiegabili e che li porteranno, gradualmente, a guardarsi  l'un l'altro con indifferenza, chiedendosi chi tra loro sia l'assassino e perchè li abbia convocati per ucciderli uno ad uno.

Cosa vuole da loro? E' forse pazzo?

Il sig. U.N. Owen, geniale e crudele, a suo modo la spiegazione la fornisce, da subito, sin dalla prima sera: una voce inidentificabile, proveniente da un grammofono nascosto, annuncia con un tono inumano i delitti di cui i dieci sono accusati, senza però fornire altre spiegazioni.
L'unica cosa che appare chiara da subito è che la morte è entrata in questa casa isolata e dimenticata da tutti e che il primo invitato, il giovane Marston, è il primo a lasciarci le penne.

Cosa accadrà agli altri?

Se il primo morto giunge troppo improvviso da risultare inspiegabile e il secondo pare frutto di un semplice malore.., beh dal terzo in poi qualche dubbio - che dietro le morti ci sia una mente contorta e, allo stesso tempo, diabolicamente intelligente che ha orchestrato tutto nei minimi dettagli - si affaccia prepotente nella mente di tutti loro, che cominciano a vestire i panni ora dell'investigatore, ora del probabile assassino, ora della vittima (ruolo "obbligatorio").

L'autrice ha costruito una storia davvero molto originale, che cattura l'attenzione del lettore da subito, per quall'alone di mistero che avvolge tanto l'isola e la casa quanto i dieci personaggi, così lontani l'un dall'altro eppure così simili di fronte alla valutazione delle proprie colpe (atteggiamento chiaramente indulgente) e di quelle altrui (sicura colpevolezza, senza scusanti); non solo, ma emergono anche le personalità, le debolezze umane, i rimorsi di coscienza che frullano nella mente dei meno cinici, il desiderio di doversi necessariamente fidare di qualcuno (in un posto dal quale è impossibile fuggire e che sta diventando man mano sempre più pericoloso urge il bisogno di capire chi mente e chi no..., con chi puoi fare "alleanza" e chi invece è inaffidabile) che però si contrappone puntualmente alla consapevolezza che ognuno è estraneo all'altro e che tutti possono essere dei bugiardi e pazzi pericolosi, quindi c'è poco da fidarsi e fare amicizia.

Tra sospetti, tentativi di ricostruire le dinamiche dei silenziosi ma feroci assassinii che ora dopo ora e giorno dopo giorno si susseguono, tra accuse esplicite o insinuate, tra confessioni mormorate e silenzi diffidenti, gli ospiti di U.N. Owen verranno pian piano decimati e con essi spariranno via via anche le statuette,  inquietanti testimoni di come la morte abbia preso piede tra le stanze della casa e abbia tutta l'intenzione di finire il lavoro iniziato...

La curiosità e la voglia di capire chi ci sia dietro gli assassinii sono elevate ed accompagnano la lettura dalla prima all'ultima pagine e non si può non apprezzare la bravura della scrittrice nella scelta del contesto (isola deserta, unica casa presente, nessun collegamento con il resto del mondo) e nel mettere a nudo la psicologia dei personaggi, la complessità dei loro pensieri ed emozioni, che oscillano tra paura/terrore e rabbia, unite alla sensazione di ineluttabilità (scappare è impossibile) e impotenza.
Dieci persone in attesa che la morte le li prenda, uno ad uno.

Possibile che non esista una via di salvezza? Certo, l'istinto di sopravvivenza non è sparito e ognuno proverà a mettersi al sicuro come può... ma è difficile difendersi da un nemico sconosciuto ed invisibile, che la logica suggerisce essere uno dei dieci..., anche se....

Vi invito a leggerlo e a scoprire cosa succede ai dieci ospiti e a immergervi in una storia che vorrete leggere fino alla fine per trovare tutte le risposte...!
Un giallo di quelli classici, molto piacevole e originale.

venerdì 12 settembre 2014

Recensione: 'IL PUZZLE DI DIO' (Costantini, Falcone)


Ed eccoci alla seconda recensione della giornata, seppur... molto alla fine! ^_-


IL PUZZLE DI DIO
di Laura Costantini,
Loredana Falcone


COLLANA: Pesci rossi
€ 4,99 
Cartaceo: € 14,99
Disponibile online
nei formati EPUB e Kindle
disponibile su Amazon (cartaceo)
Siamo in presenza di una spy story, intrisa di elementi thriller e fantasy, scritta molto bene e dall'intreccio davvero accattivante, in grado di tener desta l'attenzione del lettore.

