sabato 31 dicembre 2016

BUON 2017!!!


Cari lettori ed amici, eccoci giunti all'ultimo giorno di questo 2016.
Cosa augurarvi se non tutto ciò che può rendervi più sereni e felici....?
Che i giorni a venire siano portatori di cose belle e che nelle difficoltà (ahimè quelle non mancano mai) possiamo trovare la forza per affrontarle e superarle!




I MIEI AUGURI PIU' SINCERI PER UN 2017 SCOPPIETTANTE DI GIOIA, 
DESIDERI E PROGETTI DA REALIZZARE!




giovedì 29 dicembre 2016

TO BE READ - Libri da leggere nel 2017



Non ho mai steso una lista di "libri da leggere"; mi sono sempre affidata a istinto e memoria, ma quest'anno ci provo perchè mi sono accorta che si va allungando la fila di libri (cartacei e digitali) di cui dico "Ecco, questo sarà il prossimo", ma poi rimando sempre e, rimanda oggi, rimanda domani, rischio di dimenticare qualcosa e qualcuno...

E allora provo a stilare la mia personalissima lista TO BE READ - i libri da leggere nel 2017.
Ovviamente a questi menzionati, si aggiungeranno taaaaaante altri, man mano ^_^

SE AVETE AUTORI/ROMANZI DA SUGGERIRE CALDAMENTE, 
SCRIVETELI PURE NEI COMMENTI, SARO' FELICE DI ACCOGLIERE I VOSTRI CONSIGLI!!

TO BE READ – LIBRI DA LEGGERE NEL 2017



Libri che desidero leggere da quando sono stati pubblicati

Il maestro delle ombre
Nessuno come noi
Il rancore non dimentica
La paranza dei bambini
La ragazza nell'ombra
Sogni di mostri e divinità
Il giardino dei segreti
La cicala dell’ottavo giorno
La felicità è un battito d’ali
Palazzokimbo
L'amore addosso
Rosso  Istanbul
Non volevo diventare un boss
Una voce dal lago
La contessa nera
l'amore e le foreste
Tatiana e Alexander
Splendi più che puoi
L’imperfetta meraviglia
Continuare Divergent, Miss peregrin (e altre saghe iniziate)
Max (S. Cohen Scali)
Morte nella Steppa (Yan Manook)
Tempi Selvaggi (Yan Manook)
Il miniaturista
Il bambino bugiardo


E-BOOK AUTORI

Il rubino intenso dei segreti
I signori della cenere
Figlia di nessuno
Diario semitragico di un casalingo
Troppi psicologi in famiglia
Legione magica
Nel sorriso dell'aurora
Md world - Mondo malato
Minchiate
Porcini sull'asfalto
La casa delle foglie rosse
non chiedermi di più
ora mi vedi
Meglio sola che male accompagnata
Una wedding planner a nozze
La principessa degli elfi
Una maschera sul cuore
Jack cammina nell'ombra


Autori che “mi mancano

Andrea VITALI
Anna PREMOLI
Alessia GAZZOLA
Cristina CABONI
Flannie FLAGG
Maurizio De Giovanni

martedì 27 dicembre 2016

Segnalazione: "Il rubino intenso dei segreti" di Viviana Picchiarelli



Cari lettori, è con piacere he vi presento il secondo romanzo di un'autrice di cui ho letto e apprezzato il primo libro, "La locanda delle emozioni di carta" (recensione).

“Il rubino intenso dei segreti” è un ritratto spietato e senza filtri su dinamiche familiari viziate da menzogne e silenzi colpevoli in cui le figure femminili giocano il ruolo di carnefici più o meno coscienti.


IL RUBINO INTENSO DEI SEGRETI
di Viviana Picchiarelli


Anno: 2016 
ISBN: 9781234567897
Prezzo versione cartacea: € 16,00
Pagine: 437 
Self publishing (ebook)
Prezzo versione digitale: € 4,99


