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lunedì 27 luglio 2015
In lettura: "Mansfield Park" di Jane Austen
Prosegue il mio tour austeniano ed eccomi giunta a Mansfield Park, che ha come una protagonista una donna diversa da tutte le altre eroine della Jane:
Infatti, Fanny Price è diversa da tutte loro...: non ha il senso dell'umorismo di Elizabeth Bennet né la frivolezza di Emma, e nemmeno la consapevolezza di Elinor Dashwood o l'irruenza di sua sorella Marianne.
Fanny è tutta buon senso, umiltà, riservatezza e vulnerabilità. è il personaggio più passivo del romanzo, eppure dal punto di vista dell'azione morale, Fanny è la più attiva perché è l'unica che riesce a vedere le cose nella giusta prospettiva fin dal principio.
Nella sua immobilità, è un personaggio chiave, simbolo di quel mondo di pacata quiete e solidi valori che era l'Inghilterra rurale del primo Settecento, contrapposto alla frenesia e dinamicità di una Londra ormai alle soglie della Rivoluzione industriale. (fonte)
Un frammento che ci aiuta capire la personalità di Fanny...
Fanny si disse d'accordo, ed ebbe il piacere di vederlo restare alla finestra con lei, nonostante l'atteso pezzo a più voci, e di vedere i suoi occhi volgersi subito, come lei, alla scena là fuori, dove tutto ciò che vi è di solenne, di calmo e di piacevole, appariva nello splendore di una notte senza nubi, e nel contrasto con la profonda oscurità del bosco. Fanny espresse i propri sentimenti. "Ecco l'armonia!", disse, "Ecco la pace! Ecco ciò che lascia dietro di sé tutta l'arte e tutta la musica, e che solo la poesia può tentare di descrivere. Ecco ciò che può lenire ogni pena, ed elevare l'animo all'estasi! Quando guardo una notte come questa, sento come se al mondo non potesse esserci né cattiveria né dolore; e ci sarebbe sicuramente meno di entrambe le cose se la sublimità della natura fosse percepita di più, e se gli uomini riuscissero a pensare meno a se stessi contemplando una scena del genere."
Viaggiare leggendo... "Amore e altri imprevisti"
Buongiorno amici e lettori!!
Questa mattina vi porto a dare un'occhiata ai luoghi citati * dalla scrittrice Maria Murname nel suo simpaticissimo romanzo "Amore e altri imprevisti" (RECENSIONE).
Anzitutto, siamo a San Francisco, in California, e la nostra storia parte da Pacific Heights, un quartiere conosciuto per la gente esclusiva che vi abita; beh, ci vive anche la protagonista, Waverly Bryson.
pacific heights, S.F. |
Più precisamente, la sua abitazione è in stile vittoriano, si affaccia sul viale alberato della Sacramento Street (al num. 2513), tra la Filmore e la Steiner.
sacramento st. |
sacramento st. filmore-steiner |
Tra i luoghi di ritrovo di Waverly e le sue amiche, Andie e McKenna, ci sono il Caffè La Coppa a Mill Valley.
mill valley |
Van Ness Av. |
angolo Van Ness Avenue e O'Farrell St |
Concludiamo con l'abitazione del moroso di Waverly, Jake McIntyre, che vive ad Atlanta, nel quartiere Virginia Highlands, (spesso soprannominato "Vahi"); è un quartiere di Atlanta, in Georgia , fondato nel 20esimo e prende il nome dall'incrocio della Virginia Avenue e North Highland Avenue, il cuore del quartiere, che è famoso per i suoi bungalow e le case storiche costruite nel periodo 1910 -1930.
- |
summer festival atlanta |
* N.B. LE IMMAGINI SONO STATE PRESE PRINCIPALMENTE UTILIZZANDO GOOGLE MAPS E/O UNA SEMPLICE RICERCA SU GOOGLE, QUALORA AVESSI VIOLATO COPYRIGHT, SEGNALATEMELO E LE TOLGO.
