lunedì 13 febbraio 2017

CANTO BREVE di Pietro Fronterré (Intrecci Edizioni) // Storie di una camicia da notte Rosa Gargiulo (Persone di Parola - Isola Editrice)



Lettori carissimi, eccoci all'appuntamento con le novità editoriali di questo mese di febbraio firmate Intrecci Edizioni.

In questo mese, tra le novità c'è un'autrice che non fa parte della casa editrice ma che è comunque molto apprezzata; ciò che conta è diffondere la "buona cultura", a prescindere da chi pubblichi cosa, ed è bello conoscere ciò che di significativo c'è nel panorama letterario.




CANTO BREVE
di Pietro Fronterré


Pagine: 106
Prezzo: 11,00 €
Collana: Enne di Intrecci

Pietro Arezzo, un affermato e noto storico dell’arte di livello internazionale, decide di fare il ritorno nella sua città di origine, un piccolo paese del sud che si affaccia sul mare, con magnifiche spiagge e caldo intenso.

Un viaggio questo, che lo porterà a rivivere i luoghi della sua infanzia, da cui riaffioreranno ricordi ma hai sbiaditi e sapori mai sopiti. 
In questa terra calda e piena di sole Pietro incontra Donatella, una giovane donna, dalla quale sarà completamente travolto. 
Un amore adulto e passionale che porterà Pietro ad una nuova consapevolezza di sé, della vita e dell’amore.

Un romanzo che vuol essere un inno all’amore e alla bellezza del nostro Paese.








Storie di una camicia da notte
Rosa Gargiulo

Pagine:
Prezzo: 9,90 €

Nietta ha vent’anni e un sogno d’amore, stroncato in maniera improvvisa.
Ma il suo cuore sarà una riserva inesauribile di amore ed energia, da cui tutti attingeranno a piene mani!

Dagli anni ’40 ai ’70, la sua vita e quella della sua famiglia si intrecceranno alla storia di dolore e di rinascita di un Paese che riesce sempre a trovare le risorse necessarie per crescere e diventare più forte.

Una storia corale, di donne e sentimenti, emancipazione femminile e amore per la famiglia.

Donne come alberi, con radici ben salde e le chiome tese a raggiungere il cielo!

Magazzini Salani News: presto in Italia il libro del videogioco "The Legend of Zelda. L’Arte di una Leggenda"



Lettori carissimi, la C.E. Salani ha una comunicazione per gli amanti dei videogiochi||


Magazzini Salani, un marchio di Adriano Salani Editore (Gruppo editoriale Mauri Spagnol) comunica di aver acquisito i diritti di pubblicazione per l’Italia di The Legend of Zelda. L’Arte di una Leggenda (The Legend of Zelda. Art & Artifacts), l’atteso libro ufficiale legato alla celebre saga Nintendo.

Il volume contiene oltre 400 pagine ricche di illustrazioni dedicate alla ormai trentennale storia della serie, incluso un approfondimento su The Legend of Zelda. Breath of the Wild, il nuovo videogioco in uscita il 3 marzo per console Nintendo Switch e Wii U.

Un focus particolare è dedicato a interviste esclusive con i membri del team di sviluppo dei giochi, lo studio originale dei personaggi, artwork inediti e molto altro – con uno sguardo nostalgico al passato e uno trepidante d’attesa verso il futuro.

Più in là verrà comunicata la data di uscita!


Cito e canto: Nessun posto è casa mia


Come ho scritto ieri nella recensione di MOSHI MOSHI, ci sono stati diversi passaggi del romanzo che mi son piaciuti tanto.

Quando, durante il Festival di Sanremo,  ho sentito la bella canzone di Chiara - NESSUN POSTO È CASA MIA - non ho potuto fare a meno di pensare a un concetto che è importante nel libro: i luoghi acquistano valore e forza perché li associamo a persone care.







Nessun posto è casa mia 
Ho pensato andando via 
Soffrirò nei primi giorni ma
So che mi ci abituerò 
Ti cercherò nei primi giorni 
Poi mi abituerò 
Perché si torna sempre dove si è stati bene 
E i posti sono semplicemente persone 
Partenze improvvise, automobili, asfalto 
Le ombre di una notte in provincia 
Il coraggio di chi lascia tutto alle spalle e poi ricomincia 

domenica 12 febbraio 2017

Recensione: MOSHI MOSHI di Banana Yoshimoto (RC2017)




Con la sua scrittura sempre delicata, eterea, leggera, ricca di riflessioni, Banana Yoshimoto affronta il tema della rielaborazione del lutto,  e lo fa focalizzando la nostra attenzione sulla maturazione emotiva e “spirituale” della giovane protagonista.

MOSHI MOSHI
di Banana Yoshimoto

Ed. Feltrinelli
Una ragazza e sua madre.

Yocchan è una ragazza tranquilla, che vive da sola in un appartamentino a Tokyo, nel quartiere di Shomokitazawa; soltanto un anno fa ha perso tragicamente suo padre Imoto, coinvolto in un omicidio-suicidio architettato dall’amante.

Devastata da questa perdita improvvisa e drammatica, Yocchan ha deciso di superare questo dolore concentrandosi sul lavoro (fa la cameriera in un ristorantino che va molto bene) e cercando di conquistare finalmente un’indipendenza (non solo economica), che l’aiuti a crescere come persona, allontanandosi da quel nido famigliare sicuro che, con la morte del padre, si è miseramente sgretolato.

