lunedì 23 maggio 2016

Recensione: I SEGRETI DELLA CASA SUL LAGO di Kate Morton



Il mio amore per Kate Morton viene riconfermato da questa sua recente pubblicazione, "I segreti della casa sul lago", in cui si intrecciano storie di amore, vendetta, sacrifici, speranze, sofferenze e segreti, e il tutto in una cornice sempre ricca di mistero e fascino.


I SEGRETI DELLA CASA SUL LAGO
di Kate Morton


Ed. Sperling&Kupfer
trad. C. Broveli
528 pp
19.90 euro
MAGGIO 2016
L'appassionante storia narrata in questo romanzo si svolge in due diversi piani temporali, separati da ben settant'anni, vale a dire gli Anni Trenta del Novecento e il 2003; la collocazione però è unica: la bella e incantevole Cornovaglia.

Protagonista del primo filone narrativo è la famiglia Edevane, che vive un'esistenza serena nella antica e grande "Casa sul Lago", chiamata Leoanneth.

Gli Edevane sono composti da Anthony e sua moglie Eleanor, le tre figlie femmine - Deborah, Alice, Clementine - e il piccolo Theo, di circa un anno.

Alice, su cui si sofferma in particolare l'Autrice, nel '33 è una vivace ragazza di 16 anni, che sogna di diventare scrittrice; ha una fervida fantasia, una spiccata propensione per il giallo e il mistero, una mente brillante e acuta, ed è innamorata di un ragazzo più grande di lei, l'unico cui riesce a confidare i suoi sogni e le sue mille idee circa le storie che le vengono in mente e che possono diventare potenziali romanzi.
Questo ragazzo è Ben Munro, il giardiniere di casa Edevane, e il suo amore per lui è ancora qualcosa di inconfessato; Alice non si è ancora dichiarata al suo Ben e teme che una loro eventuale storia d'amore potrebbe essere osteggiata dalla famiglia, che essendo di nobili origini, storcerebbe il naso di fronte ai sentimenti di Alice per un semplice dipendente.

Ma il fulcro della narrazione di questo periodo storico non è la storia d'amore fantasticata dall'ingenua  e curiosa Alice; esso si concentra su un giorno specifico di giugno del 1933, quando a Leoanneth, nel corso di una festa (la festa del Solstizio) accade la tragedia che farà da filo conduttore a tutto il romanzo: il piccolo Theo scompare nel nulla, mentre è nella sua culla a fare il riposino.

Cosa gli è accaduto? La vicenda è avvolta dal più completo mistero e, proseguendo nella lettura, comprendiamo che, nonostante le indagini fossero, a quel tempo, iniziate immediatamente, esse non portarono ad alcun risultato...

Settant'anni più tardi, la detective Sadie Sparrow raggiunge il nonno Bertie in Cornovaglia, dopo essere stata allontanata dal posto di lavoro per aver commesso un madornale errore nel caso che stava seguendo.
Un pomeriggio, mentre fa jogging nelle zone vicino casa del nonno, Sadie scopre una casa abbandonata e apprende la storia di un bambino scomparso senza lasciare tracce tanti tanti anni prima.

Abituata com'è, per lavoro, ad occuparsi di scomparse, Sadie si lascia appassionare dalla storia di Theo e delle persone che hanno abitato quella solenne e ormai triste dimora sul lago, piena di polvere e ragnatele ma anche di ricordi.
Quanti segreti e storie hanno visto e udito quelle mura vecchie e desolate? E quanti e quali ricordi sono custoditi in quelle stanze, in quelle cornici che ritraggono una famiglia felice?

Per risolvere il mistero, Sadie si convince ad incontrare l'unica testimone rimasta, una delle più famose autrici inglesi: proprio Alice Edevane, che nel tempo ha sfondato nel campo letterario.

La Morton ci lascia passare dal 1933 al 2003 di capitolo in capitolo, per farci entrare nella vita degli Edevane e di tutto ciò che ha portato alla tragedia di Theo, e per seguire, insieme ad una ostinata e intuitiva Sadie, le indagini vòlte a portare alla luce la soluzione del caso.

Non solo, ma la Morton - attenta com'è alla psicologia dei suoi personaggi - ci fa conoscere anche il "passato del passato", parlandoci di Eleonor Edevane, la mamma di Alice, della sua storia d'amore con Anthony, di come i loro sentimenti siano sempre stati forti ed improntati sulla lealtà e sulla fiducia più assolute.

Conosciamo quindi da vicino gli Edevane, che agli occhi dei più era un modello esemplare di famiglia felice, ma che in realtà la guerra (primo conflitto mondiale, cui Anthony partecipò) aveva sconvolto e stravolto; una famiglia che, quindi, nascondeva segreti, dolori, cose non dette per proteggere e mantenere le promesse fatte, traumi frutto di esperienze crudeli e scioccanti (come la guerra, appunto).
Anthony ed Eleonor, per quanto si amassero davvero e follemente, avevano degli spettri con cui combattere quotidianamente, e se uno dei due non aveva la forza e la lucidità per combattere, allora doveva essere l'altro a farsene carico, costi quel che costi.

