sabato 10 settembre 2022

** RECENSIONE ** GLI ANNI DELLA LEGGEREZZA di Elizabeth Jane Howard (I Cazalet #1)



Nel primo volume della saga dedicata ai Cazalet conosciamo i membri di questa famiglia inglese dell'alta borghesia che trascorrono l''estate del 1937 e del 1938 nella loro tenuta nel Sussex.



GLI ANNI DELLA LEGGEREZZA
di Elizabeth J. Howard


Fazi Ed.
trad. M. Francescon
394 pp
È l’estate del 1937 e la numerosa famiglia Cazalet è pronta per riunirsi nella dimora di campagna e trascorrervi le vacanze. 

È un appuntamento irrinunciabile, un modo per ritrovarsi tutti insieme in un luogo che sa di casa, di ricordi e rassicuranti abitudini di famiglia.
La Duchessa e il Generale (gli anziani genitori) accolgono figli e nipoti con quel loro misurato e pacato entusiasmo che caratterizza i signori della loro classe sociale.

E i Cazalet sono persone benestanti, proprietari di una ditta di legnami che permette loro di vivere negli agi; è gente abituata ad avere in giro la servitù, la cuoca eccellente in cucina, le giornate scandite in modo prevedibile e rigoroso da colazioni,  i momenti del tè con biscottini e pasticcini, le merende in giardino, le cene.

È in una quotidianità come questa, contrassegnata dal ritmo lento, placido e sereno delle calde giornate estive trascorse dentro e fuori la grande Home Place, che il lettore conosce i membri di questa bella famiglia inglese.
Tutti, uno per uno: il padre e nonno, William, un po' avanti negli anni ma ancora assolutamente lucido, interessato agli affari dell'azienda di famiglia, preoccupato che i figli la gestiscano con profitto, come sempre è stato; ora che non riesce a leggere bene i quotidiani a causa dei problemi alla vista, ama che qualcuno dei suoi cari lo faccia per lui ad alta voce, così da essere sempre aggiornato su ciò che accade nel mondo. E di motivi per esserlo ce ne sono e ce ne saranno in particolare l'anno successivo, quando in Europa soffieranno temibili venti di guerra.

La Duchessa è la madre composta, educata, ligia all'osservanza delle etichette, delle buone maniere, della morale, che accoglie con un sorriso cortese i quattro figli, di cui una figlia femmina e tre maschi con le mogli e l'eterogeneo gruppo di nipoti vivacissimi; è colei che dirige, con calma e precisione, la servitù, che fa la lista della spesa (facendo molta attenzione a non sprecare nulla: essere ricchi e avere disponibilità economiche non vuol dire scialacquare), che si raccomanda con fermezza e gentilezza che tutto sia in ordine, pulito e a posto, in ogni camera da letto come in sala da pranzo o in giardino.

E ovviamente ci sono loro, i tre figli sposati:  Hugh, Edward e Rupert, con le rispettive consorti, Villy, Sybil e Zoë, e i loro bambini. *
 
Nel corso della narrazione c'è modo di soffermarsi su tutti loro, di seguirli nelle loro attività svolte durante il giorno e ogni volta ne traiamo delle informazioni per inquadrare ciascun personaggio, per cominciare a familiarizzare con esso e la sua personalità, conoscendone i desideri, i pensieri, le ambizioni, i segreti e i modi di reagire alle situazioni vissute.
C'è un grande ordine in questa narrazione, in sintonia con quell'armonioso equilibrio che vige in famiglia (almeno in apparenza) e che ci permette di orientarci, di seguire ogni scena e ogni momentaneo protagonista senza confonderci ma assecondando la strada tracciata dall'autrice, senza fretta.

È come se la Howard ci invitasse ad entrare in questa ampia dimora e a respirarne l'atmosfera d'altri tempi, quel modo di vivere che potremmo definire vintage, lontano sì da noi eppure ancora affascinante, tranquillizzante con i suoi rituali precisi e i modi di fare tipici di quell'epoca di persone abbienti nella loro tenuta in campagna,  dove al mattino i domestici servono il tè a letto e per cena è bene indossare un abito da sera. 

Un mondo perfetto dove regnano la pace, la serenità famigliare e dove si conversa amabilmente di argomenti rispettabili e decorosi.

"...discrezione, moderazione e senso della misura erano i fari stessi della vita dei Cazalet, nonché i segni dell’affetto reciproco e della buona educazione."

Ma in realtà, dietro e sotto la rigida morale vittoriana, covano i germi di tante situazioni personali e di famiglia che ci rivelano come anche in microcosmi come questi - che appaiono così ben organizzati e ordinati - si muovano correnti sotterranee che potrebbero dar vita a cambiamenti, a stravolgimenti, scuotendo il candido tappeto della rispettabilità e mostrare i cumuli di polvere che vi si annidano sotto.

Così vediamo come Hugh, il maggiore dei fratelli Cazalet, sia ancora tanto scosso dalla terribile esperienza della prima guerra mondiale, che gli ha lasciato in eredità una mano in meno, fitte lancinanti alla testa e quello che oggi chiameremmo disturbo da stress post-traumatico; è un uomo molto sensibile, gentile,  innamorato della moglie Sybil, una donna intelligente, saggia e comprensiva. 
Hanno due figli (Simon e la buona e riflessiva Polly) e un altro in arrivo; Hugh lavora nell'azienda di famiglia assieme al secondogenito dei Cazalet, Edward.

Edward è il più affascinante dei tre: bello e carismatico, simpatico e di compagnia, piace a tutti, uomini e donne...
E a tal proposito, Edward ha purtroppo il vizietto di guardarsi un po' troppo attorno, in fatto di donne, cosa che lo induce ad essere infedele alla sua talentuosa consorte, Villy; quest'ultima è un'ex ballerina, che ha rinunciato ad una meravigliosa e promettente carriera per divenire la signora Cazalet e per occuparsi dell'educazione dei tre figli. 

Lei aveva acconsentito a rispettare la sentenza del Vecchio: la sua carriera doveva finire. «Non puoi prenderti in casa una ragazza che ha tutt’altro per la testa. Se il matrimonio non è l’unica carriera della moglie, non può essere un buon matrimonio».
In realtà, per quanto lei si convinca di aver fatto questa scelta consapevolmente e volontariamente, ne sente tutta la frustrazione perché non è questo il futuro che immaginava per sé: stare sempre in casa, a dare ordini alla servitù e a preoccuparsi dei ragazzi.
Ma ormai è tardi per i rimpianti e in fondo ha poco da lamentarsi. No?

La quattordicenne Louise, il vivace e avventuroso Teddy e la piccola Lydia sono i loro tre figli; se la terza è impegnata a giocare con i cuginetti coetanei e il secondo a imparare ad usare il fucile, è Louise quella che sta vivendo il periodo della sua vita più delicato: il passaggio dall'infanzia all'adolescenza.
In merito a Louise assisteremo ad un episodio famigliare brutto, di quelli che, oltre ad indignare, fanno riflettere su come anche nelle famiglie cosiddette  perbene possano nascondersi torbidi segreti.

E poi c'è Rupert, il terzo Cazalet.
È l'artista di casa, il pittore dolce e carino con tutti, che vorrebbe vivere della propria arte ma, ahilui, si rende conto di quanto sia arduo campare vendendo quadri...
Dopo essere rimasto vedovo (la prima moglie è morta partorendo il secondo figlio), si è risposato con la bellissima e giovane Zoë, che lo ama ma con quella leggerezza e un pizzico di egoismo propri più di un'adolescente che di una donna adulta.
Mentre Rupert è indeciso se insistere con la strada della pittura (accontentandosi dello stipendio da insegnante) o accettare l'offerta paterna di entrare in azienda, Zoë vive giorni particolari, che  scombussoleranno lei e il matrimonio con Rupert.
La donna sa di essere molto avvenente e teme che gli altri - marito compreso - vedano solo questo di lei, ritenendola una sciocchina senza pensieri e argomentazioni. Sa di non essere simpatica alle cognate e soprattutto che la piccola Clary (la figlia maggiore di Rupert; il maschio si chiama Neville) la odia con tutta se stessa; di dare lei dei figli al buon Rupert, per ora, non ci pensa proprio...

A chiudere il cerchio c'è l'unica figlia femmina della Duchessa: Rachel.

Rachel è il punto di riferimento della famiglia: è nubile, non ha un fidanzato, ha studiato come infermiera ma vive ancora con i suoi genitori; la donna è completamente devota alla famiglia, è indispensabile a tutti loro e la sua vita è dedita ad andare incontro alle esigenze dei fratelli, delle loro mogli e dei loro figli.
Generosa, dolce, mite e gentile con tutti, anche Rachel ha diritto ad una vita, ad avere interessi fuori casa, a tessere relazioni sociali.
Ad avere un amore.
E il suo cuore è innamorato! Di Sid, la sua cara amica, che vorrebbe poter vivere una relazione con Rachel più piena, libera da condizionamenti, in cui dedicarsi l'una all'altra.

