martedì 14 luglio 2020

"È l’essenziale che fa valer la pena di vivere" - Mario de Andrade



Queste parole molto intense e significative sono citate in uno degli ultimi libri che ho terminato di leggere (Un momento fa, forse, G. Ardemagni); l'Autore è Mario de Andrade, (San Paolo, 9 ottobre 1893 – San Paolo, 25 febbraio 1945), poeta, musicologo, critico letterario e narratore brasiliano, uno dei fondatori del modernismo brasiliano. Fece parte negli anni venti del gruppo dei giovani modernisti, e fu uno degli animatori della Semana de Arte Moderna (settimana di arte moderna) a San Paolo nel 1922. Ha scritto anche saggi di musicologia, incentrati sul folclore (fonte).


Ho contato i miei anni e ho scoperto che ho meno tempo per vivere da qui in poi rispetto a quello che ho vissuto fino ad ora.

Mi sento come quel bambino che ha vinto un pacchetto di dolci: i primi li ha mangiati con piacere, ma quando ha compreso che ne erano rimasti pochi ha cominciato a gustarli intensamente.
Non ho più tempo per riunioni interminabili dove vengono discussi statuti, regole, procedure e regolamenti interni, sapendo che nulla sarà raggiunto.


Non ho più tempo per sostenere le persone assurde che, nonostante la loro età cronologica, non sono cresciute.

Il mio tempo è troppo breve: voglio l’essenza, la mia anima ha fretta. Non ho più molti dolci nel pacchetto.

Voglio vivere accanto a persone umane, molto umane, che sappiano ridere dei propri errori e che non siano gonfiate dai propri trionfi e che si assumano le proprie responsabilità. Così si difende la dignità umana e si vive nella verità e nell’onestà.

È l’essenziale che fa valer la pena di vivere.

Voglio circondarmi di persone che sanno come toccare i cuori, di persone a cui i duri colpi della vita hanno insegnato a crescere con tocchi soavi dell’anima.

Sì, sono di fretta, ho fretta di vivere con l’intensità che solo la maturità sa dare.
Non intendo sprecare nessuno dei dolci rimasti. Sono sicuro che saranno squisiti, molto più di quelli mangiati finora.

Il mio obiettivo è quello di raggiungere la fine soddisfatto e in pace con i miei cari e la mia coscienza.

Abbiamo due vite e la seconda inizia quando ti rendi conto che ne hai solo una.

domenica 12 luglio 2020

Recensione: RITORNO A BLUE RIVER di Grazia Caputo



Quanto può essere difficile ritornare nel luogo in cui hai trascorso parte della tua vita e al quale sono legati ricordi di esperienze umilianti e dolorose?
Per Grace Jones, giovane scrittrice di successo, è un vero e proprio atto di coraggio tornare a Blue River, sapendo che c'è il rischio di ritrovare quelle persone che in passato le hanno fatto versare molte lacrime.
Ma solo affrontando i propri demoni è possibile sconfiggerli, e lei non è più l'adolescente insicura di un tempo.


RITORNO A BLUE RIVER
di Grazia Caputo



Officina Milena
94 pp
Blue River è un paese nei cui pressi scorre un fiume, attorno al quale si narra una leggenda che ricorda come la vita scorra proprio come un corso d'acqua, portando via con sé il bello e il brutto vissuto da ogni essere umano.

Dopo essere fuggita dal proprio piccolo paese pur di realizzare i propri sogni, passati sei anni, la giovane protagonista di questo libro torna là dove risiede il proprio passato e, con esso, incubi e paure che l'avevano resa insicura e fragile.
Ma la sua tenacia e determinazione nel mettere a frutto il proprio talento di narratrice, l'hanno resa una donna più sicura di sè, tanto da spingerla a tornare "a casa".

E in una notte, tetra come quella di Halloween sa essere, tra zucche inquietanti e strani segni che tentano di spaventarla, forse è davvero arrivato per lei il momento della resa dei conti con coloro che l'hanno perseguitata approfittando della sua ingenuità.

Grace rivede colei che, negli anni della scuola, è stata la sua migliore amica, Nora, con cui però - una volta lasciata Blue River - aveva allentato i rapporti.
Tra le due c'è imbarazzo e l'amica non nasconde un atteggiamento ostile, proprio di chi sente di essere stato deluso dall'altro.

Grace è tornata per cercare di scrivere il suo romanzo in tranquillità, ma durante la settimana di Halloween  avvengono è vittima di fatti inquietanti, sinistri ed inspiegabili, che le provocano comprensibilmente più di un brivido e la fanno sentire continuamente in allarme: telefonate anonime, appostamenti, rumori strani...
C'è forse qualcuno che vuol farle uno scherzo mettendole paura?
E se non fosse semplicemente un burlone a darle fastidio ma qualcuno male intenzionato?

Lo scoprirà presto, e proprio nel corso della notte del 31 ottobre, che forse sarà la notte più terrificante e lunga della sua vita.

Attraverso brevi flashback conosciamo alcuni episodi accaduti a una giovanissima ed inesperta Grace, la quale ha sofferto per essere stata il continuo bersaglio delle angherie e delle cattiverie di quattro ragazzi del paese: quattro bulli che si sentivano i padroni del mondo, arroganti e sadici, pronti a prendere in giro con cattiveria e ad umiliare chi, come Grace e Nora, era timido e insicuro.

Tra questi quattro giovanotti spavaldi - Gary e Jack Rider (fratelli), Alan e Nickolas -, il più perfido è stato sicuramente Jack, il quale in certi momenti - quando si ritrovava solo con Grace - perdeva l'aria cinica a e strafottente e quasi sembrava preso dalla ragazza, per poi fare il bullo quand'era con gli amici.

Ebbene, i quattro vengono a sapere del ritorno di Grace e organizzano una trappola per lei, qualcosa di veramente orribile che potrebbe rivelarsi per la povera ragazza - sola in casa - un  inferno senza via d'uscita.
Eppure non sarà totalmente sola ad affrontarlo, e una presenza amica le sarà di grande aiuto.

Grazia Caputo ha scritto un racconto che, in un numero limitato di pagine, riesce ad essere interessante e completo, regalando attimi di suspense nel lettore, e a ciò contribuisce lo sfondo costituito da questa cittadina americana fittizia, la leggenda riguardante il suo fiume, il periodo in cui la storia è ambientata, ossia Halloween, con tutti i dettagli relativi a questa oscura festa, le minacce che la protagonista non sa spiegarsi e, in particolare, ciò che le accade in quella maledetta notte.

Il racconto di ciò che vive Grace a causa della trappola tesa da Jack e compagni - alternato, come dicevo, a piccole ma necessarie incursioni a sei anni prima - unisce elementi thriller e horror, è narrato con un ritmo concitato e tiene il lettore in tensione, in quanto è difficile non farsi coinvolgere dai fatti raccontati e dagli stati d'animo della protagonista, la quale si ritrova a fare scelte audaci e necessarie, se vuol uscire viva da una situazione che si fa via via sempre più pericolosa.

Tra queste pagine, di cui ho apprezzato lo stile, i personaggi, l'ambientazione, si affrontano temi quali l'amicizia, i primi acerbi sentimenti verso l'altro sesso, l'incapacità di saper esprimere i propri sentimenti e farne piuttosto un'ossessione, la mancanza di rispetto per la donna, il bullismo - con tutto ciò che esso significa nella vita di chi lo subisce, in termini di sfiducia, paura, insicurezza - ma anche la voglia di non lasciarsi schiacciare da chi crede di poterti far sentire una nullità.
Grace non ci sta, alza la testa e va dritta per la sua strada e quando torna a Blue River, pur non immaginando ciò che l'attende, potrà finalmente guardare l'acqua del fiume e vedere chi è stata e chi è adesso, e chiudere finalmente col passato, lasciando che esso scivoli via, mostrando il suo riflesso, che le restituisce l'immagine di una persona che ce l'ha fatta.