Nel 2003 Sadie, pian piano e grazie al contributo prima di un poliziotto (che seguì il caso a quei tempi) e poi soprattutto di Alice e del suo fedele assistente, il giovane studioso Peter, scopre mappe, libri, lettere, cartoline.., utili a mettere insieme i pezzi della storia e scoprirà particolari inquietanti che potrebbero dare una piega diversa a quei tragici eventi.

Le domande e le ipotesi su cosa accadde al bimbo si accavallano nella mente di Sadie, la cui esperienza professionale le ha insegnato più di una cosa:

"Non amava le coincidenze. Per esperienza, erano solo dei collegamenti ancora da dimostrare".

"C’era un momento, nel corso di ogni indagine, in cui un indizio riusciva a fornire una nuova lente attraverso la quale tutti gli altri elementi diventavano improvvisamente più chiari, diversi, connessi tra loro.".

I pezzi del puzzle non sono facili da scovare, perchè i testimoni di quella tragica notte sono tutti morti, fatta eccezione per Alice e per sua sorella maggiore, Deborah.

Leggendo, il lettore si rende conto che entrambe le sorelle hanno custodito ciascuna i loro piccoli segreti in merito alla storia di Theo, qualcosa che ognuna reputava importante ma che ha preferito non rivelare per paura o per non creare ulteriore scompiglio.

Deborah e Alice, a distanza di settant'anni da quell'evento che mandò in frantumi la loro famiglia e che le portò ad abbandonare per sempre l'amata Leoanneth e a non metterci più piede, sono convinte di sapere la verità su cosa accadde a Theo; ma queste "verità" differiscono tra loro, il che non aiuta a far luce su ciò che accadde veramente quella notte.

E cosa sapeva la più giovane di loro tre, Clemmie, morta troppo presto e comunque sicuramente prima di poter dire la sua verità sulla medesima tragedia?

Considerazioni.

La storia creata dalla Morton è ancora una volta molto articolata e complessa, ricca di colpi di scena, di flashback e ritorni al passato, che aggiungono un pezzetto ogni volta per la comprensione dei vari misteri che ruotano attorno a quello principale (dov'è finito Theo?); misteri che mettono in luce la personalità dei vari personaggi coinvolti: il brillante Anthony, aspirante medico; la buona Eleonor, un tempo bimba ribelle e vivace e poi moglie giudiziosa e fedele fino all'estremo alle promesse fatte a chi ama; Alice, che conosciamo sia come una 16enne esuberante e poi come un'anziana sola, che s'è costruita una corazza per difendersi da un passato doloroso; Sadie, poliziotta capace e brava nel proprio lavoro, che però si lascia coinvolgere troppo dai casi che le stanno a cuore, forse perchè anche lei ha a sua volta un segreto e una ferita ancora aperti e dolorosi...

Se avete voglia di sapere se il caso della scomparsa di Theo, avvenuta tanti tanti anni prima, viene lasciato irrisolto o meno, non vi resta che leggere questo romanzo intricato ma assolutamente affascinante, reso tale da diversi fattori e aspetti: la collocazione della casa abbandonata nel 2003, che però decenni prima è stata bella, "un luogo da favola", ameno, le cui mura hanno echeggiato di risate, grida gioiose, ma anche sussurri, sospiri, pianti...; l'attenzione posta sul vissuto dei singoli personaggi, sulle loro emozioni, le pene, i segreti da nascondere per non far soffrire i propri cari; la gradualità nel presentarci le varie tessere che compongono il mosaico, il quale alla fine diventa assolutamente chiaro agli occhi del lettore, che assiste alla chiusura del cerchio di tutti i misteri, restandone - mia valutazione personale - soddisfatto.

La storia costruita dall'Autrice punta molto sulle coincidenze, che però alla fine tali non sono perchè c'è sempre stato qualcuno - una mano sconosciuta, che però viene rivelata man mano che i nodi vengono al pettine - che ha fatto sì che gli eventi prendessero una determinata piega.

Cosa dirvi di più se non consigliarvi la lettura di questo romanzo che mi ha avvinta e ha stimolato la mia curiosità ad ogni pagina?
A me il finale ha emozionato, anche se mi rendo immagino che in tanti potrebbero giudicarlo melenso e un po' "scontato". Io invece ho apprezzato tutto di questo libro: l'ambientazione, la scrittura fluida e ricca di dettagli, la creatività dell'Autrice, il suo saper "complicare le cose" di proposito, accendendo così la curiosità del lettore, il dar voce ai sentimenti dei vari protagonisti, in una parola tutto.

Io ne consiglio la lettura, soprattutto a quanti amano le storie intrise di misteri, nostalgia, ricordi, in cui viene fuori tutta la complessità dell'animo umano e delle donne in special modo, confermando quel che disse Rose di Titanic: "il cuore di una donna è un profondo oceano di segreti".

Segnalazione e anteprima: SONO SOLO PAROLE di Francesco Mastinu



Buon pomeriggio, readers!
Ritorno qui con voi per segnalarvi la recente uscita del romanzo di Francesco Mastinu Sono solo parole, che fa parte della serie Emozioni del nostro tempo (anche se è un libro indipendente dalla trama principale).