Insomma, in questo primo libro della saga, la Howard si prende il tempo di presentarci tutta la famiglia, collocandola nel suo ambiente, in cui però difficilmente i singoli componenti (quanto meno gli adulti) possono sentirsi liberi di essere realmente e totalmente sé stessi, di seguire reali inclinazioni e desideri.
Quelle descritte ci sembrano esistenze serene, rilassate, privilegio di chi è ricco e può permettersi di  trascorrere lunghi pomeriggi oziando nei giardini, organizzando pic-nic al mare, passare le serate parlando e ascoltando il grammofono o la radio.
Almeno fino a quando la radio non comincia a diventare veicolo di possibili cattive notizie.
Nell'estate del '38 Hitler inizia a muovere le proprie pedine, che porteranno allo scoppio del secondo conflitto mondiale. L'approssimarsi di questa terribile eventualità colpisce anche i nostri Cazalet, adulti e ragazzini compresi (almeno quelli più sensibili, come Polly) e getterà ombre di preoccupazione su tutti.
A proposito di Hitler, l'autrice fa accenno all'antisemitismo tramite Sid, un personaggio secondario (per lo meno in questo primo volume) ma di cui comprendiamo già la forza di carattere, la determinazione e la schiettezza, qualità che emergeranno quando ci sarà da esprimere la propria franca opinione sui pregiudizi razziali sugli ebrei (lei lo è per metà).

I Cazalet suscitano per lo più simpatia, per quanto mi riguarda, nonostante abbiano modi di pensare che oggi definiremmo retrogradi (ma per quel tempo erano "normali"), ad es. circa il sesso o il ruolo e le competenze della donna dentro e fuori dalle mura domestiche.

La lettura è andata avanti con un ritmo lento, non posso dire di aver divorato il libro, perché le vicende più movimentate (in cui succede qualcosa di rilevante) non occupano un grandissimo spazio e comunque sono intervallate da un sacco di descrizioni scrupolose di tanti dettagli legati alla quotidianità, alla casa, ai pasti, ai giochi dei bambini e alle inquietudini adolescenziali.
Dettagli che potrebbero quasi sembrare inutili ma che in realtà assolvono alla funzione di "gettare le basi", le fondamenta del racconto di questa famiglia, di introdurcela in modo da fare amicizia con tutti questi personaggi, che - proseguendo nella lettura - si impara a conoscere bene, e viene spontaneo chiedersi cosa ne sarà di loro e delle loro singole vite nel successivo capitolo della saga.

Perché una cosa è certa: ho terminato il romanzo avendo molta voglia di continuare.
Del resto, avevo davvero un gran desiderio di "affezionarmi" ad una famiglia letteraria per seguirne le vicissitudini e le dinamiche intra/inter/extra-famigliari.
La penna di Elizabeth Jane Howard è ordinata, elegante, minuziosa, il suo sguardo è acuto, intelligente e ironico e sono questi gli occhi che "presta" ai suoi lettori affinché vedano i suoi Cazalet senza pregiudizi, per ciò che sono veramente, andando oltre la facciata di perbenismo e le convenzioni sociali dietro cui essi stessi tendono a proteggersi.

Non posso che consigliarla a chi ama le saghe famigliari.



ad inizio libro c'è l'albero genealogico dei Cazalet, utile per cominciare a capire (e ricordare) chi è figlio a chi, perché inevitabilmente si può rischiare di confondersi tra tutti i cuginetti.

giovedì 8 settembre 2022

DIETRO LE SBARRE (storie ambientate in istituti di pena)

 

Dopo le storie ambientate in istituti psichiatrici e quelle all'interno di conventi e monasteri, è la volta delle prigioni.






CLASSICO

Non posso non partire menzionando un classico che ho davvero amato moltissimo e che per me è un capolavoro letterario: IL CONTE DI MONTECRISTO di Alexandre Dumas (padre).
Come forse sanno anche coloro che non hanno letto il romanzo (ma magari hanno visto alcune delle trasposizioni tv/cinematografiche), il protagonista, per una serie di "sfortunate" circostanze, viene tradotto in una prigione infernale, un luogo di sofferenza dimenticato da tutti, con la sola morte quale prospettiva futura.     

Tra le squallide e gelide mura di If, però, Edmond Dantés trova il modo di affinare la propria intelligenza, di temperare la propria forza di volontà e il proprio carattere, grazie all'abate Farìa, e la ricchezza di cui gli farà dono l'anziano maestro non sarà solo "spirituale"...
Il tempo trascorso in prigione, rispetto all'esistenza avventurosa di Dantés, è di certo limitato, ma per lui sarà importantissimo perché gli cambierà la vita.


ROMANZO DI FORMAZIONE

ALMARINA di Valeria Parrella ci narra una storia fatta di amore, paura, desiderio di riscatto e di espiazione, di speranza per il futuro, di affetti - alcuni perduti, altri cercati e trovati in un posto tra i più improbabili che ci siano: un carcere. Si tratta del carcere minorile di Nisida, un luogo con confini precisi, dove sostano singole giovani vite in attesa che il loro destino prenda forma.
Dozier School for boys


I RAGAZZI DELLA NICKEL di Colson Whitehead: a causa di un errore giudiziario, frutto dei pregiudizi razziali, il giovane protagonista fa il suo ingresso nella Nickel Academy (la Dozier School for boys), un riformatorio gestito dallo stato della Florida in cui vengono ospitati ragazzini, alcuni semplicemente in quanto orfani, altri perchè hanno commesso dei reati; la mission dell'istituto è "raddrizzarli", rieducarli, così che tornino nella società come dei bravi cittadini.
Purtroppo, all'interno dell'istituto non c'è rieducazione ma gravi soprusi ed ingiustizie di ogni tipo. 



STORIE DI VITA

FOGLIE DI GELSO. Racconti palestinesi di Aysar Al-Saifi: in questa raccolta ci sono le testimonianze di uomini e donne della Palestina che hanno vissuto la dolorosa esperienza di essere rinchiusi, per tempi anche lunghi, in carceri israeliane; esperienza che, per quanto drammatica e quindi impressa in modo indelebile nelle menti e nei cuori, non ha impedito loro di continuare a resistere, a credere che anche per il popolo palestinese e per la sua "Patria" arriverà il momento, tanto atteso, della libertà e, prima ancora, di vedersi riconosciuto il diritto di esistere.


YOUNG ADULT

MESS di Ilaria Soragni

Mavis, diciotto anni, viene rinchiusa in un riformatorio con l'accusa di aggressione. I ragazzi come lei, condannati per reati minori, indossano delle tute verdi e devono seguire delle rigide regole, una su tutte  "non avvicinarsi alla stanza 105". 
Là è rinchiuso un ragazzo che indossa una tuta arancione e che ha commesso un crimine grave. 
Infrangendo la regola, Mavis fa di tutto per entrare in contatto con lui. Poco alla volta riesce ad avvicinarsi e a scoprire il suo nome: Niall.
Tra loro nasce un rapporto sincero ed empatico che li travolgerà, mettendoli in pericolo...



ROMANZO ISPIRATO A UN FATTO REALMENTE ACCADUTO

Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank (noto anche come LE ALI 
DELLA LIBERTÀ
a motivo del film) di Stephen King è un racconto contenuto nella raccolta Stagioni diverse. Il protagonista è Andy Dufresne, condannato all'ergastolo e  incarcerato a Shawshank in quanto accusato di aver assassinato la moglie ed il suo amante; l'uomo si proclama innocente ma non viene creduto. In carcere la vita è non dura... di più, e soprattutto i nuovi arrivati sono vittime di numerosi abusi perpetrati dalle guardie e dalle "Sorelle", una banda di stupratori sodomiti.
Andy riuscirà, grazie alle sue conoscenze da banchiere, a ingraziarsi molte persone, tra detenuti, guardie e addirittura il temibile e rigorosissimo direttore Norton, mentre intanto medita la fuga e dopo ventotto anni... ci riesce!



ROMANZO AUTOBIOGRAFICO

PRIGIONE di Emmy Hennings.

Emmy è una giovane donna piena di impegni e di talento, la cui vita viene stravolta quando viene arrestata: processo, sentenza, trasferimento, i pasti, l’ora d’aria, l'agognata libertà. 
Per spezzare l’immobilità sospesa dei giorni, Emmy ha come uniche risorse la fervida vivacità del suo mondo interiore e un’inesausta empatia per il tragicomico campionario di miserie e splendori delle sue compagne di sventura. Ecco dunque che le insicurezze di Anna, la giovinezza tradita della signora Hafner, la rassegnazione di Marie, le speranze di Therese si trasformano in altrettante testimonianze di inalienabile dignità.
Le pagine di questo romanzo autobiografico – pubblicato nel 1919  – sono una scuola di indignazione e solidarietà in cui trovano spazio le esperienze di una donna in strabiliante anticipo sul proprio tempo: lo shock della reclusione, l’incapacità di percepirsi come umani di fronte alla perdita della sfera privata; ma anche il disperato bisogno di resistere, di rintracciare la varietà dei colori nel grigio della cella.


PAPILLON di Henri Charrière.

Accusato di un omicidio che non ha commesso, Henri Charrière, detto Papillon per la farfalla tatuata sul torace, viene condannato all'ergastolo nella peggiore prigione del mondo: l'Isola del Diavolo. 
La sua sola speranza è nella fuga. In queste pagine racconta i suoi anni consumati nella fatica di sopravvivere e in tentativi sempre più rocamboleschi di riacquistare la libertà.


ROMANZO

La prigione di Aqrab di 
Hesham Shaaban: è ambientato nel carcere di "Al-Aqrab" di massima sicurezza, dove il giovane "Mohammed Mazloum" viene gettato nella più famosa fortezza di tortura proprio perché è caduto in un agguato indossando una "camicia" stampata con le parole "Una Patria Senza Torture".
All'interno del carcere, il giovane affronta varie forme di tortura e incontra qualche detenuto con visioni e orientamenti politici diversi; il romanzo mette in luce le speranze dei prigionieri, le dure condizioni di detenzione e il punto di vista del carceriere.



Mars Room di Rachel Kushner.