Il vero protagonista di questo romanzo, prima ancora dei suoi personaggi, è un gigantesco mosaico, chiamato il Puzzle di Dio, composto da 348 enormi tessere di pietra, vecchie 120 milioni di anni, che "qualcuno" si è divertito a spargere per il mondo.
Non solo non si sa chi sia il suo creatore, ma anche il suo messaggio risulta indecifrabile; l'unica chiave per cercare di capirci qualcosa è il documento lasciato dal gesuita Ippolito Desideri, missionario sugli altopiani dell'Himalaya nel 1700, che ha permesso di venire a conoscenza del numquam mortuo nondumque nato daemonio, il demonio mai morto e non ancora nato.

Di chi si tratta? Quando apparirà questo personaggio diabolico e che intenzioni avrà (certo non buone...)?

A cercare di sviscerare l'arcano ci sono diversi scienziati/dottori appartenenti ad agenzie segrete tra loro contrapposte - da una parte italiani, dall'altra statunitensi - tutti interessati a scovare per primi le tessere, in un gioco pericoloso che vedrà tutti ad un passo dalla morte, spesso e volentieri, ma anche ad un passo dallo scoprire la verità.

Il ritmo della narrazione è molto dinamico e concitato e ci si sposta, insieme ai protagonisti, in un continuo viavai tra la grande e caotica Roma, tra il lontano e l'affascinante Nepal, e ancora in Marocco e a Torino, e tutto segue il filo di una spasmodica ricerca della verità, che però non in tutti desterà desideri ed azioni virtuose, ma anzi darà il via a scontri, vendette e tradimenti. 

Il primo a trovare la tessera è l'italiano colonnello Lorenzo Demedici, insieme al suo fidato collaboratore medico ed amico  Mattias Landi; da Roma essi giungono in Nepal e ad attenderli c'è una bellissima e misteriosa donna, Sumitra, sacerdotessa e custode del segreto che riguarda proprio il messaggio del puzzle.
Ma per quanto fondamentale, non sarà la saggezza imperturbabile di questa donna affascinante - che entrerà nel cuore e nella mente del razionale colonnello Lorenzo - a risolvere l'enigma, bensì un'altra donna, che vive in Marocco e che ignora il proprio compito, la propria importantissima missione che potrebbe salvare la vita di tanta gente da una catastrofe dal vago sapore apocalittico.
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Questa donna è l'avvocatessa Nesayem Imitithal, depositaria di antichi saperi e poteri di cui però diverrà consapevole, suo malgrado, solo in età adulta, all'improvviso e senza che lei si possa opporre.
Accettare la propria missione e le proprie capacità extrasensoriali non sarà automatico per Nesayem e solo il trovarsi faccia a faccia con il pericolo e con l'urgenza di agire per salvare la sua pelle e quella dei suoi compagni di ventura (Lorenzo, Mattias e Sumitra), potrà costituire per lei la motivazione giusta per compiere ciò per cui è nata.
I quattro, quindi, si ritroveranno ad attraversare le sabbie roventi del Grande Erg, con alle calcagna il crudele e cinico Cameron Cayden, chiamato "Mister Liberty", feroce emissario di una potenza straniera; ma il problema non saranno solo i nemici dichiarati, bensì quelli "interni", le talpe, disposti a tutto pur di ottenere i propri scopi.

Quella di Demedici e compagni è davvero una corsa contro il tempo, che gradualmente e tassello dopo tassello, tra ostacoli e pericoli, essi riusciranno a portare avanti, prima che sia troppo tardi e che qualche fanatico porti a compimento una catastrofica missione...

E' un romanzo molto bello, appassionante, con una storia originale ben raccontata, dei personaggi convincenti, ambientazioni affascinanti e una buona dose di tensione narrativa.

Lo consiglio davvero!!!

Cito e canto: ALWAYS ON MY MIND



Anche questo è un brevissimo e romantico passaggio tratto dalle lettere tra il poesa Rilke e la scrittrice Lou A. Salomè.

Ad esso associo una canzone di Bublè.

"Spesso, per non dire spessissimo,ti sono accanto con ogni mio pensieroed è sempre di nuovo pienezza quella che provo,istante dopo istante, a posteriori,e per essa non c'è momento trascorso insieme
che possa bastare".