THESE IMAGES HAVE BEEN TAKEN MAINLY USING GOOGLE MAPS AND / OR SIMPLE GOOGLE SEARCH, IF I HAD VIOLATED COPYRIGHT, please write me and I'll remove them.
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travelbook
domenica 26 luglio 2015
In lettura: "L'amore graffia il mondo" di Ugo Riccarelli
"Muoiono d'amore i rami"
F. Garcia Lorca
"Dovevamo saperlo che l’amore brucia la vita e fa volare il tempo."
V. Cardarelli
Di seguito la trama.
Ed. Mondadori |
È come se portasse il destino nel nome, Signorina: suo padre, capostazione in un piccolo paese di
provincia, l’ha chiamata così ispirandosi al soprannome di una locomotiva di straordinaria eleganza.
E creare eleganza, grazia, bellezza è il suo talento. Un giorno dal treno sbuca un omino con gli occhi
a mandorla e, con pochi semplici gesti, crea un vestitino di carta per la sua bambola.
L’omino scompare, ma le lascia un dono, un dono che lei scoprirà di possedere solo quando una sarta assisterà a una delle sue creazioni.
Potrebbe essere l’atto di nascita di una grande stilista, ma ci sono il fascismo, la povertà e gli scontri in famiglia, le responsabilità, i divieti e poi la guerra... e Signorina poco a poco rinuncia a parti di se stessa, a desideri e aspirazioni, soffocando anche la propria femminilità, con una generosità istintiva e assoluta. E quando infine anche lei, quasi all’improvviso, si scopre donna e conosce l’amore, il sogno dura comunque troppo poco, sopraffatto da nuovi doveri e nuove fatiche, e dalla prova più difficile: un figlio nato troppo presto e nato malato, costretto a “succhiare aria” intorno a sé come un ciclista in salita.
Nonostante i binari della ferrovia siano ormai lontani e la giovinezza lasci il posto a una maturità venata di nostalgia, ancora una volta Signorina sfodera il suo coraggio e la sua determinazione al bene e lotta per far nascere suo figlio una seconda volta, forte e capace di respirare da solo.
Solo alla fine, nell’attimo esatto in cui la lotta cede il passo alla quiete, quel figlio nato due volte si renderà conto che l’amore coraggioso, quello di una donna e di una madre come Signorina, porta
nel suo stesso corpo le ferite e i graffi del tempo...
L’amore graffia il mondo è il ritratto appassionante di una donna più forte delle proprie fragilità e del vento della storia: una figura indimenticabile, unica, eppure sorella delle tante donne che ogni giorno come guerriere silenziose rinunciano a se stesse per abnegazione e per amore.
Nonostante i binari della ferrovia siano ormai lontani e la giovinezza lasci il posto a una maturità venata di nostalgia, ancora una volta Signorina sfodera il suo coraggio e la sua determinazione al bene e lotta per far nascere suo figlio una seconda volta, forte e capace di respirare da solo.
Solo alla fine, nell’attimo esatto in cui la lotta cede il passo alla quiete, quel figlio nato due volte si renderà conto che l’amore coraggioso, quello di una donna e di una madre come Signorina, porta
nel suo stesso corpo le ferite e i graffi del tempo...
L’amore graffia il mondo è il ritratto appassionante di una donna più forte delle proprie fragilità e del vento della storia: una figura indimenticabile, unica, eppure sorella delle tante donne che ogni giorno come guerriere silenziose rinunciano a se stesse per abnegazione e per amore.
L'AVETE LETTO? COSA NE PENSATE?
BUONA DOMENICA!!! ^_-
sabato 25 luglio 2015
Segnalazione Romance: LOVE & THE CITY di Lidia Di Simone
Cari lettori, questa mattina vorrei segnalarvi un romance che si presenta ricco non solo di sentimento e passione ma anche di colpi di scena...:
LOVE & THE CITY
di Lidia Di Simone
Ed. Mondadori 336 pp 17.50 euro Marzo 2015 |
Trama
La costruzione di un amore è simile a quella di un grattacielo: ogni passo, una vertigine… Il primo romanzo femminile ambientato nel mondo delle archistar.
