venerdì 27 febbraio 2015

LeggiamOrientale: "La donna che veniva dalla pioggia" di Tan Twan Eng



Un romanzo che entra nella nostra "sezione orientale".

narrandOrientale


LA DONNA CHE VENIVA DALLA PIOGGIA
di Tan Twan Eng

Ed. Newton Compton
trad. C. Vatteroni
444 pp
2008

Trama

Malesia, 1939. 
Philip Hutton è un ragazzo di sedici anni. 
Per metà cinese e per metà inglese, si sente estraneo a entrambe le culture e anche alla città di Penang, dove vive come uno straniero tra la sua gente. 
Se le ragioni della lingua e del sangue non arrivano a colmare il vuoto esistenziale di Philip, l'amicizia lo porterà a guardare a mondo con occhi diversi, grazie all'incontro con Hayato Endo. Endo, maestro di aikido, introduce il ragazzo ai segreti di questa disciplina, insegnandogli anche i rudimenti della cultura e della lingua giapponese. 
Una nuova conoscenza che, nel cuore di Philip, è destinata a fare più male di una spada. 
Succede quando i giapponesi invadono la Malesia e il suo sensei dimostra di non essere un uomo buono e disinteressato ma una spia al soldo del nemico. 
Per Philip è la catastrofe. 
Costretto a collaborare con i giapponesi per difendere la propria famiglia, il ragazzo non ha nessun'altra possibilità che quella di cercare nella resistenza clandestina il suo riscatto. 
Un lavoro sotterraneo e pericoloso grazie al quale il giovane Hutton riesce a salvare moltissime vite dalla furia degli invasori e, finalmente, a trovare se stesso.

Dal 4 marzo in libreria: "La signora dei gelsomini" di Corina Bomann




E dalle atmosfere natalizie ed invernali di "Un sogno tra i fiocchi di neve", Corina a marzo ci regalerà un'altra storia, ma più ... primaverile!


LA SIGNORA DEI GELSOMINI
di Corina Bomann


Ed. Giunti
544 pp
11.90 euro
in libreria:
4 MARZO 2015


Due donne coraggiose
Una grande passione spezzata dal destino
Il mistero di una sorella perduta

Trama

Il sogno d'amore di Melanie sta finalmente per realizzarsi: presto sposerà Robert, l'uomo che ama da sempre. 
Ma il destino sembra aver deciso diversamente: Robert rimane vittima di un terribile incidente e cade in coma. 
Devastata dal dolore, Melanie mette da parte la sua carriera di fotografa per rifugiarsi nella villa di campagna della bisnonna Hannah. 
A 96 anni, Hannah sa bene quali terribili prove può riservare l'esistenza, e decide di raccontare alla nipote la sua storia, accompagnando Melanie in un viaggio avventuroso e affascinante: dall'infanzia nell'esotica Saigon, dove Hannah fu separata dall'amata sorella adottiva, alla giovinezza nella Berlino degli anni Venti, dove vivrà un amore grande e impossibile, per poi cercare un nuovo inizio a Parigi come disegnatrice di cappelli. 
Una vita piena e drammatica, costellata di perdite ma anche di doni inaspettati: perché il segreto di Hannah è aver avuto la forza di non arrendersi mai. 
Riuscirà Melanie a trovare il coraggio di seguire le orme della nonna? 
22050873
.
È possibile ricominciare a lottare, quando la vita sembra averti strappato tutto quello che ami?


L'autrice,
Corina Bomann vive con la sua famiglia in una piccola cittadina tedesca. Il suo romanzo L’isola delle farfalle (Giunti 2012) si è rivelato uno straordinario longseller: ristampato in otto edizioni, è tuttora nella classifica dei libri più venduti in formato tascabile. Con altrettanto entusiasmo è stata accolta l’uscita del Giardino al chiaro di luna (Giunti 2014), ristampato più volte in pochi mesi e tradotto in 6 Paesi. Dopo "Un sogno tra i fiocchi di neve, l'Autrice torna nel 2015 Giunti con il suo nuovo, emozionante romanzo: La signora dei gelsomini
.

giovedì 26 febbraio 2015

Novità in libreria (Elliot Edizioni)



Qualche novità in libreria!

IL CASO LEAVENWORTH
di Anna Katherine Green


Il caso Leavenworth
Elliot Ed.
336 pp
18.50 euro
Febbraio 2015
Trama

Voce narrante ne Il caso Leavenworth è un giovane, impetuoso avvocato di New York di nome Everett Raymond. 
Lo studio Raymond rappresenta il ricco magnate Horatio Leavenworth, che all’inizio del libro viene trovato morto per una ferita da arma da fuoco nella sua biblioteca personale sulla 5th Avenue. 
L’angolazione del proiettile esclude il suicidio e tutti i sospetti ricadono su chi frequenta abitualmente la mansion. 
Il palazzo dorato viene presentato come se fosse la versione newyorkese di una casa di campagna inglese, zeppa di maggiordomi invadenti, cameriere irlandesi, nipoti bellocce, milionari eccentrici e solitari. 
Chi deve andare a fondo nella faccenda è il detective Ebenezer Gryce, lugubre ma infaticabile, tormentato dalla gotta ma sardonico, a cui nessuno – secondo l’avvocato Raymond – affiderebbe mai un caso da risolvere. 