Un racconto bello, intenso, scritto molto bene, appassionante, con un finale che - specifica l'Autrice - lascia spazio a diverse interpretazioni.
Assolutamente consigliato se vi piacciono le storie ricche di pathos e suspense.
Ringrazio Officina Milena per la copia omaggio.

sabato 11 luglio 2020

Recensione: UN MOMENTO FA, FORSE di Giovanni Ardemagni



Perdere il lavoro è sempre un evento difficile da affrontare; se hai più di cinquant'anni, forse, lo è anche un po' di più, perché sei cosciente di come il tempo passi inesorabile, e confrontarsi all'improvviso con la necessità di reinventarsi, di rimettersi in gioco cercando, dopo venti-trent'anni di carriera, un nuovo lavoro, può essere davvero traumatico.
Tra queste pagine, con la delicatezza di una poesia e la forza di chi riflette sulla vita e sui suoi significati, l'Autore ci narra una storia sì di perdita, dolore e amarezze, ma altresì di amicizia e voglia di fermarsi: fermarsi a riflettere, ad assaporare i momenti, a dimenticare il ticchettio costante dell'orologio che ci ricorda quanto siamo soggetti al tempo che ci scorre tra le dita come sabbia, a ritrovare noi stessi, sempre noi eppure diversi da come eravamo un momento fa. Forse




UN MOMENTO FA, FORSE
di Giovanni Ardemagni



Pegasus Edition
154 pp
Zurigo, ai giorni nostri.
Giovanni (indicato semplicemente con G. nel libro) e Marcello (un suo collega), sono due uomini ultracinquantenni, differenti sotto diversi aspetti, a cominciare da quello fisico: G. è piccolino, Marcello è un omone ed è gentile, sempre sorridente anche se solitario; i due, dopo tanti anni di relazione professionale, coglieranno al volo l'opportunità di conoscersi davvero trascorrendo qualche ora insieme, assaporando così una inaspettata ma incredibile complicità, una condivisione infinita, che li renderà speciali l'uno per l'altro.

Durante un pomeriggio passato insieme raggiungendo Milano, Marcello e G. parlano tantissimo, ridono, si parlano a cuore aperto, e il primo - che G. chiama affettuosamente "orso bernese" - aiuterà l'altro a concedersi attimi di preziosa e "sana follia".

«Follia. È la follia che ci fa vivere oltre i nostri stupidi e assurdi limiti, amico mio!»

Non solo, ma grazie alle riflessioni profonde che emergono con spontaneità dalle chiacchierate con l'amico e collega, G. realizza alcune verità fondamentali, di per sè semplici, da sempre vicine a lui, alla sua portata, eppure ignorate fino a quel momento.

"...noi tutti cerchiamo di fare il possibile per allungarci la vita; Marcello, oggi, mi ha fatto capire come allargarla."

L'amico, con la sua dolcezza, schiettezza e profondità d'animo, gli permette di capire come non sempre serva riempire il tempo e lo spazio di parole, azioni frenetiche...: spesso è necessario e sufficiente il silenzio, non quello sterile e vuoto, bensì un silenzio "pieno di risposte pronte a essere catturate", un silenzio che induca a confrontarsi con i propri limiti e a "guardare oltre l'ovvio".


Come sarebbe bello se potessimo fermare le ore, i minuti, eliminare le lancette dagli orologi e tutto ciò che implica lo scorrere inesorabile del tempo!
Forse impareremmo ad essere meno ansiosi, a gustarci ogni attimo, ogni sorriso, ogni abbraccio, le relazioni con chi ci è accanto. Semplicemente l'oggi.

"Un orologio senza lancette ti fa vivere il presente perché nella parola “futuro” non vi è verità."


Viviamo giorni frenetici in una società digitalizzata e dai ritmi sempre più veloci, bombardati da mille stimoli e inevitabilmente ci ritroviamo spesso a considerare che il tempo per far tutto ciò che vorremmo è sempre troppo poco: potersi fermare per guardarci dentro, attorno e oltre dovrebbe essere un diritto ma anche un dovere verso noi stessi, per donarci l'opportunità di essere liberi - almeno per qualche momento - dalla schiavitù dei minuti che volano via e non tornano più, di questo tempo che ci ingabbia, quando invece basterebbe 

"...prestare un poco più di attenzione verso il mondo che ci circonda, per iniziare a notare il flusso costante delle stagioni e del tempo che passa e che passerà, invitandoci ad accorgerci che stiamo vivendo ora."

Ma a dispetto delle belle considerazioni e dei significativi discorsi che i due amici condividono in un'atmosfera serena e intima, la realtà non manca di provocare scossoni nelle loro esistenze.

Entrambi vengono licenziati in tronco dal direttore dell'azienda per la quale lavorano da anni; il loro superiore non mostra alcuna empatia nel comunicare la dolorosa notizia, che è una doccia gelata tanto per G. quanto per Marcello, i quali reagiranno in modi differenti alla perdita del lavoro.

Il tema del licenziamento - centrale nel libro - che sopraggiunge a un'età matura è sicuramente quanto mai attuale, oltre che delicato; ogni persona ha il proprio vissuto, temperamento, problematiche personali e famigliari, e sicuramente ciascuno può reagire in modo differente a un evento di questo tipo: passato lo sgomento, lo scoraggiamento e l'amarezza iniziali, c'è chi può coglierlo come un'opportunità per ricominciare, per incamminarsi verso nuovi percorsi, magari altrettanto se non più stimolanti.
E poi c'è chi non ce la fa ad uscire indenne da un "trauma" di questo tipo, e la delusione, la paura di un "nuovo" che è sinonimo di ignoto, hanno il predominio, finendo per innescare reazioni e meccanismi dolorosi e dagli esiti irrimediabili.

L'Autore trasporta il lettore in un'atmosfera in cui il sogno e la realtà si fondono e confondono, in cui il protagonista è messo davanti all'opportunità di riflettere su stesso, su ciò che è e vuol essere, su ciò che davvero conta e dà valore a ogni singolo giorno come ad una vita intera.

Pur non amando particolarmente un registro linguistico ed uno stile narrativo troppo intrisi di pensieri e considerazioni esistenzialistiche e filosofiche (che conferiscono un tono molto poetico ai dialoghi tra i personaggi), trovo che essi siano comunque coerenti con la linea che lo scrittore ha intenzionalmente scelto per affrontare tematiche importanti quali l'amicizia, la morte, la perdita del lavoro (e tutto ciò che ad esso segue), la solitudine, il valore di tutti quegli istanti che compongono le nostre giornate, delle azioni, delle parole, dei silenzi e delle relazioni umane che intrecciamo; la materia narrativa è sostanziosa, significativa e si riflette nelle scelte stilistiche dell'Autore.
I personaggi sono ben strutturati, la loro amicizia è bella e profonda, e tutto il romanzo è pervaso da una vena malinconica e triste, che ha il suo culmine in un fatto tragico che segnerà il rapporto tra i due uomini; nonostante questo evento, però, il finale, lungi dall'essere melodrammatico, custodisce un germe di speranza, testimone dell'evoluzione che il protagonista ha vissuto, in virtù e delle vicende vissute e del legame con l'amico.

Consigliato in particolare a chi desidera accostarsi a un genere narrativo che non mira semplicemente al racconto di una storia, quanto alla trattazione di temi rilevanti ed attuali, che possono riguardare da vicino tanti di noi.