Amanda, detta Maddie, non ha ancora trent’anni e un corpo da atleta.
La costruzione di un amore è simile a quella di un grattacielo: ogni passo, una vertigine… Il primo romanzo femminile ambientato nel mondo delle archistar.
Amanda, detta Maddie, non ha ancora trent’anni e un corpo da atleta.
Lo era davvero, fino a pochi anni fa, quando un SUV l’ha investita, una sera, mentre si allenava, mettendo fine alla sua carriera.
Maddie era l’astro nascente delle Olimpiadi di Londra, dove secondo tutti i pronostici sarebbe arrivata sul podio più alto: purtroppo, invece di correre gli 800 come una gazzella, ha dovuto prendere in mano la sua vita e giocare una nuova mano con le carte che il destino le ha riservato.
Si è laureata in architettura e adesso sta per iniziare una nuova carriera – anche se per ora solo come stagista – in un prestigioso studio londinese (che somiglia molto a quello di Norman Foster, affacciato sul Tamigi).
Qui Maddie incontra due persone che cambieranno il suo destino: la cinese Eli Ching, che commissiona agli architetti inglesi un nuovo quartiere da costruire a Shanghai, e il superboss dello studio, archistar acclamata, scozzese burbero almeno quanto affascinante: il suo nome è Alistair Wolf, Mr Wolf…
Maddie ancora non sa quante sorprese le riserva la sorte, quali emozioni possano palpitare dietro le pareti di cristallo dello studio Wolf, quanto il lavoro e i sentimenti somiglino alla corsa: devi allenarti, e crederci davvero, per arrivare alla meta.
Dalla timidezza nascosta sotto i suoi jeans da brava ragazza a un tailleur di Gucci mozzafiato, dall’incredibile incontro al buio al 68° piano di un grattacielo in costruzione, alla Cina, Maddie entra in un turbine di emozioni difficili da controllare.
Dalla timidezza nascosta sotto i suoi jeans da brava ragazza a un tailleur di Gucci mozzafiato, dall’incredibile incontro al buio al 68° piano di un grattacielo in costruzione, alla Cina, Maddie entra in un turbine di emozioni difficili da controllare.
Solo allontanarsi può chiarirle le idee.
E sarà a Milano che Maddie approda, nella città dove fervono i lavori per l’imminente Expo 2015, alla ricerca delle proprie radici italiane e di un nuovo equilibrio. Ma con Mr Wolf è sempre come stare su una trave sospesa nel vuoto, e senza nemmeno il casco da cantiere…
Le emozioni fortissime di un’attrazione pericolosa si uniscono alla fiaba di una ragazza coraggiosa, che non si arrende anche quando tutto sembra perduto.
Le emozioni fortissime di un’attrazione pericolosa si uniscono alla fiaba di una ragazza coraggiosa, che non si arrende anche quando tutto sembra perduto.
L'autrice.
Lidia Di Simone, abruzzese, vive a Milano dove lavora come caporedattore per il magazine “Focus Storia” e per la rivista di storia militare “Wars”.
E' giornalista professionista da oltre vent’anni, è stata caporedattore del mensile “Biografie” e del teen magazine “Topgirl”, ha collaborato con settimanali d’attualità, femminili e mensili di viaggio, con quotidiani e inserti di economia, ha fatto la cronista di nera e la giornalista musicale, è stata responsabile della redazione spettacoli, autrice televisiva e curatrice di guide culinarie, ha scritto di gossip e costume, di cinema e sentimenti, di abiti griffati e divi capricciosi. E' appassionata d’arte, di mostre e musei.
Lidia Di Simone, abruzzese, vive a Milano dove lavora come caporedattore per il magazine “Focus Storia” e per la rivista di storia militare “Wars”.
