martedì 23 luglio 2013

Romantiche uscite Newton Compton del 25 luglio


Uscite intrise di sentimenti e romanticismo, per chi ama leggere per vivere storie emozionanti...

MAI PIU' NOI DUE
di Barbara Delinsky


Ed. Newton Compton
Anagramma
Trad. S. Di Natale
512 pp
9.90 euro
USCITA 25 LUGLIO
2013
Trama

Ora che le loro figlie sono partite per il college, Emily, Kay e Celeste sentono che, a quarant’anni, è finalmente tempo di iniziare una nuova vita e di ritrovare la libertà perduta. 
Grandi amiche fin dai tempi del liceo, hanno passato gli ultimi anni ligie al ruolo di madri attente e premurose e troppe volte hanno messo da parte la loro femminilità.
Ma se il matrimonio di Emily un tempo poteva dirsi perfetto, adesso sembra non esserlo più, come cominciano a farle sospettare le continue assenze del marito e la forte attrazione che la lega al suo nuovo vicino di casa. 
Kay invece è combattuta tra la dedizione al lavoro e le bizzarre richieste del marito, il quale sta cercando in tutti i modi di ritrovare con lei un po’ della perduta intimità. 
Infine Celeste, che se l’è sempre cavata da sola coraggiosamente senza il padre di sua figlia, sente venir meno le difese quando compare nella sua vita un affascinante architetto. 
Mentre avanzano in territori nuovi e inesplorati, le tre amiche sono costrette a ridefinire sogni, desideri e aspettative, e per la prima volta realizzano che per dare davvero una svolta alla propria vita, dovranno prima di tutto imparare ad amare se stesse. 
.


L'autrice.
Barbara Delinsky ha pubblicato più di venti romanzi ed è stata tradotta in venti Paesi. Ha venduto più di 30 milioni di copie. Vive a Boston ed è appassionata di fotografia e cucito
.






LINEA ROSA
di Dina Silver


Ed. Newton Compton
Anagramma
Trad. V. Iacopone
288 pp
7.90 euro
USCITA 25 LUGLIO
2013
Trama

Una storia d'amore ispirata a una vicenda reale
Vi farà sorridere e commuovere


Sydney Shephard è una ragazza sveglia, determinata e piena di vitalità. 
Frequenta l’università e ha un fidanzato straordinario, Ethan, che ama tantissimo e con il quale progetta di sposarsi. 
Un giorno però una doppia linea rosa su un test di gravidanza cambia per sempre i suoi programmi per il futuro: Sydney, infatti, scopre di aspettare un figlio…
Grace è una bambina troppo alta per la sua età e ha una nonna che manda regali solo a lei e non al suo fratellino: quando, durante una lezione di scienze, scopre di essere nata anni prima del matrimonio dei suoi genitori, rimane turbata e comincia a farsi mille domande. 
Chi è davvero suo padre? Perché la madre l’ha tenuta all’oscuro di tutto? Sydney e Grace: un’emozionante storia d’amore che racconta in modo spumeggiante e originale come la felicità sia una questione di punti di vista, di angolazioni del cuore.
-



L'autrice.
Dina Silver si è laureata alla Purdue University, nell’Indiana. Ha lavorato per quindici anni come copywriter, per poi dedicarsi completamente alla scrittura. Vive con suo marito e suo figlio a Chicago. Linea rosa, il suo romanzo d’esordio, è ispirato a una storia vera
.

Viaggiare leggendo..



Il libro di riferimento è La culla vuota di Mary Clark Higgins.

Anzitutto, siamo nel New Jersey.

Si citano alcune vie, tra cui...

WINDING BROOK LANE, Chapin River.
Sarebbe il luogo in cui è stato ritrovato il corpo della prima vittima su cui si indaga, la bella Vangie, cioè la casa in cui viveva col marito Chris.

Non è così automatico cercare vie e località che sono presentate tanto realisticamente ma che poi evidentemente sono state modificate dall'Autrice.