Romy Hall ha ucciso un uomo e per questo è stata condannata. È successo quando faceva la spogliarellista al Mars Room. Alcuni clienti optavano per il «pacchetto fidanzata» e uno di loro, Kurt Kennedy, si era convinto che lei fosse davvero la sua fidanzata, maturando una gelosia ossessiva e perversa. Romy era scappata a Los Angeles, ma non sembrava esserci modo di fuggire davvero da quell’uomo. 
Anche se nessuno ha ascoltato la sua versione, Romy è rassegnata ad abbandonarsi agli ingranaggi crudeli di una giustizia vendicativa, paternalista e violenta, pronta a abbandonarsi al suo destino come già faceva nella sua giovinezza randagia e disperata, romantica e perduta. 
Finché un giorno, anche lí, in fondo all’inferno in cui è precipitata, arriverà una notizia che cambierà tutto...

Un romanzo sulla violenza della bellezza, sull’ossessione delle nostre società per la punizione, sul sogno americano che dalle praterie sconfinate si ribalta nel chiuso di una cella o di una capanna, sulle sconfitte degli ultimi e sulle loro vittorie.




martedì 6 settembre 2022

PROSSIMAMENTE AL CINEMA - dal libro al film



Piccola carrellata di film tratti dai libri e presto (o più in là) in uscita.



THE HANGING SUN - SOLE DI MEZZANOTTE

Basato sul romanzo "Sole di mezzanotte" di Jo Nesbø
e diretto da Francesco Carrozzini, racconta la storia di John, un uomo in fuga dopo aver commesso un atto di tradimento ai danni del boss Dad per cui prestava servizio e che è anche suo padre.
John deve nascondersi per sfuggire al padre e a suo fratello Michael.
Si dirige verso l'estremo Nord, per cercare rifugio nel mezzo di una foresta, nei pressi di un paesino isolato dove il tempo pare essersi fermato; qui la religione ha una grande importanza, le persone sembrano vivere in un'altra epoca ed è sempre giorno, perché il sole non tramonta mai a causa del fenomeno astronomico del "sole di mezzanotte". 
Un giorno John s'imbatte in Lea, una donna forte nonostante i problemi della vita, e suo figlio Caleb, un bambino buono e molto curioso.
John inizia a confondere non solo notte e giorno, ma anche la vita reale con la fantasia, arrivando a non capire se quel che vede è verità o frutto della sua immaginazione. 
Lì tra gli alberi e il gelo, l'uomo si ritroverà a fare i conti con il suo passato, che torna a tormentarlo. Ma non è solo, anche Lea deve affrontare i suoi demoni...

Cast: Alessandro Borghi, Peter Mullan, Jessica Brown Findlay, Charles Dance, Raphael Vicas, Sam Spruell, Frederick Schmidt. USCITA: 12 SETTEMBRE 2022.
Le riprese del film si sono svolte in Norvegia, tra Alesund e Fosnava.


MAIGRET

Tratto dal romanzo "Maigret e la giovane morta" di Georges Simenon e diretto da Patrice Leconte, il film racconta la storia di una giovane ragazza che una mattina di marzo viene trovata morta, uccisa con cinque coltellate, in Place Vintimille a Parigi, con indosso un abito da sera e una borsetta. Nessun elemento identifica il cadavere.
A indagare sul caso sarà il commissario Maigret, che riesce a poco a poco a ricostruire la storia della vittima: si tratta di Louise Laboine, una ragazza di 16 anni, trasferitasi qualche anno prima a Parigi nel tentativo di dare una svolta alla sua vita. 
Louise aveva stretto amicizia con Jeanine Armenieu, una giovane in cerca di fortuna riuscita ad arrivare alle porte dell'alta società, a differenza della vittima, rimasta inerte cadendo in miseria. 
Riuscirà il commissario Maigret a risolvere l'intricato caso?
Attori: Gérard Depardieu, Aurore Clément, Mélanie Bernier, Jade Labeste, Anne Loiret, Clara Antoons, André Wilms.
USCITA: 15 SETTEMBRE 2022.



LA RAGAZZA DELLA PALUDE

Diretto da Olivia Newman con Daisy Edgar-Jones e Taylor John Smith, il film è tratto dall'omonimo romanzo di Delia Owens.

Kya, abbandonata da bambina, è cresciuta fino all’età adulta nelle pericolose paludi della Carolina del Nord. 
Attratta da due giovani della città, Kya si apre a un mondo nuovo e sorprendente; ma quando uno di loro viene trovato morto, la sospettata n. 1 è lei. 
Man mano chele indagini vanno avanti sviluppa, la verità su ciò che è realmente accaduto diventa sempre meno chiara, minacciando di rivelare i molti segreti che si nascondono all’interno della palude.

USCITA: 13 OTTOBRE 2022.



IL COLIBRÌ

Tratto dall'omonimo romanzo di Sandro Veronesi, vincitore del Premio Strega 2020, diretto da Francesca Archibugi, racconta la vita di Marco Carrera, narrata tramite i ricordi dell'uomo in un percorso di vita che parte dai primi anni '70. 
Mentre si trova al mare, un Marco ragazzino conosce Luisa Lattes, una bambina bellissima e dal temperamento particolare. È amore a prima vista e, nonostante i due non avranno mai modo di stare insieme, Marco resterà per sempre innamorato di lei. 
La sua compagna di vita sarà, infatti, un'altra donna, Marina, con cui dopo il matrimonio andrà a vivere nella Capitale e dalla quale avrà una figlia, Adele.
L'uomo dovrà tornare, però, a Firenze, a causa di un'esistenza che lo sottoporrà a dure prove, che cercherà di superare grazie all'aiuto di Daniele Carradori, lo psicoanalista della moglie. Il dottore insegnerà a Marco come affrontare i cambiamenti, soprattutto quelli del tutto inaspettati, nella sua vita. È così che tramite Marco viene raccontata l'esistenza dell'uomo, che vacilla tra grandi amori, coincidenze fortuite e gravi perdite, portando l'essere umano a una logorante resistenza pur di raggiungere la felicità.
Attori: Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Bérénice Bejo, Laura Morante, Sergio Albelli, Alessandro Tedeschi, Benedetta Porcaroli, Massimo Ceccherini, Nanni Moretti.
Le riprese del film sono svolte a Roma, Parigi, Firenze e sulla costa toscana.
USCITA: 20 OTTOBRE 2022.


Women Talking è un film diretto da Sarah Polley, basato sul romanzo Miriam Toews "Donne 
che parlano". 
Il film è interpretato da Rooney Mara, Claire Foy, Jessie Buckley, Ben Whishaw e Frances McDormand.

Un gruppo di donne subisce ogni tipo di sopruso e violenza dagli uomini che fanno parte della loro stessa comunità religiosa.
Costoro stanno per uscire dal carcere: cosa faranno le donne? Resteranno al proprio posto, continuando a perdonare? Come faranno a conciliare il dolore subito con il ritorno dei mostri nella loro vita?
Sul blog trovate la recensione del romanzo.

domenica 4 settembre 2022

❤❤ RECENSIONE ❤❤ INGANNI di Erielle Gaudì



Sophie è una ragazza di umili origini, cresciuta in un magnifico castello in Baviera in quanto figlia di un dipendente dei proprietari dell'antica dimora, la ricca famiglia Schell.
Innamorata del bel Maximilian Schell, il giovane erede di un vero e proprio impero economico, la ragazza sa bene che il suo è un amore impossibile, ma il differente ceto sociale non impedisce che tra i due nasca un sentimento forte ma molto contrastato, che porterà Sophie a vivere una serie di avventurose e spesso pericolose vicissitudini, imparando a guardarsi le spalle da chi vuol farle del male e a fare chiarezza sui sentimenti che il giovane Schell prova per lei.
Arriverà mai a potersi fidare ciecamente di Max, sapendo che appartiene a un mondo e a un modo di vivere completamente diversi dai suoi? 



INGANNI 
di Erielle Gaudì



pp 418
Orfana di entrambi i genitori, Sophie Delors ha vissuto infanzia e adolescenza in Baviera, nel castello di una ricca famiglia, gli Schell.
Suo padre, l'autista di famiglia, è deceduto in un incidente stradale, in cui persero la vita anche il figlio e la nuora del capo famiglia, l'anziano Ulrich Schell.

Sono ormai anni, però, che ha lasciato la bella dimora per vivere in assoluta indipendenza e per mantenersi negli studi lavora alle dipendenze dell'apprezzato ma irascibile chef Philippe Bonnet, proprietario del ristorante più frequentato della Costa Azzurra ma con un passato  misterioso che con la cucina nulla ha a che vedere.

L'esistenza della ragazza scorre abbastanza tranquilla tra i turni di lavoro, l'università, l'amico Lucien - che non smette di provare a conquistarla, sperando in un'evoluzione decisamente più romantica del loro rapporto - e l'amica del cuore Pauline, schietta e sincera. 

Nonostante la sua vita vada avanti abbastanza serenamente, il ricordo dei giorni andati, del periodo vissuto in Baviera e di ciò che esso ha significato per lei, è destinato a riaffiorare e con prepotenza.

Nel seguire Philippe negli impegni di lavoro, Sophie si ritrova a dover servire come cameriera ad una festa di gente importante e lì rivede Maximilian Schell, l'uomo che le ha spezzato il cuore otto anni prima e che lei ha giurato a se stessa di  tenere lontano dalla propria vita per non dover soffrire ancora.

Max è il nipote del magnate Ulrich Schell e Sophie è praticamente cresciuta insieme al giovanotto nel bellissimo e grande castello bavarese.

Il giorno in cui Sophie restò orfana del padre, a perdere i propri genitori fu anche Max; Ulrich decise, per far contenta la moglie, di non mandar via di casa l'orfanella ma di lasciarla vivere con la servitù nel castello, nonostante il suo sesto senso gli suggerisse che quella bambina dai capelli rosso fuoco avrebbe causato, un domani, non pochi problemi.
Cosa che accadde, dal punto di vista del vecchio.