“Anche se cerchiamo di convincerci del contrario, l’incapacità tutta umana del non saper vivere situazioni e persone nelle contemporaneità del loro manifestarsi fa di ognuno di noi dei ritardatari cronici, costretti a fare i conti con i rimpianti, prima ancora che con i rimorsi.”
Rubino intenso è il colore di uno dei vini più prestigiosi prodotti ne “La Tenuta del Grappolo” dalla famiglia Capotosti. 
Gestita dai fratelli Gianfranco ed Enrico, dalle personalità diametralmente opposte, la tenuta è cresciuta e si è affermata nel corso dei decenni grazie alla guida ferma e decisa della madre Olivia, donna dal temperamento di ghiaccio sulla quale, però, si è abbattuta la scure dell’Alzheimer. 
Pur nella dimensione ovattata in cui la malattia l’ha relegata, Olivia continua indirettamente a influenzare le esistenze di tutti coloro che gravitano – e che hanno gravitato – tra le mura della tenuta. 
Tra questi, il nipote Michele, erede designato dell’azienda di famiglia per volere del padre Gianfranco, al quale è legato da un rapporto profondamente conflittuale. 
Obbligato a mettere da parte il sogno di diventare pianista, Michele diventa suo malgrado un imprenditore avido e spregiudicato, anche per cercare di buttarsi alle spalle la rabbia per la fuga improvvisa – avvenuta anni addietro – della cugina Greta, con cui aveva vissuto una storia d’amore intensa e passionale. 
Il ritorno inaspettato di Greta, ex ballerina di danza classica costretta a rinunciare alla carriera a causa di un brutto incidente, sarà solo il primo degli eventi che sconvolgeranno per sempre gli equilibri apparenti su cui la storia imprenditoriale e umana dei Capotosti si era andata definendo nel tempo.

BIO DELL’AUTRICE
Viviana Picchiarelli, autrice umbra, dopo aver partecipato con i propri scritti a numerose antologie, si dedica a progetti monografici pubblicando nel 2012 la raccolta di racconti “Reale Virtuale – ritratti di donne nell’era digitale” (Bertoni Editore) e nel 2013 il romanzo “La locanda delle emozioni di carta” (Bertoni Editore), la cui versione e-book è stata per settimane ai primi posti della classifica di Amazon.
Pubblica, poi, nel 2014 i due racconti “Il letto intatto” e “Di amore e Luce”, esclusivamente in formato e-book Amazon.
Fa parte da anni del gruppo letterario delle WOMEN@WORK, fondato nel 2009 da Costanza Bondi, con la quale collabora anche in veste di co-curatrice per la pubblicazione di alcuni progetti antologici di poesie e racconti, l’ultimo dei quali presentato in occasione di Umbria Libri 2016: “(Wo)men in giallo – brividi alla tastiera.”
“Il rubino intenso dei segreti”, il suo secondo romanzo, è uscito in anteprima nell’ambito della manifestazione Umbria Libri 2016, sempre per Bertoni Editore e con il marchio WOMEN@WORK.
Appassionata di tutto ciò che riguarda l’arte, in ogni sua declinazione, è costantemente alla ricerca di spunti e suggestioni che possano dar vita a nuove storie da raccontare.

Prossimi arrivi in libreria (gennaio 2017): LA LOCANDA DELL'ULTIMA SOLITUDINE di Alessandro Barbaglia // NESSUNO COME NOI di Luca Bianchini // UNA BAMBINA DI NOME IRIS GRACE di Arabella Carter-Johnson



Cari amici e lettori, rieccomiiiiii!!!
Felice di poter condividere con voi qualche anteprima he ha catturato il mio sguardo e siccome ho ricevuto un buono da spendere su LaFeltrinelli, comincio a dare un'occhiata per i prossimi acquisti ^_^

Una storia d'amore raccontata con ironia leggera, tra giochi linguistici, pennellate surreali e grande tenerezza.
Quattro ragazzi diversi tra loro in un viaggio alla scoperta di sè.
Una bambina speciale, piena di talento, nonostante il suo handicap.



LA LOCANDA DELL'ULTIMA SOLITUDINE
di Alessandro Barbaglia


Ed. Mondadori
168 pp
17 euro
USCITA
17 GENNAIO 2016
Libero e Viola si stanno cercando. Ancora non si conoscono, ma questo è solo un dettaglio.
Nel 2007 Libero ha prenotato un tavolo alla Locanda dell'Ultima Solitudine, per dieci anni dopo. Ed è certo che lì e solo lì, in quella locanda arroccata sul mare costruita col legno di una nave mancata, la sua vita cambierà.
L'importante è saper aspettare, ed essere certi che "se qualcosa nella vita non arriva è perché non l'hai aspettato abbastanza, non perché sia sbagliato aspettarlo".
Anche Viola aspetta: la forza di andarsene. Da anni scrive lettere al padre, che lui non legge perché tempo prima, senza che nessuno ne conosca la ragione, è scomparso, lasciandola sola con la madre a Bisogno, il loro paese.
Ed è a Bisogno, dove i fiori si scordano e da generazioni le donne della famiglia di Viola, che portano tutte un nome floreale, si tramandano il compito di accordarli, che lei comincia a sentire il peso di quell'assenza e la voglia di un nuovo orizzonte.