Ad ogni modo ecco una via con lo stesso nome, sempre nel New Jersey.... chissà se simile a quella pensata dalla scrittrice...? ^_^




In WOODFIELD WAY, 10 (Abbington ) c'è la casa di Katie.

Anche in questo caso non è stato possibile trovare qualcosa solo tenendo conto delle indicazione dell'Autrice, però ho scovato una casa al numero 10 di Woolfield road, Township of Washington,  nel New Jersey (almeno...).



MONSIGNOR II è un ristorante di N.Y. e pare ci sia qualcosa che si chiama cisì, in cui si cucina anche italiano.

Large
monsignor's restaurant


Stesso discorso per il CARLYLE restaurant.
carlyle

carlyle



On my wishlist: BAMBINO 44 - IL VECCHIO POZZO



I libri che vanno in wishlist oggi sono di due generi diversi.
Il primo è un thriller di cui ho sentito parlare da Silvia di "Il piacere della lettura".

BAMBINO 44
di Tom Rob Smith


Ed. Sperling&Kupfer
12 euro
456 pp
2009
Trama

Questo è il thriller più spaventoso e "freddo" che vi sia mai capitato di leggere. Una straordinaria opera prima, i cui diritti cinematografici sono stati opzionati dal mitico Ridley Scott. Lasciatevi sprofondare nella gelida Russia del 1953, in pieno regime totalitario, un paese perfetto "dove il crimine non esiste". Il primo a non mettere in dubbio tutto questo à Leo Dimidov, ufficiale di polizia, eroe di guerra che ha sempre eseguito gli ordini del Partito: ma stavolta non gli riesce proprio: deve indagare sulla morte di un ragazzino che a lui non sembra per nulla un incidente. Ma non è facile cercare la verità da soli contro tutti e contro il tempo. Trasformato da predatore in preda, Leo comincia a scoprire realtà spaventose e viene messo di fronte a scelte impossibili (arrestare la moglie, o rinunciare alla propria vita...) Non si era mai letto un romanzo così teso, agghiacciante, perfetto. Ispirato ad una storia vera, un caso editoriale che ha messo in fibrillazione il mondo intero. Una rara commistione di scavo psicologico, eccellente scrittura e brivido allo stato puro.

L'autore.
Tom Rob Smith è nato nel 1979 a Londra, dove tuttora vive, da madre svedese e padre inglese. In Italia, tutti i suoi romanzi sono pubblicati da Sperling & Kupfer
.

IL VECCHIO POZZO
di Magda Szabò


Il vecchio pozzo
Ed. Einaudi
Super ET
Trad. B. Ventavoli
280 pp
10 euro
2013
Una bambina. 
Un vecchio pozzo vicino al quale è vietato giocare. 
E, nelle sue profondità, uno straordinario tesoro di ricordi.

Trama

In un angolo del cortile della casa di Debrecen in cui Magda Szabó visse per molti anni, c'era un vecchio pozzo ricoperto ormai da lungo tempo. 
Era un luogo al quale la bambina non poteva avvicinarsi - i genitori temevano potesse cedere - e che per questo esercitava un fascino particolare.
Le alterne vicende della vita e della Storia condussero poi la scrittrice lontano dalla città natia, nella casa andarono a vivere altri inquilini, il cortile fu frequentato da gente sconosciuta.
Ma non per questo l'incanto di quel posto si fece meno intenso: il vecchio pozzo non era più una minaccia, anzi, le sue misteriose profondità custodivano vivi e intatti i frammenti dell'infanzia che la donna ormai adulta e famosa poteva richiamare alla memoria a ogni nuova visita.
Appaiono così i genitori, due «scrittori mancati» che tuttavia non rimpiansero mai di non avere consacrato tutta la vita all'arte e diedero alla figlioletta un'educazione particolare tutta intrisa di solidi valori e antichissima cultura; emerge Debrecen, la città in cui il vento era più autentico, l'acqua più buona, le stelle più luminose, fanno capolino il Natale, gli animali, il paesaggio, gli antenati, la scuola, i giochi dell'infanzia.
Accostandosi, come un novella Alice, a quel pozzo, che è allo stesso tempo cifra dell'infanzia e del suo mondo interiore, capitolo dopo capitolo Magda Szabó ci svela, con una delicatezza senza pari, l'origine di un'esistenza artistica fuori dal comune.