La Green descrive lucidamente il puzzle del caso Leavenworth finché l’ultimo pezzo non è al suo posto, aprendo la narrativa del tempo all’ingresso in campo delle donne nel segno del giallo.



THEO
di Paul Torday


Elliot Ed.
192 pp
16.50 euro
Febbraio 2015

Trama

John Elliott è stato appena nominato nuovo vicario di St. Joseph, una chiesa fatiscente con le mura crepate, un tetto che fa acqua da tutte le parti e una congregazione di appena sedici membri. 
La sua nomina è avvenuta più per scarsità di candidati che per raggiunti meriti spirituali, e tanto meno per l’arrivo di prestigiose chiamate dall’alto. 
Padre Elliot è un prete disilluso, che negli ultimi anni ha tolto sempre più puntelli alla salda fede di un tempo. 
Ma il nuovo incarico sembra dargli nuovi stimoli. 
Spinto da un rinnovato e vigoroso senso di responsabilità, decide di dare un po’ di vita alla grigia quotidianità della parrocchia. Comincia con l’organizzare lunghe, interminabili colazioni per i congregati, poi mette in piedi una vendita di torte… 
Fino al giorno in cui Theo, alunno di una scuola elementare, rivela alla comunità gli strani segni sulle mani e sui piedi che da qualche tempo appaiono per scomparire misteriosamente subito dopo. Cosa sono questi segni? 
Qualcuno commette violenze sul ragazzo o si tratta di un miracolo? 
E perché il precedente vicario è finito in un ospedale psichiatrico?

mercoledì 25 febbraio 2015

Recensione: UOMINI CHE ODIANO LE DONNE di Stieg Larsson



Un thriller svedese che mi è piaciuto molto e conto di vederne anche la trasposizione cinematografica.


UOMINI CHE ODIANO LE DONNE
di Stieg Larsson


Ed. Marsilio
667 pp
trad. C. Giorgetti Cima
2007
Il romanzo inizia con un prologo che da solo è bastato a solleticare la mia curiosità: un uomo anziano riceve da tanti anni (via posta), ogni anno e nel giorno del proprio compleanno, un regalo tanto singolare quanto inquietante: un fiore speciale e raro, inviato da un donatore anonimo.

La scena si sposta e conosciamo Mikael Blomkvist, un giornalista alla guida della nota ed apprezzata rivista Millenium.
Mikael è un ultraquarantenne intelligente e moralmente onesto, che cerca di scovare gli imprenditori disonesti e "denunciarli" attraverso la stampa; ma  un giorno - in seguito ad una soffiata di un amico, che però desidera restare anonimo - Mikael denuncia Wennestrom, un pezzo grosso dell'economia svedese, viene condannato per diffamazione ed è costretto non solo a lasciare il giornale (per salvare il salvabile) ma anche a pagare un'esosa multa e a farsi qualche mesetto di carcere.

Ma le imprese di Mikael non passano inosservate e c'è qualcuno che lo sta osservando, spiando con molta attenzione raccogliendo dettagliate informazioni su di lui, pronto a farsi vivo alla prima occasione.

Mikael è divorziato, ha una figlia adolescente che non vede spessissimo, e una vita "amorosa" abbastanza attiva, pur non essendo fidanzato con una donna in particolare; o meglio, nel corso degli anni, ha avuto (e ha) un'unica relazione fissa, quella con la collega Erika Berger, che pur essendo sposata continua ad avere una relazione extraconiugale con Mikael.

Non avendo, dunque, grossi impegni (tranne il carcere che l'aspetta), quando un potente uomo d'affari, appartenente ad una grande e nota famiglia di industriali, Henrik Vanger, lo contatta tramite  il proprio fedele avvocato Frode per affidargli un compito, seppur stupito, Mikael non si tira indietro e ascolta con curiosità la richiesta di Henrik.

L'uomo, anziano ma lucido e determinato, ha un favore da chiedere a Mikael, di cui apprezza la professionalità e l'onestà: gli propone di trascorrere del tempo in un chalet di sua proprietà a "studiare" la storia della famiglia Vanger in modo obiettivo, da esterno, e scriverne una biografia.
Ma il reale intento di Henrik è che, attraverso la consultazione di foto e documenti, Mikael possa riuscire a risolvere un misterioso caso di scomparsa e che risale a 35 anni prima.