Ma accade qualcosa di imprevisto: sua madre si fionda in casa sua, imponendo la propria presenza, dando per scontato che la figlia sia d’accordo all’idea di averla come coinquilina. La madre, infatti, desidera vivere (per quanto tempo non sa) con la figlia, perché sente che continuare ad abitare nella loro casa di Meguro, in cui hanno vissuto per anni tutti e tre, la fa star male: sola in quella grande casa piena di ricordi, ormai privata della presenza di suo marito, la vedova si sente sola, smarrita, sull’orlo di un esaurimento.
Anche la donna ha bisogno di superare la morte di Imoto, e vuol partire dal godere della compagnia dell’unica figlia, Yocchan, cercando di ritrovare se stessa come persona, riacquistando la serenità perduta in seguito alla tragedia.
Inizialmente infastidita da quest’intrusione nella propria vita privata, la ragazza cerca, nei giorni successivi, di fare buon viso a cattivo gioco: sa che sarebbe scortese mandar via la madre, così accetta suo malgrado questa compagnia imposta e condivisa in uno spazio, tra l’altro, molto ristretto.

Con l’andar dei giorni, le due si avvicinano l’una all’altra, imparando a sfruttare i momenti insieme per parlare e conoscersi meglio come mamma e figlia ma anche come donne adulte.

La mamma capisce ed apprezza la vita sobria della figlia e la sua bravura nel lavoro; Yoshie, per canto suo, conosce per la prima volta lati del carattere della madre che le erano nascosti, e cerca di mettersi nei suoi panni.
Non solo, ma Yocchan, passando più tempo con la mamma, si accorge di quanto questa sia desiderosa di riprendere in mano la propria vita nonostante la tragedia che le ha colpite e che resterà per sempre, per loro, qualcosa di incomprensibile ed irrisolto.

Forse avrebbero potuto far qualcosa per evitarla, per aiutare Imoto a non allontanarsi con quella donna che aveva in mente un piano folle come quello attuato nei boschi di Ibaraki?

Questo, ed altri dubbi, ossessionano entrambe, eppure la madre sembra quella, tra le due, più propensa a gettarsi il passato doloroso alle spalle per ricominciare a vivere senza il marito; Yocchan invece non ci riesce: il pensiero va a suo padre in quanto vittima di questa donna, che lo ha coinvolto in qualcosa di tragico e di inspiegabile.
Chi era questa sconosciuta amante e perché ha scelto di morire insieme a Imoto? Possibile che lui non abbia avuto la capacità di capire di avere accanto una donna instabile e pericolosa?
Chi può aiutarla a sciogliere questi dubbi, che la tormentano anche nel sonno, dove nei sogni angoscianti che fa suo padre sembra volerle dire qualcosa?*

Le risposte alle mille domande pian piano arriveranno, attraverso alcune persone.

Nel romanzo ci sono pochi personaggi importanti, tra cui Aratani, un giovanotto che comincia a frequentare il ristorante dove lavora Yocchan e che pare avere qualcosa da rivelarle...
L’amicizia con Aratani comincia a diventare qualcosa di importante e l’interesse reciproco cresce di giorno in giorno.
È pronta Yocchan a gettarsi in una relazione d’amore, presa com’è dal pensiero del destino del padre, che lei immagina come un’anima in pena che non riesce a trovare la pace definitiva nell’aldilà?

C'è un amico del padre, Yamazaki (lui e Imoto suonavano nella stessa band musicale ed erano amici intimi): le sarà d’aiuto, dimostrandosi disponibile a darle risposte importanti sul padre che la tranquillizzeranno un po',
Ad un certo punto interverrà anche un’altra persona – mai conosciuta prima di allora – che fornirà ad Yocchan ulteriori informazioni che le permetteranno di avere un quadro della situazione più completo.

Luoghi e persone

Yocchan è un personaggio che nel corso della storia avrà modo di crescere molto, giungendo a consapevolezze interiori importanti, che la porteranno a diventare una donna più cosciente dei propri desideri e bisogni, oltre che a riscoprirsi una figlia matura, capace di farsi domande sulle scelte paterne e di riscoprire la bellezza di un rapporto più onesto e vivo con il genitore rimastole (sua madre).

In questo breve romanzo ci sono molte cose che compaiono frequentemente pagina dopo pagina, diventando dei punti cardine nelle giornate della protagonista.

Ad es., il cibo ha la sua importanza, mangiare o bere qualcosa seduti in un bistrot o in un bar è un modo per apprezzare non solo il cibo in sé, quanto la bellezza dello stare insieme.

Importanti sono i luoghi che si frequentano, in cui si decide di vivere: vivere nel nuovo quartiere (Shimotaka) è un’occasione per crescere, per allontanare cupezza, nostalgia e sentirsi finalmente parte di qualcosa.
Aver condiviso un luogo con le persone amate dà ad esso valore, lascia dei segni, e

“Ciò che è inciso nel corpo non scompare”.

I luoghi possiedono forza perché li amiamo, e quando certe persone vanno via, se anche venissero sostituite, verrebbe comunque a mancare qualcosa di importante, perché a contare è il singolo individuo.

Vi è anche il tema della morte, della pace che il defunto stenta a trovare e di cui devono “occuparsi”, in un certo senso, i familiari. Da un evento negativo – la morte del padre/marito – mamma e figlia potranno imparare a non sprecare la vita, il tempo, e iniziare a tessere ogni giorno una tela che sia finalmente la loro.

Yocchan è giovane ma a volte sembra “vecchia dentro”, oltre che volubile: troppo controllata quando dovrebbe lasciarsi andare e piagnucolona quando dovrebbe farsi forza; però nonostante tutto, è schietta, onesta, pratica e di poche parole, sensibile ma con carattere. È cosciente delle proprie debolezze, del bisogno di ricevere risposte che le diano serenità e pace.