L'autrice
.
Autrice di numerosi romanzi, drammi, raccolte di poesie, Magda Szabó (1917-2007) è considerata la più importante scrittrice ungherese del XX secolo. Di lei, Einaudi ha pubblicato i romanzi La porta (2005) , La ballata di Iza (2006), Via Katalin (2008), L'altra Eszter (2009), tutti disponibili anche nei Tascabili Einaudi, e Il vecchio pozzo (2011 e 2013).

"Ombra bianca" di Cristiano Gentili. Una storia di emarginazione e riscatto



Passiamo ad un'altra segnalazione, anche se di diverso "tenore".
Per  noi lettori è assodato come la narrativa possa costituire un valido ed efficace strumento per portare avanti e far conoscere non solo determinati modi di pensare, ma anche dei progetti ben precisi, delle "missioni", passatemi il termine, per sensibilizzare l'opinione pubblica su argomenti importanti ma di cui si parla poco e che senza dubbio meriterebbero un'attenzione maggiore.
E' il caso dell'albinismo in Africa.

Mi è giunta una mail in cui mi viene segnalato non solo questa incredibile realtà del "bianco in Africa" (alla quale non avevo mai pensato, son sincera....), ma anche un romanzo che tratta proprio la difficile condizione degli albini nel continente nero.

“Ombra bianca” narra le vicende di un bianco europeo e di una bambina africana con albinismo; la loro sopravvivenza in un ambiente ostile fino a quando, per un capriccio del destino, le loro vite s’intrecceranno in una spirale di dipendenza reciproca dove la posta in gioco è la vita stessa. Una romanzo dove sono messi a confronto amore e odio, emarginazione e riscatto, magia nera e fede.

OMBRA BIANCA
di Cristiano Gentili


Libro Cartaceo
Edizioni Ota Benga
320 pp
10 euro (cartaceo)
2.99 euro (e-book)
Sinossi

C’è un luogo nel cuore dell’Africa, dove non arrivano gli echi chiassosi del turismo, dove non ci sono resort né safari per viaggiatori in cerca di avventura, dove un giorno una giovane donna posa sulle ginocchia di un uomo europeo una neonata dai lineamenti africani ma dalla pelle bianca come il latte.
Lui è un ricco proprietario di una miniera d’oro, discendente di coloni inglesi. Lei è una bambina africana albina, un’anomalia per i suoi conterranei.
Entrambi lottano per sopravvivere in un ambiente ostile fino a quando, per un capriccio del destino, le loro vite s’intrecceranno in una spirale di dipendenza reciproca dove la posta in gioco è la vita stessa.
È l’inizio di un’avventura in cui saranno messi a confronto amore e odio, emarginazione e riscatto, magia nera e fede.
Un viaggio nell’Africa misteriosa e nei meandri delle più intime emozioni umane, sullo sfondo di una cultura strangolata da un capitalismo senza morale che affonda le sue radici nel colonialismo moderno.

Per leggere l’anteprima di circa 40 pagine del romanzo su questo sito clicca qui.

Vi lascio il link del sito dedicato al libro - QUI -

L'autore.
Cristiano Gentili è nato a Grosseto nel 1973; ha scritto finora due romanzi ("Io, Maria Bellofiore", 2009; "Ombra bianca", 2013) e ha lavorato nella cooperazione allo sviluppo e nell'emergenza umanitaria con un'Organizzazione umanitaria nei Balcani, in Africa, Asia, America del Sud per oltre 10 anni.

Un libro per l'estate: NON TUTTA LA JELLA VIEN PER NUOCERE di Mariangela Garofano



TI CONSIGLIO....
Buondì!!
E' tempo di presentarvi un altro divertente romanzo edito da Sesat Edizioni!!
Un romanzo leggero e divertente, ideale per chi ama leggere per sognare, divertirsi e continua a sperare nel lieto fine!
Devo dire che, nella sua semplicità, anche la grafica è davvero molto estiva e vivace!