SONO SOLO PAROLE
di Francesco Mastinu


Ed. Amarganta
3° Libro della saga
 “Emozioni del nostro tempo”
Pagine: 350
ISBN Cartaceo: 9788899344276
ISBN Ebook: 9788899344283
Uscita: 23 maggio 2016
(e-book) 2,99 euro
(Amazon, Kobo
dal 12 maggio)


Cagliari, 2001. Lo sguardo verde e magnetico di Erika folgora Simone. La nuova compagna di classe di Alba, Mirna e Manlio irrompe nell'esistenza di un ragazzo tranquillo che, pieno di aspettative, si affaccia alla vita. 
Erika sta fuggendo un passato difficile ed è determinata a non innamorarsi mai più. 
Solo la bellezza e la devozione di Simone riescono, seppure per un breve periodo, a illuderla che l'amore puro possa esistere davvero e che sia raggiungibile anche per lei.

Dieci anni dopo, anche se il tempo trascorso li ha allontanati, Erika e Simone si renderanno conto che la magia di quell’incontro non si è esaurita e dovranno fare i conti con quanto lasciato in sospeso da allora. 
In una girandola di affetti che passano dall’amore all’amicizia, dalla quotidianità al riscatto, la loro diventa la storia di un’intera generazione alla ricerca di emozioni vere.

L'autore.
Francesco Mastinu è nato nel 1980 sotto il segno dell’Acquario e vive a Cagliari, vicino al mare. Convive con il suo compagno e spera ancora di poterlo sposare anche se si trovano entrambi in Italia, ha sempre i 4 gatti a sovraintendere ogni sua attività quotidiana. Dopo aver pubblicato numerosi racconti in antologie collettive di alcuni editori italiani, ed essersi dilettato con il genere erotico sotto pseudonimo, ha ufficialmente esordito con il romanzo “Eclissi” (Lettere Animate, 2012) seguito da “Polvere” (Runa Editrice, 2014) e la raccolta di racconti brevi “Concatenazioni” (Edizioni 6Pollici, 2014). “Sono solo parole” è il suo terzo romanzo della serie “Emozioni del nostro tempo”. Precedono "Falene" (Amarganta, 215) e "Foglie" (Amarganta, 215)
Collabora con l’editore Amarganta per la collana LGBT e per la gestione del portale “Vite Arcobaleno”.


Libri che "parlano" di libri (novità in libreria)



Quanto ci piacciono i libri? E i libri che "parlano" di libri?
Dal libro come "strumento di salvezza" al libro come oggetto di avventure appassionanti!

"La tempesta di Sasà" è un libro sul potere delle parole e della letteratura, sull’amore per i libri che può cambiare la vita. Sasà ne è la prova vivente. La sua personale e travolgente tempesta, la testimonianza più vera e più bella.

Con "L'ultimo cacciatore di libri", trascinante e ricco d’atmosfera, Matthew Pearl torna a indagare tra le quinte più remote dell’universo dei libri, offrendo una storia ricca e appassionante come la letteratura stessa.

LA TEMPESTA DI SASA'
di Salvatore Striano


Ed. Chiarelettere
221 pp
16 euro
Aprile 2016
"Il romanzo di una vita salvata da Shakespeare e dall’amore per i libri"

Nella vita possiamo perderci, e molto spesso ci perdiamo. Ma non è mai per sempre.
Salvatore Striano a quattordici anni aveva la guerra in testa, la cocaina nel sangue e due pistole infilate nei calzoni.
Era uno dei leader delle Teste matte, una banda di ragazzini terribili che si sono fatti camorristi per difendersi dalla camorra.
Vita di strada, anni di sangue. Poi il carcere, non ancora trentenne. 
Un destino segnato, il suo. Invece è proprio dal punto più basso e disperato che la vita stravolge. Grazie a un amore che resiste nonostante tutto. 
Grazie alla scoperta magica dei libri e della letteratura, di Shakespeare che inizia a scorrergli nelle vene come una droga che non uccide ma salva. Proprio lui che a scuola non ci è mai andato.
Questo romanzo racconta la sua rinascita, dall’inferno del carcere spagnolo di Valdemoro (Madrid), passando per Rebibbia e diventando, oggi, uno dei più sorprendenti e stimati attori italiani. Una storia che parla di noi, della paura di cadere e, se cadiamo, di non farcela a rialzarci, di tradimento, perdono, vendetta, dell’irresistibile desiderio di libertà, dei sentimenti lieti e tristi che ci accompagnano quando viviamo davvero e del deserto che invece ci governa quando ci lasciamo vivere pensando che sia già tutto deciso, chissà da chi e chissà dove.