Come dicevo più su, nel corso della storia vediamo una Yocchan che cresce, acquisisce più consapevolezza di sé, del suo essere donna, e questo anche grazie all’amore.

Un romanzo che forse può non piacere a tutti, soprattutto a quanti cercano colpi di scena, dinamicità, intrecci narrativi complessi, personaggi memorabili, frizzanti e coinvolgenti.


Personalmente l’ho apprezzato, mi è piaciuto leggerlo perché anzitutto è proprio lo stile dell’Autrice che mi cattura: ha qualcosa di “magico”, crea un’atmosfera esotica e suggestiva, sia  attraverso le ambientazioni (con i suoi locali, i cibi… tipici del luogo) che attraverso certe tematiche e il modo di parlarne, lasciandoci entrare un po’ nelle abitudini e nelle credenze giapponesi. 
Ci sono molti passaggi significativi e, soprattutto nell’epilogo, mi sono sentita come avvolgere da una brezza leggera e profumata, di serenità e dolcezza, che mi ha lasciato delle sensazioni piacevoli.



*il titolo, Moshi moshi - che significa "pronto" al telefono - ha a che fare proprio con ciò che accade nei sogni.



Obiettivo n.10 -  libro comprato durante un viaggio 

sabato 11 febbraio 2017

Frammenti di... Moshi moshi


Quale libro sta accompagnando il vostro fine settimana?
Io ho iniziato La ragazza nell'ombra di Lucinda Riley e continuo con I Signori della cenere e Dragonblade. Lama di drsgo.

In attesa di pubblicare la recensione dell'ultimo libro terminato,ve ne lascio qualche pezzetto...

 "Avevo cominciato a capire che se non poniamo rimedio ai nostri piccoli errori, presto questi si ritorcono contro di noi (...) Anche se all'inizio ci si tiene qualcosa dentro, a un certo punto affiorera' in superficie in una forma diversa. La sola cosa che si possa fare è agire, con cura,seriamente e con discrezione, lasciando perdere l'individualità​ e i pensieri troppo complicati."
"Il dolore che provavo somigliava a un pugno che il mio corpo riceveva lentamente. Ogni volta mi accorgevo che penetrava un po' più a fondo e cercava in qualche modo di rialzare la testa."
(MOSHI MOSHI, Banana Yoshimoto)

venerdì 10 febbraio 2017

Novità in libreria (gennaio-febbraio 2017)



Ecco qualche recente uscita che ha solleticato il mio interesse.
Ci sarà qualcosadi bello anche per voi? Lo spero! :)


SULLE ALI DEL SILENZIO
di Paloma Sánchez-Garnica  



Ed. Piemme
S. Cavarero
547 pp
20 euro
Gennaio 2017
Madrid, anni '40. Quando Antonio Montejano perde tutto ciò che ha - il lavoro di antiquario, e la sua reputazione -, sua moglie Marta Ribas, bellissima, colta e sofisticata, con un grande amore per la musica, sa che la loro vita cambierà per sempre.
Sa anche che la famiglia per il momento può contare sull'amicizia con Rafael Figueroa, il potente notaio che abita nel loro stesso palazzo e che, da sempre, è il miglior amico di Antonio.
E proprio per lealtà nei suoi confronti che Antonio è caduto in disgrazia. Una lealtà che, apparentemente, nulla può scalfire.
Ma l'amicizia tra Antonio e Rafael, il filo misterioso che intreccia tutti i destini, nata nel profondo dell'infanzia, rivelerà anche i suoi lati oscuri...
Perché nel passato di Antonio e Rafael, come in quello di Marta, ci sono più segreti di quanto ciascuno di loro voglia ammettere; e le loro vite si scopriranno intrecciate in modo indissolubile.




LA BAMBINA CHE SOGNAVA IL CIELO
di Alejandro Parisi


Ed. Piemme
350 pp
18.50 euro
Gennaio 2017
È il 1939, e la vita della piccola Nusia, cinque anni, a Leopoli, in Ucraina, scorre tranquilla.
Il padre ha un laboratorio di sartoria, e Nusia, con la sorella Fridzia, ama giocare per le strade della città.
Ma quei tempi stanno per finire.
E quando, dopo i russi, saranno i tedeschi a occupare quella parte di Ucraina, per la famiglia di Nusia, ebrea, il cielo appare definitivamente minaccioso.
È per questo che il padre della bambina, per salvare almeno lei, la consegna nelle mani di una donna cattolica, che la porterà in un orfanatrofio a Varsavia.
Con un altro nome, con i documenti trovati chissà come di un'altra bambina. Una bambina cattolica.
Una sola raccomandazione da parte di suo padre: "Non farti mai scoprire. Nasconditi, se necessario. Menti. E soprattutto, dimentica chi sei. ".
La vicenda di una bambina che ha portato su di sé il peso del segreto, del passato, del ricordo e dell'amore per una famiglia di cui, molti anni dopo, quando ormai è un'altra, rivedrà solo l'amatissima madre.


