Avete visto qualche film interessante di recente e che magari mi consigliereste?
Sono sempre alla ricerca di "cose belle" da vedere, oltre che da leggere ^_-
Oggi vi segnalo un paio di film che ho gradito, diversi tra loro per genere, contesto storico di riferimento ecc..., eppure aventi in comune un elemento fondamentale: uomini che rendono schiavo il prossimo, umiliandolo e ritenendolo inferiore a motivo del colore della sua pelle.
Il primo film è tratto da un'autobiografia (12 Years A Slave), pubblicata a metà dell’Ottocento, che rese note le drammatiche vicende di Solomon Northup, il quale trascorse 12 anni in schiavitù in diverse piantagioni della Louisiana, pur essendo legalmente un uomo libero.
La pellicola ha ottenuto diversi riconoscimenti e premi, tra cui tre Oscar (Miglior film, migliore sceneggiatura non originale e miglior attrice non protagonista a Lupita Nyong'o).
Regia: Steve McQueen.
Cast: Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Brad Pitt, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Sarah Paulson, Paul Giamatti, Lupita Nyong'o, Dwight Henry.
Siamo nel 1841, prima della guerra di secessione, e Solomon Northup, talentuoso violinista di colore, vive libero nella cittadina di Saratoga Springs (nello Stato di New York) con la propria famiglia - la moglie Anne e i figli Margaret e Alonzo.
Un giorno però viene avvicinato da due falsi agenti di spettacolo che gli offrono un lavoro; in realtà essi sono trafficanti di schiavi: rapiscono Solomon, gli tolgono i documenti e lo portano in Louisiana, dove rimarrà in schiavitù fino al 1853, cambiando per tre volte padrone e lavorando principalmente nella piantagione di cotone del perfido schiavista Edwin Epps.
Solomon inizialmente cerca di ribellarsi a quello che, ora dopo ora, sembra diventare purtroppo il suo destino, gridando a gran voce il proprio nome e la propria condizione legittima di uomo libero..., ma riceve solo frustrate e umiliazioni, e deve anche accettare un nuovo nome (Platt), come a ricordargli di scordarsi la sua "vecchia vita".
Il primo padrone cui viene venduto è William Ford, predicatore battista e proprietario di una piantagione; questi non è un uomo crudele, anzi è un timorato di Dio e cerca di trattare con umanità gli schiavi; purtroppo, Ford cede Solomon al proprio dipendente John M. Tibaut (pur avendo su Solomon dei diritti, in quanto Tibaut non aveva potuto pagare per intero la somma per comprare lo schiavo) e questi si rivela essere molto malvagio e cinico; il protagonista rischia anche di morire a causa sua ma Ford viene in suo aiuto; i guai non sono finiti e Tibaut successivamente vende Platt ad un proprietario più meschino e folle più di lui: Edward Epps.
Epps, interpretato da un (sempre *_*) favoloso Fassbender, è davvero crudele e spietato con i suoi "negri"; ha sempre la frusta in mano per colpire a sangue, e con tutte le energie che ha, le loro schiene straziate; nella storia di Solomon c'è un altro personaggio di cui, per un tratto, seguiamo le dolorose vicissitudini, ed è la giovanissima Patsey, che è morbosamente oggetto delle attenzioni violente e perverse del padrone schiavista: abusa costantemente di lei, infatti, scatenando le ire e le gelosie della moglie, che quanto a sadismo non gli è da meno, e a causa sua assistiamo a scene drammatiche e di intensa malvagità nei confronti della povera schiava, che ne subisce di tutti i colori...
Molto forte è, in particolare, una scena in cui Patsey viene punita più atrocemente del solito: legata ad un albero, nuda, Epps costringe Solomon a frustarla ma quando si accorge che l'uomo vi mette decisamente poca energia, prende la frustra e ci pensa lui..., lacerando la pelle della povera vittima senza pietà.
Presso Epps, Northup resta circa dieci anni e solo grazie all'arrivo di un carpentiere, di nome Samuel Bass (un canadese abolizionista, cui dà il volto Brad Pitt), al quale per la prima volta racconta tutta la sua storia, nel povero Solomon si riaccende la speranza di poter uscire da quell'inferno.
12 ANNI SCHIAVO
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Cast: Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Brad Pitt, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Sarah Paulson, Paul Giamatti, Lupita Nyong'o, Dwight Henry.
