giovedì 25 aprile 2019

Recensione: TINA di Alessio Torino



Un breve ma profondo romanzo di formazione, una storia di crescita, in cui la giovanissima protagonista deve fare i conti con il complicato e contraddittorio mondo degli adulti, tutti troppo occupati e presi dalle proprie preoccupazioni per far caso a lei, che intanto li guarda tutti attraverso la propria sensibilità e tra mille domande.


TINA
di Alessio Torino



Ed. Minimum fax
141 pp
14.90 euro
E' estate e siamo a Pantelleria, dove Tina, una bambina di otto anni, è qui con sua madre e sua sorella Bea; la ragazzina è esperta nell'acchiappare meduse col suo retino e tutti la scambiano per un maschio. Lei non ribatte quasi mai di essere femmina ma in realtà ci resta un po' male, soprattutto quando a commettere l'errore è Stefano, un ragazzo còrso, anch'egli in vacanza con la fidanzata, la bella e seducente Parì, nuotatrice professionista, francese.

Le tre donne vengono da Urbino e sono appunto in vacanza, ma... la loro è una vacanza che sa di tristezza, in cui "manca qualcosa", o meglio qualcuno...
Il padre.
Ma anche se è fisicamente assente, la sua presenza c'è e si sente tutta, pesante, imbarazzante; si sente soprattutto prima e dopo le telefonate che continua a scambiarsi con la moglie, vòlte in particolare a parlare con le figlie, forse per mettere a tacere la coscienza e assicurarsi che non lo detestino.
E sì, perchè il papà di Tina una "piccola" colpa ce l'ha: ha lasciato la moglie per una donna più giovane e le figlie avvertono l'inevitabile sofferenza nel volto e nelle parole amare e dure della madre.
Nei giorni trascorsi nella splendida isola, tra bagni in acqua, passeggiate lungo laghi e sentieri, cene a base di pesce con gli altri vacanzieri con cui hanno stretto amicizia, la piccola e silenziosa Tina osserva con attenzione gli adulti attorno a sè, notando atteggiamenti, parole, sguardi, e i sentimenti che vi sono dietro.

Come si può non accorgersi dei tormenti che rumoreggiano nella testa e nell'animo di Charles, un canadese che è lì in ferie tutto da solo, sempre con una bottiglia di alcool in mano e lo sguardo spesso perso nel vuoto? 
E' infelice, disperato..., si vede, e Tina capisce che gli adulti immaginino il perchè; sua madre è molto premurosa nei suoi confronti (troppo, secondo la sorella maggiore Bea), si preoccupa per lui come se fosse una sua vecchia conoscenza e infatti l'uomo darà alla comitiva di che preoccuparsi...

E poi ci sono altri personaggi che danno colore a quest'avventura a Pantelleria: ho già menzionato Stefano e Parì, i due fidanzatini che parlano francese, e se Tina non riesce a non guardare con sincera ammirazione la ragazza, Bea ha messo gli occhi sul di lei ragazzo, e cerca in tutti i modi di farsi notare e fargli vedere che non è una ragazzina ma una donna, tentativi che non hanno molto successo e che la sorellina trova patetici e ridicoli...

C'è Andre, che gestisce un ristorante sull'isola, un giovanotto dal carattere focoso, effervescente, estroverso e molto impulsivo, che guai a farlo innervosire, sa come risponderti per le rime.
E poi Bea, che sta crescendo e diventando una signorina, e fa di tutto perchè gli altri - i grandi - se ne accorgano; com'è tipico dell'età, non fa che contraddire sua madre e trattare la sorellina come una mocciosa che non capisce nulla.

Tina guarda assorta questi adulti un po' matti che la circondano, che spesso parlano con mezze frasi, enigmatiche, che giungono alle sue orecchie di bambina "stimolandone" la fantasia e inducendola a creare un mondo di significati e messaggi tutto suo.

Tina è una bimba sensibile, ma nessuno attorno a lei pare farci caso, ciascuno preso com'è dai propri pensieri; vive come una crudeltà l'essere confusa per un maschietto, ad es., e mai qualcuno che si fermasse a guardarla bene o a chiederle scusa per essersi sbagliato.
E poi sente tutto lo sconforto e la speranza che l'assenza del padre comportano: lo sconforto perchè, lasciando la mamma, ha creato una spaccatura nella loro famiglia, e la speranza che reca con sè ogni sua telefonata, e Tina se ne accorge; l'attende lei come l'attende anche sua madre:

"Era la mamma che sperava che il babbo telefonasse, e lei lo sapeva come se il cuore della mamma fosse nel proprio petto. Tina sapeva le cose meglio degli altri".

L’estate va avanti e ben presto l'odore forte del mare, del pesce da pulire insieme ad Andre, quello buono della crema solare di Parì, la voce rassicurante di Charles..., tutto questo sta per svanire, per essere lasciato indietro come un ricordo, ma intanto e prima che sia finita per davvero, Tina si scontra con il proprio dolore, esperienza che segna quell'inevitabile passaggio all'età della consapevolezza, al quale non di rado si approda in modo brusco, dicendo addio all'innocenza e alla purezza che contraddistinguono l'infanzia.

"Tina" è un romanzo breve ma ricco di contenuti, è una storia di formazione, di crescita, in cui la giovanissima protagonista deve fare i conti con il complicato e contraddittorio mondo degli adulti, che ci appaiono tutti troppo occupati e presi dalle proprie preoccupazioni; e lei, a differenza della sorella maggiore, ci sembra così saggia, acuta, matura per la sua età e, forse proprio per questo modo di essere così equilibrato, gli adulti tendono a dimenticare che Tina resta comunque ancora una bambina, e come tale andrebbe protetta, rassicurata, le andrebbero spiegate "certe cose difficili" nel modo e nei tempi giusti.

Tra queste pagine Alessio Torino ci presenta una ragazzina alle prese con fatti e discorsi più grandi di lei, e lo fa attraverso un'ambientazione estiva e ricca di fascino e con uno stile  delicato ed essenziale allo stesso tempo; ci affacciamo all'interiore dei personaggi attraverso frasi brevi ma incisive, che vanno dritte alla sensibilità del lettore e lo spingono a vedere oltre, proprio come fa la piccola protagonista.

Un libro che consiglio, a me l'hanno regalato ed è stata una bella scoperta.


"La vita (...) non è quella che tu hai deciso che sia. 
La vita è la vita e un'isola è un'isola"

mercoledì 24 aprile 2019

Recensione: FERMO! CHE LA SCIMMIA SPARA di David Cintolesi



Storie di uomini e donne alle prese con i loro peggiori incubi, esistenze travolte da vortici di violenza e situazioni grottesche immerse in una cornice che mescola elementi pulp, horror, noir, conditi con una vena di "macabra ironia".


FERMO! CHE LA SCIMMIA SPARA
di David Cintolesi




Porto Seguro E.
209 pp
14.90 euro
Sono dieci i racconti che compongono questa raccolta che, come potete appurare voi stessi, ha un titolo ed una copertina davvero singolari e, di certo, originali, che fanno presagire come ciò che andremo a leggere sia surreale e umoristico insieme.

