"Verso un forse" è una raccolta di poesie che, pur essendo in versi, in realtà sono più simili a delle piccole narrazioni, le quali, nel trattare vari temi, confluiscono tutte verso la ricerca di una meta in questo viaggio che chiamiamo vita.
VERSO UN FORSE
di Stefano Di Ubaldo
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Casa Editrice: Antipodes
Anno: 2018
Pagine: 82
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"Se possiamo raccontare,
siamo sogni da nutrire."
Questa raccolta comprende componimenti attraverso i quali l'Autore - e, con lui, il lettore - volge l'attenzione su ciò che lo/ci circonda quotidianamente.
A cominciare dai tipi di persone che incontriamo, ed emblematiche, in questo senso, sono le tre poesie sui "posti riservati", in cui emergono in modo simpatico e arguto tante tipologie di personalità e per ciascuna è previsto uno spazio ad hoc e proprio in base alle loro caratteristiche.
E ancora ci si concentra sull'amore che riempie le nostre vite ma davanti al quale spesso ci sentiamo impreparati, costringendoci al silenzio; sulla difficoltà di relazionarsi l'uno all'altro, a causa della mancanza di comprensione, dello spettro dell'abitudinarietà nei rapporti.
Ne viene fuori il variegato ritratto di un'umanità che popola il nostro mondo e che ogni giorno deve fare i conti con la propria solitudine e fragilità, con la consapevolezza di se stessi e la fatica del cambiamento.
"provo a inventarequello spazio di incontrotra un’idea e le avversarie,tra il già detto e l’ascolto,tra l’ascolto e un’ideadi quell’altro in me stesso."
È un viaggio dentro se stessi, costellato di riflessioni su passato, presente e futuro, di un certo disincanto nei confronti della realtà, che è altro non è che "un mare d'inganni", ma nel quale comunque ricerchiamo ciascuno il proprio posto e scopo, senza mai, forse, trovarlo definitivamente. Del resto, è l'esistenza stessa ad essere imprevedibile, spesso burlona e acquisire certezze non è poi così automatico e semplice.
"Il mio posto è verso un forse."
Non è possibile intraprendere questo percorso senza una buona dose di ironia e tra questi versi ce n'è tanta, insieme a situazioni buffe e surrealistiche, come nella poesia in cui l'Autore immagina l'interrogatorio di un povero uovo, con la sua scorza fragile e il suo albume di ricordi.
Il linguaggio è ovviamente ricco di metafore e similitudini; per la maggior parte si tratta di versi liberi, che non di rado hanno un ritmo tipico delle filastrocche; ciò che rende accattivante la lettura di questa raccolta, insieme alla presenza di giochi di parole, allitterazioni, riferimenti a opere letterarie e a film celebri (come Pulp fiction e Funny games), è la vivacità, la prontezza di spirito dell'Autore nel guardare dentro e fuori l'essere umano, sorridendo delle nostre tante incertezze, della complessità e unicità di cui ognuno di noi è portatore.
Consigliato a chi ha voglia di leggere poesie diverse dal solito, appassionate, spontanee e attraversate da un piacevole umorismo e da uno sguardo intelligente e attento sulla realtà circostante.
Molto interessante.
RispondiEliminaSi, in effetti, tanto più se si è soliti leggere il genere :)
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