giovedì 26 maggio 2016

Aspettando la miniserie tv tratta da IL NOME DELLA ROSA



Quanti di voi hanno letto e amato il bestseller del compianto Umberto Eco, "Il nome della rosa"?
Io sì, personalmente, e chissà quanti insieme a me; e mi piacque anche molto l'omonimo film con Sean Connery e Christian Slater del 1986, scritto e diretto da Jean-Jacques Annaud.

Ebbene, leggevo in web una news molto interessante: la Rai ne trarrà una miniserie tv; le riprese inizieranno tra la fine del 2016 e l'inizio del 2017, saranno 10 puntate (ognuna lunga i canonici 50 minuti) e, come ha tenuto a precisare Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction, Umberto Eco stesso vi aveva lavorato su e aveva letto i trattamenti delle puntate.
Non sono ancora trapelate indiscrezioni nè sul regista nè sul cast, che però sarà internazionale.

Qualche anno fa, in QUESTO POST avevamo dato una semplice e breve occhiata all'abbazia di Melk, luogo scelto dallo scrittore per il ritrovamento del manoscritto che sta alla base del romanzo.

Ma com'è nata l'idea di questo affascinante soggetto?

Tutto nacque nel 1978. Un amico editore gli disse di voler curare la pubblicazione di una serie di brevi romanzi gialli, e benchè Eco inizialmente non avesse alcun desiderio di scrivere un romanzo giallo - sostenendo che, se mai l'avesse fatto, sarebbe stato un libro di cinquecento pagine con protagonisti dei monaci medievali - nella sua mente venne a crearsi ben presto la suggestiva e inquietante immagine di un monaco avvelenato mentre stava leggendo in una biblioteca.
Eco stesso aveva alle spalle un'esperienza di partecipazione ad un corso di esercizi spirituali presso il monastero benedettino di Santa Scolastica (negli anni dell'adolescenza), esperienza che evidentemente lo portò a privilegiare questo tipo di ambientazione. 

Il periodo storico scelto - il medioevo - è semplicemente quello da lui preferito, e già oggetto di studi e approfondimenti nei saggi precedentemente scritti.
Ci mise un anno a pianificare i luoghi ed i personaggi della sua opera, come per prendere con essi familiarità.

Leggevo ancora qua e là che l'Autore ha ammesso di aver odiato questo suo mirabile (e primo) romanzo, giudicandolo il peggiore di tutti quelli da lui scritti.

mercoledì 25 maggio 2016

Recensione: L'AVVENTURA INUTILE DI ALFREDO PISTOCCHI di Alessandro Di Giuseppe



Come anticipato, eccomi con la recensione di un breve romanzo avente come protagonista un uomo ultra 70enne, che, ormai vedovo, solo e pensionato, prova a dare una svolta alla propria esistenza.


L'AVVENTURA INUTILE DI ALFREDO PISTOCCHI
di Alessandro Di Giuseppe


Eretica Edizioni
13 euro
Gennaio 2016
Alfredo Pistocchi ha 74 anni, vive a Teramo e soltanto da una settimana è andato in pensione.
Come riempire queste giornate lunghe che sembrano non passare mai?
La moglie, Linda, è morta di cancro da qualche anno; i figli, Luca e Rebecca, hanno le loro famiglie, le loro vite e, a parte un paio di visite di circostanza all'anno e qualche telefonata veloce e fredda, non hanno col padre un gran rapporto.

Alfredo, quindi, si sente terribilmente solo e inutile.
La tv lo intrattiene poco piacevolemente, con i suoi programmi insulsi e sciocchi; non ha amici, non ha hobbies; a fargli compagnia ci sono i rumori prodotti dalla famiglia che abita al piano di sopra e le sbirciatine date a Marzia, un'altra vicina di casa, sposata e con figli, su cui ogni tanto Alfredo si ritrova a fantasticare.
Ecco, le fantasticherie (non ultime quelle a sfondo sessuale) sono un'altra sua compagnia quotidiana. Alfredo, infatti, ha un talento non indifferente a rimuginare, ricordare, a fare ipotesi su come sarebbe stata la sua vita se avesse fatto una tale scelta piuttosto che un'altra.

E pensa e ripensa, solo soletto com'è, alla ricerca di qualcosa che dia colore alle sue giornate grigie e solitarie, ecco che si infila nella sua mente il pensiero dell'unica amante mai avuta; l'unica donna con cui ha tradito la fedele e buona Linda: Beatrice.
Beatrice e Alfredo si sono incontrati 40 anni prima ad un corso di aggiornamento per lavoro ed hanno avuto una notte di sesso.
Una sola notte, fugace e ormai lontana nel tempo e nella memoria, cui il nostro uomo in quarant'anni non ha mai pensato una sola volta.

Dopo Beatrice, Alfredo non ha più tradito Linda. Forse perchè pentito e innamorato?
L'uomo, riflettendo e guardandosi indietro, scopre di non avere mai amato, in realtà, sua moglie; di averla, spesso, addirittura mal sopportata: lei così perfettina, così comprensiva, attenta, pacata, materna..., mentre lui si rivelava, ogni giorno di più, distante, superficiale, poco sensibile e romantico verso di lei.