E' giornalista professionista da oltre vent’anni, è stata caporedattore del mensile “Biografie” e del teen magazine “Topgirl”, ha collaborato con settimanali d’attualità, femminili e mensili di viaggio, con quotidiani e inserti di economia, ha fatto la cronista di nera e la giornalista musicale, è stata responsabile della redazione spettacoli, autrice televisiva e curatrice di guide culinarie, ha scritto di gossip e costume, di cinema e sentimenti, di abiti griffati e divi capricciosi. E' appassionata d’arte, di mostre e musei.
venerdì 24 luglio 2015
Frammenti di... "L'ultimo battito del cuore"
Ho da poco iniziato a leggere "L'ultimo battito del cuore", il romanzo di Valentina Cebeni, edito da Giunti Editore, avente come protagonista una giovane donna, Penelope, la cui vita è stata distrutta da un tragico incidente, nel quale il suo amato fidanzato Adam è morto.
La vita sembra avere perduto senso e scopo e Penelope non riesce - e, in un certo senso, forse non vuole, non prova neanche - ad andare avanti, finché sua sorella Addison non insiste per portarla a casa propria, in una zona di campagna tranquilla, nel Kent.
E in mezzo alla natura Penelope comincia a riscoprire che ci sono ancora tante cose belle che la fanno sentire bene.
Questo è un piccolo brano tratto dal romanzo che ci lascia intuire proprio questo.
"In quel lembo di terra verdeggiante aveva scoperto il fascino del silenzio; amava stare seduta su una panchina per ore a guardare il fiume senza altro nella testa che lo scrosciare dell'acqua. Camminare per le stradine di campagna la faceva sentire parte del paesaggio, una zolla di terra pronta ad affrontare i primi freddi. Alzò lo sguardo sul paesaggio che li circondava, negli occhi la promessa del mattino."
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frammenti
Recensione: ROMANZO CRIMINALE di Giancarlo De Cataldo
ROMANZO CRIMINALE
di Giancarlo De Cataldo
Ed. Einaudi 602 pp 19 euro 2002 |
Sinossi
Un'organizzazione nascente, spietata e sanguinaria, dalle periferie cerca la conquista del cielo.
Un'organizzazione nascente, spietata e sanguinaria, dalle periferie cerca la conquista del cielo.
Tre giovani eroi maledetti, che hanno un sogno ingenuo e terribile.
Un poliziotto molto deciso, un coro di malavitosi, giocatori d'azzardo, criminologi, giornalisti, giudici, cantanti, mafiosi, insieme a pezzi deviati del potere e terroristi neri.
E il piú esclusivo bordello in città.
Da subito il lettore è immerso nella quotidianità della vita di questa banda e, se anche i personaggi, con i loro nomi pittoreschi ma significativi, sono davvero tantissimi e ricordarseli tutti non è proprio semplice, è pur vero che pian piano si inizia a districarsi tra le fitte maglie di questa grande famiglia, le cui giornate ruotano appunto attorno all’organizzazione delle loro attività malavitose.
Una cosa la si comprende subito e con chiarezza, ed in qualche modo resterà così – seppur con le dovute variazioni e le uscite di scena di qualcuno – praticamente sempre: coloro che hanno in mano le redini di tutti i traffici, che decidono come e con chi collaborare, che sanno mettere a tacere una ribellione interna ecc…, sono i tre uomini, amici da tempo, protagonisti di questa storia : il Libanese – che poi è il capo riconosciuto –, il Freddo e il Dandi.
Er Libano e il Dandi spiccano maggiormente per la loro mania di volersi prendere tutta Roma, di comandare in modo esclusivo; ma mentre il Dandi desidera farlo più che altro per la bella vita e i lussi che ne derivano, per il Libanese è davvero una questione di potere, di primato. E mentre questi è più prudente, riflessivo, calcolatore, l'altro è impulsivo, vuol fare come gli va, anche andando contro le regole interne; a fargli perdere la bussola, poi, ci pensa lei, Patrizia, una squillo di lusso, bella e sensuale, che sa il fatto suo, uno spirito libero che non prende ordini da nessuno.