ALWAYS ON MY MIND

But you were always on my mind
You were always on my mind

Maybe I didn't hold you
All those lonely, lonely times
And I guess I never told you
I'm so happy that you're mine
If I made you feel second best
Girl, I'm sorry I was blind

You were always on my mind

Amore e tradimenti con "Tre anime" di Janie Chang



Di recente pubblicazione questo mix di romanticismo e rivoluzione, lealtà e famiglia, amore e sacrificio...:

TRE ANIME
di Janie Chang


Ed. Fabbri
Life
Trad. L Martini
462 pp
14. 90 euro
dal 10 settembre 2014
Trama

"Abbiamo tre anime, o almeno così mi è stato detto. Ma solo morendo ho scoperto che è vero." 

Mentre la giovane Leiyin assiste al proprio funerale dall'alto, in bilico tra due mondi, scopre che l'unico modo per uscire dal limbo in cui è rimasta intrappolata è rivivere una a una le proprie colpe. 
In un doloroso viaggio tra i ricordi, Leiyin rivede la sua adolescenza privilegiata, trascorsa in un'elegante villa tra l'amore per i libri e le speranze di un avvenire dorato, mentre fuori la Cina è sconvolta dalla guerra civile.
Fino all'incontro con l'affascinante Hanchin, poeta e militante comunista, che la seduce al primo sguardo, la corteggia regalandole una copia del romanzo proibito Anna Karenina e la istiga a sfidare il padre, pur di inseguire quell'amore illecito. La punizione avrà conseguenze durissime: un matrimonio non voluto, una maternità difficile, persino la morte di Leiyin. 
Perché lei per quell'amore è stata disposta a tutto. Persino a un tradimento terribile, che ora, forse, è venuto il momento di espiare.
18169712
,

Tre anime è un racconto epico di vendetta e tradimento, di un amore proibito e del prezzo che ciascuno di noi è disposto a pagare per la propria libertà.

L'autrice.
Janie Chang è cresciuta ascoltando storie  di antenati, fantasmi e draghi. Il suo primo romanzo Tre anime è stato pubblicato da Harper Collins in Canada, e William Morrow (HarperCollins negli USA) in Feb 2014.

Recensione 'IL CORPO' di Stephen King



Uno degli attori che ho amato follemente nella mia adolescenza - e che forse per questo mi è rimasto nel cuore, anche da adulta - è River Phoenix.
Sebbene non sia stato il primissimo film in cui ho potuto apprezzarlo, "Stand by me - Ricordo di un'estate" resterà però, per me, quello che preferisco su tutti.

E in virtù di questa mia passione per Rio, ho voluto leggere il racconto da cui è tratto il film di Rob Reiner.


IL CORPO
di Stephen King


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Sinossi

Avevo dodici anni – quasi tredici – la prima volta che vidi un essere umano morto. Successe nel 1960, tanto tempo fa… anche se a volte non mi pare così lontano. Soprattutto la notte quando mi sveglio da quei sogni in cui la grandine cade nei suoi occhi aperti”.


Gordon è un tredicenne che vive a Castle Rock, una cittadina del Maine che i lettori del Re conosceranno sicuramente molto bene. Trascorre le sue giornate giocando con i suoi amici, Chris, Teddy e Vern. Sono inseparabili, e hanno persino costruito una casa su un grande olmo, che è diventata un po’ la loro seconda dimora.
Sono tutti dei ragazzi un po’ particolari: Gordon ha la passione della scrittura e dimostra di avere talento; Chris proviene da una famiglia con una pessima reputazione; il padre di Teddy è in prigione per avergli bruciato un orecchio contro una stufa a legna e lui non sembra avere tutte le rotelle a posto; Vern, infine, è un ragazzo sovrappeso e di un’ingenuità quasi intollerabile.
La storia si apre sul finire dell’estate 1960. Come al solito, Gordon, Chris e Teddy si trovano nella casa sull’olmo a giocare a carte. All’improvviso arriva Vern, ansimante per la corsa, con una notizia incredibile. Da alcune settimane era stata segnalata la scomparsa di un loro coetaneo, un certo Ray Brower. Per una fortunata coincidenza Vern, ascoltando di nascosto suo fratello parlare con degli amici, aveva scoperto dove si trovava il corpo senza vita del ragazzo.
I quattro decidono allora di recarsi fino a quel luogo, per vedere quello che è rimasto di Ray Brower.

il mio pensiero

Ho letto questo racconto con in mente i volti dei personaggi e immaginando quindi vividamente ogni scena, avendo visto il film migliaia di volte ed essendo, rispetto al libro, abbastanza fedele (fatta eccezione per alcuni particolari, che però a mio modesto avviso non credo siano troppo rilevanti; vedi qui).