Due ragazze sotto l'effetto di allucinogeni vivono la notte più brutta della loro vita; dopo aver commesso un omicidio (un uomo voleva violentare una di loro), si recano in un locale per divertirsi e decidono di sballarsi assumendo droga, cadendo in un baratro infernale in pieno stile horror, tra zombi assassini e cantanti che si tramutano in bestie fameliche e spaventose.
Quando la realtà ha ceduto il posto al delirio?

E quando l'incubo arriva in una normalissima giornata in cui l'unico errore che sembra che tu abbia commesso è stato dimenticare chissà dove le chiavi della tua meravigliosa Porsche? E la macchina quella mattina ti serve perchè hai la laurea della tua fidanzata, non puoi mancare..., ma qualcosa va storto, piccoli dubbi malefici si insinuano nella tua testa e ti fanno immaginare cose spiacevoli, il nervosismo sale e mentre sei per strada nell'auto del tuo migliore amico, non sai che il peggio deve ancora arrivare...

E questo "peggio che deve ancora venire" è sempre difficile da immaginare, perchè spesso la realtà supera la fantasia; lo vivrà sulla propria pelle Saverio, sposato con la tranquilla Laura, soddisfatto della propria vita, convinto che nessuno potrebbe spassarsela più e meglio di lui, che ha tempo e spazio pure per l'amante, con cui si diverte dietro le spalle dell'ignara e sciocca mogliettina.
Saverio, Saverio...  E se tua moglie si rivelasse meno ingenua di quanto credessi? E se ti stesse osservando di nascosto dalle telecamere installate dentro casa e la tua sorte dipendesse da un dipinto di Banksy?

E poi c'è il ragazzo imbranato, ritenuto un buono a nulla da tutti, senza arte né parte, ossessionato dal pensiero della sua pornostar preferita, ossessione che lo trascina in situazioni incredibili e un tantino pericolose; c'è la tossica che incontra un giovanotto perbene e lo porta con sè, nel suo piccolo e misero mondo fatto di spacciatori e aghi da infilare nel braccio; ladri strampalati che, alle prese con l'ultimo colpaccio prima di cambiare vita, sbagliano abitazione e rischiano di fare la spiacevole esperienza di incontrare un serial killer che taglia i piedi alle sue vittime...


Questi sono alcuni dei dieci racconti presenti, nei quali incontriamo personaggi che vivono situazioni al limite, alcuni perchè volutamente cercano emozioni forti e si sentono invincibili, o forse sono solo degli sciagurati, altri si ritrovano coinvolti in eventi assurdi che paiono creati ad arte e sapientemente da un burattinaio sadico che si diverte a montare su veri e propri "teatrini dell'orrore".

In tutte le storie narrate  c'è sempre qualcosa che fa esplodere momenti di pura violenza (quella che nasce spesso senza motivo apparente), schizzi di sangue, bestemmie, urla di terrore e rabbia; e ancora sete di vendetta, tradimenti, scariche di pugni e calci, droga, alcool, sesso, cani molto affamati nelle cui fauci bavose è meglio non incappare...

Insomma, gli ingredienti per dar vita a narrazioni bizzarre, pazzesche, ci sono tutti: il lettore si vede sfilare davanti agli occhi scene crude, efferate, descritte in modo vivido (il linguaggio è consono al contenuto, quindi crudo, esplicito), e anche se l'atmosfera che le attraversa è decisamente dark, a tinte forti, ad accomunarle è una vena ironica, che in un certo senso "protegge" il lettore dalle atrocità lette, facendogli prendere le distanze da questo folle universo, per guardarlo con la giusta dose di umorismo.

Consigliato in particolare a quanti amano leggere racconti e, ovviamente, il genere in questione.



martedì 23 aprile 2019

Film tratti da libri - prossimamente al cinema (aprile-giugno '19)



Ed ecco alcuni film prossimamente al cinema; come sempre, mi soffermo su quelli tratti da libri.


NON SONO UN ASSASSINO è diretto da Andrea Zaccariello, nel cast Riccardo
Scamarcio, Alessio Boni, Edoardo Pesce e Claudia Gerini. E' tratto dall'omonimo romanzo (recensione) di Francesco Caringella (Newton Compton Ed.): il vice-questore Francesco Prencipe un giorno esce di casa per raggiungere il suo migliore amico, il giudice Giovanni Mastropaolo; i due non si vedono da quasi due anni, ma per incontrare dopo tutto questo tempo il suo caro amico, Andrea percorre due ore di macchina per un colloquio di poche parole. Due ore per una domanda e una risposta.
Quella stessa mattina, però, il giudice viene trovato morto, freddato da un colpo di pistola alla testa.
Francesco è l’ultimo ad averlo visto. Solo sue le impronte nella casa. Solo suo il tempo per uccidere. A interrogarlo e accusarlo una PM che conosce il suo passato, a difenderlo l’avvocato amico di una vita. Nell’attesa che lo separa dal processo, le immagini del passato di Francesco si accavallano incoerenti nel disperato tentativo di arrivare al vero assassino. E alla verità di una vita intera. Dal 30 aprile.

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I fratelli Sisters è un film diretto da Jacques Audiard ed è l'adattamento cinematografico del romanzo del 2011 Arrivano i Sister scritto da Patrick deWitt (Neri Pozza); ha come protagonisti John C. Reilly, Joaquin Phoenix, Jake Gyllenhaal e Riz Ahmed.
E' la storia di Charlie ed Elie Sisters, due fratelli che, vivendo nel selvaggio e ostile west, hanno le mani sporche di sangue, sia di criminali sia di innocenti. I due non hanno voglia di uccidere: è semplicemente il loro lavoro. Charlie, il minore dei due, sembra nato per portare a termine i compiti a lui assegnati. Elie, invece, sogna un'esistenza normale. I due vengono assunti dal Commodore per cercare e uccidere un uomo. Dall'Oregon alla California, ha inizio allora una caccia implacabile che pian piano si trasformerà in processo iniziatico che metterà alla prova il folle legame che li unisce e la loro stessa umanità.


Il 9 maggio nelle sale arriva l'adattamento cinematografico di Pet Sematary (libro); alla
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regia Kevin Kölsch e Dennis Widmyer, mentre tra gli attori figurano Jason Clarke, Amy Seimetz e John Lithtgow.
Il film segue le vicende del Dr. Louis Creed, il quale, dopo aver traslocato insieme alla moglie Rachel e i loro due figli da Boston in una località rutrale del Maine, scopre un misterioso cimitero vicino alla sua nuova casa. Quando una tragedia colpisce la sua famiglia, Louis si rivolge al suo bizzarro vicino, Jud Crandall, scatenando una pericolosa reazione a catena dalle terribili conseguenze - TRAILER


A mano disarmata è un film di genere biografico diretto da Claudio Bonivento, con Claudia Gerini e Rodolfo Laganà. La storia di Federica Angeli, la giornalista del quotidiano la Repubblica che dal 2013 vive sotto scorta a causa delle minacce mafiose ricevute per le sue inchieste sulla criminalità organizzata a Ostia. #Da cronista dell’edizione romana del quotidiano, Federica Angeli prende in mano la sua vita e decide di usarla, senza risparmio, in una causa civile: la lotta ai clan mafiosi che infestano Ostia. La sua arma è – e sarà sempre – la penna. 