LA GEMELLA SBAGLIATA
di Ann Morgan


Ed. Piemme
396 pp
19.50 euro
Gennaio 2017

Helen ed Ellie sono gemelle identiche.
In realtà le due bambine sanno che non è così: Helen è la leader, Ellie la spalla. Helen decide, Ellie obbedisce. Helen pretende, Ellie accetta. Helen inventa i giochi, Ellie partecipa.
Finché Helen ne inventa uno un po' troppo pericoloso: scambiarsi le parti. Solo per un giorno. Dai vestiti alla pettinatura ai modi di fare.
Ed ecco che Ellie, con la treccia di Helen, comincia a spadroneggiare, mentre Helen si finge la sottomessa e spaventata Ellie. È divertente, le due bambine ridono da matte.
Ci cascano tutti, perfino la mamma.
Ma, alla sera, quando il gioco dovrebbe essere finito, e Helen pretende di tornare a essere se stessa, Ellie per la prima volta dice di no. Ormai è lei la leader. E non tornerà indietro. 
Da questo momento, per la vera Helen comincia l'incubo...


IL RE MAGO
di Lev Grossman


Ed. Rizzoli
490 pp
20 euro
Febbraio 2017
Quentin Coldwater è approdato alla scuola di magia di Brakebills, e lì ha scoperto che Fillory – il mondo incantato dei libri che divorava da bambino – esiste davvero; e adesso, lui e i suoi amici ne sono i re e le regine.
Eppure Quentin è sempre più irrequieto. Questa nuova vita facile e spensierata non gli basta: lui desidera, con tutte le sue forze, un’avventura.
E poi, ultimamente, a Fillory stanno succedendo cose strane e inquietanti…
Così, insieme alla regina Julia, Quentin fa riparare una vecchia nave magica e prende il mare per raggiungere i confini estremi del regno. Sull’Isola Esterna viene a sapere della leggenda delle sette chiavi di Fillory e decide di andarle a cercare.
Ecco l’avventura che bramava, ma sarà un’impresa ardua e dolorosa, che lo riporterà anche sull’odiata Terra e, soprattutto, lo obbligherà allo scontro con il pericoloso e rancoroso potere di Julia.
Con il secondo volume della saga di Fillory, iniziata con Il mago (Rizzoli 2010), Grossman catapulta i suoi protagonisti nel cuore più scintillante e insieme più buio della magia. Ironico, ingegnoso, a tratti angosciante, Il re mago conferma Grossman quale moderno erede di C.S. Lewis ed esponente della nuova avanguardia del fantasy. Dalla trilogia è stata tratta la serie televisiva di culto The Magicians, trasmessa negli Stati Uniti dalla rete via cavo SyFy.


LA CHITARRA BLU
di John Banville



Ed. Guanda
284 pp
18 euro
Febbraio 2017
Oliver Otway Orme è un pittore di una certa fama, con un segreto: ha una mania della quale non riesce a vergognarsi, quella di rubare piccoli oggetti.
Ha infatti «rubato» una donna non sua, la moglie di quello che era, forse, il suo migliore amico, che ignaro si rivolge a lui in cerca di conforto.
Temendo di essere smascherato, Oliver fugge da tutto, non solo dall'amante, una donna in fondo scialba per cui nutre un sentimento ambiguo, ma soprattutto dalla moglie, la bella e algida Gloria.
Spera in realtà che sia lei a ritrovarlo e a liberarlo da un esilio autoimposto, superando la distanza che un grande dolore ha creato tra loro.
Segregato nella sua casa natale, dove tutto lo riporta all'infanzia, Oliver è costretto a confrontarsi con domande che lo angosciano, con la verità e la menzogna dei suoi legami più profondi, e con i demoni della vocazione artistica che sembra averlo abbandonato.



giovedì 9 febbraio 2017

Electa Junior, in libreria tre novità



Cari lettori, oggi vi presente delle interessanti novità dedicate ai più piccoli!!


UN TAXI SPAZIALE. Archie prende il volo
di Wendy Mass e Michael Brawer


ill. da Elise Gravel 
Editore Mondadori Electa 
collana Electa Junior
pagine 96
illustrazioni 20 al tratto
età da 8 anni
prezzo 9,90 €
in libreria febbraio 2017
Electa Junior pubblica Un taxi spaziale di di Wendy Mass e Michael Brawer, una storia fantastica pensata per i giovani lettori in età scolare, che, grazie a un linguaggio semplice e alle belle illustrazioni al tratto di Elise Gravel, si propone di essere un romanzo da leggere in autonomia.

Il papà di Archie fa il taxista e il giorno del suo compleanno gli propone di accompagnarlo durante il turno di notte. È così che Archie scopre il suo grande segreto: se di giorno il papà guida un normalissimo taxi, di notte invece… guida un taxi spaziale!
Archie e il padre incontrano un gatto alieno e lo salvano senza sapere che non è un semplice gattino, ma un difensore intergalattico.
Riceveranno così anche loro il compito di proteggere lo spazio dal male e vivranno incredibili avventure.

Attraverso le esilaranti vicende del suo protagonista, questo libro permetterà ai giovani lettori di conoscere ed apprendere le nozioni fondamentali dell’universo: la gravità, le galassie, le stelle e i pianeti, il buco di verme.



L’ULTIMO MAESTRO POKéMON
di Carol Christo


Ed. Mondadori Electa 
collana Electa Junior
pagine 144 
età dai 9 anni
prezzo 12,90 €
in libreria febbraio 2017

Con oltre 500.000.000 download complessivi e 4,6 miliardi di km totali percorsi dai giocatori alla ricerca i pokemon Pokemon Go è diventato un vero e proprio fenomeno sociale.
L’ultimo maestro Pokémon, edito da Mondadori Electa nella collana Electa Junior, è la prima fan fiction ispirata a questo videogioco in realtà 3D che da mesi spopola in tutto il mondo.