Sono passati tutti questi anni da quando Harriet, nipote prediletta di Henrik Vanger, è scomparsa senza lasciare traccia
Il pensiero dell'uomo è che la ragazza sia stata assassinata per aver visto o scoperto qualcosa di scomodo all'interno della famiglia Vanger e che il suo assassino si diverta a mandargli il regalo (il fiore) ogni anno per ricordargli, cinicamente, la scomparsa di Harriet.

Ma chi aveva interesse a far tacere la ragazza? E perchè? 

Il mistero di Harriet è un'ossessione per Henrik, e ne ha segnato l'esistenza.
L'incarico di cercare la verità è affidato proprio a Mikael Blomkvist, che si butta nella strana missione con molto scetticismo, ma poichè non ha di meglio da fare e il compenso è allettante, accetta.

Scavare nel passato e nei segreti di una famiglia numerosa e potente, composta da membri che non si sopportano e che si "farebbero le scarpe" molto volentieri, farà emergere verità molto scomode, ma tante di esse non potrebbero venire fuori se Mikael non avesse l'aiuto giusto al momento giusto.

A fornirglielo è il personaggio più inquietante e strambo di questo romanzo; la 25enne Lisbeth Salander, abilissima hacker, tanto acuta, intelligente e geniale quanto scontrosa, ribelle e decisamente poco propensa a fidarsi del prossimo, in particolare degli uomini,
E ne ha i suoi ottimi motivi, visto che spesso e volentieri alcuni uomini incontrati sul proprio cammino - e che avrebbero dovuto "pendersi cura di lei" - l'hanno invece trattata come un oggetto, senza rispetto per la sua dignità di persona.

E se Lisbeth non sembra amare molto gli uomini, a far da filo conduttore a tutta la storia narrata è (come ci dice il titolo stesso del libro) è l'odio che certi uomini hanno per le donne.

,
Sì perchè quella narrata da Larsson è una storia di dolore e perversione che certi uomini hanno perpetrato nei confronti di alcune donne, tra cui la giovanissima Harriet.

Scoprire cosa le è successo 35 anni prima, in un pomeriggio caotico e affollato, che l'ha vista sparire senza che nessuno abbia visto e sentito nulla, porterà inevitabilmente Lisbeth e Mikael a scontrarsi col Male, con la perversione che abita nell'animo e nella mente di uomini apparentemente insospettabili.

Di uomini che odiano le donne e ne sono ossessionati, tanto da nascondere una doppia personalità: quella perbene, gentile e cortese - che conoscono i più - e quella malvagia, lucida e folle allo stesso tempo, che diviene protagonista e testimone di atti inqualificabili a danno di povere donne innocenti.

Mikael giungerà alla verità passo dopo passo, facendo caso a dettagli e particolari presenti nelle vecchie foto di famiglia, o nel diario della vittima, facendo collegamenti impensabili tra loro, che sfociano nel religioso, in particolare nell'Antico Testamento e in quei passi che descrivono sanguinosi sacrifici animali.

Il ritmo del romanzo è lento nella prima parte del libro, per poi farsi più serrato via via, in particolare quando Lisbeth e Mikael si introdurranno nel cuore delle ricerche e cominceranno a dar fastidio a qualcuno, cui proprio non conviene che si faccia luce sul mistero di Harriet.

Ci sono passaggi e momenti che di per sè possono sembrare inutili ai fini della storia (tipo le relazioni sessuali del protagonista...), ma io non lI ho trovate fastidiose, e credo che certe "parentesi" allunghino sì il brodo, ma creino anche delle aspettative in vista del finale, in particolare man mano che ci si avvia alla soluzione della scomparsa di Harriet, che poi è il motore della storia.

E se Mikael - benchè protagonista - non mi ha attratto più di tanto, anzi mi è parso un po' noiosetto e troppo banale, "comune", a risaltare è forse la co-protagonista Lisbeth, per la quale ho nutrito sentimenti contrastanti: irritazione per questo suo modo di essere dura, cinica, "a sangue freddo", eccessivamente controllata e anche violenta, ma anche comprensione, perchè in fondo la sua personalità complessa è un po' frutto della società e del contesto (familiare e sociale) in cui è nata e cresciuta, e la sua stessa incapacità di fidarsi e amare è una conseguenza dell'amore mai ricevuto.

Un thriller davvero interessante, con una trama e un intreccio avvincenti soprattutto perchè il lettore segue con interesse le indagini di Mikael e si chiede chi sia il colpevole e cosa sia successo alla vittima; il finale (quantomeno quello relativo al caso Harriet)  rientra in una sorta di "happy ending" e può soddisfare le "esigenze di giustizia" del lettore.

So che questo è il primo di una trilogia e, siccome il primo libro mi ha convinta, cercherò anzitutto il film e poi anche gli altri libri! 