Infatti, crescendo Sophie si affezionò moltissimo a Max (di alcuni anni maggiore di lei) perché entrambi custodivano nel cuore il medesimo dolore, e il condividerlo era per essi fonte di consolazione; inoltre, essendo più grande della ragazzina, Max provava verso di lei un fraterno istinto di protezione che però, col passare degli anni, si trasformò in qualcosa di diverso.
Sophie, nel fiore dell'adolescenza, divenne una ragazza molto bella, di una sensualità naturale, inconsapevole, senza malizia, che non lasciava indifferente Max, che a sua volta era diventato un giovane attraente e pieno di fascino.
Non dovette passare molto tempo prima che i due si rendessero conto che quella che era sempre stata un'amicizia fraterna stata mutando in un sentimento ben diverso.
L'amore e la passione ebbero il sopravvento su ogni tentativo di restare razionali ma la loro relazione aveva un nemico testardo e pieno di risorse, disposto a ingannare, minacciare e far del male pur di separare i due giovani amanti.

Questo nemico era Ulrich, il quale non approvava, ovviamente, questa sciocca storia d'amore da romanzetti sotto il proprio tetto: lei era una ragazzetta povera e Max l’erede di una famiglia ricca e potente. Tra di loro non doveva esserci alcun idillio amoroso e allontanare Sophie era l'unica cosa da fare affinché quel nipote poco saggio rinsavisse.
Così, attraverso una serie di bugie e ciniche macchinazioni, le strade dei due innamorati si separano per diverso tempo.

Sophie cerca di andare avanti con la propria vita, anche se il suo cuore continua a nutrire un profondo amore per il suo Max.
Quando lo rivede, capisce che non le sarà mai indifferente.

E per Max è lo stesso?
Beh, lui sembra averla dimenticata: ha una fidanzata bella e ricca e i due sono prossimi alle nozze.
Eppure, il giovane non riesce a ignorare Sophie, anche se sa che dovrebbe farlo perché lei ha già sofferto in passato a causa sua.
Ma tenere a bada i sentimenti e l'attrazione per lei è più facile a dirsi e che a farsi, e Max si riscopre geloso di Sophie, pur sapendo di non avere alcun diritto sulla ragazza.
È geloso di Lucien, di Philippe, di suo cugino Otto, insomma di chiunque le bazzichi intorno!

E mentre lui si tormenta tra il dover mantenere le apparenze, assecondando i piani e le ambizioni del nonno (tutti volti alla conquista del potere, del danaro, del prestigio), e il tenere a bada i sentimenti per Sophie, attorno a loro una fitta tela di inganni sta diventando sempre più ingarbugliata, pronta per avvolgere la povera Sophie in qualcosa di più grande di lei.

I nemici sono tanti e possono celarsi anche tra le file di coloro che non sembravano esserlo, e se il numero uno è sempre lui, il "vecchio nazista" (come lo chiama Sophie), Ulrich (che ha la brutta mania di dover manipolare, usare le persone, decidere per loro e ricorrere anche a mezzi illeciti purché tutto vada secondo il suo volere), a remare contro la felicità di Sophie e Max si aggiungeranno altre persone e situazioni particolari e inaspettate.
In particolare, a non lasciare in pace Max - e quindi, indirettamente, anche Sophie - è una misteriosa organizzazione, i Quattrocento, un gruppo di uomini ricchi e potenti provenienti da tutti i continenti; di loro si sa poco e niente ma una cosa è certa: gli Schell ne fanno parte.

In questo romance contemporaneo ricco di suspense e passione, la storia d'amore dei due protagonisti si intreccia con la storia di una famiglia importante e piena di segreti; le ambientazioni cambiano in base alle diverse circostanze e vicissitudini, e il lettore si ritrova ora nella Costa Azzurra, ora in Baviera, passando per la selvaggia Camargue.

Non mancano i colpi di scena, anche perché essendo coinvolti i servizi segreti (lo stesso chef, come anticipavo più su, ha un background fatto di missioni segrete) ci sono diverse persone che dicono di essere ciò che invece non sono.
Questo fa sì che sia a Max che a Sophie capiti non di rado di dover affrontare pericoli e situazioni avventurose, in cui devono fronteggiare professionisti pagati per tenerli d'occhio ed eventualmente far loro del male.
Sophie, a causa delle ostilità di nonno Ulrich, spesso vive momenti difficili, peripezie di cui farebbe volentieri a meno perché le causano non pochi problemi, e in quei frangenti non può non pensare che tenere a distanza Max sia necessario per la propria incolumità e felicità.
Ma i legami che uniscono i due non sono così deboli da poter essere recisi, anzi: sembra che che più ostacoli si frappongano tra loro, più l'amore e la voglia di ritrovarsi l'uno nella braccia dell'altra cresca.

Fidarsi di Max è un'ardua impresa, in quanto delle sue bugie e dei tradimenti Sophie è stanca, ma anche qui...: non tutto è come sembra e Max dovrà lottare per riconquistare la fiducia dell'amata e dimostrarle che il suo amore per lei non è mai diminuito e tante scelte, anche difficili, le ha prese per il bene di lei.

"Inganni" è un romanzo dal ritmo narrativo dinamico in quanto a dar corpo alla struttura della trama e a renderla articolata intervengono molti personaggi (principali e no), ciascuno con il proprio passato, le ambizioni e i segreti, il che getta le basi per creare situazioni sempre diverse, interessanti, con diversi colpi di scena, e anche la varietà dei contesti contribuisce a rendere la lettura agile e accattivante.

È un libro che si legge con molto piacere, e per com'è scritto e per la storia narrata, variegata e vivace, in cui agiscono personaggi ben caratterizzati, le cui personalità si palesano nel vivo delle loro azioni, negli abbondanti dialoghi e il lettore impara a conoscerne pregi e difetti; il finale soddisfa le aspettative.

Ringrazio di cuore Erielle per avermi fatto dono di una copia digitale del suo libro, che consiglio a quanti sono alla ricerca di una storia sì romantica ma con elementi avventurosi.

Vi segnalo che è da poco disponibile il sequel, SEGRETI (Serie "Amore e Pericolo", vol 2), che volendo si può leggere come autoconclusivo, ma ovviamente sapere cosa è successo nel primo volume avvantaggia il lettore nel raccapezzarsi con più facilità.

venerdì 2 settembre 2022

LE MIE LETTURE DI AGOSTO 2022

 

Buon pomeriggio, lettori!

Lo scorso mese è passato essenzialmente all'insegna della mia piccola vacanza in Svizzera, a proposito della quale vi lascio qualche fotina a fine post.




Ecco i (pochi, ma non me ne faccio un cruccio perché mi sono goduta il tempo in famiglia) libri che ho letto ad agosto.


  • LA CASA FUTURA DEL DIO VIVENTE di L. Erdrich: distopico che paventa il rischio di un brusco arresto nell'evoluzione e un misterioso ritorno a un passato dell'umanità lontano. È caccia alle donne incinte.    (3,5/5)
  • LA PICCOLA CASA DEI RICORDI PERDUTI di H. Pollard: romance contemporaneo ambientato in una deliziosa pensioncina francese.  (4/5)
  • LA FOLLIA DEI FLOOD di J.Kidd: atmosfere gothic noir e paranormal in questa storia in cui i muri di una grande casa sussurrano misteriosi segreti da disseppellire. (5/5)
  • 1000 MOTIVI PER UCCIDERE di E. Riot: giallo/thriller incentrato su una serie di omicidi commessi da un'unica mano insanguinata.   (2,5/5)
  • IL KARMA NON VA IN VACANZA di D. Cintolesi: romanzo di formazione che punta i riflettori sugli adolescenti di oggi alle prese con problemi di ricerca della propria identità, conflitti con i genitori, bullismo, stalking e revenge porn.  (5/5)


Se dovessi scegliere, tra questi cinque, il più bello del mese vi direi: il romanzo di David Cintolesi, per aver raccontato in modo forte, con crudo realismo e senza filtri, uno spaccato dei ragazzi di oggi e dei loro problemi.


CITAZIONE DEL MESE

"Ti hanno strappato la terra da sotto i piedi, così l’hai nascosta sotto la pelle. Ti hanno torturato, ma hai confessato un amore ancora più folle per quel che ha causato la tua tortura". (Mahmoud Darwish, UNA TRILOGIA PALESTINESE)


Durante il mio soggiorno a casa di mio fratello e famiglia, le mie nipotine mi hanno parlato di film d'animazione che a loro è piaciuto: Encanto.
Mi sono ripromessa di guardarlo così non sarò impreparata la prossima volta che le rivedrò 😀♥

 



Vi lascio con alcune foto scattate durante la vacanza.


GLARUS

lago di Klõntal (Glarus)

zurigo

zurigo

Zurigo. Chiesa riformata

mercoledì 31 agosto 2022

[[ RECENSIONE ]] IL KARMA NON VA IN VACANZA di David Cintolesi



È una verità universalmente conosciuta che l'adolescenza sia un periodo della vita complesso, contrassegnato - tra le altre cose - da molteplici problematiche e contraddizioni, dal desiderio di essere considerati (e trattati da) adulti pur avendo ancora, inevitabilmente, modi di fare e pensare "da ragazzi", propri di chi si sta appena affacciando alla vita adulta. È l'età della ribellione, della voglia di indipendenza dai genitori, del diritto di sognare in grande, di nutrire aspirazioni e ambizioni.
Ma è altresì l'età delle (prime) delusioni in amore, in amicizia, a scuola, in famiglia. 
I protagonisti di questo romanzo sono degli adolescenti (maschi e femmine) di diciassette anni, spesso in conflitto con i genitori, qualcuno vittima di bullismo, qualcun altro dei pettegolezzi di paese.
Tra loro si innescheranno conflitti e dinamiche complicate e pericolose, e ciascuno di loro imparerà a proprie spese e sulla propria pelle che le azioni compiute, le decisioni prese, gli sbagli commessi, hanno sempre delle conseguenze, nel bene e nel male.