Beautiful Boy è un film di Felix Van Groeningen, con Steve Carell e Timothée Chalamet.
Il film è basato sui libri Beautiful Boy: A Father's Journey Through His Son's Addiction di David Sheff e Tweak: Growing Up on Methamphetamine di suo figlio Nic Sheff, e racconta di un padre che cerca di aiutare il figlio ad uscire dal tunnel della tossicodipendenza. Dal 13 giugno.




Film tratti dai libri in uscita nel 2019
clicca per leggere tutti i titoli dell'anno

lunedì 22 aprile 2019

Anteprima NN Editore: CANTA, SPIRITO, CANTA di Jesmyn Ward - dal 2 maggio in libreria




Dopo Salvare le ossa (RECENSIONE), Jesmyn Ward torna nel suo Mississippi, una terra in cui il legame con le origini, i vincoli di sangue e la natura sono fatti di amore e violenza, colpa e speranza, umanità e riscatto. 


CANTA, SPIRITO, CANTA
di Jesmyn Ward




NN Editore
trad. M. Pareschi
272 pp
USCITA
2 MAGGIO 2019
Scritto in una lingua aspra e poetica, Canta, spirito, canta guarda nelle profondità dell’animo umano come dal ciglio di uno strapiombo si guarda l’infinita distesa del mare, che lascia sgomenti, inebriati e commossi.

Jojo ha tredici anni, e cerca di capire cosa vuol dire diventare un uomo. Vive con la madre Leonie, la sorellina Kayla e il nonno Pop, che si prende cura di loro e della nonna Mam, in fin di vita. Leonie è una presenza incostante nella vita della sua famiglia. 
È una donna in perenne conflitto con gli altri e con se stessa, vorrebbe essere una madre migliore ma non riesce a mettere i figli al di sopra dei suoi bisogni. 
Quando Michael, il padre di Jojo e Kayla, esce di prigione, Leonie parte con i figli per andarlo a prendere. 
E così Jojo deve staccarsi dai nonni, dalla loro presenza sicura e dai loro racconti, che parlano di una natura animata di spiriti e di un passato di sangue. 
E mentre Mam si spegne, gli spiriti attendono, aggrappati alla promessa di una pace che solo la
famiglia riunita può dare.


L'autrice.
Jesmyn Ward vive in Mississippi, dove insegna scrittura creativa alla Tulane University. Salvare le ossa ha vinto il National Book Award nel 2011, e il memoir Men We Reaped è stato finalista al National Book Critics Circle Award. Con il suo ultimo romanzo, Canta, spirito, canta, Jesmyn Ward ha vinto il National Book Award per la seconda volta, prima donna dopo scrittori come William Faulkner, John Cheever, Bernard Malamud, Philip Roth, John Updike. NNE pubblicherà anche il terzo capitolo della Trilogia di Bois Savage: Where the Line Bleeds.

in libreria: LYOS - l'epilogo dell'avvincente trilogia "DROW" di Simon Rowd



Finalmente è uscito il terzo volume della trilogia di Simon Rowd, "Drow", così composta:

1. Drow (recensione)
2. Mior (recensione)
3. Lyos


La trilogia d’esordio di Simon Rowd fonde in sé due generi letterari, il paranormal romance e il thriller e vi assicuro che è densa di colpi di scena, suspense e avventura, con sfumature romantiche.



IO LO STAVO ASPETTANDO 
PERCHE' I PRIMI DUE LIBRI MI SONO PIACIUTI TANTISSIMO!
E VOI?



LYOS
di Simon Rowd



Indipendent
Published
425 pp
Aprile 2019
Ecco la trama:

Quando Eric si risveglia in un luogo isolato lontano da Skittburg è ferito e non ricorda nulla dei giorni precedenti.
Non sa dove si trovi né come vi sia arrivato. 
Una sola cosa gli è chiara: è in pericolo, qualcuno è sulle sue tracce. 
I pochi oggetti che ha con sé sembrano appartenere a un'antica era, ma non ha idea del loro significato. 
Per capire cosa gli sia successo, l'unico modo è scavare nella memoria di quegli oggetti, muovendosi di nascosto in una Skittburg che ha cambiato volto dopo le decisioni del Consiglio: i drowhunter, infatti, non esistono più e i drow vivono finalmente liberi...

Questa volta, però, non avrà al suo fianco lei. Gli eventi recenti hanno lasciato ferite profonde: Sophie si è allontanata alla ricerca di se stessa e le loro vite hanno preso direzioni differenti.
Il legame che li univa sembra vivere ormai solo nei ricordi di entrambi. Le loro strade sono però destinate a unirsi di nuovo: mentre Eric ripercorrerà i propri passi dalla notte in cui tutto è cambiato, Sophie si troverà catapultata di nuovo nel mondo da cui è voluta fuggire, inseguendo con Jimmy e Dana la scia di mistero lasciata da Eric. 
Ogni passo verso la verità svelerà che le radici del male vanno cercate in un passato lontano, dove giacciono i ricordi di una stirpe dimenticata. 
La pace apparente che si respira è destinata a durare ancora per poco: un piano di odio e vendetta minaccia di sgretolare per sempre le fondamenta del mondo nascosto degli elfi. 
Mentre passato e presente stanno per scontrarsi e Skittburg è pronta a precipitare in tenebre sempre più oscure, Eric dovrà combattere contro il suo stesso sangue per impedire che l’orrore del passato li travolga di nuovo.


L'autore.
Simon Rowd è un giovane scrittore appassionato di narrativa thriller e fantasy. L’idea di fondere questi due generi lo porta, nell’aprile 2014, ad autopubblicare il suo romanzo d’esordio, Drow, che in breve tempo scala le classifiche online e conquista migliaia di lettori grazie al passaparola. Per il successo ottenuto, nel 2015 viene notato da Mondadori Electa, che lo pubblica ora in anteprima nella collana ElectaYoung. Drow è il primo romanzo dell’omonima trilogia, cui è seguito Mior, e a presto in libreria Lyos.

domenica 21 aprile 2019

Recensione: IL PAESE DELLE PAZZE RISATE di Jonathan Carroll



Un romanzo appartenente alla narrativa fantastica, in cui nulla è come appare a prima vista: il paese di provincia di cui, in compagnia del protagonista, percorriamo le strade polverose è abitato da cani (tutti bull-terrier bianchi) cui manca solo l'uso della parola (ma ne siamo sicuri?) e da gente strana e sospetta (oltre che sospettosa), che sembra nascondere un oscuro segreto...