NESSUNO COME NOI
di Luca Bianchini


Ed.Mondadori
252 pp
18 euro
USCITA
10 GENNAIO 2017
Torino, 1987. Vincenzo, per gli amici Vince, aspirante paninaro e aspirante diciassettenne, è innamorato di Caterina, detta Cate, la sua compagna di banco di terza liceo, che invece si innamora di tutti tranne che di lui.
Senza rendersene conto, lei lo fa soffrire chiedendogli di continuo consigli amorosi sotto gli occhi perplessi di Spagna, la dark della scuola, capelli neri e lingua pungente.
In classe Vince, Cate e Spagna vengono chiamati "Tre cuori in affitto", come il terzetto inseparabile della loro sit-com preferita. L'equilibrio di questo allegro trio viene stravolto, in pieno anno scolastico, dall'arrivo di Romeo Fioravanti, bello, viziato e un po' arrogante, che è stato già bocciato un anno e rischia di perderne un altro.
Romeo sta per compiere diciotto anni, incarna il cliché degli anni Ottanta e crede di sapere tutto solo perché è di buona famiglia. Ma Vince e Cate, senza volerlo, metteranno in discussione le sue certezze.
A vigilare su di loro ci sarà sempre Betty Bottone, l'appassionata insegnante di italiano, che li sgrida in francese e fa esercizi di danza moderna mentre spiega Dante.
Anche lei cadrà nella trappola dell'adolescenza e inizierà un viaggio per il quale nessuno ti prepara mai abbastanza: quello dell'amore imprevisto, che fa battere il cuore anche quando "non dovrebbe".
In un liceo statale dove si incontrano i ricchi della collina e i meno privilegiati della periferia torinese, Vince, Cate, Romeo e Spagna partiranno per un viaggio alla scoperta di se stessi senza avere a disposizione un computer o uno smartphone che gli indichi la via, chiedendo, andando a sbattere, scrivendosi bigliettini e pregando un telefono fisso perché suoni quando sono a casa.
E, soprattutto, capendo quanto sia importante non avere paura delle proprie debolezze.

UNA BAMBINA DI NOME IRIS GRACE
di Arabella Carter-Johnson



Ed. Tea
352 pp
16.90 euro
USCITA
26 GENNAIO 2017
Iris Grace ha sei anni e le è stata diagnosticata una forma severa di autismo.
Non comunica con gli altri, alza appena lo sguardo quando i genitori le si avvicinano, un suo sorriso è una rarità. 
Sua madre Arabella tenta ogni strada per cercare di aprire un varco nel chiuso mondo della sua bambina. 
E proprio quando ogni sforzo sembra fallire, arriva in casa Thula, una gattina di pochi mesi di razza Maine Coon. 
L'intesa tra Iris e Thula è istantanea, evidente, miracolosa. La bambina comunica spontaneamente con la gatta e questo legame così particolare l'aiuta a sbocciare. 
Infatti insieme a Thula, che non si allontana mai da lei, ogni giorno Iris passa ore e ore a dipingere. 
Perché Iris è un'artista straordinaria, dotata di uno sguardo unico sulla natura e sulle cose più piccole che si traduce in una serie di quadri bellissimi, grazie ai quali il mondo conoscerà la sua storia incredibile...



lunedì 26 dicembre 2016

Letture 2016: bilancio finale e READING CHALLENGE



Cari lettori, quest'anno sta finendo e siamo giunti al momento di tirare le somme delle nostre letture del 2016.
Ho terminato la Reading Challenge per il rotto delle cuffia, e a rallentarmi è stato non solo il tempo tiranno ma soprattutto Albinati con la sua scuola cattolica. Ma ieri era natale e si sa, siamo tutti più buoni e quindi ok, Edo, sei perdonato ^_^

Ok, iniziamo appunto dalla RC.



  • Obiettivo n.35. Un libro scelto tra i 12 finalisti del premio Strega 2016: LA SCUOLA CATTOLICA di Edoardo Albinati (RECENSIONE): La scuola cattolica è un saggio (romanzato) lungo più di 1000 pagine in cui l’Autore, pur avendo fatto del tristemente celebre Delitto del Circeo il fulcro del discorso, affronta tantissime tematiche sociali, trattandole con estrema lucidità…e un tantino di prolissità, evidentemente, per lui, inevitabile.
  • Obiettivo .13 Uno dei finalisti del Campiello 2016 - LA TEOLOGIA DEL CINGHIALE di Gesuino Nemus (RECENIONE): un romanzo particolarissimo, un esordio sorprendente, personaggi che affiorano da un mondo che ci appare antico (pur non essendo così lontano da noi, nè nello spazio nè cronologicamente), separato da tutto e tutti, soggetto a leggi proprie, portatore di lingue, costumi e usi arcaici, a volte incomprensibili ma forse proprio per questo affascinanti.