L'autore.
Salvatore Striano (1972) è stato tante cose. Nato e cresciuto nel cuore di Napoli, in una delle zone più controllate dalla criminalità, a sette anni vendeva sigarette nei vicoli dei Quartieri spagnoli. A nove anni rubava rossetti e mascara nei centri commerciali per rivenderli alle prostitute, alle quali conduceva i soldati americani appena sbarcati al porto. A quattordici anni spacciava cocaina e diventava una delle figure più carismatiche delle Teste matte (una storia che ha raccontato nel romanzo "Teste matte", scritto con Guido Lombardi e pubblicato da Chiarelettere nel 2014). Poi la fuga e la latitanza in Spagna, l’arresto, il carcere, prima a Madrid poi a Rebibbia, dove ha incontrato un maestro, Fabio Cavalli, che gli ha fatto scoprire la letteratura, Shakespeare, il teatro. Da allora, riconquistata finalmente la libertà, è stato un camorrista per Matteo Garrone ("Gomorra"), un rapinatore per Guido Lombardi ("Take five") e molti altri personaggi, al cinema e in tv. Nel 2012 arriva la consacrazione, con il film "Cesare deve morire", tratto dal "Giulio Cesare" di Shakespeare (Orso d’oro al Festival di Berlino). Come nel piccolo teatro del carcere di Rebibbia, ancora una volta Shakespeare ha dato una nuova direzione alla sua vit
a.


L'ULTIMO CACCIATORE DI LIBRI
di Matthew Pearl


Ed. Rizzoli
trad. G. Lupieri
416 pp
19 euro
2016
Trama

Londra, 1890. Pen Davenport è il più famigerato cacciatore di libri d’Europa, un maestro dell’inganno che ha fatto fortuna setacciando fumosi locali e rumorose tipografie alla ricerca di manoscritti da rubare e consegnare al miglior offerente. 
L’assenza di regole sul diritto d’autore ha consentito a figure come la sua di arricchirsi procurando a famelici editori copie pirata da smerciare a prezzi stracciati, alle spalle di scrittori del calibro di Charles Dickens e Mark Twain. 
Tuttavia una nuova legge internazionale sta per porre fine all’età d’oro dell’illegalità, condannando all’estinzione il losco e avventuroso mestiere di cacciatore di libri.
Un’attraente, conclusiva missione attende però Davenport: trafugare l’ultimo romanzo del celebre Robert Louis Stevenson, che da anni vive in una grande casa nelle isole Samoa, in pieno Pacifico, circondato dai familiari e da una schiera di nativi che lo hanno ribattezzato Tusitala, narratore di storie. 
È un’impresa rischiosa, che non ammette fallimenti, ma Davenport è deciso a non rinunciare al più prezioso dei bottini. 
Accompagnato dall’assistente Edgar Fergins, un modesto libraio ambulante, partirà per un lungo viaggio che lo condurrà all’altro capo del mondo, dove scoprirà di non essere affatto l’unico cacciatore ad ambire a una preda tanto irresistibile.

L'autore.
Matthew Pearl, nato a New York nel 1975, si è laureato in letteratura inglese e americana a Harvard e in giurisprudenza a Yale. I suoi libri, tradotti in più di trenta Paesi, sono stati tutti bestseller del “New York Times.

domenica 22 maggio 2016

Oggi nasceva... sir Arthur Conan Doyle (qualche curiosità su di lui)



Era la domenica del 22 maggio 1859 e a Edimburgo nasceva sir Arthur Conan Doyle.

- Il suo nome completo era Arthur Ignatius Conan Doyle. Conan era il nome da nubile della nonna paterna.
- Sir Arthur Conan Doyle ha studiato per diventare medico ed esercitare a Londra; ebbe uno studio presso Montague Place, ma non ha mai visitato alcun paziente.
illustrazione di Sherlock Holmes
- Suo padre Charles è stato uno dei primi a illustrare Sherlock Holmes. Era un artista molto talentuoso anche se la sua piaga era l'alcool, unita ad una disturbata condizione mentale. Rubava dai salvadanai i soldi dei suoi figli per comprarsi da bere, e quando non c'erano i soldi, beveva le vernici per i mobili... Ha trascorso gli ultimi 20 anni della sua vita in un istituto.

- Il primo romanzo del noto detective è "Uno studio in rosso", del 1887, pubblicato sullo Strand Magazine: nel romanzo il narratore è il Dottor Watson - figura dell'autore stesso -  che presenta Holmes e la sottile scienza della deduzione.
- Altri generi lo appassionarono, oltre al poliziesco: avventura, fantasy, soprannaturale e terrore; Doyle ha scritto cinque opere fantasy, assieme a circa quaranta racconti dello stesso genere, la maggior parte dei quali dell'orrore e del soprannaturale.

- Nel 1902, lo scrittore fu nominato cavaliere da re Edoardo VII. E' stato anche nominato vice-tenente di Surrey. Tuttavia, non fu mai nominato cavaliere per aver creato Sherlock Holmes, ma lo fu per aver scritto un opuscolo sulla guerra anglo-boera.

- Doyle era nella stessa squadra di cricket con JM Barrie (il creatore di Peter Pan); ha lavorato con lui anche su un'opera comica.
- Conobbe e fu amico del papà di Dracula, Bram Stoker, e di Robert Louis Stevenson, con cui ha studiato insieme presso l'Università di Edimburgo.
- Non praticò solo il cricket e il calcio, ma contribuì anche a rendere popolare lo sci in Svizzera.
- Sotto lo pseudonimo di AC Smith, lo scrittore ha giocato come portiere per la squadra amatoriale Portsmouth Association Football Club.