"Scrivere ti permette di chiederti se sei pronto. Scrivere sei tu. Tu sei tu, non la tua ombra. “L’ombra sta sempre davanti a te e non dietro di te” è solo una questione di punti di vista. Scrivere è non avere paura dell’ombra, perché l’ombra significa che c’è qualcosa o qualcuno che vuole illuminare o illuminarti".

"Continuiamo a dirci di non avere tempo mentre dovremmo essere più leali con noi stessi e dirci che non abbiamo voglia di guardare gli eventi perché ci fanno paura. Caro mio, sei stato qui ogni giorno di questa settimana. Sai, siamo noi che non siamo capaci di fermarci e guardarci dentro e attorno, e guardare oltre. Ma pretendiamo di avere visto, se non tutto, almeno tantissimo."



giovedì 9 luglio 2020

Recensione: "IL FANTASMA DELL'ABATE. La tentazione di Maurice Treherne" di Louisa May Alcott



Amore, passioni, segreti, intrighi e tradimenti popolano le stanze di un'antica dimora, sorta lì dove anni prima c'era stata un'abbazia; ma a rendere l'atmosfera misteriosa ci pensa un'oscura e indefinibile presenza, che non sembra avere fattezze umane...


IL FANTASMA DELL'ABATE. La tentazione di Maurice Treherne.
di Louisa May Alcott



self-publishing
trad. I. Nanni
70 pp ca.
2.99 euro
Siamo nell'Inghilterra della seconda metà del XIX secolo.

Maurice è un giovanotto appartenente alla nobile famiglia inglese dei Treherne. 
Una volta rimasto orfano, viene accolto in casa dagli zii e stringe un vincolo particolarmente profondo con il cugino Jasper, suo coetaneo, con cui condivide piaceri e avventure tipiche dei giovani delle classi agiate.

Ma nel corso delle loro goliardiche avventure, è accaduto qualcosa di poco piacevole, anzi di decisamente tragico per il povero Maurice: durante il viaggio di ritorno da un soggiorno a Parigi (terminato prima del previsto a causa di uno scandalo....), la nave su cui si sono imbarcati per far ritorno a casa, naufraga.
Coraggiosamente, Maurice salva la vita al cugino rischiando la propria e resta paralizzato alle gambe, inchiodato ad una sedia a rotelle. 

A peggiorare la già deprimente e triste condizione del povero Treherne si aggiunge l'inspiegabile scoperta che il vecchio zio che l'aveva accolto... l'ha diseredato e il giovanotto, povero e "storpio" , non può che affidarsi al buon cuore dello scapestrato cugino.

Ad essere sempre la stessa nei confronti di Maurice è Octavia, la sorella di Jasper, dolce amica che si prende cura del cugino invalido, mostrandogli affetto e vicinanza sinceri nel corso dell'anno successivo all'incidente. 

A muovere i gesti teneri di Octavia non è mai stata la pietà e neppure il semplice legame di  parentela: nel suo cuore nutre per Maurice un amore puro, che vorrebbe vedere ricambiato... e così sarebbe se non fosse che Maurice si rende conto di dover rinunciare alla bella cugina per non rovinarle la vita...
Lei così cara e dolce... come viverebbe accanto ad un uomo non solo confinato su una carrozzina ma per di più senza il becco di un quattrino? Che futuro potrebbe garantirle?

La stessa Lady Treherne, mamma di Jasper ed Octavia, per quanto voglia bene al nipote, cerca di fargli comprendere la necessità di non dichiararsi alla ragazza, ma di lasciarla libera di frequentare, conoscere e forse fidanzarsi con qualcun altro, che potrebbe amarla e donarle un'esistenza felice e sicura.

Ed infatti, in quei giorni che anticipano la fine dell'anno, in casa di Jasper, c'è un giovanotto - Annon - che stravede per Octavia e che volentieri conquisterebbe il suo cuore.
Ma lo spasimante non è il solo ospite della casa: ci sono anche due amiche di Octavia e una coppia, il generale Snowdon e sua moglie Edith.
Quest'ultima è una donna giovane e affascinante e col marito compongono in realtà una coppia, a un primo sguardo, male assortita, visto che lei è ancora nel fiore degli anni mentre lui è anziano...

Sarà proprio la presenza di Edith a far tornare il passato - lei, Maurice e Jasper si sono conosciuti l'anno prima a Parigi - più minaccioso che mai, col rischio di rovinare irrimediabilmente i progetti di Maurice (circa una possibile unione con Octavia) e tentandolo in merito al mistero che circonda gli eventi di Parigi e che vedono coinvolta la stessa signora Snowdon.

Maurice è un uomo d'onore: le sue gambe saranno pure senza forza e lui un invalido, ma la sua coscienza è più che desta e sana, e gli impone di non venir meno alla parola data e di tenere per sè la verità, la stessa che, quando fu celata, indusse il defunto zio a levargli l'eredità ingiustamente...

Tutti gli ospiti della dimora trascorrono le mattine e le sere chiacchierando e ognuno coltivando un sogno d'amore dentro di sè: Annon si arrovella il cervello su come far innamorare di sé Octavia, la quale ama Maurice ma, per compiacere la madre, deve soffocare questo sentimento.
Jasper sta combinando qualcosa di losco con Edith, la quale ha occhi solo per Maurice e potrebbe essere disposta a commettere anche azioni scorrette pur di contrastare l'amore tra lui e la dolce Octavia...
E intanto, in alcuni angoli bui della villa, pare ci sia una presenza spettrale che si diverte ad apparire all'improvviso e a spaventare i poveri malcapitati che se la trovano davanti.

Effettivamente, spiega Jasper, c'è un'inquietante leggenda che grava sulla bella dimora dei Treherne e ha a che fare con un abate amareggiato e infuriato e di una sua sinistra maledizione...

Tutte sciocche superstizioni, adatte a donnicciuole impressionabili, e utili solo a rendere eccitanti le serate d'inverno davanti al camino, raccontandosi a bassa voce "storie di fantasmi"?

Può essere, eppure... a volte accadono degli eventi che, se anche la ragione ci spinge a non attribuirli a cause "sovrannaturali", hanno però elementi inspiegabili, coincidenze strane che un po', vuoi o non vuoi, turbano gli spiriti.

La Alcott ha scritto una novella che si inserisce nel filone del genere gotico, pur essendo la presenza del paranormale piuttosto marginale rispetto alle dinamiche relazionali, ai sentimenti e alle ambizioni dei personaggi che interagiscono in questa storia breve ma molto gradevole: ci sono amore (quello sincero e puro ma anche quello egoista), gelosia, tormenti interiori, sogni infranti, il desiderio di restare leali nonostante ciò costi sacrificio, il non arrendersi davanti alle difficoltà, perdono e tradimento: in una parola, ci sono le passioni, belle e brutte, che agitano il cuore dell'essere umano.

In certi momenti sembra essere in un romanzo di Jane Austen, ad es. quando le amiche di Octavia ciarlano con un pizzico di leggera malizia sull'eventualità di trovare un fidanzato in casa Treherne; l'elemento paranormal e gothic raggiunge sempre l'effetto di stuzzicare e dare sale alla storia, che verso il finale aggiunge - alla sensazione che tutto si stia volgendo verso il "bene" e che ogni problema abbia trovato soluzione - un fatto tragico ed ineluttabile.

Ringrazio Isabella Nanni per avermi dato l'opportunità di leggere e conoscere questo racconto lungo della  "mamma" delle indimenticabili sorelle March; mi è piaciuto molto e ho apprezzato anche la sua traduzione, molto accurata e scorrevole.

mercoledì 8 luglio 2020

Summer Tag 2020



Oggi niente recensioni e segnalazioni, piuttosto un personalissimo tag estivo!