E adesso che lei non c'è più, Alfredo può spassarsela!
La prima cosa che fa, dopo aver acquistato un computer, è crearsi un account su Facebook, grazie al quale comincia a cercare qualche sparuto amico o collega, tra cui... lei: Beatrice Schiavelli, che all'improvviso torna ad occupare la mente di Alfredo. 
Il pensiero di quella bella donna con cui trascorse una piacevole notte all'insegna del piacere fisico, finisce per diventare un chiodo fisso per l'ex-ferroviere, la cui fantasia si accende e comincia a pensare a come potrebbe cambiare la sua vita (beh, quanto meno quel che gli resta) se accanto a sè ci fosse Beatrice.

E allora perchè non andare alla ricerca di quest'amore mai vissuto, che però potrebbe rivelarsi il vero amore della sua vita, l'unico in grado di dare senso e valore agli ultimi anni dell'esistenza di un uomo solo?

Alfredo è un uomo che, giunto a una certa età, conscio di come la sua esistenza sia trascorsa in modo anonimo, con una moglie troppo ordinaria che non è riuscito ad amare, con figli ormai quasi estranei, senza un lavoro a tenerlo impegnato, sta pensando a come fare per non morire di noia e depressione.
E allora la sua mente comincia a ripercorrere gli anni andati, a valutare, considerare.., e ne vien fuori un quadro non felice, che Alfredo vorrebbe cancellare o, per lo meno, sistemare, trovandosi una compagna; e non una qualsiasi, ma quella donna, la sua Beatrice.

La sua amarezza, l'insoddisfazione, l'infelicità, la noia, lo portano a non riflettere su ciò che la vita di buono gli ha donato fino a quel momento, anzi sembra che adesso si ostini a voler prendere decisioni infantili e irrazionali pur di scrollarsi di dosso tutta l'inutilità che lo opprime.
Alfredo non ci appare un uomo cattivo, probabilmente non nè migliore nè peggiore di un qualsiasi altro uomo della sua età rimasto solo a rigirarsi i pollici in una casa deserta, ma un po' ingrato e superficiale inevitabilmente ci appare; vero è che la sua coscienza non è completamente azzittita e, anzi, qualche rimprovero - sotto forma di prese in giro sarcastiche - arriva da parte di una "vocina interiore" proprio quando "il cuore", e un patetico sentimentalismo da uomo sul viale del tramonto, sta per prendere il sopravvento sulla ragione.

Alfredo ha bisogno forse di andare a sbattere contro il suo egoismo - quello stesso che, negli anni passati, lo ha reso spesso cieco e sordo davanti all'amore della sua unica e vera compagna di vita -, il suo malcontento, il malessere derivante dalla consapevolezza che la solitudine e i giorni sempre uguali sono ormai i suoi amici più fedeli, per poter rendersi conto che non sempre certi desideri irrealizzati e certe chimere idealizzate e rese perfette dall'immaginazione, sono davvero ciò di cui si ha bisogno per essere, non dico felice, ma quanto meno una persona serena.

La sua personale, solitaria e sciocca avventura lo farà rinsavire, o troverà davvero ciò che cerca per sentirsi rinato?

Uno stile di scrittura fluido, un ritmo reso veloce non solo dal linguaggio immediato, arguto nel descrivere la realtà con gli occhi disincantati e a volte un po' cinici di un anziano egoista ed infantile, ma anche da una narrazione affidata a questo personaggio principale, del quale seguiamo pensieri, sogni ad occhi aperti, ricordi, amarezze, delusioni, egoismi, del quale non approviamo le scelte e i sentimenti negativi ingiustificati, ma che pure alla fine ci fa sorridere di tenerezza o compassione, perchè Alfredo dopotutto è solo un uomo che deve abituarsi alla propria condizione di solitudine e di pensionato con troppe ore libere a disposizione.

Un romanzo scritto bene e dalla lettura molto scorrevole.


Epigrafe (L’avventura inutile di Alfredo Pistocchi)



Sto leggendo L’avventura inutile di Alfredo Pistocchi  di Alessandro Di Giuseppe, di cui conto di scriverne la recensione in giornata.


Ecco le citazioni che fanno da epigrafi alla storia narrata.

La natura, non contenta di avergli negato l’arte del pensiero, 
gli concesse il dono della scrittura” 

George Bernard Shaw 

  
“Vi sono tante cose che non si raccontano mai. Una volta volevo fare un 
film dove non succedesse niente. Ma, sotto quell’apparente niente, vi era-
no i mille pensieri che passano per la testa, nei quali si  giudicano gli al-
tri e se stessi. Certi  atteggiamenti sono dovuti proprio a questi pensieri 
che non vengono mai alla luce” 

Cesare Zavattini

“...Tutto è tradimento, Gwendor... 
Le passioni non durano in nessuno, l’amore, soprattutto, 
non è che un effimero fiore di vita nel giardino della giovinezza” 

Louis-Ferdinad Cèline - Morte A Credito 

  

“...E, mi creda, nessuno muore mai. La morte, nonostante quello che cer-
cano di farci credere i telegiornali, è un fatto eccezionale nelle nostre vite. 
La gente arriva ad ottant’anni ed è sopravvissuta alla seconda guerra 
mondiale, a tutte le influenze stagionali che si sono succedute negli anni, 
agli incidenti stradali, a quelli domestici, al cancro, al rischio di un in-
farto- ha presente con quale velocità un infarto si porta via un padre di 
famiglia?-, alla depressione che, statisticamente, colpisce tutti almeno 
una volta, ai governi dei democristiani, a quelli dei socialisti, a quelli di 
Berlusconi. Vede, nonostante quello che si pensa e si dice, 
non è affatto  facile morire...” 