Voi avete letto UOMINI CHE ODIANO LE DONNE?


Recensioni correlate:

"Nemesi" di Jo Nesbo

"Il messaggio nella bottiglia" di Jussi Adler-Olsen

PREMIO LETTERARIO DON VINCENZO BARONE (2015)



Aspiranti scrittori, c'è un concorso per voi!


PREMIO LETTERARIO DON VINCENZO BARONE
Concorso di Saggistica, Narrativa, Teatro e poesia dedicato alla Calabria ai suoi usi, costumi e tradizioni...



Con sezione speciale per le opere edite!!!

Aperto alle isole linguistiche presenti in Calabria...arbreshe,occitanica e grecanica

Bando e regolamento su:
www.carnemlevare.blogspot.it - www.premioletterariobarone.onweb.it

Inviare elaborati a:
Concorso Letterario "Premio Don Vincenzo Barone' C.so Mediterraneo n. 545 - 87029 Scalea (CS)

Termine per consegna elaborati prorogato al 30 aprile 2015

Serata finale data da destinarsi nel mese di luglio 2015

Infoline: cell. 3331355663 - 3662804293
Mail: carnemlevare@libero.it

a cura di: Associazione culturale "Carnem Levare"

Dal 1° marzo leggi gratis "La Torre del Gigante" di Gianluca Malato



Lettori, vi segnalo l'uscita del romanzo fantasy "La Torre del Gigante", un romanzo breve che verrà pubblicato a puntate con cadenza settimanale a partire dal 1 marzo.

La pubblicazione avverrà sul sito http://latorredelgigante.blogspot.it/ per 14 settimane.

Sarà possibile leggere gratuitamente i capitoli on-line, scaricarli singolarmente in formato ePub, Kindle e PDF o riceverli via e-mail iscrivendosi alla newsletter del sito.

L'hashtag di riferimento sui social network è #latorredelgigante

Di questo Autore ho letto "Il cuore di Quetzal" (recensione).


La Torre del Gigante
di Gianluca Malato


Genere: Fantasy
Anno di pubblicazione: 2015
Data di pubblicazione: 1 marzo 2015
Numero capitoli: 14
Prezzo: gratuito
Editing a cura di: Cristina Donati


Sinossi
Lo stregone Attichus ha imprigionato re Keradas per costringerlo a rivelare i segreti delle più antiche magie elfiche.
 Il re sa bene che il cuore del mago è malvagio e continua a rifiutare, sebbene Attichus abbia devastato il suo regno e disperso il suo popolo. Dove un tempo vivevano gli elfi, adesso gozzovigliano gli orchi.
L'altissimo e splendido palazzo reale si è trasformato nella dimora di un feroce gigante che sorveglia costantemente le rovine dell'antico regno grazie a una magica pietra.
Il re,  intrappolato nella sua prigione da un incantesimo, osserva impotente la rovina della sua terra. Ha un solo modo per liberarsi: rubare l'Occhio del Gigante, la preziosa gemma che può aprire la cella nella quale egli è imprigionato.
Solo un ladro esperto e astuto può sottrarre questa pietra dalla fronte del gigante e permettere così a Keradas di sconfiggere Attichus, riscattare il regno e ridare una casa al suo popolo.
Riuscirà l'abile fuorilegge Korgath a infiltrarsi nella torre del gigante e a rubargli la gemma?

Tra caverne buie e pericolose dove ogni ombra nasconde un pericolo, un esercito di orchi famelici e varie creature magiche sul suo cammino, Korgath dovrà superare diversi ostacoli per cambiare le sorti del re elfico e del suo popolo.

L'autore
Gianluca Malato è nato a Erice nel 1986. Scrive per diletto sin dall’età di 16 anni, pubblicando romanzi brevi e racconti di genere fantastico in vari siti Internet specializzati.
Dal 2008 collabora come redattore con il giornale online Fantascienza.com, per il quale scrive notizie sul mondo del cinema e articoli di divulgazione scientifica, inoltre ha collaborato con il portale  silenzio-In-Sala.com, con la rivista Fantasy Magazine e con il blog Ossblog.it.
Trasferitosi a Roma, si laurea in Fisica Teorica con indirizzo Meccanica Statistica dei Sistemi Complessi presso l’Università “La Sapienza”, trovando successivamente lavoro nel settore informatico. 
Nel 2014 pubblica con la formula del self-publishing una seconda edizione del suo primo romanzo Il Golem. Nello stesso anno la rivista Fantasy Magazine pubblica il suo racconto di genere sword and sorcery Razziatori di tombe, ambientato nello stesso contesto fantasy del romanzo Il cuore di Quetzal, sempre del 2014 ed edito da Nativi Digitali Edizioni.