UN LIBRO IN CUI IL MARE E' UN ELEMENTO PRINCIPALE


Pensavo ad ALLY NELLA TEMPESTA, il secondo volume della serie di Lucinda Riley, "Le Sette Sorelle".

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Ally ha 30 anni, è una velista professionista, affermata, spesso vincitrice nella gare di vela; proprio nel corso del suo lavoro conosce “il re del mare”, l’esperto velista Theo Falys-Kings.
La vita in mare si addice al suo carattere forte, determinato, che ama l’avventura, il vento nei capelli, l’odore forte del mare sulla pelle.
Ma sarà proprio il mare, con le sue tempeste e i suoi rischi imprevedibili, a portare dolore su dolore ad Ally, e a toglierle la possibilità di un futuro sereno proprio in un momento in cui sembrava non ci fossero nuvole nere all’orizzonte.





UN LIBRO CHE INCLUDE UN VIAGGIO/UNA  VACANZA IN ESTATE

Me ne vengono in mente due, in particolare!


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Il primo riguarda un viaggio intrapreso dopo la scuola da quattro amici, freschi di diploma: un viaggio 
in Europa che sarà un punto di svolta per le loro amicizie e i loro amori, costringendoli a interrogarsi su se stessi e su ciò che davvero vogliono essere e fare.

Eh sì, mi riferisco all'ultimo romanzo recensito, 
UNA VALIGIA PIENA DI SOGNI della Simons!









Il secondo al quale ho pensato e che riguarda anch'esso la stagione estiva, è L'ESTATE DELL'INCANTO di Carofiglio: l'anziana protagonista rammenta quella che per lei è stata la più bella estate della sua vita, tantissimi anni prima, nell'antica villa del nonno sui colli pistoiesi, a pochi mesi dallo scoppio della seconda guerra mondiale.










UN FILM CHE CHE TI RICORDA L'ESTATE


Lo confesso subito così mi tolgo il pensiero: i primi che mi sono balzati in testa sono stati STAN BY
ME - RICORDO DI UN'ESTATE e I GOONIES; ma poichè temo di averli citati più di una volta, evito di essere ripetitiva, e mi butto su  LO SQUALO di Steven Spielberg (1975), un film cult che non so quante volte e guardato e riguardato!




I CIBI CHE PREFERISCI MANGIARE IN ESTATE


Pasta fredda, insalata di riso, oppure a pranzo solo un secondo con contorno.
Ammetto di non voler rinunciare alla pizza e il sabato sera, che sia comprata in pizzeria o fatta in casa, sulla nostra tavola non può mancare, ci fossero pure 40° all'ombra ^_^ 

E poi frutta a volontà (cocomero e melone in special modo), granite e... gelati gelati gelati!
Mi piace preparare anche semifreddi e cheesecake!






LA/E BEVANDA/E CHE PREFERISCI IN ESTATE


Il the freddo sicuramente, e poi limonate, bevande con la menta, e anche il caffè lo gradisco freddo piuttosto che caldo ^_^
E poi concedetemi una birra gelata ogni tanto :-D



UNA CANZONE CHE TI RICORDA LE ESTATI DELLA TUA INFANZIA


Sicuramente TI PRETENDO  di Raf e LIKE A PRAYER (anche se non mi piace il videoclip), che mi ricordano l'estate del 1989 a Campomarino dai miei zii. 





UNA POESIA A TEMA ESTATE



SENSAZIONE
(A. Rimbaud)


Le sere blu d’estate, andrò per i sentieri
graffiato dagli steli, sfiorando l’erba nuova:
ne sentirò freschezza, assorto nel mistero.
Farò che sulla testa scoperta il vento piova.
Io non avrò pensieri, tacendo nel profondo:
ma l’infinito amore l’anima mia avrà colmato,
e me ne andrò lontano, lontano e vagabondo,
guardando la Natura, come un innamorato.

martedì 7 luglio 2020

Frammenti di UNA VALIGIA PIENA DI SOGNI di Paullina Simons



Alcuni passaggi tratti da UNA VALIGIA PIENA DI SOGNI di Paullina Simons.






"Perché nei libri l'amore è l'unico filo a tenere insieme la trama, mentre nella vita reale è solo parte del disegno? Nella realtà ci sono fame e irritazione, Allegria. Rabbia, il desiderio di leggere, dormire, cantare, la voglia di vendetta, gli acciacchi fisici, molti disagi. (....) Terrore reale e immaginario, e un prato pieno di spettri spaventosi. (...) E c'è anche l'amore, come un paladino attraverso il rame paludoso di un fiume. C'è l'amore."


"É questo che si prova quando ci si innamora? Allora perchè somiglia così tanto alla paura? Solo fame e terrore. Equivale a essere abbandonati da Dio o a essere invasi da Dio? (...) É così che ci si sente, conferma Johnny. L'amore entra e cambia la disposizione dei mobili. L'amore entra, Chloe."


-Un giorno dovrai scegliere davvero tra ciò che credi di desiderare e ciò che desideri sul serio. Allora capirai cos'è l'amore.
- E noi due, Johnny? 
- Esiste un noi due?
- Che cosa stai dicendo? Che non siamo reali?
- Niente affatto. Non è questo che intendo. Siamo l'unica cosa  reale. 
Abbiamo già avuto tanto.
- Non abbastanza. Siamo sotto di una vita intera.
- (...) Ma se questa fosse tutta la vita che ti è stata concessa, sarebbe abbastanza, no? Un giorno per vivere tutte le cose che dobbiamo vivere, per addolcire i nostri cuori, per donarci la gioia. (...) Un giorno per baciare la persona che ami


"La mia anima non ha la minima imperfezione quando sono con te (...).
 Apriti al tuo splendore".

lunedì 6 luglio 2020

Segnalazione: "Il fantasma dell'abate" di Louisa May Alcott



Cari amici, torno sul blog per presentarvi un romance gotico tradotto da Isabella Nanni e poco noto in Italia e scritto dall'Autrice del celeberrimo PICCOLE DONNE, Louisa May Alcott (1832-1888).

Link di acquisto: https://www.amazon.it/dp/B08CBC92YK/



IL FANTASMA DELL'ABATE. La tentazione di Maurice Treherne. 

di Louisa May Alcott


Self-publishing
2.99 euro
Serie: GLI INTRAMONTABILI
(vol.2)
Luglio 2020

Inghilterra, seconda metà del XIX secolo. Maurice Treherne è il rampollo del ramo cadetto della nobile famiglia inglese dei Treherne. Una volta rimasto orfano, viene accolto in casa dagli zii e stringe un vincolo particolarmente profondo con il cugino Jasper, suo coetaneo, con cui condivide piaceri e avventure tipiche dei giovani delle classi agiate.

Nel corso di un soggiorno a Parigi i due cugini sono coinvolti in un misterioso scandalo che li costringe a lasciare in tutta fretta la capitale francese. 
Durante il viaggio di ritorno la nave su cui si sono imbarcati naufraga; Maurice salva la vita al cugino rischiando la propria e resta paralizzato alle gambe. T
ornati in Inghilterra le sventure continuano a perseguitare Maurice che si ritrova inspiegabilmente diseredato dal vecchio zio e lasciato al buon cuore del cugino.