Paolo Zardi - L’Urlo (nella raccolta Antropometria




ANCHE IL LIBRO CHE STATE LEGGENDO VOI 
HA UNA CITAZIONE INTRODUTTIVA O UNA BELLA DEDICA?



"Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm.,
citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa
a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire



Da domani in libreria (26 maggio)



Da domani in libreria:

Dalla storia che punta sulla forza dell'amore, e su come esso possa superare le minacce di un passato segreto che si credeva sepolto ("Il tuo posto è qui" di Maggie O'Farrell) al noir italiano ("Fragili verità" di Bruno Morchio), all'epopea di un uomo come tanti costretto ad affrontare eventi straordinari ("Un dio in rovina", Atkinson), al thriller mozzafiato con al centro la scomparsa di un bambino ("Un delitto quasi perfetto" di Jane Schemilt).


IL TUO POSTO E' QUI
di Maggie O'Farrell


Ed. Guanda
trad. S. De Franco
20 euro
dal 26 MAGGIO 2016
Trama

Newyorkese trapiantato in Irlanda, David Sullivan ha alle spalle un padre che detesta, un divorzio e due figli in California che non vede mai.
Ora però vive felice con la seconda moglie, Claudette, ha con lei un rapporto passionale e profondo, nonostante i contrasti non manchino. Ma un giorno un segreto riemerge prepotente dal passato e rischia di mettere in discussione il presente, allontanandolo dalla moglie e da quel luogo isolato che per lui è ormai la sua casa.
L'amore per Claudette sarà così forte da resistere alle ingerenze di un passato ingombrante?

L'autrice.
Maggie O'Farrell, nata nell'Irlanda del Nord, cresciuta tra Scozia e Galles, ha vinto numerosi premi, con Guanda ha pubblicato già altri romanzi.




UN DELITTO QUASI PERFETTO
di Jane Schemilt


Ed. Newton Compton
trad. A. Crocella
317 pp
9.90 euro
dal 26 MAGGIO 2016
Trama

Emma e Adam Jordan sono due medici di successo cui viene proposto di trasferirsi in Africa per partecipare ad una ricerca; la coppia - che ha tre figli - accetta con entusiasmo ma  una sera Emma torna a casa e trova vuota la culla del piccolo Sam.
La famiglia capisce che il sogno si è trasformato nel peggiore degli incubi.
Un anno dopo, a migliaia di chilometri di distanza, Emma è ancora ossessionata dal pensiero di Sam.
È ancora vivo? Si è trattato di un rapimento o di qualcosa di più inquietante? Cos'è successo davvero quella notte?

L'autrice.
Jane Schemilt, medico di professione e ha conseguito una laurea in Scrittura creativa alla Bristol University e una specializzazione all'università di Bath.





UN DIO IN ROVINA
di Kate Atkinson


Ed. Nord
trad. A. Storti
455 pp
18,60 euro
dal 26 MAGGIO 2016
Trama

Teddy Todd è un ragazzo sensibile, che ama la poesia ed è pronto a proteggere in ogni modo i genitori e la sorella ursula, quando scoppia la seconda guerra mondiale.
Si arruola in aeronautica, sopravvive alla guerra e dopo di essa, una vita attende di essere vissuta...
Questo è il racconto di un uomo - figlio, fratello, padre, marito, nonno - e di come il mondo sia cambiato velocemente a motivo di eventi dalla portata mondiale.

L'autrice.
Kate Atkinson è una delle più importanti scrittrici del panorama narrativo inglese. Questo è il suo secondo romanzo, vive a Edimburgo.



FRAGILI VERITA'
di Bruno Morchio

Ed. Garzanti
205 pp
16.90 euro
dal 26 MAGGIO 2016
Trama

Giovanni, un colombiano adottato che vive a Genova, ha solo 16 anni ed è scomparso; il suo è un passato di degrado nelle favelas che i nuovi genitori hanno cercato di cancellare, ma evidentemente senza riuscirci.
Quando Bacci Pagano riesce a rintracciarlo, si trova coinvolto in un traffico di droga internazionale e decide di non poter lasciare il ragazzo in balia di chi vuole usare il ricordo di un padre guerrigliero per strumentalizzare un minorenne...

L'autore.
Bruno Morchio vive a Genova, lavora come psicologo; ha scritto diversi libri che hanno come protagonista l'investigatore Bacci Pagano.

martedì 24 maggio 2016

Anteprima Butterfly Edizioni: MALEDETTA VOGLIA DI AVERTI di Mia H.



Esce oggi questa nuova pubblicazione Butterfly Edizioni:


MALEDETTA VOGLIA DI AVERTI
di Mia H.



