sabato 22 luglio 2017

Frammenti di letture




"Com'era in realtà Auschwitz?
Che domanda. Come si faceva a rispondere? Fango. Melma. Non un filo d'erba. Terra senza alberi. Un'infinità di baracche. Corpi emaciati. Denti sporgenti. Occhi infossati. Latrati di cani. Mengele. Sorveglianti ucraine. Impiccagioni. Appello all'alba. Noma".


"...Miriam non era lì, le erano spuntate le ali sulla schiena, era diventata un uccello, un uccellino azzurro che poteva levarsi in alto e lo fece subito, e quando fu al di sopra del campo vide che sarebbe venuta fuori una giornata bellissima, e laggiù in lontananza stava arrivando un altro uccellino ed era Didi. Era diventato un uccello anche lui! Che fortuna! Avrebbero potuto volare insieme... Volare lontano. In un bosco da qualche parte".


"...questi sono i presupposti della vita. Siamo destinati a perdere tutto, anche le persone che hanno più importanza per noi. E per questo non tenta più di trattenere il pianto...".

- tratto da IO NON MI CHIAMO MIRIAM, di M. Axelsson - 




"Le idee arrivano e basta. Certe volte se ne vanno e certe altre attecchiscono. Come le piante. E come le piante crescono e crescono. Hanno vita propria".


"Ricordare fa male?
Da morire, - risposi (...) E' come un animale feroce che se ne sta nascosto dentro di me (...). E morde. Sempre. Forse un giorno riuscirò a mettergli guinzaglio e museruola. Ammaestrarlo. Tornare ad avere solo giorni buoni.".

- tratto da LA SOSTANZA DEL MALE di L.D'Andrea - 

3 commenti:

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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