Solo la dolce compagnia della giovane Octavia, la sorella di Jasper, sembra offrirgli un conforto insperato e ridare a Maurice la speranza di un amore puro, contrastato però dalla madre di lei che auspica un’unione diversa. 
In occasione di una festa a casa dei Treherne un anno dopo l’incidente che gli ha stravolto la vita, il passato ritorna a minacciare le prospettive di Maurice, che sarà più volte tentato di svelare il mistero che circonda gli eventi di Parigi, venendo meno alla parola data. 
Ma una strana presenza darà una svolta inaspettata alla vita di tutti…


L'autrice.
Louisa May Alcott (1832-1888) fu una scrittrice statunitense principalmente nota come l'autrice della tetralogia per ragazzi Piccole Donne. Pubblicò anche romanzi gotici per adulti sotto lo pseudonimo A.M. Barnard. In questi romanzi, come Il fantasma dell’abate, dipinge magistralmente amori e passioni forti, profondamente diversi dal mondo domestico e quasi idilliaco delle opere più note.



Estratto 

Le due giovani coppie chiacchieravano amabilmente in parti diverse della stanza e Treherne se ne stava seduto da solo, osservandole tutte con occhi che penetravano sotto la superficie e leggevano i desideri nascosti, le speranze e le paure che le governavano. Un'espressione singolare si formò sul suo viso nel momento in cui il suo sguardo si spostò dal volto limpido di Octavia a quello cupo della signora Snowdon.

Appoggiò la testa sulla mano e si immerse nei suoi pensieri, perché stava attraversando uno di quei momenti fatidici che arrivano a tutti noi e che possono forgiare o rovinare una vita. Tali momenti arrivano quando meno li si aspetta a seguito di un incontro inaspettato, uno stato d'animo particolare, una circostanza apparentemente insignificante o una parola di troppo, e spesso il momento è passato prima che ci rendiamo conto della sua presenza, lasciando gli effetti collaterali a farci capire che cosa abbiamo guadagnato o perso.

… Davanti a lui c'era il genio buono e cattivo della sua natura nelle vesti di quelle due donne. Edith Snowdon aveva già provato a esercitare il suo potere e l'incidente lo aveva solo salvato. Octavia, per quanto ne fosse inconsapevole, non mancava mai di risvegliare e stimolare i più nobili attributi di mente e cuore. Un anno trascorso in sua compagnia aveva fatto molto per lui, e lui la amava con uno strano combinazione di passione, riverenza e gratitudine.

Sapeva perché Edith Snowdon era venuta, sentiva che la vecchia attrazione non aveva perso il suo fascino, e sebbene la paura gli fosse sconosciuta, non era contento di vedere quella bella, pericolosa donna. D'altra parte, capiva che Lady Treherne desiderava che sua figlia evitasse lui e sorridesse ad Annon; riconosceva di non avere il diritto di conquistare la giovane, invalido e povero com'era, e una fitta di gelosia gli strinse il cuore mentre la guardava

domenica 5 luglio 2020

LE MIE LETTURE - BILANCIO DI METÀ ANNO (gennaio-giugno 2020)



Metà 2020 è trascorso e con questo post vorrei fare un po' il bilancio delle mie letture da gennaio a giugno: quali sono state le più coinvolgenti e meritevoli di menzione? Quante pagine mi sono passate sotto gli occhi? Con che generi mi sono confrontata?



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NARRATIVA


Con ALMARINA leggiamo una storia fatta di amore, paura, desiderio di riscatto e di espiazione, di speranza per il futuro (4/5); con BACI DA POLIGNANO è stato come tornare a far visita a vecchi amici, ai quali mi sono affezionata e che mi fanno sorridere con le loro disavventure sentimentali (4/5); MEMORIES - CHI AMA NON DIMENTICA ci ricorda quanto sa essere imprevedibile la vita (4/5); con DOMINO veniamo a contatto con una storia surreale che ha al centro relazioni sentimentali complicate (3/5): il confine tra "normale" e assurdo è molto sottile ne IL CASALE (4/5); ne IL LADRO DI GIORNI al centro dell'avventura on the road c'è il rapporto padre-figlio (4/5); la mafia è la protagonista de IL GIORNO DELLA CIVETTA (4/5); storia di amore e perdono è quella narrata ne IL SALICE (4,5/5): commovente è la storia narrata ne IL TRENO DEI BAMBINI, basata su fatti storici del secondo dopoguerra (4,5/5), il paradosso di una società moderna che non dà il giusto rispetto alla malattia mentale, LA TUA VITA E LA MIA (5/5); atmosfere da Grande Gatsby ne LO SCRITTORE SOLITARIO (3/5); sullo sfondo di una comunità rurale si intrecciano amicizie e amori in SHOTGUN LOVESONGS (4,5/5); fuggevole, precaria e VELOCE LA VITA (4/5); dolore ma anche desiderio di andare avanti in VENTIQUATTRO (4,5/5)
RECENSIONE



LIBRI LETTI: 14

Sul podio mi sento di inserire IL TRENO DEI BAMBINI per lo sfondo storico reale e la trama commovente, raccontata con gli occhi di un bambino; IL SALICE per la capacità di Selby di essere poetico e intenso nonostante lo sfondo crudo del Bronx; VENTIQUATTRO per le emozioni legate all'esperienza del lutto, che comunque è qualcosa che in un modo o nell'altro riguarda ciascuno di noi.




NOIR/GIALLO

Ne I QUATTRO CANTONI l'assassino deve vedersela con la determinata Lolita Lobosco (4/5); DALLA PARTE DELL'ASSASSINO: immoralità e corruzione sono alla base della ricerca di un intelligente serial killer (3,8/5): classicissimo è IL PERSUASORE, dove sulle tracce di assassino seriale vi è un detective poco socievole (3/5); un ragazzino curioso e pieno di domande sulla propria mamma scomparsa è alla ricerca de IL LIBRO NASCOSTO (4/5); il colpo di scena e la finezza psicologica fanno da padrone ne L'APPUNTAMENTO, dove emergono il marcio e la brutalità latente nell'essere umano (5/5); mettono il buon umore le indagini scoppiettanti ne LA VILLA. IL MURATO VIVO (3/5); un'indagine ricca di mistero e colpi di scena tra Italia e Romania in PO210 -POLONIO (4,5/5); mentre i cavalli corrono per gareggiare, qualcuno muore e urge la necessità di scoprire il colpevole in REAZIONE MORTALE (4/5).  

RECENSIONE
Lo inserisco in questa categoria anche se possiede elementi spy e da romanzo d'introspezione SCOGLIERE D'OMBRA (3,5/5).

LIBRI LETTI: 9.

Piergiorgio Pulixi si riconferma uno scrittore di noir psicologici raffinatissimo con L'APPUNTAMENTO







THRILLER/CRIME FICTION


RECENSIONE
Torna Mila Vasquez, alla ricerca di un altro scaltro assassino che la coinvolge in un mondo virtuale pieno di insidie, IL GIOCO DEL SUGGERITORE (4,5/5); suspense e mistero regnano in IL SEGRETO DEL RIFUGIO (4,5/5); una corsa contro il tempo per fermare il sangue che scorre a causa di uno spietato serial killer è narrato in L'ULTIMO RINTOCCO (4,5/5); è alla ricerca infaticabile di uomini che si macchiano di crimini sessuali LIVIA LONE (4,5/5) e i suoi TRAFFICI NOTTURNI (4/5);  PIETRE ci mostra quanto può essere sfaccettato il male presente nella natura umana (4/5).


LIBRI LETTI: 6.



Forse è vero che questo di Carrisi non è il suo libro migliore: troppa carne al fuoco e intrecci complicati... ma è il migliore di categoria per la foga che mi ha accompagnato nella lettura. 