NON TUTTA LA JELLA VIEN PER NUOCERE
di Mariangela Garofano


Copertina Non tutta la jella vien per nuocere
Sesat Edizioni
Chick Lit
1.99 euro
Trama

Eve Marshall è una trentaduenne londinese con un buon lavoro, buoni amici e un matrimonio in vista. Una vita piacevole, si direbbe, ma quando la jella ci si mette in mezzo, è difficile contrastarla.
In breve tempo Eve perde tutto: a sei mesi dalle nozze, Rick, l’amato fidanzato, la lascia senza tante spiegazioni, per colpa di un cliente dalle mani lunghe viene licenziata e, come se non bastasse, passa anche una notte in carcere per il ceffone mollato al “polipone”.
Decisa a dare una svolta alla sua vita, Eve partirà per gli Stati Uniti dove, lontana dall’uggiosa capitale britannica, cercherà di gettarsi alle spalle la sfortuna che l’ha perseguita. 
E così, complice il sole di San Diego e le spettacolari feste sulla spiaggia, fra incontri fortuiti e strane coincidenze, fra cocktails e abitini alla moda, Eve imparerà che non tutta la jella vien per nuocere, anche se, a volte, è meglio portarsi dietro un cornetto portafortuna!


L'autrice.
Mariangela Garofano, classe 1981, scrive da diversi anni.
Non tutta la jella vien per nuocere è il suo secondo romanzo, il primo di genere Chick Lit. In precedenza ha pubblicato un romanzo d’avventura sotto pseudononimo.
Vive e lavora a Parma.

Fedele alla propria politica editoriale, vicina alle esigenze dei lettori, anche questo e-book sarà disponibile all’imbattibile prezzo di 1,99€ nei maggiori formati e su tutte le piattaforme online, Amazon, Kobo ed Apple in primis ed anche nel nuovo Sesat Store, il negozio online della Sesat Edizioni.

lunedì 22 luglio 2013

Recensione I TRE MOSCHETTIERI di Alexandre Dumas (padre)



Un altro classico va ad aggiungersi non solo al mio bagaglio culturale ma anche alla sfida "Un classico al mese".

I TRE MOSCHETTIERI
di Alexandre Dumas

LA Repubblica
Sinossi

I tre moschettieri è uno dei romanzi più amati e letti. Un tempo passaggio pressoché obbligato nell'apprendistato culturale di intere generazioni di ragazzi, oggi il capolavoro di Alexandre Dumas padre si conferma un classico della letteratura di tutti i tempi e paesi. 
In una felice commistione di vicende storiche e romanzesche, di avventure e idilli, di duelli e burle, I tre moschettieri è un libro indimenticabile, reso tale dal talento narrativo dell'autore, dalla qualità dell'intreccio, dalla suspense.




il mio pensiero

Cosa si può dire di un romanzo d'avventura che è tra i più amati della letteratura ottocentesca, tanto da ispirare film, cartoni animati ecc?
Beh io devo ammettere, per onestà, che c'ho messo parecchi mesi per finirlo..,
A mia vergogna, ok.
L'ho iniziato ad aprile ma nel corso delle settimane l'avevo abbandonato; non so, arrivata praticamente a metà, non riuscivo ad appassionarmi alla storia...!
E credetemi, io ho amato Il conte di Montecristo e Dumas è tra i miei scrittori  preferiti, eh!!
Credo che a metà, però, Dumas abbia perso troppo tempo in episodi e particolari che, per come la vedo io, non aggiungevano chissà cosa al succo della storia e che quindi mi avevano un po' distratta e annoiata...
Però son contenta di non averlo abbandonato, perchè poi c'è stata un'ascesa della mia attenzione e devo ringraziare, per questo, in particolare la cattivona della situazione, vale a dire Milady De Winter!!

