In un'elegante dimora sulle verdi colline del Devonshire s'è consumato un omicidio: il cadavere di un uomo viene ritrovato in biblioteca dopo una notte di pioggia e vento.
A fare la tragica scoperta è la governante Phyllida Bright; i proprietari della casa sono nientemeno che Agatha Christie e suo marito Max.
Parte la caccia all'assassino, che è sicuramente tra quelle mura, e il lettore viene subito immerso in una cornice raffinata in stile Downton Abbey e in un'atmosfera intrigante tipica dei gialli classici tradizionali, in cui una bella e curiosa governante si improvvisa detective sulle orme dell'amato personaggio di Hercule Poirot.
OMICIDIO A MALLOWAN HALL di Colleen Cambridge
Mondadori trad. M. Faimali 368 pp 17.10 euro 2023 |
Phyllida Bright è una giovane governante dalla folta chioma rossa e dal portamento fiero e deciso che ama avere ogni cosa in ordine e sotto controllo; il suo occhio attento e scrupoloso veglia sulla bellissima e grande Mallowan Hall, sorvegliandone l'andamento, l'organizzazione, la pulizia, la prontezza nel prevenire e rispondere alle esigenze dei padroni di casa (l'archeologo Max Mallowan e la sua consorte, la celebre scrittrice di gialli Agatha Christie) e dei loro ospiti.
A Phyllida non sfugge nulla: i grembiuli e le divise di camerieri e valletti, la polvere sui mobili, la solerzia in cucina e in ogni ala della casa da parte di tutti i dipendenti; certo, non è sola nella gestione della dimora, infatti accanto a lei c'è il maggiordomo, l'austero e pedante (amabilmente chiamato Vecchia Tacca dai sottoposti) Mr Dobble, con cui la bella governante non ha un gran feeling.
Il romanzo si apre con Mrs Bright che scopre il corpo di un uomo senza vita riverso sul pavimento: la vittima è un certo Charles Waring che, presentandosi come un giornalista del Times, era giunto a sorpresa la sera prima durante una festa organizzata dai padroni di casa.
L'uomo - che i coniugi Mallowan non conoscevano e neppure gli ospiti, almeno così dicono - è stato assassinato con una penna stilografica conficcata nel collo.
Per quanto la situazione sia drammatica e funesta, a una appassionata lettrice di gialli qual è Phyllida, che è la fan numero 1 di Agatha (di cui è anche amica e confidente da anni), si apre la eccitante opportunità di indagare su questo omicidio avvenuto proprio vicino a lei: con l'augurio che lo spirito arguto e intelligente di Poirot sia con Phyllida e le sia di ispirazione, la donna si mette subito al lavoro per provare a raccogliere indizi, informazioni, a cogliere dettagli, tracce ed errori da parte dell'assassino, per poterlo identificare prima della polizia.
A dire il vero non c'è molto da fare affidamento su Scotland Yard: tra l'apatico agente Greenstick e il borioso e corrucciato ispettore Cork, l'omicida potrebbe tranquillamente farla franca ma, sfortunatamente per lui, c'è Phyllida Bright a dargli la caccia!
Mossa dal bisogno di evitare che la notizia diventi presto di dominio pubblico, mettendo in pericolo la reputazione di Agatha, la governante sa di doversi dare una mossa, così comincia a indagare per capire chi fosse davvero Mr Waring, partendo dalla sua camera e dall'analisi dei suoi effetti personali; scopre che egli non era chi diceva di essere e che la sua presenza improvvisa e non preannunciata a Mallowan Hall, con la motivazione di intervistare la giallista, era in realtà una scusa: lui era lì per ragioni personali, perché c'è qualcuno - tra gli ospiti, presumibilmente - con cui aveva interesse ad interagire. E questo qualcuno deve averlo fatto fuori.
Chi è e perché?
