La storia vera, drammatica e toccante di un giovane cristiano che, mosso da una grande fede, decise, durante il secondo conflitto mondiale, di arruolarsi per portare il proprio contributo alla nazione americana senza mai imbracciare le armi.
LA BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE
2016 |
GENERE: Drammatico, Guerra
REGIA: Mel Gibson
ATTORI: Andrew Garfield, Teresa Palmer,Sam EliminaWorthington, Vince Vaughn, Luke Bracey, Hugo Weaving, Rachel Griffiths, Richard Roxburgh.
Il film prende inizio con una citazione tratta dalle Sacre Scritture:
"Non lo sai tu? Non l'hai mai udito?
Il SIGNORE è Dio eterno,
il creatore degli estremi confini della terra;
egli non si affatica e non si stanca;
la sua intelligenza è imperscrutabile.
Egli dà forza allo stanco
e accresce il vigore a colui che è spossato.
I giovani si affaticano e si stancano;
i più forti vacillano e cadono;
ma quelli che sperano nel SIGNORE acquistano nuove forze,
si alzano a volo come aquile,
corrono e non si stancano,
camminano e non si affaticano."
(Libro del profeta Isaia, cap. 41:28-31)
Desmond Doss vive nel Virginia con padre, madre e il fratello Hal.
Il papà è un tipo violento e purtroppo sta tirando su i figli lasciando che sfoghino la propria aggressività liberamente, anche facendosi del male; ed infatti, un giorno, mentre Desmond e il fratello Hal "giocano a picchiarsi", il primo arriva quasi ad ammazzare l'altro (accidentalmente).
Il padre è di quelli che alzano le mani su tutti, moglie compresa, e presto comprendiamo la ragione di questo comportamento deprecabile: è un veterano di guerra, tanti suoi amici non sono più tornati dalla Prima Guerra Mondiale, e quella esperienza l'ha traumatizzato tanto da segnarlo nel profondo, rendendolo il fantasma di se stesso.
Quando viene a sapere che entrambi i figli desiderano arruolarsi, va su tutte le furie, perchè sa bene cosa voglia dire andare in guerra.
Così, dopo Hal, anche Desmond prende la decisione di servire il proprio Paese, nonostante nel frattempo si sia innamorato - ricambiato - della bella infermiera Dorothy, che il giovane chiede in sposa.
La famiglia Doss è di fede avventista, l'ubbidienza ai comandamenti di Dio - riportati nella Bibbia - è per loro fondamentale e Desmond, in particolare, è particolarmente fervente; infatti, il suo obiettivo è andare sì in guerra ma per salvare vite - come medico - non per ucciderne; lui è convinto di poter servire gli USA senza imbracciare le armi ma in qualità di obiettore (anzi, cooperatore) di coscienza.
Il padre è di quelli che alzano le mani su tutti, moglie compresa, e presto comprendiamo la ragione di questo comportamento deprecabile: è un veterano di guerra, tanti suoi amici non sono più tornati dalla Prima Guerra Mondiale, e quella esperienza l'ha traumatizzato tanto da segnarlo nel profondo, rendendolo il fantasma di se stesso.
Quando viene a sapere che entrambi i figli desiderano arruolarsi, va su tutte le furie, perchè sa bene cosa voglia dire andare in guerra.
Così, dopo Hal, anche Desmond prende la decisione di servire il proprio Paese, nonostante nel frattempo si sia innamorato - ricambiato - della bella infermiera Dorothy, che il giovane chiede in sposa.
La famiglia Doss è di fede avventista, l'ubbidienza ai comandamenti di Dio - riportati nella Bibbia - è per loro fondamentale e Desmond, in particolare, è particolarmente fervente; infatti, il suo obiettivo è andare sì in guerra ma per salvare vite - come medico - non per ucciderne; lui è convinto di poter servire gli USA senza imbracciare le armi ma in qualità di obiettore (anzi, cooperatore) di coscienza.
La fase dell'addestramento è molto dura e a tratti umiliante, perchè nè i commilitoni nè i superiori riescono ad accettare e a comprendere le ragioni che possono spingere un ragazzo ad andare volontariamente al fronte senza prendere un'arma in mano.
Tutti sono contro il povero Desmond, che viene "invitato" (tutt'altro che cortesemente) ad andarsene, perchè questo suo atteggiamento ostinato - di non voler uccidere il nemico - è stupido oltre che pericoloso, tanto per lui stesso quanto per i suoi colleghi, visto che non sarebbe disposto ad ammazzare un "muso giallo" per difendere un amico sul campo di battaglia.