IL PAESE DELLE PAZZE RISATE
di Jonathan Carroll



La Corte Editore
trad. F. Ghirardi
265 pp
Thomas Abbey  è un trentenne che lavora come insegnante di inglese, conducendo un'esistenza abbastanza banale, priva di grossi stimoli e costantemente all'ombra del suo famoso (e defunto) padre, l'attore Stephen, una leggenda del cinema. 
Per chiunque lo conosca, Tom è sempre e soltanto "il figlio di Stephen Abbey" e null'altro, e finanche le ragazze con cui riesce a ottenere appuntamenti sono gasate all'idea di uscire col "figlio di..." più che con lui; ma Tom sa come vendicarsi e, tra una battutina caustica e lo sfoggio della sua collezione di maschere bislacche, riesce a farle scappare.

E mentre vivacchia annoiato, coltiva un sogno, che ha tutta l'aria di apparire lontano e irrealizzabile.

"Il mio sogno era di scrivere la biografia di Marshall France, il misteriosissimo e brillantissimo autore dei migliori libri per bambini della storia. Libri come Il paese delle pazze risate e La pozzanghera di stelle, che mi avevano aiutato a rimanere sano di mente fino al trentesimo anno di età."

Un giorno, per pura coincidenza, in una libreria di antiquariato trova una vecchia copia di un libro del suo scrittore del cuore, ma scopre che è già stata acquistata da una persona, una ragazza di nome Saxony Gardner, anch'ella appassionata di France, oltre che di marionette (che costruisce). Thomas riesce a ricomperarlo da lei proponendole una bella cifra e da allora i due diventano amici, tanto che Sax comincia a insistere per aiutare Tom a raccogliere informazioni utili per redigere lo scritto biografico. Le sue ricerche sulla vita di France cominciano a farsi sempre più interessanti e il ragazzo si galvanizza e si convince di poter imbarcarsi in quest'impresa e di poterla portare a termine.

Così si fa animo e contatta l'editore di France, David Louis, un uomo che pretende di sapere tutto sullo scrittore e che lo avverte che il cammino per scrivere il libro potrebbe essere difficile, dato che l'ultimo ragazzo che ha visitato la città dove Marshall ha trascorso la sua vita (Galen, nel Missouri), ha ricevuto un'accoglienza non proprio cordiale, e da parte dei cittadini in generale e da parte della figlia dell'autore, Anna France, una donna ostile a qualunque intrusione e curiosità sul privato della sua famiglia. 

Ma Thomas è un testardo e, incoraggiato dall'entusiasta e vivace Saxony - con cui intanto l'amicizia è "evoluta", trasformandosi in qualcos'altro -, si reca nella modesta comunità di Galen insieme a lei.

Una volta lì, i due incontrano alcuni degli abitanti - che tutto sommato, a parte un'iniziale ma comprensibile diffidenza, si rivelano piuttosto gentili - e la stessa Anna che, contrariamente alle aspettative, si dimostra anch'ella sorprendentemente cordiale e subito elettrizzata all'idea di una biografia - scritta perbene! - basata sulla vita e sulla carriera di suo padre. 
Thomas e Sax trovano una stanza in affitto presso la strana e pettegola signora Fletcher e il ragazzo inizia a lavorare sul libro, trovando meno ostacoli di quanti gli fossero stati paventati.

Anzi, Anna pare desiderosa di svelargli tanti succulenti e particolari aneddoti privati del proprio celebre paparino, e l'unica condizione da lei posta è che Thomas debba lasciarle leggere tutto ciò che scrive e che lei debba approvarlo.

E cosa ancor più straordinaria per uno che, con le donne, è sempre stato molto imbranato, il giovane ricercatore  si vede conteso tra le due donne, tra la dolce e devota Saxony e la sexy e femminile Anna, che infatti finisce per sedurlo...

Mentre lotta per uscire mentalmente sano tra le ricerche, la scrittura e le due relazioni, Thomas inizia ad accorgersi che in quella comunità accadono cose davvero sospette...

E' inquietante come alcuni cittadini stiano seguendo con ansia i suoi progressi nella scrittura, come se li riguardasse da vicino o, udite udite, fosse per essi una "questione di vita o di morte"; è assurdo notare le reazioni bizzarre a fatti tragici, come la morte accidentale di un ragazzo del posto, fatto davanti al quale nessuno si scompone...
Per non parlare di come gli sia quasi venuto un infarto il giorno in cui è sicuro di aver udito il cane della signora Fletcher borbottare "parole umane"...

Ma che razza di posto è Galen? E cosa hanno da nascondere Anna e i suoi compaesani in merito a France Marshall? Perchè ci tengono tanto a che Thomas termini la biografia e in fretta? 
E per quale oscura e spaventosa ragione Anna, con uno sguardo che più maligno non si può, intima a Tom di mandar via Saxony da Galen in quanto estranea al progetto della biografia?

Quella che sembra iniziare come una storia tranquilla ambientata in una località (fittizia) amena e rurale, in cui le persone si conoscono tutte, sono in buoni rapporti e la vita scorre placida e lenta come un fiume nel suo letto, in cui la leggenda dello scrittore Marshall France aleggia ancora forte e presente..., prende via via una svolta fantastica e tanto il protagonista quanto il lettore intuiscono e poi comprendono in modo chiaro di trovarsi in un "paese magico", che lungi dall'essere popolato da creature visibilmente fantastiche - gnomi, fate, esseri mostruosi... -, vanta piuttosto abitanti apparentemente normali.
Ecco, solo apparentemente perchè Thomas dovrà confrontarsi con una verità assurda, irrazionale, che solo nei romanzi può verificarsi e che è legata a Marshall France e al "potere creativo" della sua scrittura.

Non vi dirò ovviamente qual è la inquietante e curiosa verità che rende Galen e i suoi cittadini "fuori dal mondo", lascio che siate voi a scoprirlo e a lasciarvi piacevolmente stupire dalle rivelazioni che man mano apprenderete insieme allo stesso protagonista.

Una cosa è certa: tutti gli appassionati consigli di Anna in merito allo sviluppo della storia di France non sono casuali e Thomas lo capirà quando potrebbe essere troppo tardi e quando la sua presenza, in mezzo a quelle persone dai sorrisi aperti e dall'affabile ospitalità, potrebbe diventare sgradita, molto sgradita...

Solitamente non amo alla follia i fantasy, ma questo è molto particolare e originale e mi è piaciuto un sacco! 
Carroll ha costruito una trama accattivante, affidando la narrazione ad un giovane dalla personalità, in fin dei conti, poco vivace: Tom è un tipo apatico, abitudinario, poco spericolato, pure un po' complessato, che pare trovarsi a disagio nel mondo, tende a vivere isolato, ma ha due caratteristiche essenziali che lo rendono il protagonista ideale di questa storia, principalmente in quanto lo accomunano alla "antagonista", Anna France: ha un rapporto contraddittorio con il padre defunto e venera in modo totale il suo scrittore preferito.