SAGGIO - ATTUALITÀ


CONTRO IL FANATISMO è un breve trattato in cui Amos Oz esprime la propria posizione circa la "questione israelo-palestinese", sostenendo la soluzione dei due Stati (3/5); stesso argomento nel saggio-intervista PALESTINA ISRAELE: CHE FARE? a cura di Frank Barat, che dialoga con Noam Chomsky e Ilan Pappè (4,5/5); la ferocia della guerra è l'esperienza triste e terribile fatta da I RAGAZZI DI ZINCO (5/5); SEPARAZIONE E DIVORZIO NELLA PROSPETTIVA DELL'UOMO VIOLENTO è un trattato utile per chi è interessato a questo argomento (3,5/5); UNA DONNA PUÒ TUTTO racconta il coraggio, il patriottismo e la forza morale delle "streghe della notte", le donne del 588° Reggimento dell'Armata Rossa (4/5).


LIBRI LETTI: 5.


Sono contenta di aver dato più spazio, finora e rispetto agli anni scorsi, a saggi d'attualità perchè sono consapevole di essere lacunosa in questo genere; tra questi, ho trovato molto stimolante PALESTINA ISRAELE: CHE FARE? (l'argomento è scottante e più che mai attuale) e RAGAZZI DI ZINCO per aver detto la verità circa la guerra che i sovietici fecero in Afghanistan, mandando a morire una generazioni di ragazzi. 





NARRATIVA (AUTO)BIOGRAFICA


In FEBBRE Jonathan Bazzi ci parla della scoperta della sieropositività e della sua vita, sin dall'infanzia (4,5/5); Tatiana e Andra Bucci ci raccontano in NOI, BAMBINE AD AUSCHWITZ la loro testimonianza all'interno del Kinderblock, dedicato alle sperimentazioni (5/5); una vita a lottare contro la mafia e la corruzione presenti nel proprio paese è stata la missione di PEPPINO IMPASTATO. UNA VITA CONTRO LA MAFIA (4/5); verace e struggente è il racconto di un'esperienza personale difficile ma profondamente umana in TUTTO CHIEDE SALVEZZA (5/5); UN CIELO DI PAPAVERI ROSSO FUOCO ruota attorno ai ricordi e alla voglia di vivere (2,8/5).


RECENSIONE
LIBRI LETTI: 5.


Meritano, su tutti, FEBBRE per lo stile schietto, crudo e senza peli sulla lingua nel raccontare di sè e di come la propria esistenza sia cambiata in seguito alla scoperta della propria sieropositività; ma ad avermi colpita senza se e senza ma è stata la testimonianza personale di Mencarelli in TUTTO CHIEDE SALVEZZA.






FANTASY

AL DI LÀ DELLA NEBBIA: lettura molto piacevole, un fantasy con sfumature noir ambientato nell’Inghilterra Vittoriana (4/5); "Le Giovanneidi. Giovanni e la terra delle sei pietre" unisce storia e avventura (2,5/5); il Bene e il Male sono sempre in lotta nel fantasy LE GOCCE DI LAHZUL (4,5/5).

RECENSIONE
Inserisco in questa categoria il  DISTOPICO e sequel del Racconto dell'ancella I TESTAMENTI (2/5) e il romanzo L'ULTIMO SPETTACOLO, ambientato in una società in cui la libertà dell'essere umano è molto limitata (3,5/5).


LIBRI LETTI: 5.






WESTERN

RECENSIONE

BULL MOUNTAIN è il racconto di una famiglia contrassegnata al suo interno da dissapori e criminalità, e legata visceralmente alla propria terra (5/5), per la quale è disposta a sporcarsi anche le mani di sangue; WEST è un'epopea in miniatura affascinante e senza tempo, una parabola inquietante della frontiera americana (4/5); in ZUGZWANG - IL DILEMMA DEL PISTOLERO un malinconico ex-pistolero e una vivace ragazza abile col fucile affrontano un viaggio avventuroso (4,5/5).


LIBRI LETTI: 3.





NARRATIVA PER RAGAZZI/INFANZIA


Favole moderne per crescere bambini intelligenti: libro di fiabe e ...

Favole moderne per crescere bambini intelligenti comprende racconti fiabeschi vòlti a far riflettere i bimbi su valori importanti (4/5); ANTENNINA raccomanda ai piccoli di volersi bene e accettarsi per quello che sono (4/5); "Guglielmina di Barbone-Pudel di Baviera" è la simpatica cagnetta che apre le porte di casa ad amici poco... raffinati! (4/5); è possibile costruire un mondo migliore, ci dice LA CONTESSA DEL REGNO DI GOLDON (3/5).


LIBRI LETTI: 4.




RACCONTO

RECENSIONE

DEDICATO: quanti di noi hanno scritto lettere appassionate a un amore adolescenziale, senza avere il coraggio di consegnarle? (3/5); l'essere umano sa essere bizzarro, capriccioso e fragilissimo, e così è in LE GUARIGIONI, l'interessante esordio letterario di Kim Rossi Stuart (4/5).

LIBRI LETTI: 2.






ROMANCE


Amore e passione in IL BARBARO DI ROMA, ambientato nella affascinante Caput Mundi del 54 d.C (4/5), ritratta sempre con accuratezza dall'Autrice; avventura, amore, passione e una serie di cospirazioni caratterizzano INGANNI (4/5); l'amore sotto i riflettori tra una fashion blogger e un calciatore è narrato in PARLAMI DI UN SOGNO (4,5/5).


LIBRI LETTI: 3.





GRAPHIC NOVEL


,
IL SETTIMO SPLENDORE è romantico e malinconico (3/5); LA PROFEZIA DELL'ARMADILLO ha ironia e senso dell'umorismo (4/5); atmosfere paranormal legate a fatti e luoghi reali sono in PAROLE RUBATE (3,8/5).


LIBRI LETTI: 3.







TOTALE LIBRI LETTI DA GENNAIO A GIUGNO: 60

TOTALE PAGINE LETTE: 14962




CHE NE PENSATE DEI LIBRI CHE MI SON PIACIUTI DI PIÙ PER OGNI CATEGORIA? 
LI CONOSCETE, LI AVETE LETTI? LI LEGGERESTE?

QUALI SONO STATE LE VOSTRE LETTURE PIÙ BELLE 
DI QUESTA PRIMA METÀ DELL'ANNO?


sabato 4 luglio 2020

Recensione: UNA VALIGIA PIENA DI SOGNI di Paullina Simons




Un viaggio in Europa prima di andare al college si trasforma, per quattro amici (nonché due coppie di fidanzati), in un'inaspettata e dolorosa occasione per svelare ipocrisie, mettere in discussione relazioni sentimentali ed amicizie e fare i conti con ciò che davvero vogliono essere nella vita.



UNA VALIGIA PIENA DI SOGNI
di Paullina Simons



Harper Collins
trad. R. Zuppet
705 pp
"Sai cos'è l'amore? Essere disposti a cambiare la propria vita. A cosa sei pronta a rinunciare per me?"

Cosa c'è di meglio che salutare gli anni della scuola e festeggiare il diploma con un bel viaggio oltreoceano insieme ai propri amici?

E' quello che vuol fare Chloe Devine, che è nata, cresciuta e vive in una  zona rurale del Maine: organizzare un viaggio in Europa - direzione Barcellona - con il fidanzato Mason, la migliore amica Hannah e il suo ragazzo, Blake (fratello di Mason).

I quattro si conoscono praticamente da sempre, sono cresciuti insieme, sono legatissimi l'un l'altro, e sono eccitatissimi all'idea di poter fare questo viaggetto e vivere così una bellissima avventura da soli, senza i genitori, prima di prendere ciascuno la propria strada e decidere cosa "fare da grandi".