DIARIO DI UN SUPERGUERRIERO
di Cube Kid


editore Mondadori Electa 
collana Electa Junior
pagine 224 
età da 8 anni
prezzo 16,90 €
in libreria a febbraio 2017
Dopo il successo di Diario di un guerriero, sposato dalle comunità di youtuber con video che hanno avuto 350.000 visualizzazioni ciascuno ed entrato così in modo prorompente nella vita dei giovani lettori, Electa Junior pubblica Diario di un Superguerriero, la seconda emozionante avventura ambientata nel mondo di Minecraft con protagonista Minus l’aspirante guerriero che diventato idolo dei ragazzi tra 8 e 13 anni.

Con 18 milioni di giocatori nel mondo, 800.000 dei quali solo in Italia, Minecraft è il videogioco più giocato al mondo e la serie dei volumi di Cube Kid pubblicati da Electa Junior si inseriscono in questo fenomeno senza precedenti.
Diario di un Superguerriero è il secondo volume della fortunata serie fanfiction ispirata a Minecraft, il videogioco più scaricato in Italia e nel mondo. Sarà seguito a maggio da Diario di un mega guerriero.

ube Kid
è lo pseudonimo di Erik Gunnar Taylor, un giovane a
ppassionato videogame – e in
particolar modo di Minecraft. Autore di diversi tit
oli di FanFiction
,
vive, gioca e scrive in Alaska.
ube Kid
è lo pseudonimo di Erik Gunnar Taylor, un giovane a
ppassionato videogame – e in
particolar modo di Minecraft. Autore di diversi tit
oli di FanFiction
,
vive, gioca e scrive in Alaska.

mercoledì 8 febbraio 2017

Anteprima e novità editoriali Milena Edizioni: LA SANTA PICCOLA di Vincenzo Restivo (marzo 2017)



Buongiorno amici e lettori!!
Stamattina desidero presentarvi un'anteprima e le ultime novità firmate Milena Edizioni.


Cominciamo dalle pubblicazioni già disponibili!



Si avvicina il Carnevale e noi vogliamo offrirvi un'esperienza davvero magica. Nulla sarà come sembra nel caleoscopio di Il Carnevale a Venezia di Livin Derevel!


IL CARNEVALE DI VENEZIA
di Livin Derevel



Mliena Edizioni
2.99 euro (ebook)
8.90 (cart.)
150 pp
Gennaio 2017


Venezia. Nella Serenissima barocca il Carnevale ha esordito con un profluvio di suoni, profumi e stravaganza. 
Due Maschere vengono trovate senza vita. Toccherà a Lorenzo, il disincantato Capitano della Gendarmeria, snodarsi tra calli e piazze alla ricerca dei colpevoli, per sventare un piano il cui ne potrebbe essere nientemeno che la morte di Arlecchino, il Re del Carnevale. 

Un romanzo barocco, uno stile ricco, forbito, eccessivo, raffinato, una storia che interseca sogno e realtà, sullo sfondo di una splendida e variopinta Regina dell'Adriatico.
Il compendio del Carnevale: il momento dell'anno in cui si era liberi dai dettami delle leggi e delle consuetudini, dalle costrizioni e dagli obblighi, dalle differenze e dalle distanze; il periodo in cui santi e peccatori s'incontravano per danzare insieme, quando nulla era impossibile.



ILPATTO DELL'ONICE NERA
di Morgana D. Baroque

Milena Ed.
420 pp
16 euro (cart.)
Dicembre 2016


Il mondo di Sibylle va in frantumi quando Claude, il marito, le chiede il divorzio. 
Grazie al sostegno delle sue tre strambe amiche riprende in mano la vita e ritrova l'ispirazione per dipingere. Entra anche a far parte di un Club particolare: un concetto di raffinato erotismo. 
Tremante d'imbarazzo ha il suo primo memorabile incontro con Drakkar, un uomo mascherato con il quale scoprirà sensazioni incredibili. 
Ogni incontro con lui sarà un'esperienza profonda, che aprirà alcune porte chiuse dentro di lei. 
L'uomo le donerà emozioni sconosciute, alternando fermezza e dolcezza, facendola sentire protetta, sensuale e bellissima. 
La passione diverrà sempre più intima e farà risplendere la femminilità di Sibylle in tutta la sua magnificenza.
Ma a turbare la sua nuova serenità sarà il suo ex marito Claude, che rivedrà dove meno si aspetta di incontrarlo..


LAME DI TENEBRA
di Vincenzo Barone Lumaga


Milena Ed.
308 pp
15 euro (cart.)4.99 uro (ebook)
Ottobre 2016
LINK AMAZON

Jerry, Mario, Anna ed Elio non si conoscono ma i loro destini si incrociano e scoprono di avere in comune un rapporto misterioso quando la piccola città in cui vivono, Torre Antica, viene sconvolta da una serie di inspiegabili delitti. 
Tutti e quattro si ritrovano ben presto nel mirino di un oscuro e ambiguo assassino e proprio Jerry, incaricato di seguire il caso, dovrà riportare alla luce il tragico segreto che li lega al folle omicida. 
Ma non sempre la soluzione è conoscere la verità. Quest'ultima, infatti, costerà cara ai protagonisti e li indurrà a fare i conti con se stessi e con un passato sepolto e dimenticato.



LA MIA PENNA NON SCRIVE
di Elena Curatela


Milena Ed.
198 pp
12 euro (cart.)3.99 uro (ebook)
Dicembre 2016

L'anno scolastico è cominciato da appena dieci giorni e Giulia è già stufa. Al mattino più la mamma la chiama, più lei si stringe al cuscino. Nella sua stanza arriva la voce della tele accesa in cucina e l'oroscopo dice che quelli del suo segno stanno per fare un incontro importantissimo. 