 IL KARMA NON VA IN VACANZA 
di David Cintolesi

444 pp

"Era il karma, pensò. Un maledetto karma pesante che si portava dietro come un trolley da chissà quale vita e che non voleva saperne di essere trasformato. Ma Aurora sapeva bene che in realtà non esiste karma immutabile. La legge del fiore di Loto insegna questo: anche se nasci nella melma, qualunque fiore tu sia, sboccerai. Per cui anche lei sarebbe sbocciata. Era solo questione di tempo."

È il 2009, la scuola sta per giungere al termine a Grottasecca, un paese di provincia abitato da seicento anime sperdute tra i campi di girasole. 
Aurora è una diciassettenne molto bella e si fa notare per la propria fisicità prorompente; non ha un'ampia cerchia di amicizie e a riempire le sue giornate fuori casa c'è Lara, la sua migliore amica, una coetanea dai capelli rossi, bellissima, provocante, determinata e con le idee molto chiare sul proprio futuro.
Lara è l'unica persona che riesce a dare ad Aurora emozioni positive: le due si divertono insieme, ridono, si prendono in giro e tra di loro c'è un feeling speciale, unico, di quelli che nascono tra anime affini, che si completano, e Aurora è quasi sopraffatta dal turbinio di sentimenti e sensazioni contrastanti e forti che suscita in lei la vicinanza dell'amica.
Le vuole bene, per lei Lara è diventata essenziale come l'aria e quando le è accanto sente che qualcosa le si smuove nella pancia e il sangue pare scorrere più velocemente nelle vene.

"...quando ci sentiamo particolarmente affini a un’altra persona, e si ha l’impressione di conoscerla da  sempre, è perché siamo legati a questa da una sottile linea invisibile chiamata appunto legame karmico o laccio karmico. In altre parole, è un rapporto che continua da una vita precedente e che per vari motivi si era interrotto. E adesso quella persona è tornata con un compito ben preciso: concludere ciò che, come una mongolfiera nel cielo, era rimasto in sospeso."

Aurora è confusa e non ha il coraggio di confessare né a se stessa né tanto meno a Lara che tipo di sentimenti prova per lei perché teme di turbarla o spaventarla, mettendo forse a rischio la loro bella amicizia...

E non è proprio il caso, visto che le due condividono il sogno di lasciare il loro piccolo paesino; Aurora vuol diventare una regista e Lara vuole raggiungere Capo Nord.
La ricca, sensuale e disinibita Lara, poi, nasconde un segreto che potrebbe permettere ad entrambe di dare una svolta alle loro vite.
Ma il prezzo per raggiungere i propri sogni è sempre alto e ci sono non pochi ostacoli da superare, soprattutto se vivi in un contesto che non offre nulla, non ti dà possibilità e mette in giro brutte voci sul tuo conto...

Se i momenti passati con Lara sono gli unici a darle il sorriso, è il resto ad andare storto.

A casa, una tragedia quotidiana.
Aurora vive con sua madre, che ha il vizietto di alzare il gomito, e con lei la ragazza non riesce ad avere rapporti sereni, anzi: da quando i genitori si sono separati (l'amato papà se n'è andato di casa dopo un fatto drammatico che ha segnato tutti, in famiglia, e adesso vive altrove con la nuova compagna), Aurora si sente sola, non capita, non amata, i litigi sono all'ordine del giorno e la presenza del fidanzato della mamma non migliora la convivenza.
Ci sono dei momenti in cui Aurora è così arrabbiata che vorrebbe poter picchiare sua madre per sfogare tutta la frustrazione e i rancori che prova verso di lei, che le sta praticamente rovinando la vita.

A darle ulteriori motivi di tormento si aggiungono gli ossessivi comportamenti di alcuni coetanei che non la lasciano in pace, ormai da tempo. 

Tommaso, Emiliano e Loris: tre balordi attaccabrighe che, negli anni dell'infanzia, sono stati suoi compagni di giochi ma nel presente non lo sono più.
Aurora s'è accorta che i tre hanno preso una brutta deriva e, oltre ad essere degli sfigati insignificanti e dei nullafacenti senza obiettivi nella vita, hanno spesso condotte deviate, violente, aggressive... Insomma, è diventata gente da cui stare alla larga!
Li disprezza e, quando essi (Tommaso su tutti) reclamano la sua attenzione, lei risponde con arroganza e chiarendo che non ci potrà mai essere alcuna relazione (né d'amicizia né di altro) tra loro, perché sono dei poveracci avviati sulla strada della delinquenza.

Questo atteggiamento sprezzante fa innervosire moltissimo Tommaso ed Emiliano (Loris è il più tranquillo del gruppo, non è cattivo e più che altro si fa trascinare per non restare completamente solo e senza amici), che negli anni hanno maturato sentimenti di odio e profondo rancore verso la bella e irraggiungibile Aurora, la quale è infatti diventata per loro una vera e propria ossessione.
Essendo alquanto isolati da tutti e tenuti a debita distanza soprattutto dalle ragazze, i due amici hanno fretta di avere le prime esperienze sessuali e ogni pensiero concupiscente inizia e finisce con la bionda Aurora.
Essi sanno di non avere alcuna carta da giocare per conquistarla e che per lei sono dei pezzenti non degni delle sue attenzioni, che però intanto dispensa con generosità ad altri ragazzi (queste almeno sono le voci che girano in paese, e si sa: "il paese è piccolo e la gente mormora..."): Tommy ed Emiliano si convincono di avere tutti i diritti di prendersi la "loro parte" con Aurora e, se lei continua a rifiutarli, la costringeranno.
Sono disposti a tutto pur di averla e di vendicarsi, attraverso la violenza più bruta, di questa ragazzina che si crede una femme fatale
Ed è in special modo Tommaso ad essere così preso dalla fissa di avere Aurora da imbarcarsi in un piano terribile e squallido, che egli immagina e organizza con dovizia di particolari e con spietato cinismo, coinvolgendo ovviamente i due compari; ma se Emiliano è gasato all'idea di tendere una trappola alla ragazza per poi "divertirsi" con lei (o meglio, su di lei e a prescindere dalla sua volontà), facendole del male, ad essere molto titubante e un tantino spaventato dalle idee perverse e violente (e criminali!) degli unici amici che ha, è Loris, che dà il proprio assenso ma intanto prega, dentro di sé, che accada qualcosa che mandi tutto all'aria. 

Aurora, a un certo punto, si rende conto che le attenzioni morbose e scoccianti di Tommaso stanno peggiorando e prendendo una brutta e pericolosa piega; si confida con Lara, che si preoccupa e le raccomanda di tener sempre gli occhi bene aperti, entrambe consce di come quel ragazzaccio, con i suoi amici al seguito, sia capace di qualsiasi cosa, matto e fissato com'è. 

I guai sono dietro l'angolo e, a motivo anche di alcune scelte sconsiderate delle due amiche assetate di soldi e libertà, Aurora si ritroverà in una situazione complicata da cui non sarà facile uscire e che richiederà che tanto lei quanto gli altri soggetti coinvolti prendano delle scelte che hanno il sapore dell'ineluttabilità. 

il "tempo che non ricuce ma strappa e logora. Il tempo che non ritorna. Delle occasioni sprecate, degli anni persi a provare a essere quello che non potrai essere mai. Del maledetto destino a cui ognuno di noi è legato e con cui un giorno, comunque, dovremo fare i conti.
Del karma. Quel karma a cui aveva sempre creduto, non come una punizione, ma come un’occasione per diventare migliori. Per cambiare la propria vita e decidere chi vogliamo essere: se pecore o leoni. Forse era questo il segreto per diventare adulti. Il significato stava proprio lì. In quella sottile linea di demarcazione che separa l’adolescenza dal mondo adulto. Prendere scelte: definitive.
Oltrepassare il confine e lasciarsi alle spalle il vecchio mondo. Solo così si poteva crescere. E quindi cambiare"
.

Il romanzo (diviso in quattro parti) è strutturato in modo tale da far entrare noi lettori nelle vite e nella mente di tutti e cinque i personaggi principali, e infatti di ognuno di loro conosciamo la disastrata situazione famigliare nonché i loro pensieri, gli stati d'animo, ciò che li ha fatti soffrire in passato e che li ha inevitabilmente resi ciò che sono oggi.

Tutti e cinque hanno, seppur con le dovute diversità, conflitti con la famiglia: che si tratti di una madre manipolatrice o di un padre sleale o assente, che siano figli di genitori ricchi o con serie difficoltà economiche, Aurora, Lara, Tommaso, Loris ed Emiliano non sono sempre felici tra le mura domestiche e hanno non pochi grattacapi con cui fare i conti, cosa che li rendi arrabbiati, rancorosi, nervosi, vendicativi, insofferenti e desiderosi di dimostrare che non sono ciò che gli altri pensano di loro, ma che sanno fare le proprie scelte, tirare fuori il carattere, far vedere chi sono veramente, senza paura e tentennamenti.