La narrazione è affidata a Gordon Lachance che, ormai adulto e diventato scrittore, decide di raccontare la sua incredibile esperienza vissuta con i suoi tre amici della preadolescenza: solo un paio di giorni, ma ricchi di avventura ed emozione.
Qualcosa che mai più gli accadrà nel resto della vita; amici speciali che mai gli capiterà più di avere.

Non ho mai più avuto amici, in seguito, come quelli che avevo a dodici anni. Gesù, e voi?

Seguiamo le avventure di Gordie, Chris Chambers, Vern Tessio e Teddy Duchamp come se fossimo anche noi insieme a loro.
Ci sembra di sentirli, di averli accanto a noi, mentre parlano, urlano, giocano, scherzano, si insultano...
Gordie
Wil Wheaton
Alcune volte ci fanno sorridere per la loro spontaneità, per il loro modo di fare strampalato, incosciente... tipico dell'età; altre volte forse ci verrà da scuotere la testa per la caterva di parolacce sibilate, gridate, sghignazzate da questi quattro mocciosetti tanto diversi per carattere eppure così affiatati.
Tutti e quattro più soli di quanto non vogliano ammettere a loro stessi.

Gordie soffre per l'indifferenza che da sempre sente di ricevere dai genitori, i quali vivono nel dolore per aver perduto il proprio figlio prediletto (Denny). Il ragazzino vorrebbe che i suoi lo "vedessero", si accorgessero di lui, che smettessero di vivere come degli zombie ma che dedicassero le legittime attenzioni che spettano al figlio loro rimasto... Gordie è un ragazzo sensibile, osservatore, riflessivo, insicuro; ha tanta fantasia ed infatti sin da ragazzino comincia a scrivere storie e a creare mondi tutti suoi.

Chris
River Phoenix
Chris vive in una famiglia ai margini, con un padre ubriacone e fratellini minori di cui prendersi cura; è intelligente, vorrebbe non dover sottomettersi ad un destino che la società benpensante di Castle Rock ha deciso per lui (che per gli altri è solo il ragazzo deviante ed emarginato, un buonannulla) ma provare ad andare al college... e scrollarsi di dosso pregiudizi e miseria.


Vern
Jerry O'connell
Vern è un ragazzino cicciottello e fifone, non stupido ma neanche troppo intelligente; segue i suoi amici più per non restar solo ma in realtà è un tipo tranquillo, che all'avventura preferirebbe un bel panino da mangiare stravaccato in poltrona!

Teddy
Corey Fieldman

E poi c'è il bizzarro Teddy; anche lui non ha tutti venerdì al posto loro; è incosciente, temerario, arrogante, capriccioso all'inverosimile e molto permaloso circa il padre pazzo...

Quattro ragazzi con una situazione familiare non proprio delle migliori, che decidono di assecondare la curiosità di vedere il cadavere di un ragazzo, più o meno loro coetaneo, morto nei pressi della ferrovia.

E così comincia la loro avventura e ne vivranno di cotte e di crude, tirando fuori la loro personalità, le paure, gli incubi personali, i punti deboli, la simpatia, la sensibilità.

La loro amicizia si rafforzerà? O sarà solo l'avventura di un paio di giorni estivi, vissuti sull'onda della frenesia e dell'eccitazione all'idea di rinvenire un cadavere prima della polizia?

Emerge nel racconto il legame tra Gordie e Chris.
I due ragazzi si stimano e si vogliono bene; Gordie vede Chris come il leader del gruppetto, il duro della situazione; ma un duro capace di comprendere, ascoltarti, consolarti, di rivolgerti un sorriso dolce e luminoso che ti incoraggia.
E Chris vede Gordie come un amico in grado di accettare e rispettare proprio lui, un reietto della società, il figlio di un ubriacone; Chris sa che Gordie crede in lui e crede che può farcela, che può riuscire ad essere qualcuno nonostante lo squallore che lo circonda.