Non potrebbero essere più diversi caratterialmente, questi due fratelli con le loro fidanzate: lì dove Mason è posato, gentile, bellissimo, premuroso e corteggiatissimo, Blake è esuberante, scherzoso, chiacchierone, solare, sensibile, positivo, simpatico e sempre disponibile. Entrambi sono davvero dei ragazzi d'oro, molto affidabili, responsabili e grandi lavoratori. 
E hanno un sogno nel cassetto: scrivere un racconto/romanzo da presentare a un concorso letterario nelle prossime settimane e chissà...  vincere il primo premio! 
E un viaggio costituisce una ricca opportunità per fare esperienze utili a creare il materiale narrativa; la base c'è ed ha a che fare proprio col viaggiare: una valigia blu. Cosa può nascondere una valigia di misterioso o quale genere di storia è possibile costruirvi attorno?

Se Hannah è una biondina con un fisico longilineo e quasi perfetto, sofisticata, naturalmente elegante e sexy, Chloe è insicura, dalla fisicità prorompente (i seni sono ciò che più di tutto le crea imbarazzo), convinta di essere fin troppo comune e banale (cosa che risalta ancora di più quando è accanto ad Hannah o, peggio, a Mason, costantemente circondato da ragazze invaghite di lui) e quindi poco attraente.

Forse, come spesso accade, è proprio il fatto di essere così differenti a tenerli uniti (secondo la regola "gli opposti si attraggono")?
Il viaggio che li vedrà compagni d'avventura sarà importante per rivelare le reali basi su cui poggiano i loro rapporti di amore e amicizia.

Non è semplice per Chloe convincere i propri genitori a permetterle di partire: Jimmy e Lang (la mamma di Chloe è di origine asiatica) Devine sono severi, attenti ad ogni aspetto della vita della figlia, e anche un tantino apprensivi verso di lei; la ragione risiede non solo in come essi concepiscono l'educazione dei figli, ma anche a motivo di una tragedia famigliare accaduta qualche anno prima e che li ha segnati profondamente, condizionando il rapporto con Chloe, soprattutto nel concederle certe libertà.
E mandarla in giro per l'Europa per loro è una bella sfida, un atto di fiducia davvero grosso!
Sono scettici, non solo perché si tratta di un bel viaggio lungo, ma tanto più a motivo della compagnia: è coscienzioso da parte loro lasciarle un tale margine di libertà? 

Ma a dar man forte a Chloe sopraggiunge inaspettatamente Moody, la nonna paterna, un tipetto dai modi spicci, bruschi, di una schiettezza disarmante e con una punta d'acidità; la donna è disposta non soltanto a perorare la causa di Chloe e dei suoi tre amici, ma anche a finanziarne il viaggio, a una condizione però: devono recarsi prima in Lettonia e poi in Polonia (in particolare al campo di sterminio di Treblinka) e portare a termine alcuni "compiti" importanti.

Seppure un po' reticenti e scocciati, i quattro amici accettano e ha inizio così un viaggio che li porterà in una terra che muove i primi timidi passi dopo il crollo dei regimi comunisti, dove i treni sono rumorosi, affollatissimi, vecchi e puzzolenti (e ce ne sono pochissimi nell'arco di una giornata, per cui se perdi quello della mattina presto, il prossimo è la sera tardi).
Ed è proprio su uno di questi treni che i quattro fanno la conoscenza di una persona che rivoluzionerà la loro vacanza e le loro relazioni...

Ma è soprattutto Chloe quella che ne verrà segnata maggiormente e forse per sempre...

Chloe incontra Johnny Rainbow, un misterioso ragazzo americano che gira il mondo con la chitarra sulle spalle, un sorriso sulle labbra e un oceano di segreti negli occhi; cerca di resistergli in ogni modo ma dal primo istante in cui i loro occhi si incrociano tra i due si crea un'alchimia irresistibile, alla quale sarà difficile opporsi.

Johnny è carino, estroverso, sa un sacco di cose, è esperto delle zone in cui i quattro devono muoversi (Lettonia, Polonia, campi di concentramento...) ed infatti si offre di accompagnarli e di far loro da guida turistica.

Se Mason e Hannah sono affascinati e rapiti dalla natura libera e vivace di questo giovane viaggiatore,  Chloe è imbarazzata e quasi paralizzata in presenza di questo ragazzo affascinante e libero come un uccell di bosco, dalla voce melodiosa (quando canta per le strade incanta chiunque lo ascolti, e infatti riesce a racimolare parecchi soldini con le sue esibizioni), indipendente, solare, allegro, che la fissa con insistenza e si ostina a voler cercare un dialogo con lei nonostante la ragazza ostenti indifferenza.
Ma l'indifferenza di Chloe è frutto della consapevolezza dell'effetto che le fa questo giovanotto, che si rivelerà per lei un fulmine a ciel sereno... O forse un arcobaleno colorato nella vita tutta regole e tranquillità di Chloe Devine?

A esserne invece palesemente disturbato è Blake, che da subito mostra un atteggiamento molto ostile e scorbutico (cosa davvero insolita per lui, essendo una persona molto cortese ed educata) verso l'intruso, che tutti incanta con la sua giovialità e il suo saper tutto su tutti.

In compagnia di Johnny Rainbow i quattro amici attraversano in treno il vecchio mondo, da Carnikava a Treblinka a Cracovia e durante questo viaggio indimenticabile, che li porta nel cuore dell'Europa, vedranno con i loro occhi il campo nazista di Treblinka e - pur non essendovi rimasto praticamente nulla da vedere (fu raso al suolo dai tedeschi, che cercarono di nascondere le tracce delle loro nefandezze) -, vedranno e sentiranno la mano fredda della morte e della desolazione che l'essere umano è capace di produrre a danno dei propri simili e sotto gli occhi impauriti e indifferenti di quanti non hanno voluto vedere l'orrore che si svolgeva non distante da essi.

Sarà un viaggio difficile da molti punti di vista: pratico ed economico (gli inconvenienti non mancheranno e creeranno molti disagi e litigi) ma soprattutto emotivo: il corso degli eventi prenderà una piega davvero "strana", che spesso li dividerà fisicamente e affettivamente; i quattro amici si ritroveranno a litigare un giorno sì e l'altro pure ed emergeranno le loro personalità, quei sentimenti e quei difetti che forse fino a quel momento erano rimasti nascosti, offuscati dall'abitudine e dall'affetto.

Spaventata dalle sensazioni e dai pensieri che le suscita Johnny (il quale è un acuto osservatore e riesce a cogliere le lacune nei rapporti tra i quattro amici, analizzandole con serena lucidità e aprendo gli occhi della ragazza), Chloe cercherà di non cedergli, ma il destino sembra volerla mettere in difficoltà, e quando si ritroverà da sola con lui per diverso tempo, si lasceranno andare a quell'attrazione magica e speciale che li ha uniti profondamente sin dal primissimo istante e che chiede di essere vissuta, come in quest'età bella e sconsiderata si ha diritto a fare.

"Quel ragazzo aveva qualcosa che le trafiggeva il cuore con un misto di gioia e dolore, spaccando il punto da cui aveva origine tutto il suo essere".

Johnny è un personaggio davvero irresistibile, pieno di fascino, dovuto soprattutto al fatto che l'Autrice crea molto mistero attorno al suo passato: il ragazzo è figlio di un uomo che negli USA è un pezzo grosso e il giovanotto, proprio per non creare imbarazzi in famiglia, ha deciso di vivere come vuole, in giro per il mondo e con un falso nome.
Ma come vive Johnny Rainbow?
Pian piano verranno fuori particolari della sua vita, dei suoi tanti errori, delle sue mille fragilità; ha solo diciannove anni ma sembra aver vissuto più vite e di certo tante esperienze, forse troppe per il suo corpo magro, i suoi occhi vivaci ma dentro i quali si celano tanti tormenti, che fanno di lui il ragazzo complesso che è, delle cui sfaccettature l'ingenua Chloe si innamora perdutamente.