Sito Web: www.gianlucamalato.it
E-mail: gianluca@gianlucamalato.it
Facebook: facebook.com/gianlucamalato
Twitter: twitter.com/gianlucamalato
Google Plus: google.com/+GianlucaMalato

martedì 24 febbraio 2015

On my wishlist: "Maggie, ragazza di strada" di Stephen Crane



Un libro non proprio recente, ma che mi ha colpito per la trama.
Qualcuno di voi l'ha letto? ^_^


MAGGIE. RAGAZZA DI STRADA
di Stephen Crane

Demetra Edizioni
trad. F. Franconeri
96 pp
1993
Sinossi

Bella come un fiore, Maggie cresce nel quartiere più sordido e miserabile di New York - il famigerato Bowery. 
Sua madre è alcolizzata e la ragazza cerca rifugio nell'amore di Pete, l'amico con cui è cresciuta e che sembra offrirle solidarietà. 
Ma in quel mondo crudele l'amore è un lusso: sopravvivere significa saper essere violenti, e cinici sempre. 
Di delusione in delusione, mortificata nei valori più essenziali della vita, Maggie finirà con l'incontrare, nel fango in cui è nata e a cui sembra per sempre destinata, l'avvilimento più spietato, la resa definitiva.

L'autore.
Crane, Stephen. - Scrittore statunitense (Newark, N. J., 1871 - Badenweiler, Foresta Nera, 1900); insieme a Garland e Howells fu tra gli iniziatori del romanzo naturalistico americano; corrispondente nelle guerre greco-turca e ispano-americana, è autore di racconti (Whilomville stories, 1895; The open boat and other tales of adventure, 1898), poesie (The black riders, 1895;War is kind, 1899) che anticipano le poesie degli immaginisti e romanzi fra cuiMaggie: a girl of the streets, 1893, e The red badge of courage, 1895; quest'ultimo, ambientato al tempo della guerra di secessione, raggiunge una felice fusione di motivi realistici e simbolici.

Prossimamente in libreria: STORIA DI UN DRAGO E DELLA BAMBINA CHE GLI CAMBIO' LA VITA di L. Yep e J. Ryder




Prossima uscita De Agostini: un fantasy dolcissimo narrato da una voce indimenticabile... quella di un drago ultramillenario! 


STORIA DI UN DRAGO E DELLA BAMBINA CHE GLI CAMBIO' LA VITA
di Laurence Yep e Joanne Ryder 

Ed. De Agostini
208 pp
12.90 euro
in libreria dal
17 MARZO 2015

Trama

Da quando Fuffy se n’era andata, avevo preso una decisione: niente più cuccioli.
Era stata il miglior animaletto domestico che avessi mai avuto ed ero certa che non ne avrei mai più trovato uno come lei. Sono un drago di tremila anni e per secoli ho allevato cuccioli di umani. Insomma, di queste cose me ne intendo.
Ma poi ho visto spuntare il musino di Winnie, e ho capito subito che non era una bambina come le altre. 
C’era qualcosa di magico in lei, e di incontenibile. 
Come quello strano quadernetto che portava con sé. 
Appena Winnie ha iniziato a riempire le pagine bianche, i disegni hanno preso vita e se ne sono andati in giro per la città. Improvvisamente eravamo tutti in pericolo, dovevamo fare qualcosa. 
È stata un’avventura straordinaria. 
Ma prima che cominciate a leggerla, lasciatevelo dire: se siete draghi e volete allevare un cucciolo di umano, pensateci due volte! 
Soprattutto se quel cucciolo si chiama Winnie, parola di Miss Drake. 


Autori.
Laurence Yep è nato nella Chinatown di San Francisco. Ha iniziato da ragazzo a scrivere di fantascienza, a diciotto anni ha pubblicato il suo primo racconto e a ventitrè il suo primo romanzo. Vive, scrive e insegna in California, dove abita con Joanne Ryder, sua moglie.

Joanne Ryder è una pluripremiata autrice di libri per bambini. Prima di scrivere a tempo pieno è stata editor di una rivista letteraria, a New York. Ora vive a San Francisco con Laurence Yep, suo marito.

Recensione: "Miele" di Valeria Golino




Non molti giorni fa vi avevo parlato di un romanzo, "A nome tuo" di Mauro Covacich, la cui recensione potete leggere QUI.
Vi avevo detto che questo romanzo affronta, tra le altre cose, un tema di natura etica, delicato e controverso: il suicidio assistito, argomento presente nella seconda parte del libro ("Musica per Aeroporti"), in cui l'attenzione è tutta sul personaggio di Angela Del Fabbro e sulla sua attività di "angelo della morte".

Il film "Miele", diretto da Valerio Golino e con Jasmine Trinca nel ruolo della protagonista, si ispira proprio a questa seconda parte del libro.