Ad ogni modo, sappiamo che d'Artagnan è un giovane ventenne proveniente dalla Guascogna e desideroso di entrare nel corpo dei mitici moschettieri del re.
Grazie al suo carattere vivace e coraggioso, ma anche un po' incosciente, il giovanotto si ritroverà a sfidare a duello i suoi tre futuri amici, Aramis, Porthos ed Athos, ma appunto tra i quattro uomini nascerà un sincero rapporto di amicizia e lealtà.
Si ritroveranno invischiati in intrighi di corte, che vedono coinvolto il potente cardinale Richelieu, in teoria alleato del Re Luigi XIII, ma in realtà in contrasto con la Regina Anna d'Austria; e sarà proprio per evitare che il cardinale e i suoi sostenitori riescano a gettar fango su di lei che i nostri quattro moschettieri dovranno portare avanti delle "missioni" (quale riportare alla Regina i puntali che il Re aveva regalato alla moglie, ma che quest'ultima a sua volta aveva donato, come pegno d'amore, all'amante, il duca di Buckingham), si ritroveranno spesso "costretti" (con loro grande piacere) a duellare con avversari sbucati apparentemente dal nulla e soprattutto d'Artagnan avrà diverse pene d'amore.
Fondamentalmente è innamorato di Constance Bonacieux - sposata a un uomo più grande di lei e che si rivelerà uno spione - ma nel corso della storia lo vedremo anche molto ammaliato da Milady, giovane (ha circa 27 anni) ma sa assolutamente il fatto suo: è arrivista, spregiudicata, poco incline alla pietà, fredda calcolatrice... insomma è davvero un personaggio "moralmente" negativo, eppure - come dicevo su - devo ringraziare lei per aver trovato "l'input" per continuare la lettura perchè, da un certo momento in poi, la sua presenza diventerà concreta e importante ai fini dell'intreccio.

Devo dire che Dumas - nonostante con la sua predilezione per i dettagli, le descrizioni, i particolari ridondanti, possa risultare un tantino pesante....- ha un modo di scrivere che effettivamente è da "gran romanziere"; sì, lo so, ho detto una banalità (per la serie: hai scoperto l'acqua calda, ma non credete: è considerato uno scrittore di "second'ordine"), ma lo scrivo perchè quando si leggono certi romanzi ti rendi sempre ed ogni volta conto, come se fosse la prima volta, che comunque hai davanti un "grande" della letteratura.

Io non ho, tra i miei generi preferiti, il romanzo d'avventura, ma lo stile di Dumas riesce sempre a centrare il segno e a risultare nel complesso accattivante.
A parte che i suoi intrecci sono sempre ben congegnati (che fantasia, da fare invidia quantomeno a una come me che non ne ha...), i colpi di scena convincenti, i dialoghi sempre briosi, ma soprattutto i personaggi: sono sempre ben caratterizzati ed è impossibile non immaginarseli, non farsene un'idea non solo fisica ma più che altro caratteriale e di personalità.
E così impariamo a sorridere - del resto è lo scrittore stesso che usa un'ironia fresca e frizzante godibilissima nel tratteggiare i suoi beniamini, le loro imprese - del grosso Porthos, mangione e beone, ma anche forte e impavido; di Aramis, delicato e raffinato quanto nobile d'animo; di Athos, razionale, intelligente, saggio e distinto.
E poi c'è lui, il più giovane, il guascone d'Artagnan, coraggioso, passionale, generoso, pieno di entusiasmo, instancabile...., un vero moschettiere, insomma!

I tre moschettieri è sicuramente un classico da leggere, e se riuscite a superare (meglio e prima di me) le parti meno "vivaci" e dinamiche, per il resto il tutto scorrerà in modo fluido, sempre accompagnati da quell'atmosfera leggera, scanzonata, bonariamente ironica che rende la lettura senza dubbio piacevole, in special modo per coloro che amano i classici d'avventura.





con questo libro
partecipo alla sfida

Recensione LA DELICATEZZA di D. Foenikons



Ok, inevitabili le recensioni dei tre libri (anzi, due e mezzo, di "Ruggine e ossa" più di un mini-parere, non potrò dire...) terminati nel week end.