Pagine: 160
Ebook e cartaceo
Prezzo ebook: 2,99 € 
Prezzo cartaceo: 9,90 
Uscita libro: 
24/05/2016 su Amazon
Fino al week end in offerta a 0,99, 
disponibile anche su kindle unlimited

TRAMA

"Sin dalla nascita siamo destinati a qualcuno e niente e nessuno può rompere quel legame…”

Un matrimonio alle porte, un prete che viene sostituito e i ricordi di un amore passato che tornano a tormentarle l'anima...
SandBeach, Lexie, sedicenne, parte con i genitori per le vacanze estive, lasciando le sue amiche e il suo grande amore Kevin. Sessanta giorni di lontananza a cui non riesce a rassegnarsi. 
Li conta, uno per volta, sperando passino in fretta ma il destino capovolge la sua vita, costringendola a prendere una strada che non avrebbe mai pensato di imboccare.
Una verità sconvolgente, la rinuncia dell'amore e la speranza di riuscire a dimenticare tutto. 
Ma è possibile dimenticare l'amore?

"Maledetta voglia di averti" racconta delle attese e di quegli amori che continuano a restare nel nostro cuore per sempre. Anche a distanza di anni.
Perché l'amore non si placa con il tempo, quando è vero basta una scintilla per tornare ad appiccare un fuoco indomabile che pensavamo fosse ormai spento.

Segnalazione e prossima lettura: IL LAGO DEL TEMPO FERMO di Laura Bonalumi



Cari lettori, desidero segnalarvi la recente pubblicazione di un libro ideale per lettori molto giovani: "Il lago del tempo fermo" di Laura Bonalumi, che conto di leggere a breve; sul blog trovate la recensione di un precedente romanzo di quest'autrice, "La bambina dai capelli di luce e vento" (QUI).
In questa nuova storia ritroviamo Viola, il suo amore per il freddo e con una nuova avventura che la porterà a scoprire come mai le persone, i ragazzi, hanno timore di raccontare e parlare delle proprie emozioni.


IL LAGO DEL TEMPO FERMO
di Laura Bonalumi


Ed. Piemme
Il battello a Vapore
275 pp
9.50 euro
Febbraio 2016

Viola ha undici anni e, insieme al padre e all’inseparabile cagnolone Artù, trascorre le vacanze in una casetta di campagna ereditata dallo zio Felice. 
In quel paese sperduto però è davvero tutto strano, così come sono strani i pochissimi abitanti.
Come se non bastasse, lì vicino, c’è un lago che rimane ghiacciato anche in piena estate! 
Viola decide di scoprire quale mistero nasconde…

L'autrice.
Laura Bonalumi, nata nel 1966, vive in provincia di Milano.
Dopo una lunga esperienza nel settore pubblicitario come creativa - in Italia e all’estero - scopre la passione per la scrittura. E' sposata e ha due figlie.
Ha pubblicato: Fragile (Fara Editore - 2009), Gli occhi del mondo (Fara Editore, 2006) Wild Iris (Ed. Nuovi Autori, 2002) e La bambina dai capelli di luce e di vento (Fanucci, 2013).

lunedì 23 maggio 2016

Recensione: I SEGRETI DELLA CASA SUL LAGO di Kate Morton



Il mio amore per Kate Morton viene riconfermato da questa sua recente pubblicazione, "I segreti della casa sul lago", in cui si intrecciano storie di amore, vendetta, sacrifici, speranze, sofferenze e segreti, e il tutto in una cornice sempre ricca di mistero e fascino.


I SEGRETI DELLA CASA SUL LAGO
di Kate Morton


Ed. Sperling&Kupfer
trad. C. Broveli
528 pp
19.90 euro
MAGGIO 2016
L'appassionante storia narrata in questo romanzo si svolge in due diversi piani temporali, separati da ben settant'anni, vale a dire gli Anni Trenta del Novecento e il 2003; la collocazione però è unica: la bella e incantevole Cornovaglia.

Protagonista del primo filone narrativo è la famiglia Edevane, che vive un'esistenza serena nella antica e grande "Casa sul Lago", chiamata Leoanneth.

Gli Edevane sono composti da Anthony e sua moglie Eleanor, le tre figlie femmine - Deborah, Alice, Clementine - e il piccolo Theo, di circa un anno.

Alice, su cui si sofferma in particolare l'Autrice, nel '33 è una vivace ragazza di 16 anni, che sogna di diventare scrittrice; ha una fervida fantasia, una spiccata propensione per il giallo e il mistero, una mente brillante e acuta, ed è innamorata di un ragazzo più grande di lei, l'unico cui riesce a confidare i suoi sogni e le sue mille idee circa le storie che le vengono in mente e che possono diventare potenziali romanzi.
Questo ragazzo è Ben Munro, il giardiniere di casa Edevane, e il suo amore per lui è ancora qualcosa di inconfessato; Alice non si è ancora dichiarata al suo Ben e teme che una loro eventuale storia d'amore potrebbe essere osteggiata dalla famiglia, che essendo di nobili origini, storcerebbe il naso di fronte ai sentimenti di Alice per un semplice dipendente.

Ma il fulcro della narrazione di questo periodo storico non è la storia d'amore fantasticata dall'ingenua  e curiosa Alice; esso si concentra su un giorno specifico di giugno del 1933, quando a Leoanneth, nel corso di una festa (la festa del Solstizio) accade la tragedia che farà da filo conduttore a tutto il romanzo: il piccolo Theo scompare nel nulla, mentre è nella sua culla a fare il riposino.