2013
Irene ha trent'anni e ha deciso di aiutare le persone ammalate e che soffrono a lasciare questo mondo con serenità e quando lo decidono loro, prima che la malattia le riduca in uno stato tutt'altro che dignitoso.
Quando è in servizio Irene si fa chiamare Miele e, alle persone che lo richiedono, propone un paio di metodi per morire, entrambi veloci e indolore (oltre che non rintracciabili con un'eventuale autopsia).

Proprio come nel romanzo, anche la Miele del film ci appare molto solitaria, di poche parole, un po' scostante, con un modo di fare quasi mascolino (anche nell'aspetto fisico); la sua vita, però, è un piccolo castello di bugie, raccontate anche al padre e all'uomo con cui ha una relazione (sposato), ai quali dice di studiare all'università, per giustificare il fatto che spesso si assenti.

In realtà, gli impegni di Irene sono per lo più profusi in questa sua "missione", che lei porta avanti con molta discrezione, serietà e convinzione.

Nonostante il suo remunerativo (e illegale) lavoro sia per tanti versi discutibile, a muovere Irene è l'intima convinzione che stia facendo qualcosa di positivo per aiutare i malati: Miele non si sente affatto un'assassina, nonostante aiuti la gente a passare "a miglior vita", forse perchè una parte di lei avrebbe voluto che qualcuno lo facesse con la sua povera mamma, risparmiandole inutili giorni di sofferenza prima di morire.

Tutto procede in modo relativamente tranquillo finchè un giorno non le telefona un uomo, l'ingegner Grimaldi, che le chiede di spiegargli come fare per suicidarsi e Irene, dando per scontato che si tratti di un malato terminale, gli dà il Lamputal (di cui regolarmente si rifornisce andando in Messico); l'uomo la paga e le spiega di voler fare tutto da solo.
Sapere che Grimaldi in realtà non è ammalato ma "semplicemente" stanco di vivere e vuol farla finita senza soffrire troppo e senza fare troppo clamore, mette un po' in crisi la giovane donna, perchè una richiesta come questa va contro i suoi princìpi ed è contraria alle motivazioni che l'hanno sempre spinta ad agire.
Tra i due si instaura un rapporto strano e l'idea che Grimaldi possa farla finita diventa quasi un pensiero fisso per Irene, che non si dà pace all'idea che un uomo con una salute di ferro possa togliersi la vita con il suo aiuto (per quanto "involontario").

Irene si trova davanti a un dilemma: ma davvero solo un terminale ha il diritto di scegliere come e quando morire?
Quali sono i confini e i limiti del suo lavoro? Sono davvero così ben definiti e netti?

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La calma e l'apparente disinvoltura con cui Miele affronta e gestisce la morte si incrina davanti a quest'uomo, che in qualche modo mette in discussione le certezze su cui lei ha sempre fondato questo lavoro.

E a proposito della protagonista, il film dà qualcosa che dal libro potrebbe non arrivare e mi riferisco al fatto che Angela sembra più fredda e distaccata (non dico insensibile) in quello che fa, al contrario di Miele, che, pur cercando di restare estranea e neutra davanti al dolore del malato e del familiare presente, non riesce a restare totalmente indifferente.

La Trinca è molto convincente e mi è piaciuta tanto in questo ruolo (come sempre, del resto ^_- ), così come mi è piaciuto il modo in cui ha affrontato e diretto la Golino questa tematica complessa e sempre attuale che, pur toccando ambiti che afferiscono alla coscienza e all'etica, è trattata in modo lucido sì ma con delicatezza, senza banalità e retorica, e soprattutto senza giudizi e falsi moralismi.

Insomma, un film da vedere!

Per leggere le recensione di altri film clicca sull'etichetta "Cinema"

lunedì 23 febbraio 2015

Recensione: "Le sette sorelle" di Lucinda Riley



Questo il mio parere su un romanzo che mi è piaciuto molto!!


LE SETTE SORELLE
Maia
di Lucinda Riley

prossima lettura
Ed, Giunti


Titolo originale: “The Seven Story: Maia’s Story

Maia è una donna giovane, bella, colta e intelligente, ma anche molto solitaria; anche il lavoro che ha scelto  (tradurre libri) si allinea con questo suo modo di essere.
Da quando è piccolissima vive ad Atlantis, la magnifica dimora che s’affaccia sul Lago di Ginevra e che l’ha vista crescere come una principessa, coccolata ma non viziata, in compagnia delle sue cinque sorelle e sotto lo sguardo premuroso e vigile del loro papà, chiamato affettuosamente Pa’ Salt.