  • UN AMORE DI NATALE di Flavia Principe (RECENSIONE): una ragazza innamorata della festosa atmosfera natalizia che spera di trovare sotto l’albero l’amore, magari proprio quel ragazzone sexy per il quale sospira da due anni...! Ma a volte la vita ci riserva delle sorprese e sta a noi essere pronte a riconoscerle e a coglierle.
  • LA SECONDA NOTTE DI NOZZE di Pupi Avati (RECENSIONE): piacevole e simpatica commedia ambientata negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale, con pochi ma caratteristici personaggi, che ci fanno sorridere per le loro stranezze o per la loro candida ingenuità.
  • HO VOGLIA DI TE di Federico Moccia (RECENSIONE): un romanzo leggero, a me non è dispiaciuto perché avevo voglia di qualcosa ad impegno zero e questo libro è effettivamente senza pretese, ma a modo suo caruccio, godibile.
  • COME UN'ISOLA di Monika M. (RECENSIONE): Lucrezia è una giovane scrittrice dalla personalità forte, eppure contrassegnata da dèmoni e fragilità che desidera affrontare e superare, e per farlo cercherà aiuto presso un uomo ambiguo ed inquietante, dalle voglie insane, possessivo nei confronti della bella scrittrice, che dovrà stare attenta a custodire il proprio cuore dagli assalti di un sentimento prepotente che pian piano si fa strada dentro di lei...
  • LA BAMBINA-FIORE di Elena Malagoli, Rossella Calabrò (RECENSIONE):  un libro da leggere, che vi toccherà profondamente perchè... è tutto vero: le persone, le loro emozioni, la loro rabbia, le tante difficoltà affrontate, gli amori persi e quelli giunti all'improvviso, la gioia di vivere ritrovata e la voglia di raccontare al mondo che mamma "si impara ad esserlo" e ad insegnarlo sono questi meravigliosi fiori che si chiamano "figli", fiori che a volte hanno un gambo più debole "degli altri", hanno foglioline che volano via al primo soffio di vento... e che proprio per questo chiedono ancora più amore, sorrisi, carezze.

Tra i libri di dicembre, i miei preferiti sono stati LA TEOLOGIA DEL CINGHIALE per l'originalità nella storia e nella scrittura, e LA BAMBINA-FIORE per le emozioni che m'ha dato.


Attualmente ho in lettura:

  • L'ESTATE PRIMA DELLA GUERRA (H. Simonson);
  • LA TELA RUSSA (Perin);
  • sono alle prime pagine de IL GATTOPARDO (G.Tomasi di Lampedusa)

Libri preferiti in tutto il 2016?

Genere NARRATIVA

GIRL RUNNER
Il romanzo con il personaggio femminile più bello, complesso, è GIRL RUNNER con protagonista Aganetha Smart, creata dalla penna di C. Snyder. 
Aggie è un personaggio bellissimo, che nasconde in sè tutte le caratteristiche proprie di una donna piena di talento e potenzialità, che nella propria vita ha dovuto fare i conti con tanti, troppi momenti di solitudine e di dolore, senza però farsi schiacciare da essi, senza perdere la propria energia, pur portando il fardelli dei piccoli grandi segreti custoditi ormai da tanti anni nel proprio cuore e che le hanno lasciato dei pungenti e irrisolti rimpianti, ai quali può solo guardare con quel velo di nostalgia che ricopre tutto ciò che è stato e che non è più.



Un libro molto bello, capace di suscitare tante emozioni contrastanti e travolgenti, è stato quello di K. van Alkemade, che racconta una storia di ingiustizie, di amore e tenerezze negati, di bambini senza la propria famiglia ma accolti in una molto più grande (la vita asettica e quasi militaresca in istituto, fatta di regole, disciplina, orari scanditi dalla campanella....), di vicende traumatiche portatrici di inevitabili tristi conseguenze, ma è anche una storia di riscatto, di forza, di voglia di non arrendersi.




UN UOMO 

Questo libro biografico di Oriana Fallaci mi ha fatto conoscere un grande uomo, Alexandros Panagulis, l'eroe che non voleva essere chiamato eroe, un simbolo per la Grecia, ma che non voleva essere visto come tale: Un uomo è la storia non solo di quest'uomo, ma anche dell'amore vissuto con e per lui dall'Autrice.