Desmond viene preso in giro, malmenato, umiliato, portato davanti alla Corte Marziale.., ma non demorde perchè lui è convinto di ciò che vuol fare, così ottiene ufficialmente, dopo tante difficoltà, di essere designato come soccorritore nella cruenta battaglia di Okinawa.
Nessuno dei militari che gli sono attorno pensa che potrà farcela, piuttosto sono persuasi che Doss sarà per loro soltanto un fardello, ma... dovranno ricredersi!
Senza mai imbracciare un arma, Doss - chiamato con disprezzo "Fusto di mais" da un superiore, per la sua costituzione mingherlina - dimostrerà a tutti di essere un grandissimo eroe salvando la vita a 75 uomini e diventando il primo obiettore insignito della Medaglia d’Onore del Congresso, la più alta onorificenza militare Americana.
Sapendo che è una storia vera, il coinvolgimento emotivo per me è venuto ancora più facilmente, e mentre guardavo il film non potevo non restare stupita della grandissima fede di questo ragazzo, che non si lascia intimorire dalle minacce di colleghi e superiori, che lo vorrebbero fuori dall'esercito.
"Lascia che questa guerra la vincano i coraggiosi": gli dice qualcuno, e Desmond dimostrerà quanto lui sia coraggioso, anche se in modo differente!
Desmond combatte anch'egli al fianco dei commilitoni, ma non con le armi, o meglio lo fa con le "proprie armi speciali": la fiducia in Dio, la preghiera, la forza che trae leggendo la Bibbia (una piccola edizione regalatagli dall'amata Dorothy, e che lui tiene fedelmente sempre nel taschino, vicino al cuore), e con le proprie mani, l'intelligenza, la forza di volontà, la tenacia... con le quali riuscirà ad aiutare i propri compagni feriti e in pericolo.
"Ti prego, Signore, fammene trovare un altro..." prega mentre va alla ricerca - rischiando la vita, solo in compagnia dei tantissimi cadaveri maciullati attorno a sè, tremando di paura al pensiero dei giapponesi in agguato - di quanti più soldati possibili.
Quello che farà sarà giudicato eroico, inimmaginabile e lascerà stupefatti ed ammirati tutti, in primis coloro che l'avrebbero voluto fuori, all'inizio, ritenendolo un vile, un debole.
E' un film molto bello, a mio modesto avviso fatto bene, efficace nel presentarci la storia di questo eroe di guerra; certo, è molto cruento, brutale, feroce (ma è la guerra ad esserlo...!), c'è sangue dappertutto (nella seconda parte del film, in cui veniamo "buttati" nel pieno della battaglia di Hacksaw Ridge), corpi straziati, maciullati in modo orribile..., in pieno stile Mel Gibson, che quando ci si mette d'impegno, non lesina scene forti, spietate, per quanto sono drammaticamente realistiche.
La guerra è una tale grande tragedia umana... da lasciarci senza parole, e personalmente in diversi momenti non ho potuto trattenere le lacrime agli occhi, riflettendo su quanto male e odio essa produca, sul fatto che tante giovani vite vengono recise senza pietà sui campi di battaglia.
Non ho potuto non pensare a quale trauma vivano i soldati, che notte e giorno devono stare sempre attenti e svegli per individuare il nemico e attaccarlo, con fucili e bombe a mano, prima che lui attacchi loro; e quanto dev'essere tremendo vedere i propri compagni cadere accanto a sè, vedere il loro corpo mitragliato e ridotto letteralmente a brandelli!
Mi è venuto spontaneo pensare alla meravigliosa e profonda poesia di Ungaretti, "Veglia":
Mel Gibson non ha diretto finora chissà quanti film, ma quando si mette alla regia, i suoi film non sono banali e non passano inosservati.
A me questo è piaciuto moltissimo, mi ha commossa e fatto riflettere su tante cose - che sia la guerra o la forza della fede... - e merita di essere visto; certo, magari chi è estremamente sensibile potrebbe restare un po' troppo toccato dalle scene di guerra, però a parte questo, è davvero un bel film!!
Info su Desmond Doss:
news.avventisti.it/hacksaw-ridge-la-storia-un-eroe-vero/desmonddoss.com/bio/
https://desmonddoss.com/bio/bio-real.php
Tutti sono contro il povero Desmond, che viene "invitato" (tutt'altro che cortesemente) ad andarsene, perchè questo suo atteggiamento ostinato - di non voler uccidere il nemico - è stupido oltre che pericoloso, tanto per lui stesso quanto per i suoi colleghi, visto che non sarebbe disposto ad ammazzare un "muso giallo" per difendere un amico sul campo di battaglia.