Ad aprire le danze:

LA DELICATEZZA
di Davide Foenkinos


Ed. E/O
Tascabili
Trad. A. Bracci Testasecca
176 pp
9 euro
2011
Trama

Freschezza, lievità, umorismo e fantasia sono i tratti di questo romanzo che ne hanno decretato il sorprendente successo presso il pubblico francese.
L’autore riesce magicamente a trasformare il dolore e la volgarità in poesia e sorriso.
Nathalie vive un grande amore, seguito da un tragico evento, e solo quando scoprirà un amore lì dove meno se lo sarebbe aspettato, in un essere divertente e delicato, inizierà timidamente a riaprirsi alla vita. Proprio di delicatezza aveva bisogno Nathalie in questa fase della sua esistenza.

È davvero straordinaria la capacità di David Foenkinos di penetrare nell’animo femminile e nelle sfumature dei sentimenti.
Il romanzo è il racconto di una storia d’amore sublime che vola al disopra delle bassezze umane. Dolcissimo.








il mio pensiero
La delicatezza è un romanzo centrato sui sentimenti, i quali vengono presentati dall’Autore in tutta la loro vividezza  e trasparenza.
Il tutto prende avvio da due perfetti sconosciuti, un uomo e  una donna, Francois e Nathalie, che per caso si incontrano e incominciano una relazione; l’affinità che li lega, pur nella loro diversità caratteriale, è immediata e in capo a pochi mesi si sposeranno.
Francois e Nathalie vivono l’uno per l’altro e per sette anni l’uno entra nella quotidianità dell’altro con una tale naturalezza e delicatezza da finire per completarsi reciprocamente.
Si amano e si cercano, si consigliano, fanno tante cose insieme pur conservando una sorta di “autonomia” e di "spirito di indipendenza”, che si manifesta in particolare nel rimandare la scelta di avere figli.
Ma Francois è per Nathalie tutto e questa consapevolezza le crollerà addosso come una doccia fredda  un giorno, in una comune mattina come le altre: mentre lei è seduta sul divano, sorseggiando il the e leggendo, suo marito esce per andare a correre, ma viene investito da una donna che stava andando a consegnare dei fiori per un fidanzamento.
Il dramma della perdita del proprio uomo, del compagno della propria vita, con il quale credeva di invecchiare, è davvero un colpo durissimo per la povera Nathalie, che si ritroverà di punto in bianco a gestire la propria quotidianità senza Francois.
La morte, come del resto ogni perdita, porta con sé necessariamente dei vuoti, che si manifestano nelle cose più concrete (la casa vuota…) come in quelle “immateriali”, quali la sfera emotiva.
Il cuore di Nathalie diventa un guscio vuoto, arido, che lei riempie gettandosi a capofitto nel lavoro di dipendente nella ditta in cui lavora dai primi tempi del matrimonio.
Non riesce a dare una scossa alla propria vita e il sol pensiero che un altro uomo possa corteggiarla e prendere il posto di Francois la paralizza.
Non solo: la infastidisce, come appunto le dà fastidio ricevere le avances del proprio datore di lavoro, Charles.
La narrazione, che è sempre in terza persona, passa dal punto di vista di Francois e Nathalie a quello di Charles, come passerà del resto ad altri personaggi.
Charles si ritiene sinceramente innamorato della sua dipendente, della quale percepisce la tristezza, e  il pensiero di conquistarla, di possederla, diventa un’ossessione.
Ma, nonostante Charles si dia un gran da fare a cercare le definizioni della parole sul dizionario Larousse – tra cui quella di “delicatezza” – ciò che gli manca è l’avere un animo delicato.
Il suo è un bisogno, una fame di dare e ricevere amore quasi aggressivo, egoista, che non potrebbe mai avvicinare una persona dal cuore ferito e vuoto quale quello di Nathalie.
E il destino ha in serbo per lei qualcosa di diverso dalla possessività “maschia” di Charles e le metterà davanti un’altra anima, probabilmente poco interessante agli occhi di tanti, ma che colpirà Nathalie proprio per la sua…. delicatezza.
Markus è un giovane svedese che lavora nell’azienda di Charles e in particolare è un membro del team di Nathalie (che negli anni ha assunto una carica importante proprio per la sua sollecitudine professionale, dettata dal desiderio di non pensare alla sofferenza e al vuoto che riempie tanto la  casa quanto il cuore); è un giovanotto “insipido”, scialbo, e nel fisico e nel carattere.
Esteticamente è bruttino, non ha nulla di avvenente, e appare sempre eccessivamente timido, timoroso, gentile sì, ma anche talvolta irritante.
Ma allora perché Nathalie, una mattina, di punto in bianco lo bacia con passione?
A una persona riservata, insicura ed impacciata qual è Markus, ricevere il bacio improvviso del proprio capo, da tutti ritenuta inaccessibile, è il top della felicità.
Ma quel bacio è davvero importante per lei? O è stato un colpo di testa momentaneo, dettato dalla frustrazione, dalla voglia di fare qualcosa di diverso e "vivo"?
L’Autore ci fa entrare nella mente del giovane svedese, che si fa davvero un sacco di elucubrazioni mentali, che ci permettono di conoscerlo meglio, di vederne le qualità, come l’umorismo schietto e a volte un po’ infantile, la gentilezza, la bontà d’animo, la sensibilità; in una parola: la delicatezza.
Tra lo scalpore generale, tra i pettegolezzi dei colleghi – in particolare della giovanissima Chloè, vivace ed impicciona – e la gelosia possessiva ed ossessiva di Charles, la delicatezza di questo giovane “insignificante” (ben diverso dall’intelligente e frizzante Francois), che inizia a provare dei sentimenti per la bella vedova, riuscirà a trovare la via per arrivare fino a lei, che a modo suo sta lasciando le sue ”briciole” come Pollicino per ritrovare la strada della felicità?
Come Nathalie, anche Markus ha un gran desiderio di vivere fino in fondo i sentimenti…; forse queste briciole d’amore sparse qua e là li faranno incontrare?
A volte l’amore arriva sotto forma di qualcosa di sconvolgente ed impetuoso, che ci travolge fin dal profondo di noi stessi, altre volte cammina in punta di piedi, come una brezza delicata piacevole, davanti alla quale desideriamo solo chiudere gli occhi per goderne le sensazioni.