Giulia non ha dubbi, finalmente incontrerà il ragazzo dei suoi sogni! In classe, infatti, c'è una sorpresa ad attenderla: è arrivato un nuovo compagno, Henry. 

È educato, elegante, si muove con gesti pacati e si esprime con parole difficili. Somiglia proprio a un piccolo lord inglese, ma è anche un tipo introverso e misterioso, e ciò l'affascina non poco. Non veste alla moda con le tute di Frankie Garage, come Manuel il bulletto della scuola, e se ne sta sempre in disparte e diffidente di tutti. 
Giulia è stracotta di lui e, sbirciandolo, intuisce che il compagno in realtà nasconde un segreto, custodito nel quaderno giallo da cui non si separa per nessun motivo. 
Da quel momento, immaginando di essere una detective, tenta in ogni modo, tra mille peripezie, di impossessarsene per scoprire il mistero e poterlo così aiutare.

N.B.: Stampato col "DYSLEXIE FONT" che rende facile la comprensione anche a chi ha la dislessia o altri problemi di lettura.



In libreria a marzo l'opera più matura ed emozionante di Vincenzo Restivo:

LA SANTA PICCOLA
di Vincenzo Restivo

Milena Edizioni
NARRATIVA LGBT
USCITA
MARZO 2017
Trama

Mario, Lino e Assia hanno diciassette anni; vivono nello stesso stabile: una palazzina popolare di Forcella dove le case vecchie hanno l’odore del metano a causa delle tubature usurate e dove l’omertà e la superstizione hanno più valore delle buone azioni.
A causa delle precarie condizioni economiche, Lino e Mario sono costretti a prostituirsi. Un’adolescenza contagiata da un mondo di adulti fin troppo sporco, carnefice della loro innocenza. La violenza diventa, allora, l’unica alternativa di sopravvivenza e violento diventa anche l’amore.
A Mario i maschi non piacciono, ma inrealtà è innamorato di Lino che è anche il suo migliore amico.
Lino però è innamorato di Assia e lei lo ricambia malgrado l’opposizione della famiglia, perché è diventato un tipo violento da quando gli hanno ammazzato il padre per un debito con la camorra, e da quando vive solo con una madre in pieno esaurimento nervoso.
Poi c’è Annaluce, nove anni, che tutti chiamano La Santa Piccola che a un certo punto dice di avere le stimmate e di vedere la madonna. Forcella diventa così teatro di un prodigio, invasa da una folla di fedeli in attesa di un miracolo.
E anche Mario, Lino e Assia chiedono il loro miracolo, la loro richiesta d’aiuto, il loro bisogno d’amore in un mondo che li vede fin troppo randagi…


C'E' QUALCOSA CHE CATTURA IL VOSTRO INTERESSE
TRA QUESTE USCITE?

martedì 7 febbraio 2017

Viaggiare leggendo.... Moshi Moshi



La storia narrata in "Moshi Moshi" è ambientata in Giappone, più precisamente a Tokyo, la capitale, che ha circa 13 milioni abitanti ed è la metropoli più popolata dell' intero Paese, oltre che una delle principali città del mondo.

tokyo


La zona in cu la protagonista, Yocchan, ha vissuto con la famiglia prima della tragedia accaduta al padre, si chiama Meguro, uno dei 23 quartieri speciali che formano la città di Tokyo.

Si tratta di una zona residenziale ben sviluppata nei pressi del centro della metropoli con numerose aree dove è possibile fare shopping, come Jiyugaoka e Nakameguro.

meguro
Meguro river


Desiderosa di indipendenza - anche economica - Yocchan prende un appartamentino a Shimokitazawa.

Shimokitazawa - chiamata affettuosamente Shimokita - è una zona molto amata dai giovani, il luogo ideale per passeggiare tra negozi di abbigliamento, caffè e pub, osterie (le izakaya) e trattorie.
L'area è famosa anche come "quartiere del teatro e della musica" per i suoi numerosi locali tra cui piccoli teatri - l'Honda gekijo e l'Ekimae gekijo - e cinema.


shimokita

Nel libro è citata la famosa Carrot Tower, un edificio commerciale risalente al 1996; il grattacielo dispone di 26 piani, più 5 piani interrati.

I livelli superiori hanno spazi per uffici, mentre i piani inferiori contengono negozi, una galleria e un teatro pubblico. L'ultimo piano ha una piattaforma di osservazione con un area banchetti e ristorante. Ospita anche uno studio di trasmissione della stazione radio locale.




Vediamo qualche piatto, citato sempre dall'Autrice.

                                                              Senbei: cracker di riso
www.japancentre.com


Omuraisu: omelette di riso fritto.




onigiri

Tsukudani: cibo che può contenere pesce, carne o verdure, di solito condito con salsa di soia.

traveldreamscapes.wordpress.com

Isobe-maki: riso mochi avvolto in un'alga.




Immagini prese in web.

http://www.gotokyo.org
http://www.realestate-tokyo.com
http://www.worldfortravel.com/

lunedì 6 febbraio 2017

Recensione film: JOHN WICK (David Leitch, Chad Stahelski) - LETTERE DA BERLINO (V. Perez)



Due film visti di recente che mi sento di condividere con voi sono JOHN WICK, il cui sequel sarà presto sul grande schermo, e LETTERE DA BERLINO, ambientato negli anni del nazismo in Germania e tratto da fatti realmente accaduti.