Desmond viene preso in giro, malmenato, umiliato, portato davanti alla Corte Marziale.., ma non demorde perchè lui è convinto di ciò che vuol fare, così ottiene ufficialmente, dopo tante difficoltà, di essere designato come soccorritore nella cruenta battaglia di Okinawa.
Nessuno dei militari che gli sono attorno pensa che potrà farcela, piuttosto sono persuasi che Doss sarà per loro soltanto un fardello, ma... dovranno ricredersi!
Senza mai imbracciare un arma, Doss - chiamato con disprezzo "Fusto di mais" da un superiore, per la sua costituzione mingherlina - dimostrerà a tutti di essere un grandissimo eroe salvando la vita a 75 uomini e diventando il primo obiettore insignito della Medaglia d’Onore del Congresso, la più alta onorificenza militare Americana.
Sapendo che è una storia vera, il coinvolgimento emotivo per me è venuto ancora più facilmente, e mentre guardavo il film non potevo non restare stupita della grandissima fede di questo ragazzo, che non si lascia intimorire dalle minacce di colleghi e superiori, che lo vorrebbero fuori dall'esercito.
"Lascia che questa guerra la vincano i coraggiosi": gli dice qualcuno, e Desmond dimostrerà quanto lui sia coraggioso, anche se in modo differente!
Desmond combatte anch'egli al fianco dei commilitoni, ma non con le armi, o meglio lo fa con le "proprie armi speciali": la fiducia in Dio, la preghiera, la forza che trae leggendo la Bibbia (una piccola edizione regalatagli dall'amata Dorothy, e che lui tiene fedelmente sempre nel taschino, vicino al cuore), e con le proprie mani, l'intelligenza, la forza di volontà, la tenacia... con le quali riuscirà ad aiutare i propri compagni feriti e in pericolo.
"Ti prego, Signore, fammene trovare un altro..." prega mentre va alla ricerca - rischiando la vita, solo in compagnia dei tantissimi cadaveri maciullati attorno a sè, tremando di paura al pensiero dei giapponesi in agguato - di quanti più soldati possibili.
Quello che farà sarà giudicato eroico, inimmaginabile e lascerà stupefatti ed ammirati tutti, in primis coloro che l'avrebbero voluto fuori, all'inizio, ritenendolo un vile, un debole.
E' un film molto bello, a mio modesto avviso fatto bene, efficace nel presentarci la storia di questo eroe di guerra; certo, è molto cruento, brutale, feroce (ma è la guerra ad esserlo...!), c'è sangue dappertutto (nella seconda parte del film, in cui veniamo "buttati" nel pieno della battaglia di Hacksaw Ridge), corpi straziati, maciullati in modo orribile..., in pieno stile Mel Gibson, che quando ci si mette d'impegno, non lesina scene forti, spietate, per quanto sono drammaticamente realistiche.
"In pace i figli piangono i padri; in guerra i padri piangono i figli".
La guerra è una tale grande tragedia umana... da lasciarci senza parole, e personalmente in diversi momenti non ho potuto trattenere le lacrime agli occhi, riflettendo su quanto male e odio essa produca, sul fatto che tante giovani vite vengono recise senza pietà sui campi di battaglia.
Non ho potuto non pensare a quale trauma vivano i soldati, che notte e giorno devono stare sempre attenti e svegli per individuare il nemico e attaccarlo, con fucili e bombe a mano, prima che lui attacchi loro; e quanto dev'essere tremendo vedere i propri compagni cadere accanto a sè, vedere il loro corpo mitragliato e ridotto letteralmente a brandelli!
Mi è venuto spontaneo pensare alla meravigliosa e profonda poesia di Ungaretti, "Veglia":
Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore
Non sono mai stato tanto
attaccato alla vita
Mel Gibson non ha diretto finora chissà quanti film, ma quando si mette alla regia, i suoi film non sono banali e non passano inosservati.
A me questo è piaciuto moltissimo, mi ha commossa e fatto riflettere su tante cose - che sia la guerra o la forza della fede... - e merita di essere visto; certo, magari chi è estremamente sensibile potrebbe restare un po' troppo toccato dalle scene di guerra, però a parte questo, è davvero un bel film!!
Info su Desmond Doss:
https://desmonddoss.com/bio/bio-real.php