Per quanto riguarda la prima caratteristica, ho già accennato all'insofferenza da lui nutrita a motivo dell'ingombrante ombra paterna, un padre amato, certo, ma che l'ha oscurato, messo all'angolo (seppur involontariamente); eppure Tom non può fare a meno di pensare a lui, di parlarne, perchè in fondo l'ammirava ed è stata una figura fondamentale per la sua vita..., proprio come Marshall France lo è stato per Anna, anch'ella ossessionata dal proprio genitore famoso, di cui è sempre stata molto gelosa e possessiva.

E infine, la venerazione di Tom per il suo idolo letterario lo porta a far qualsiasi cosa pur di scriverne la biografia, pur di piacere alla di lui figlia e ai relativi compaesani, e questa devozione fa di lui il biografo ideale; altro particolare da non trascurare: Tom mantiene contemporaneamente due relazioni con due donne antitetiche ma che hanno una cosa in comune: Saxony ha la passione di costruire marionette, ma anche Anna fa la stessa cosa... Non aggiungo altro, fa parte del "segreto di Galen"! ^_-

Galen è un'ambientazione fantastica, immaginaria, che affascina il lettore proprio perchè è bella e pacifica come quei posticini paradisiaci e incantati nascosti nei boschi, lontani dal caos cittadino, ma... lo è troppo, troppo perfetta per essere vera, ci dev'essere l'inghippo, l'inganno da qualche parte.
E poi sono tutti matti, sia le persone che i bull-terrier (gli unici animali esistenti! Com'è possibile??), e tutti paiono custodire qualche segreto terrificante...: insomma, Carroll ci fa apparire Galen allegra e scintillante e un momento dopo oscura e "da brividi".

Lo stile di Jonathan Carroll è molto coinvolgente e tanto scorrevole, vivace e piacevolmente ironico, i personaggi ben delineati, si divorano le pagine senza accorgersene e si ha voglia di proseguire nella lettura con avidità perchè l'Autore aggiunge i particolari interessanti al momento giusto, stimolando la curiosità di chi legge.

Una scoperta letteraria davvero molto piacevole, ho intenzione di approfondire questo autore e intanto ve lo consiglio, sia se già vi piacciono le storie surreali ben ordite, sia se volete approcciarvi al genere.

sabato 20 aprile 2019

Recensione: STONER di John Williams



Il ritratto sincero e commovente di un uomo che, pur avendo una vita apparentemente piatta e fin troppo "comune", riesce ad entrare nel cuore del lettore grazie alla magistrale penna, sensibile e attenta, del suo autore.



STONER
di John Williams



Fazi Ed.
trad. Tummolini
337 pp
William Stoner nasce sul finire del diciannovesimo secolo in una famiglia di agricoltori del Missouri; inviato all'università statale per studiare agronomia, dopo pochi anni si laurea; i suoi genitori si aspettano che il loro figliolo torni alla fattoria a Booneville per aiutarli nei lavori di campagna, ma con triste e rassegnato disappunto scoprono che il giovanotto non ha alcuna intenzione di lasciare il mondo universitario.
Si è innamorato della letteratura inglese e, su proposta  di uno stimato professore, accetta di insegnare questa materia restando in quel college.
Sorpreso e lusingato che qualcuno possa dare tanta fiducia proprio a lui, Stoner accoglie con grande gioia una tal proposta e da quel momento abbraccia la vita di docente e studioso, facendone una missione nella propria vita.

Questi primi anni accademici scorrono tranquilli e pacifici, in compagnia di pochi amici (David Masters e Gordon Finch) e, a un certo punto, si fidanza con la placida Edith, una ragazza timida, riservata e delicata.
I due si sposano anche se inizialmente non riescono a raggiungere alcun grado di intimità vera, come se ci fosse un muro invisibile a tenerli distanti, un muro che si è alzato anche rispetto ai suoi vecchi genitori, con cui l'uomo ha allentato visite e contatti.

Il matrimonio si rivela per William una piccola isola d'infelicità, di ulteriore appiattimento, tanto che egli preferisce starsene all'università a fare ricerca e a portarsi avanti col lavoro per i suoi seminari, piuttosto che tornare a casa dalla moglie, fredda e algida, che non gli mostra alcun affetto.

Fino a quando non le viene voglia di "fare un figlio" e a quel punto sembra divenir preda di una smania sessuale verso il marito, il quale ben volentieri l'asseconda, seppur stupito dall'atteggiamento insolitamente disinibito e selvaggio di questa moglie sempre sulle sue e che fino a quel momento sembrava essersi concessa con rassegnazione.
Il figlio arriva ed è una bambina, Grace.
Grace cresce tra le cure e l'amore del padre, perchè sua madre vive un periodo di estraniamento verso la creatura, ma a William non dispiace perchè finalmente ha un esserino da amare, su cui riversare quell'amore che alla moglie non interessa ricevere; questa, inoltre, dopo la gravidanza, si allontana dal coniuge ancora di più e irreparabilmente, rendendo la vita in comune una sorta di prigionia triste, fredda, senza amore. L'unico amore è quello tra il padre e la figlia, che però cresce timida, malinconica, silenziosa, priva di carezze e premure materne...

Intanto, sul fronte del lavoro le cose vanno bene fino a quando non compare un personaggio infido e malevolo, Lomax, il quale gli darà non poche grane quando prenderà il posto del defunto prof. Sloane (che tanto diede fiducia a Stoner in passato). I motivi di inimicizia tra i due - che fino a quel momento non ne avevano avuti - nascono a causa di uno studente saputello e arrogante che Stoner desidera bocciare ma che è il pupillo dello stesso Lomax...

Quest'omuncolo scaltro e in malafede creerà da subito e per sempre problemi al povero Stoner, che cercherà di agire e reagire sempre con la pacatezza e la dignità che lo contraddistinguono, e non solo, ma di portare avanti le proprie idee e convinzioni con onestà e irreprensibilità, cercando di non lasciarsi intimorire dalle minacce (a volte velate, celate dietro consigli, altre volte decisamente più palesi) di chi vorrebbe dirgli cosa fare per non pestare i piedi a chi è più alto di lui.

Proseguendo di pagina in pagina e di capitolo in capitolo, vediamo come la vita del nostro professore sia costellata sempre più da delusioni in ogni ambito, a cominciare da quello famigliare: Edith non solo gli si allontana, ma pare divenirgli ostile, nemica, assumendo atteggiamenti fastidiosi, non rivolgendogli la parola o, quando lo fa, con un'acidità che manderebbe in furia chiunque; inoltre, cosa ancor più grave, pretende di decidere della vita della piccola Gracie senza consultare il padre, allontanando i due, che avevano sempre trascorso piacevoli momenti insieme, quando Stoner tornava da lavoro.

Questo amareggia e angoscia il povero Stoner, che intanto deve affrontare altre preoccupazioni, come quelle in ambito universitario, con Lomax che lo tiene sotto tiro, pronto a danneggiarlo e umiliarlo come può.