La narrazione procede con un linguaggio scorrevole, spesso velato da una piacevole ironia nel parlarci di alcune caratteristiche dei personaggi, ma a tratti anche poetico, quando si tratta di sentimenti; la storia è ambientata in Francia e le note che si intervallano ai capitoli (nonché quelle a fine romanzo) danno un tocco nostalgico ma allo stesso simpatico e leggero alla narrazione stessa.
I personaggi sono credibili, anche se ho trovato un po' patetico Charles; breve apparizione della nonna di Nathalie, dolcissima anziana che rappresenta un po' "il ritorno a casa", alle proprie origini, a se stessi, per trovare serenità di fronte alle tante inquietudini che rumoreggiano dentro di noi.

Foenkinos racconta una storia che di per sé non ha elementi particolari; voglio dire, non è una lettura sconvolgente, di cui ricorderai l’originalità nella trama.
Però, nella sua semplicità, è narrata con una tale naturalezza, con quella leggera e fresca ironia che non dà mai fastidio, con quella sensibilità verso i suoi personaggi  (che vengono “messi a nudo” nei loro sentimenti, nelle loro “paranoie”, nelle loro insicurezze, in tutte le diverse sfumature psicologiche che li caratterizzano), nessuno dei quali vediamo “da lontano”, ma sui quali – anche solo per un po’ – viene fissata la luce dei riflettori, che entrano facilmente nella mente e nel cuore del lettore, senza fare irruzione, ma con dolcezza, quasi in silenzio.
Ho trovato anche molto sensibile l’approccio all’esperienza del dolore (di Nathalie), trattato in modo realistico, senza sdolcinatezza o pateticità, ma come una parte inevitabile della vita di ogni essere umano.

Una lettura carina, senza troppe pretese, ma comunque piacevole.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...