Genere MYSTERY

E beh, io la amo, per gli intrecci complicati e i suoi personaggi sempre ben costruiti: Kate Morton, che quest'anno mi ha riconquistata con la sua storia di amore, vendetta, sacrifici, speranze, sofferenze e segreti, il tutto in una cornice sempre ricca dimistero e fascino.





IL LUNGO ADDIO
Genere NOIR/GIALLO


Un romanzo dalla trama intricata ma curiosa, un protagonista ironico e testardo, un finale che riesce a spiazzare il lettore; quest'anno ho conosciuto un grande narratore che nel 2017 ho intenzione di approfondire: Raymond Chandler.







Genere FANTASY

Quei pochi che ho letto mi sono piaciuti, in particolare mi sono innamorata di due saghe, che spero di continuare/terminare presto perchè mi sono piaciute tanto:

Il primo libro della saga di Veronica Roth si è rivelato sin dalle prime pagine una lettura capace di catturare il mio interesse, per il ritmo via via concitato, per la protagonista - così giovane e minuta - che va di volta in volta "evolvendo", e per i tanti ostacoli da superare.


DROW
Il primo libro della saga di Simon Rowd è un romanzo fantasy molto carino, che mescola romance e paranormal in un susseguirsi di colpi di scena davvero appassionanti, ed infatti si legge con tanta scorrevolezza; mi piace la scrittura immediata, il ritmo sempre serrato, ricco di scene d'azione e momenti pieni di adrenalina, che quasi non permettono al lettore di prender fiato ma lo costringono a scoprire con accanimento le tante piccole e sconcertanti verità, i mille segreti... che rendono l'intreccio articolato e mettono alla prova il carattere dei protagonisti.



Genere ROMANCE

INFINITO+1
Una lettura romantica, profonda (mi piace il fatto che Amy Harmon dia un certo spessore e complessità psicologica ai suoi personaggi, come era già accaduto in "I cento colori del blu"), con moltipassaggi dolci e commoventi, altri buffi e scanzonati, come solo l'universo giovanile sa esserlo.


La rosa selvatica
LA ROSA SELVATICA
La rosa selvatica di J. Donnelly è l'ammaliante epilogo di un'epopea romanzesca capace di restituirci le pene e le attese di un mondo sull’orlo di una guerra logorante che porterà inevitabilmente a un cambiamento epocale.




Genere STORICO

ROSS POLDARK
E' il primo volume di di W. Graham ed è una saga storica famigliare composta da ben dodici libri, ambientati tra il 1783 e il 1820.
Le pagine scorrono ad una velocità incredibile grazie ad una penna affascinante, che incanta per le descrizioni precise e vive del paesaggio, delle persone coinvolte, delle vicende di cui sono protagoniste, che catturano tutta l'attenzione del lettore perchè tra le pagine di questo romanzo troviamo amore e gelosie, risentimenti e pettegolezzi, raffinatezza e mediocrità, e quel tocco non stucchevole di romanticismo, sullo sfondo di un paesaggio dai colori caldi e reali, rende il tutto davvero molto piacevole.



Libri che non ho amato particolarmente:

IL CASTELLO di F. Kafka, l'autore ceco con cui io non sono riuscita finora a stabilire la benchè minima affinità.
LA SCUOLA CATTOLICA di Edoardo Abinati, troppo lungo per amarlo...



RIMANDANDOVI AL PROSSIMO POST, CHE NON SO QUANDO SCRIVERO',
VI AUGURO UN SERENO E GIOIOSO PASSAGGIO 
DAL 2016 AL 2017, 
SPERANDO POSSA ESSERE ANCORA PIU' BELLO DELL'ANNO CHE STA PER PASSARE
E SE VI VA, RACCONTATEMI CON UN MESSAGGIO LE VOSTRE LETTURE PREFERITE - E QUELLE HE PROPRIO NON AVETE DIGERITO, DEL 2016!! ^_^


sabato 24 dicembre 2016

Recensione: LA SCUOLA CATTOLICA di Edoardo Albinati



La scuola cattolica è un saggio (romanzato) lungo più di 1000 pagine in cui l’Autore, pur avendo fatto del tristemente celebre Delitto del Circeo il fulcro del discorso, affronta tantissime tematiche sociali, trattandole con estrema lucidità…e un tantino di prolissità, evidentemente, per lui, inevitabile.