JOHN WICK



2014
GENERE: Thriller, Azione
REGIA: David Leitch, Chad Stahelski
ATTORI: Keanu Reeves, Willem Dafoe,Adrianne Palicki, Alfie Allen, Bridget Moynahan, Jason Isaacs, Dean Winters.


John ha appena perduto l'amata moglie e riceve da lei, dopo la sua morte, un delizioso e vivacissimo cucciolo di beagle accompagnato da un biglietto che lo esorta a non dimenticare mai come si fa ad amare. 

Per il vedovo è difficile riprendere la vita normale, ma quando a complicartela ci si mette un gruppo di delinquentelli, e beh..., le cose non possono che precipitare.

A dar noia al solitario Wick ci pensa Iosef Tarasof e i suoi idiotissimi amici, che fanno il grandissimo errore di "desiderare la roba d'altri": vedono la bella Boss Mustang del 1969 e vogliono comprarla, ma quando John si rifiuta di venderla, Iosef e i suoi tirapiedi irrompono di notte in casa sua, rubano l’auto, picchiano ferocemente John fino a fargli perdere i sensi e... uccidono il cucciolo.

E questo non si fa.
Non puoi uccidere il cagnolino di John Wick e pensare di passarla liscia e continuare a vivere tranquillamente.
Eh no...

Perchè John Wick non è un uomo qualunque; lui è uno dei più crudeli assassini che la malavita abbia mai conosciuto! 
In passato egli ha lavorato come sicario per organizzazioni criminali che portano avanti i propri sordidi affari a New York, ed era così bravo ed efficiente come killer da divenire quasi una leggenda nell'ambiente.

E a quel tipo di vita John aveva detto basta.
Ma dopo aver subito l'aggressione e aver perso il cucciolo regalatogli dalla defunta moglie, in lui si risveglia l'animo da serial killer spietato.

Appreso che il suo aggressore è l'unico figlio del boss Viggo Tasarov, un tempo suo principale datore di lavoro, John medita vendetta. 

Pur avendo sempre stimato Wick per il suoi "ottimi servigi", e pur sapendo che Iosef è una grandissima nullità, Viggo sa che si sta parlando sempre e comunque di suo figlio, così farà di tutto per proteggerlo da Wick; consapevole che il "nemico" non è un assassino qualsiasi, ma che trova chi sta cercando e gli fa fare una brutta fine, Viggo decide di mettere una taglia su John e di offrire una generosa ricompensa a chiunque riesca a fermarlo.

Inizia una vera e propria doppia caccia all'uomo: Wick cerca Iosef ed è pronto a tutto pur di realizzare la sua vendetta; Viggo ingaggia i migliori mercenari  e sguinzaglia tutti gli uomini disponibili sulle tracce dell'ex collaboratore.

Per uscirne vivo, John dovrà tornare ad essere la spietata macchina di morte che il mondo della criminalità una volta temeva.

Che dire...?
Non è propriamente il mio genere; non stravedo e non ricerco frequentemente i film d'azione, soprattutto quelli un po' "incredibili", quelle "americanate" dove l'eroe di turno, con una sola pistola o un coltellino, o peggio ancora a mani nude, riesce a sbaragliare e ad ammazzare cinque, sei..., che dico?, dieci uomini in 5 minuti!

Quei film in cui, a un certo punto, c'è un vero e proprio sterminio di gente che muore e cade giù come birilli, come se niente fosse, e tu li guardi e, in mezzo agli zampilli di sangue, quasi quasi hai dimenticato da cosa e come ha avuto origine sta carneficina.
Poi, verso la fine, ti ricordi tutto: ah sì, a John è partito l'embolo perchè gli hanno assassinato il cucciolo.
Non voglio neppure immaginare cosa avrebbe architettato se gli avessero fatto fuori moglie, figli o genitori.

Meglio non saperlo.

Appagata la sua sete di giustizia molto personale, si ritirerà o no da questa vita leggermente movimentata, il nostro Wick?

Hum.., ho seri dubbi, visto che il 23 marzo al cinema ci sarà JOHN  WICK 2 (nel cast anche due attori "di casa nostra", Scamarcio e Claudia Gerini) e dubito abbia nel frattempo deciso di fare volontariato presso case di riposo. Ma per carità, non si sa mai.

Ironia a parte..., di per sè è un film che si lascia guardare dall'inizio alla fine; che non ci siano tempi morti, è sicuro, però di morti ce ne sono parecchi. Mi ha ricordato (non ho molto materiale cinematografico su cui ragionare, ho già detto che di solito preferisco altri tipi di pellicole) un po' il caro Brian (Liam Neeson, nella trilogia Taken), il papà che tutti vorremmo, che ti difende da intere bande di criminali, che lui va a cercare e scovare ovunque siano, uscendone miracolosamente illeso nonché "vincitore".

Keanu è sempre strepitoso, non invecchia mai e comunque è un grande gnocco e punto: sguardo intenso e un po' malinconico, l'aria imperturbabile dell'assassino professionista, l'agilità felina..., insomma, guardarlo è un piacere e nelle vesti del suo John Wick sta proprio bene.

Il finale è forse un po' scontato, ma comunque, nel suo genere, è un film con una bella tensione, adrenalina, e inevitabilmente si fa il tifo per lui, per il caro e arrabbiatissimo John, sperando che ammazzi tutti i cattivi. Tanto a lui basta una matita (dai John, dimmi almeno che l'hai temperata!!!) per farne fuori già tre; pensa te quello con una stilografica che ti combina!!!
Ovviamente consigliato agli amanti del genere.


