Una galleria di creature fatate, dispettose, malefiche, burlone, sfuggenti....: Yeats ci trasporta in un magico universo di leggende proprie del folclore irlandese, popolato da spettri, folletti, diavoli, giganti, streghe, re e principesse.
FIABE IRLANDESI
di William B. Yeats
Ed. Newton Compton trad. P. Meneghelli 383 pp |
"DOVE VANNO I MIEI LIBRI
Tutte le parole che raccolgo,
e tutte le parole che scrivo,
debbon spiegare instancabili le ali,
e mai smettere di volare,
finchè là giungan, ove triste, triste è il tuo cuore,
e per te cantino nella notte,
oltre il punto dove muovono le acque,
oscurate da tempesta o luccicanti di stelle"
Quando il grande poeta Yeats riunì per la prima volta nelle raccolte Fiabe e racconti delle campagne irlandesi (1888) e Fiabe irlandesi (1892) le favole e i racconti dei più grandi scrittori del suo Paese, fece riferimento agli scritti di autori come Thomas Crofton Crocker, Lady Wilde (madre di Oscar), William Carleton, Douglas Hyde, contribuendo a rivendicare la validità di una tradizione narrativa popolare autonoma e vivace.
È
uno di quei libri cui ti accosti con la leggerezza e la spensieratezza tipica dell'infanzia che, in fondo, non ci abbandonano mai, e anzi dovremmo coltivarle per fare in modo che restino sempre con noi per aiutarci a sognare un po', a staccare la spina dalla realtà quando ne sentiamo il bisogno e la voglia.
Yeats ci riporta le storie raccontate da altri autori e conosciamo da vicino creaturine misteriose come folletti. fate, sirene... imparando anche i dovuti distinguo.
I folletti sono creature fatate (sheehogue), un po' come degli angeli nè troppo buoni nè troppo cattivi, dal temperamento molto suscettibile e permaloso, amanti di feste e danze e canti, chiamati comunemente "il buon popolo", che le persone cercano di non fare arrabbiare perchè conoscono bene di cosa son capaci se prendono in antipatia qualcuno.
Sono esserini buffi, piccoli, rugosi, che spesso e volentieri intervengono negli affari "umani" e danno delle belle lezioni a quegli uomini (o quelle donne) arroganti, sciocchi, che vivono in maniera egoistica, dissoluta e disordinata.
Non so voi, ma io le sirene le ho sempre immaginate belle, bionde o rosse che sia ma comunque sempre dall'aspetto piacevole, dall'animo gentile... E beh, le sirenette di cui ci racconta l'Autore non sono nè tanto avvenenti nè cordiali e amichevoli verso gli uomini...!
Poi ci sono le fate (banshee), le cui apparizioni non sono quasi mai di buon auspicio; spesso compiono delle "birichinate" tremende e senza un motivo, come rapire i bambini e mettervi al loro posto dei folletti che sono una brutta e spenta copia del piccolo (changeling); e ancora spettri, che sono come sospesi tra l'aldilà e l' "aldiqua", trattenuti sulla terra da passioni, desideri, preoccupazioni; inquietanti, appaiono e spariscono all'improvviso e possono trasformarsi in animali; streghe capaci di danneggiare le persone con i loro incantesimi malvagi, per liberarsi dei quali è necessaria una "contro-fattura" (con tanto di spilli).
Non mancano leggende con protagonista il diavolo, i santi, e poi le classiche fiabe con principesse, re, non prive di morale, che si riassume essenzialmente in coltivare le virtù ed evitare vizi.
Le superstizioni si mescolano con elementi religiosi e la gente, nella sua semplicità, crede tanto nei folletti maligni che rapiscono i bambini o ti aiutano a trovare pentole piene d'oro, quanto nei santi, nella Madonna, in Dio, nel giudizio dei peccati e nel paradiso.
E' un mondo antico, affascinante, allegro, abitato da questi esserini che incutono un po' timore e un po' curiosità, perchè loro non invecchiano, non si ammalano, alcune creature fatate sono perennemente allegre, festaiole, bellissime e giovani in eterno: insomma, hanno quello che l'uomo desidererebbe avere per sè e questo le rende, agli occhi dei poveri mortali, ricche di un fascino immortale.
Una lettura piacevole, seducente, che fa sorridere, ti trasporta in una terra ammaliante, piena di tradizioni, leggende antiche, di quelle tramandate di bocca in bocca, raccontate davanti al caldo fuoco di un camino acceso, magari con un bicchiere di whisky, per rallegrare le serate e, perché no?, spaventare i bambini.
Se vi piace l'Irlanda, con il suo patrimonio folcloristico ricchissimo straordinario, questo è il libro giusto.