LA SCUOLA CATTOLICA
di Edoardo Albinati

Ed. Rizzoli
"Questa storia ne comprende altre. È inevitabile. Si ramifica o è già ramificata al momento in cui si apre. Si sovrappone come succede alla vita delle persone. Non si può dire dove comincino e dove finiscano, queste vite e queste persone, visto che si tratta pur sempre di relazioni, di triangoli, nodi, trasmissioni, incroci, e l’inizio non è mai l’inizio perché c’era sempre qualcosa prima di quell’inizio,
come ci sarà qualcosa dopo la sua fine. Quindi in questo libro la storia principale quasi non si vede: ed è cresciuta intorno la foresta dei dove, dei quando, dei come se, degli intanto, e i suoi protagonisti sono diventati non più i ragazzi al centro della triste vicenda, ma molti altri ragazzi non meno protagonisti, e le loro madri, le loro sorelle, i loro professori di scuola, i chitarristi e i batteristi che ascoltavano e i produttori delle moto che cavalcavano e gli architetti che progettarono le case in cui questi ragazzi abitavano e gli autori dei libri che li spinsero ad allearsi, ad accoppiarsi e ad ammazzarsi tra loro, o a isolarsi per cercare la verità, o a isolarsi per fuggirla."

Edoardo Albinati ha frequentato l’Istituto San Leone Magno (SLM nel libro), una scuola di stampo cattolico, frequentata solamente da maschietti e nella quale studiavano figli di genitori che potevano permettersi di pagare una retta mensile.

Ecco, questa è la base fondamentale su cui si fonda un po’ tutto quel che viene narrato in questo librone; l’Autore ci fa conoscere subito se stesso, la sua adolescenza, i pensieri, le idee sul sesso; ci lancia un amo parlandoci di un certo compagno di scuola tanto intelligentissimo quanto strano, “particolare” (con un’insana voglia per i metodi di “uccisione”), il che ci fa presagire, a ragione, che il tipo lo ritroveremo pagine e capitoli dopo (e così sarà).

Apprendiamo come era la vita all’interno della scuola, la considerazione che Edoardo aveva dei preti che insegnavano e della loro (presunta?) castità, e ci chiediamo insieme a lui quanto quel genere di conoscenze e nozioni potessero rivelarsi utili agli studenti: forse ricevere una formazione religiosa aiuta a modellare una personalità, un carattere più docile, più retto, più in grado di discernere il male dal bene e di scegliere quest’ultimo?

Hum…, forse l’abbaglio è proprio lì: non basta avere degli uomini in gonnella come precettori, non basta tener lontano il gentil sesso (l’unica donna ammessa era la Vergine Maria), non basta inculcare (o meglio, tentare di farlo) certi dogmi o divieti per ottenere un uomo pio, devoto, di sanissimi principi. Qualche frutto marcio verrà fuori da questa scuola, lo presagiamo da subito.

Ed infatti da essa sono venuti fuori tipi come Angelo Izzo e i suoi degni compari di merenda…, il che è sufficiente per capire che qualcosa negli insegnamenti del SLM si è rivelato decisamente fallimentare…!

Albinati scrive, scrive…, scrive davvero tanto.
Di cosa parla fittamente e diffusamente in queste abbondanti pagine?

Ad es., di come gli “esterni” alla scuola guardavano e consideravano chi vi studiava (“figli di papà”, ricconi viziati); di come in un istituto di soli maschi fosse indispensabile, per sopravviverci, il senso di aggregazione e l’approvazione dei compagni (in particolare di quelli che “contavano”) per sentirsi parte del gruppo; di come crescere in un ambiente “protetto”, di soli uomini, condizioni inevitabilmente l’idea del sesso e delle donne, nonché il modo di concepire ciò che è peccato.

In questo romanzo, in un certo senso, il vero protagonista è il maschio, in tutte le sue accezioni, con le sue passioni, gli istinti, l’aggressività.

Leggendo le disquisizioni dell’autore circa lo stare solo tra ragazzi in un periodo in cui la socialità è importantissima, capiamo come, secondo lui, le conseguenze negative di questa condizione siano riassumibili in due punti, essenzialmente: l’omosessualità (latente in tutti, che si svilupperà in scelte sessuali diverse) e l’aggressività eccessiva verso le donne.

Aggressività che può sfociare in qualcosa di perverso e che trova nell’eventuale assenza di sorelle una concausa in più; non solo, ma anche qualora un ragazzo abbia delle sorelle, il futuro rapporto col sesso opposto può essere influenzato e guidato da quello che si instaura con le donne di casa (mamma in prims): che concezione aveva il ragazzo di loro, se poi alcuni (troppi…?) arrivano da adulti ad essere degli stupratori?