- Doyle credeva nelle fate. Fu lui a rendere famose due ragazze dello Yorkshire che nel 1917 raccontarono di aver visto delle fate; spese un milione di dollari per promuoverle scrivendo anche un libro, The Coming of Fate. Chiaramente le ragazze erano due imbroglione che falsificarono delle fotografie di se stesse in compagnie di "fate" disegnate su cartoni colorati.

- Doyle aprì un negozio di libri a Londra ma i suoi romanzi su Sherlock Holmes non furono mai in vendita lì; di suo, in quella libreria, soltanto i suoi libri sullo spiritismo si potevano acquistare.
- Doyle era convinto che i Maori della Nuova Zelanda fossero di origine europea. La base di questa teoria derivava dal confronto tra le lingue dei polinesiani con quelle indoeuropee. In questa convinzione fu supportato dal professor J. Macmillian Brown di Canterbury College.

Doyle "portò" lo sci dalla Scandinavia alla Svizzera
- A motivo della sua vasta conoscenza in fatto di armi, Doyle fu inviato da Lloyd George e Winston Churchill in missioni di ispezione sui fronti inglesi, francesi e italiani durante la prima guerra mondiale. Fu grazie ai suoi consigli che la marina fu dotata di salvagente in gomma e gommoni, e la fanteria di caschi antiproiettile.
- Non venne mai preso come soldato a motivo del suo sovrappeso. Però si offrì volontario come medico di una nave, trascorrendo molti mesi nell'Oceano Atlantico e in Africa.

- Dopo la tragedia del Titanic nel 1912, Doyle e George Bernard Shaw ebbero una discussione circa il disastro. In particolare, Doyle restò indignato dai commenti sprezzanti fatti dal drammaturgo per quanto riguarda i numerosi atti di eroismo che hanno avuto luogo a bordo della nave.

- In Doyle crebbe una certa antipatia verso la sua creatura più famosa, Sherlock Holmes. Progettò molte volte di ucciderlo, e lo scrisse a sua madre nel novembre 1891, dicendole che pensava di far morire Holmes nella sesta delle storie che stava scrivendo. Lei ne fu oltremodo scandalizzata ma nel 1893 le scrisse che nel bel mezzo dell'ultima storia su Holmes, lo avrebbe fatto fuori, perchè era ormai stanco di lui.
- Doyle è morto il 7 luglio, 1930. Sbattè a terra nel suo giardino, nella sua casa di campagna a Windlesham, Crowborough, con una mano sul cuore e nell'altra un fiore. Le sue ultime parole sono state per la moglie, alla quale sussurrò: "Tu sei meravigliosa."
- Sulla tomba, che si trova a Minstead nel New Forest, Hampshire, l'epitaffio recita: "Steel True | Blade Straight | Arthur Conan Doyle | Knight | Patriot, Physician & Man of Letters".


fonti:
  • http://biografieonline.it/
  • https://courttheatre.org.nz
  • http://www.telegraph.co.uk/

Segnalazione: IL REGNO INVISIBILE di Savino Del Giudice



"Vi sono situazioni nella vita di cui non riusciamo a comprenderne la natura, cose e sensazioni accadute in qualche tempo remoto cancellate dalla nostra mente e le quali non siamo mai riusciti a scovarne l'esistenza.Mi sono sempre interessato alla natura e di tutto ciò che gira intorno ad essa, le narrazioni e le testimonianze rivelate per via orale riguardo il folklore di varie località è sempre stata la passione primaria sin da giovane."

Questo dice di sé Savino Del Giudice, l'autore di "Il regno invisibile", da sempre appassionato del fantastico in ogni sua forma.


IL REGNO INVISIBILE
di Savino Del Giudice


Ed. Youcanprint
182 pp
3,49 euro
2016



Questo delizioso trattato contiene storie e novelle riguardo il “piccolo popolo” e il folklore nord-europeo in generale.
Accompagnato da deliziose illustrazioni e fotografie tratte da testimonianze reali, i racconti e le narrazioni fanno riflettere sul fatto che forse, in questo mondo non siamo soli. 
Il regno della natura nasconde molte domande che ci siamo sempre posti. Esiste veramente un mondo parallelo al nostro?

Il linguaggio di facile comprensione e la gradevole impaginazione grafica rendono l'opera adatta a qualsiasi età.


sabato 21 maggio 2016

Anteprima Neri Pozza: dal 9 giugno L'ARTISTA di Barbara A. Shapiro



Anteprima di giugno firmata Neri Pozza, che cattura il lettore attraverso una storia fitta di mistero, storia e arte.

