giovedì 13 luglio 2017

Libro in lettura: IO NON MI CHIAMO MIRIAM di Majgull Axelsson



Carissimi, due giorni fa ho ricevuto quattro libri - in quanto giurata del Gran Premio delle Lettrici di Elle - e sono immersa nella lettura del primo.
Tutti e quattro devo recensirli entro il 1° agosto, quindi mi dedicherò a questi quattro bei romanzi, intanto vi lascio la trama di quello che ho in lettura, cioè IO NON MI CHIAMO MIRIAM di Majgull Axelsson; come vedete voi stessi, leggendola, affronta temi importanti.




«Io non mi chiamo Miriam», dice di colpo un’elegante signora svedese il giorno del suo ottantacinquesimo compleanno, di fronte al bracciale con il nome inciso che le regala la famiglia.
Quello che le sfugge è una verità tenuta nascosta per settant’anni, ma che ora sente il bisogno e il dovere di confessare alla sua giovane nipote: la storia di una ragazzina rom di nome Malika che sopravvisse ai campi di concentramento fingendosi ebrea, infilando i vestiti di una coetanea morta durante il viaggio da Auschwitz a Ravensbrück. 
Così Malika diventò Miriam, e per paura di essere esclusa, abbandonata a se stessa, o per un disperato desiderio di appartenenza continuò sempre a mentire, anche quando fu accolta calorosamente nella Svezia del dopoguerra, dove i rom, malgrado tutto, erano ancora perseguitati. Dando voce e corpo a una donna non ebrea che ha vissuto sulla propria pelle l’Olocausto, Majgull Axelsson affronta con rara delicatezza e profonda empatia uno dei capitoli più dolorosi della storia d’Europa e il destino poco noto del fiero popolo rom, che osò ribellarsi con ogni mezzo alle SS di Auschwitz. 
"Io non mi chiamo Miriam" parla ai nostri giorni di crescente sospetto verso l’«altro» interrogandosi sull’identità – etnica, culturale, ma soprattutto personale – e riuscendo a trasmettere la paura e la forza di una persona sola al mondo, costretta nel lager come per il resto della vita a tacere, fingere e stare all’erta, a soppesare ogni sguardo senza mai potersi fidare di nessuno, a soffocare i ricordi, i rimorsi, il dolore per gli affetti perduti: «Non si può dire tutto! Non se si è della razza sbagliata e si ha vissuto sulla propria pelle l’intero secolo.»


AVETE LETTO LETTO QUESTO LIBRO?

4 commenti:

  1. Ciao Angela, complimenti per il tuo ruolo! Non conoscevo il romanzo ma affronta dei temi che mi incuriosiscono! Buona giornata :-)

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    1. È molto bello, anche se è una storia dolorosa...

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  2. Ciao Angela ♥ Eccomi tornata, sono stata assente per davvero troppo tempo purtroppo... Mi fa piacere che tu abbia ricevuto questi bei quattro libri, che in realtà non conoscevo!

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    1. Francy cara, venivo spesso a controllare se fossi tornata, e finalmente rieccoti 😘🌼
      Non vedo l'ora di iniziare anche gli altri 😍

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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