Nel caso dei tre amici, essi si rendono conto di essere degli emarginati, di non piacere a nessuno, di essere considerati delle nullità (cosa che accade purtroppo anche in casa, visto che tutti e tre hanno un genitore che non ha dato loro amore, protezione, che non è stato un punto di riferimento positivo) e la rabbia è tanta da indurli a credere che l'unico modo per farsi notare, per reclamare la propria parte e il proprio posto nel mondo, per far sentire la propria voce, è compiere un gesto eclatante, meglio se terribile, capace di scuotere quel paesotto sonnolento e inutile.

"Era la loro rivincita su un paese che non li aveva mai accolti, voluti, che li aveva sempre emarginati e considerati dei perdigiorno. Cavalieri frustrati che nessuna dama aveva scelto per portare i suoi colori.
Un modo per ricordare che quell’amicizia nata non solo per circostanze geografiche, ma soprattutto per il bisogno di ognuno di loro di non sentirsi troppo solo, poteva diventare un’arma letale con cui prendersi la propria rivincita. Il loro riscatto sociale."
 

L'autore ha un modo di scrivere diretto, crudo, senza filtri, feroce perché questa è la realtà giovanile descritta: gli adolescenti di questo piccolo paese sono ragazzi di oggi, con problematiche proprie dell'età (relazione genitori-figli, amicizia, ricerca della propria identità sessuale, il sentirsi soli, emarginati, non compresi...) e con altre più pesanti, delicate ed importanti e attualissime, quali revenge porn, stupro, droga, stalking, bullismo.

Il quadro che ne viene fuori tra queste pagine è realistico e per questo lascia turbati, per quel concentrato di violenza e rabbia che covano questi ragazzi così giovani, i quali hanno una vita davanti ma rischiano di prendere strade pericolose e sbagliate, che potrebbero avere conseguenze irreversibili e dolorose.
Soffermandosi di volta in volta su ogni personaggio e seguendone la prospettiva, lo scrittore spinge il lettore a proseguire con foga e coinvolgimento nella lettura per capire come evolverà ogni situazione personale (le vicende avvengono in un arco temporale limitato, di pochi giorni), consapevole che a un certo punto, in un crescendo di tensione emotiva e a un ritmo sempre più serrato, le azioni e le strade di ciascuno finiranno per incrociarsi.

"Il karma non va in vacanza" è un libro scritto davvero molto bene, ti prende dal primo momento e si ha voglia di continuare, di immergersi nelle vite, nei destini, negli errori e nelle fragilità di questi diciassettenni (le cui personalità sono tratteggiate molto bene ed emergono attraverso le loro parole, i pensieri e le azioni), che da una parte si illudono di avere il mondo in mano e di poterlo spaccare, dall'altra vivono condizioni di disagio e si sentono rifiutati e non apprezzati né amati. Il linguaggio e i dialoghi sono assolutamente coerenti con i personaggi, la loro età e la loro psicologia.

Non posso che consigliarvi caldamente la lettura di questo romanzo e ringraziare David Cintolesi per avermi dato l'opportunità di leggerlo.

sabato 27 agosto 2022

** ANTEPRIMA ** LIBRI IN USCITA IL 6 SETTEMBRE

 

Buongiorno e buon sabato, cari lettori!

Ho una recensione da condividere con voi ma in realtà non sono ancora riuscita a trovare il tempo per mettermi con calma al pc e scriverla; in attesa,  torno a farvi compagnia con qualche anteprima (spero) interessante.




TUTTA INTERA
di Esperance Hakuzwimana Ripanti


Einaudi Ed.
216 pp
USCITA
6 SETTEMBRE 2022
Questa è la storia di Taja che vive coi suoi zii, e i genitori li sente una volta al mese. Ma è la storia anche della sua compagna di banco Charlie Dí, che il giorno della Festa della fioritura scompare saltando il fiume. O di Giulio Abour, che traduce per sua madre le bollette e le poesie. Delle ragazze e dei ragazzi di Basilici, che sono italiani ovunque siano nati. 
TranSono storie d'identità, paura del diverso e desiderio di appartenenza. Di discendenze lontane, e di un domani che si esige nelle proprie mani. A raccontare questi ragazzi è Sara, che tutte le settimane li incontra per aiutarli con la scuola. Ha il loro stesso colore di pelle ma è cresciuta in Città. Credeva di vedersi tutta intera, invece si accorge di dover ancora mettere insieme molti pezzi.


Il fiume Sele taglia in due la città, e Sara ogni giorno lo attraversa per andare nella scuola di Basilici. I suoi studenti arrivano da tutte le parti del mondo e la guardano con diffidenza. 
La chiamano Signorina Bellafonte, perché anche se è nera (come la maggior parte di loro) non è una di loro: è cresciuta di là dal fiume, suo zio è il guardiano del frutteto, e da quelle parti le pesche le chiamano «oro rosa», perché sfamano molte famiglie. Sara è la figlia adottiva di un professore di liceo e della cuoca dell'asilo. 
Sua mamma preparava torte e coltivava rose, suo padre le ha insegnato la passione per le parole: il suo mondo da bambina aveva confini certi. 
Ora don Paolo le ha trovato questo lavoro, crede che lei sia la persona giusta. 
Giusta perché? 
Questi ragazzini, che conoscono tre lingue e ne inventano una diversa ogni pomeriggio, avranno pure il suo stesso colore di pelle ma la scrutano, la sfidano di continuo. All'inizio non riesce a ottenere la loro attenzione nemmeno per mezz'ora. 
Le parole non bastano piú, forse la strada per comunicare passa per certe esperienze difficili del passato: ogni volta che si è sentita diversa, nel posto sbagliato. Settimana dopo settimana quei nomi impronunciabili e quei volti sfuggenti diventano piú famigliari: Tajaeli Kolu che le assomiglia cosí tanto, Zakaria Laroui con l'occhio pigro e zero modestia, Paul Bonafede che è mezzo italiano e sembra vergognarsene. 
Ma poi scompare Charlie Dí, che stava sempre seduta al terzo banco, e intanto si moltiplicano le aggressioni nel quartiere: ecco che questo processo accidentato ma prodigioso di conoscenza reciproca rischia di interrompersi. Eppure certe vite spezzate e ricucite possono ancora, come certi innesti, trovare il modo di fiorire.

💚💛💚💙💜

FAIRY TALE
di Stephen King


Ed. Sperling&Kupfer
trad. L.Briasco
688 pp
USCITA
6 SETTEMBRE 2022
Charlie Reade è un diciassettenne come tanti, discreto a scuola, ottimo nel baseball e nel football. Ma si porta dentro un peso troppo grande per la sua età. 
Sua madre è morta in un incidente stradale quando lui aveva sette anni e suo padre, per il dolore, ha ceduto all'alcol.
Da allora, Charlie ha dovuto imparare a badare a entrambi. 
Un giorno, si imbatte in un vecchio – Howard Bowditch – che vive recluso con il suo cane Radar in una grande casa in cima a una collina, nota nel vicinato come «la Casa di Psycho». 
C'è un capanno nel cortile sul retro, sempre chiuso a chiave, da cui provengono strani rumori. Charlie soccorre Howard dopo un infortunio, conquistandosi la sua fiducia, e si prende cura di Radar, che diventa il suo migliore amico. 
Finché, in punto di morte, il signor Bowditch lascia a Charlie una cassetta dove ha registrato una storia incredibile, un segreto che ha tenuto nascosto tutta la vita: dentro il capanno sul retro si cela la porta d'accesso a un altro mondo. 
Una realtà parallela dove Bene e Male combattono una battaglia da cui dipendono le sorti del nostro stesso mondo. 
Una lotta epica che finirà per vedere coinvolti Charlie e Radar, loro malgrado, nel ruolo di eroi. 

Dal genio di Stephen King, una nuova avventura straordinaria e agghiacciante, una corsa a perdifiato nel territorio sconfinato della sua immaginazione.

💛💜💛💚💙💜

I DODICI SEGRETI
di Robert Gold



Ed. Longanesi
396 pp
USCITA
6 SETTEMBRE 2022
Ben Harper è un brillante giornalista d'inchiesta, uno dei più seguiti nel Regno Unito, eppure il pezzo che gli è stato affidato gli pesa come un macigno sul cuore. 
L'incarico lo costringe a ripercorrere un evento sconcertante del passato, un dramma che ha scosso l'intera nazione e toccato direttamente la sua famiglia. 
Sono trascorsi vent'anni da quando nella tranquilla cittadina di Haddley, un sobborgo di Londra attraversato dal Tamigi, il quattordicenne Nick Harper e un suo amico vengono brutalmente assassinati da due coetanee, senza un motivo. 
All'epoca il fratellino di Nick, Ben, era solo un bambino. 
La tragedia ha sconvolto la sua esistenza e, irrimediabilmente, quella della madre, che dieci anni dopo si toglie la vita. Lo sfascio della sua famiglia non ha impedito a Ben di rialzarsi, di lottare e di affermarsi brillantemente nel lavoro. 
Potrà davvero tirarsi indietro ora che al centro della sua nuova inchiesta ci sono le persone a lui più care? 
Riu­scirà a vincere le emozioni e il dolore che riaffiora per ripercorrere quei tragici eventi e dar voce ai tanti dubbi? 
A Haddley, aiutato dal sostegno dei vicini, Ben inizia un viaggio nel passato. 
Un viaggio pieno di scoperte e di verità opache, un crescendo di sospetti che qualcosa sia stato tenuto nascosto per tutti quegli anni... 
Ben ancora non lo sa, ma a Haddley niente e nessuno è come sembra. Ciascuno ha un segreto. E qualcuno è disposto a tutto pur di mantenere la verità sepolta.

martedì 23 agosto 2022

★★ RECENSIONE ★★ LA CASA FUTURA DEL DIO VIVENTE di Louise Erdrich



In un futuro imprecisato l'evoluzione umana è in pericolo: per ragioni misteriose l'umanità sta regredendo nella scala evolutiva e i nuovi nati sembrano possedere caratteristiche "arcaiche". Una situazione così non può che generare panico nella società, col relativo dispiego di energie da parte del governo (americano) per tenere sotto controllo e, magari, fermare questa involuzione.
Ad essere prese di mira sono le donne, in quanto donatrici di vita.