Secondo film.
La storia vera di una coppia che, negli anni Quaranta, decise di non aderire al nazismo ma di opporvi resistenza.

LETTERE DA BERLINO


2016
GENERE: Drammatico
REGIA: Vincent Perez
ATTORI: Emma Thompson, Daniel Bruehl, Brendan Gleeson, Mikael Persbrandt, Louis Hofmann

Tratto dal romanzo di Hans Fallada "Ognuno muore da solo".



Siamo a Berlino, a guerra iniziata. 
La città è paralizzata dalla paura e sul fronte ormai cadono tanti giovani soldati.
Otto e Anna Quangel sono una coppia appartenente alla classe operaia, umile, che vive in un appartamento malmesso e che, come tutti, cerca di stare alla larga dai guai durante la dominazione nazista; Otto sostiene il Fuhrer (ma non ha la tessera del partito) e anche sua moglie fa parte di un'associazione di donne impegnate a sostenere l'ideologia nazista.

Ma quando il loro unico figlio, Hans, viene ucciso al fronte, il dolore della perdita logora Otto e Anna facendo maturare in loro la convinzione che il loro ragazzo è morto a causa di Hitler, e quindi questo maledetto dittatore non va osannato, bensì contrastato, perchè sta portando solo dolore e morte alla nazione (e non solo ad essa).

Otto, supportato dalla fedele consorte, è spinto così a compiere uno straordinario atto di resistenza e rivolta, che essi portano avanti con la forza delle parole.
Iniziano infatti a diffondere per tutta la città cartoline anonime contro il regime di Hitler, in cui "criticano" la sua politica violenta e incoraggiano le persone a desiderare la libertà da tutto questo.

Ovviamente il rischio di essere scoperti e giustiziati è concreto, e i due devono stare molto attenti sia quando mettono i biglietti, sia quando, spinti dalla curiosità (soprattutto Otto), si soffermano a guardare le reazioni della gente nell'atto di leggere il messaggio antinazista.

Chiaramente, questo tipo di propaganda richiama l'attenzione dell'ispettore della Gestapo, Escherich,  che inizia una serrata caccia all'uomo, del cosiddetto "uomo ombra".

Non possiamo non ammirare l'atteggiamento determinato e dignitoso con cui Anna e Otto - due persone semplici, che in fondo avrebbero voluto soltanto vivere tranquillamente - danno il via a una ribellione silenziosa ma decisa, sfidando il regime spietato e dispotico di Hitler con la sola forza delle parole.

Avrebbero potuto piangere la morte del proprio figliolo in silenzio, accettandolo come una tragica fatalità, e invece questo lutto è per loro come uno schiaffo che ha il potere di risvegliarli dal torpore; i due genitori si rendono conto che continuare a fingere di condividere Hitler è sempre più difficile per loro, e se dichiararsi apertamente contrari al regime è impensabile perchè l'arresto sarebbe immediato, allora essi proveranno a farlo diffondendo il loro pensiero con la parola scritta.

Nel corso delle indagini, un furioso e tenace Escherich - messo sotto pressione dai superiori - tenterà in tutti i modi di scovare il traditore: ci saranno errori che porteranno alla morte degli innocenti, e i due coniugi dovranno stare davvero molto attenti, perchè se la polizia tedesca dovesse giungere a loro,li attenderebbe un triste destino...

Ma Otto ed Anna sanno cosa stanno facendo e perchè, e sono pronti ad affrontare le conseguenze del loro eroico gesto, convinti che, a prescindere da ciò che potrebbe loro accadere, il seme del messaggio di libertà intanto è stato gettato.

La storia dei Quangel mi ha ricordato un altro bel film che ho visto qualche anno fa, "La rosa bianca - Sophie Scholl", che narra la storia di una studentessa universitaria che, insieme al fratello e a un amico, hanno fatto parte dell'associazione Rosa Bianca un gruppo di studenti cristiani che si oppose in modo non violento al regime della Germania nazista; negli anni '42-'43 diffusero degli opuscoli nei quali esortavano i tedeschi a ingaggiare la resistenza passiva contro il regime nazista e a perseguire valori come tolleranza, giustizia e libertà. Proprio come Otto ed Anna, anche questi studenti intrapresero la loro nobile campagna senza lasciarsi intimorire dalle conseguenze che ne sarebbero derivate.

"Lettere da Berlino" è un bel film, che racconta un periodo difficile, mostrandoci lo spaccato di una società attraversata da un fanatismo che elettrizzava le masse e terrorizzava chi non vi aderiva; a me fa sempre un certo effetto vedere le scene in cui le SS agivano nei confronti dei civili con una tale barbarie da far rabbrividire, e posso solo immaginare con quale angoscia tanta gente abbia vissuto quel periodo.

Sì, perchè questo film ci ricorda che anche tra gli stessi tedeschi, ce ne furono tanti che non aderirono passivamente alla politica hitleriana, e anzi provarono ad opporvisi con i mezzi loro disponibili; sono stati uomini e donne delusi, amareggiati, arrabbiati contro le bugie raccontate dal nazismo, che non ha dato loro nulla, anzi ha tolto.

Significativa la scena in cui, a un certo punto, un nazista chiede ad Otto se lui abbia mai dato e fatto qualcosa per la causa del Fuhrer, e l'uomo risponde a sua volta con una domanda: Cosa c'è di più grande che donare il proprio unico figlio al Fuhrer?.

Bello, un film significativo, fatto bene; da vedere.


fonte

i Quangel

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...