Eppure, arriva una fase felice e luminosa anche per lui: finalmente conosce l'Amore, quello con la A maiuscola, che lo travolge, lo fa sentire vivo, e soprattutto, che è ricambiato.
La fortunata è una sua ex-allieva di corso, Katherine Driscoll, una ragazza sensibile, intelligente, che sembra venerarlo, e chiede pareri e consigli al suo professore come fossero oro colato.

"Si considerava un personaggio al limite del ridicolo, per il quale nessuno mai avrebbe potuto nutrire un interesse particolare."

A Stoner non par vero che una donna più giovane possa nutrire un interesse, che vada oltre quello professionale, per uno come lui, anonimo, poco attraente, così serioso e decisamente poco mondano.

E invece! Scopre cose di sè che non conosceva ancora - Edith, con la sua impassibilità, non era dunque riuscita ad uccidere la sua capacità di dare e ricevere amore? - e capisce che la stessa Katherine nell'intimità è ben diversa dalla studentessa intimidita e discreta conosciuta al seminario.

"A quarantatré anni compiuti, William Stoner apprese ciò che altri, ben più giovani di lui, avevano imparato prima: che la persona che amiamo da subito non è quella che amiamo per davvero e che l’amore non è una fine ma un processo attraverso il quale una persona tenta di conoscerne un’altra."

L'amore e la passione liberano i due amanti di ogni inibizione, paura di essere scoperti, ed essi riescono a vivere una parentesi d'amore idilliaca che li vedrà al culmine della felicità.

Ma nessuna felicità è eterna.... e la batosta non può che arrivare dal perfido Lomax, che ancora una volta (e non per l'ultima) metterà i bastoni tra le ruote alla carriera di Stoner colpendolo sul personale.

Non c'è pace per William, che pian piano vedrà la sua esistenza ingrigirsi e appesantirsi di giorno in giorno, sempre più isolata, priva di amore, dedita ad un lavoro che lui ama, che è ormai l'unica ragione per alzarsi al mattino.

Stoner ci appare sempre più solo in un mondo che, se su larga scala pare impazzire più volte (attraversa le due guerre mondiali, vede tanti giovani lasciare l'università per non farvi mai più ritorno, e questo lo addolora), similmente, nel suo piccolo, sembra divertirsi a fargli del male, a morderlo quasi con cattiveria, godendo nel bastonarlo, nel vedergli piegare la schiena sotto i colpi impietosi di una vita che con lui è avara di felicità.

Quest'uomo è destinato a vedersi scivolare dalle mani gli affetti più importanti a svolgere lo stesso lavoro per tutta la vita, a conservare pochissime amicizie, due per l'esattezza e sempre le stesse, Finch e Masters.

Insomma, a ben guardare, William Stoner non è propriamente il protagonista più attraente che ci sia, e la sua piatta e desolata esistenza non sembra troppo promettente per costruirci attorno un romanzo indimenticabile.

E qui entra in gioco la capacità dell'Autore di rendere il suo "eroe silenzioso" straordinario nel suo essere così "normale", comune eppure speciale, perchè il ritratto che Williams ce ne dà è appassionante, profondo, commovente, "sa di verità". 

E' difficile dire in cosa e come, precisamente, Williams riesca a compiere quest'impresa che ha del "miracoloso", dal punto di vista letterario, ma è così, fidatevi.

Stoner esce dalle pagine e il lettore ha la netta sensazione di avercelo davanti o accanto a sè, e di veder scorrere, intanto, i fotogrammi della sua esistenza, che ci viene narrata con grande rispetto, attenzione, cura, umana compassione e solidarietà, tanto che si finisce per voler bene a quest'uomo solo, e quasi vorremmo essergli fisicamente vicini anche solo per dargli una pacca sulla spalla o per incoraggiarlo con affetto.

"William Stoner conosceva il mondo come pochi dei suoi ripensava di rado alla sua infanzia nella fattoria di Booneville, conservava la coscienza del proprio sangue e dell’eredità lasciatagli dai suoi antenati, con le loro vite oscure, faticose e stoiche, e un’etica che gli imponeva di offrire al mondo tiranno visi sempre inespressivi, rigidi e spenti."

Stoner è un uomo con un animo ricco, che verso la vita, con le sue tribolazioni, assume lo stoicismo dei suoi antenati contadini; non si lagna, non si vendica, aspetta pazientemente che le cose possano migliorare, che tornino al loro posto da sole, e intanto lui, con forza e disperazione insieme, resta in piedi, anche se forse non sempre con la schiena dritta perchè i colpi subiti sono stati tanti e forti.

Stoner è uno di quei romanzi che merita di essere letto, riletto, assaporato parola per parola, amato; lo si legge lasciandoci prendere per mano dalla grazia e dall'intensità dello stile di John Williams, ci si emoziona e ci si affeziona al professor Stoner, ci si trova a sospirare e quasi a...supplicarlo!, "Ti prego, Willy, cerca di essere felice", e si giunge all'ultima pagina con un misto di tristezza e serena commozione.

Nel mio caso, più che di una lettura vera e propria si è trattato di ascolto: ho seguito le vicende di Stoner, infatti, lasciandomi cullare dalla intensa voce di Sergio Rubini, il cui tono di voce, pur restando costantemente "sommesso", discreto, assolutamente coerente con la personalità del personaggio principale - i cui giorni scorrono come "in punta di piedi" -, sa emozionare e catturare l'ascoltatore, guidandone l'approccio emotivo alla storia e alle vicende che si susseguono.

Mi chiedete se ve lo consiglio? Ma assolutamente sì! ^_^

venerdì 19 aprile 2019

Recensione: HEIDI di Francesco Muzzopappa



La 35enne Chiara si ritrova a doversi barcamenare tra il rischio di un licenziamento e il prendersi cura dell'anziano padre - affetto da demenza selettiva -, un mix che darà il via a una serie di situazioni divertenti e paradossali.



HEIDI 
di Francesco Muzzopappa

Fazi Ed.
238 pp
Chi non ha mai guardato almeno una volta - o sentito parlare, quanto meno - di programmi come Hotel da incubo, Malattie imbarazzanti, Il Boss delle torte, Non sapevo di essere incinta e Sepolti in casa?

E forse ci saremo accorti che poco e spesso nascono varianti di questi programmi, come se quelli che ci sono non bastassero...
Ormai la tv chiede sempre nuovi format, sempre più paradossali e bizzarri.
Questo succede anche in Videogramma, un’azienda di contenuti in cui da anni lavora la protagonista, Chiara, trentacinquenne milanese, direttrice casting, che ogni giorno vede sfilare innumerevoli individui che dire "strani" è un eufemismo, tutti pronti a sfondare all'interno di queste nuove realtà televisive, tutti convinti di essere unici, straordinari e necessari.

Single, complicata, piena di paure e ossessioni, attualmente a darle un minimo di stabilità è il lavoro.