«Una storia vibrante, ricca di suspense, che alterna passi di tensione narrativa a serie riflessioni su cosa significhi essere un artista... L’artista è un severo monito affinché la storia non si ripeta». The Washington Post


L'ARTISTA
di Barbara A. Shapiro

Ed. Neri Pozza
USCITA:
9 GIUGNO 2016
Danielle lavora da Christie’s, la casa d’asta dove, in cambio di scarsi benefit e di un irrisorio assegno bimestrale, perizia opere d’arte che riguardano spesso l’espressionismo astratto, il primo movimento artistico americano che, nel dopoguerra, ebbe risonanza internazionale grazie ad artisti come Jackson Pollock, Mark Rothko e Willem de Kooning. 
Il cubicolo del suo ufficio non è esattamente l’atelier d’artista in cui da ragazza si immaginava di vivere, tuttavia ha in qualche modo a che fare con la sua passione per l’arte. Passione che le è derivata dai racconti di suo nonno su una sua misteriosa prozia: Alizée Benoit.
Secondo la leggenda di famiglia, Alizée aveva lavorato per la divisione dedicata all’arte della Works Progress Administration, uno dei programmi del New Deal per la creazione di posti di lavoro. 
Lì aveva conosciuto e frequentato Pollock, Rothko, de Kooning, Krasner, e altri famosi artisti dell’avanguardia americana della fine degli anni Trenta. 
Suo nonno sosteneva che erano suoi amici, e perfino amanti, e che lei, come pittrice, ebbe un’influenza profonda sul loro operato. Secondo sua madre, invece, si tratta di semplici congetture senza fondamento. 
La prozia Alizée era scomparsa in circostanze misteriose nel 1940 e non poteva, perciò, rivelare la verità.
L’affascinante leggenda familiare sarebbe destinata a restare tale per Danielle, se la giovane esperta d’arte di Christie’s non ricevesse un giorno delle opere di Pollock, Rothko, Krasner e de Kooning da periziare. 
E non scoprisse in quei quadri dipinti da Pollock, da Rothko, da Krasner e de Kooning, pergamene contenenti tre dipinti prodotti all’apparenza da un’unica mano: immagini di flora e fauna astratte, percorse da venature rosso scuro. 
Tele splendide, nell’inequivocabile stile di Alizée Benoit, l’eroina misteriosa dell’infanzia di Danielle, la prozia scomparsa nel nulla.
Quello scatolone arrivatole inaspettatamente in ufficio solleva così, per Danielle, il velo su una storia incredibile: una storia che risale alla barbarie della Seconda guerra mondiale e della Shoah, all’antisemitismo che si annidava anche nell’amministrazione americana, all’odissea di una nave carica di profughi ebrei e al coraggio di una giovane donna «carismatica, testarda e piena di talento», che rinunciò a tutto, anche al sogno di essere una celebre pittrice, pur di salvare i propri cari.

L'autrice.
Barbara A. Shapiro è stata docente presso la Tufts University. Vive a Boston con il marito e insegna scrittura creativa alla Northeastern University. Nel 2013 ha pubblicato presso Neri Pozza La falsaria. È autrice anche di sceneggiature e del libro di nonfiction The Big Squeeze.

BOOKTAG: "UNPOPULAR OPINIONS"



Carissimi, è un sabato affollato di impegni.... o.O Oggi arrivano ospiti a casa, ci faranno compagnia per una settimana e non so se e quanto riuscirò prima di tutto a leggere, e poi a scrivere sul blog :/

Intanto, eccovi un booktag, chè so che a noi lettori piacciono, quindi siete tutti invitati a cimentarvi nei commenti o a lasciare il link se lo avete fatto/farete sul vostro blog ^_-

L'argomento è "Unpopular Opionions", cioè quei libri/personaggi/finali ecc... che tutti hanno adorato e noi no! L'ho visto sul blog "La nostra passione non muore ma cambia colore".



recensione
1. Un libro o serie popolare che non ti è piaciuto

Un giorno
di Nicholls; non che non mi sia piaciuto per niente, eh, ma sicuramente meno delle tantissime persone che stravedono per questo romanzo (e la relativa storia d'amore) e vi hanno versato fiumi di lacrime...


recensione
2. Un libro o serie che tutti sembrano odiare ma che tu ami. 

Nessuno si salva da solo di Margaret Mazzantini. Ho letto una caterva di recensioni negative su questo libro prima di leggerlo (cosa che però non mi scoraggiò), per la storia, per i personaggi, lo stile..., insomma in tanti sostengono che è talmente insipido e noioso da non sembrare neanche scritto dall'autrice. Beh, a me è piaciuto e la Mazzantini la "sento tutta" tra le pagine del libro in questione.


3. Un triangolo d'amore in cui il protagonista si è trovato con una persona con la quale non volevi finisse insieme o un'OTP che non ti piace.

Il triangolo amoroso che proprio non ho mai digerito è quello Rossella-Ashley-Rhett, con quest'ultimo che a un certo punto si stanca di dare chance alla prima, e quindi tutto finisce con un bel "nulla di fatto".


4. Un popolare genere di libri che tu difficilmente cerchi

Gli horror. Non se ne parla proprio di leggerli (o guardarli) ^_^


5. Un popolare o amato personaggio che tu proprio non ami

Harry Potter, non mi attira per niente  >_<

Shikasta
recensione

6. Un autore popolare al quale sembra che tu non riesca ad appassionarti.

Doris Lessing, scrittrice (forse non proprio popolare) da Premio Nobel, della quale ho letto SHIKASTA, che però non mi colpì positivamente e per ora non mi sento pronta a leggere qualcos'altro di suo; infatti, pur possedendo un altro suo romanzo (Il sogno più dolce), ancora non mi decido a leggerlo.