Leggo Il corpo con un pizzico di... nostalgia; saranno le malinconiche ed evocative note di Stand by me cantate dalla calda voce di Ben E. King...; sarà che il film mi ricorda la mia adolescenza...; sarà che penso alla scena finale (del libro come del film) e vedo Chris mentre saluta Gordie, andando verso il suo futuro incerto, eppure lo fa col sorriso..., quel sorriso dolce e carico di speranza, proprio degli adolescenti che, forse a motivo della giovanissima età, sono capaci di non abbattersi davanti alle difficoltà ma di vedere il positivo anche quando sembra non essercene...

E così Chris diventa davvero  River..., il River che morirà solo 7 anni dopo tragicamente a quasi 24 anni e che qui sembra salutarci, ignaro del proprio destino, poco generoso nella vita dell'attore, un po' come quel destino che King ha scelto di assegnare al personaggio (da River interpretato nel film), nel libro.

Un bel King, che mi ha coinvolta ed emozionata, trasportandomi indietro nel tempo e facendomi vivere  - seppure solo con l'immaginazione - un'avventura adolescenziale memorabile, di quelle che forse ciascuno di noi ha sognato/sogna di vivere almeno una volta nella propria esistenza, con le persone giuste, anche se poi la vita stessa ci allontanerà da esse..., ma che in quel preciso momento sono le sole che vorresti avere accanto per sentirti vivo.

giovedì 11 settembre 2014

Frammenti di lettere d'amore ("Da qualche parte nel profondo")



Uno stralcio suggestivo e poetico tratto da "Da qualche parte nel profondo" di Rilke-Salomè (recensione).


"Ti ho pensata così intensamente durante il viaggio e qui (...). Di tutti i miei pensieri, infatti, quello per te è l'unico in cui trovo riposo, a volte mi ci distendo completamente e in quel pensiero dormo e da lì mi rialzo al mio risveglio...Ora da te è autunno, e tu cammini nel bosco, il bosco vasto in cui lo sguardo riesce a penetrare lunghi tratti, cammini nel vento che trasforma il mondo. Penso al piccolo stagno (...).Penso alle sere seguite dalla notte tempestosa che strappa dagli alberi tutte le foglie ormai secche, penso alla tempesta stessa, alla notte che fugge lungo le stelle verso l'alba.Verso il vuoto, nuovo, luminoso e placato mattino... Qui invece tutto resta uguale; pochi alberi soltanto si tramutano, quasi fiorissero di un giallo pallido. E l'alloro resta."

Pink Cover



Io amo il rosa e i colori ad esso annessi e connessi... *_*

Che ne dite di queste due cover?? Molto pink...ettose, vero? ^_-

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Occhio al libro...: 'PUNTO DI RUGIADA' di Maria Novella Viganò



Anche oggi desidero segnalarvi un romanzo.

PUNTO DI RUGIADA
di Maria Novella Viganò


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125 pp
3.99 euro
Sinossi

“Per la prima volta in vita mia ero in pace, nel posto giusto. Voglio che tu sappia che ti ho sempre amata, come quella mattina in quel punto perfetto di prato umido, punto di rugiada. Un liquido in perfetto equilibrio con il suo vapore. Un cuore in perfetto equilibrio con i suoi umori.”

Una casa può rivelarsi protagonista più di coloro che la abitano e l’hanno attraversata nel tempo, come si è letto in tanta gloriosa narrativa anglosassone. 
Ma qui non si tratta di dimore infestate da fantasmi, né di mondani appuntamenti estivi in villa. 
Ci troviamo nell’attualità più scottante e dolorosa di una giovane donna ferita e delusa da un sentimento non così elevato e prezioso quanto aveva immaginato. 
Preziosa e travolgente si svelerà invece quella casa avvolta dalla campagna in pieno risveglio primaverile. 
Proprio qui, lontano dalla città agitata da relazioni effimere e deludenti, Margherita scoprirà segreti di famiglia per anni taciuti, in questa casa visitata da contraddizioni, universi femminili e ipocrisie di epoche lontanissime eppure vicine, sarà in grado di liberarsi di ingombranti fantasmi e incomprensioni, così da riconquistare finalmente un’altra vita, un equilibrio quasi perfetto, il suo Punto di rugiada.


L’AUTRICE
Maria Novella Viganò è laureata in Storia Contemporanea e per ora vive a Milano. Le piace cambiare spesso opinione, ascoltare le vite degli altri, camminare veloce e partire per una destinazione sempre diversa. Non c’è niente che la renda più felice di una nuova idea da inseguire e del bacio della buonanotte dei suoi bambini, prima di spegnere la luce
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