La situazione per Chiara inizia però a complicarsi quando suo padre, Massimo Lombroso, un vecchio critico letterario del «Corriere della Sera» affetto da demenza selettiva, viene cacciato dall’ospizio in cui è ricoverato perché ormai ingestibile e a tratti aggressivo.

In attesa di trovare una soluzione migliore, Chiara non può che portarlo nel proprio appartamento.
Non sarà facile convivere con questo genitore anziano, che ricorda a memoria nomi di scrittori e relative opere ma non sa il nome della figlia, che lui si ostina a chiamare Heidi, la dolce e allegra protagonista del cartone animato ambientato sulle alpi svizzere e che padre e figlia seguivano insieme quando lei era piccola.

Chiara si sente scombussolata, inadeguata..., e poi lei deve vedere già come fare per non restare senza lavoro, non può badare al papà tutto il giorno, ergo urge trovare un assistente per anziani che sappia fare bene il suo lavoro.

Dopo una breve ricerca, l'agenzia cui si rivolge le manda un certo Thomas, un bel giovane premuroso e preparatissimo che si prenderà cura dell’uomo quando Chiara è al lavoro, fino a diventare insostituibile per entrambi.

E se Chiara per Massimo è Heidi, circondata da monti, caprette e mucche da mungere, Thomas è subito ribattezzato come Peter!

Bene, il "problema papà" pare risolto e pure in maniera eccellente, visto che un assistente migliore di Thomas-Peter, così coscienzioso, professionale e ultra-paziente nello svolgere il proprio lavoro, non lo si potrebbe davvero trovare! Senza considerare che è pure un "bel vedere", è simpatico, disponibile, alla mano..., insomma, Chiara su questo fronte non ha di che lamentarsi!
Certo, questo non la sgrava dall'insidioso senso di colpa che nutre verso il genitore malato, verso cui non mostra un grande slancio d'affetto, ed infatti il giovanotto glielo fa notare, con molta dolcezza e sincerità, ma del resto Chiara sa di non poter ricucire un rapporto con il padre che gli anni hanno un po' "logorato", nè di poterlo fare dall'oggi al domani!

Ma la batosta vera deve ancora arrivare.
Un giorno il nuovo capo, un soggetto cinico, arrogante, che ama schernire i dipendenti e gode nel metterli in imbarazzo - sarà per questo che tutti in azienda lo odiano e lo hanno soprannominato lo Yeti? - la convoca in ufficio per farle sapere che molto presto dovrà operare dei tagli al personale, quindi in tanti rischiano il licenziamento, anche coloro che si erano convinti di essere bravissimi nelle proprie mansioni e che fino a quel momento si erano creduti indispensabili.
Ebbene, se Chiara (e così pure altri suoi colleghi) vuole evitare di perdere il posto di lavoro, deve spremere le meningi e proporre format innovativi, pena il licenziamento immediato.

Chiara va nel pallone, anche perchè non si è mai occupata di scrittura di un programma ma solo di fare provini. Che ne sa lei di come si crea un format originale da nulla?

Disperata e in crisi, non sa come fare per farsi venire in mente idee che possano piacere allo Yeti, e anche i consigli della collega - la super informatissima, e giusto un attimino pettegola, Greta, a rischio pure lei - le servono a ben poco, visto che tutto ciò che riesce a proporre a lui è qualcosa di già esistente con qualche piccola variazione...

Lo Yeti si incattivisce ancora di più ma le dà un'ultima chance, da sfruttare in capo a pochi giorni.

Cosa s'inventerà la povera Chiara, la cui creatività pare essersi chiusa in un ostinato mutismo, per conservare il posto di lavoro? Da dove/cosa/chi potrebbe attingere idee stravaganti ma idonee per eventuali format come quelli che cerca il suo esigente capo?

Sarà proprio il suo ignaro padre a fornirle spunti inimmaginabili, ma il prezzo da pagare per qualche idea brillante potrebbe essere più alto di quello che Chiara aveva messo in conto...

"Heidi" è un romanzo comedy dal taglio vivace, simpatico, con molti momenti divertenti, buffi, offertici non solo dalla protagonista, una donna intelligente ma alle volte un po' impacciata e con più di un complesso, ma ancor più da suo padre, la cui malattia fa sì che egli dica cose e abbia comportamenti che inevitabilmente creano situazioni umoristiche, che strappano diversi sorrisi; non manca neppure la pennellata rosa, visto che tra "Heidi" e "Peter" ci scappa il bacio e chissà... pure qualcos'altro!

Un Muzzopappa piacevolissimo da leggere; io me n'ero innamorata l'anno scorso con "Dente per dente" (recensione), una commedia più "dark" di cui mi aveva colpita l'ironia tagliente e acuta e dove mi ero divertita moltissimo; qui più che risate ci sono stati sorrisi, ma devo dire che ho seguito le avventure di Chiara con gusto; bello tutto lo sfondo dei format tv, molto attuale; la malattia del padre - che per carità, di per sè è un fatto serio e drammatico - è affrontata con leggerezza ma non con superficialità.

Un autore che finora mi ha convinta :)

P. S.: da oggi quando starò per far fuori una mosca non potrò fare a meno di chiedermi: E se fosse Kafka??? :-D

giovedì 18 aprile 2019

DOPO LA PIOGGIA di Tracy Farr - novità Parallelo45 Edizioni




Buongiorno cari lettori!!

Oggi voglio segnalarvi il nuovo libro dell'autrice neozelandese Tracy Farr, autrice della Nuova Zelanda della casa editrice Parallelo 45.
Il suo romanzo d’esordio, The Life and Loves of Lena Gaunt (Fremantle Press), è stato inserito nella lista preliminare per il Miles Franklin Literary Award del 2014 e incluso nella rosa dei candidati per i WA Premier’s Book Awards and Barbara Jefferis Award del 2014, e in seguito pubblicato nel Regno Unito e negli USA.

Il suo secondo libro è "Dopo la pioggia" (The Hope Fault), una storia famigliare che riflette sulla natura delle relazioni interpersonali, e sull’importanza di accettare la vita anche nei momenti di buio, anche nelle difficili fasi in cui si deve disfare la trama della propria esistenza.


DOPO LA PIOGGIA
di Tracy Farr

.
«[…] Sono tutti nelle loro stanze, adesso, ascoltando la pioggia che batte sul tetto. Viene giù a dirotto, correndo a rivoli, uscendo a fiotti, scava nel terreno, bagna, infanga, impregna ogni cosa nella sua onnipotenza».

A Cassetown Iris e la sua famiglia allargata - l’ex marito, sua moglie e la loro bambina, suo figlio e la figlia della sua migliore amica - si riuniscono in un lungo fine settimana per impacchettare i propri averi nella casa di vacanza ormai venduta.
Si ritrovano assieme per un’ultima volta, per un ultimo fine settimana, per un ultimo party.
"Dopo la pioggia" celebra le complessità famigliari quotidiane: zie e fratellastri ed ex, e una bambina che attende ancora di ricevere un nome; genitori e partner che mancano, e coloro che li rimpiazzano.
Parla delle faglie che corrono sotto la superficie e dell’angoscia e dell’incertezza - del fatto che la terra potrebbe slittare, letteralmente o metaforicamente, sotto i nostri piedi in qualsiasi momento.