Cosa gli è accaduto? La vicenda è avvolta dal più completo mistero e, proseguendo nella lettura, comprendiamo che, nonostante le indagini fossero, a quel tempo, iniziate immediatamente, esse non portarono ad alcun risultato...

Settant'anni più tardi, la detective Sadie Sparrow raggiunge il nonno Bertie in Cornovaglia, dopo essere stata allontanata dal posto di lavoro per aver commesso un madornale errore nel caso che stava seguendo.
Un pomeriggio, mentre fa jogging nelle zone vicino casa del nonno, Sadie scopre una casa abbandonata e apprende la storia di un bambino scomparso senza lasciare tracce tanti tanti anni prima.

Abituata com'è, per lavoro, ad occuparsi di scomparse, Sadie si lascia appassionare dalla storia di Theo e delle persone che hanno abitato quella solenne e ormai triste dimora sul lago, piena di polvere e ragnatele ma anche di ricordi.
Quanti segreti e storie hanno visto e udito quelle mura vecchie e desolate? E quanti e quali ricordi sono custoditi in quelle stanze, in quelle cornici che ritraggono una famiglia felice?

Per risolvere il mistero, Sadie si convince ad incontrare l'unica testimone rimasta, una delle più famose autrici inglesi: proprio Alice Edevane, che nel tempo ha sfondato nel campo letterario.

La Morton ci lascia passare dal 1933 al 2003 di capitolo in capitolo, per farci entrare nella vita degli Edevane e di tutto ciò che ha portato alla tragedia di Theo, e per seguire, insieme ad una ostinata e intuitiva Sadie, le indagini vòlte a portare alla luce la soluzione del caso.

Non solo, ma la Morton - attenta com'è alla psicologia dei suoi personaggi - ci fa conoscere anche il "passato del passato", parlandoci di Eleonor Edevane, la mamma di Alice, della sua storia d'amore con Anthony, di come i loro sentimenti siano sempre stati forti ed improntati sulla lealtà e sulla fiducia più assolute.

Conosciamo quindi da vicino gli Edevane, che agli occhi dei più era un modello esemplare di famiglia felice, ma che in realtà la guerra (primo conflitto mondiale, cui Anthony partecipò) aveva sconvolto e stravolto; una famiglia che, quindi, nascondeva segreti, dolori, cose non dette per proteggere e mantenere le promesse fatte, traumi frutto di esperienze crudeli e scioccanti (come la guerra, appunto).
Anthony ed Eleonor, per quanto si amassero davvero e follemente, avevano degli spettri con cui combattere quotidianamente, e se uno dei due non aveva la forza e la lucidità per combattere, allora doveva essere l'altro a farsene carico, costi quel che costi.

Nel 2003 Sadie, pian piano e grazie al contributo prima di un poliziotto (che seguì il caso a quei tempi) e poi soprattutto di Alice e del suo fedele assistente, il giovane studioso Peter, scopre mappe, libri, lettere, cartoline.., utili a mettere insieme i pezzi della storia e scoprirà particolari inquietanti che potrebbero dare una piega diversa a quei tragici eventi.

Le domande e le ipotesi su cosa accadde al bimbo si accavallano nella mente di Sadie, la cui esperienza professionale le ha insegnato più di una cosa:

"Non amava le coincidenze. Per esperienza, erano solo dei collegamenti ancora da dimostrare".

"C’era un momento, nel corso di ogni indagine, in cui un indizio riusciva a fornire una nuova lente attraverso la quale tutti gli altri elementi diventavano improvvisamente più chiari, diversi, connessi tra loro.".

I pezzi del puzzle non sono facili da scovare, perchè i testimoni di quella tragica notte sono tutti morti, fatta eccezione per Alice e per sua sorella maggiore, Deborah.

Leggendo, il lettore si rende conto che entrambe le sorelle hanno custodito ciascuna i loro piccoli segreti in merito alla storia di Theo, qualcosa che ognuna reputava importante ma che ha preferito non rivelare per paura o per non creare ulteriore scompiglio.

Deborah e Alice, a distanza di settant'anni da quell'evento che mandò in frantumi la loro famiglia e che le portò ad abbandonare per sempre l'amata Leoanneth e a non metterci più piede, sono convinte di sapere la verità su cosa accadde a Theo; ma queste "verità" differiscono tra loro, il che non aiuta a far luce su ciò che accadde veramente quella notte.

E cosa sapeva la più giovane di loro tre, Clemmie, morta troppo presto e comunque sicuramente prima di poter dire la sua verità sulla medesima tragedia?

Considerazioni.

La storia creata dalla Morton è ancora una volta molto articolata e complessa, ricca di colpi di scena, di flashback e ritorni al passato, che aggiungono un pezzetto ogni volta per la comprensione dei vari misteri che ruotano attorno a quello principale (dov'è finito Theo?); misteri che mettono in luce la personalità dei vari personaggi coinvolti: il brillante Anthony, aspirante medico; la buona Eleonor, un tempo bimba ribelle e vivace e poi moglie giudiziosa e fedele fino all'estremo alle promesse fatte a chi ama; Alice, che conosciamo sia come una 16enne esuberante e poi come un'anziana sola, che s'è costruita una corazza per difendersi da un passato doloroso; Sadie, poliziotta capace e brava nel proprio lavoro, che però si lascia coinvolgere troppo dai casi che le stanno a cuore, forse perchè anche lei ha a sua volta un segreto e una ferita ancora aperti e dolorosi...

