lunedì 7 giugno 2021

Recensione: LA NAZIONE DELLE PIANTE di Stefano Mancuso

 


LA NAZIONE DELLE PIANTE di Stefano Mancuso è un piccolo manuale il cui protagonista indiscusso è il mondo vegetale: ad esso  l'autore dà voce e, parlandoci delle piante come di una vera e propria Nazione, ci elenca gli articoli che compongono la sua "Costituzione" e che noi essere umani dovremmo tenere bene a mente per preservare ed amare come si deve questa nostra meravigliosa ma bistrattata terra.

Ed.Laterza
139 pp


Mancuso scrive delle piante, che tra gli esseri viventi sono quelle considerate passive, inferiori ed invece esse sono le vere insegnanti di vita, e davanti alla eccellente complessità dell'universo vegetale l'uomo non può che scendere dal proprio piedistallo e mettersi in un atteggiamento di umile discente.

"Un pianeta verde per la vegetazione, bianco per le nuvole e blu per l’acqua. Questi tre colori che sono la firma del nostro pianeta, per un motivo o per un altro, non esisterebbero senza le piante. Sono loro a rendere la Terra ciò che conosciamo. Senza piante, il nostro pianeta assomiglierebbe molto alle immagini che abbiamo di Marte o di Venere: una sterile palla di roccia."

Spesso le piante vengono percepite come qualcosa di inorganico, quando invece è da loro che dipende l'esistenza di tutti gli esseri viventi, uomini compresi.

E allora, proprio per sottolineare l'importanza delle piante, in questo libro l'Autore ne parla come se fossero delle Nazioni e chiarisce quali siano i pilastri su cui regge la vita delle stesse.

Come per gioco, Mancuso ha steso una piccola ma importante Costituzione della Nazione delle Piante, composta da otto articoli, analizzandone con chiarezza ciascuno di essi.

La terra appartiene a tutti gli esseri viventi e di essi è la casa; la presenza di forme di vita sul nostro pianeta ci dice quanto esso sia complesso, eppure l’uomo, nel suo delirio di onnipotenza, crede di essere il migliore, di avere l'esclusivo diritto, rispetto alle altre specie viventi, di autoproclamarsi il Padrone, il Signore della Terra, quando invece è soltanto "uno dei suoi condomini più spiacevoli e molesti."

Da dove gli viene questa stolta convinzione? Se riflettessimo di più e con maggiore umiltà ed onestà, dovremmo convenire come la specie umana non solo non sia la più numerosa ma neanche la migliore tra le specie viventi.

L'art.01 recita che "La Terra è la casa comune della vita. La sovranità appartiene ad ogni essere vivente".

L'approccio dell'uomo è assolutamente arrogante e irrispettoso, visto che considera (e tratta) l’intero pianeta come qualcosa di sua esclusiva pertinenza e proprietà, una mega risorsa di cui lui ha il naturale (??) diritto di disporre come vuole, in base alle proprie esclusive esigenze. 

Preso dalla sua continua e irrefrenabile necessità di consumare, l'Homo Sapiens sta così profondamente incidendo sulle caratteristiche del pianeta da essersi guadagnato, a buon diritto, la responsabilità di essere la causa di una delle più terribili estinzioni di massa.

Mancuso ci ricorda come alla base della vita sulla Terra ci siano le relazioni fra i viventi, i quali si uniscono formando delle comunità, ed è quello che sostiene il secondo articolo, dove "la Nazione delle Piante riconosce e garantisce i diritti inviolabili delle comunità naturali come società basate sulle relazioni fra gli organismi che le compongono".

Scorrendo gli altri articoli e la loro spiegazione, comprendiamo come in natura non sia previsto che una specie prevarichi sull'altra, e come il rispetto per ogni essere vivente sia universale e travalichi i confini dello spazio e del tempo, nel senso che se la vita sulla terra viene protetta, custodita e sostenuta con intelligenza e la giusta considerazione, questo si ripercuoterà positivamente anche sulle successive generazioni, verso le quali siamo responsabili.

La Nazione delle Piante garantisce ad ogni essere vivente la piena libertà di vivere su questa nostra terra, senza alcuna limitazione se non quella di trattarla come merita, avendone cura e mostrandole gratitudine. 

Con ironia e con una scrittura agile e accattivante, in grado avvicinare lettori digiuni dell'argomento (come me) come anche quelli già appassionati al tema, Mancuso ci lascia una vera e propria costituzione che deve responsabilizzarci e indirizzarci affinché ogni nostro impegno, intelligenza, progetto e voglia di fare, siano utili per costruire il nostro futuro di abitanti rispettosi della Terra e degli altri esseri viventi. 

2 commenti:

  1. Ciao Angela! Un libro molto interessante per chi, come me, adora le piante :) penso che dovremmo tutelarle molto meglio, soprattutto le foreste, invece di sfruttarle e distruggerle... per fortuna si sta risvegliando una maggiore sensibilità sull'argomento.

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    1. quello che dici è verissimo! la nostra cura e sensibilità verso l'ambiente non saranno mai troppe (neanche sufficienti, a dire il vero)!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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