Quello del sesso e dello stupro sono argomenti ossessivamente presenti nella nostra società e di conseguenza sono molti trattati anche nel libro; su di esso l’autore esprime tutta una serie di argomentazioni a sostegno di determinate tesi, ad es. quella secondo cui i casi di stupro aumentano lì dove c’è un’insicurezza nell’uomo, la quale è legata sempre alla sessualità. L’uomo utilizza il sesso per confermare la propria superiorità sulla donna, il suo dominio su di lei.
I maschi vogliono amore e tenerezza ma quando questo desiderio resta insoddisfatto, viene riversato sulle donne in modo oltremodo brutale.

Brutalità che ritroviamo tutta proprio in crimini (sessuali, ma non è l’unica accezione) come quelli del Circeo.

Per comprenderlo, un altro aspetto analizzato da Albinati risponde a questa domanda fondamentale: dove sono nati e cresciuti i killer di cui lui si occupa nel suo libro? In che zona di Roma e in che tipo di famiglia?

Nel Quartiere Trieste e in famiglie borghesi, risponde lui stesso.

“L’educazione borghese consisteva nell’obbedire non agli altri, ma a se stessi, a leggi che uno si impone da solo. Te le insegnano in famiglia, è vero, ma poi continui a rispettarle e finisci per predicarle tu stesso perché ti sei convinto che non esista di meglio, difficile non convenire con esse, sul fatto che non vi sia più alta civiltà di quella che insegna a ridurre al minimo le occasioni sgradevoli, di risparmiarle a se stessi e agli altri. Parolacce, sbadigli, accenni a feci e urina, arroganza, sgarberie, seccature.”.

Il borghese è ipocrita, completamente concentrato sulla forma, l’apparenza, l’attaccamento alla materialità, al possesso (di case, beni…), e non c’è violenza più sanguinaria di quella borghese, sessualmente nevrotico.

La data fatidica che rimbomberà non solo per le strade e i quartieri della capitale ma anche nel resto dell’Italia, è quella del 30 settembre 1975, notte infernale in cui si consumò uno dei delitti più bestiali e crudeli che ricordiamo negli ultimi 30 anni nel nostro Paese: in quella notte tre baldi giovanotti dall’aria innocua, figli di famiglie “perbene”, ragazzi apparentemente “normali”, sequestrano due ragazze (provenienti da famiglie semplici, particolare, questo, non irrilevante nell’analisi del delitto e delle sue “motivazioni”) e le seviziano e torturano per ore, fino ad ammazzarne una e per poco anche l’altra (che si salvò solo perché finse di essere morta).

Questi giovani si sentivano onnipotenti perché benestanti; cresciuti nella bambagia, protetti e viziati, i criminali del DdC erano proprio per questo spinti alla violenza, convinti che nessuno avrebbe potuto “toccarli”.

“Chi non ha vissuto altro che sicurezza, pace e confort, è affamato di pericolo, sfide e violenza”.

Albinati ci illustra anche le ragioni e gli scopi della violenza (sessuale in special modo): essa è soddisfatta dalla violenza stessa, che genera sofferenza nella vittima e di questo il carnefice gode: se la vittima degli abusi dovesse “accidentalmente” morire, la violenza verrebbe a cessare e il piacere si interromperebbe.

Il rapporto colpevole-vittima è molto complesso e Albinati ci ricorda come il primo si senta addirittura giustificato e quasi costretto a commettere certi soprusi per ristabilire una sorta di ordine, di giustizia. Come lo fa? Punendo la debolezza, fisica e psichica, che le due ragazze coinvolte nel terribile DdC rappresentavano, nel loro essere poco avvenenti, “anonime” e di certo non benestanti (non borghesi).

Quanta responsabilità ha la scuola cattolica nell’aver “cresciuto” nel proprio seno il seme di questi mostri, ignorandone l’aggressività latente che poi si sarebbe rivelata nel modo peggiore?

E quanta ne hanno avuta il QT e le singole famiglie stesse?