Maia D’Aplièse è la primogenita di Pa’ Salt ma in realtà non è sua figlia, è stata adottata, e con lei anche le sorelle più piccole.
Le sei ragazze hanno i nomi delle stelle che formano la costellazione delle Pleiadi: Maia, appunto, e poi Alcyone (Ally), Asterope (Star), Celaeno (CeCe), Taygete (Tiggy) ed Electra; tutte e sei sono state adottate dall’uomo che le ha cresciute e “raccolte” dai quattro angoli del mondo. Ed infatti, le sei sorelle sono tutte diverse tra loro per aspetto fisico, oltre che per temperamento, carattere e capacità, pur essendo state allevate ed educate da un unico padre, un uomo affascinante, colto, gentile, onesto ma anche pieno di misteri.

A dire il vero – e come suggerisce anche il titolo del romanzo - le sorelle della mitologia e dell’astronomia sono sette, ma la Riley introduce immediatamente il primo elemento di mistero, dicendoci che Pa’ Salt non è riuscito a trovare la settima sorella, che si sarebbe dovuta chiamare Merope.
Vi dico subito che questo romanzo è solo il primo di una serie che comprende ben sette libri, quindi ciò significa che ogni libro, presumibilmente, si occuperà della storia e delle origini di ogni sorella D’Aplièse.


In questo primo libro seguiamo il percorso di Maia verso il suo passato, che l’aiuterà a conoscere meglio se stessa e, sulla base anche di ciò che è stata, a decidere del proprio futuro.

Ma andiamo con ordine e con calma! Cercherò di non essere lunga e prolissa (che purtroppo, lo riconosco, è un mio “difetto”), anche se di “carne sul fuoco” ce ne sarebbe, ma prometto di stare attenta.

La nostra storia ha inizio con Maia che è costretta a tornare ad Atlantis da Londra (è in vacanza da

un’amica), in seguito alla telefonata della governante Marina, che l’avvisa della morte di Pa’ Salt.
La notizia sconvolge tanto Maia quanto le cinque sorelle, anche se ciascuna di esse reagirà alla perdita del padre adottivo in modo diverso, il che già ci serve per farci una prima idea del loro carattere, ognuna con le proprie debolezze e i punti di forza; ciò che però le accomuna è l'affetto per il padre e l'amore tra di loro..

Maia è la più grande delle sei ed è vista dalle altre come una roccia, un punto di riferimento, un esempio di saggezza, pacatezza e sobrietà: Maia è colei che non perde mai la testa, che non combina guai, che non delude nessuno, che dice sempre la cosa giusta al momento giusto; insomma, l’orgoglio del defunto papà.
Eppure Maia sa che non è così, e ora che Pa’ Salt non c’è più, la ragazza si rende conto di non avergli detto tante, troppe cose di sè.

Ma è Pa’ Salt che ha deciso di dire delle cose alle sue bellissime e intelligenti figliole; infatti, il suo legale informa le ragazze che il padre ha lasciato loro, tra le tante cose, un sfera armillare sui cui anelli c’è un piccolo “messaggio in codice” (delle coordinate geografiche) utile a cercare il luogo in cui ciascuna di loro è nata, per poter – se vogliono -  finalmente conoscere la propria origine.
Ed è quello che farà Maia, desiderosa di fuggire da Ginevra e da un uomo che, dal passato, sta tornando nel presente…, ma che lei non ha alcuna intenzione di incontrare.

Decide di partire, così, in cerca delle proprie radici, che sono in Brasile, a Rio de Janeiro.

Grazie ad uno scrittore e storico (di cui Maia traduce i romanzi) carioca, di nome Floriano, Maia si ritroverà a cercare di entrare in una bella casa antica, Casa das Orquìdeas, dove vive una donna anziana di nome Beatriz, che è legata a lei in un modo che Maia ancora ignora.


Chi è questa donna ormai giunta al tramonto della vita, che sembra turbata dalla presenza della giovane ragazza, piombata senza preavviso in casa sua in compagnia di un affascinante scrittore e che sembra somigliare in modo impressionante alla fanciulla ritratta nella scultura presente in giardino?

In Brasile, passo dopo passo e seguendo vari indizi, Maia e Floriano riusciranno a comprendere il legame con l’anziana Beatriz e a conoscere la storia di Izabela Aires Cabral, vissuta negli anni Venti.

Grazie all’aiuto della domestica di Beatriz, Maia leggerà delle lettere di ottant’anni prima e conoscerà nientemeno che la storia della sua bisnonna…

E così, dal 2007, la storia fa un salto temporale e restiamo sì in Brasile, ma spostandoci nel 1927 ed entrando nella vita di Izabela, chiamata Bel.
Bel ha soltanto 18 anni, ha origini italiane e suo padre è un “nuovo ricco”, che ha fatto fortuna tramite il commercio del caffè; è considerato, dalle aristocratiche famiglie di Rio, un arrampicatore sociale da guardare con la puzza sotto al naso; per questa ragione, il povero Antonio (padre di Bel) desidera con tutto se stesso essere apprezzato ed accettato dai ricchi.