7. Un popolare cliché letterario che sei stufa di vedere

Lui macho, figo, muscoloso, pieno di donne, restio ad innamorarsi, tratta le donne come meri oggetti sessuali... fino a quando non arriva la "verginella" di turno - che, chiariamo, non ha 15 anni, bensì si avvicina ai 30 - la quale, col suo candore e la suai inesperienza (soprattutto sotto le lenzuola), lo fa capitolare e innamorare perdutamente.
Ecco questo è uno stereotipo che proprio non sopporto e lo trovo ormai "passato" e banale.


8. Una serie popolare che non hai interesse nel leggere

Hunger Games. Me ne parlano in tanti, me la consigliano (da vedere e da leggere) ma allo stato attuale proprio non ho voglia di leggere i libri della serie. 


9. Il detto dice “Il libro è meglio del film”, ma quale film o serie tv è meglio del libro?

Gomorra - la serie: la adoro, non mi perdo una puntata, la prima stagione me la sono rivista più di una volta e l'apprezzo più dell'omonimo bestseller di Saviano (non me ne volere, Robbè).




FORZA, SONO CURIOSA DI LEGGERE LE VOSTRE RISPOSTE!!

venerdì 20 maggio 2016

Dal 26 maggio in libreria: UNA BRAVA MOGLIE CINESE di Susan Blumberg-Kason





Sicuramente lo avrò scritto altre volte, ma quando di un libro (o di un film) leggo la frase "tratto da un’incredibile storia vera", ne vengo immediatamente attirata.

E' questo il caso di una prossima pubblicazione Newton Compton.


UNA BRAVA MOGLIE CINESE
di Susan Blumberg-Kason


Ed. Newton Compton
352 pp
9,90 euro
USCITA:
26 MAGGIO 2016
Può un sogno trasformarsi nel peggiore degli incubi?

Un marito che sembra perfetto
Un matrimonio come l’aveva sognato
Cosa nascondono quelle pareti silenziose?


Trama

Susan, una timida ragazza americana affascinata dalla cultura cinese, ha iniziato da poco la scuola di specializzazione a Hong Kong, quando s’innamora di Cai e decide di sposarlo. 
Mentre si scambiano le promesse matrimoniali, Susan si sente come la protagonista di una favola esotica, ma ben presto dovrà rendersi conto che Cai, e la cultura alla quale appartiene, sono ben diversi da quello che immaginava. 
E così mentre Susan ce la mette tutta per diventare una moglie perfetta, proprio come vuole la tradizione cinese, Cai diventa un marito sempre più autoritario e violento. E la nascita del figlioletto non migliora la situazione a casa. 
Susan arriva fino a rinunciare ai suoi valori per proteggere il figlio Jake, ma quando Cai minaccia di portarglielo via, Susan deve trovare il coraggio di ribellarsi, per se stessa, per suo figlio e per il loro futuro. 

Ambientato tra la Cina rurale, le vivaci città di Hong Kong e San Francisco, Una brava moglie cinese è un racconto vivido, autentico e una testimonianza straordinaria di quanto sia inattaccabile l’amore che lega una madre al proprio figlio.


L'autrice.
Susan Blumberg-Kason vive a Chicago e lavora come giornalista freelance. Scrive per il «Chicago Sun Times», «TimeOut Chicago», il «Journal of American Dietetic Association» e la rivista «Parent Chicago». Una brava moglie cinese, suo romanzo di debutto, è stato accolto con grande favore da critica e lettori.

Curiosando tra le pagine di "I segreti della casa sul lago": il rapimento Lindbergh



Prosegue la mia lettura del romanzo della Morton "I segreti della casa sul lago", che mi sta prendendo molto, anche se per diverse ragioni procedo lenta nella lettura (ahimè).

Ebbene, poichè al centro del mistero di questo libro vi è il caso di un bambino rapito - Theo Edevane, sparito nel nulla nel 1933 -, l'Autrice, nel parlarne, cita il caso reale di un rapimento divenuto purtroppo celebre: il rapimento Lindbergh, che ebbe ai suoi tempi una grande risonanza mediatica internazionale.

Charles jr
Erano le 22 del 1° marzo del 1932 quando la culla in cui avrebbe dovuto riposare il  piccolo Charles Augustus Lindbergh Junior, di venti mesi, - figlio del celebre aviatore Charles Augustus Lindbergh, autore della prima traversata transoceanica a bordo di un monoplano, da Parigi a New York, nel 1927, e della scrittrice Anne Spencer Morrow - fu trovata vuota dalla tata del piccolo.

Sul davanzale della finestra aperta fu trovato un biglietto in cui si chiedeva il pagamento di un riscatto (di 50 mila dollari) e si raccomandava di non avvisare la polizia.

Ma le autorità furono giustamente coinvolte e le indagini iniziarono immediatamente, ma senza portare risultati.

Nei giorni seguenti i Lindbergh ricevettero altre lettere dal rapitore del piccolo Charles, e pur di riabbracciarlo, decisero di pagare il riscatto.

