venerdì 7 agosto 2015

Il paese dei desideri. Il ricordo di Hiroshima di Tamiki Hara


Qualche giorno fa, precisamente il 6 agosto, è caduto il 70° anniversario dal terribile e devastante attacco nucleare che distrusse la città di Hiroshima. Il numero di vittime dirette è stimato da 100 000 a 200 000 persone, per la maggior  parte civili.
L'autore della raccolta di racconti che vi presento oggi è Tamiki Hara (1905 – 1951), scrittore e poeta giapponese. Fu uno dei sopravvissuti alla bomba atomica di Hiroshima e le sue opere appartengono alla letteratura della bomba atomica.

Il paese dei desideri. 
Il ricordo di Hiroshima
di Tamiki Hara

Ed. Atmosphere
240 pp
16 euro
Luglio 2015
Sinossi

Pubblicati tra il 1949 e il 1951, i racconti Hi no kuchibiru (Labbra di fuoco), Chinkonka (Requiem), Eien no midori (Verde infinito), Shingan no kuni (Il paese dei desideri) sono incentrati sullo stato del Giappone del dopoguerra e soprattutto sulla complessa condizione psicologica dell'autore che, comune a molte persone, e in particolare a molti intellettuali del tempo, lo faceva oscillare tra ansie, paranoie, senso di colpa e apatia. 
Nei racconti qui presentati si ravvisano frammenti di memoria che affiorano e intervengono a riempire gli spazi vuoti di una realtà incompleta, ma il risultato non è mai rassicurante. 
La speranza di ritrovare una parvenza di normalità è frustrata, nelle persone più sensibili, da un senso di precarietà che sembra impossibile da estirpare. 
In Utsukushiki shi no kishi ni (Sulle rive di una morte meravigliosa), il quinto racconto, vi predominano le due immagini del protagonista maschile che, ormai presago del lutto della moglie, colpita da grave malattia, che lo colpirà di lì a poco, cerca di inventarsi una nuova quotidianità all'interno della città in guerra, e sua moglie che, nell'approssimarsi della morte, si rivela sempre più bella. "Il paese dei desideri" è considerato il testamento di Hara, poiché ne anticipa in maniera agghiacciante il suicidio.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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