E quale modo migliore per entrare nell’alta società se non attraverso un matrimonio di convenienza della figlia con un rampollo della famiglia più in vista (anche se non la più ricca) di Rio, cioè gli Aires Cabral?

Bel è una ragazza di straordinaria bellezza e potrebbe permettersi di scegliere l’uomo che vuole, ma è anche una figlia comprensiva, docile ed obbediente, così decide, a malincuore, di assecondare i voleri paterni e di fidanzarsi con Gustavo Aires Cabral.
L’uomo è qualche anno più grande di lei, è un tipo gentile e buono (qualche scheletro nell’armadio ce l’avrà anche lui, eh) ma non è per nulla bello e affascinante, anzi…, ad essere sincera, Bel ne è quasi ripugnata (fisicamente); ma la mamma non fa che ripeterle che l’affetto verrà col tempo e che l’importante è che il marito ami la moglie!

Il destino di Bel è deciso: sposerà Gustavo…, ma ad allontanare il “triste giorno” arriva un’amica di Bel, Maria Elisa, figlia di un ingegnere, Heitor da Silva Costa, che ha avuto l’incarico di progettare nientemeno che la statua del Cristo Redentore, da collocare sulla montagna del Corcovado.
Heitor deve recarsi in Europa, e in particolare a Parigi, per incontrare un probabile scultore, cioè il maestro Landowski, che dovrà realizzare la statua.

Che occasione per Bel, di viaggiare e conoscere la bella e romantica Parigi! E che caro Gustavo, nel permetterle di partire con i da Silva Costa e visitare la capitale europea per nove mesi…!
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Il viaggio a Parigi cambierà per sempre la vita e il destino della dolce e bella Izabela, che per le strade di Parigi conoscerà la vita, la libertà, l’arte… e presso il laboratorio del bravissimo Landowski conoscerà un uomo…, che le entrerà nel cuore e ci resterà per sempre.

Bel non sa che fare: deve tornare a Rio e sposare il bruttino ma premuroso Gustavo o afferrare la libertà e vivere la passione e l’amore conosciuto in Europa?

I suoi desideri verranno messi avanti o si sottometteranno ai suoi doveri di figlia obbediente, qual è sempre stata?

Il racconto del passato è interrotto dal ritorno al presente, che vede Maia sconvolta per aver conosciuto una parte importante del proprio passato, e che in un certo senso le farà non solo sapere la storia della sua famiglia, ma la porteranno a riflettere sulle proprie azioni, sulle scelte fatte che ancora adesso la fanno soffrire, ma alle quali forse non è possibile porre rimedio.

Ma è poi vero?


Forse Maia non potrà intervenire su tante cose del suo passato, ma potrà prendere coscienza di sé, di ciò che vuole, delle proprie sconfitte ma anche delle possibilità innumerevoli e belle che il futuro ha in serbo per lei.
Conoscere il proprio passato diventa per Maia la chiave per conoscere meglio se stessa, il proprio presente, e per poter andare incontro al futuro senza sensi di colpa e paure, accettando gli errori commessi e uscir fuori dal guscio protettivo in cui s’era rinchiusa per evitare di soffrire ancora.

Potrei dire tante (altre) cose… ma mi fermo perché la ricchezza del romanzo è da scoprire leggendolo… e vi invito a farlo perché io l’ho trovato molto affascinante, scritto (e tradotto!) benissimo, con personaggi interessanti, con collegamenti tra passato e presente molto ben costruiti ed inseriti in un intreccio narrativo avvincente, che ha tenuto desta la mia curiosità per tutto il tempo, lasciandomi viaggiare tra Brasile e Parigi, dagli anni Duemila agli Anni Venti, attraverso il racconto di un amore che
 “non conosce distanze; non ha continente, i suoi occhi sono come stelle”.

Un romanzo davvero bello, mi ha emozionata e trasportata con l’immaginazione negli anni passati facendomi assistere – in una sapiente mescolanza di fantasia e realtà – alla realizzazione di una delle meraviglie del mondo (il Cristo Redentor), mi ha incuriosita grazie non solo allo sfondo storico realistico, ma anche grazie ai riferimenti alla mitologia e alle Sette Sorelle.

Maia è un bel personaggio, una protagonista fragile, piena di paure ma anche di voglia di conoscere se stessa e prendere in mano la propria vita.
E chissà, forse conoscendo l’amore tormentato della sua antenata, potrebbe trovare anche l’amore della sua vita!

Assolutamente consigliato a chi ama le saghe familiari, che nascondono segreti, storie di passioni e amori contrastati.
Sarà difficile aspettare il secondo romanzo, anche perché questo primo termina con una piccola anticipazione che ci fa capire quale sarà la prossima sorella protagonista!



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