I giorni passarono e il 16 marzo i Lindbergh ricevettero un pacco anonimo con la camicina da notte di Charles e tempo dopo, all'ora e nel luogo prestabiliti, portarono il danaro ai rapitori, ma il bimbo non fu loro restituito.

Un mese dopo, era il 12 maggio, un camionista di colore trovò per caso il corpicino, ormai in decomposizione, del piccolo Charles, in un boschetto nei pressi dell’abitazione dei Lindbergh; dall'esame autoptico, si comprese che il piccolo doveva essere deceduto poco dopo il rapimento, a causa di un trauma cranico.

locandina
Scattò subito la caccia al rapitore assassino e tutti presero a cuore il caso, da Herbert Hoover e Franklin Delano Roosevelt ad Alfred Capone in persona. Inoltre, i dollari dati per il riscatto erano stati "segnati", proprio con la speranza di poter incastrare un giorno l'assassino.

Appena un paio di anni dopo, nel 1934, fu arrestato un certo Bruno Richard Hauptmann, che si guadagnava da vivere come carpentiere e rischiando in Borsa. Nella sua casa gli investigatori trovarono diversi indizi schiaccianti, oltre che migliaia di dollari “segnati”; la sua grafia fu riconosciuta come quella del biglietto e poi non aveva un alibi per la sera del delitto. 

Il processo iniziò qualche anno dopo e si giunse presto alla condanna: pena di morte (sedia elettrica) in tutti e tre i gradi di giudizio. 

In seguito negli Stati Uniti fu emanata una legge molto severa nei confronti dei sequestri di persona e fu chiamata “Legge Lindbergh”.

Eppure, a distanza di anni, la vedova di Hauptmann continuava a proclamare l'assoluta innocenza del marito. 

In effetti, c'è da ricordare che in quel drammatico 1932 la cameriera personale della signora Lindbergh, Violet Sharp, si era inspiegabilmente tolta la vita avvelenandosi, il giorno prima di affrontare un altro interrogatorio; lo stesso maggiordomo morì di peritonite fulminante il giorno prima della propria testimonianza e la zia del piccolo, Elisabeth Morrow, era stata in passato la fidanzata del signor Lindbergh, e non aveva mai smesso di provare un certo risentimenti verso la sorella e probabilmente anche verso l'innocente nipotino...

Che queste persone avessero qualcosa da nascondere?
Di questo caso e di tutte le sue strane coincidenze si parlò per tanto tempo, e molti punti oscuri non furono mai chiariti.
Non mancarono anche le ipotesi più inquietanti (altrettanto drammatiche), tipo che  Charles fosse morto accidentalmente, cadendo dalle braccia del padre e che i familiari avessero messo su un finto rapimento per nascondere la verità...

Di certo Kate Morton si è rifatta molto a questo celebre e controverso caso di cronaca nera come spunto per la propria storia; del resto, non sarebbe la prima volta che uno scrittore attinge al rapimento di "Baby Lindbergh". Lo fece, ad es., già Agatha Christie nello scrivere il famoso giallo "Assassinio sull'Orient-Express" (RECENSIONE).

Fonti:

wikipedia
http://www.criminologia.org/

giovedì 19 maggio 2016

Liebster Award (parte 2)



Ringrazio Alessio Del Debbio, scrittore e proprietario del blog "I mondi fantastici" per avermi nominata per il premio Liebster Award vòlto a scovare blog emergenti.
Avendo già avuto la prima nomina e avendo seguito le regole QUI, in questo post risponderò semplicemente alle domande di Alessio.

.

Le 11 domande rivolte ai blog premiati.

1) Qual è il tuo personaggio maschile preferito di un libro?

Rhett Butler: mascalzone affascinante e passionale (Via col vento)!

2) La tua saga fantasy preferita?

Mi sta piacendo molto La Confraternita del Pugnale Nero; ai fratelli della Ward ci si affeziona :D

3) Sei il protagonista (maschile o femminile) dell'ultimo film visto?

Ciro di Marzio di "Gomorra" . Un tipo decisamente pacifico :D

4) Serie tv in originale o in italiano?

In italiano, ahimè non me la cavo alla grande con le lingue straniere.

5) La prima cosa che fai la mattina?

Accendere il cellulare :)

6) Se dovessi mascherarti da personaggio di un libro, chi sceglieresti?

Liz Bennett di "Orgoglio e pregiudizio".

7) Chi è il tuo "cattivo" preferito?

Heathcliff di "Cime tempestose": un personaggio oscuro che però ha il suo fascino.

8) In quale mondo fantastico ti piacerebbe vivere? (Terra di mezzo, Hogwards, Westeros, Narnia ecc...)

Narnia, mi piace troppo.

9) Uno stregone ti trasforma in una creatura leggendaria. Cosa diventi?

Non so, forse un sereno folletto dei boschi ^_^

10) La tua mitologia preferita?

Quella greca; mi sono simpatii gli dèi dell'Olimpo.

11) Cosa ti aspetti dal tuo blog?

Che scrivendo mi faccia star bene, mi dia momenti di svago, mi facia incontrare sempre più gente che ama la lettura, con cui condividere questa fantastica passione.
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