LA CASA FUTURA DEL DIO VIVENTE 
di Louise Erdrich


Ed. Feltrinelli
trad. V. Mantovani
301 pp
"Il nostro corpo ha sempre ricordato chi eravamo. E ora ha deciso di tornare indietro. Stiamo scendendo la scaletta della piscina per tornare a immergerci nel brodo primordiale."

Cedar Hawk Songmaker è una giovane donna che vive in Minnesota, cresciuta da una coppia di bianchi “liberal” di nome Glen e Sera.
Ma da un po' di tempo la ragazza ha scoperto che nelle proprie vene scorre sangue nativo: è stata adottata, infatti, e  i suoi genitori biologici appartengono alla tribù Ojibwe.

Dal momento in cui viene in possesso del numero di telefono e dell'indirizzo della madre vera, Cedar  potrebbe usarli e mettersi in contatto con lei, ma è una cosa che non fa subito; prende la decisione di farlo solo quando scopre di essere incinta, il che la spinge a voler conoscere la famiglia che l'ha abbandonata per sapere se ci sono eventuali malattie genetiche di cui è bene essere informati per il bene del piccolo che nascerà.

Decide quindi di recarsi a casa di Mary Potts Senior, colei che l'ha generata e abbandonata; certo, la motivazione ufficiale è ottenere informazioni utili per la salute del feto ma ovviamente Cedar freme all'idea di conoscere la sua vera madre: le somiglio? è felice? come ha vissuto senza di me? mi ha pensato qualche volta? si è pentita di avermi data via?. Mille legittime domande affollano la mente di Cedar e qual è la sorpresa quando scopre che comunicare e interagire con i suoi famigliari biologici le viene naturale, più di quanto avesse messo in conto.
L'imbarazzo non manca, all'inizio, ma in realtà mamma e figlia riescono a parlare serenamente e anche a commuoversi, felici all'idea di essersi ritrovate.
A casa dei Potts, Cedar conosce anche la simpatica e allegra nonna, la sorella minore (un'adolescente ribelle e non proprio accogliente verso questa sorella maggiore spuntata di punto in bianco) e il marito di Mary Senior (non è il padre di Cedar, su di lui la ragazza non riesce a ricavare molte informazioni), il caro e saggio Eddy, con cui allaccia da subito un bel rapporto, tanto da considerarlo una sorta di "secondo padre".

Com'è facile immaginare, l'aver cercato e trovato la famiglia originaria ha turbato i coniugi Songmaker, in particolare la madre, una donna dal carattere forte con cui non è semplice andare d'amore e d'accordo, perché Sera è pratica, decisa, sbrigativa nei modi, risoluta nel prendere decisioni e risolvere problemi, non ammette tentennamenti e deviazioni dai propri piani e progetti.
Per quanto la decisione della figlia non la faccia impazzire di gioia, non può impedirle nulla ma le raccomanda di stare attenta perchè nell'aria si respira un clima esagitato, nervoso, che non promette nulla di buono.

Quella che potrebbe essere una fase della vita bella e piena di sorprese positive - quarto mese di una gravidanza che sembra procedere benissimo, aver conosciuto la famiglia originaria e aver appurato che... non è niente male! Unica nota dolente: il papà del piccolo fagiolino che le cresce dentro, che attualmente non le è accanto - sta per essere oscurata dalla realtà: il mondo sta impazzendo, cambiando senza che si capisca perché e come fermare questi mutamenti che non sono migliorativi, anzi.
Il mondo sta regredendo.

"A quanto pare – cioè, nessuno lo sa – il nostro mondo va indietro. O avanti. O forse si è messo di traverso, in un modo che non si riesce ancora a capire."

L’evoluzione ha invertito marcia e ne risentono tutti gli esseri viventi sulla Terra, dalle piante agli animali agli esseri umani. 
La scienza è basita e impotente, non riesce a opporsi e i nuovi nati sembrano appartenere a specie umane arcaiche. 

Cedar è turbata, confusa, come il resto degli americani, e preoccupata e inquieta in doppia misura, per sé e per quella creaturina innocente che si sta formando dentro di lei: il mutamento che tormenta e mette in pericolo il futuro dell'umanità è in lei, e in un periodo bizzarro e inspiegabile come quello che sta vivendo, essere incinta può costituire un grande problema. 

Tutti e quattro i suoi genitori non fanno che avvertirla di stare molto attenta perché si comincia a parlare di leggi marziali, del Congresso che sequestra le donne gravide e di ricompense per chi fa la spia e le consegna al governo. 
Questo non può che diffondere un brutto clima di terrore, sospetto, diffidenza, circospezione.
Il vicino di casa, il postino, l'ex-fidanzato...: chiunque può diventare un possibile traditore.

Le donne in attesa vengono prese e costrette a cercare di portare a termine un embrione congelato dei vecchi centri per la fecondazione in vitro o sono destinate ad essere inseminate con lo sperma delle vecchie banche del seme.

Tante cose stanno cambiando improvvisamente, a partire dai nomi delle strade (denominate con versetti della Bibbia) e Cedar capisce che è arrivato il momento di fuggire e nascondersi.
Ad allarmarla ulteriormente si aggiunge la frasi sibillina pronunciata dal dottore che le fa la prima ecografia: "Ne abbiamo uno".
Cosa vuol dire? Che caratteristiche particolari ha il suo bambino?

È in questo momento che sbuca fuori Phil, il suo compagno e padre del bimbo che porta in grembo: premuroso, attento, cauto oltre misura, armato, il giovane è pronto a prendersi cura della fidanzata e ad aiutarla in tutti i modi a nascondersi per preservare la loro creatura.

Ma nonostante tutte le accortezze, qualcuno tradisce Cedar e svela il suo rifugio alla polizia, che la va a prelevare con la forza.
La donna viene condotta in una specie di clinica in cui le fanno ecografie e visite mediche in vista del parto, il momento decisivo che rivelerà che tipo di bambino porta in grembo.

Cedar è determinata a fuggire per mettere in salvo sé stessa e la sua creaturina.
Ce la farà? I suoi cari si fanno in quattro per aiutarlo: il loro impegno ed ingegno per farla scappare dall'ospedale saranno sufficienti allo scopo?

Il mondo distopico immaginato dalla Erdrich ha caratteristiche tipiche delle società future (americane), collocate in un tempo imprecisato, che non sembra lontanissimo da noi ma non è neppure individuabile in modo specifico; alla vigilia di un cataclisma, di una catastrofe che coinvolge l'umanità, le forze governative provano a reagire attraverso misure oppressive, dittatoriali, attraverso la forza militare, pronta a sequestrare, ad uccidere, a torturare, ad arrestare chi si ribella; gli USA sembrano diventati, di colpo, una nazione chiusa, dalle frontiere blindatissime, un Paese da cui è difficilissimo uscire e in cui vengono negati diritti fondamentali senza che dall'esterno nessuno possa fare qualcosa.

Questo ricorda Il racconto dell'ancella, e non è l'unico elemento in comune: si respira anche qui odore di fanatismo pseudobiblico/apocalittico, la protagonista e narratrice sta raccontando gli eventi sotto forma di lettera, destinata al bambino che nascerà, sperando arrivi a lui e, forse, anche ai posteri (cosa che fa anche Difred); al centro vi sono le donne e la loro capacità procreatrice: che siano già incinte o potenzialmente fertili, esse vengono rapite e costrette a dare il loro contributo per "salvare" l'evoluzione.

Nel romanzo della Atwood le donne sono purtroppo vittime di stupro e l'ossessione dei capi di Gilead è quello di arrestare il problema della sterilità sempre più diffusa a causa di disastri ambientali e radiazioni atomiche; nel libro di Erdrich, invece, non viene chiarito cosa scateni la marcia indietro dell'evoluzione, e questa indeterminatezza, in un certo qual modo, regna un po' in tutto il libro, nel senso che tante cose vengono dette senza essere chiarite, il che può non essere necessariamente un aspetto negativo, nel senso che si lascia al lettore la facoltà di riempire quei "buchi narrativi" con la propria immaginazione.

Il mio parere sul romanzo è positivo, nel complesso, anche se nel corso della lettura ho avvertito un po' di confusione, come se l'autrice perdesse ogni tanto il filo logico di ciò che stava narrando e, ripeto, evitasse di spiegare aspetti, relativi al nuovo e drammatico status quo, secondo me importanti per comprendere cosa l'ha generato; non mancano le sequenze descrittive, ad es. degli alimenti che Cedar riesce a reperire e mangiare, o concernenti alcune attività all'interno della comunità nativa d'origine, particolari che non aggiungono granché alla storia.

Essendo in pratica un diario-lettera, la narratrice riversa in questo racconto personale i propri pensieri, stati d'animo e paure, cosa che apprezzo sempre molto.
L'emozione predominante è chiaramente l'angoscia, il timore di non poter proteggere il proprio bambino, di non potergli garantire il futuro, perché questo futuro è un'incognita e nessuna luce di speranza fa capolino per rischiararlo.

"Sentire che improvvisamente sei diventato un pericolo per gli altri, oltre a essere ricercato e braccato, mi dà una strana scossa."

"Cose terribili stanno succedendo tutt’intorno a noi, è vero, e io ho fatto la cosa più terribile di tutte, ma nel profondo di me sono felice. Sento questa stupida gioia. Il senso di esistere. Il piacere di una verità insensata: si dà il caso che siamo vivi."