E il Freddo?
Come dice il soprannome, lui è quello più distante, riservato, di un’intelligenza non spavalda, ma cauta, e tra i tre è quello che va più con i piedi di piombo quando si tratta di prendere decisioni importanti.
Da una parte ci sono loro, i criminali, dall’altra lo Stato e la polizia che cercano di prenderli, con l’obiettivo di stanarli e metterli in galera per tutta la vita.
Ma i soldi, il potere, i ricatti… fanno sì che i delinquenti riescano con facilità a pagare i migliori avvocati, che sanno a quali cavilli appendersi per far uscire i loro clienti, non solo il prima possibile, ma anche riportando condanne leggere.
Se non fosse che a dar loro la caccia, c’è il commissario Nicola Scialoja: uno tosto, che non si arrende perchè crede nella sua missione di fermare la banda romana. Missione che diventa man mano una questione personale, soprattutto quando nella sua vita si infila Patrizia, che in qualche modo lo tiene legato a sè, cosicchè Scialoja si ritrova diviso a metà, tra la sua proverbiale onestà e la voglia di prendere i criminali anche con mezzi illeciti.
Le vicende all’interno e all’esterno della banda subiranno una svolta soprattutto con l’assassinio del Libanese, che getterà scompiglio nel gruppo, e allo stesso tempo porterà inevitabilmente alla presenza di un nuovo capo, pronto a guidare e a gestire ogni cosa, nuove alleanze, nuovi giri di “affari”…
Attorno a Libano, Freddo e Dandi ruotano, come dicevo, un sacco di personaggi dai nomi più disparati – Scrocchiazzeppi, Bufalo, Trentadenari, il Vecchio… -, ognuno dei quali avrà la sua piccola parte nel determinare la storia della banda, che al suo interno, nel corso degli anni, vedrà spaccature, ribellioni, tradimenti…, e la voglia di difendere i propri interessi sarà spesso più grande di qualsiasi forma di lealtà tra membri, anche tra quelli più “anziani”.
Spicca, in mezzo a questa gente raccogliticcia meschina e che ispira davvero poca simpatia, la figura de il Nero, un giovane che in un certo senso è un po’ dentro e un po’ fuori dalla banda; ha contatti con i tre gangster ma al contempo non vuole esserne soggetto.
Il Nero si differenzia da loro anche per la sua personalità e il suo modo di pensare, che non sono gretti e da ignorante, in quanto non è neanche ossessionato dalla brama di potere e denaro (tant’è che inizialmente il Nero sembra fare quello che fa perché guidato da una vera e propria filosofia - l'Idea - per quanto sia e resti sempre un assassino); questo modo di essere lo avvicina molto a Freddo, tanto che i due si considerano amici, e forse quella tra loro due è la sola vera amicizia presente nel romanzo, che si rivelerà tale quando uno dei due avrà davvero e seriamente bisogno di aiuto.
Il lettore è totalmente dentro la vita di questi antieroi, ne segue i ragionamenti, i dubbi, le paure, le ossessioni, le meschinità e i vizi, ed è difficile affezionarsi a qualcuno di essi e schierarsi dalla sua parte…, almeno fino a quando uno dei protagonisti, Freddo, si innamora sinceramente di una brava ragazza, Roberta, e comincia a sentire la stanchezza di una vita sempre a rischio (di morte, di arresto…., per non parlare delle ritorsioni sui propri cari) e il conseguente desiderio di uscirne fuori.
Ma queste grosse e complesse organizzazioni criminali, si sa, sono come la fitta tela di un ragno e, una volta che ti ritrovi dentro, liberartene è davvero complicato.
Il Freddo riuscirà a liberarsi della morsa letale della banda in cui è praticamente cresciuto e a vivere la sua vita lontano da essa, con la sua amata Roberta?