Se avete voglia di sapere se il caso della scomparsa di Theo, avvenuta tanti tanti anni prima, viene lasciato irrisolto o meno, non vi resta che leggere questo romanzo intricato ma assolutamente affascinante, reso tale da diversi fattori e aspetti: la collocazione della casa abbandonata nel 2003, che però decenni prima è stata bella, "un luogo da favola", ameno, le cui mura hanno echeggiato di risate, grida gioiose, ma anche sussurri, sospiri, pianti...; l'attenzione posta sul vissuto dei singoli personaggi, sulle loro emozioni, le pene, i segreti da nascondere per non far soffrire i propri cari; la gradualità nel presentarci le varie tessere che compongono il mosaico, il quale alla fine diventa assolutamente chiaro agli occhi del lettore, che assiste alla chiusura del cerchio di tutti i misteri, restandone - mia valutazione personale - soddisfatto.

La storia costruita dall'Autrice punta molto sulle coincidenze, che però alla fine tali non sono perchè c'è sempre stato qualcuno - una mano sconosciuta, che però viene rivelata man mano che i nodi vengono al pettine - che ha fatto sì che gli eventi prendessero una determinata piega.

Cosa dirvi di più se non consigliarvi la lettura di questo romanzo che mi ha avvinta e ha stimolato la mia curiosità ad ogni pagina?
A me il finale ha emozionato, anche se mi rendo immagino che in tanti potrebbero giudicarlo melenso e un po' "scontato". Io invece ho apprezzato tutto di questo libro: l'ambientazione, la scrittura fluida e ricca di dettagli, la creatività dell'Autrice, il suo saper "complicare le cose" di proposito, accendendo così la curiosità del lettore, il dar voce ai sentimenti dei vari protagonisti, in una parola tutto.

Io ne consiglio la lettura, soprattutto a quanti amano le storie intrise di misteri, nostalgia, ricordi, in cui viene fuori tutta la complessità dell'animo umano e delle donne in special modo, confermando quel che disse Rose di Titanic: "il cuore di una donna è un profondo oceano di segreti".

Segnalazione e anteprima: SONO SOLO PAROLE di Francesco Mastinu



Buon pomeriggio, readers!
Ritorno qui con voi per segnalarvi la recente uscita del romanzo di Francesco Mastinu Sono solo parole, che fa parte della serie Emozioni del nostro tempo (anche se è un libro indipendente dalla trama principale).


SONO SOLO PAROLE
di Francesco Mastinu


Ed. Amarganta
3° Libro della saga
 “Emozioni del nostro tempo”
Pagine: 350
ISBN Cartaceo: 9788899344276
ISBN Ebook: 9788899344283
Uscita: 23 maggio 2016
(e-book) 2,99 euro
(Amazon, Kobo
dal 12 maggio)


Cagliari, 2001. Lo sguardo verde e magnetico di Erika folgora Simone. La nuova compagna di classe di Alba, Mirna e Manlio irrompe nell'esistenza di un ragazzo tranquillo che, pieno di aspettative, si affaccia alla vita. 
Erika sta fuggendo un passato difficile ed è determinata a non innamorarsi mai più. 
Solo la bellezza e la devozione di Simone riescono, seppure per un breve periodo, a illuderla che l'amore puro possa esistere davvero e che sia raggiungibile anche per lei.

Dieci anni dopo, anche se il tempo trascorso li ha allontanati, Erika e Simone si renderanno conto che la magia di quell’incontro non si è esaurita e dovranno fare i conti con quanto lasciato in sospeso da allora. 
In una girandola di affetti che passano dall’amore all’amicizia, dalla quotidianità al riscatto, la loro diventa la storia di un’intera generazione alla ricerca di emozioni vere.

L'autore.
Francesco Mastinu è nato nel 1980 sotto il segno dell’Acquario e vive a Cagliari, vicino al mare. Convive con il suo compagno e spera ancora di poterlo sposare anche se si trovano entrambi in Italia, ha sempre i 4 gatti a sovraintendere ogni sua attività quotidiana. Dopo aver pubblicato numerosi racconti in antologie collettive di alcuni editori italiani, ed essersi dilettato con il genere erotico sotto pseudonimo, ha ufficialmente esordito con il romanzo “Eclissi” (Lettere Animate, 2012) seguito da “Polvere” (Runa Editrice, 2014) e la raccolta di racconti brevi “Concatenazioni” (Edizioni 6Pollici, 2014). “Sono solo parole” è il suo terzo romanzo della serie “Emozioni del nostro tempo”. Precedono "Falene" (Amarganta, 215) e "Foglie" (Amarganta, 215)
Collabora con l’editore Amarganta per la collana LGBT e per la gestione del portale “Vite Arcobaleno”.


Libri che "parlano" di libri (novità in libreria)



Quanto ci piacciono i libri? E i libri che "parlano" di libri?
Dal libro come "strumento di salvezza" al libro come oggetto di avventure appassionanti!

"La tempesta di Sasà" è un libro sul potere delle parole e della letteratura, sull’amore per i libri che può cambiare la vita. Sasà ne è la prova vivente. La sua personale e travolgente tempesta, la testimonianza più vera e più bella.

