Un anziano burbero e aggressivo che potrebbe nascondere qualche malefatta passata e una giovane assistente sociale sensibile e testarda si trovano a condividere i medesimi spazi all'interno di una casa tanto enorme quanto sporca e piena di roba inutile, le cui stanze sussurrano segreti di famiglia e verità mai confessate.
Cosa si nasconde tra quelle mura? Se potessero parlare, che storia inquietante racconterebbero?
Forse è arrivato il momento di scoprirlo.
LA FOLLIA DEI FLOOD
di Jess Kidd
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Ed. Bompiani trad. S.C. Perroni 415 pp |
Maud Drennan lavora come assistente sociale per un'agenzia che le ha di recente assegnato un anziano da accudire: il signor
Cathal Flood.
Il vecchietto si ostina a voler restare a casa propria nonostante il figlio Gabriel cerchi in tutti i modi di convincerlo a lasciare l'abitazione e ad andare in una residenza per anziani a terminare l'ultima fase della sua vita.
Cathal non è un uomo comune: è decisamente sopra le righe e non fa nulla per nasconderlo, anzi!
Burbero, dai modi violenti e maleducati, pronto ad alzare la voce e, se necessario, anche le mani; lo sa bene l'assistente sociale che ha preceduto Maud, un certo Sam Hebden, che s'è visto rincorrere da un Cathal inferocito ed armato di mazza da hurling; pare che Sam si sia addirittura beccato un esaurimento nervoso dopo la poco gratificante esperienza in casa Flood.
Al caratteraccio si aggiunge un altro grosso problema: le condizioni in cui vive in casa sua.
L'abitazione è praticamente un porcile: non è possibile attraversare il giardino o le stesse stanze interne senza incorrere nel concreto rischio di inciampare e cadere contro e su qualcosa che sta a terra da tempo immemore: scatole con dentro di tutto, bottiglie, giornali, mucchi di scatolette vuote e chi ne ha, più ne metta!
Ovviamente la notevole e preoccupante quantità di rifiuti fa sì che nelle stanze stazionino odorini tutt'altro che gradevoli...; come se non bastasse, la superficie calpestabile - già di per sé limitata a causa della paccottiglia presente - è occupata anche da animaletti di vario genere, che siano topi o gatti: e non uno o due felini, ma molti micetti, che vanno e vengono dalla strada al giardino alla cucina (e in tutte le altre zone della casa) come se fossero i padroni.
Beh, del resto, Cathal preferisce di gran lunga la compagnia delle bestioline che degli esseri umani (in questo è ricambiato, ovviamente).
Con Maud è sgarbato oltre misura: la offende, le dice parolacce, le urla di non toccare nulla della sua roba e la "invita" ad andarsene, esattamente come hanno fatto i suoi colleghi prima di lei.
E Flood è convinto che la signorina Drennan se ne andrà e lo lascerà in pace, in compagnia della sua immondizia, dei ricordi impolverati e dei gatti. La tratta male di proposito, no?
Lo fa anche con Gabriel, il suo unico figlio; i due non hanno un buon rapporto e Cathal non fa che ripetere a Maud che quello scioccone non è neppure suo figlio, informazione cui la ragazza non dà più di tanto importanza.
Maud ha pazienza da vendere: non solo resiste (e non è facile) agli insulti e agli strilli, ma resta e si dà da fare, pulendo (pulire è un eufemismo: lì c'è da grattare, sgrassare, disincrostare, disinfettare ecc..., oltre che gettar via tantissime cose inutili e inutilizzabili) e preparando pasti caldi (che non contemplino solo cibo in scatola) all'assistito.
La caparbietà della ragazza, unitamente a un carattere sì docile ma anche determinato e professionale - tipico di chi prende molto sul serio il proprio lavoro, non lasciandosi scoraggiare dagli ostacoli - pian piano riusciranno a farle aprire un varco per entrare nelle grazie di Cathal.
Non sarà semplice, ma la schiettezza di Maud, il suo essere diretta senza mai perdere le staffe, la sua grandissima mitezza e un pizzico di autoironia, faranno sì che Mr Flood si affezioni a lei, un po' alla volta e sempre comunque mantenendo i suoi brutti modi di fare.
Il lavoro in questa grande e disordinata casa a Bridlemere non si limita a pulizie e pranzetti, ma viene presto arricchito da una nota investigativa.
La perseverante Maud conduce una vita alquanto tranquilla e scevra di relazioni sociali; a riempire le sue giornate ci pensano cose ed esseri materiali e no, visibili ed invisibili.
Tanto per cominciare, la sua mente e i suoi sogni sono costantemente popolati da ricordi e incubi.