Romanzo criminale è scritto con un linguaggio realistico, immediato, e tale immediatezza si respira ad ogni pagina, a cominciare dall’uso abbondante del dialetto (romano,in particolare), dal tratteggio di personaggi definiti, forti, "coloriti" in un certo senso, dal racconto di scene e momenti speso crudi, in cui la violenza e il puro interesse per i fatti propri fanno da padrone.
Ne viene fuori un quadro della malavita romana non solo vicino alla realtà e spaventosamente colluso di frequente con i poteri forti (all’interno dello stesso Stato, della Polizia…), ma soprattutto incredibilmente organizzato al suo interno, anche se le falle non mancano, e i momenti, in cui sembra che qualche crepa nel sistema della banda si stia pericolosamente allargando, non mancano affatto; del resto, come diceva il giudice Falcone: “La Mafia (e credo che quindi possiamo estendere questo concetto ad ogni tipo di organizzazione criminale) è un fatto umano, e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine”.
Dove andrà a finire il sogno di Libanese, Freddo, Dandi e di quanto girano loro intorno? Quel sogno “di costruire qualcosa che fosse destinato a durare”?
“Ma non si costruisce sul nulla. La partita non la vincono gli eroi giovani e belli. La partita la vince chi resta sul campo quando gli altri ne hanno avuto abbastanza.”
Chi resterà in piedi e chi, invece, si perderà per via o prenderà altre strade?
Rispetto al film di Placido – che di per sé mi è piaciuto molto -, il libro mi ha preso e soddisfatta un po' di più, non fosse altro perché la complessità dei rapporti tra i membri, la stessa contraddittoria personalità di Scialoja, o anche il personaggio del Nero (che nel film è quasi secondario), sono praticamente accennati nel film, il cui finale è poi nettamente diverso dal romanzo, che anche per questo mi è piaciuto di più.
Adesso son curiosa di vedere la serie, e intanto consiglio la lettura di Romanzo criminale, in particolare a quanti siano interessati al genere.
Chi di voi ha letto il libro e/o visto il film e/o la serie tv?
Recensione correlata:
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recensioni
mercoledì 22 luglio 2015
Recensione: IL CATINO DI ZINCO di Margaret Mazzantini
Il catino di zinco è il primo libro di Margaret Mazzantini, con cui vince il Premio Campiello nel 1994.
IL CATINO DI ZINCO
di Margaret Mazzantini
Ed. Mondadori NumeriPrimi 137 pp 10 euro 2014 |
Protagonista indiscussa di questo breve romanzo è Nonna Antenora, una donna che ha saputo vivere la propria esistenza, povera e non sempre felice, con un carattere deciso, forte, tenace, testardo e molto pratico.
L'Autrice parte da una mattina fredda come tante in cui sua nonna è morta e a parlarci di lei e della storia della sua famiglia è proprio la nipote, cui in un certo senso la vecchietta ha affidato le sue storie, le sue memorie, tutti racchiusi in quella casa di Roma che, nel tempo, è diventata una rigatteria di ricordi.
Una sorta di "santuario" che raccoglie tanti visi, tante storie di uomini, donne, bambini, luoghi... che la nipote non ha visto di persona, ma che conosce bene, come se tutte queste cose fossero lei stessa.
E così la voce narrante evoca per il lettore fatti e personaggi d'altri tempi, che partono dal 1903 e attraversano le due guerre mondiali, il fascismo... e arrivano fino a noi con una potenza rievocativa che colpisce il lettore quasi come un pugno violento.
Storie di donne che dovevano essere sottomesse prima ai padri e poi ai mariti, ma che non hanno perso mai la loro personalità, la loro forza, affrontando le sfide della vita di tutti i giorni con coraggio, ed Antenora rappresenta bene questo tipo di identità femminile, che ama svisceratamente i figli - piange quello morto troppo presto di tifo, non si dà pace per quelli andati in guerra, e controlla a vista d'occhio il figlio piccolo perché non faccia sciocchezze -, guarda ora con tenerezza ora con insofferenza il tranquillo marito, il "poromo" Gioacchino, col quale non riuscirà mai a vivere una reale intimità (soprattutto sessuale, nonostante i figli), se non forse solo negli anni della vecchiaia, quando insieme condivideranno la solitudine di un nido familiare che ha visto volar via tutti i figli.