Con "L'ultimo cacciatore di libri", trascinante e ricco d’atmosfera, Matthew Pearl torna a indagare tra le quinte più remote dell’universo dei libri, offrendo una storia ricca e appassionante come la letteratura stessa.

LA TEMPESTA DI SASA'
di Salvatore Striano


Ed. Chiarelettere
221 pp
16 euro
Aprile 2016
"Il romanzo di una vita salvata da Shakespeare e dall’amore per i libri"

Nella vita possiamo perderci, e molto spesso ci perdiamo. Ma non è mai per sempre.
Salvatore Striano a quattordici anni aveva la guerra in testa, la cocaina nel sangue e due pistole infilate nei calzoni.
Era uno dei leader delle Teste matte, una banda di ragazzini terribili che si sono fatti camorristi per difendersi dalla camorra.
Vita di strada, anni di sangue. Poi il carcere, non ancora trentenne. 
Un destino segnato, il suo. Invece è proprio dal punto più basso e disperato che la vita stravolge. Grazie a un amore che resiste nonostante tutto. 
Grazie alla scoperta magica dei libri e della letteratura, di Shakespeare che inizia a scorrergli nelle vene come una droga che non uccide ma salva. Proprio lui che a scuola non ci è mai andato.
Questo romanzo racconta la sua rinascita, dall’inferno del carcere spagnolo di Valdemoro (Madrid), passando per Rebibbia e diventando, oggi, uno dei più sorprendenti e stimati attori italiani. Una storia che parla di noi, della paura di cadere e, se cadiamo, di non farcela a rialzarci, di tradimento, perdono, vendetta, dell’irresistibile desiderio di libertà, dei sentimenti lieti e tristi che ci accompagnano quando viviamo davvero e del deserto che invece ci governa quando ci lasciamo vivere pensando che sia già tutto deciso, chissà da chi e chissà dove.

L'autore.
Salvatore Striano (1972) è stato tante cose. Nato e cresciuto nel cuore di Napoli, in una delle zone più controllate dalla criminalità, a sette anni vendeva sigarette nei vicoli dei Quartieri spagnoli. A nove anni rubava rossetti e mascara nei centri commerciali per rivenderli alle prostitute, alle quali conduceva i soldati americani appena sbarcati al porto. A quattordici anni spacciava cocaina e diventava una delle figure più carismatiche delle Teste matte (una storia che ha raccontato nel romanzo "Teste matte", scritto con Guido Lombardi e pubblicato da Chiarelettere nel 2014). Poi la fuga e la latitanza in Spagna, l’arresto, il carcere, prima a Madrid poi a Rebibbia, dove ha incontrato un maestro, Fabio Cavalli, che gli ha fatto scoprire la letteratura, Shakespeare, il teatro. Da allora, riconquistata finalmente la libertà, è stato un camorrista per Matteo Garrone ("Gomorra"), un rapinatore per Guido Lombardi ("Take five") e molti altri personaggi, al cinema e in tv. Nel 2012 arriva la consacrazione, con il film "Cesare deve morire", tratto dal "Giulio Cesare" di Shakespeare (Orso d’oro al Festival di Berlino). Come nel piccolo teatro del carcere di Rebibbia, ancora una volta Shakespeare ha dato una nuova direzione alla sua vit
a.


L'ULTIMO CACCIATORE DI LIBRI
di Matthew Pearl


Ed. Rizzoli
trad. G. Lupieri
416 pp
19 euro
2016
Trama

Londra, 1890. Pen Davenport è il più famigerato cacciatore di libri d’Europa, un maestro dell’inganno che ha fatto fortuna setacciando fumosi locali e rumorose tipografie alla ricerca di manoscritti da rubare e consegnare al miglior offerente. 
L’assenza di regole sul diritto d’autore ha consentito a figure come la sua di arricchirsi procurando a famelici editori copie pirata da smerciare a prezzi stracciati, alle spalle di scrittori del calibro di Charles Dickens e Mark Twain. 
Tuttavia una nuova legge internazionale sta per porre fine all’età d’oro dell’illegalità, condannando all’estinzione il losco e avventuroso mestiere di cacciatore di libri.
Un’attraente, conclusiva missione attende però Davenport: trafugare l’ultimo romanzo del celebre Robert Louis Stevenson, che da anni vive in una grande casa nelle isole Samoa, in pieno Pacifico, circondato dai familiari e da una schiera di nativi che lo hanno ribattezzato Tusitala, narratore di storie. 
È un’impresa rischiosa, che non ammette fallimenti, ma Davenport è deciso a non rinunciare al più prezioso dei bottini. 
Accompagnato dall’assistente Edgar Fergins, un modesto libraio ambulante, partirà per un lungo viaggio che lo condurrà all’altro capo del mondo, dove scoprirà di non essere affatto l’unico cacciatore ad ambire a una preda tanto irresistibile.

L'autore.
Matthew Pearl, nato a New York nel 1975, si è laureato in letteratura inglese e americana a Harvard e in giurisprudenza a Yale. I suoi libri, tradotti in più di trenta Paesi, sono stati tutti bestseller del “New York Times.

domenica 22 maggio 2016

Oggi nasceva... sir Arthur Conan Doyle (qualche curiosità su di lui)



Era la domenica del 22 maggio 1859 e a Edimburgo nasceva sir Arthur Conan Doyle.