Siamo nel 1841, prima della guerra di secessione, e Solomon Northup, talentuoso violinista di colore, vive libero nella cittadina di Saratoga Springs (nello Stato di New York) con la propria famiglia - la moglie Anne e i figli Margaret e Alonzo.
Un giorno però viene avvicinato da due falsi agenti di spettacolo che gli offrono un lavoro; in realtà essi sono trafficanti di schiavi: rapiscono Solomon, gli tolgono i documenti e lo portano in Louisiana, dove rimarrà in schiavitù fino al 1853, cambiando per tre volte padrone e lavorando principalmente nella piantagione di cotone del perfido schiavista Edwin Epps.
Solomon inizialmente cerca di ribellarsi a quello che, ora dopo ora, sembra diventare purtroppo il suo destino, gridando a gran voce il proprio nome e la propria condizione legittima di uomo libero..., ma riceve solo frustrate e umiliazioni, e deve anche accettare un nuovo nome (Platt), come a ricordargli di scordarsi la sua "vecchia vita".
Il primo padrone cui viene venduto è William Ford, predicatore battista e proprietario di una piantagione; questi non è un uomo crudele, anzi è un timorato di Dio e cerca di trattare con umanità gli schiavi; purtroppo, Ford cede Solomon al proprio dipendente John M. Tibaut (pur avendo su Solomon dei diritti, in quanto Tibaut non aveva potuto pagare per intero la somma per comprare lo schiavo) e questi si rivela essere molto malvagio e cinico; il protagonista rischia anche di morire a causa sua ma Ford viene in suo aiuto; i guai non sono finiti e Tibaut successivamente vende Platt ad un proprietario più meschino e folle più di lui: Edward Epps.
Epps, interpretato da un (sempre *_*) favoloso Fassbender, è davvero crudele e spietato con i suoi "negri"; ha sempre la frusta in mano per colpire a sangue, e con tutte le energie che ha, le loro schiene straziate; nella storia di Solomon c'è un altro personaggio di cui, per un tratto, seguiamo le dolorose vicissitudini, ed è la giovanissima Patsey, che è morbosamente oggetto delle attenzioni violente e perverse del padrone schiavista: abusa costantemente di lei, infatti, scatenando le ire e le gelosie della moglie, che quanto a sadismo non gli è da meno, e a causa sua assistiamo a scene drammatiche e di intensa malvagità nei confronti della povera schiava, che ne subisce di tutti i colori...
Molto forte è, in particolare, una scena in cui Patsey viene punita più atrocemente del solito: legata ad un albero, nuda, Epps costringe Solomon a frustarla ma quando si accorge che l'uomo vi mette decisamente poca energia, prende la frustra e ci pensa lui..., lacerando la pelle della povera vittima senza pietà.
Presso Epps, Northup resta circa dieci anni e solo grazie all'arrivo di un carpentiere, di nome Samuel Bass (un canadese abolizionista, cui dà il volto Brad Pitt), al quale per la prima volta racconta tutta la sua storia, nel povero Solomon si riaccende la speranza di poter uscire da quell'inferno.
Questo film racconta con realismo e intensità, a mio avviso, la storia di Solomon Northup, la sua disperazione, l'impotenza di fronte a ciò che gli stava accadendo e al quale non riusciva a ribellarsi, pur provandoci; racconta la sua lotta non solo per sopravvivere, ma anche per conservare la propria dignità.
A me fa sempre un certo effetto e mi colpisce tanto vedere questo genere di film in cui l'essere umano, perdendo ogni umanità, rende il proprio simile suo schiavo, trattandolo come un oggetto, senza provare una briciola di misericordia, di empatia, di pentimento, di rimorso per le proprie azioni aberranti.
Non ho letto il libro, ma mi pare di poter dire - stando alle informazioni che circolano in web - che il film sia piuttosto fedele nel riportarci l'incredibile e terribile esperienza vissuta da Solomon, e non si può non provare tanta rabbia davanti a questa ingiustizia.
Secondo il mio giudizio, è uno di quei film fatti bene che si è meritato i premi ricevuti.
Il secondo film è Palme nella neve, tratto dal romanzo di Luz Gabas (Ed. Mondadori), che, sullo sfondo della realtà coloniale in Guinea, ruota attorno alla storia commovente di un amore proibito ed esotico.