E sono arrivata al secondo libro del mio tour austeniano con
ORGOGLIO E PREGIUDIZIO
(Pride and Prejudice)
di Jane Austen
Ed. Newton Compton 3,90 euro |
inizio: 1796/97 (First Impressions)
revisione: 1811/12 (P&P)
pubblicazione: 28 gen.. 1813
«By the Author of "Sense and Sensibility"»
revisione: 1811/12 (P&P)
pubblicazione: 28 gen.. 1813
«By the Author of "Sense and Sensibility"»
"Pride and Prejudice" è certamente l'opera più popolare e più famosa di Jane Austen, un vero e proprio "long-seller".
Attraverso la storia delle cinque sorelle Bennet e dei loro corteggiatori, lo sguardo acuto della scrittrice, sorretto da un'ironia tanto più spietata quanto più sottile, annota e analizza fatti, incidenti, parole di un microcosmo popolato da personaggi che avranno molto da insegnare a Dickens e Thackeray.
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A Longbourn vivono i Bennet, famiglia composta dai coniugi Mr e Mrs Bennet e le cinque figlie, Jane, Elizabeth (Lizzy), Mary, Kitty e Lydia.
L'interesse delle donne Bennet, in primis della signora madre, è risvegliato dall'arrivo di nuovi "vicini": Netherfield Park, una tenuta vicino al paesino di Meryton, è stata finalmente affittata, ma quel che conta di più è che il nuovo arrivato è un giovanotto molto ricco, e per giunta scapolo: Mr Bingley.
Se c'è una cosa che caratterizza Mrs Bennet è la fissa di trovare un buon partito alle proprie figlie e Bingley potrebbe essere il candidato ideale per la maggiore, la bella e posata Jane.
In effetti, tra i due nasce spontaneamente una certa simpatia che potrebbe portare altrettanto spontaneamente ad una felice unione, che farebbe saltare letteralmente di gioia la madre della ragazza.
Se non fosse che questo matrimonio non è ben visto da tutti, a partire dalle sorelle di lui e per finire con l'amico di sempre, Mr Darcy.
Il caro Mr Darcy si presenta, in società, ai balli, con le signore e con gli uomini, come un giovane altero, pieno di sè, fin troppo convinto e fiero del proprio status sociale (è davvero un ottimo partito da accalappiare), e tanto i modi quanto i lineamenti del viso rivelano il disprezzo per certi atteggiamenti e comportamenti altrui contrassegnati da superficialità e semplicioneria, tant'è che proprio verso la mamma di Lizzy, Darcy prova una forte antipatia.
Sarà per questo che proprio lui non vede di buon occhio un'eventuale unione del suo amico con una Bennet?
Certo, in famiglia a salvarsi sono soltanto e proprio le due figlie maggiori e un po' il padre, che non è sciocco come la moglie, ma la sua indifferenza ai pettegolezzi e a tutto ciò che gli succede intorno - e il sarcasmo col quale giudica tutto e tutti - lo rendono poco piacevole come persona.
Ma Jane e Lizzy sembrano non aver nulla a che fare coi genitori: sono due ragazze intelligenti, colte, equilibrate, e se la prima mostra un temperamento più tranquillo, una spiccata bontà e una certa "incapacità" a giudicare male chiunque (anche chi meriterebbe un giudizio severo), Elizabeth rivela un caratterino più forte, determinato, un certo acume nel valutare con intelligenza e sagacia fatti e persone, oltre che una piacevole ironia e un modo di fare spiritoso, simpatico e vivace che piacciono praticamente a tutti quelli che hanno a che fare con lei.
Tutti tranne Darcy, che di viso la giudica a malapena "passabile" e per il resto... il suo orgoglio gli impedisce di vedere la fanciulla come una ragazza adatta a lui, al suo rango.
Ma Lizzy non le manda a dire e, per quanto sia attirata dalla signorilità di Darcy, è cosciente del fatto che su di lui girano voci non proprio lusinghiere, che ne danno un ritratto poco rispettabile, accentuandone l'arroganza, l'egoismo e l'insensibilità verso il prossimo e i suoi sentimenti.
Ma Darcy è davvero così freddo e algido come appare? Questa pensiero su di lui non sarà tutto frutto di pettegolezzi e mezze verità, oltre che di un forte pregiudizio della nostra Lizzy verso un uomo dal carattere forse non facile e malleabile, ma con cui, deve ammettere, le conversazioni (quando il giovane si degna di parteciparvi) sono tutt'altro che banali e sciocche (come lo sono con tanti altri uomini coetanei)?
E il forzato disinteresse di Darcy per la signorina Bennet non sarà a sua volta frutto del già citato orgoglio, che impedisce al giovanotto di dare spazio a quei sentimenti che pian piano, e suo malgrado, si stanno insinuando in lui nei confronti della cara Lizzy?
La Austen crea, capitolo dopo capitolo, una serie di impedimenti alla realizzazione di fidanzamenti e matrimoni, lasciando serpeggiare pregiudizi e dicerie che finiscono per dare adito a fraintendimenti, che allontanano inevitabilmente i diretti interessati.
Jane riuscirà a sposare il suo Bingley, che pur avendo mostrato dei sentimenti per lei, a un certo è sparito misteriosamente? Come mai? Qualcuno gli avrà fatto cambiare idea su Jane?
Darcy riuscirà ad a sottomettere il proprio sciocco orgoglio per buttarsi a capofitto nell'amore?
Ma anche Lizzy dovrà accantonare il pregiudizio verso quell'antipatico di Darcy per vedere la sua vera natura, che è molto più nobile di quanto sembri ad una prima occhiata, e le occasioni per dimostrarlo ci saranno.
Di per sè, un po' come in Ragione e Sentimento, il succo della storia non è tanto complicato e (anche se lo è di più che nell'altro romanzo) il numero di pagine che lo accompagna parrebbe ingiustificato..., se non stessimo parlando di JA.
JA, si sa, dà ampio spazio a dialoghi, descrizioni, intere sequenze di pensieri, riflessioni, ragionamenti ecc che potrebbero sembrare inutili e superficiali rispetto allo sviluppo della storia, e - per quanto ami quest'Autrice - non nego di aver trovato certe parti noiosette, ma nel complesso Orgoglio e Pregiudizio resta un classico che amo e la storia d'amore di Lizzy e Darcy mi piace molto, anche perchè mostra davvero come il loro sentimento fosse ostacolato non da cose oggettive ma da atteggiamenti e pensieri inesatti.
Mi piace sempre molto la leggera e deliziosa ironia di JA circa certi modo di fare del suo tempo, la fissa per i balli e per la ricerca del marito con una rendita alta, così come comunque mi piace che si punti molto sui sentimenti della protagonista.
Io Jane non posso non consigliarla; certo, magari molte parti le si legge con meno pathos ma il suo stile e il suo mondo sono sempre piacevoli.