“Un delitto come quello (…) fu un fatto eccezionale nel QT e, come tale, avrebbe dovuto essere isolato nella coscienza degli abitanti, tanto era alieno dalla loro mentalità e dall’esperienza comune. (…) Quel delitto non strinse affatto gli abitanti del QT in un comune sentire, li terrorizzò e li rese sospettosi l’uno dell’altro. Li spinse addirittura a dubitare di se stessi, che è la scissione più grave. (…)Invece che essere sterilizzata dalla saldezza morale, la piaga infettò e diffuse la totale incertezza su chi aveva fatto cosa, e perché, e su chi era comunque capace di farlo, disposto, pronto a farlo, in ogni casa, in ogni strada, in ogni classe scolastica o gruppo di amici o famiglia, il delitto si moltiplicò con un effetto di rifrazione che lo rendeva infinitamente possibile, gli elementi di cui si componeva erano in effetti comuni e disponibili ovunque (…)Il crimine era gratuito, il crimine era per dilettanti puri, cioè, alla portata di tutti. Facile, praticabile, a nessuno era precluso esserne autori o vittime. Lo sdegno dei primissimi giorni cedette il posto a una nuova consapevolezza che dava i brividi: la scoperta, cioè, che i margini di prevenzione e di protezione contro quello che era successo erano molto più esigui di quanto si pensasse,anzi, quei margini non esistevano affatto. Non erano mai esistiti.”.

Lettori, io mi fermo perché, davvero, su questo libro si potrebbe dire tanto perchè di materiale ce n'è ma se continuassi, quella che dovrebbe essere una recensione, rischierebbe di diventare una relazione su un saggio.
Il “problema”, per quel che mi riguarda, è stato che la lettura di questo tomone l’ho affrontata come se si trattasse di un testo universitario da studiare, perché tutto è fuorchè un romanzo…

Per carità, sapevo che l’argomento era il Delitto del Circeo (e in fondo è stato proprio questo ad attirarmi) ma non pensavo che per parlarne si partisse da Adamo ed Eva e che si trattassero tanti altri fatti e argomenti (e lungaggini) più o meno collaterali.

La “fortuna” è che lo stile dell’Autore è abbastanza piacevole e scorrevole (forse non sempre purtroppo...), grazie al suo acume, alla sua ironia e alla sua lucidità nel raccontare i fatti, nel mescolare, quasi senza fartene accorgere, finzione e realtà.

Però…, ci sono parecchi però, tutti sintetizzabili in questo mio personalissimo parere: troppo lungo, dettagliato, anche ripetitivo nel parlare di determinati temi, specialmente il sesso a tutti i livelli e a tutto spiano, la borghesia ecc.., in un linguaggio spesso filosofeggiante e poco (per me!) attraente.

Insomma, troppa roba, e alla fine sembra che invece di leggere si finisca per studiare.
Ci sono diversi spunti di riflessione su tanti ambiti e peculiarità della società e dell’essere umano, che ci appare un po’ come un animale affamato di sesso e potere.

L’ho già detto che è stato faticoso e lungo leggerlo? Beh, che l'abbia fatto o meno, lo dico lo stesso, tanto avrò impiegato comunque meno di 1200 pp. a dirvelo ^_^

Se avete pazienza, leggetelo; ha i suoi pregi, non ci sono dubbi, ma io ho rischiato di dimenticarli nel corso della lettura per la sua prolissità…


35. Un libro scelto tra i 12 finalisti
del premio Strega 2016

venerdì 23 dicembre 2016

La lettura ideale per gli appassionati di Emily Bronte: "Il pensiero religioso di Emily Brontë" (flower-ed)




Cari lettori, una delle più straordinarie poetesse e scrittrici che prediligo è di certo Emily Bronte; avrei voluto ricordarla con un post il 19 dicembre, giorno dell'anniversario della sua morte, avvenuta nel 1848, ma ahmè tempo non ce n'è stato...

Emily Brontë moriva 168 anni fa a Haworth, a soli 30 anni e a quanti amano, come me, questa scrittrice, ricordo che è possibile acquistare sul sito di flower-ed l'ebook di Giorgina Sonnino, Il pensiero religioso di una poetessa inglese del secolo XIX. Emilia Giovanna Brontë.

Si tratta del primo saggio italiano sulla filosofia religiosa di Emily Brontë, scritto nel 1904, recuperato da flower-ed e pubblicato nella collana Windy Moors. 
Un saggio breve che la studiosa ha dedicato interamente alla figura di Emily e che trasporta il lettore nel mondo interiore della poetessa, formatosi quasi a immagine di quel villaggio “inerpicato sul selvaggio pendio di un vasto altipiano” dove viveva con l’amata famiglia. In quel paesaggio solamente era felice, perché lo conosceva come conosceva se stessa, sentendosi parte di esso più che del consesso umano: indomita, solitaria, libera.


VI LASCIO AUGURANDOVI UN SERENO NATALE!


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