È un romanzo dei giorni nostri che gioca con il tempo e con il modo di raccontare le storie, un’opera che ritrova la poesia e la bellezza nella scienza, ma anche la magia nei paesaggi.




BIOGRAFIA. 
Un tempo dedita alle scienze, Tracy Farr è un’autrice di romanzi e racconti. Cresciuta in Australia, vive da vent’anni in Nuova Zelanda; considera entrambi i posti come la sua casa. Il suo romanzo d’esordio, The Life and Loves of Lena Gaunt (Fremantle Press, 2014), è stato inserito nella lista preliminare per il Miles Franklin Literary Award del 2014, e incluso nella rosa dei candidati per i WA Premier’s Book Award e Barbara Jefferis Award del 2014, e in seguito pubblicato nel Regno Unito e negli USA. Dopo la pioggia (The Hope Fault) è il suo secondo romanzo.




Contatti:

http://tracyfarrauthor.com/

https://www.instagram.com/hissingswan/

http://www.parallelo45edizioni.it/


mercoledì 17 aprile 2019

Varie proposte editoriali di aprile



Carissimi lettori, vi presento alcune uscite di aprile: abbiamo un thriller soprannaturale, ideale per chi ha amato la raffinatezza narrativa dei film The Shining, The Others e Orphanage; un giallo con una forte connotazione psicologica che indaga le ragioni dell’amore e del tradimento e un altro in cui il protagonista, indagando sulla misteriosa morte di 'un'amica, diverrà consapevole di se stesso, e infine una raccolta di poesia.


Acqua Morta
di David Ballerini


Genere: Thriller soprannaturale
Casa Editrice: Self-publishing
Formato: Kindle, epub/Kobo 
o cartaceo
Pagine: 360 
Appollaiato tra le vette delle Dolomiti, “Acqua Morta” era stato un tempo un albergo lussuoso e uno stabilimento termale famoso in tutta Europa per le doti quasi miracolose delle sue acque. 
La fonte termale si era però improvvisamente e misteriosamente seccata sul finire della seconda guerra mondiale, riducendo l’albergo a un guscio vuoto e secco – oggi, un peso morto sulle spalle di Patrizia. 
Patrizia non sa dell’orrendo segreto che giace sepolto in giardino, non sa nulla del crimine terribile che proprio lì nelle terme è stato commesso il giorno in cui l’Acqua, raccapricciata, ha smesso di scorrere. 
Quando gli operai, scavando, riportano accidentalmente alla luce questo tremendo passato, il tempo si incanta come un disco rotto e tutti gli eventi di quel triste giorno di guerra di sessant’anni prima prendono a ripetersi tali e quali, ancora e ancora: ogni giorno inizia con l’arrivo di un misterioso ospite - alto, vecchio e secco, tutto vestito di nero - ogni giorno finisce con la strage di tutti gli ospiti dell’albergo ad opera di un Capitano tedesco impazzito dal dolore.
Fuggire da questo labirinto ostinato e crudele è impossibile - l’unica speranza di sopravvivenza per Patrizia e per i pochi cari che le sono rimasti è scoprire cosa successe e perché. Le ombre del passato hanno molto da raccontare e molto da nascondere, e nessuno è senza colpa - c’è sangue, tanto sangue, nell’acqua.


Noi che ci stiamo perdendo
di Manola Aramini


Genere: Giallo
Casa Editrice: Officina Milena
Pagine: 192
Prezzo: 13 euro
La scomparsa di Tatiana, la moglie di un noto pianista di origine portoghese, Arthur Cortes, avviene improvvisamente senza una ragione apparente. 
La vicenda si svolge a Fregene, nel litorale romano, dove Tatiana conduce una vita agiata e all’apparenza imperturbabile. Arthur Cortes sarà costretto a ripercorrere tutta la sua vita e ricorderà la sua storia d’amore con l’amante Alma, una giovane cantante di origine indiana, che vive ad Asti. 
Nel romanzo si susseguono personaggi ambigui, che metteranno a dura prova l’infallibile intuito del Commissario Fermi. Oltre all’apparenza di una normale vita borghese, inizieranno a comparire le ombre nella vita di Tatiana. 
Gli eventi ad un certo punto sconvolgeranno il Commissario che si troverà a lottare contro il tempo per salvare altre vittime, legate alla vita di Tatiana. 





L’ultimo sorriso
di Alfonso Pistilli


Casa Editrice: PubMe
Collana: Policromia
Pagine: 169
Tutti noi cerchiamo un sorriso in ogni angolo della vita, e talvolta lo troviamo laddove sembra impossibile. 
Alessandro Cocco, giovane venditore di vacanze a porta a porta, l’ha trovato in Halina, escort lituana con cui intreccia una profonda amicizia. 
Quando Alessandro apprende del suo suicidio, dopo un momento di smarrimento decide di dare retta al suo sesto senso, e di indagare sulla vita di Halina, scoprendo, pezzo dopo pezzo, i tasselli di un intricato puzzle di cui l’amica è solo un dettaglio. 
Tra partite di calcio, bevute con gli amici, uscite con la fidanzata e un antipatico ritornello che canta nella sua testa, Alessandro dissotterrerà a poco a poco una fitta rete di inganni e sotterfugi, ma imparerà anche ad avere più fiducia in sé stesso e a giocare un ruolo attivo al tavolo della sua vita.





Le cose che ho scritto di te
di Guido Paolo De Felice


Self-publishing 
Pagine: 224
Prezzo: 25 euro
Le cose che ho scritto di te (mentre ti aspettavo) è una raccolta di poesie e di brevi racconti, che ha come nucleo pulsante il sentimento bramato, bistrattato, celebrato e sottovalutato dell’amore. Guido Paolo De Felice presenta liriche che toccano l’anima, e che raccontano con semplicità di un sentimento universale, declinato nelle sue infinite manifestazioni. Semplicità che mai come in quest’opera non significa banalità, perché nella leggerezza apparente delle poesie è racchiuso un complesso mondo di sensazioni e di sentimenti, di immagini, odori e sapori. 
De Felice decide di raccontare l’amore senza filtri e simbolismi, andando dritto al punto; nella raccolta sono presenti poesie che trasudano romanticismo, e altre che con lucidità disarmante raccontano di nostalgia e di mancanza: “E invece noi fummo così bravi a perderci, per sempre”; un’opera coraggiosa in tempi in cui l’amore è spesso visto come un sentimento riservato ai deboli; una raccolta che ha riscosso notevole successo e che ha permesso all’autore di vincere il Premio Self Publishing (categoria Poesia) al concorso letterario nazionale “Il mio esordio”.





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