La narrazione delle vicende del presente in casa Flood sono interrotte brevemente dai ricordi di qualcosa di traumatico e doloroso accaduto in passato: Maud aveva una sorella maggiore, Dreirde, che capiamo essere sparita nel nulla, e quest'assenza - e il modo in cui si è verificata - la fanno star male da anni, ormai. Il pensiero di ciò che accadde in un pomeriggio alla sorella non l'abbandona mai, e così i brutti sogni.
Quanto ad amicizie, Maud ha un'amica carissima di nome Renata (che è pure la sua padrona di casa), eccentrica e soprattutto appassionata di libri gialli, e una schiera di santi (dall'addolorata Santa Rita al cinico San Valentino, passando per San Raffaele ed altri martiri della fede) sempre presenti, che vede solo lei e che le fanno compagnia, a volte sedendole accanto in silenzio, limitandosi a fare facce strane ed espressioni eloquenti (di disapprovazione, più che altro) quando la loro umana preferita fa o dice qualcosa di sciocco, altre sussurrandole all'orecchio qualcosa, magari dispensando consigli quando la stessa è in difficoltà.
E in difficoltà Maud Drennan finirà per trovarsi davvero.
Sì, perché Renata, curiosa e assetata di investigazioni, le mette una pulce nell'orecchio: il vecchio e folle Flood è vedovo; sua moglie Mary è morta dopo essere caduta dalle scale...
E se ce l'avesse buttata lui, ammazzandola di proposito?
Non solo, ma in qualche modo la famiglia Flood è collegata alla scomparsa (avvenuta negli anni '80) di un'adolescente di nome Maggie Dunn, che non ha fatto più ritorno a casa e di cui non s'è più saputo nulla. Volatilizzata.
E se Cathal Flood avesse a che fare con l'infelice destino della povera Maggie?
Maud, devi indagare, devi assolutamente scoprire cosa sia successo tra quelle mura, tanto a Mary Flood quanto a Maggie - questa è la proposta di Renata, che si lascia coinvolgere ed entusiasmare all'idea di improvvisarsi investigatrice.
Seppur riluttante a impicciarsi di cose e fatti che non la riguardano e che di certo le attirerebbero addosso l'ira e le maledizioni di Flood, Maud è comunque un po' suggestionata dal pensiero che effettivamente Cathal, strambo com'è, potrebbe essere capace di compiere scelleratezze... E se la sua aggressività l'avesse davvero spinto a commettere dei delitti?
Se così fosse, la stessa Maud rischia qualcosa? Forse è in pericolo tra le mura di quella casa grande, dove ogni porta chiusa potrebbe celare qualche oscuro segreto o prezioso indizio?
Inizia così una testarda ricerca di una verità nascosta sotto strati di polvere, vecchie cartoline e ricordi nella quale Maud si fa aiutare non solo da Renata e dai suoi santi impiccioni e sarcastici, ma anche da Sam Hebden, l'aitante e affascinante assistente sociale che, chissà per quale oscura ragione, bazzica sempre nei pressi di casa Flood nonostante da essa sia stato scacciato in malo modo.
Mentre si infila nelle stanze segrete, che trasudano misteri e segreti di quella dimora che pare avere vita propria, con quei rumori improvvisi e indefinibili così simili a sussurri o sospiri, Maud sente insinuarsi nella sua mente i sensi di colpa verso il vecchio Cathal: proprio quando il muro di diffidenza e ostilità sembra cadere giù, lei è impegnata a cercare prove per incastrarlo, prove che confermino i sospetti che in quella casa un tempo bella e luminosa possano essere accaduti dei fatti brutti e drammatici.
Presa dalla smania di una moderna Poirot in gonnella, Maud non esita a prendere appuntamenti con medium e chiunque abbia conosciuto Maggie e i Flood, per cercare un nesso tra i due.
Emergeranno verità sorprendenti e Maud dovrà stare attenta e guardarsi le spalle da chi le dice di essere ciò che invece non è ed è intenzionato a fermare la sua personale indagine investigativa.
La lettura del romanzo di Jess Kidd è stata per me un'avventura affascinante, con personaggi particolari, eccentrici, le cui bizzarrie fanno spesso sorridere, in quanto l Autrice ha una penna ironica e leggerla è un vero piacere.
La narrazione scorre con fluidità e coinvolgimento, il ritmo è inizialmente lento (viene preparato il terreno e il lettore ha modo di ambientarsi e conoscere i personaggi) per poi diventare più vivace, soprattutto quando entriamo nel vivo delle "indagini" e ci avviciniamo progressivamente alla soluzione di ogni enigma.
È un romanzo denso di un'atmosfera gotica, noir con un tocco di paranormale, in cui si racconta di rimorsi e rimpianti, di incubi e visioni, di santi e peccatori, senza alcuna tetraggine ma anzi con leggerezza.