Quella della Mazzantini, alla sua prima opera letteraria, è una scrittura forte e decisa, che alterna l'uso di un linguaggio volutamente ricercato a quello di un linguaggio molto informale, con termini gergali, dialettali, fatto anche di parole ed espressioni che di proposito sconfinano nello scurrile, soprattutto nel loro riferimento alla sessualità.
In un certo senso, il modo con cui la voce narrante si rivolge a chi legge è quasi "maleducato", irriverente, perché è fin troppo diretto, crudo, senza dubbio efficace nel tratteggiare in modo molto vivido i personaggi e le vicende da loro vissute.
Ne viene fuori un ritratto spietato ma onesto di un universo familiare caratterizzato da rancori e rimpianti, in cui c'è posto per tanto crudo realismo e un po' meno per la tenerezza.
Un romanzo che si legge in fretta per il numero di pagine ma che non per questo lascia il lettore indifferente, perchè attraverso l'importanza di andare "indietro nel tempo" con la memoria, ci porta a contatto con gente semplice (lo stesso catino di zinco ci riporta indietro negli anni, a quando il suo utilizzo era molto frequente, testimone muto di quotidianità), che si portava "sulla groppa un tratto deforme di storia", e doveva far fronte alla povertà e a modi di pensare che adesso ci appaiono giustamente arcaici.
Un libro particolare che rivela, a mio modestissimo avviso, l'originalità e la forza narrativa ed evocativa di questa bravissima Autrice, nonchè la sua bravura nel tratteggiare personaggi femminili forti e ben definiti.
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recensioni
martedì 21 luglio 2015
Scarica e leggi GRATUITAMENTE l'antologia "Male Antico" di Gianluca Turconi
Lettori, ricevere un libro in dono non può che far piacere!Beh, l'autore Gianluca Turconi e l'illustratore Marco Alfaroli, sperando di fare cosa gradita agli appassionati di narrativa fantastica, hanno deciso di regalare a tutti l'antologia horror gratuita intitolata "Male Antico", in formato eBook.
Sinossi
Religioni, leggende e cronaca criminale hanno apparentemente poco in comune, ma a una più attenta riflessione si scopre che un unico, tremendo, elemento le può accomunare. Subdolamente si intrufola nella quotidianità, per sconvolgerla dalle fondamenta, trasformando ciò che è reale in un incubo.
Ci minaccia e ci alletta, ha molti volti diversi, riesce persino a vedere dentro di noi e a guardare con i nostri occhi.
Per quanto sia sempre diverso, siamo soliti chiamarlo con un solo nome: il Male.
E' nato con l'Uomo o esisteva già in ere precedenti?
Semplicemente non lo sappiamo.
E cosa vuole in realtà da noi?
Anche questa risposta si perde nel tempo che abbiamo trascorso in sua compagnia, nella Storia costellata da immani tragedie, siano esse ben conosciute, come le Crociate o la Seconda Guerra Mondiale, oppure episodi di microcriminalità ignorati dalla maggior parte della gente, eppure tanto importanti nel disegno del Male.
In ambientazioni storiche diverse, i racconti di questa raccolta ci faranno conoscere coloro che si arrendono a questa spaventosa entità e coloro che invece la combattono con tutte le forze.
Grazie a questi ultimi scopriremo che probabilmente non conosciamo la risposta a un'ultima domanda: è davvero possibile sconfiggere il Male?
Religioni, leggende e cronaca criminale hanno apparentemente poco in comune, ma a una più attenta riflessione si scopre che un unico, tremendo, elemento le può accomunare. Subdolamente si intrufola nella quotidianità, per sconvolgerla dalle fondamenta, trasformando ciò che è reale in un incubo.
Ci minaccia e ci alletta, ha molti volti diversi, riesce persino a vedere dentro di noi e a guardare con i nostri occhi.