Il colpevole è tra loro, tra i diciotto dipendenti e gli otto ospiti, e ben presto questa consapevolezza comincia a serpeggiare tra tutti i presenti e a generare un legittimo panico, quanto meno tra le cameriere, e non a caso..., visto che proprio in mezzo ad esse si abbatte una seconda tragedia.
Phyllida è su di giri e, pur non dimenticando il proprio ruolo e le proprie inderogabili mansioni a Mallowan Hall, si lascia coinvolgere dalle indagini, correndo anche qualche rischio.
Si sarebbe aspettata che la sua amica Agatha condividesse con lei la medesima euforia e invece no.
"«Qualcuno qui dentro è un assassino. E tra i nostri ospiti non c’è un Poirot che possa smascherarlo».«E tu?» chiese Phyllida di getto. Fu scossa da un brivido di esaltazione. «Sei un’autrice di gialli! Scommetto che riusciresti a scoprirlo...»«No, no, no.» Agatha scosse la testa e tornò a guardare la macchina da scrivere. Era un chiaro segnale di congedo. «È già abbastanza difficile scrivere di questi maledetti argomenti. Non mi metterò a seguire indizi nella vita reale, soprattutto perché non posso sistemarli come voglio io!» (...)“Se tu non vuoi fare Poirot, allora ci penserò io.”Conosceva i metodi del detective. Aveva anche lei delle ottime cellule grigie. Adorava l’ordine e il metodo, e non le sfuggiva niente."
Insomma, degna ammiratrice del panciuto investigatore belga con i baffi sottili, Phyllida è un vero e proprio uragano inarrestabile, che si mette sulle tracce dell'assassino andando personalmente alla ricerca di tutti quei segnali e particolari che possono aiutarla a mettere insieme e al posto giusto tutte le tessere del puzzle.
Alle sue spalle, come un'ombra provocatrice e protettrice allo stesso tempo, ci sarà l'autista di casa, il neo assunto Mr Bradford, alto, muscoloso, irriverente, maleducato, col vizio antipatico di sbuffare ogni due minuti e, soprattutto, sarcastico e beffardo verso la vivace e singolare governante, sempre pronto a rimproverarla o prenderla in giro; dal canto suo, Mrs Bright - nonostante l'uomo sia troppo zotico per i suoi gusti - dovrà riconoscere che da lui riceverà non pochi aiuti per il suo caso.
Omicidio a Mallowan Hall è il primo di una serie di gialli con protagonista Phyllida Bright e ricalca lo stile e la struttura dei gialli più classici: il libro si apre con la scoperta del cadavere, l'omicidio è avvenuto in un contesto chiuso (la bella villa inglese in campagna) in cui ci sono tot persone, per cui il colpevole è necessariamente tra loro; tutti sono sospetti e possibili assassini, ma al contempo, paiono tutti innocenti; c'è il maggiordomo (al quale si dà sempre la colpa, chissà se pure stavolta è accusato ingiustamente), le cameriere pettegole che hanno occhi e orecchie ovunque; c'è la soluzione finale in cui chi risolve il caso illustra in modo ordinato e meticoloso tutto il percorso logico-deduttivo che l'ha condotto alla soluzione.
In pratica, è un giallo puro, molto molto piacevole, scritto in maniera fluente, con un tono ironico, leggero, un efficace tratteggio dei personaggi coinvolti, dialoghi abbondanti e vivaci, la protagonista simpatica, pragmatica, brillante; sempre suggestivo il tipo di ambientazione.
Assolutamente consigliato a chi ama i gialli e anche a chi solitamente non li legge ma vuol concedersi ore di svago grazie a una lettura scorrevole e coinvolgente.
Ho deciso di leggere questo romanzo spinta dalla recensione di Fra del blog NON TI SENTO, STO LEGGENDO: IL MIO MONDO DI LETTURE E RECENSIONI.
Ciao Angela, sono contenta che il libro sia piaciuto anche a te. È un giallo piacevole, ironico e con un'ambientazione perfetta.
RispondiEliminaUn abbraccio 😘
Siii✌️ grazie per il consiglio ⊂(◉‿◉)つ
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