"Smettila di pensare al futuro. Tutto quello che abbiamo, mi dico, è l’oggi. Lavoriamo sull’oggi, sul qui, sul presente... (...) in realtà, non sono affatto brava a vivere semplicemente nel presente. Ma poiché il passato è così diverso dal futuro che il solo ripensarci è come guardare dalla parte sbagliata di un telescopio, e poiché il futuro è così inquietante che mi basta cedere alla mia immaginazione per avere un attacco di panico in piena regola, ho deciso che per il nostro bene è meglio se resto concentrata su ciò che è più immediato."

Mi son piaciute le parti in cui la protagonista descrive al suo bimbo non ancora nato le fasi del proprio sviluppo; sono sempre affascinata dalla cultura, dagli usi e costumi degli indiani d'America, ma qui non si dà molto spazio a questo aspetto.

È stato il mio approccio con quest'autrice americana, di cui ho intenzione di leggere altro.



domenica 21 agosto 2022

👒 RECENSIONE 👒 LA PICCOLA CASA DEI RICORDI PERDUTI di Helen Pollard



Cosa c'è di più rigenerante che trascorrere un periodo di ferie in Francia, in una pensioncina deliziosa, immersa nella natura, circondata dal dolce canto degli uccelli e gustando del buon cibo?
Emmy è convinta che due settimane di relax a La Cour des Roses in compagnia di Nathan, il suo fidanzato, possa aiutarli a riscoprire quell'affiatamento di coppia che, negli ultimi tempi, pare essere un po' svanito tra le maglie dell'abitudinarietà e dello stress lavorativo.
Ma la bella campagna francese si trasformerà in un teatro di cambiamenti di rotta e scelte di vita radicali.


LA PICCOLA CASA DEI RICORDI PERDUTI
di Helen Pollard



Ed. Newton Compton
trad. t. Bernardi
379 pp
Cosa c'è di peggio che andare in vacanza col proprio fidanzato per dare una "rinfrescata" a un legame che si è ingrigito e appiattito, e sgamarlo mentre fa sesso con la proprietaria della pensione in cui ci si è fermati ad alloggiare?

Questo vero e proprio incubo è ciò che vive Emmy Jamieson, che si trova basita e ferita davanti alla patetica e squallida espressione di malcelato imbarazzo del suo ragazzo, Nathan, che si sta sistemando i pantaloni dopo aver avuto un... "momento d'intimità" con Gloria, la sexy moglie di Rupert Hunter, il gentilissimo signore che porta avanti la pensione La Cour des Roses.

Emmy è incredula: ok, con Nathan c'era qualche problemino, la sintonia e la passione di un tempo (stanno insieme da cinque anni) si stavano un tantino affievolendo... ma da qui a farle una carognata del genere sotto il naso... ce ne passa!
Eppure è ciò che è successo!

E la ragazza non se ne capacita: tradirla con una sconosciuta e per giunta "più vecchia" di lei!
Cosa ci avrà mai trovato il suo Nathan di attraente in quella quarantacinquenne secca e snob per finirci a letto nel giro di pochi giorni?
Non solo, ma a innervosirla ancora di più si aggiunge la reazione inspiegabilmente (?!) apatica e indifferente di lui, che non mostra un minimo senso di colpa verso la fidanzata tradita e non ha alcuna intenzione di affrontare l'argomento, in quanto stanco e stressato (lui!!).

Come se non bastasse, la sera del tradimento, l'altro coniuge con le corna si sente male e finisce in ospedale per un'angina.

Ultima batosta: Nathan scappa con Gloria.

Non è una vacanza per staccare la spina dagli impegni lavorativi, ma una tragedia che stacca proprio la voglia di vivere e ogni speranza di felicità.

Emmy sente una confusione di stati d'animo: è arrabbiata, ferita, semi-disperata, sbigottita...
Che deve fare, ora? Fare i bagagli e tornarsene a Birmingham, a leccarsi le ferite, a buttarsi a capofitto nel lavoro (settore marketing in un'azienda, la stessa dove ha conosciuto il fedifrago in fuga), a cercare consolazione nell'amica Kate, nell'abbraccio solidale del fratello Nick e in quello più apprensivo dei genitori?

Lo farebbe pure, sconvolta com'è, ma Emmy è Emmy: è altruista, non riesce a restare indifferente ai problemi altrui e quando il buon Rupert (che non è proprio un giovincello, ma è sulle soglie dell'anzianità - anche se non si direbbe, perché porta bene i suoi anni) torna dall'ospedale stanco, abbattuto e zoppicante, la donna non può non chiedersi come farà lui, da solo!, a portare avanti la pensione, le prenotazioni, le cene, l'organizzazione di tutto, l'accoglienza degli ospiti ecc... , visto che la bella mogliettina è fuggita con Nathan.

Insomma, Emmy, sentendosi (a torto) in parte responsabile della comune disgrazia, si offre di aiutare Rupert a gestire la pensione. 
Tenersi impegnata con le incombenze relative alla gestione dell'attività - cucina, spesa, camere... - diventa insospettabilmente un modo per evitare di pensare alla sua relazione di cinque anni - con tre di convivenza in un appartamento cointestato - naufragata in poche ore.
Certo, c'è da faticare e per di più Rupert è esigente e a volte ha modi spicci, di chi ordina con noncuranza e si aspetta di essere esaudito senza fiatare, ma con lui Emmy riesce ad instaurare un rapporto d'amicizia sincero e pulito, senza secondi fini né malizia.

Rupert accetta di buon grado (e, anzi, in certi momenti potrebbe dare l'idea di approfittarsene) la disponibilità e l'aiuto di questa ragazza inglese laboriosa e un po' sfortunata in amore (come lui, del resto) e pian piano la vede come parte integrante de La Cour des Roses; le presenta anche i suoi amici, tra cui il commercialista Alain, un trentaseienne affascinante e gentile, la cui professione, però, rende Emmy diffidente verso di lui.

Seppur col cuore a pezzi e con tutte le certezze in amore frantumate, la bella Emmy si trova all’improvviso immersa in una dimensione nuova, confortante, amichevole, famigliare, circondata da tanti nuovi amici dall'espressione aperta e dal sorriso sincero, pronti a far battute simpatiche e a mostrarle apprezzamenti per essere rimasta vicino a Rupert.

Non mancano le attrazioni maschili, e se Alain sembra inizialmente non convincerla molto, a farle scorrere più velocemente il sangue nelle vene ci pensa Ryan, il seducente e gioviale giardiniere, che - benchè sia più giovane di qualche anno e sia davvero molto molto carino - mostra un certo interesse malizioso per lei, che sente il bisogno di sentirsi bella e desiderabile.

La Cour des Roses Emmy si sente bene, serena e felice come non si sentiva da troppo tempo, ed è assurdo considerato che ha solo trentuno anni e a quest'età non si deve essere frustrati, con il muso lungo e annoiati!

Certo, le due settimane di ferie stanno terminando, lei ha delle scadenza sul lavoro da consegnare, il suo capo, Carl, freme per riaverla in ufficio..., ma c'è Rupert ancora affaticato e claudicante: che fare? tornare in Inghilterra alla propria vita (senza Nathan) e a quel lavoro stimolante, sì, in cui lei è brava, ma che pure le succhia tempo ed energie? O restare un'altra settimanella nella profumata campagna francese ad aiutare un altro po' Rupert?

Una parte di lei - sempre più insistente - le sussurra di seguire il cuore: dove sta davvero bene? Dove e in mezzo a chi si sente se stessa, senza filtri e maschere?

«Alcuni posti... diventano parte di noi, n'est-ce pas? Qui». Si appoggiò una mano sul cuore. « Forse per te dovrebbe chiamarsi Le Coeur des Roses: il cuore delle rose!».


Emmy Jamieson è venuta in Francia per una vacanza, ma la sua esistenza è da un'altra parte.
Non potrebbe mai mollare tutto per stabilirsi in un paese straniero... a far cosa poi? La pensionante insieme a Rupert?

La ragione le dice una cosa, il cuore e i sentimenti si stanno rivelando sempre più traditori e le suggeriscono altro...
Cosa farà Emmy? Stravolgerà la propria vita, inscatolata in caselle ordinate, abitudinarie ma rassicuranti, a vantaggio di scelte meno conformiste, meno sicure economicamente e un po' folli?

Questo romanzo di Helen Pollard (il primo di una trilogia) è un romance contemporaneo carino, scorrevolissimo, con un'ambientazione affascinante e suggestiva, qual è la campagna francese, con i suoi profumi di lavanda, i rumori rasserenanti della natura, il buon vino, il caffè espresso corroborante, la cucina raffinata; certo, ci sono elementi non originali, ma anzi alquanto ricorrenti, come "lei che coglie lui in flagrante adulterio", il viaggio in un altro Paese che si rivela essere la spinta per un cambiamento di vita radicale, ma ciò non toglie che sia una lettura gradevole, soprattutto grazie ai toni ironici e agli abbondanti dialoghi, vivaci e realistici, che danno ritmo alla narrazione.

Non condivido, personalmente, la scelta del titolo in italiano, che a mio avviso può essere fuorviante: non c'è nessuna casa dei ricordi perduti in questo romanzo, ma una pensioncina francese graziosa e frequentata da un po' di gente. Non per nulla, il titolo originale è "The little french guesthouse", quindi La piccola pensione francese, che, mi rendo conto, fa meno effetto della casa dei ricordi. 
Copertina molto carina, che insieme al titolo evocativo ha catturato la mia attenzione.

Ideale come lettura estiva, romantica ma anche spensierata e non sdolcinata.
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