Un piccolo romanzo capace di trasmettere sensazioni di dolcezza grazie ad una scrittura che sa essere profonda e leggera insieme; una storia d'amore sospesa nel tempo eppure così reale nella mente e nel cuore di chi ne è coinvolto e si lascia travolgere dalle emozioni.
VERTIGINE
di Mara di Noia
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La voce narrante, nonchè protagonista, è Miriam, che a 23 anni incontra per caso Francesco, un uomo di dieci anni più grande che le cambia la vita, in un certo senso, diventando per lei una "costante", di quelle che si introducono nella tua vita, fatta di cose semplici ed abitudinarie, per darle colore e valore.
Pur non appartenendoti mai totalmente e interamente; pur non sapendo dare ad essa un nome, un'etichetta, una definizione.
Ma poi chi l'ha detto che tutto ciò che viviamo e siamo debba essere definito, chiamato con un unico nome, incasellato in rigide categorie, tra l'altro già fin troppo presenti e nelle quali chiudiamo gran parte della nostra esistenza?
Ci sono cose, eventi, luoghi, tempi, persone, parole, voci... che non si possono delimitare e circoscrivere perchè restano come sospese, quasi a metà tra sogno e realtà eppure così vere perchè in grado di occupare i nostri pensieri, di farci battere il cuore, di strapparci un sospiro (nostalgico o felice che sia).
La stessa Miriam non è solo Miriam...: è anche Francesca, ed è infatti Francesca ad incrociare il proprio destino con quello di Francesco: il loro primo approccio è telefonico e quella voce calma e allegra insieme resta impressa nella mente di Miriam:
"Tutte le voci hanno un colore, di alcune vedi la tinta principale, di altre poche sfumature, qualcuna sembra non averne, ma è solo un'impressione. Poi ci sono le voci arcobaleno. Sono rare, e ti tramortiscono - come se tu stessi camminando tranquillo e prendessi un palo in faccia perchè non l'hai visto - porgono solo il biglietto di un viaggio bello, affascinante e pericoloso".
E la voce di Francesco è come un arcobaleno, che ti stupisce, ti fa star bene solo a guardarlo, ti riconcilia con tutto e tutti, in primis con te stessa.
Ma Francesco è sposato con una donna lontana, la sua è una vita da "nomade", da artista pieno di fascino e talento che sfugge agli schemi e che con le sue parole, i suoi sguardi, i suoi gesti, i suoi silenzi carichi di significato, i suoi disegni... arriva ad accarezzare le corde più profonde di Miriam, anche senza mai dichiararle amore.
Il loro rapporto è particolare: pur sentendo essi dei sentimenti reciproci e delle splendide sensazioni quando sono vicini, pur manifestando la voglia di restare in contatto, sembrano non avere mai il coraggio di dare un nome a questa... "relazione"? Loro preferiscono parlare di "corrispondenza", ed infatti, quando sono lontani, si tengono in contatto attraverso lettere e brevi messaggi, come a dirsi: "Ci sono per te, anche se non mi vedi al tuo fianco ogni giorno".
Così le loro vite scorrono parallele, a volte intrecciate, a volte distanti, sempre legate da un filo invisibile che non si spezza mai, anzi sembra rinsaldarsi ad ogni incontro, ad ogni lettera.
La vita però non può iniziare e finire con questa presenza quasi evanescente, con un uomo che c'è e non c'è, e così anche Miriam si sposa, poi diventa mamma e trova lavoro in una radio.
In pratica, nel frattempo, continua la sua esistenza, cadenzata sempre però dalla presenza di questo groviglio di sensazioni e sentimenti cui non vuole o non sa dare un nome.
"Nel frattempo è una locuzione sottovalutata, perchè è sempre nel frattempo che arrivano le cose importanti".
A dare vivacità e forza alle sue giornate ci pensano le sue amiche del cuore: Veronica, Camilla e Sveva, diverse per carattere e ambizioni ma tutte e quattro legatissime e sempre disponibili l'una per l'altra.
Le quattro amiche si ritrovano costantemente ad un appuntamento speciale, che loro chiamano "Tiaso":
"Il Tiaso raccoglieva le nostre vite intorno a quattro tazze di tè, montagne di di parole da seccarci la gola e le ricette di Camilla che ci confortavano e rallegravano".
Quattro amiche, ognuna con i propri pesi sul cuore, con le difficoltà e i piaceri della vita quotidiana, che trovano sempre il tempo e il modo di incontrarsi per raccontarsi tutto e dimostrare quanto la loro amicizia sia importante; confidenze, lacrime e risate accompagnate dalle deliziose ricette vegane di Camilla, una donna piena di amore verso tutti; un amore che riversa anche nel cibo (assieme al libro c'è anche un breve ricettario, contenente alcune deliziosi piatti vegan).
Miriam (o meglio, Francesca, come adora chiamarla lui) e Francesco vivranno questo amore o la loro resterà nel tempo una relazione platonica?
Immersi in un’atmosfera magica e sospesa, a metà strada tra immaginazione e realtà, tra ciò che è e ciò che potrebbe essere, tra la sicurezza della abitudinarietà e quell'inquietudine che trova pace solo perdendosi negli occhi di lui, tra sguardi profondi e gesti delicati, tra le poche parole sussurrate o scritte in lettere che entrambi attendono con trepidazione, tra dolci sorrisi pieni di cose non dette per non spezzare la magia di un arcobaleno di sensazioni indefinibili, tra disegni e ritratti che immortalano lei, Miriam (come per averla sempre con sè), quella di Francesco e Francesca è un incanto che si mescola con una magnifica vertigine, che spaventa e attrae insieme e di cui non si riesce a fare a meno.
"Vertigine" è un libro di un centinaio di pagine che racchiude qualcosa di tenero e forte insieme, in cui il tempo sembra eternamente sospeso, evanescente, inafferrabile e forse è proprio questo a catturarci; il linguaggio è fluido ma anche ammaliante, e le parole assumono una grande forza comunicativa, sono cariche di suggestione e sensibilità.
Una lettura breve che scava nei sentimenti e sa conquistare il lettore.