Ricambiata.
Ricambiata con ardore, passione, entusiasmo, con quel pizzico di follia propria dei venti anni..., al punto che i suoi progetti per il futuro rischiano di saltare, al punto di mettere in discussione tutto ciò che era convinta di volere, fino a spogliare di ogni falsità e apatia il suo legame con gli amici di una vita.

In questa vacanza memorabile per tutti e cinque i ragazzi, Chloe arriverà anche in Italia, e quando sarà costretta a tornare a casa ad accompagnarla sarà la certezza che comunque vada a finire, qualunque cosa la vita le riserverà..., dopo questo viaggio la sua vita e quella dei suoi compagni non saranno più le stesse.


Il romanzo è corposo, la narrazione è molto dettagliata e "diluita", il ritmo (in particolare nella prima metà del libro) è rilassato, in quanto si seguono passo passo le vicende che accadono ai quattro durante il viaggio dando spazio a molti particolari e non lasciandoci perdere di vista davvero nulla di ciò che dicono e pensano i protagonisti (durante il racconto del viaggio si dà voce a tutti loro, a turno), i quali sono oltretutto lontani anagraficamente da me, e questo all'inizio un po' ha costituito un limite a livello empatico per la sottoscritta.

Ma credetemi, ogni limite viene abbattuto se si ha la pazienza (e la voglia, certo) di proseguire e di godersi tutta l'esperienza che ha al centro Chloe e Johnny e l'evoluzione dei rapporti con gli altri tre.

La Simons ha scritto una storia incantevole e struggente, ricca di momenti molto belli, di un romanticismo mai stucchevole, a mio avviso, ma anzi pieno di dolcezza e intensità.
Sono tantissimi i passaggi che tolgono il fiato e toccano le corde più sensibili, ma sempre, anche quando l'amore e la passione fanno capolino, travolgendo i due giovanissimi amanti, è impossibile non avvertire quella sfumatura di malinconia, dovuta alla consapevolezza che la sabbia nella clessidra scorre e il tempo dell'amore terminerà.

"Ci saranno altri cinque minuti per noi due? (...) Abbiamo fatto accadere questo. Faremo accadere anche altre cose. E' questo che fa l'amore. Rende possibile l'impossibile."

"Johnny bacia la felicità e il dolore negli occhi di Chloe. Non piangere, bellissima ragazza. L'amore ti spezza il cuore, vero? Vuoi che ti dica a chi l'hai spezzato tu? (...) Sai perché piango? Perché mentre lo vivo così felicemente con te, temo che non tornerà mai più"

C'è posto, nel futuro dei due innamorati, per il loro amore nato nel vagone di un lentissimo treno lettone, sussurrato bocca contro bocca nelle notti buie dentro camere di hotel non proprio confortevoli?

Johnny, prossimo a partire per l'Afghanistan nel corpo dei Ranger, è un'anima inquieta e vagabonda, il cui sorriso aperto e sbarazzino, la cui voce  meravigliosa che fa sognare, possono nascondere irrequietudini e debolezze troppo dolorose e difficili da gestire per una persona così giovane.
Per Chloe è e resterà il primo ragazzo in grado di far fare capriole al suo acerbo cuore: lo vedrà un giorno apparire lungo il viale che conduce a casa sua, nel Maine? Si ameranno ancora, per sempre, come meritano due amanti giovani e folli come loro?

Il finale di questo libro rientra, per me, tra quelli indimenticabili, che rimangono a lungo nel cuore; io da un certo momento in poi non ho potuto fare a meno di commuovermi e di sentirmi emotivamente coinvolta; lo struggimento dell'ultima parte del romanzo pervade il lettore, e con esso la consapevolezza che non sempre la vita ci dona ciò che desideriamo, o a volte ce lo dà ma per poco. E quel poco dobbiamo farcelo bastare, e resterà per sempre in quell'angolo del cuore dove riponiamo le cose e le persone importanti, di cui serberemo a vita il ricordo, perchè le sensazioni provate sono state così vere e forti da non poter scadere nell'oblio e ci ricorderanno per sempre che, nonostante le lacrime e la crudeltà di certi destini, la vita è bella.

Che dirvi ancora per darvi l'idea delle emozioni che mi ha regalato la penna sensibile e abile di Paullina Simons, che sa davvero come dar vita a personaggi sempre ben delineati, a trame che prendono via via percorsi e sviluppi che non t'aspettavi?
E' un romanzo bellissimo e tra le sue pagine c'è una sorta di "dono" che la scrittrice fa ai suoi lettori che hanno amato la Trilogia de Il Cavaliere d'inverno. Non vi dirò di che si tratta, ovvio, preferisco lasciarvi col desiderio e la curiosità di scoprirlo e  vi dico solo che riguarda ovviamente il personaggio di Johnny Rainbow.

CONSIGLIATO a chi vuol gustarsi senza fretta un romanzo ben strutturato (da apprezzare la conoscenza storico-geografica dell'Europa dell'Est e in special modo le informazioni sui campi di sterminio), che mescola sapientemente la freschezza propria della giovanissima età dei personaggi con l'intensità, la tenerezza e le vertigini che l'Amore sa donare, anche quando è vissuto per un tempo breve... ma incancellabile.

venerdì 3 luglio 2020

EMPATIA di Pietro Favorito - ebook gratuito



Buongiorno lettori!!

Eccomi con un'interessante segnalazione: per 5 giorni a partire da oggi, La Nave dei Sogni ha deciso di mettere a disposizione di tutti, in maniera GRATUITA, l'e-book del romanzo "Empatia" di Pietro Favorito.

Ecco il link per scaricare l'e-book: https://www.amazon.it/dp/B089QRQPJ8


Si tratta di un noir profondamente introspettivo, in cui viene messo in primo piano, in maniera piuttosto scientifica, il rapporto tra essere umano e un organo fondamentale come il cervello, luogo dove prende vita una delle capacità più affascinanti e spesso troppo trascurate, come l'empatia.
Ed è in quest'ottica che l'argomento violenza sulle donne viene sviluppato: la totale incapacità dei carnefici di provare empatia con le loro vittime, tra le cause principali dei femminicidi.


"Nemmeno la gioia di tutta l'umanità
La Nave dei Sogni
236 pp
può cancellare il dolore di un amore rubato!"


Sin dall'infanzia, la vita di Michael Ferrara è profondamente e irreversibilmente segnata dal ricordo delle violenze compiute dal padre sulle sorelle e sulla madre. E tutto è reso ancora più atroce dal sentire empatico fuori dal comune che costringe Michael a un' esistenza piena di sentimenti forti, dolci e amari che, nati nel cervello, lo travolgono in ogni sua parte. 
L'amore che egli vive all'età di 27 anni illumina per un po' la sua quotidianità ricca di sesso facile ed eccessi in discoteca - è infatti un dj e vocalist del Samsara Beach prima, e poi speaker della radio nazionale m2o - e di pensieri oscuri che lo invadono costantemente. 
Difatti Michael sente il dolore altrui fino a stare male, percependolo in ogni piccola sfumatura come se fosse il proprio, come se le vicende degli altri lo coinvolgessero in prima persona.

"Quanto dolore deve sopportare un uomo prima che dio intervenga, prima che una qualche entità dell'universo decida che ha sofferto abbastanza?".


Altre opere di Pietro Favorito recensite sul blog:

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