- Il suo nome completo era Arthur Ignatius Conan Doyle. Conan era il nome da nubile della nonna paterna.
- Sir Arthur Conan Doyle ha studiato per diventare medico ed esercitare a Londra; ebbe uno studio presso Montague Place, ma non ha mai visitato alcun paziente.
illustrazione di Sherlock Holmes
- Suo padre Charles è stato uno dei primi a illustrare Sherlock Holmes. Era un artista molto talentuoso anche se la sua piaga era l'alcool, unita ad una disturbata condizione mentale. Rubava dai salvadanai i soldi dei suoi figli per comprarsi da bere, e quando non c'erano i soldi, beveva le vernici per i mobili... Ha trascorso gli ultimi 20 anni della sua vita in un istituto.

- Il primo romanzo del noto detective è "Uno studio in rosso", del 1887, pubblicato sullo Strand Magazine: nel romanzo il narratore è il Dottor Watson - figura dell'autore stesso -  che presenta Holmes e la sottile scienza della deduzione.
- Altri generi lo appassionarono, oltre al poliziesco: avventura, fantasy, soprannaturale e terrore; Doyle ha scritto cinque opere fantasy, assieme a circa quaranta racconti dello stesso genere, la maggior parte dei quali dell'orrore e del soprannaturale.

- Nel 1902, lo scrittore fu nominato cavaliere da re Edoardo VII. E' stato anche nominato vice-tenente di Surrey. Tuttavia, non fu mai nominato cavaliere per aver creato Sherlock Holmes, ma lo fu per aver scritto un opuscolo sulla guerra anglo-boera.

- Doyle era nella stessa squadra di cricket con JM Barrie (il creatore di Peter Pan); ha lavorato con lui anche su un'opera comica.
- Conobbe e fu amico del papà di Dracula, Bram Stoker, e di Robert Louis Stevenson, con cui ha studiato insieme presso l'Università di Edimburgo.
- Non praticò solo il cricket e il calcio, ma contribuì anche a rendere popolare lo sci in Svizzera.
- Sotto lo pseudonimo di AC Smith, lo scrittore ha giocato come portiere per la squadra amatoriale Portsmouth Association Football Club.

- Doyle credeva nelle fate. Fu lui a rendere famose due ragazze dello Yorkshire che nel 1917 raccontarono di aver visto delle fate; spese un milione di dollari per promuoverle scrivendo anche un libro, The Coming of Fate. Chiaramente le ragazze erano due imbroglione che falsificarono delle fotografie di se stesse in compagnie di "fate" disegnate su cartoni colorati.

- Doyle aprì un negozio di libri a Londra ma i suoi romanzi su Sherlock Holmes non furono mai in vendita lì; di suo, in quella libreria, soltanto i suoi libri sullo spiritismo si potevano acquistare.
- Doyle era convinto che i Maori della Nuova Zelanda fossero di origine europea. La base di questa teoria derivava dal confronto tra le lingue dei polinesiani con quelle indoeuropee. In questa convinzione fu supportato dal professor J. Macmillian Brown di Canterbury College.

Doyle "portò" lo sci dalla Scandinavia alla Svizzera
- A motivo della sua vasta conoscenza in fatto di armi, Doyle fu inviato da Lloyd George e Winston Churchill in missioni di ispezione sui fronti inglesi, francesi e italiani durante la prima guerra mondiale. Fu grazie ai suoi consigli che la marina fu dotata di salvagente in gomma e gommoni, e la fanteria di caschi antiproiettile.
- Non venne mai preso come soldato a motivo del suo sovrappeso. Però si offrì volontario come medico di una nave, trascorrendo molti mesi nell'Oceano Atlantico e in Africa.

- Dopo la tragedia del Titanic nel 1912, Doyle e George Bernard Shaw ebbero una discussione circa il disastro. In particolare, Doyle restò indignato dai commenti sprezzanti fatti dal drammaturgo per quanto riguarda i numerosi atti di eroismo che hanno avuto luogo a bordo della nave.

- In Doyle crebbe una certa antipatia verso la sua creatura più famosa, Sherlock Holmes. Progettò molte volte di ucciderlo, e lo scrisse a sua madre nel novembre 1891, dicendole che pensava di far morire Holmes nella sesta delle storie che stava scrivendo. Lei ne fu oltremodo scandalizzata ma nel 1893 le scrisse che nel bel mezzo dell'ultima storia su Holmes, lo avrebbe fatto fuori, perchè era ormai stanco di lui.
- Doyle è morto il 7 luglio, 1930. Sbattè a terra nel suo giardino, nella sua casa di campagna a Windlesham, Crowborough, con una mano sul cuore e nell'altra un fiore. Le sue ultime parole sono state per la moglie, alla quale sussurrò: "Tu sei meravigliosa."
- Sulla tomba, che si trova a Minstead nel New Forest, Hampshire, l'epitaffio recita: "Steel True | Blade Straight | Arthur Conan Doyle | Knight | Patriot, Physician & Man of Letters".


fonti:
  • http://biografieonline.it/
  • https://courttheatre.org.nz
  • http://www.telegraph.co.uk/
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