Per quanto sia sempre diverso, siamo soliti chiamarlo con un solo nome: il Male.
E' nato con l'Uomo o esisteva già in ere precedenti?
Semplicemente non lo sappiamo.
E cosa vuole in realtà da noi?
Anche questa risposta si perde nel tempo che abbiamo trascorso in sua compagnia, nella Storia costellata da immani tragedie, siano esse ben conosciute, come le Crociate o la Seconda Guerra Mondiale, oppure episodi di microcriminalità ignorati dalla maggior parte della gente, eppure tanto importanti nel disegno del Male.
In ambientazioni storiche diverse, i racconti di questa raccolta ci faranno conoscere coloro che si arrendono a questa spaventosa entità e coloro che invece la combattono con tutte le forze.
Grazie a questi ultimi scopriremo che probabilmente non conosciamo la risposta a un'ultima domanda: è davvero possibile sconfiggere il Male?
COLLEGAMENTI ALLE LIBRERIE ONLINE (DOWNLOAD GRATUITO)
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lunedì 20 luglio 2015
Frammenti di... baci&abbracci
Due passaggi teneri, entrambi che vertono su una manifestazione d'affetto, che sia il bacio o un abbraccio.
Il primo è tratto dall'urban/paranormal fantasy Opposition, ed è un bacio tra due innamorati giovanissimi pieni di ardore e attrazione reciproca; l'altro è tratto da Il catino di zinco di Margaret Mazzantini e descrive un goffo tentativo di due coniugi maturi di ritrovare una sorta di antica intimità...
, |
"S'incontrano all'ingresso. Non un vero e proprio abbraccio, il loro: è un modo maldestro di stare uniti con i corpi, placati dall'odore che compongono insieme. Non si chiedono, nè si raccontano niente. Si stringono in una spossatezza senza parole. E lei finalmente può svenire. Chiude gli occhi e lo fa."
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frammenti
Novità in libreria: "La luna dell'oracolo" di Thea Harrison
Sensualità bollente, personaggi affascinanti e un universo intrigante: il nuovo capitolo del Ciclo delle Razze Antiche.
L'ORACOLO DELLA LUNA
di Thea Harrison
Fanucci Editore 12 euro dal 16 luglio 2015 |
Sinossi
La sorte del mondo soprannaturale non è mai stata tra le preoccupazioni di Grace Andreas.
Pur essendo la sorella di un oracolo, non ha mai considerato il trascendente come qualcosa che la riguardasse da vicino.
Fino al giorno in cui la sua esistenza prende un’altra strada: sua sorella Petra perde la vita e Grace è costretta a ereditarne il ruolo di oracolo di Louisville, e a adottare i due nipoti rimasti orfani.
Al suo fianco ci sarà Khalil, un potente principe djinn, che ha promesso di proteggere lei e i due piccoli ma che non ha idea di quanto sia complicato convivere con un carattere difficile come quello di Grace.
Diventato il guardiano della famiglia, dovrà difenderla non solo dalle insidie dei poteri soprannaturali, ma anche dai guai che Grace sta causando con la sua irriverenza nei confronti delle gerarchie.
Eppure, nonostante la pericolosità della sua condotta, Khalil sa che in lei c’è qualcosa di delicato e vulnerabile da proteggere a ogni costo.
Rimarranno l’uno al fianco dell’altra, ma comprenderanno la profondità del legame che li unisce solo quando a essere in pericolo saranno le loro stesse vite.
Inoltre, vi segnalo che pochi giorni addietro, al San Diego Comic-Con, è stato presentato il pilot della serie televisiva The Expanse. Prodotta dal canale Syfy e tratta dai romanzi di James S. A. Corey, di cui Fanucci editore ha già pubblicato il primo volume: Leviathan - Il risveglio.
Qui potete leggere l'intervista rilasciata da Daniel Abraham e Ty Franck durante il paneldedicato al programma.
Per tutte le altre notizie e curiosità, potete visitare la pagina ufficiale di The Expanse suSyFy.
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